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Vogliosa in Crociera

By 17 Febbraio 2012Dicembre 16th, 2019No Comments

Quest’estate, io con il mio gruppo di amici, decidemmo di fare una vacanza un po diversa dal solito.
Considerando che in quel periodo avevamo qualche soldo da buttare via, tutti con le relative fidanzate, decidemmo per una crociera.
Un problema però sconvolse i miei programmi.
Qualche giorno prima della partenza, dopo l’ennesimo litigio troppo animato con la mia ragazza, ci siamo lasciati.
Abbiamo litigato svariate volte, però essendoci ancora qualcosa tra noi, continuavamo a restare insieme. Questa volta invece, la faccenda era seria e io, molto deluso dai suoi comportamenti e soprattutto provando ormai ben poco affetto verso di lei, troncai i rapporti.

La delusione prima di tutto, si sparse tra i miei amici, visto che da fuori ci vedevano come una coppia affiatata e molto stabile.
Subito non volli piu partecipare alla vacanza, ma dopo innumerevoli tentativi di farmi cambiare idea da parte del gruppo, decisi per andarci ugualmente. Almeno non avrei buttato via i soldi spesi e forse, pensando ad altro, sarei riuscito a distrarmi e anche divertirmi.

Il giorno della partenza eravamo tutti presi dagli ultimi preparativi, ci trovammo nel nostro usuale luogo di ritrovo e partimmo con le auto per il luogo di imbarco.
Durante la coda per salire sulla nave, mentre scherzavamo animatamente, mi arrivò un messaggio.
Credo che tutti capirono di chi fosse, perchè dopo che ho cambiato espressione, non ci furono più risate e molti abbassarono la testa cercando di non incrociare il mio sguardo.
Credo che sconvolsi la maggiorparte dei presenti con la mia frase :
– Su dai, non è niente. Mi ha augurato di fare una buona vacanza e soprattutto mi ha detto di fare un bel tuffo in mare, per lei, quando saremo distanti dalla costa.
Sorrisi tra il divertito e il nervoso e pian piano tutti tornarono a parlare. Era un modo gentile per dire di ammazzarmi? Credo di si!
L’imbarco si concluse verso le 2 di pomeriggio e una volta salpati, mi dedico a disfare le valige nella mia cabina.
Guardando il letto matrimoniale ripenso a lei, a quando scherzavamo, a quando litigavamo e sopratutto a quanto scopavamo.
Era una maiala assurda a letto, con la quale potevi sfogare ogni tua voglia, pronta alle novità e nuove emozioni.
Scuoto la testa e cerco di riprendere il controllo tornando a ordinare i vestiti nell’armadio.
Faccio una rapida doccia e poi mi reco al punto di ritrovo che abbiamo fissato prima di dividerci.
Quando siamo tutti presenti, sono quasi le 7 di sera. Decidiamo per un’aperitivo per poi recarci a cena.
Su questa nave c’è veramente tantissima gente, un continuo andirivieni mi distrae e mi fa sembrare piccolo e insignificante.
Mentre sto bevendo un semplice bianco con aperol, noto qualcosa che mi distrarrà per tutta la notte e per gran parte della giornata seguente.
Una donna. Una donna che si può veramente definire tale secondo i miei gusti.
Uguale a tante altre, eppure diversa. Sicuramente piu grande di me, avrà poco piu di 40 anni, eppure particolare. Mi colpisce notevolmente, mentre i miei amici intenti a conversare, sembrano non accorgersi nemmeno della mia distrazione.
Tacchi alti, con allaccio alla caviglia, credo siano almeno un 12. La mia ormai, ex ragazza, ne aveva qualche paio, quindi riesco vagamente a distinguere le misure.
Risalgo lungo le sue gambe, stupende e soprattutto nude, da quanto vedo, la sua pelle deve essere stupenda.
Risalgo ancora, supero le ginocchia ancora nude ed ecco l’imprevisto, una persona si piazza davanti alla mia visuale.
Alzo ancora lo sguardo e riesco a vedere il suo viso da sopra le spalle dell’intruso.
Un viso come tanti altri, eppure particolare, incorniciato da capelli castani che le accarezzano il viso, occhi neri come la pece, penetranti come una lama che ti trafigge il petto e due labbra normali ma ben disegnate, concludono 1 metro e 65 di opera d’arte.
Finalmente qualcuno si accorge della mia distrazione, per fortuna un mio amico squotendomi una spalla mi fa riprendere dallo stato di trance assunto dopo quella fantastica visione.
– Ti sei imbambolato?
Curioso di sapere cosa fissavo, si gira anche lui nella mia identica direzione ma, magia, la donna è scomparsa dai miei occhi.
– Credo di aver avuto una visione. Peccato.
– Aaaah! Dai smettila di vagare con la testa e brindiamo a ste vacanze! Divertiamoci e non pensiamo alla vita di tutti i giorni.
Sorrido e penso che ha maledettamente ragione! Brindo con loro e dopo aver concluso la consumazione, ci incamminiamo verso il ristorante.
Tutto procede liscio e tranquillo, ogni tanto i flash di quella donna tornano vivi in mente, lasciandomi qualche secondo senza parole.
È quasi l’una di notte quando ci alziamo dal tavolo e dopo qualche chiacchiera, torniamo al nostro luogo di incontro.
Dopo un rapido saluto e stabilito l’appuntamento per l’indomani alle 11.30, ci dividiamo per tornare nelle nostre stanze.
La notte è tormentata ripetutamente da flash, prima della mia ex ragazza e poi dalla donna dell’aperitivo che manco so se esiste veramente.
La giornata seguente la viviamo in puro relax, pranzo leggero, giro per la nave, giochi, palestra e dopo una doccia rilassante siamo nuovamente a cena.
Sulla bacheca esposta all’ingresso, noto che questa sera, conclusa la cena, ci sarà la serata danzante.
Entrato nella sala rimango quasi stupito, tutti sono vestiti molto eleganti, chi provocante, chi meno, ma tutti molto ordinati e agghindati.
Ci guardiamo, siamo gli unici vestiti “comodi”, chi con la tuta, chi jeans e maglietta, ma nessuno di noi è elegante.
All’ingresso però nessun cameriere ci ostacola e anche durante la cena nessuno sembra accorgersi della nostra “diversità”.
Al momento del caffè però, un colpo al cuore. La donna del giorno prima allora esiste e non era solo una visione.
Questa volta, anche i miei amici la notano dopo aver guardato nella mia stessa direzione.
– Ti ho capito a te! Brutto porcello! ahahahah
È la ragazza di uno dei miei amici a parlare, alcuni di essi, dopo essersi guardati tra loro e dopo aver fatto un respiro di sollievo palesemente enfatizzato, esprimono con i gesti un “finalmente”.
Rido divertito e finalmente posso viaggiare con lo sguardo sul suo corpo libero da impedimenti visivi. Si trova due tavoli distanti da noi ed è seduta affianco al tavolo, con un gomito che appoggia affianco al piatto e l’altro sulla sedia, mentre le gambe sono accavallate e ben visibili.
Guarda qualcosa di distante e girandomi però nella sua direzione non noto niente di strano.
Torno poi a lei e noto che certi particolari sono rimasti invariati. Le scarpe con il tacco ad esempio, sempre con l’allaccio alla caviglia e il tacco da 12, anche le sue gambe sono nuovamente nude, dopodichè mi fiondo con lo sguardo sul suo viso. I capelli sono uguali alla sera precedente mentre solamente gli occhi si notano di più, accentuati da un leggero trucco che a mio parere, li valorizza notevolmente e poi per concludere, finalmente posso vedere il resto del suo corpo.
Un miniabito nero la avvolge splendidamente, parte poco sopra una seconda di seno (ad occhio e croce) e scende poi seguendo le sue curve, fino ad arrivare poco sopra metà coscia. Vago con la mente immaginando cos’abbia sotto al vestito e sicuramente c’è solo una cosa. Le mutandine.
Un uomo affianco a lei, dopo avergli appoggiato una mano sulla spalla, si avvicina con la bocca al suo orecchio. Lei si sporge per sentire meglio le parole pronunciate e dopo un cenno con la testa, l’uomo si stacca da lei e se ne va. Al tavolo rimane da sola.
Parte la musica, la sala diventa piu buia e vengono azionate delle luci soffuse a dare un po di visibilità ai presenti.
I miei amici si alzano dal tavolo decisi a ballare. Uno di loro però, dopo essersi avvicinato al mio orecchio mi dice :
– Guarda che penso sia sola. Cosa aspetti?
Lo guardo, sorrido e accenno con il capo affermativamente, dandogli ragione.
Torno a fissarla, lei sbuffa.
Al diavolo tutto, mi alzo dal tavolo e vado con decisione al suo.

