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Orgia

Anna – In radio

By 19 Luglio 2005Dicembre 16th, 2019No Comments

Anna alzò gli occhi dal libro che stava leggendo, guardò l’orologio alla parete, erano già le 23:30, erano 3 ore che studiava, ci voleva una pausa, la preparazione di quell’esame la stava massacrando, si alzò per prendere un po’ di acqua fresca, l’aria calda della notte rendeva l’atmosfera pesante, guardò fuori dalla finestra, le strade erano deserte, alzò il volume della radiolina che aveva sul tavolo, la musica che usciva dall’apparecchio riempì la stanza, le piaceva studiare con la radio come sottofondo, nelle ultime settimane aveva scoperto una piccolissima radio locale che trasmetteva solo la sera, un suo amico le aveva detto che era gestita da alcuni ragazzi, la sede era in uno scantinato di un palazzo del quartiere dove abitava, i ragazzi che facevano il programma serale erano veramente simpatici, riuscivano a trasmetterle una vera sferzata di buon umore, senza contare che avevano delle voci tremendamente sexy, Anna aveva fantasticato sui proprietari di quelle voci, soprattutto quando telefonava una ascoltatrice e loro facevano i seduttori, più di una volta si era scoperta eccitata nel sentirli.
-…per chi volesse telefonarci il numero è…-
Anna stette a sentire il numero, quella sera era su di giri, era tutto il giorno che avrebbe voluto fare sesso, ma il suo fidanzato non c’era, almeno avrebbe civettato un po’, la sua mano prese il telefono e compose il numero, non era sicura di prendere la linea, con sua sorpresa una voce calda rispose al telefono, facendo eco alla radio;
-Ciao sei in onda, chi sei?-
-Sono Anna-, era stata colta di sorpresa, non sapeva cosa dire, per fortuna i ragazzi in onda supplirono al suo imbarazzo;
-Anna, sembri giovane…-,
-…e hai una voce molto sexi…-, le voci dei dj si alternavano tra di loro;
-Cosa fai a casa, Anna…-
-Sto studiando-
-Studi, ma quanti anni hai?-
-22, studio legge-
-Questa sera non è fatta per studiare, perché non sei uscita? O non hai un ragazzo?-
-Ce l’ho, ma è partito, quindi sono sola-
-Magari Anna non è granché, e il suo ragazzo è andato con una sua amica…-, il tono era canzonatorio, ma lei non se la prese, era il loro stile,
-…che dici Anna, potrebbe essere?-
-Non credo proprio, io non sono male, anzi, a detta di molti sono proprio fatta bene…-
-Questo dovremmo deciderlo noi, prova a darci una tua descrizione…-
-Beh, sono alta 1,65, capelli neri lunghi, occhi neri,…-
-Volevamo sapere qualcosa di più interessante…-
-..si, che misure hai? Il seno?-, ad Anna il gioco piaceva, le sembrava di essere una centralinista erotica, senza accorgersene la sua voce si era fatta più suadente;
-Diciamo che le mie misure sono canoniche, il classico 90-60-90, cm più, cm meno, il seno è una terza piena-
-Perché non lasci il tuo fidanzato e ti fidanzi con me..-
-Perché non è scema. Dimmi Anna qualche Hobby?-
-Mi piace ballare-
-Che tipo di ballo?-
-Moderni e orientali-
-Deve essere uno spettacolo, vederti muovere…-
-Perché non ci raggiungi così balli per noi…-
-Non so se ne vale la pena-
-Se non vieni non lo sai, Ti facciamo una proposta: tu vieni, balli e noi ti dedichiamo un intero album. La proposta mi sembra onesta…-
-Comunque ciao, e grazie per averci chiamato, il prossimo brano dedicato ad Anna…-
-…Se accetti di venire noi siamo qui-
Anna stette a pensare alle parole dei dj, l’eccitazione che aveva sentito per tutto il giorno, continuava a farsi sentire, guardò il libro che la aspettava, l’orologio segnava quasi mezzanotte, si sentiva come quando era piccola e stava per fare una marachella, ci pensava su a lungo e poi la faceva, fece scivolare una maglietta sul reggiseno, l’ombelico le restava scoperto, indossò un paio di sandaletti, prese la chiave dell’auto e scese, mentre accendeva la macchina si diceva che stava facendo una grande sciocchezza, ma si incamminò comunque, voleva dare un volto alle voci che aveva sentito.
