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Racconti Erotici Etero

Violentango

By 27 Marzo 2004Dicembre 16th, 2019No Comments

Era un giorno afoso, la calura era insopportabile/ La camera di Rosario era immersa nell’oscurità ; silenzio, solo un rumore si sentiva , un ronzio : quello del Pinguino DeLonghi/ Laura, entrò in punta di piedi, aveva trovato la porta dell’ingresso aperta. Cominciò piano piano a togliersi quei vestiti sudati appiccicaticci di dosso/ Poi, si sdraiò sul letto vicino a lui, lo guardava soltanto, non non aveva intenzione di fare l’amore, era troppo arrabbiata, offesa , adirata con lui, voleva solo stare li’ al suo fianco osservarlo, sentire il suo respiro: percepirlo/ Poi si alzò, andò al PC e mise su un tango Di Piazzolla, il suo preferito/ Cominciò a muoversi prima lentamente, poi sempre più velocemente; il ritmo incalzava/ Era li’ in reggiseno e mutandine, anzi perizoma il suo corpo sinuoso si contorceva in morbide spirali, ma no, non voleva provocarlo, non stava ballando per lui;solo per se stessa/
– vieni a letto!-
La voce di Rosario la risvegliò da quella tiepida estasi, fu come un rombo, un tuono che squarcia il cielo
– No!, non mi va non vengo-
– muoviti, ti ho detto di venire-
– noooo, ho detto di no, te l’avevo detto prima di venire che non avremmo fatto niente/
Ma, non ci fu niente da fare, ormai era troppo tardi lui l’afferrò per un braccio, glielo stringeva da paura, la attirava a se, lei si ritaeva, lui la tirava , lei si ritraeva, si girò di scatto, lui l’afferrò la costrinse… Ma, cominciamo dall’inizio, dai protagonisti. Lei : laura, giovane e affascinante praticante avvocato:
scusatemi per l’abbondanza di “ante”
Lui: Rosario tour manager di Band famose o, per lo meno molto conosciute. I due si erano incontrati ad un concerto, e quella sera stessa si erano messi insieme. Dunque dove eravamo rimasti, ah si, al momento in cui Rosario sbatteva Laura sul letto…. Il tango di Piazzolla incalzava sempre più; diventava sempre più intenso in un climax/ un vortice di suoni. Rosario aumentava il ritmo dei suoi movimenti di bacino in concomitanza della musica, incurante di quello che faceva laura sotto di lui la ragazza piangeva e lo implorava di smettere, ma lui niente: non smetteva, anzi cominciò a morderle i capezzoli , sempre più forte , sempre più forte fino a farle male. Finchè arrivò l’ultimo colpo di fisarmonica e con lei l’ultimo colpo dI Rosario la musica terminò
e ,Rosario anche terminò con lei
-STRONZO! , ti odio, accompagnami a casa-
– No, tu resti qua hai capito ? ,
non ti muovi da qua-
Tragedia!!, prima di tutto perchè i due abitavano molto lontani l’uno dall’altra, e poi perchè faceva un caldo boia e Laura, nno aveva nessuna intenzione di mettersi su una fermata ad aspettare l’autobus Ma, si vesti’ in fretta , apri’ la porta di ingresso e si sedette in mezzo alle scale Mezz’ora un’ ora finchè Si apri’ la porta di casa e ….
– Vieni dentro!-
Urlava Rosario
– no no non entro-
ripeteva lei
– che figura mi fai fare, e se ti vede qualcuno del palazzo-
– non m’importa-
Tempo 2 minuti e Lui era su di lei che la tirava per un polso
– lasciami mi fai male!- La trascinò dentro, chiuse la porta dietro di lui, la portò in camera da letto… Intanto il Tango era ricominciato d’accapo in automatico

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