– È occupata la sedia?
Scuote il capo come si fosse appena svegliata, volta lo sguardo nella mia direzione e mi fissa, sembra voglia penetrare con gli occhi nei miei e poi accenna un leggero no con il capo.
Nel mentre che mi siedo, lei si volta verso di me, tornando con le gambe sotto il tavolo.
– Stai cercando qualcuno?
Sorrido.
– Si. Cerco qualcuno.
Appoggia un gomito sul tavolo, alza l’avambraccio avvicinandolo a se e si appoggia con il viso alle nocche della sua mano.
– Dove hai lasciato la tua ragazza ?
Rido come se mi aspettassi una domanda del genere che riesce solo a ferirmi.
– Non c’è. Mi sono lasciato poco prima della crociera.
– E deduco che tu però non hai rinunciato a salire sulla nave.
– Deduzione esatta!
Sorride, piega leggermente il capo verso destra e continuando a fissarmi negli occhi mi domanda :
– Ma allora chi stai cercando?
Mi appoggio con i gomiti al tavolo, incrocio gli avambracci e sporgendomi verso di lei, le mie parole escono con un tono di voce più caldo e piu calmo :
– Sai, ieri credevo fosse una visione. Avevo notato una donna molto bella vicino alla zona degli aperitivi, con uno sguardo penetrante, due belle gambe e dei tacchi da 12.
Sorride e le scappa uno sbuffo d’aria dalle labbra.
– E sentiamo un po. L’hai poi trovata questa donna “fantastica”?
Dopo aver marcato l’ultima parola, sento un piede percorrermi le gambe e poi cercare di farsi spazio in mezzo ad esse.
– Credo proprio di si. Ho visto che esiste veramente ed è sola, seduta ad un tavolo di questa sala.
Il piede raggiunge il mio pacco e il massaggio inizia immediatamente. Lascio fare e spingo maggiormente il bacino contro il suo piede.
– Ma ora non è più sola.
Sorrido, con una mano scendo ad accarezzarle il piede.
– Proprio così. Vedo che il ragazzo è intraprendente. Ma anche lei non scherza.
Un’attimo di pausa e un sospiro mi esce dalla bocca. Con il piede mi sta facendo venire il cazzo di marmo. Riprendo a parlare :
– Credo che il ragazzo seduto davanti a lei, tra poco le chiederà di poter andare a discutere in un luogo maggiormente appartato.
Schiaccia maggiormente il piede contro il mio cazzo ormai in piena erezione.
– Come appartato?
Un’attimo di silenzio, ora mi fissa un po piu seriamente mentre il piede continua il massaggio.
– Tipo la stanza della donna intendi dire?
Anche io in tono serio, annuendo con il capo :
– Credo proprio di si. Penso che avranno molto da dire e credo…..altrettanto da fare.
Stacca il piede dal mio pacco, si alza dalla sedia e dopo essermi venuta vicino, mi tende la sua mano.
– Credo che la donna voglia andare in camera con il ragazzo.
Prendo la sua mano e mi alzo.
– Credo anche io.

