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Racconti Erotici Etero

Vergine? non credo proprio…

By 2 Luglio 2012Dicembre 16th, 2019No Comments

Gloria è una prostituta.

La chiamano la domatrice. Perché ha lavorato in un circo. I suoi genitori l’hanno venduta quando aveva 9 anni, dovevano fare di lei una contorsionista. Ma non è stato così. Sì, un po’ di esercizi base glieli hanno insegnati, ma in realtà era l’addetta alla pulizia della gabbia delle tigri. E lei riusciva a entrarci senza che le tremassero le ginocchia, senza mettersi a piangere, perché sentiva una certa affinità con loro: anche lei era in gabbia, in cattività, anche lei non poteva fare quello che voleva ma solo quello che le dicevano di fare.

Era fuggita, Gloria, a 17 anni. In un momento di distrazione della troupe, ormai pensavano fosse una di loro. Non era così.

Ma che destino ha una ragazza di 17 anni da sola? Ovvio, il marciapiede. E’ stata fortunata però, perché invece di qualche schifoso pappone ha trovato una donna, ex prostituta, che amava la professione e le ha raccontato tutto, le ha spiegato come fare, le ha insegnato i modi e le abitudini. E le ha dato un appartamento dove vivere e esercitare.

Così, tra un cliente e l’altro, Gloria conduceva anche una vita quasi normale. Col tempo aveva creato una piccola rete di clienti, con i quali fissava gli appuntamenti con comodità e semplicità. Ogni tanto se ne aggiungeva uno, ma senza essere soffocata dai troppi impegni. Sì era fortunata, molto più fortunata di tante altre ragazze.

Aveva un giorno libero, Gloria, lo faceva di proposito a tenersi un giorno di libertà, in cui concedersi una vita normale. Era capitato domenica. Aveva scelto la domenica della finale degli europei. Non che le interessasse il calcio, ma voleva vedere com’era la vita normale. Così verso le 10, con addosso i suoi pantaloncini e la canottiera è uscita di casa. Per andarsi a prendere un gelato nel bar del quartiere, il proprietario aveva da poco iniziato a fare i gelati e gli riuscivano anche bene, così Gloria ogni tanto ne approfittava.

Il plateatico è pieno. La gente si è riunita per vedere la partita in compagnia, e per sfuggire al caldo soffocante degli appartamenti di periferia. Ci sono anche persone mai viste prima. La pubblicità nei quartieri limitrofi è servita, allora. Si avvicina al bancone e aspetta in silenzio. Non è che non l’abbiano vista, è che c’è giusto un’azione interessante. Ma Gloria non ha fretta. Attende. Mentre aspetta si infila un dito nei pantaloncini, da sotto, dalla gamba, per sfilare dalla piega dei glutei quelle mutandine birichine che camminando sempre le si infilano a dare fastidio… il dito scorre dal fianco, fino alla piega, al punto dove il gluteo e la gamba si uniscono.

Poi distrattamente si guarda in giro. Un ragazzo la sta fissando. Distoglie in fretta lo sguardo e fa l’indifferente. Gloria pensa di essersi sbagliata, così continua a scrutare la piazza. Torna con gli occhi al ragazzo e di nuovo lo sguardo di lui è incollato al suo corpo. Allora sorride. Sorride guardandolo dritto negli occhi. Lui, colto alla sprovvista come se fosse stato beccato con le mani nella marmellata, arrossisce e sposta lo sguardo.

“Che strano comportamento per un ragazzo della mia età…” già, infatti il ragazzo è anche lui ventenne, come Gloria. Ma la tentazione è troppo forte. Lo sguardo di lui torna a lei. Agli occhi. E questa volta sorride. Un sorriso dolce. Ricambiato.

“Quante palline???” Risvegliata dalla richiesta, Gloria ordina il suo gelato e paga. Si gira e si incammina per tornare a casa. In realtà voleva solo il gelato, le piace guardare il mondo dal suo terrazzo. Gli occhi di lui sono ipnotici. Non riesce a distogliere lo sguardo. Fa un leggero cenno col capo. “Ma cosa sto facendo?”

Lui risponde al cenno, si inclina verso l’amico vicino, si alza e si incammina a fianco di Gloria.

“Non sei di qui…”

“No, gli amici volevano provare questa gelateria”

“Sto all’ottavo piano” – ma lo sto invitando su??? – “ti va di vedere il panorama?”