Con le strade senza traffico impiegò pochi minuti ad arrivare dove sapeva che c’era la sede della radio, parcheggiò e si avvicinò al citofono, una striscia di carta adesiva sul citofono indicava il campanello della radio, Anna tirò un grande respiro e suonò, aspetto un lunghissimo istante, finalmente una voce rispose;
-Chi è?-
-Sono Anna-
-Anna chi?-, la voce dall’altra parte era sinceramente sorpresa,
-Anna, ho telefonato poco fa…-, dall’altra parte del citofono si sentì un brusio di voci, i ragazzi non si aspettavano che lei venisse;
-Entra, subito dopo l’entrata cè una scala, scendi-
Il portone si aprì, Anna entrò e seguì le indicazioni, la scala scendeva verso il basso, scese nello scantinato del palazzo, una fila di box si parava davanti a lei, mentre camminava da uno dei box uscirono alcuni ragazzi, aveva trovato la sede della radio, la snella figura di Anna si stagliava nel corridoio, i ragazzi la guardarono avvicinarsi senza dire niente, ammiravano il fisico armonico della ragazza, ma gli occhi erano calamitati dal suo seno strizzato nella stretta maglietta, quando arrivò davanti alla porta sorrise nervosa, adesso si sentiva una vera stupida a trovarsi lì, cosa si aspettava?
-Ciao, io sono Anna…-, la sicurezza che aveva avuto al telefono adesso era sparita, il suo sguardo era posato sui ragazzi che si erano posizionati attorno a lei, ne contò sette, non erano male, il più giovane aveva forse 18 anni, il più vecchio non doveva superare i 25, Anna notò che avevano un fisico atletico, le magliette che indossavano lasciavano indovinare i fisici asciutti, avevano i capelli corti, ed erano più alti di lei;
-Ciao, non credevamo che venissi veramente…-, il commento la strappò ai suoi pensieri, quello che aveva parlato era un bruno carino, aveva due castani che rendevano il suo viso luminoso, lei gli sorrise timidamente, la precedente sicurezza si era dissolta;
-Abito qui vicino, avevo curiosità di conoscervi…-
-Io sono Bruno, il regista; quello e Mario, il tecnico, Gino si occupa di farci trovare i brani da mandare in onda, Sandro, Tony, Marco e Leo sono i dj, anche se poi interveniamo un po’ tutti quando siamo in onda-
Man mano che li indicava, Anna li studiava, chissà perché si aspettava di trovare gente più eccentrica, solo adesso si rendeva conto che aveva immaginato barbe lunghe e capelli spettinati, i ragazzi che aveva davanti potevano benissimo essere suoi compagni di corso, l’aspetto normale la tranquillizzò,
-Comunque avevi ragione, sei molto carina…-
-La mia proposta è sempre valida, lascia il tuo fidanzato e mettiti con me-
-Adesso che ti ha visto, non hai più nessuna possibilità, faresti meglio a nasconderti-
I discorsi che facevano la fecero sorridere, sembrava di assistere al programma, Bruno si avvicinò a lei;
-Hai rischiato di fare un viaggio a vuoto, avevamo appena finito il programma e stavamo chiudendo, ti va’ una birra? Tra l’altro e l’unica cosa che abbiamo-
-Mi hai letto nel pensiero, una birra ci vuole proprio-, Anna stava rispondendo a tono, cominciava a sentirsi come durante la telefonata, i ragazzi la fecero entrare dentro il box una parte era chiusa, era lo ‘studio’, a una parete il banco della regia, e un computer, un vecchio frigo si mimetizzava in mezzo al ciarpame, tirarono fuori alcune bottiglie di birra passandole, quando ognuno ebbe la sua, Tony propose un brindisi;
-Ad Anna, la sola ascoltatrice che abbia avuto il coraggio di conoscerci-
-Ad Anna, che ballerà per noi-, era stato Tony a parlare, gli altri risero annuendo.
Anna li guardò mentre beveva la birra, la stuzzicava l’idea di ballare per loro, quando ballava in discoteca, amava avere gli sguardi dei ragazzi addosso, il suo ragazzo le aveva detto che aveva un modo molto sensuale di muoversi, con la coda dell’occhio vide Gino accendere il computer, e armeggiare con la tastiera, i ragazzi avevano finito le loro birre, e adesso guardavano lei, Anna finì di svuotare la sua e li fissò;
-Allora Anna, ballerai per noi?-aveva parlato Marco, quello con la voce più profonda, lei li guardò in faccia, gli sguardi speranzosi dei ragazzi la convinsero;
-D’accordo, mettete un po’ di musica…-
Alle sue parole, Gino, fece partire la musica, aveva messo la base di ‘Kiss Kiss’, un misto di musica rock e araba, Anna iniziò a muoversi lenta al ritmo delle note, i sandali che aveva finirono in un angolo con un movimento fluido, il suo corpo iniziò a muoversi sinuoso, al crescere del ritmo, lei aumentava i movimenti del suo corpo, le sue gambe si muovevano nervose seguendo la musica, la sua gonna si alzava ad ogni movimento del suo bacino.
