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OrgiaRacconti Cuckold

Al campeggio si fanno tanti giochi…

By 21 Marzo 2013Dicembre 16th, 2019One Comment

Ormai sono una donna di ..non dico quanti anni, ma ancora sessualmente attiva, ho un marito e due figli, raramente mi concedo libertà sessuali, ma spesso provo ancora orgasmi solitari ricordando un bell’episodio di gioventù, quando i miei capelli erano nerissimi, come il mio ‘pilu’ tra le gambe (allora non si usava la fica depilata!) e a circa 20 anni feci un viaggio estivo con il mio fidanzato Claudio, anche lui di quell’età, a bordo di una piccola Bianchina ‘Panoramica’ 500cc.

Girammo un po’ per l’Italia del sud, giungendo sul Gargano a Vieste che allora era una cittadina meravigliosa.

Ci accampammo con la tenda in un delizioso campeggio dietro la spiaggia.

Il mio fidanzato con cui stavo da quando avevamo 15 anni , ogni estate mi era un po’ a noia, era troppo servizievole e dolce, io ogni tanto avrei desiderato un più rude, cazzuto e poi lui veniva subito quando facevamo l’amore, si vede che gli piacevo da matti, ma io sono un po’ lenta e spesso mi eccitavo tanto ma non venivo completamente.

Nei miei sogni desideravo andare con altri uomini, ma con lui avevo un lungo vissuto, eravamo insieme da 5 anni, cresciuti insieme, fantasiosi nei giochi erotici e nella vita normale ero legata a lui era simpatico, bello, servizievole.

Andavamo in paese a comprare le cose che ci servivano e facevamo da mangiare nella verandina. Poi il bagno, era un posto bellissimo con vento e onde.

Una duna di sabbia divideva il campeggio dalla spiaggia e noi facevamo presto a buttarci dentro e ritornare ‘a casa’.
Al pomeriggio faceva caldo nella tenda e stavamo nella verandina a dormicchiare sui materassini gonfiabili.
La giovane età e lo stare sempre in costume inducevano spesso a baciarsi e, accarezzarsi .
E contando sul fatto che le tende del campeggio erano molto distanziate spesso quel petting si trasformava in atti concreti.

Lui iniziava a palparmi le tette sotto li reggiseno, io mi eccitavo facendo gonfiare i capezzoli, poi me lo toglieva, iniziava baciare i bottoni, mentre la mano scendeva dentro gli slip che a quel tempo erano bassissimi, coprivano appena l boschetto nero, (allora si usava depilarsi solo le ascelle ma non il pube) e iniziava una lenta carezza col palmo della mano su tutta la micina, le cui labbra iniziavano a gonfiarsi e poi sentendo l’umidità crescente penetrava prima con un dito e poi due tra le piccole iniziando a andare avanti e indietro e con il pollice faceva un massaggio circolare al clitoride.

Lui si eccitava molto e il costume, che si usava basso anche per i maschi non tratteneva il pisello la cui cappella usciva dall’alto. Io la prendevo e a volte questo era un guaio perché il più delle volte bastava che la stringessi un poco perché lui eiaculasse abbondantemente. La cosa mi eccitava e mi asciugavo sul seno, e lui continuava a masturbarmi fino a farmi venire di clitoride. Ma anche perché eravamo all’aperto raramente me lo metteva dentro per farmi godere vaginalmente.
Dopo ci si rilassava un po’, e poi di nuovo bagno.

Alla sera dopo cena stavamo un po’ vicino al Bar del Campeggio e scambiavamo qualche parola con i presenti, tra cui tre ragazzi tedeschi i cui sguardi denotavano inequivocabilmente che il mio liscio e abbronzato li attraeva in modo esagerato.

Lo sguardo, mentre bevevano un dose letale di birra, si fissava sul pube ricoperto del leggero strato di lycra del mio costume nero al seno a stento nascosto dalla sorella parte sopra del bikini.

Noi parlavamo con loro in inglese raccontando del viaggio che stavamo facendo da fidanzatini , come fosse meglio la puglia con le sue spiagge di sabbia della Calabria che avevamo trovato priva di vento e calda e con spiagge pietrose ecc.

Claudio si accorgeva delle occhiate ma non diceva niente.

