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Racconti Erotici Etero

Violet

By 9 Dicembre 2014Dicembre 16th, 2019No Comments

Lo schermo del cellulare si illuminò nell’oscurità della macchina: ‘Sto arrivando’, lesse Violet. Si guardò allo specchietto retrovisore controllando il trucco, una sistemata ai capelli, un sospiro di trepidazione. Vide i fari di una station wagon entrare nel parcheggio e avvicinarsi al suo abitacolo. Violet aprì lo sportello scendendo, abbassando leggermente la gonna, e iniziò a camminare accompagnata dal ticchettio delle sue scarpe alte verso l’auto che l’aspettava.
Si scambiarono un sorriso e un saluto, poi lui ripartì. La radio riempiva il silenzio, mentre si dirigevano al solito posto. Violet guardava sovrappensiero le strade della città scorrere dal finestrino, stupendosi del fatto che tra loro ci fosse ancora imbarazzo nel parlare, mentre sessualmente facevano scintille.
La mano di lui si appoggiò sulla sua coscia sinistra, interrompendo i suoi pensieri. Lei si girò a guardarlo e gli sorrise. Lui accarezzò la gamba di Violet, scorrendo le dita sulla gonna e sul collant. Era sorprendente come le bastasse il tocco della sua mano calda per accenderle i sensi. Violet si appoggiò meglio allo schienale della macchina, stendendo le gambe e allargandole leggermente. Il suo tocco delicato si fece più esplicito insinuandosi in mezzo alle gambe.
Il tessuto morbido della gonna si sollevò col movimento della mano, scoprendo il pizzo dell’autoreggente. Violet notò un sorriso di apprezzamento sul suo viso, mentre la guardava con gli occhi pieni di aspettativa. ‘Togliti gli slip e apri il cappotto’, le disse con voce roca. Lei obbedì, sfilandosi l’intimo appallotolandolo nella borsa e aprendo la cerniera della giacca, dove la scollatura della maglia lasciava in mostra il generoso decolleté.
Lui riprese ad accarezzarle la gamba, per spostare lentamente la mano verso il sesso di Violet. Lei chiuse gli occhi mentre sentiva le dita aprirsi un varco tra le delicate pieghe della sua intimità, aiutate dalla sua umida eccitazione. Iniziò a sospirare quando l’indice trovò il clitoride e cominciò ad accarezzarlo con graduale pressione. Inarcò la schiena, appoggiandosi al poggiatesta e continuando a tenere gli occhi chiusi, concentrandosi sul piacere, mugolando.
Violet iniziò a dimenarsi sul sedile, mentre lui insisteva nel stuzzicarle il clitoride con sempre più vigore, finch&egrave si accorse che la macchina stava rallentando. Aprendo gli occhi vide che erano fermi ad un semaforo rosso. Sentendosi in imbarazzo per le macchine che si affiancavano e avrebbero potuto notare i suoi seni scoperti, fece per coprirsi. Lui le bloccò la mano sinistra e se la mise sul pene che aveva appena tirato fuori approfittando della distrazione di Violet.
Lei provò a nascondere il gesto dagli sguardi indiscreti degli altri automobilisti, ma lui le prese la testa e la spinse fino al pube, dove la calda bocca di Violet accolse il suo cazzo. L’eccitazione prese posto alla timidezza, così lui smise di regolare il ritmo della testa di Violet, che succhiava avidamente. La macchina ripartì e lui spinse sull’acceleratore sorprendendola, facendole stringere i denti attorno al cazzo. Lui guidò veloce per raggiungere rapidamente il loro posto abituale, stando attento a non uscire di strada mentre lei lo tormentava con la sua lingua svelta ed esperta.
In pochi minuti raggiunsero le colline sovrastanti la città e la macchina si fermò in una stradina sterrata appena dietro una casa abbandonata. ‘Fermati o ti sborro in bocca’, gli disse lui aprendo lo sportello. Violet uscì dal suo lato e lo seguì fino alla fine della macchina. Lui aprì il baule ordinandole: ‘Sdraiati’. Violet si adagiò di schiena, appoggiandosi con i gomiti al ruvido rivestimento e allargò le gambe, mentre lui la guardava da fuori della macchina col cazzo in mano. Con le mani, lentamente, aprì le labbra della vagina e iniziò a scorrere su e giù con le dita.
La sua figa era bagnata e il rumore della sua eccitazione si percepiva mentre con l’indice e il medio Violet si sgrillettava. Iniziò a sospirare di piacere, godendosi l’espressione di lui che la fissava attentamente masturbandosi il cazzo. Violet si stese completamente e la sua mano iniziò a strofinare energicamente il clitoride, facendole raggiungere ben presto un orgasmo. Lui non le diede il tempo di riprendersi un attimo: avvicinandosi alla macchina e sedendosi sul bordo del baule, la penetrò con due dita. Era talmente lubrificata che ben presto inserì un altro dito e andò sempre più forte dentro e fuori, mentre col pollice dell’altra mano premeva sul clitoride.
Violet venne ancora, urlando di piacere e pregandolo di scoparla. Si spostarono davanti alla macchina, dove lei si adagiò a pecora sul cofano, mettendo bene in mostra le chiappe socchiuse. Lui non aspettò un secondo di più, infilando con prepotenza il cazzo nella sua figa calda e vogliosa. Lei gemette sentendo la cappella dura spingere in profondità, facendosi spazio strusciando sulle sue pareti vaginali. Lui si aggrappò ai fianchi generosi di Violet, guardando il suo viso contorcersi in espressioni di godimento. ‘Sei proprio una maiala, farti fottere come una troia su una macchina’, le disse prendendole una ciocca di capelli. ‘Si, porco, dammelo, dammelo tutto!’, gli rispose tra un gemito e l’altro, mentre il rumore delle cosce che sbattevano contro le sue natiche si fece più accelerato.
Lui iniziò a sudare, ma niente poteva distrarlo dal piacere che gli dava scoparsi Violet. Si sputò sulla mano e con un dito inumidì di saliva il buchetto del culo, inserendolo delicatamente. Lei si irrigidì, distogliendola momentaneamente dall’ansimare, e questo gli fece diventare il cazzo ancora più duro. ‘La prossima volta ci infilo il mio cazzo, così te lo sfondo questo piccolo buco’, le disse, sentendola abituarsi a quella intrusione ricominciando a godere. Continuò a possederla a pecorina, mentre il suo dito si scopava il culo, dando a Violet la sensazione di piacere misto a dolore che le fece raggiungere un intenso orgasmo. Ora, pensò lui, era giunto il suo momento.
Al massimo della sua eccitazione la fece girare, appoggiandole una mano sulla spalla mentre con l’altra continuò a mantenere il ritmo con la sua asta. Lei, capendo le sue intenzioni, si inginocchiò a terra e, poggiando le mani sulle sue ginocchia, lo prese in bocca e iniziò a spompinarlo. Il cazzo caldo, duro e bagnato dei suoi umori venne leccato a dovere dalla sua lingua esperta e la cappella gonfia succhiata come un leccalecca. Gli bastarono pochi minuti per tirarlo fuori e venire sulla lingua e sul viso di Violet che lo riprese in bocca e ingoiò il suo sperma.
Dopo essersi ricomposti, salirono in macchina e lui riaccompagnò Violet alla sua automobile, ripensando all’impegno che si era inventato con la moglie per giustificare la sua assenza. E soprattutto, a cosa avrebbe inventato per la prossima volta.

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