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Lirica erotica

Sinfonia d’Autunno

By 23 Marzo 2013Dicembre 16th, 2019No Comments


Ti aspetto …
Ed arrivi, finalmente, trafelata. Non hai nulla da fare e ti abbandoni al canto delle mie frasi.
Novella Ulisse. Sono la tua sirena. E tu la mia Musa.

Ci leggiamo, vicendevolmente, per accaldarci. Studiando e soppesando le parole, affettandole per renderle preziose ed indelebili.
Mi porgi la mano e sorridi. Capisco e rispondo con malizia.

Ti desidero, ti bramo, voglio bagnarti; stasera. Mi sorridi ancora. E’ un sì, il tuo. Sorrido io, adesso.

Ti percorro, come un pianista ama fare col suo strumento. Stasera, suonerai la melodia che ho scelto per te, estratta fra le Invenzioni e Sinfonie per clavicembalo di J.S.Bach, la numero 3.

Le mie dita partono dal tuo viso, lo descrivono furiose e dolci. Respiro il tuo sorriso, percorrendolo infinite volte, fino a farti spalancare le labbra. Mi perdo dentro di te. Mi avvolgi, mi lecchi, mi prendi, mi catturi. Le mie dita sono tue, la tua bocca è un guanto per me.

Sei umida e ti sento piacevolmente vicina. Sento i tuoi denti sfiorarmi, la tua lingua colpirmi giocosa, il tuo respiro crescere intorno alla mia mano, ora dentro di te.

Ne esco, bagnato come vorrei essere sempre, di te, dei tuoi umori. Ti percorro, ovunque, il collo; i seni offerti alle mie dita curiose, alle mie mani grandi che li racchiudono esitanti. Ti torturo i capezzoli per farti vibrare, mi piace come inarchi la schiena quando faccio centro. Strizzo ancora i tuoi punti erogeni, fino a vedere i tuoi occhi trasalire verso il piacere. Ti mordi il labbro; mi piace, ti piace. 

Scendo ancora, il tuo corpo nudo non offre resistenza, solo la bellezza della pelle vellutata mi rende la discesa lenta e deliziosa, per gustarti appieno e non scontentare gli angoli più remoti del tuo corpo.

Scendo alle cosce, alle ginocchia, alle caviglie, ai tuoi piedi. Come edera ti avvolgo e torno indietro, incessante. Devo averti. Tutta.
Ti assaporaro con le dita, con le mie labbra, con il mio corpo. Siamo un solo essere, formato di due parti complementari che si cercano furiose.

Le mie dita esplorano il tuo solco fra i sodi glutei, scolpiti dalle ore passate in palestra. Ne cercano la fine, percorrendolo nei due versi, sentendo il tuo ritrarti timida ai miei assalti sensuali. Non temere, non ti farò male …

Arrivo al pube, al tuo sesso, timidamente rivelato da una assenza di peluria. La mia mano lo ricopre, un mantello per nasconderlo. Maliziosamente ne gusto il calore, sei bagnatissima ed ancora non ti ho toccata come voglio …

La mia mano scende sulla superficie: è una mano grande, che ti avvolge e si immerge in te, attimo dopo attimo, dito dopo dito, tono su tono. Ottave. Accordi. Per farti vibrare come una corda, pizzicata con maestria e dolcezza.
Comincio ad aumentare il ritmo. Metronomo il tuo respiro: lo ascolto rapito. Mai mi tradisce, rivelandomi, ogni volta, se accelerare o rallentare.
Voglio farti godere, stasera. Senza alcun limite. Uno, due, tre, quattro dita dentro di te. Ti dilatano e si perdono in te, per darti il senso della dimensione e dello spazio. Per esplorare la tua sensualità. Lascio il dito medio, il più lungo, per cercare il tuo clito.

Lo sfioro, lo carezzo, dall’alto in basso e dalla base al vertice, fino a farlo crescere. Ed allora lo gratifico con le mie attenzioni. Aspetto che le tue ciglia vibrino al ritmo del tuo respiro. Voglio vederti danzare sotto la mia guida. Senza freni, un maremoto in te che si libera. Sollevo il coperchio e lascio libere le tue fantasie. Una mia mano ti fa esplodere e l’altra ti tormenta i seni. Alternandoli con la tua bocca che dilata a piacere.

Ti sento sussultare sul mio palmo e mi bagni, copiosamente. Accosto il mio sesso al tuo seno. Duro, ne ricalco il solco, affondandoci dentro. Mi sento pulsare e mi avvicino alle tue labbra. Mi trattengo, non voglio bagnarti adesso. Mi sorridi e mi sfiori con il naso. Impudica e sensuale. Potrei allagarti per pareggiare il tuo affronto dolce e piacevole. Ma resisto alla sfida.

Avvicino la mia punta, per amplificare le tue emozioni, al tuo orifizio grondante di umori, ormai rosso fiammante per le continue attenzioni, mai sazio ed ingordo per gocciolare ancora quel nettare che amo stillarti. Dolcemente ma con decisione comincio a farti vibrare dentro. Un tasto dietro l’altro, percuoto le tue zone interne, a stimolare scale di sensazioni.

Sollevo le tue gambe per facilitare l’esecuzione dello spartito, sei accordata come non mai stasera. Ne sorridiamo, mentre i colpi echeggiano mugolii sempre più acuti. Ti lasci andare poco a poco, fino a diventare un mantice di passione. Spinte contrapposte alle mie per amplificare i miei affondi. E ti lasci andare, godendo, assieme a me. Umidi, bagnati e piacevolmente confortati dall’esecuzione riuscita.

Buona notte …

A bientot …

 

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