Un volta ci divertimmo ad organizzare un gara di svuotamento bottiglie piene d’acqua, a squadre ed io ero in team con il più bello Johannes che mi prese in disparte dietro il bar per insegnarmi il trucco, che consiste nell’imprimere un veloce rotazione alla bottiglia in modo che l’acqua formasse un gorgo dentro , e al centro si crea un vuoto da cui entra l’aria e quindi la velocità di svuotamento è massima.

Nel farlo si posizionò dietro di me e mi teneva gli avanbracci con le sue mani forti e facendo girare la bottiglia evidentemente doveva stringermi e il suo petto aderiva alla mia schiena, un po’ sudata, la testa era affiancata alla mia e lui aspirava il mio profumo ormonale di femmina allupata e proprio al vento delle natiche sentivo premere un pungiglione molto duro , e la cosa mi faceva bagnare.

La necessità di imprimere rotazione alla bottiglia faceva fare ai nostri corpi uno strofinamento simile a quando si balla la lambada, ma girati.

Feci finta di non capire subito il gioco, così dovette farmi vedere bene per almeno tre volte e la terza quasi venni e mi tremavano le gambe.

Tornando dagli altri vidi che teneva in modo strano la bottiglia davanti al costume, per non far notare la macchia che guardando meglio vidi che era bagnato davanti, anche lui era venuto.

Comunque la gara la vincemmo io e lui contro Claudio e l’altro ragazzo Kurt, e poi vincemmo anche lo spareggio contro Kurt e Willy.

Dopo quell’episodio vedevo spesso i ragazzi gironzolare attorno alla nostra tenda e si erano stranamente collimati ai nostri tempi per il bagno e poi sparivano durante il riposino quando noi facevamo le nostre moìne ‘vastase’ per dirla alla Camilleri.

Scoprii in seguito che si appostavano dietro la duna per guardare , d’altra parte erano tre maschi, in quella zona del sud le femmine scarseggiavano erano gli anni 70, le donne non erano così’ disponibili.

E loro si masturbavano guardandoci e noi lo supponevamo e a Claudio l’idea piaceva, ne parlammo e la cosa ci eccitò.

Quella sera facemmo l’amore intensamente e io fui molto vicino a raggiungere l’orgasmo, lui aveva il pisello più duro del solito e poi la mia mente mi tradì e io pensai che non fosse lui che mi scopava, il pisello non mi sembrava il solito di Claudio, mi toccava in fondo e pensai che fosse Johannes, e ululai come un animale ferito, provando, dopo tanto, un orgasmo completo.

L’eccitazione che ci avevano provocato i ragazzi ci fece pensare, indipendentemente io e lui, come mi confiderà dopo, che avere dei compagni di sesso avrebbe impresso una svolta alle nostre scopate.

Non ci scambiammo idee precise ma il fato ci venne in soccorso presto perché il giorno dopo, tornando da fare la spesa, per un errore di guida di Claudio la nostra 500 giardinetta sprofondò in un punto dove la sabbia non era battuta e le ruote dietro giravano a vuota facendo affondare ancora di più la macchinina.

Claudio disse, ‘vado a chiedere aiuto ai tedeschi’ e tornò con loro, e forzuti quali erano sollevarono di peso la 500 e la aiutarono ad uscire dalla panne.

Era ora di cena e per sdebitarci li invitammo a mangiare con noi dividendo gli spaghetti al pomodoro che piacquero loro moltissimo e qualche scatoletta di tonno e pomodoro. Loro portarono le birre e si passò una bella serata bevendo e chiacchierando come vecchi amici, finchè un tramonto splendido fece terminare la giornata, essendo luglio erano quasi le 10.

Col fresco si stava comodi tra la tenda, che era grandicella, da 5 persone, e la veranda, con i materassini.
Il buon cibo italiano e i litri di birra ci avevano posto in una situazione di relax ed ebbrezza, a quel tempo non si usavano le sostanze.

Dato che gli sguardi al mio corpo non erano mai smessi io ero in uno stato di eccitazione notevole e sarebbe bastato un niente per scatenarmi di bramosia sessuale.

Claudio tiro fuori un lungo chiodo che serviva per i giochini in spiaggia, si faceva un quadrato sulla sabbia con dei settori a punti chi lo conficcava tirandolo nel settore con più punti vinceva.