“Si, anche se non sarà sicuramente meglio di quello che sto già guardando”

Presentazioni in ascensore, come ti chiami, cosa fai, quanti anni hai… Gloria ha una storia di copertura… sempre avuta. Negli anni ha frequentato vari corsi ed è diventata massaggiatrice professionista, shiatzu e altre tecniche. Solo che le sue uniche clienti sono le sue colleghe prostitute che ogni tanto hanno bisogno di un tagliando dopo aver avuto qualche cliente un po’ irruento o più… acrobatico. L’appartamento non è grande, quanto basta: un soggiorno con angolo cottura, una camera da letto, dove esercita oltre che dormire e una cameretta con il materasso per i massaggi e una scrivania con il computer, oltre che il bagno, ovviamente.

Aperte le porte sul terrazzo il soggiorno raddoppia e sembra di essere liberi, sì, perché in realtà Gloria è ancora in gabbia, anche se non se ne rende conto. E stasera forse, per la prima volta, sarà libera, almeno per un po’…

Marco e lei si appoggiano alla ringhiera del terrazzo.

“E’ piccolo il mondo da quassù… non avevo ragione che c’è un bel panorama?”

“Continuo a pensare che tu sia meglio…” Marco sussurra quasi.

Gloria è inebriata da questo complimento, non è abituata a riceverne. Per ringraziare si gira verso Marco e con un sorriso lo bacia sulle labbra. Lui, emozionato e incoraggiato da questo gesto la afferra e trasforma il bacio casto in un bacio appassionato e profondo, tenendo stretta a sé questa strana ragazza mora che gli ha fatto ribollire il sangue. Non si era mai sentito così Marco, normalmente le ragazze gli piacevano ma non gli facevano sentire questo bollore, questa emozione, questa voglia incredibile. Era eccitato. E lo stava esprimendo. Con tutto il corpo.

In un sussurro, tra un bacio e l’altro, Gloria gli ricorda del gelato che sta tenendo in mano. Si slacciano un attimo, solo un attimo. Lui la segue fino al freezer dove lei riponela coppetta sciolta, e la avvolge nuovamente in un bacio appassionato, spingendola con i glutei contro il mobile della cucina.

I respiri sono affannati, la voglia è tanta. Gloria è vagamente inebriata dalla sensazione così spontanea e diversa che il corpo di Marco le sta trasmettendo e non vuole rischiare di perdere nemmeno un istante di questo momento. Le mani di lui, timidamente, trovano la strada dei seni di lei e iniziano a toccare, sfiorare, desiderare senza avere il coraggio di alzare la canottierina che copre così poco il seno di Gloria.

Con una grazia che solo le donne riescono ad avere Gloria si svincola dalla presa di Marco e si toglie la canottiera, gli dà il tempo di assimilare cosa sta succedendo e poi lo prende per mano per portarlo in camera da letto. Lì in silenzio, in penombra, gli sfila la maglietta e inizia a baciarlo partendo dal collo scendendo lungo il torace a leccargli un capezzolo, per poi tornare a baciarlo. Lui inebetito dalle sensazioni provocate dalla lingua di lei si lascia trasportare in un bacio appassionato e le toglie i pantaloncini, sfilandole poi anche gli slip e facendo lo stesso su di sé. Nudi. I corpi aderenti. L’erezione di lui spinta con insistenza sulla pancia di lei.

In un attimo sono stesi sul letto ad esplorare i loro corpi, ad assaggiare la loro pelle, a gustre il sudore, le emozioni, i sentimenti…

“Gloria… io… tu… ecco… sei vergine? io non l’ho mai fatto…”

Il mondo è crollato in un istante… Lui… Marco … è vergine… e ora?

“Marco… è bellissimo… ma io… io … io non sono vergine…”

“Oh… meglio, però… hai… ehm… profilattici?”

“Si…”

“Oh, Gloria!”

Con il cuore pieno dell’emozione che stanno vivendo, i due ragazzi si immergono nella scoperta delle nuove sensazioni che li invadono e con un amplesso lungo e intenso soddisfano tutti i loro desideri e le loro voglie…

Liberi. Uno dell’altro. Gloria, finalmente libera. Per la prima volta Gloria, per una notte, un’intera notte, è libera.

Ed è di Marco, completamente, intensamente, appassionatamente…

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