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Lirica eroticaPoesia EroticaRacconti sull'Autoerotismo

Le soleil couchant.

By 12 Giugno 2018Dicembre 16th, 2019No Comments

Tramonto
Brezze a carezzarmi la pelle
Schiamazzi di fanciulli in cortile
La casa tutta per me
Roghi violenti dal Cuore del mio
Essere Donna

Quindi sospiri d’innamorati e sonoro di voci
Fruscii di lenzuola di lino, giochi d’ombre furtive
La camicia da notte sfilata per terra
seguita dall’intimo
Sinuosa lentezza con cui m’adagio sul materasso
Nuda

Abbassate le tapparelle
atmosfera di luce d’abat-jour soffusa
semidischiusa la finestra
al pari di labbra soffici e dolci
Sussurro parole d’amore
allo specchio tra le mie gambe

Smarrita tra pulsioni animate
intrisa di giovinezza invincibile
sfogo tensioni indecenti
sfiorandomi tutta
Fuori tuoni lontani
celebrano della Natura l’eterna potenza

Gli occhi d’innocenza velati, io pudìca
io lasciva, tonalità intrise di vita
Inizia la pioggia di lampi
a filtrare più forte
avvolgendo della Donna che sono
gli anfratti più intimi

Velocizzato il respiro, mi assaporo
celando le mani
per provare piacere
dentro di me, sì,
ancora un poco di più
fino in fondo, nel ventre che darà vita

Le labbra increspate da brividi
a sorrisi nel vento ambrato alternati
nella tempesta del vespro
sorrido infantile esalando piacere
Mi regalo a me stessa così reclinata
come una fata che oscenamente s’espone

Sprigiono fiumi copiosi
di melliflui infusi
aperto l’otre bollente dalle dita a cadenza lambito
Capovolgo pudori, inseguo voluttà
sentendomi ancora più Donna
mentre danzo impaziente

Subisce trasmutazioni il reale che inerte scolora
in quella notte sospesa d’idealità confuse
Vorrei mille specchi per
potermi ammirare
d’ogni mia languida espressione trarre un
dipinto

Musica finalmente:
da fuori melodie di lontani violini
mentre compongo sulle mie dita il ritmo di quell’abbandono
ansimando passione in balia di sensi profondi
Rallento stremata
Mi poso sul fianco quale farfalla in amore

Lo specchio ora dinanzi
al mio viso
riflesse le mie pupille, brillare
l’oro degli occhi, le labbra d’amaranto divampa
la passione che mi brucia le guance
consumandomi il sesso

Nell’intimità tra le cosce
soffoco gemiti
illuminati da lampi
Visione accecante per chi
non può sapere
della dolce malia l’alto sentire

Scambio di sguardi tra me
e la giovane donna che seducente
sorride riflessa, soggiogata
nel suo lento scivolare scandito
mentre le schiudo i
petali irrorati di stille

Il profumo della notte
di terra bagnata da gocce
si mesce col suono del sogno sovrano
tra sospiri più fitti
con l’aroma salmastro di Donna
con cui mi stordisco adescandomi

Affondo sul guanciale
navigando verso mondi remoti e fiabeschi
La mano a vibrare colpi
instancabili accelerando battiti in petto
Tutto il corpo di meraviglia pervaso
in dolce resa alla malia soave

Avvicino le labbra allo specchio
ne bacio la fredda superficie
imprimendo calore di lingua desiosa
mentre furiosamente dibatto
il bacino e inarco la schiena: una danza esotica
d’ingenuo erotismo

Scordo memoria di me medesima
nella penombra infuocata
Piove a dirotto, precipita il cielo
Già mi toglie il respiro l’esplosione
ormai prossima
finale feroce d’inquiete favole arcane

Un grido attutito erompe dalle labbra di
seta. La rosa di carne, si schiude pulsando sussulti
m’inonda di nettare
Dolcemente desisto alla potenza che
divampa nel grembo

A ondate multiple
bagliori di lampi pervadono la notte immota,
annebbiano coscienza e ragione. Mi annullo
Cambiano colore e suoni per me sconvolta
sotto un cielo che cade
come avevo sognato

Adagiata brillo quale principessa innocente,
con gli occhi lucidi e la bocca
lucente del mio piacere proibito
Un profumo d’ambrosia sospeso nell’aria
Quello di me rapita, forse simile a un angelo
che si carezza tra i flutti i vezzosi capelli

Schegge di godimento
ancora fluiscono tempestandomi
il ventre. Riprendo respiro
socchiudendo le palpebre. Immobile. Lieve
Mi copre un lenzuolo che sa ancora di
me. Pura e fresca mi arrendo all’oblio.

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