Usai la mia solita tecnica di far finta di essere maldestra e siccome si erano formate le squadre come per le bottiglie di nuovo la mano di Johannes guidò la mia e per farlo lui mi fu vicino a contatto di pelle.

Quel contatto fu la scintilla, mi girai e appoggiai la mano sul suo pisello che era più che evidente da sotto il costume e tirai fuori il suo sesso duro, e con suo stupore glielo menai rapidamente finchè lui sborrò.

Dopo qualche minuto di stupore , un cenno d’intesa tra me e gli altri due , mentre Claudio, guardava , ed entrambi allora si posizionarono dietro di me, introdussero le mani nel mio reggiseno e nello slip cercando quello che vi era contenuto.

Il contatto delle mani mi eccitò ulteriormente e loro iniziarono a palparmi esprimendo molti complimenti, mi sedetti dentro la tenda x agevolare le loro mani sul resto del mio corpo e pian piano il seno uscì dal bikini e divaricai le gambe scostando gli slip bagnati e aprendo il mio sesso alle loro mani, ero bagnata e la cosa fece molto piacere agli amici. Tolto reggiseno e slip, rimasi completamente nuda

Gemevo con le pupille rivoltate all’insù per l’eccitazione, sentendo le mani di 3 uomini diversi sul mio corpo offerto in maniera così sfacciata che lo esploravano con minuziosa bramosità .

Kurt e Willy al massimo dell’eccitazione cercavano di liberare la tensione dei loro piselli durissimi estratti dai costumi un po’ sgambati menandoli con una mano, mentre l’altra era su di me’ entravano ed uscivano le loro dita dalla mia figa, facendomi godere’

Johannes stava accarezzandomi i fianchi e io ero oramai così eccitata che mi sentii sua preda.
Io ero contemporaneamente imbarazzata ed eccitata quando loro mi fanno accomodare sulla brandina su cui dormivo in tenda.

Johannes, che io vedevo come splendido bronzo di Riace ma biondo , si pose alla base del lettino e cominciò con sapienti movimenti a massaggiarmi cosce, piedi, senza negarmi carezze che sfiorano la patatina.

Superato l’imbarazzo e sto godendomi questo meraviglioso momento e il massaggio prosegue ancora qualche secondo, mentre con sorpresa Claudio che fino a quel momento non vedevo dov’era mi baciò ripetutamente le labbra, bacio a cui corrisposi voluttuosamente.

Ora tutti e tre si sfilano gli slip da bagno mostrando degli attributi grandi e grossi che in un certo senso mi spaventano ma quando si offrono orgogliosi, io allungai la mano su di essi.
Quello di Kurt era duro e pulsante, e mentre apprezzo, Johannes comincia a strofinarmi la sua cappella all’ingresso della mia vagina.

Mi lascio andare, stesa sul lettino, mentre la mia eccitazione cresce costantemente, e lui continua, ma senza penetrarmi.

Ora Willy mi appoggia il suo arnese sulla faccia e me lo fa lisciare con la lingua.

Mentre questa gradevole operazione prosegue, Claudio mi prende di peso e mi volta, con un sorriso mi esorta a lasciarmi andare e mi bacia tra le natiche, bagnandomi con la sua saliva.

Willy davanti mi spinge per intero il suo uccello in bocca ed io non ho più il controllo di me stessa.

Johannes con un movimento si pone sotto di me e dopo avere allargato con forza le cosce, con il cazzo turgido e dritto mi infila senza preamboli.

Sento una fitta meravigliosa e il suo grande arnese che comincia ad andare su e giù dentro la mia vagina.

Willy riporta la mia concentrazione al suo pompino.

Ansimo e mi agito, impalata da Joannes e Claudio mi accarezza la fronte mi giro e vedo che si sta masturbando.

Johannes viene e mi riempie la figa di una quantità esagerata di latte, che quando lui si ritira un po’ ammorbidito cola e serve opportunamente a lubrificare l’ano in cui lui inizia ad infilare il pisello per fortuna semirigido, perché io non ero mai stata sodomizzata da Claudio né da altri .

Sento Claudio dire no le fai male, è vergine ma lo dice in italiano, non in inglese, e quello non capisce ma per non saper né leggere né scrivere quando è dentro si rigonfia e ora sono perforata da tre cosi enormi che lavorano in sincrono.
Io mi sento tutta trafitta senza pietà.