I ragazzi si erano disposti intorno a lei per meglio guardarla, i loro sguardi erano calamitati dalle sue movenze, l’atmosfera nella stanza era diventata rovente, sul corpo di Anna piccole gocce di sudore scivolavano sulla sua pelle, rendendola lucida, al culmine della canzone, quando schioccavano i baci, le labbra di Anna si stringevano in un sensuale bacio dato all’aria, nel guardare le sue movenze feline, i ragazzi sentivano la gola secca, gli occhi dilatati, quasi temessero di perdere qualcosa sbattendo le palpebre.
Anna muoveva i suoi fianchi con movimenti circolari, il triangolino bianco dei suoi slip faceva capolino ad ogni piroetta, la musica cessò all’improvviso, lei con un movimento aggraziato, si posò a terra.
Anna aveva finito di ballare, stava inginocchiata in mezzo ai ragazzi, il respiro pesante, il sudore imperlava la sua fronte, ad ogni suo respiro il suo seno sembrava continuare a danzare, i ragazzi si produssero in un applauso sincero;
-Brava, valeva veramente la pena vederti ballare-
-Si, sei molto brava-
Bruno le porse un altra bottiglia di birra, lei lo guardò riconoscente, ci voleva proprio qualcosa di fresco, appoggiò le labbra alla bottiglia tirando giù una sorsata, il respiro ansante la tradì, il liquido le andò di traverso rischiando di soffocarla, buona parte le finì addosso, bagnandole la maglietta, finito di tossire si accorse che i ragazzi la guardavano muti;
-Cosa è successo, perché non dite niente?-
Vide che fissavano il suo petto, la maglietta bagnata le si era appiccicata addosso, il leggero tessuto del reggiseno aveva fatto la stessa fine, adesso il suo seno era come se fosse in trasparenza, l’eccitazione che aveva sentito quando ballava non si era calmata, si sentì dire;
-Beh, sembra che non abbiate mai visto un paio di tette…-
-Le tue hanno qualcosa in più…-
-Davvero? Le vorreste vedere meglio?-
Il silenzio calò nella stanza, Anna capì di essersi spinta troppo avanti, avrebbe dovuto andarsene, l’eccitazione che provava, la fece rimanere, le sue mani afferrarono i lembi della maglietta;
-Allora?-, il tono della sua voce sembrava carico di promesse, nessuno dei ragazzi diceva niente, quasi delusa, stava abbassando le braccia, quando la voce di Leo, il più giovane del gruppo ruppe il silenzio;
-Faccele vedere-
Con un gesto fluido Anna sfilò la maglietta, il suo reggiseno bagnato lasciava vedere l’areola dei capezzoli, una strana sicurezza si era impadronita di lei, senza che nessuno lo chiedesse, le sue mani slacciarono anche il reggiseno, scoprendo il suo seno.
I capezzoli puntavano verso i ragazzi, l’eccitazione di Anna li aveva resi già duri, aveva passato i suoi limiti, ma non le importava, quella notte non era Anna, si sentiva un altra persona, stette a fissarli negli occhi, il suo sguardo luccicava, nessuno dei ragazzi sembrava intenzionato a fare la prima mossa.
L’atmosfera stava per dissolversi, la sicurezza di Anna stava scemando, per un istante pensò di prendere la sua maglietta e scappare, due labbra sul suo collo la fecero trasalire, si era scordata di Gigi, si era avvicinato piano dietro di lei, forse il non vedere i suoi occhi gli aveva dato il coraggio di toccarla, con un sospiro di sollievo Anna si lasciò baciare, la sua testa si chinò di lato, la sua mano andò a carezzare la testa del ragazzo, incoraggiato Gigi mosse le sue mani sui fianchi della donna, salendo fino a trovare i suoi seni.
