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Racconti Erotici Etero

Vita da universitario

By 20 Maggio 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

quella mattina ero rimasto a casa invece di andare all’università perchè non avevo lezioni. Avrei dovuto impiegare quel tempo libero per studiare, ma erano due settimane che non avevo un rapporto, accesi il computer per collegarmi ai soliti siti di pornhosting per masturbarmi e sfogarmi un po. Girai un po per cercare qualcosa di “stimolante” e la mia attenzione cadde sul video di una tettona che si faceva scopare le tette. Io ho sempre avuto un debole per il seno rifatto delle pornostar così mi diventò duro in un attimo. Dopo qualche minuto che iniziai a guardare il video suonarono alla porta. Pensai “perfetto gli altri gia sono tornati dall’università….”. Quindi mi risalii boxer e jeans cercando di nascondere nel migliore dei modi il mio cazzo duro. Dunque andai ad aprire vestito solo di pantaloni e canottiera, seppur con qualche difficoltà nel camminare. Quando aprii rimasi quasi sbigottito. Davanti a me c’era una ragazza che mi lasciò senza parole (dico così forse anche a causa della condizione in cui ero allora) e pensai “qualcuno lassù mi vuole davvero bene”. Era fantastica: capelli lunghi neri che le scendevano dietro le spalle, un viso veramente divino e delicato con tratti sottili e ben definiti, e poi quei suoi occhi erano eccitantissimi, facevano capire che su certe cose la sapeva luga, ed infine aveva un fisico perfetto con un seno che stimai intorno alla 3^ taglia. Il mio amico nei pantaloni che nel frattempo si era un po’ pacato ritorno subito sull’attenti nel limitato spazio degli boxer dandomi parecchio fastidio. Lei mi guardò in faccia un po perplessa e poi mi disse
“ciao..”
Io mi ripresi un attimo e le risposi
“ciao, chi stai cercando? posso aiutarti?”
Lei mi sorrise, e io pensai che oltre al suo sorriso avrei voluto vederci qualcos’altro dentro la sua bocca.
“Piacere sono Claudia la sorella di Marco” (marco sarebbe il padrone di casa che in cui io e i miei compagni siamo affittuari)
Riflettei un attimo “è vero, oggi è il 5 dobbiamo pafare l’affitto”.
Prima di risponderle qualsiasi cosa le dissi
“Ah! certo! Io sono Enrico vieni entra”
La feci entrare dentro casa, la feci accomodare in salotto e poi ripresi il discorso
“immagino che Marco ti abbia mandata a prendere l’affitto”
“sì. infatti. Lui aveva degli impegni e non avrebbe fatto a tempo a passare così ha mandato me al posto suo”
Io tirai uno sguardo all’orologio e poi tornai a fissare i suoi bellissimi occhi. Notai che nel frattempo anche il suo sguardo si era abbassato a notare un certo gonfiore dei miei pantaloni, e le comparì un po di imbarazzo sull’espressione del viso. Pensai rivolto al mio duro amico ” mi stai tirano da pazzi la dentro, calmati un po!”. Comunque le dissi
“bhe mi sai che sei arrivata un po presto, gli altri torneranno tra un mezz’oretta o tre quarti d’ora al massimo dall’università. Non so se ti va di aspettare tutto questo tempo”
Lei mi sorrise di nuovo e mi disse
“per me va bene se non disturbo” ed abbassò di nuovo lo squardo
Le sorrisi di rimando ma dentro di me pensavo “dannazione…e adesso come faccio a stare con sto coso dritto altri 3/4 d’ora!”. Intanto mi accorsi di essere ancora in canottiera e colsi l’occazione per allontanrmi un attimo.
“ti dispiace se vado un attimo in camera a mettermi qualcosa addosso? non mi pare il caso di rimanere così conciato”
Lei mi rispose tranquillamente
” sì,sì, fa pure”
Andai in camera e un po’ panicato mi dissi “ora come faccio a risolvere questa cosa” e guardavo la patta dei pantaloni che era palesemente gonfia. Vidi un bicchiere appoggiato sulla svrivania e mi venne l’idea di segarmi e vernirci dentro. Allora lo presi e iniziai a masturbarmi nel modo più veloce possibile. Mentre agivo pensavo a quella strafiga che avevo in salotto pensando che avrebbe velocizzato il processo, invece no, fece esattamente l’effetto opposto, avevo il cazzo dritto ma non sentivo niente e non riuscivo a venire forse pensando che avrei potuto usare la mia asta con lei, e dopo 5 minuti che mi masturbavo praticamente senza sentire niente rinunciai a quell’impresa. Il problema dunque non si era risolto allora presi gli sleep più stretti che avevo me li misi, mi vestii e mi guardai allo specchio. “diciamo che si nota di meno” pensai e tornai in salotto.
