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Interviste Erotiche

Intervista a me stessa

By 12 Agosto 2018Dicembre 16th, 2019No Comments

Mi &egrave venuto in mente di intervistarmi prendendo spunto dalle domande dalle varie mail che ho ricevuto. Ho pensato di farlo perché molti lettori (e lettrici) hanno pensato bene di pormi un bel po’ di domande su come sono, che faccio, quel &egrave la mia vita. Qualcuno mi ha chiesto persino foto e numero di telefono per un eventuale appuntamento. Forse hanno male interpretato il mio invito a inviarmi critiche o suggerimenti per i miei racconti.
Spero che questa ‘intervista’ chiarisca meglio le cose.

D.: Buongiorno Marina, eccoci pronti all’intervista così come mi hai chiesto, sei pronta a iniziare?
R.: Sì, certo, eccomi qui.
D.: Cominciamo allora con le domande di routine, come ti chiami?
R.: Il mio nome &egrave Marina, ma molti mi chiamano Mia (&egrave il nome che mi ero scelta quando ero una ragazzina, un po’ come fanno gli indiani d’America, che io ammiro tantissimo) oppure Mari (che mi ha dato una mia cara amica). Non dico il mio cognome perché vorrei cercare di mantenere il più possibile nascosta la mia identità.
D.: Cosa fai nella vita? Lavori?
R.: Sì, lavoro, sono laureata e sono ricercatrice all’università. Ovviamente anche questa risposta resta incompleta per il motivo che ho detto prima.
D.: Potresti descriverti fisicamente?
R.: Non mi piace descrivermi e non credo di saperlo fare per bene, comunque lo faccio. Dunque sono bassina (circa 160 cm), magra, seno piccolo, occhi un po’ sull’azzurro/verde e capelli che arrivano quasi sul collo con i colpi di sole.
D.: Cosa ti ha spinto a scrivere racconti erotici?
R.: Per amore della verità io non nasco scrittrice di racconti erotici. Ho cominciato a scrivere favole per bambini, poesie, racconti fantastici. Tutte cose che mi hanno fatto vincere anche qualche premio letterario qualche anno fa. Avrei potuto proseguire con la mia passione di scrittrice. Ho anche scritto qualche testo universitario, ma quelli non mi hanno dato nessuna emozione. Poi, dopo una separazione abbastanza dolorosa, ho iniziato ad immaginare (e sottolineo immaginare) una vita molto diversa dalla mia, forse un po’ lussuriosa e ho deciso di mettere su carta (anzi sul computer) tutti questi pensieri. Ma voglio essere chiara, ho scritto questi racconti per liberare la mia fantasia, per farla volare, per immaginare una vita che non sarà e non potrà mai essere la mia.
D.: Non pensi che qualcuno abbia potuto fraintendere nel leggere i tuoi racconti e abbia pensato a una donna leggera e desiderosa di vivere realmente gli episodi che tu hai narrato?
R.: Posso risponderti con una domanda che sorge anche spontanea: se leggi una favola o un racconto fantastico, pensi che lo scrittore voglia davvero imbattersi in orchi, draghi o streghe? E poi ti faccio anche un’altra domanda: pensi davvero che una persona debba ricorrere a certi racconti per fare incontri di qualsiasi genere? A quanto mi risulta esistono centinaia di siti che forniscono questi servizi. Mi sembrerebbe un po’ troppo arzigogolato scrivere racconti per raggiungere lo stesso scopo, sarebbe più diretto iscriversi in un sito di incontri.
D.: Da quello che dici sembrerebbe che qualcuno te l’ha proposto.
R.: Le proposte sono state tantissime, A parte le solite domande sul mio aspetto fisico, quelle più ricorrenti sono sul mio modo di fare sesso, la mia casella di posta &egrave piena di certe richieste. A questi rispondo semplicemente che se avessi voluto fare sesso virtuale tramite mail, mi sarei iscritta in una di quelle chat erotiche che abbondano sul web. In ogni caso io odio il sesso virtuale e non ho bisogno certamente del web per quello sia virtuale che reale.
D.: Leggi spesso i racconti che sono presenti nel sito dove hai pubblicato i tuoi?
R.: Qualche volta l’ho fatto, anzi ho provato a leggerli, nella maggior parte dei casi mi sono fermata dopo le prime righe. Quello che non capisco &egrave come si faccia a storpiare l’italiano in quei modi. Ci sono errori ripetitivi che lasciano capire che davvero non si conosca la stessa ortografia, per non parlare della punteggiatura, per quasi tutti questa &egrave un optional. A parte poi la volgarità gratuita, ma su quello potrei anche chiudere un occhio. Quello che trovo davvero sconcio &egrave come si possa pensare di scrivere un pensiero senza nemmeno conoscere la grammatica, non dico la sintassi.
D.: Pensi che scriverai ancora?
R.: Sì, certo, scriverò ancora. Scriverò ancora favole, poesie e anche racconti erotici, con la speranza che il lettore non fraintenda ancora.
D.: Perché dovrebbe fraintendere?
R.: Vedi, alla fine di ogni capitolo ho scritto che accetto commenti e suggerimenti, ma una cosa sono i commenti (come le critiche o i complimenti) e i suggerimenti, un’altra sono invece domande, inviti, cose di cui abbiamo parlato prima. Qualcuno addirittura mi ha chiesto il numero di telefono o anche foto (ovviamente osé). C’&egrave stato anche chi mi ha mandato il suo numero o qualche foto intima, pensa un po’.
D.: In base a queste mail che hai ricevuto, hai mai pensato di cancellare tutto e chiudere con questo tipo di racconti?
R.: Sì, ci ho pensato molte volte, infatti c’&egrave sempre stato un lasso di tempo anche abbastanza lungo tra un capitolo e l’altro. Ma perché dovrei rinunciare a scrivere? D’altronde sono solo storie frutto di pura fantasia, così come lo sono le streghe, i mostri, i draghi e i principi azzurri.
D.: Bene Marina, ti ringrazio di questa intervista e spero di leggerti ancora.
R.: Ringrazio te che mi hai permesso di esprimere i miei pensieri e le mie idee. Spero che dopo questo non ci sia più nessuno che voglia interpretare nel modo sbagliato quello che io scrivo. A tutti dico di leggere, ovviamente se vogliono, i miei racconti e pensare qualsiasi cosa, ma non pensare alla scrittrice come donna, diciamo che gli scrittori dovrebbero essere come ‘deus ex machina’, senza sesso, proprio come gli dei.

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