Altre mani si posarono sul suo corpo, come se fosse dato il via i ragazzi si avvicinarono a lei, la sua gonna venne sfilata, altre mani sfilarono i suoi slip, era nuda in mezzo a loro, Tony incollò la sua bocca a quella di Anna cercando la sua lingua, lei la succhiò voluttuosamente, una mano maliziosa si era intrufolata sul suo sesso iniziando a carezzarlo, le dita si muovevano abili, sentiva la sua fica bagnarsi a quel tocco, le mani dei ragazzi cercavano di toccare ogni lembo del suo corpo;
-Che troia, senti come si sta bagnando-
-Adesso la facciamo divertire-
-Tieni questo-
La mano di Anna si era trovata sopra un cazzo già duro, iniziò a carezzarlo, la sua eccitazione cresceva, voleva sentirsi un giocattolo nelle loro mani.
La mano che carezzava la sua fica accentuò il ritmo, Anna sentiva i suoi umori farsi più abbondanti, mosse più velocemente la sua lingua, avvolgendola con quella di Tony, ad ogni contrazione della sua vagina succhiava più forte, i ragazzi si facevano impazienti, affollandosi attorno a lei, due bocche avide cominciarono a succhiare i suoi capezzoli, mentre una altra mano carezzava il suo buchino, con la coda dell’occhio vide gli altri ragazzi che guardavano, non riuscendo ad avvicinarsi.
-Aspettate, non ci affolliamo, tanto non credo che Anna abbia fretta…-
Anna guardò quello che aveva parlato, era Mario, i suoi occhi brillavano di lussuria, i ragazzi si staccarono da lei, lei si ritrovò nuda in mezzo a loro, avevano tirato fuori i loro cazzi, che adesso puntavano dritti verso di lei, le sue mani cominciarono a toccarli carezzandoli, li sentiva duri e palpitanti sotto le sue dita, abbassò la testa iniziando a dare loro piccoli baci, i baci si trasformavano in leccate, sempre più lunghe e veloci, finché iniziò a farseli entrare in bocca, sempre più in fondo, mentre era chinata due labbra si posarono sul suo culo, non si girò neanche, la lingua cominciò a muoversi nel solco delle sue natiche, fino ad arrivare al suo buchino, la lingua si muoveva veloce facendola rabbrividire;
-Dai succhia più forte…-
-Che lingua…-
I commenti dei ragazzi la eccitavano ancora di più, la sua bocca si muoveva veloce sui cazzi che aveva davanti, cercò di infilarne due in bocca, la sua lingua si muoveva sempre più frenetica.
Anna diede un grido di piacere, il ragazzo dietro di lei, l’aveva penetrata di colpo, strappandole un grido di piacere, gli umori della sua fica avevano favorito la manovra, adesso sentiva il suo bacino sbattere sul suo culo, si aggrappò ai cazzi che aveva in mano per non cadere, sentiva il cazzo scorrerle dentro, strofinando sulle pareteti della vagina che gli si stringevano attorno, le gambe le tremavano dal piacere, il piacere che le montava dentro esplose in un orgasmo improvviso, sarebbe caduta se i ragazzi non l’avessero tenuta;
-Siiii… più forte….. godo….-
Il suo corpo era percorso dai brividi dell’orgasmo, la sua bocca venne nuovamente occupata dal cazzo di uno dei ragazzi, succhiò con forza, mentre ancora sentiva i colpi di cazzo nella sua vagina.
Anna venne fatta mettere carponi per terra, uno dei ragazzi si portò dietro di lei, un cazzo duro la penetrò con forza, i colpi che sentiva dentro la vagina le toglievano il fiato, due cazzi si pararono davanti alla sua bocca, la sua lingua iniziò a leccare muovendosi veloce dall’uno all’atro, Si era masturbata centinai di volte, immaginando di essere la troia di più uomini, ma non credeva che un giorno avrebbe realizzato la sua fantasia, i colpi nella sua fica la riportarono alla realtà, l’eccitazione non era calata con l’orgasmo, ma continuava a crescere dentro di lei, sentiva che i l cazzo che la penetrava non era lo stesso, i ragazzi si alternavano dentro di lei, le spinte che riceveva erano sempre potenti, ad ogni spinta la sua bocca ingoiava il cazzo che le stava davanti, adesso sentiva il sapore della sua fica sui cazzi che succhiava.
