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Racconti Erotici EteroTrio

Vacanze in Turchia

By 3 Novembre 2007Dicembre 16th, 2019No Comments

Innanzitutto mi presento: mi chiamo Simone, ho 31 anni, capelli castani corti, occhi azzurri, alto 170 cm, leggermente cicciotello’ Proprio a causa della mia forma fisica e della mia estrema timidezza, ho molti problemi a relazionarmi con gli altri, in particolare con persone del sesso opposto.

Le vacanze di agosto si stavano avvicinando, gli ultimi mesi erano stati piuttosto stressanti, sia a causa del lavoro, sia di attività extra lavorative, avevo perciò voglia di andare al mare a rilassarmi. Chiesi a diversi amici se volessero accompagnarmi, ma con esito negativo; chi non aveva vacanze, chi aveva programmato le vacanze in altro modo, eccetera. L’idea non mi entusiasmava granché, ma decisi di partire da solo, sperando di conoscere gente sul posto. Mi recai in agenzia e prenotai una settimana in Turchia.

Finalmente arrivò l’agognato momento della partenza, avevo lavorato fino alla sera prima, perciò riposai per buona parte del viaggio. Arrivato sul posto, ben presto mi accorsi che gli ospiti dell’albergo in cui alloggiavo erano quasi tutti tedeschi; ero sconcertato perché in agenzia non me lo avevano detto, ma fortunatamente parlo discretamente il tedesco.
Come ho detto ero solo, speravo di conoscere qualcuno, in particolare qualche bella tedesca’ Non fu facile (come detto sono molto timido). Speravo di imbattermi in qualche turista solitaria, mi avrebbe facilitato le cose, ma purtroppo il posto pullulava di famiglie, coppiette o gruppi di amici.
I primi tre giorni passarono senza che io conoscessi altra gente, fatta esclusione di qualche chiacchiera con i vicini di ombrellone o al bar la sera. Faceva talmente caldo che trascorrevo la giornata sotto l’ombrellone oppure immerso nell’acqua del mare.
Fu proprio mentre mi trovavo in mare che scorsi due ragazze appartate dal resto della gente. Nuotando mi avvicinai a loro, sulle prime mi fermai ad alcuni metri di distanza e le osservavo. Erano immerse nell’acqua fino alle spalle, perciò non potevo farmi un’idea del loro fisico; stimavo che avessero tra i 22 e i 25 anni ed entrambe avevano i capelli neri, a quello stadio non potevo sapere di più. Mi avevano notato, si dissero qualcosa in tedesco che non riuscii a capire e scoppiarono in una risata. Stavano quasi certamente ridendo di me, ma perché? L’unico modo per scoprirlo era chiederglielo’ decisi così di avvicinarmi e rompere il ghiaccio; le salutai e ci presentammo, si chiamavano Stefania e Renata (o per precisione in tedesco Stephanie e Renate). Volutamente tralasciai di chiedere perché ridevano di me, la domanda avrebbe potuto metterle in imbarazzo. Per contro spiegai loro che ero da solo e chiesi se avrei potuto trascorrere qualche ora in loro compagnia, loro dopo essersi dette qualcosa (che non riuscii a capire perché pronunciato troppo in fretta) acconsentirono alla mia presenza. Uscimmo dal mare, io andai verso la mia sdraio per recuperare l’asciugamano e mi trasferii vicino a loro. Finalmente potevo osservarle per intero. Stefania era alta circa come me, magra, capelli neri fino sotto le spalle, occhi neri, i seni ben proporzionati (una terza direi), nascosti solo da un bikini rosa, e un bel culetto tondo. Renata era leggermente più bassa, anche lei magra, capelli neri corti e occhi marroni, i seni più piccoli rispetto a Stefania (probabilmente una seconda), portava un bikini azzurro a fiori. Si assomigliavano abbastanza, chiesi loro se erano sorelle, risposero che era una domanda che facevano in molti, vista la somiglianza, ma non lo erano. Mi dissero che avevano entrambe 24 anni e sono migliori amiche fin dalle scuole elementari e che malgrado avessero preso strade diverse (Stefania era infermiera e Renata studiava giurisprudenza) continuavano a frequentarsi ogni volta che potevano.
Il resto del pomeriggio trascorse tra le chiacchiere, facendo reciproca conoscenza. Scoprii che entrambe erano single per scelta, dissero che se una delle due avesse un fidanzato ciò avrebbe compromesso la loro amicizia. Aggiunsero anche che non disdegnavano qualche avventura o flirt, cosa che non mi dispiaceva affatto.
Lasciando la spiaggia chiesi loro che progetti avessero per la serata, mi risposero che pensavano di trascorrerla nel discobar all’interno dell’albergo, decidemmo di darci appuntamento dopo cena proprio nel bar.
Io arrivai poco prima di loro, quando arrivarono fu uno spettacolo: Stefania indossava calzoncini corti bianchi e una camicetta azzurra aperta fino all’attaccatura dei seni e lasciava intravvedere un reggiseno nero, Renata portava una mini gialla che poco lasciava all’immaginazione e un top bianco che lasciava l’ombelico scoperto.