Usciti dal ristorante, nel corridoio che ci porta alle ascensori, si stacca da me e dopo avermi dato una spinta indietro dice :
– Stammi lontano e seguimi.
Eseguo e ammiro come sculetta voltandosi ogni tanto a fissarmi con uno sguardo che mi arrapa.
Arriva all’ascensore, è già al piano e con le porte aperte, all’interno è vuoto. Entra e tiene le porte aperte in attesa che arrivi anche io.
Mi fissa anche una volta entrato in ascensore. Le porte si chiudono, la prendo per un braccio, la ruoto e spingo con una mano la sua faccia contro lo specchio dell’ascensore. Mi avvicino con il bacino al suo culo, gli faccio sentire distintamente la mia erezione contro le sue chiappe. Con una mano raggiungo una tetta e la stringo mentre con l’altra mi intrufolo sotto il suo vestito e vado a palpare la figa da sopra quello che può sembrare essere un perizoma.
Volta la testa verso di me, si avvicina con la bocca al mio orecchio, lo lecca, morde il lobo e poi quasi un sussurro :
– Altro che donna, penso sia una troia da monta per come la vedo stretta dal ragazzo.
Stringo maggiormente la tetta nella mano e con il bacino la schiaccio maggiormente contro lo specchio.
– Cos’è questo torpiloquio? Ti mostri proprio per la troia che sei a quanto ho capito. Ti piace essere insultata vero? Puttana.
Passa una mano tra i nostri corpi e in un attimo si infila nei pantaloni della mia tuta, supera l’elastico dei boxer e impugna il cazzo stringendolo con una certa forza.
– Mi piace questo cazzo. Ti piacerebbe ficcarmelo dentro vero?
Così dicedo inizia una lenta sega.
In un attimo di lucidità guardo il tabellino dei numeri e noto che stiamo per arrivare al piano selezionato.
Mi stacco da lei e dopo avergli dato una forte pacca sul culo gli dico :
– Ricomponiti zoccola che siamo arrivati. Penserò a te una volta che saremo nella tua cabina.
– Come desidera.
Con sguardo languido e leccandosi le labbra mi sorpassa appena si aprono le porte. Continuo a seguirla da lontano ammirando il suo corpo e le sue curve muoversi ad ogni passo.
Mi arrapa sempre di piu. La sua cabina sembra non arrivare mai, e il tempo sembra infinito durante questo tragitto.
Finalmente si ferma davanti una porta e dopo aver passato la tessera magnetica nell’apposita apertura, entra all’interno.
Arrivo anche io e dopo aver richiuso la porta alle mie spalle, è un’attimo.
Mi è subito addosso, la sua mano torna all’interno dei pantaloni, sorpassa i boxer e va subito a stringere le palle. Le massaggia, le accarezza mentre con il polso schiaccia il cazzo contro il mio bacino.
Avvicina la bocca alla mia, mi morde le labbra, le lecca e poi mi bacia. Le nostre lingue si intrecciano e la mia mano va ad alzare il suo vestito. Scopro il culo e passando una mano sulle chiappe noto che sono nude,ha il perizoma come avevo immaginato e solo un filo si perde tra le sue chiappe.
La spingo via, mi guarda sorpresa, mi riavvicino a lei e la prendo per i capelli. Tiro la ciocca da dietro alla sua schiena, verso il basso, facendole reclinare il capo all’indietro dopodichè, una mia mano si impossessa del suo seno, lo strizzo e poi abbasso il microabito fino sotto le tette.
Lei cerca di guardarmi negli occhi, mi avvicino alle sue labbra, le lecco e dopo averle lasciato i capelli le ordino.
– Togliti il vestito troia.
Esegue lasciandolo cadere ai suoi piedi, poi tenta di togliersi il perizoma ma la fermo.
La attraggo a me con una certa irruenza, mi guarda un po sbigottita e dopo aver messo le mie mani sulle sue spalle, la spingo verso il basso, fino a farla inginocchiare.
– Credo che tu sappia per quale motivo ti abbia messo in questa posizione.
Annuisce con il capo e inizia a massaggiarmi il cazzo da sopra i pantaloni.
La fermo, le faccio abbassare pantaloni e boxer e con una mano sul capo avvicino la sua bocca al cazzo ormai in completa erezione.
– Penso che di toccatine me ne hai già date abbastanza. Ora succhiamelo da brava pompinara.
Lo imbocca subito iniziando a saettare con la lingua su tutto il cazzo, lecca e bacia la cappella, dopodichè lo estrae dalla bocca. Lo prende in mano e inizia a leccare l’asta, poi con la bocca passa alle palle, le succhia, le mordicchia mentre inizia a segarmelo lentamente.
Un imprevisto però ferma le danze, ci paralizza.
Un suono annuncia che la porta della cabina è stata aperta. Si spalanca e davanti ad essa c’è un uomo. Fermo e zitto fissa la donna inginocchiata ai miei piedi, con ancora il cazzo in bocca e tenuto stretto da una mano.
– Guarda chi abbiamo qui. Mentre io stavo ai tavoli da gioco, ti sei divertita a fare la puttana?
Io rimango paralizzato mentre la donna si gira staccando la bocca e la mano dal mio cazzo ormai moscio per lo spavento.
– No ma torna a impugnare il cazzo. Da brava troia che sei.
La donna prova a parlare ma viene subito fermata.
– Stai zitta. Non ce bisogno che parli. Tanto ormai sappiamo entrambi come stanno le cose.
Si avvicina e prende per i capelli la donna, mi allontano ma vengo fermato, cerco di coprirmi il cazzo e vengo fermato nuovamente.
– Tu stai pure tranquillo. Hai fatto solo bene a venire qui per scopartela.
Poi si gira verso la donna.
– Mentre tu! Non ti basta piu il cazzo di tuo marito? Ora sei diventata golosa di cazzi piu giovani? Non ti basta piu tutte le volte che ti scopo? Sei una troia.. Sei una vacca buona solo ad essere montata e adesso ti farai montare come si deve da questo ragazzo.
Volta lo sguardo verso di me e con un ghigno perverso mi dice a bassa voce :
– Questa è una delle cose che può capitarti poche volte nella vita e ti consiglio di approfittare. È tua, scopatela mentre io rimango a guardarvi dalla poltrona li davanti. Tanto sappiamo ormai che razza di puttana abbiamo davanti e so di per certo che si bagna a essere trattata così, vero troia?
Si gira nuovamente verso la donna, si accovaccia, entra nel suo perizoma andando a tastare la figa e poi gli tira due sonori sculaccioni, dopodichè la prende per il mento e la riavvicina al mio cazzo.
Quando l’uomo si rialza, mi mostra le dita della sua mano, sono bagnate e dopo averle annusate, le lecca.
In quel momento mi viene in mente la frase del mio amico, durante l’aperitivo del primo giorno. Faceva così :
“Aaaah! Dai smettila di vagare con la testa e brindiamo a ste vacanze! Divertiamoci e non pensiamo alla vita di tutti i giorni.”
Ha ragione, così farò e non sarò come quello che vedono tutti i giorni i miei amici, adesso mi sfogherò!
Le parole dalla mia bocca escono senza controllo, quasi come se non fossi io a comandarle :
– Quindi a quanto ho capito posso fottermi tua moglie giusto?
L’uomo sorride e mentre va a sedersi sulla poltrona, tirandosi fuori il cazzo, mi risponde :
– Certo, non mi offendo, anzi, ti sto invitando a farlo!
Finita la frase inizia a segarsi, come se si fosse messo in prima fila a vedersi uno spettacolo, con l’eccezione però del cazzo fuori dai pantaloni.
Intanto sottovoce dice una frase che mi eccita ancora di più:
– Moglie, che parola! Il nome vacca, oppure troia, oppure puttana, è più che azzeccato per lei. Anzi Vacca da Monta è ancora meglio.
Sorridendo abbasso la testa guardando la donna che mi sta fissando dal basso.
– Beh cosa aspetti, fammelo tornare duro, muoviti zoccola.
Abbassa la testa e senza l’uso delle mani riprende in bocca il cazzo che in poco tempo torna in completa erezione.
La faccio alzare, la porto davanti al letto e ci fermiamo.
Con i miei piedi le faccio divaricare le gambe e poi tenendo una mano su un fianco, appoggio l’altra contro la sua schiena e spingo in avanti, di modo che si pieghi a 90.
– Sporgi bene il culo e con le mani appoggiati al letto.
Esegue, dopodichè mi fiondo tra le sue gambe con la bocca.
Prima mordicchio il culo, lo lecco e poi con i denti sposto il filo del perizoma su una chiappa di modo da avere figa e culo liberi da impedimenti.
Lecco subito il suo ano, picchiettando l’ingresso con la punta della lingua e poi passo alla sua figa.
Il mio commento sorge spontaneo :
– Che troia…. Sei un lago.
L’uomo dalla poltrona inizia a ridere e poi commenta:
– Sta puttana si eccita a essere maltrattata a quanto pare.
Non rispondo perchè sono affondato con la bocca tra le labbra della sua figa.
Lecco come un indemoniato, lecco e succhio voracemente tutti i succhi che ne fuoriescono.
Inizio a sentire gemiti uscire dalla bocca della donna.
Mi impegno ancora a leccare mentre il marito continua a insultarla pesantemente :
– Guarda che troia, godi come una vacca con una lingua di un perfetto sconosciuto nella figa. Quando ti monterà cosa farai? urlerai? sei una lurida troia.
Mi stacco dalla sua figa rimanendo quasi senza fiato. Tutta questa situazione, piu i continui insulti del marito mi hanno messo addosso un’eccitazione spaventosa.
Non resisto più, mi alzo e indirizzo il cazzo sulla sua figa. Dopo essermi aggrappato ai suoi fianchi entro in lei con un poderoso colpo di reni. Il cazzo si pianta dentro fino a quando il mio bacino va a contatto con le sue chiappe. Un urlo di solo godimento esce dalla sua bocca e mi da la carica per iniziare a trapanarla senza sosta.
Entro e esco come un pazzo, tiro fuori il cazzo quasi completamente per riaffondare in lei fino alle palle.
Proseguo a lungo tra gli insulti del marito, la prendo da sotto le ascelle e la faccio alzare rimanendo piantato dentro di lei.
Per non perdersi nemmeno un cm del mio cazzo rimane un po piegata con il bacino, spogendo il culo all’indietro.
Così facendo tutto il cazzo rimane dentro la sua figa. Con una mano mi impossesso di un seno, mentre con l’altra vado a stimolarle il clitoride.
I suoi gemiti si fanno sempre piu forti e aumentano ancor di più quando inizio a muovermi dentro di lei.
Provato, con il fiato corto e mentre continuo a scoparla come un treno in corsa, mi rivolgo al marito :
– Che troia di moglie che hai. È un lago e sta godendo come una vacca in calore.
Ride di gusto e ora si masturba più velocemente.
Intanto mi avvicino all’orecchio della donna.
– Troietta del cazzo. Mi ecciti come un porco.
Porto una mano tra i nostri corpi e spingo l’indice nel suo culo. Un urletto parte dalla sua bocca e poi i gemiti riprendono.
– Ti spaccherei volentieri sto culetto che ti ritrovi. Vacca da monta, non vedo l’ora di sborrarti dentro.
Il marito sentendo la mia frase richiama la mia attenzione :
– La troia ha già il culo rotto, prenditi anche quello……. con gli omaggi della casa.
Faccio una risata quasi diabolica, vado ad aggrapparmi a entrambi i seni con le mani e mentre la sbatto con forti colpi che la fanno vibrare, mi avvicino al suo orecchio. È diventata un mugolio continuo, ha gli occhi sbarrati e la testa rivolta verso il soffitto, sembra in trance.
Sta volta sottovoce :
– Hai sentito troia? Preparati che te lo pianto nel culo.
Assesto ancora due colpi nella sua figa e un urlo mi distrae.
Immediatamente sento il mio cazzo bagnato , poi le palle e poi giù per le gambe.
Mi muovo lentamente dentro di lei mentre è scossa da spasmi di godimento.
– Sei venuta troietta? Ti piace allora come ti trattiamo vero? Sei solo una zoccola vogliosa.
Mi stacco da lei e mi inginocchi a leccare la sua figa piena di umori.
– Sei una brutta troia, guarda quanta broda che ti esce. Che troia, ti fai montare da un ragazzo sconosciuto e vieni pure come una fontana!
Mi rialzo con ancora il cazzo di marmo, affondo ancora in lei dandole due o tre colpi e poi esco.
– Ora che mi sono lubrificato il cazzo, tocca al tuo culo.
L’uomo dalla sua poltrona, come fosse lo spettatore di un’incontro di box, mi incita :
– Spacca il culo a sta troia. È solo una vacca in calore. Spaccalo come si deve.
Sono troppo eccitato, non resisto piu e fanculo, nessun preliminare. Punto la cappella sul buco del culo e spingo. Do un colpo di reni e un urlo accompagna la cappella che sprofonda all’interno, un’altro urlo e un’altra spinta mi fa penetrare il cazzo per metà.
Mi aggrappo ai suoi fianchi e uscendo quasi completamente, riaffondo in lei con un colpo di reni. Il mio bacino sbatte contro il suo culo e per la stanza si diffonde il rumore del contatto violento provocato dai due corpi.
Un gemito di godimento misto a dolore esce dalla bocca della donna.
Dopodichè inizio anche io a lamentarmi mentre le spacco il culo.
– Troia, godi pure a farti inculare! Puttana! Ti piace essere usata da lui vero?
Il marito non risparmia gli insulti e si sta smanettando come un pazzo assistendo alla scena.
Dalla bocca della donna esce una frase sconnessa ma di cui si riesce a capire il senso.
– Si… scopa.. mi …. piace… ahhh… ancora…
Il marito fa da traduttore.
– Troia. Ammetti allora che ti piace farti usare da lui. Sei solo una prendicazzo!
I gemiti della donna si confondono con i miei, il mio cuore ora batte all’impazzata, il respiro è a mille e sento che sono quasi sulla soglia del non ritorno.
Esco dal suo culo e mi ripianto violentemente nella figa.
Dalla bocca della donna un commento mi fa capire quanto sia insazziabile:
– Ahhhh! Siiii! Cosiiii!!!
Provato dalla monta selvaggia cerco di parlare :
– Non ho parole. Ma quanto sei troia?
L’uomo ride e dopo essersi alzato dalla poltrona, si avvicina a noi continuando a segarsi.
Io intanto sto per esplodere e li avverto :
– Sto.. Sto per… Sto per venire!
L’uomo continuando a guardare il mio cazzo entrare e uscire dalla figa della moglie mi dice :
– Vienile dentro a sta troia.
Si accovaccia davanti a lei e prendendole il viso con una mano guarda le espressioni di puro godimento che fa.
– La troia sta godendo come una vacca. Se la vedessi in faccia diresti anche tu che crede di essere in paradiso.
Senza pensarci due volte rispondo a tono :
– Si il paradiso….. Delle puttane.
In quel momento sento che sto per venire, aumento ancora il ritmo affondando prepotentemente in lei.
Urla e geme piu forte anche lei, mentre il marito, continuando a segarsi la guardarla in volto, deridendola per le espressioni di godimento che continua a fare.
– Vengoooooo!
Il mio urlo viene accompagnato da un mare di sperma che si riversa nella sua figa, nel mentre vedo che il marito ha girato il volto della donna verso di me. Ora la vedo, sta sorridendo, con gli occhi chiusi e il respiro affannato.
Finisco di scaricarmi in lei e poi le porgo il cazzo da ripulire con la bocca. Lecca tutto, fino all’ultima goccia.
Cerco di riprendermi sedendomi sulla poltrona, mentre il marito fa sedere la moglie a terra, le spalanca le gambe e riprende a segarsi sul volto di lei.
Indossa ancora le scarpe con il tacco, e addosso ha ancora il perizoma. Nella foga non l’ho nemmeno finita di spogliare.
Guardo tra le sue gambe e vedo la mia sborra che sta iniziando a uscire dalla figa.
– Guarda che troia. Che bello vedere la sborra che ti fuoriesce dalla figa.
Il marito sta per venire e mentre si sega sul suo viso mi risponde :
– È solo un lurido sborratoio. Puttana! Sei solo una prendicazzo!
La donna guarda il marito negli occhi e una sola parola esce dalla sua bocca :
– Vieni.
Mentre l’uomo viene sborrandole in faccia e sulle tette, urla una sola parola :
– Puttanaaaaaaaa!!!!
Finito di venire, le porge il cazzo da ripulire con la bocca, dopodichè si siede sul letto.
Guardo la donna e vedo che inizia a raccogliere la sborra, prima dal volto, poi quella che fuoriesce dalla figa e ogni volta che le dita sono piene, le porta alla bocca, ripulendole e mandando giu tutto.