Uno schizzo caldo dentro la sua fica la avvertì che uno dei ragazzi se ne era venuto, non fece in tempo a vedere chi era, un altro cazzo prese il suo posto, Anna sentiva lo sperma colarle sulle gambe ad ogni affondo, uno schizzo caldo la colpì al viso, un altro ragazzo se ne era venuto, diresse gli schizzi sulla sua faccia, lei apri la bocca per riceverne gli schizzi, quando finì, si attaccò a quel cazzo succhiandolo, fino a ripulirlo, lo sperma su suo viso formava strisce bianche fino al suo collo, dietro di lei i ragazzi continuavano ad alternarsi nella sua fica, la sua bocca aveva sempre un paio di cazzi da succhiare, Anna stava avendo un orgasmo dietro l’altro, il suo corpo era scosso da fremiti continui, i ragazzi se ne venivano dentro e addosso a lei, sentiva la sua pelle bagnata dagli schizzi, un dito che forzò il suo buchino la fece sussultare, aveva avuto pochissime esperienze anali, voleva dirgli di smettere, ma la sua bocca era occupata con un cazzo che la scopava , il suo bacino era tenuto fermo dall’altro uomo, le dita diventarono due, si muovevano, come a saggiare la resistenza del suo culetto.
I ragazzi uscirono dalla sua bocca e dalla sua fica, lei li guardò stanca, pensando che avessero finito, vide che uno dei ragazzi si era sdraiato per terra, il suo cazzo duro e lucido puntava verso l’alto;
-Adesso ti facciamo provare qualcosa di nuovo…-
due ragazzi la presero tenendola sollevata, la calarono piano sul cazzo dritto, il ragazzo non lo puntò verso la sua fica, lo appoggiò sul suo buchino, l’entrata fece resistenza, la calarono piano, Anna sentì il suo buchino cedere, e accogliere il cazzo duro, ebbe l’impressione che un palo rovente le entrasse dentro, lei dava le spalle al ragazzo sdraiato, la adagiarono fino a farla sedere, il cazzo scivolò completamente dentro di lei, le pareti del suo culo lo stringevano in una morsa piacevole, una sensazione di calore saliva dentro di lei, Anna iniziò a muoversi piano facendo scorrere il cazzo nel suo culo, la sensazione di riempimento le faceva mancare il fiato, si muoveva piano per abituarsi alla penetrazione, in poco tempo iniziò a cavalcarlo, alzandosi e lasciandosi cadere sopra, per sentirlo fino in fondo, il suo respiro era affannoso, la sua bocca si trovò nuovamente occupata dal cazzo dei ragazzi che si alternavano intorno a lei, le sue mani si stringevano attorno a due cazzi mentre un terzo le occupava la bocca, Anna si muoveva scompostamente, il piacere continuava a farsi strada dentro di lei, altri schizzi la colpirono al viso, aveva perso il conto di quanti se ne erano venuti, ormai succhiava e si muoveva come in trance;
-Dai riempiamola completamente…-
-Si dai… spostati-
Anna non capì cosa avevano in mente, il cazzo dalla usa bocca si tolse, uno dei ragazzi si mise tra le sue gambe, il suo cazzo puntò verso la sua fichetta disponibile, con difficoltà riuscì a penetrarla, Anna cacciò un urlo, non sapeva se di dolore o di piacere, i due ragazzi iniziarono a muoversi dentro di lei, il lento movimento la teneva costantemente riempita, i due cazzi si toccavano attraverso la sottile membrana della sua pelle, uno dei ragazzi spinse il suo cazzo nella sua bocca, Anna quasi soffocò, prese a respirare dal naso.
Il cervello di Anna venne raggiunto da una scarica di piacere, lei non capiva se godeva dalla fica o dal culo, i ragazzi affondavano i loro colpi facendola sussultare, il suo corpo era preda di un unico grande orgasmo;
-Spostati voglio incularla anch’io..-
-Si fatecela fottere…-
-Piano…. ancora cè tempo…-
I ragazzi si alternavano dentro di lei scambiandosi di posto, tutti onorarono i suoi buchi, lei non contava più gli schizzi che aveva ricevuto, aveva perso la cognizione del tempo, ricevette in gola un ulteriore schizzo, da un altro che se ne era venuto, continuava a succhiare in maniera meccanica i cazzi che le porgevano, si sentiva distrutta.
Anna sentì, i cazzi che la penetravano uscire da dentro di lei, sentiva il suo culo e la sua fica ancora palpitanti, cercò di alzarsi, ma le gambe le mancarono, restò seduta per terra ad ansimare, era distrutta da quell’orgia in cui era stata protagonista, i ragazzi erano stanchi quanto lei, la guardavano, nudi i cazzi ormai mosci, uno di loro le prose una bottiglia gelata, il suo sguardo lo mise a fuoco, era Sandro, lei si sforzo di sorridergli, si attaccò alla bottiglia tirando un lungo sorso;
-Ragazzi… questa uscita notturna mi ha distrutta…-

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