Skip to main content
Racconti di DominazioneRacconti Erotici Etero

Vivere

By 12 Agosto 2015Dicembre 16th, 2019No Comments

Mi hai cambiato la vita, mi hai chiuso la strada, mi hai tolto l’odore a me caro, l’odore d’asfalto, hai aperto la mia anima, hai aperto il mio cuore, la voglia di vivere, la voglia di ricominciare, la voglia d’amare.
Mi hai attentamente spiato, hai cercato dentro di me, hai visto dove nessuno poteva, tu sai, sai capire, tu sai muoverti nei meandri, nei meandri dell’animo umano.
Sei bella, quegli occhi, superba, io quell’uomo di mare, temprato, caduto, caduto di schianto, ferito al cuore.
Non mi ricordo, forse pioveva, lontano dal mare, ti tocchi i capelli, le mani segnate, segnate dall’anima, morbide, vellutate, quelle mani cattive, quelle mani maledette, comunque mi ecciti, il cuore fibrilla, un martello frantuma la testa, il pene si erge, il cazzo ormai duro, tu che mi spogli, mi spogli con fretta.
Il sangue ribolle, ti togli i vestiti, ti spogli, fatti vedere, ti piace farti vedere, vedere il tuo seno, lo sguardo distratto, devo sfiorarlo, lo devo toccare, lo voglio sentire, il capezzolo in bocca, la paura ti assale, un morso letale, tranquilla rimani, la bocca ti mangia, ho fame, mi nutro di te.
Afferri il mio collo, baci profondi ricevo, mi perdo, mi perdo e ritorno, la musica suona, non sento parole, mi perdo nel suono, ti siedi, si ti siedi sul tavolo ed apri le gambe, sei brava, mi porti lontano, conosco il piacere, mi siedo davanti, ti guardo le mani, corrono in basso, mentre io osservo, le dita che cercano, cercano l’estasi, il pelo non c’&egrave, continui a toccarti, ti strofini il clitoride, bagnando le dita.
Ti guardo le labbra, son piene di saliva, le mani mi tremano, ma infilo le dita, tu mordi, mi guardi, ridi e sorridi con gusto, mi fai impazzire così, il respiro affannoso, che voglia, che voglia che ho, voglio ingoiarti per poi respirarti, voglio leccarti per consumarti, ti voglio finire.
Ti bacio la bocca, voglio i tuoi occhi, mi sento sudare, ti sento sudare, ecco l’ardore, quello che brucia, brucia la carne, la mente, il marchio rimane, passano i minuti, si arde, voglio che urli, tu vuoi urlare, ti giro violento, ti penetro a fondo, la carne profuma, la figa si allaga, quanta passione, quanta tensione, son venti minuti, ben venti minuti che ti sfondo, tu godi in continuo, orgasmo dopo orgasmo, non trovi la sosta, non c’&egrave modo di fermarci.
Siamo ancora sul tavolo, un lampo, allargo il tuo sedere, esco dall’origine del mondo, punto il tuo ano e inizio a spingere, piano si allarga, lo sento cedere, il cazzo si fa strada, &egrave stretto, fa male, tu urli, mi inciti, sei in calore, mormori non &egrave niente tesoro, brillano i tuoi occhi, sorride la tua bocca, il tavolo &egrave bagnato, i profumi sono intensi, come ghiaccio al sole ti sciogli in mille rivoli, vorrei sentirmi dire basta, così non &egrave.
Fammi venire, fammi svuotare, fammi cadere, voglio cadere, dentro di te, vieni da me, segui il padrone, mi prenderò cura, ora tampono, tampono ferite del tempo, un angelo caduto, caduto per te.
Ti scriverò ogni giorno un racconto, un pezzo di vita, vissuta, stringimi forte, ora fa freddo, il mare &egrave scuro, mangerò, mangerò il vuoto di quella cura che non posso darti, il tempo mi aiuterà, il dolore di felicità mancate, perdo, ne sono sicuro, l’universo &egrave morto, andrò, si andrò sorridendo, non ti darò il tempo di guardare i miei occhi, cancellerò le orme, con i brividi sulla pelle conserverò le immagini di noi, di un salato tramonto anticipato.
Ilcortese.

Leave a Reply