Finito tutto, quando sto per uscire dalla camera, saluto i due e dopo aver stretto la mano dell’uomo, la donna fa per salutarmi con un bacio.
La fermo, la faccio inginocchiare e tirato fuori il cazzo gli rispondo :
– Saluta lui.
Mi da un bacio sulla cappella e dopo essermi ricomposto vado alla porta della cabina.
L’uomo mi fa un’invito :
– Torna a trovarci quando vuoi.
Sorrido, non rispondo, esco e torno nella mia cabina.

Che serata!

Mi sveglio verso metà mattinata, questa notte appena ho poggiato la testa sul cuscino , sono crollato nel sonno.
Dopo essermi alzato mi spoglio completamente e mi vado a fare una doccia rigenerante. Mi sto lavando il cazzo che accusa ancora qualche leggero postumo quando, mi ritornano in mente dei flash della sera precedente, della scopata e della sorpresa che ci ha fatto il marito.
Mi vengono in mente i mille insulti scagliati sulla donna e sopratutto, mi viene in mente lei.
Devo lavarmi rapidamente e non insaponare piu il cazzo, perchè sta tornando in piena erezione.
Esco dalla doccia e mentre mi asciugo, volgendo lo sguardo allo specchio, noto di quanto abbia il cazzo teso.
Faccio finta di niente e cercando di calmarmi, mi rivesto.
Fuori noto che è sereno, il sole è già alto.
Decido quindi che voglio passare la giornata a prendere il sole, mi metto il costume, una canotta leggera che posso levare facilmente e un paio di ciabatte.
Con me porto anche la crema per non scottarmi e un paio di occhiali da sole.
Quando guardo l’ora però, noto che è quasi mezzogiorno. I miei amici sicuramente si staranno dirigendo al ristorante e decido di andarci anche io.
Andrò a cercare una sdraio libera dove potermi cuocere, immediatamente dopo aver concluso il pasto.
Arrivato al ristorante, trovo i miei amici che si stanno già sedendo al tavolo, una volta raggiunti, mi siedo anche io.
– Eccoti finalmente! Allora com’è andata ieri?
Sorrido, a parlare è la ragazza che mi aveva dato del porcello la sera precedente.
– Bene bene, oggi sono di poche parole, scusatemi. Ho voglia di mangiare e andare a rilassarmi al sole.
Un amico alla mia destra mi da una pacca sulla spalla :
– Siamo in vacanza. Tutto è lecito e dovuto. Non ti devi scusare.
Sorrido pensando a quelle tre parole appena dette : “Tutto è lecito”. Proprio così a quanto pare.
Mangio tenendomi leggero e poi dopo un caffè e quattro chiacchiere al tavolo, ci salutiamo e ci dividiamo dandoci appuntamento per la cena.
Mi fiondo immediatamente sul ponte piu alto in cerca di qualche sdraio libera e un po appartata, lontana da schiamazzi e bambini che possano disturbarmi.
Trovo finalmente un’angolo un po nascosto da una specie di torretta che fa da divisore dal resto del ponte. Una volta girato l’angolo, un’altro colpo al cuore mi fa bloccare la camminata. Mi vedono, mi salutano e mi dicono di avvicinarmi a loro.
La donna della sera prima, la mia visione, il mio sogno realizzato e l’uomo. Stanno prendendo il sole, lui in costume come il mio, mentre lei con un bikini rosso fuoco, con le mutandine legate sui fianchi da un nodo, mentre il reggiseno sicuramente è legato dietro la schiena. Oggi ai piedi porta un paio di sandali pazzeschi, avranno almeno un tacco da 12, presumo che camminando attiri parecchi sguardi con i suoi ancheggiamenti.
Una volta arrivato vicino alle sdraio, l’uomo si siede voltandosi verso la moglie e poggiano i piedi a terra. Mi fa cenno con la mano di sedermi al suo fianco:
– Vieni accomodati così facciamo due chiacchiere.
Una volta che mi sono seduto, anche la moglie mi da il ben tornato, a suo modo :
– Ciao ragazzo con il bel cazzone.
Un impulso arriva subito al mio cazzo accennando a una leggera erezione.
Mi riprendo, mi giro verso l’uomo e tra lo scherzoso e il serio gli domando :
– Ma troia ci è nata o l’hai fatta diventare tu così?
Ride, ride di gusto mentre lei sorride e torna a rivolgere il viso verso il sole.
L’uomo mi poggia una mano sulla spalla, leva gli occhiali da sole e mi guarda negli occhi. Li levo anche io, lo fisso a mia volta e subito mi chiede :
– Allora come ti è sembrata sta troia mentre te la scopavi?
Rimango un’attimo stupito che mi chieda questi particolari con lei davanti, può sentire benissimo ogni parola, eppure lui mi parla tranquillamente, come se lei non ci fosse. Mi accorgo comunque che dopo la frase del marito, continua a stare zitta, prende il sole degnandoci raramente di sguardi, quindi facendo finta di essere a mio agio, cerco di rispondergli :
– Devo dire che mi fa arrapare come poche e ha dei buchi favolosi.
Sorride e continua l’interrogatorio facendo proprio come se lei non ci fosse :
– Sai mi piace vederla usata da qualcun’altro. Tipo te, ragazzo giovane che avrai occhio e croce sui 25 anni. Mi piace quando viene sbattuta come una troia e fatta urlare dal piacere. Mi piace vederla dominata da un’altro. Sono tutte cose che mi fanno diventare il cazzo duro, che mi arrapano come un maiale, come ieri sera ad esempio.
Sorrido mentre la mia erezione aumenta sentendo questi discorsi. Intanto l’uomo continua :
– Cosa ti è piaciuto maggiormente della mia mogliettina troia ?
Quando parla, non la degna manco di uno sguardo. Credo che con sti discorsi, la troia si stia bagnando, anche se non lo da a vedere.
Sospiro un po per tutte queste nuove emozioni e per i ricordi della sera precedente che mi affollano la mente :
– Che domanda. È possibile rispondere tutto? No vero?
L’uomo ride. Continuo con la mia risposta:
– Beh, in particolare mi è piaciuta la sua troiaggine, quanto è porca e vogliosa, sopratutto dalle smorfie di godimento e dai gemiti che faceva quando la montavo. Ma in particolare, devo ammettere che il suo culo è la parte più bella e poi, con sti zoccoli che ha ora, credo sarà ancora più bella da vedere sculettare, come una troietta in calore e scommetto anche che con tutti i nostri discorsi, deve avere un lago nelle mutandine.
L’uomo fa un respiro profondo e poi in tono un po piu serio :
– Sai cosa ti dico? Ti va di fare una passeggiata con noi? Così puoi vedere come sculetta e poi andiamo fino alla nostra cabina. Potrai così controllare tu stesso se hai ragione a dire che è un lago tra le gambe e poi…… mi piacerebbe che ti montassi di nuovo sta vacca in calore. Sai, ha sempre bisogno di cazzo.
Si gira finalmente verso la moglie :
– Alzati che andiamo in camera. Il ragazzo ti darà un’altra razione di cazzo.
Si alza e sorridendo, si avvicina a me. Il suo sguardo vaga per il ponte, credo in cerca di altre persone che possano vederci :
– Finalmente.
Accompagna le parole con una sua mano che dopo essere entrata nel mio costume, da una rapida strizzata al cazzo ormai in piena erezione.
Rispondo con due parole :
– Che troia.
L’uomo sorride e mi risponde :
– Hai proprio ragione. È una zoccola da monta.
Ci incamminiamo verso gli ascensori.
Lei sta davanti mentre io e il marito la seguiamo un po da lontano, guardandola ancheggiare come una troia vogliosa e sopratutto possiamo vedere le altre persone che incontriamo nel tragitto come vadano a spogliarla con lo sguardo.
Arrivati agli ascensori, appena arriva al piano, entriamo.
Appena si chiudono le porte, il marito va a palparle il culo, infilando le mani nelle mutandine, mentre lei, con molta tranquillità, mi prende con una mano da dietro la nuca, avvicinandomi per poi unire le nostre bocche in una splendida slinguazzata.
Con una mano vado anche io nelle sue mutandine, però davanti, piantando immediatamente due dita all’interno della figa. Lei per niente scoraggiata rimette una mano nel mio costume iniziando una sega molto veloce.
Mi stacco dalla sua bocca solo per dire al marito una frase :
– È proprio una troia. Sta sbrodolando dalla figa.
Sorride, estrae le mani dalle mutandine e dopo averle dato due sculacciate che quasi la spostano si avvicina al suo orecchio mentre continuo a slinguarla:
– Sei proprio una puttana. Faccio bene a farti montare e sborrare dentro da lui.