La prima parte della serata la passammo al bancone del bar, loro da buone tedesche si sgolavano una birra dopo l’altra; io non bevo molto quindi cominciai con una birra, ma poi proseguii la serata con bevande analcoliche, quindi potete immaginare chi era l’unico sobrio. In seguito ci gettammo nella mischia della pista da ballo. Era piena di gente e faceva caldo, dopo una mezzoretta di ballo sfrenato eravamo sudati; Stefania, che era piuttosto brilla a causa delle numerose birre, si slacciò un ulteriore bottone della camicetta e poco mancava che le spuntassero fuori i seni, gli sguardi di tutti gli uomini erano puntati su di lei e io ero un po’ geloso, pur sapendo che non era la mia ragazza. Dopo un po’ di tempo abbiamo smesso di ballare, proposi alle ragazze di andare sulla spiaggia ma, Renata in particolare, si reggeva a malapena in piedi, mi dissero che preferivano andare in camera e mi invitarono a seguirle in camera loro, non me lo feci ripetere due volte. Eravamo tutti sudati e le ragazze, complici le birre, senza farsi problemi si spogliarono della camicetta e rispettivamente del top. Renata non portava il reggiseno, rimase così con le tette al vento, io non potei fare a meno di fissarle, erano belle tonde e sode e il sudore le faceva quasi brillare. Mi disse Renata: ‘Ti piacciono? Vuoi toccarle?’ Non ci pensai molto, allungai le mani e le carezzai i seni. Stefania intanto infilò le mani sotto la mia maglietta e mi disse ‘Sei tutto sudato anche tu, toglitela!’ Eseguii l’ordine senza discutere. Presi le tette di Renata in bocca, sparivano quasi completamente nella mia bocca, e le mordicchiai leggermente i capezzoli, emise un leggero gemito. Stefania intanto continuava a scorrere le mani sul mio petto e sulla schiena, facendomi sentire di tanto in tanto le sue unghie lunghe e pungenti, mi provocava dolore, ma anche eccitazione. Lasciai per un attimo Renata per concentrarmi su Stefania, la baciai infilandole la lingua in bocca, che si intrecciò con la sua, nel frattempo con un gesto sicuro le sganciai il laccio del reggiseno e feci scendere le spalline. Portai la bocca sulle sue tette leccandone dapprima il contorno poi avvicinandomi ai capezzoli, con le mani le feci scendere calzoncini e slip. Nel frattempo Renata si era tolta minigonna e slip e sdraiata sul letto si sditalinava il clitoride, vidi che era già bagnata e non solo di sudore. Io ero eccitatissimo, un turbine di emozioni invadeva il mio cervello, e il mio membro lo dimostrava ampiamente, ormai era contenuto a stento dai pantaloni. Stefania se ne accorse e ben presto lo liberò, mi fece sdraiare sul letto e lo prese avidamente in bocca. Renata che forse si era sentita un po’ esclusa, si impossessò della mia bocca e ci scambiammo un bacio molto sensuale. Sembrava che facessero a gara per avermi. Io infilai le mani tra i folti capelli neri di Stefania e spingevo la sua testa contro il mio pene finché lo ebbe completamente in bocca, si sentiva soffocata in gola, con le mani mi massaggiava i testicoli. Era magnifico, quando mi accorsi che stavo per venire, le chiesi se potevo venirle in bocca (so che non piace a tutte le ragazze), mi fece cenno di sì, ma fu talmente copioso che non riuscì ad ingoiarlo tutto, si ritrasse e le schizzò in faccia e colava verso il ventre. Renata si avvicinò spalmò per bene il mio seme sulle tette di Stefania e una parte se lo portò alla bocca, disse che ne voleva anche lei, ma io volevo esplorare il suo buchino. Mi abbassai e presi a stuzzicarle il clitoride con la lingua, Renata ebbe una contrazione accompagnata da un gemito, poi esplorai la sua figa dapprima con la lingua poi con un dito, Renata cominciava già a bagnarsi e mi disse ‘Ti voglio dentro’. Il mio cazzo nel frattempo si era ripreso, mi sdraiai allora sul letto e Renata non tardò a impalarsi, mi cavalcava come una forsennata e io l’aiutavo con dei movimenti del bacino. Stefania che non voleva rimanere in disparte, mi montò pure lei cavalcioni, posizionando la sua figa sopra la mia bocca. Così mi ritrovai a scopare Renata con il cazzo e Stefania con la lingua, mi sentivo un po’ schiacciato, ma al contempo in estasi, era una sensazione che non avevo mai provato prima. La prima che scoppiò in uno squassante orgasmo fu Renata che mi inondò, poco dopo venne anche Stefania che ripeteva che con la lingua ero bravissimo, io ingoiai avidamente tutto il suo liquido. Stavo per venire anch’io, avrei voluto dire a Renata di spostarsi, ma la figa di Stefania mi impediva di parlare e tantomeno di muovermi, così venni dentro Renata, la inondai come non avevo mai fatto. Stefania che probabilmente intuì il significato della mia smorfia, mi disse che potevo stare tranquillo, prendevano le loro precauzioni.
Le due si dissero qualcosa in tedesco che non riuscii a capire, ma non ci volle molto per vedere che rapidamente si scambiarono di posto. Stefania dovette dapprima segarmi con le mani per farmi rinvenire il cazzo, poi si impalò allo stesso modo di Renata. Renata a sua volta portò la sua figa verso la mia bocca, la scena fu analoga alla precedente. Alla fine eravamo tutti e tre esausti, Stefania si sdraiò alla mia destra e Renata a sinistra, diedi a entrambe un lungo bacio della buona notte e ci addormentammo abbracciati stretti stretti, nonostante il caldo e ci svegliammo a mattino inoltrato praticamente nella stessa posizione.
Vi lascio immaginare come continuò il resto della vacanza’

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