Lei era affacciata alla finestra e quando mi sentì uscire dalla camera mi guardò dicendomi
“non credevo che anche gli uomini potessero metterci così tanto tempo per mettersi una maglietta” questa volta notai una nota di malizia nelle sue parole
Io un po imbarazzato le risposi
“si scusami se ci ho messo un po”
Mi si avvicinò in modo decisamente strano, ancheggiando in modo molto più evidente di prima.
Mi guardò socchiudendo gli occhi in modo decisamente sensuale e mi disse quasi sussurrando
“sai non hai chiuso bene la porta della camera prima”
Come pronunciò quelle parole il mio viso prese letteralmente fuoco, invece più in basso si scatenò ancora di più una reazione che era gia in atto. Non riuscii a parlare, ero bloccato.
“sai potrei darti una mano a risolvere il tuo problemino, anche perchè è da quando sono arrivata che ho notato che l’avevi”
Detto questo mi abbraccio sulle spalle e fece aderire il suo corpo perfetto al mio. Sentii le sue tette premere sul mio petto e mi accorsi che i suoi capezzoli erano gia duri. Il suo inguine si appoggiò al mio cazzo che ormai era duro e arrapato da non so quanto tempo.
Iniziammo una pomiciata molto vivace, quasi violenta e nel mentre lei mi massaggiava il cazzo nei pantaloni e io stingevo e palapavo il suo culo con le mie mani. Mi slacciò i pantaloni e me lo tirò fuori, me lo segò e poi lentamente scese col suo viso fino all’altezza della mia asta dura.
Iniziò a leccarmi l’uccello d’appertutto, poi baciò la cappella rossa e gonfia e lo prese in bocca, Me lo succhiò con tanta veeemenza provocandomi emozioni e sensazioni che non avevo mai provato. Lo ciucciava da far paura, stavo godendo talmente tanto che dovetti sedermi sul divano per subire un servizio del genere.
Lei colse quel momento di stop al volo e spogliò il torso mostrandomi finalmente quel ben di dio che aveva sul petto. Erano due tette meravigliose, leggermente calate ai lati, con due bei capezzoloni arrapati.
Quando vide il mio sgurado assuefatto da quei meravigliosi frutti, capi subito quello che stavo pensando e non perdette neanche un attimo. Si chinò su di me e abbraccio il mio cazzo gonfio con le sue belle tettone. Iniziò a segarmi il cazzo con quello stupendo tesoro e in quel momento non capii più nulla. Vedevo lei che muoveva il suo seno sopra e sotto, ogni tanto si fermava e succhiava un po la cappella. Dopo qualche minuto così non resistetti più, ero arrivato al limite. La fermai strinsi le sue tettonone intorno alla mia cappella e venni li in mezzo in un orgasmo che poche volte avevo provato.
Quando finii lasciai le sue tette che si allargarono e dal suo petto colarono fiotti di sperma che avevo eiaculato.
La guardai in faccia, e lei mi sorrire mentre si alzava. Io mi stesi sul divano a braccia aperte a tutto quello che era appena successo e che avevo appena provato.
La guardai mentre entrava in bagno a pulirsi e le dissi
“sei un bomba..ma mi dispiace non aver potuto accontentare anche te”
Lei mi guardo con uno sguardo malizioso e mi rispose
“non ti preoccupare la prossima volta mettiamo a pari”
e chiuse la porta dietro di se.
Ci pulimmo e ci rivestimmo velocemente, prima che tornassero i miei coinquilini.
Qundi gli altri tornarono ci comportammo come se non fosse accaduto nulla, sistemammo i conti dell’affitto e lei se ne andò. L’accopagnai all’uscita e affettuosamente le dissi
“allora ci vediamo alla prossima”
lei mi si avvicino e mi rispose molto maliziosamente
“sì…” e mi baciò il collo “…alla prossima”
E chiuse la porta dietro di se.

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