Ci fermiamo appena l’ascensore rallenta la sua corsa. Siamo arrivati al piano della loro cabina, la lasciamo dinuovo sculettare davanti a noi, mentre da dietro commentiamo quanto sia troia.

Entrati nella loro cabina non le do il tempo di ragionare, la prendo da dietro, stringendola a me e facendole sentire la mia erezione contro il suo culo. La sbatto contro il muro, scendo con una mano alle sue mutandine slegando i nodi e lasciandole cadere ai suoi piedi.
Mentre indirizzo le mani al suo reggiseno per slegarlo, le sue vanno invece dietro di lei, si infilano nel mio costume e tirano fuori il cazzo facendolo poi strusciare sulle sue chiappe.
Ho slegato il reggiseno riuscendo a toglierlo del tutto, le do una strizzata alle tette, prendo poi tra indice e pollice un capezzolo e lo stringo, lo ruoto e lo tiro, dopodichè scendo al mio cazzo levando le sue mani.
Oggi non servono preliminari, non voglio trattarla bene, voglio scoparla come la troia che è, voglio proprio usarla.
Mi sento un toro pronto a montare la vacca.
Mi volto verso l’uomo e gli sorrido :
– Sta vacca mi arrapa troppo. Oggi penso che non servano preliminari, la monto per la puttana che è. Non trovi sia piu giusto così?
L’uomo sorride, fa cadere il costume ai suoi piedi e lo calcia via. Con una mano inizia a segarsi, mentre con l’altra va a stringerle una tetta.
La stringe stretta e lei inizia a mugolare.
– Direi proprio che faresti bene. A sta troia serve una bella lezione.
Levo anche il mio costume e dopo averle fatto appoggiare le mani al muro, punto il cazzo contro la sua figa.
Non aspetto oltre, un colpo di reni e sono tutto dentro di lei.
Un urlo di godimento esce dalla sua bocca, mi fermo dentro di lei, il mio cazzo è già completamente bagnato dai suoi umori.
Il marito continua a palparle le tette mentre si sega, io mi avvicino al suo orecchio e in modo che senta anche il marito le domando :
– Troia. Ti piace il cazzo?
Esco quasi completamente e riaffondo in lei schiacciandola contro il muro.
L’uomo toglie la mano dalla tetta e va a pinzare il clitoride tra le dita. Lei fa una smorfia con la faccia, un misto tra dolore e godimento.
Assesto un’altro colpo di reni dentro di lei e l’uomo le prende il viso con una mano :
– Troia non si usa piu rispondere?
Ha gli occhi socchiusi, lui torna a martoriarle il clitoride mentre io riaffondo in lei due volte e poi la sua voce mi ferma :
– Si mi piace il cazzo. Sono una troia. Usami, scopami, sbattimi come si deve.
Iniziando ad aumentare il ritmo, le rispondo :
– Come vuoi tu, troia.
L’uomo mette una mano tra i nostri corpi, andando a stringerle una chiappa. Noto che stringe forte, mentre con l’altra mano continua la sega.
– Allora ti piace il suo cazzo che ti trapana la figa?
Ansimando risponde :
– Si mi piace il suo cazzo. Aaahh!
Sorride togliendo la mano dal culo e tornando alle tette.
– E ti piace anche essere usata come la puttana che sei? Perchè tu sei una puttana vero?
Sospira, geme, si lamenta, digrigna i denti e chiude a tratti gli occhi mentre continuo a scoparla.
Si gira verso l’uomo e risponde :
– Aahh! Siii!! Mi piace essere una puttana da monta!! aahhh! siii!!
Intervengo io :
– Una puttana da monta? Perchè una puttana non è fatta per essere montata? Allora se dici così, non ti spiace se ti inculo vero?
Non aspetto risposte. Esco dalla sua figa e punto la cappella sul suo ano. Spingo.
Gemiti escono dalla bocca della donna, mentre l’uomo risponde al posto suo :
– Spacca il culo a sta troia vogliosa. Tanto non aspetta altro che essere inculata.
Mentre ha detto questa frase,  lei continuava a miagolare come una troia e tra una spinta e l’altra, sono entrato fino a toccare le palle contro la sua figa.
L’uomo si avvicina al viso della moglie mentre io inizio a fotterla con viroge.
– Povera troietta. Dove te l’ha piantato il cazzo?
La donna quasi fatica a rispondere, scossa dalla scopata e dal fiato corto.
– Nel … Nel culo… Me l’ha ficcato tutto dentro.
– Che troia. Ti piace come ti incula?
A questa frase parto come un treno.
Seguono una serie di gemiti, cadenziati ad ogni mio affondo dentro di lei, dopodichè sempre a fatica risponde :
– Aaaahh! Ahh! Siii! Mi piace.. Mi piace come mi inculaaa…
Cambio improvvisamente buco, piantandomi nella sua figa. Riprendo a scoparla mentre il marito continua a insultarla strizzandole le tette.
– Troia di una vacca.. Sei solo una prendicazzo. Ora dove te l’ha ficcato il cazzo? Rispondi zoccola.
– Aah! Aaahh!!! Me l’ha messo nella fi.. figa..
Do due colpi di reni attraendola a me per i fianchi e poi dopo essermi fermato con il cazzo dentro, attraggo l’attenzione dell’uomo.
– Ti va di fare un gioco?
Sorride. Un sorriso diabolico. Riprendo a parlare:
– Stai davanti la faccia di tua moglie a guardare che smorfie fa. Io da dietro, ogni volta cambierò buco e tu, a seconda della smorfia che fa, devi capire se la sto inculando o se sono nella sua figa. Ti piace come idea?
– Si! Mi piace! Però se sbaglio?
Sorrido.
– Non succede niente. Semplicemente continuiamo.

Buio.
Un’attimo di lucidità sorpassa la mia eccitazione e mi rendo conto di dove siamo.
Una cabina letto, in una nave da crociera, un ragazzo è piantato nel culo di una donna completamente nuda, con solo gli zoccoli addosso. Sta miagolando come una gatta in calore, gli occhi semichiusi, la bocca spalancata e con le mani è appoggiata al muro. Affianco a lei il marito, con una mano sul suo cazzo, e l’altra stretta su una tetta di lei.