Sono fuori di me e comincio a gemere come mai mi era successo prima. Tre insieme, non li avevo mai visti neppure nei sogni e mai mi erano capitati di un colpo.

Loro lavorano di fianchi quasi senza pietà ed io cerco di sfruttare ogni secondo di questa enorme goduria. Li assecondo col bacino, per Johannes che mi sta inculando e in figa Willy abilissimo che mi sta trombando con maestria, e continuo a succhiare il grosso cazzo di Kurt, che esige la sua parte e viene in bocca , mi sento soffocare da quel budino e un po’ lo ingoio e un po’ lo sputo.

Gli altri resistono da svariati minuti, ma poco dopo si fermano di intesa, e si riposizionano, Johannes dall’ano alla bocca Kurt nella figa entrando un po’ soft Willy che non è ancora venuto si sposta.

Lui mi gira, mi si mette dietro e mi solleva come ha sollevato la 500 e mi infilza il culetto mentre Kurt dopo averlo facilitato mi scopa con nuovo vigore a ritmo sostenuto, e l’unica differenza è che quello che ora mi incula è più frenetico e molto lubrificato.

Johannes, quello della bocca mi fa sentire il sapore sul suo uccello, dato che lui mi piace non mi chiedo di più.

Mi sbattono e mi scuotono ed io sono felice di essere strapazzata da questi magnifici maschi. Il loro vigore mi percuote fino dentro il più intimo, arrivando con le loro cappelle alla mia coscienza.

La loro energia mi fa venire più e più volte. E vedo alla luce del camping gas Claudio che mi accarezza la testa .
Sarei felice se venisse anche se non ho più buchi per lui.

Con la mano gli prendo il pisello e lo scuoto, è già molto bagnato ma appena lo tocco viene pulsando e mi spruzza il seno e la testa.

Anche i ragazzi vengono, insieme dentro con tutto il liquido accumulato in tanti giorni di astinenza , sento il loro calore diffondersi in tutta la pancia nell’utero, mi riempiono, e poi nel colon, una sensazione che provavo da bambina quando la mamma mi faceva il clistere, e Johannes mi spruzza tutta la faccia.

Urlo siiii sborrate ! mi tocco il clitoride mi tocco i capezzoli, li tiro, me li stringo’vengoooooo. Vengooooo. Tremo per un orgasmo prolungato che mai avevo provato.

Le secrezioni escono dai miei orifizi, mi coprono quasi totalmente. Sono piena del loro liquido dentro e fuori di me, e più mi vedono in estasi, più spingono e spruzzano ancora su di me fino all’ultima goccia..

Non avevo mai provato nulla di simile, consiglio a tutte le amiche di fare sesso con tre anzi quatto, considerando Claudio, uomini contemporaneamente.

Essere penetrata da tre cazzi insieme, che coprano tutti i tre buchi utili, è la più bella esperienza che possa capitare ad una donna.

Ora sono spossata e stremata, riversa sul piccolo lettino da campo, loro si strofinano con spugne apparse all’improvviso e profumate e poi puliscono me, in ogni angolo del mio corpo.

Rimango riversa su quel lettino per un tempo indefinibile, mi addormento, per svegliarmi in giorno dopo sentendo le voci allegre dei campeggiatori che passavano di fianco alla tenda, Claudio mi guarda e si piazza alle mie spalle e comincia a massaggiarmi le tempie e le guance, e mi pratica un rilassante massaggio al busto e ai seni, sfiorandoli e massaggiandoli con consumata abilità.

Dice, eravamo ubriachi, abbiamo fatto un sogno, ti amo, ora stiamo meglio, era un sogno, ma toccandomi mi sento strana, un po’ dolorante in certi punti.

Gli dico ma era solo un sogno? Lui disse si, ma vidi che era in erezione e sentii appoggiare il suo affare grosso come non me lo ricordavo sulla figa, assicurandosi di farmelo sentire bene. Il massaggio dentro leniva quel senso di dolore.

Lui pompò finchè io raggiunsi un rapidissimo orgasmo vaginale e lui per la prima volta venne dopo di me. Mi ero sbloccata, ci eravamo sbloccati’sarà stato un sogno ..o no?

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