In un’attimo scuoto la testa tornando a quello che stavamo facendo, l’attimo di lucidità mi ha fatto solamente indurire ancora di piu il cazzo. Ora fa davvero male per quanto è duro.
Annuncio l’inizio uscendo da lei e dicendo :
– Iniziamo.
L’uomo gira la testa della donna verso di lui, la tiene dal mento, mentre con l’altra mano continua a segarsi.
Mi pianto con un solo colpo nella sua figa.
– Dov’è ??
Ho visto anche io la smorfia che ha fatto. Era quasi esclusivo godimento.
– Hmmmm.. Nella figa!
– Giusto!!!
Esco e con un colpo di reni deciso mi ripianto ancora nella figa, questa volta però al posto di stare fermo la scopo..
– Cazzo, dov’è ora? Hmmmm.. Nel culo??
– Sbagliato!
Esco e sta volta entro nel culo. Con un solo colpo, fino alle palle e inizio a trivellarla.
La smorfia sta volta era di dolore. Ha spalancato per un attimo gli occhi.
– Sta volta ne sono sicuro! Sei nel culo!
– Bravissimo. Ma sta troia è troppo espressiva si capisce subito.
Mi viene un’idea.
– Proviamo ora.
Con il cazzo esco e mi pianto nella figa, nello stesso momento però entro con tre dita nel suo culo e inizio a muovermi in entrambi i buchi.
Sono sul punto di venire, sto per non riuscire piu a resistere. Questo gioco mi ha eccitato ancora di piu.
Un mix di espressioni intanto, hanno attraversato il viso della donna.
– Sta volta non lo so! Forse nella figa!
Rido divertito anche se sono provato dal fiato corto e dall’eccitazione ormai all’apice.
– Sta volta ti ho imbrogliato. Guarda dove sono.
Si volta verso di me e dopo aver visto che sono in entrambi i buchi ride divertito.
– Cazzo me l’hai fatta! E tu troia? non mi aiuti nemmeno a vincere? eh ? stai li a farti spaccare culo e figa godendo come una puttana in calore?
Si vede che è provata dalla scopata e a fatica riesce a parlare :
– Sto … Sto per venire…
L’uomo si gira verso di me.
– Dici che è il caso di farla venire sta troia in calore?
Ci penso un’attimo e mi viene un’altra idea.
– Voglio farti un regalo. Prima vengo io.
Aumento il ritmo della scopata nella figa e mi appendo alle sue tette. L’uomo intanto ha rimesso una mano sul culo, palpandolo pesantemente.
Rallento il ritmo e assestando colpi violenti, ansimo, respiro rumorosamente e poi vengo nella sua figa:
– Aaaahhh! Ti sborro dentrooo, puttana!! Aaaahhh!!!!
Una volta che ho finito di farcirle la figa, la faccio inginocchiare e mi faccio ripulire il cazzo.
Quando ha finito con la lingua, si gira verso il marito e gli chiede :
– A me non mi fate venire? Sto sbrodolando come una vacca.
L’uomo mi guarda. Sorrido.
– Vacca. Ora con la mia sborra dentro, ti fai un bel ditalino pensando a quando ti scopavo. Intanto il tuo maritino si può godere la scena venendoti addosso. No?
Mi giro verso l’uomo.
– Ottima idea! Tu troia. Siediti per terra e spalanca le gambe. Fatti un ditalino come si deve.
Vado a sedermi nuovamente sulla poltrona, come il giorno precedente.
Appena il ditalino inizia, vedo il mio sperma fuoriuscire, schizzare e sento lo sciaquettio delle sue dita che entrano e escono. L’uomo si è posizionato affianco al viso, smanettandosi velocissimo.
In pochi minuti entrambi vengono urlando i loro godimenti. Lei allagando il pavimento, mentre lui allagandole faccia e tette.
Si abbassa e le tira uno schiaffetto in faccia, facendo schizzare in giro lo sperma.
– Che vacca che sei.. Oltre che farti scopare da chiunque, guardati, hai sborra ovunque. Sei una troia.
Alza lo sguardo verso l’uomo.
– Si e mi piace esserlo.
Si volta poi verso di me, mi raggiunge a gattoni, scuettando esageratamente. Ho le gambe aperte, si intrufola tra esse, mi da una leccata alle palle risalendo poi per l’asta che ha assunto una discreta erezione, arriva alla cappella e dopo averla presa in bocca succhia, dopodichè la lascia uscire dalla bocca con uno schiocco tipo il tappo di spumante che salta. Si risiede a terra e inizia ad assaporare tutto lo sperma che ha addosso, nel mentre guardandomi si ferma solo per dirmi poche parole :
– Grazie. Spero tornerai presto a scopare una certa puttana a cui piace il tuo cazzo in tutti i suoi buchi.
Sorrido, guardo l’uomo, anche lui sorride.
– Va bene. Quando la troia vorrà, tornerò a piantarle il cazzo ovunque.
Mi alzo, mi rivesto e salutati entrambi torno verso la mia cabina.
È quasi ora di cena, mi vado a fare una doccia e raggiungerò i miei amici.

Durante la serata non ho piu visto la zoccola e finita cena con le varie coppie di amici siamo andati a vedere un film.
Conclusa la visione, tutti sono tornati in camera, mentre io e un mio amico siamo rimasti ancora al bancone di un bar per chiacchierare.
Tra un discorso e l’altro, finimmo sul sesso e sopratutto, mi chiese :
– E con la figa dell’altro giorno com’è andata?
Sorrisi, presi un respiro profondo e gli raccontai tutto, senza tralasciare il minimo particolare di entrambi gli eppisodi in cui abbiamo scopato.
– Ma che troia! Solo a raccontarmi cos’avete fatto, mi hai fatto diventare il cazzo duro. Lui invece non si è incazzato che te la montavi, anzi si divertiva a insultarla?
Annuisco con il capo e gli rispondo di si.
– Senti, siamo amici da quando siamo nati, mi conosci fin troppo bene tu. Domani la mia ragazza vuole dormire sul ponte superiore all’aria aperta assieme a un’altra ragazza. Io invece ho detto che avrei dormito in cabina e prima avrei convinto te ad andare a teatro.
Faccio una riflessione nella mia mente, scontata. Sbaglio o mi sta dicendo che vuole montarsela pure lui?
– Non capisco. Cosa vorresti fare?
Sbuffa.
– Hai capito. Se li rivedi, gli chiedi se non è un problema se ci sono anche io e ce la montiamo in due. L’abbiamo già fatto altre volte, ti ricordi?
Eccome se mi ricordo, sopratutto la prima volta. Eravamo appena maggiorenni e nel boschetto dietro la scuola ci siamo montati la nostra compagna Elisabetta. Le abbiamo fatto provare di tutto e in quel giorno perse l’ultima verginità che aveva ancora: il suo culo. La scopammo a lungo e riuscimmo a venire 3 volte a testa prima di avere il cazzo che faceva male e lei, dopo avercelo ripulito con la lingua e rificcato nei boxer, ci lascio come regalo il suo reggiseno e le mutandine. Un pezzo a testa e io riuscì a tenermi il migliore, un perizoma nero, ben rifinito e pieno dei suoi umori. Quando si incamminò per uscire dal boschetto, notammo che ancheggiava stranamente e un po storta. Probabilmente avevamo esagerato nel suo culetto, ma almeno era piaciuto a tutti e tre.
– Ehi sei vivo? ti sei perso?
Mi ripresi dai miei pensieri.
– No semplicemente ho ripensato alla prima volta che l’abbiamo fatto. La piu bella, dietro alla scuola. Comunque si, credo non ci siano problemi perchè è proprio una troietta che ha solo voglia di cazzo. Te lo posso assicurare.
– Perfetto. Inutile dirti che per la mia ragazza, sono rimasto a dormire nella tua cabina vero?
– Nessun problema e anzi. Ce la fotteremo proprio nella mia cabina.
Cambiamo discorso e parliamo ancora per qualche minuto, dopodichè ci salutiamo e l’appuntamento è per l’indomani mattina al nostro punto di ritrovo per le 10.
Mentre torno alla mia cabina, mi domando come faccia a tradire la propria ragazza. Personalmente non ci riuscirei, poi chissà un domani, i ruoli potrebbero invertirsi ma spero di no.
Crollo nel sonno appena tocco il cuscino.
La mattina fatico a svegliarmi e mi trovo all’incontro con 10 minuti di ritardo.
– Finalmente! l’avevamo detto che dovevate andare a dormire anche voi, invece fate i duri che tornano tardi.
Sorrido e mi prendo per il culo da solo.
– Alla sera leoni, al mattino…. beh, lascio finire a voi la frase.
Tutti si mettono a ridere e dopo aver preso un caffè facciamo un giro della nave fino all’ora di pranzo.
Torniamo al nostro solito ristorante e dopo aver pranzato vado da solo a prendere ancora un po di sole.
Questa volta non trovo la troietta e nemmeno suo marito e posso rosolarmi al sole tranquillamente per qualche ora.
Quando penso di essere cotto abbastanza, decido di faticare ancora un po andando in palestra a fare qualche esercizio.
Vado in cabina, mi lavo e poi indosso pantaloni della tuta, canotta e ovviamente scarpe da ginnastica, dopodichè vado in palestra.
Dopo circa 10 minuti di esercizi c’è un problema. Sudori freddi, il cuore che batte all’impazzata, respiro affannato e il cazzo che prende vita.
Si sta avvicinando a me, top attillato che finisce subito sotto il seno, nessun segno di reggiseno, capezzoli visibili, pantaloni della tuta stra attillati, scarpe da ginnastica, capelli legati a coda di cavallo e un culetto che mentre si muove, parla da solo.
Quando mi arriva vicino, fa una giravolta su se stessa, da dietro sporge un tanga che mi fa rizzare ancora di piu il cazzo.
Si avvicina ulteriormente a me e con il viso si accosta al mio orecchio. Una mano si impossessa con prepotenza del mio cazzo da sopra i pantaloni.
Fortuna che nessuno ci vede, in questo momento la palestra è praticamente deserta.
Mentre lo stringe, mi dice sottovoce :
– Una troia vorrebbe assaggiare ancora il tuo cazzone. Se la raggiungi nei bagni, desidera farti una pompa con ingoio, perchè ti vede un po troppo…..teso…
Mentre marca l’ultima parola, stringe ulteriormente il cazzo, quasi a farmi male. Si stacca e sculettando come una troia si dirige fuori dalla palestra e poi verso i bagni poco distanti.
La seguo da distante con le mani in tasca, altrimenti tutti vedrebbero la mia erezione.
Arriviamo ad un bagno singolo, sulla porta segna che è per entrambi i sessi. Lei è già dentro, arrivo spalanco la porta, entro e richiudo alle mie spalle.
Si avvicina a me e mentre chiude a chiave la porta, con l’altra mano si intrufola prima nei miei pantaloni e subito dopo nei boxer andando a stringermi l’asta ormai in completa erezione.
Si posiziona di fronte a me, stringendo sempre il cazzo, mi bacia sulle labbra e poi dice sottovoce :
– Che bel cazzo che abbiamo qui.
Non finisce la frase che mi ha sbattuto contro la porta. Mi lecca le guance, le labbra, il mento e intanto la mano sul cazzo si muove frenetica.
Non resisto piu. Con una mano la prendo dalla coda di cavallo facendole reclinare il capo all’indietro, mentre con l’altra la stacco da me, la faccio voltare e la spingo contro il muro. In pochi attimi le ho alzato il top sopra le tette e abbassato pantaloni e tanga fino alle ginocchia.
Le piazzo una mano tra le gambe, raggiungo la figa, la palpo, è un lago e 3 dita sprofondano in lei.
Ha il respiro affannato, sta gemendo e si spinge con il bacino verso la mano che la sta sditalinando.
– Troia sei un lago.
Non le do il tempo di rispondere. Tolgo la mano dalla sua figa, calo pantaloni, boxer e dopo essermi preso il cazzo in mano, lo indirizzo tra le sue gambe, contro la figa.
– Ti voglio scopare puttana.
Una sua mano però raggiunge il cazzo e lo leva da contro la figa.
– No, voglio che mi scopi sta sera. Ora ti faccio una pompa.
Non si ricompone, anzi, abbassa ulteriormente i pantaloni e il tanga fino alle caviglie, dopodichè si accovaccia ai miei piedi tenendo le gambe large.
– Ecco così puoi vedermi la figa e le tette mentre mi gusto il tuo cazzo.
– Basta che sei brava e rapida troia. Altrimenti, se non mi fai passare la voglia, ti faccio mettere a pecora e te lo pianto nel culo.
Il pompino che segue è stupendo, usa tutte le parti della bocca per stimolarmi.
Chiudo gli occhi e alzando la testa mi godo la pompa tenendo una mano sulla sua testa.
Quando sto per venire però, ho un’idea.
– Troia aspetta a farmi venire. Alzati.
Una volta che si è alzata le tiro su tanga e pantaloni, fino a quando sono quasi a contatto con la figa.
– Adesso me lo prendi in mano e lo seghi. Quando vengo, devi indirizzarlo sulla figa.
Sega per qualche minuto mentre mi bacia in bocca. Con le mani stringo e gioco con le sue chiappe e le tette. Quando sto per venire l’avverto :
– Sto per venire. Indirizza bene il cazzo, così tutta la sborra rimane sulla figa, il tanga e i pantaloni. Poi andrai in camera tua e farai vedere a tuo marito quanto sei troia. Capito zoccola?
– Si ma quindi a me non mi fai venire?
– No perchè le puttane devono solo obbedire. Se avrò voglia ti farò venire sta sera. Per ora ti lascio eccitata. Hahahaha.
Le faccio aumentare il ritmo della sega e poco dopo la riempio di sborra. Dopo averle alzato personalmente tanga e pantaloni, la faccio accovacciare per ripulirmi il cazzo con la lingua.
– Brava troia, ci voleva una bella pompa. Ora torna da tuo marito così come sei.
Prima che esca, strizzo ancora una volta le tette e poi le abbasso il top.
Mi ricordo della richiesta del mio amico, allora la fermo trattenendola per una chiappa e le parlo ancora :
– Quasi dimenticavo. Sta sera vado a teatro con un mio amico. Vedi di presentarti e chiedi a tuo marito se vuole venire anche lui. Devi venire con un tubino carino e sotto solo il perizoma. Ovviamente mettiti un paio di scarpe con tacco alto, da troia che sei. Digli poi sempre a tuo marito, che sta notte desideriamo scoparti in due, nella mia cabina.
Annuisce con il capo.
– Brava troietta. Ora vai.
Le assesto un forte sculaccione e la lascio uscire.
– Ciao bel cazzone.
La sera arriva rapida, tutti i nostri programmi vanno alla perfezione. Dopo cena io e il mio amico ci congediamo andando a teatro mentre la ragazza di lui andrà come previsto sul ponte superiore.
Arrivati davanti all’ingresso troviamo marito e moglie che ci attendono.
La troia è splendida. Tubino rosso, molto semplice, aderente e sopratutto molto corto. Abbinato ad esso, un paio di scarpe, nero lucido, allaccio alla caviglia e tacco 12 completano il suo abbigliamento. 
Sono curioso di sapere che perizoma abbia indossato.
– Ben arrivati. Ho gradito il regalo che hai fatto a mia moglie. Mi hai dato la possibilità di poterla sculacciare un po e schiaffeggiare la sua figa a lungo.
– Sono contento. Ti ha anche detto dei nostri programmi? ti dispiace se c’è anche questo mio amico?
– No affatto, anzi. Troia, saluta il nuovo amico.
Tutto rosso e un po scosso per questa situazione quasi surreale, saluta con timidezza la donna.
Lei invece, quasi contenta di questo suo atteggiamento, senza farsi notare va a stringergli il pacco.
– Salve. Spero faremo presto conoscenza.
Vedendo la scena, commento rivolto al marito :
– Che troia. Non smette mai di pensare al cazzo.
Sorride.
– No, hai proprio ragione.
Entriamo in sala e notiamo che è mezza vuota.
Ci sediamo nell’ultima fila di posti, attorno a noi non c’è nessuno, tutti hanno approfittato per sedersi il piu avanti possibile.
La troia nel frattempo non si smentisce.
– Per fare meglio conoscenza desidero sedermi tra voi due.
Indicava me e il mio amico, mentre il marito si siede al mio fianco.
Lo spettacolo inizia, le luci si spengono e nemmeno un minuto dopo, le mani della donna vanno ad aprire la zip dei nostri pantaloni.
Due minuti dopo l’inizio dello spettacolo aveva già estratto entrambi i cazzi masturbandoci.
Richiamo l’attenzione del marito.
– Hai visto che troia? non ha perso tempo. ci sta già segando.
Con una mano vado tra le sue gambe, prendo il perizoma tra le dita e lo tiro con forza sfilandolo fino alle ginocchia.
Faccio cenno al mio amico di approfittarne e entrambi ci impossessiamo della sua figa già bagnata.
Allarga le gambe e sporge avanti il bacino, così da essere piu “accessibile”.
Richiamo nuovamente l’attenzione del marito :
– La tua troia ha già voglia. Guarda.
Sfilo la mano dalla figa e la mostro all’uomo. È completamente bagnata dagli umori.
Quando mi rigiro verso di lei, la trovo piegata con il busto verso il mio amico intenta a pompare il cazzo con la bocca.
Lo vedo in estasi, occhi sbarrati, bocca aperta e respiro corto.
Ora è il marito a richiamare la mia attenzione :
– Prima che il tuo amico venga come una fontana, portatevi sta troia in cabina e scopatela a dovere. Io voglio godermi lo spettacolo sta sera. Ci rivediamo domattina quando me la riportate in cabina. vi va bene?
– Perfetto.
Mi rivolgo alla donna.
– Troia fermati. È ora di scopare, andiamo nella mia cabina. Tuo marito vuole godersi lo spettacolo sul palco e non quello di una troia in calore come te.
Ci ricomponiamo e salutato il marito ci dirigiamo alla mia cabina.
Prima però di allontanarci, il marito richiama l’attenzione della moglie e poi parla :
– Puttana. Ci vediamo domattina. Ti faranno tutto quello che vorranno questa notte e tu da brava troia vedi di non lamentarti.
Il tragitto per la mia cabina sembra infinito.
Quando entriamo in ascensore, siamo tutti e tre con gli occhi lucidi per l’eccitazione. Salto addosso alla donna baciandola in bocca e palpandole le tette, mentre il mio amico da dietro si è inginocchiato e dopo aver alzato il vestitino e scostato il perizoma, si è tuffato con la lingua nella sua figa.
Intanto lei, dopo avermi allentato la cintura dei pantaloni, è riuscita a intrufolarsi nei boxer iniziando a segarmi il cazzo.
Quando sentiamo che l’ascensore rallenta, ci ricomponiamo in fretta, giusto in tempo per l’apertura delle porte.
In due minuti siamo arrivati alla mia camera, con non poca fatica causata dall’agitazione, riesco dopo vari tentativi ad aprire la porta.
Il tempo di entrare e il mio amico, dopo averla presa per i capelli l’ha sbattuta sul letto levandole subito il tubino di dosso.
Richisa la porta lo raggiungo iniziando a spogliarmi.
– Sta troia, prima mi ha detto nell’orecchio che scommette non riesca a farla urlare dal piacere a forza di scoparla.
In un’attimo siamo nudi entrambi mentre lei ci guarda, coricata supina mentre si massaggia la figa da sopra il perizoma fradicio.
Vado anche io sul letto e mi siedo sulle sue tette, porgendole il cazzo da succhiare.
Intanto il mio amico non perde tempo e dopo averle spalancato le gambe e scostato il perizoma, inizia a leccarla selvaggiamente.
La lecca, le mordicchia il clitoride, la bacia e continua poi a leccare. Prosegue a lungo mentre lei continua mugolando a pomparmi il cazzo.
Dopo poco però, stringe maggiormente il cazzo tra le labbra e spalancando gli occhi inizia a muoversi e mugolare molto forte.
È venuta, come una fontana mentre il mio amico beve tutti i succhi che fuoriescono dalla sua figa.
Il mio verdetto :
– Non resisto piu!
Mi alzo trascinando in piedi pure lei. La alzo una gamba, mi pianto con il cazzo nella sua figa e poi la prendo in braccio.
– Forza che aspetti. Piantati nel culo di sta troia.
Il mio amico in un attimo si avvicina e tra i lamenti di lei si pianta con qualche colpo di reni dentro il culo.
Da dietro il mio amico si rivolge a lei :
– Troia ora urla. Sei solo una puttana a cui piace prendere cazzi dal mattino alla sera.
Inizia a scoparla con tanto vigore che scuote anche me. Dalla parete che divide il canale della figa dal culo, posso sentire il suo cazzo viaggiare dentro e fuori.
Parto anche io a scoparla con foga e lei inizia subito a miagolare come una gatta in calore.
Dopo poco però i miagolii si trasformano in brevi urletti mentre la sua faccia è una continua smorfia. I suoi occhi sono chiusi oppure cercano di guardare il mio cazzo che la trapana nella figa, mentre le mani sono aggrappate ai miei capelli.
Con la bocca le mordo il collo, i seni , i capezzoli e poi torno a mordere le labbra.
Da dietro il mio amico si attacca ai seni, strizzandoli e aumentando ancora il ritmo, continua ad ansimare, si sente il suo respiro e dopo un’altra serie di insulti rivolti alla troia, si stacca dicendo che vuole venirle in bocca.
Io senza uscire dalla sua figa, la faccio appoggiare con la schiena sul letto. Tengo le sue gambe alte e spalancate, la prendo per i tacchi e riprendo a scoparla, mentre il mio amico si siede sulle tette e le pianta il cazzo in bocca.
Dopo poco inizia a insultarla :
– Siii Puttanaaa, aaaaaaahh!! Vengo! Ingoia tuttoooo… Aaaaaaaahhh!!!!
Dopo essersi fatto ripulire il cazzo, va a sedersi sulla poltrona.
Nel frattempo anche io sono sul punto di venire, dopo averla fatta scendere dal letto mi pianto anche io nella sua bocca e nemmeno il tempo che inizia a leccarmi che già sono venuto. Ingoia tutto e ripulisce anche me.
Mi butto sul letto per cercare di riprendermi. Nemmeno un minuto e sento la sua lingua sul cazzo moscio, poi la sua bocca che inizia a succhiarmelo.
– Troia dammi il tempo di riprendermi.
Si inginocchia sul letto e guardandomi si mette una mano tra le gambe.
– Ma io ho voglia. Scopatemi ancora, vi prego.
– Che puttana.
Da lontano intanto sento il mio amico chiamarla.
– Puttana, vieni a succhiare il cazzo a me. Poi succhierai il suo.
A gattoni, la donna parte e dopo aver messo la testa tra le sue gambe inizia a lavorare di bocca.
Circa 5 minuti dopo, mentre ho gli occhi chiusi, sento la sua lingua, dinuovo. Apro gli occhi, lei si appoggia con le mani sul materasso e riprende a succhiarmi. Un’attimo dopo un urlo della donna, mi annuncia che il mio amico ha ripreso a scoparla. Sento anche degli sculaccioni mentre la sua lingua viaggia sul mio cazzo che riprende vigore.
Quando è nuovamente duro, si stacca dal cazzo e quasi con la faccia di chi vuole supplicarmi :
– Ora potresti scoparmi anche tu? Ho ancora un buco libero dietro…
– Si puttana. Non immaginavo fossi così troia.
In pochi minuti sono piantanto nel suo culo scopandola nuovamente.
Ora è il mio amico che la tiene in braccio scopandola
Le lecco il collo, lo mordo, le lecco la schiena mentre con le mani strizzo le tette.
Scopiamo a lungo ogni suo buco. Ad un certo punto vogliamo sperimentare una cosa e tra le sue urla, tentiamo di penetrarla entrambi nel culo, ma dopo vari sforzi non riusciamo a entrare. A questo punto proviamo nella figa e qui l’impresa ha successo. Dopo i primi minuti in cui si lamentava dal dolore, anche la troia ha iniziato a provare piacere e 5 minuti di questo trattamento le sono bastati per venire urlando quant’è troia..
– Siiiii Vengoooo!!!! Sono una troia!!! Che bello!!!!! aaaaaaahhhhh!!!!!
Con parecchia fatica per riuscire a posizionarci, siamo anche riusciti a farci fare un pompino contemporaneamente e prima uno e poi l’altro le abbiamo sborrato in bocca.
Ci siamo fatti poi ripulire i cazzi e dopo essermi coricato sul letto, mi sono messo a fissare la troia.
Seduta a terra, gambe spalancate e perizoma ancora addosso come anche le scarpe.

Dopo un po siamo tutti e tre coricati sul letto e il mio amico non ancora contento, si mette a farle un ditalino frenetico mentre con 3 dita si muove anche nel suo culo, quando toglie le dita dalla figa è solo per sostituirle con la lingua.
Dopo 10 minuti di questo trattamento la troia viene nuovamente inondando le dita e la bocca del mio amico.
Stremati ci addormentiamo con lei che ci massaggia i cazzi.

La mattina sono svegliato da una lingua che saetta sul mio cazzo mentre il letto è scosso da colpi molto forti.
Quando apro gli occhi, trovo il mio amico intento a sodomizzarla mentre lei mi lecca il cazzo.
Il commento mi esce spontaneo:
– Ma allora sei una troia senza fine. Pure di prima mattina.
In pochi minuti ho il cazzo di marmo anche se mi fa male per la scopata della notte.
La faccio alzare e mentre l’altro le apre il culo, mi dedico a scoparle ancora la figa.
Quando però sto per venire fermo tutto.
– Aspettate! Fermi! Fermi!
Il mio amico quasi spazientito.
– Cosa c’è ora?
– Non venire ora. Vestiamoci e portiamola in cabina dal marito. Così ci facciamo fare una pompa mentre lui la può insultare.
Si sfila dal culo.
– Va bene ma facciamo veloci altrimenti mi sborro addosso.
Circa 5 minuti dopo siamo davanti la cabina del marito.
Entriamo, sta dormendo. Mi avvicino alla donna e le sfilo il vestito :
– Sveglia tuo marito e digli di venire a sborrarti addosso.
Fa cenno di si con il capo, mi abbasso i pantaloni e boxer e dopo averle spostato il perizoma le pianto il cazzo nel culo.
– Aaaahh! Caro , svegliati e vieni a sborrarmi addosso.
In un’attimo anche il mio amico ha tirato fuori il cazzo, le ha fatto abbassare la testa e se lo fa pompare.
Il marito si alza e tirando fuori il cazzo mezzo moscio inizia a parlare
– Che bella scenetta. Guarda che troia sei diventata. Ora quasi non finisci di salutarmi che già sei piena di cazzo. Ma sei proprio una puttana.
Esco dal suo culo e dopo aver fermato il mio amico, faccio sedere a terra la troia con le gambe spalancate e la figa ben visibile.
– Se vuoi venire ancora fatti un ditalino troia. Intanto noi ti riempiamo di sborra.
Le sue dita si fiondano dentro la figa mentre guarda contenta tre cazzi che si segano davanti a lei.
Sono il primo a venire, la prendo per i capelli facendole piegare il capo all’indietro e dopo essermi appoggiato alla sua faccia, le vengo sul naso, sugli occhi sulle labbra e poi glielo metto in bocca per farmelo ripulire.
Il mio amico invece viene sulle tette, riempiendole per bene.
Quando il marito si avvicina, lei lo incita :
– Caro, sborra sulla tua troia anche tu. Guarda come sono piena.
Mentre si sditalina, sparge la sborra per il corpo.
L’uomo gira il viso verso di noi:
– Allora com’è stata la troia sta notte?
Abbiamo raccontato tutto per filo e per segno e quando abbiamo detto dei due cazzi nella figa, si gira verso la donna e le dice :
– Troia. Pure due in un buco solo??? Ma ti rendi conto?
– Si caro. Mi spiace di non essere riuscita a prenderli entrambi anche in culo.
Le tira uno schiaffo su una tetta e le comanda di mettersi a 4 zampe e penso che questo sia il colpo di grazia, perchè anche il marito viene urlando e spargendo in segno di disprezzo il seme ovunque, sul culo, sulla schiena e sui capelli urlandole :
– Puttana!! Prendicazzo!!!
In quel momento, continuando a sditalinarsi viene anche lei urlando tutto il suo godimento.
Si fa ripulire anche lui e poi avvicinatosi a noi ci domanda :
– Allora vi siete divertiti con sta troia?
– Sisi. Meglio delle puttane a pagamento.
La donna si avvicina a gattoni piena di sperma. Ne ha sui capelli, in faccia, sulle tette, sulla schiena e quella sul culo le cola tra le gambe, sulla figa e giu per le cosce.
– Tornate quando volete, i vostri cazzi sono ben accetti.

Usciamo dalla stanza soddisfatti ma stremati.

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