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Orgia

autunno 2009

By 24 Marzo 2013Dicembre 16th, 2019No Comments

Durante il viaggio in auto, per tornare a casa, mia moglie espose la sua nuova filosofia di vita. ‘Fare l’amore con altre persone è come andare a ristorante. Mangi quello che normalmente metti in tavola a casa, forse quello di casa è fatto con più amore, ma la sensazione di uscire, di essere servita, e ,dopo, andartene , ti rende felice. Certo non si va a ristorante ogni giorno, quelli che lo fanno hanno sempre il rammarico di non avere una casa dove rifugiarsi, ma una volta ogni tanto è piacevole. Cosi è per il sesso. Lo facciamo a casa, io e te, è buono, cuciniamo quello che vogliamo, ma assaggiare le pietanza degli altri è come rinnovare la vita, rompere la monotonia. C’è chi cucina in modo, chi un altro. Chi si basa sugli antipasti e chi sul finale, chi lo fa durare poco e chi molto. Chi ne ha in abbondanza e chi poco. Questo è !’
Sentenziò.
Riprese.
‘ non devi pensare che uno cucina meglio di te o se gradisco una pietanza meglio di come la cucini tu, è provare altri modi, non è un confronto. Non devi sentirti sminuito’
‘ non mi sento sminuito e che passare dalla fantasia alla realtà in un battibaleno mi ha colto un poco di sorpresa. Ma penso di essermi adattato al concorso culinario che hai presenziato’ le risposi con la stessa metafora.
‘ adesso che torniamo a casa, facciamo passare la sbornia delle visite dei figli e famiglie e poi ci riorganizziamo. Ma questa volta apparecchio la tavola come nelle grandi occasioni’ disse
‘ ovvero?’
‘ non ti preoccupare. Mi devi solo dire se ti va bene?’
‘ Mi sta bene’ conclusi dando il mio assenso.
Del resto per amore si fa tutto!
Ad un tratto le chiesi del perché di questo repentino cambiamento di atteggiamento nei confronti del sesso.
Mi confidò che era a conoscenza delle mie visite a siti porno e delle successive seghe solitarie. Una sera , pensando che dormisse, mi ero collegato e mi stavo sparando una sega dinanzi ad un film amatoriale di una coppia della nostra età. Aveva visto tutto, di nascosto, e il mattino successivo , attraverso la cronologia del computer, si era guardata il filmato.
La prima reazione era stata di sconcerto : un marito di età avanzata che si masturba guardando una donna della sua età che scopa col marito.
Ne aveva parlato con l’amica, che l’aveva criticata. La colpa era la sua, le aveva detto, e doveva essere felice che, io, non avessi preso la via delle puttane. Sarebbe costato danaro e pericoli.
Il tutto per non assecondare qualche voglia o mettersi una lingerie meno da vecchia. Le aveva riferito che anche lei aveva lo stesso problema, che non sapeva come risolverlo per mancanza di partner.
A quel punto le era venuta l’idea: perché cercare altrove quello che avevano a portata di mano: ci conoscevamo da decenni, loro, le due moglie, avevano trascorso la vita assieme , ed allora?
Cosi avevano organizzato tutta la vacanza.
Arrivo casa e folla di parenti, manco se mancassimo da decenni. Distribuzione dei regalini e cena.
Tutto bene. Solo mia nuora osservò la perfetta abbronzatura della suocera
Osservò la scollatura ed, in privato, le chiese se fosse abbronzata integrale.
‘Solo il pezzo di sopra’, fu la ovvia risposta. Il posto era talmente solitario che lo permetteva.
Un sonno ci ristorò del viaggio e della confusione sopportata in tutta la serata.
Intera giornata dedicata alla lavatrice e alla sistemazione del contenuto della valigia.
Il bikini fu lavato e sistemato nel fondo del cassetto delle mutande. Lontano dalla vista delle nuore. Era il nostro feticcio ricordo.
A sera l’occhietto birbante di mia moglie fece capolinea sul volto.
‘ vediamo qualche coppia di vecchietti come noi che scopa?’
Ci collegammo ai tube di anziane e cominciammo a goderci lo spettacolo.
‘ sapessi la mia stupidità quante occasioni mi ha fatto perdere. Tu a farti le seghe davanti ad un video ed io a masturbarmi da sola nel letto. Tutto per la paura di parlarci. Di dirci che, nonostante l’età, avevamo voglia di vivere’.
Quello che mettevamo in pratica era un sesso gioioso, condito da risate ed apprezzamenti sulle attrici del film che vedevamo.
Un continuo riproporre posizioni erotiche mai immaginate e mai praticate.
Dopo qualche mese ricevetti una telefonata.
Era l’ex collega che chiedeva di mia moglie. Le passai il telefono, dopo averlo messo a viva voce.
Si scusava dell’atteggiamento tenuto al villaggio, della sua voglia di rivederla.
Motivava il tutto con la riservatezza imposta dalla coppia che aveva scopato con noi che non voleva praticare ancora certe esperienze. Insomma sapeva ogni cosa e cercava di usare le informazioni per scoparsi mia moglie.
Lei mi sorrideva e lo congedò con un invito a casa nostra ma assieme alla moglie.
Avrebbe fatto sapere.
Invece la coppia di nostri amici organizzò una cena a casa propria.
I preparativi furono lunghi e meticolosi, fatti nel massimo riserbo. Sosteneva, mia moglie, che la sorpresa era il primo stimolo di una serata.
Arrivammo a destinazione.
Venne ad aprirci la nostra amica.
Comunicò che la visita improvvisa di una , loro, amica comune metteva a rischio la serata.
Forse si sarebbe trattenuta per un caffè e, poi, sarebbe andata via.
Chissa!
Abbracci e baci, tra la nuova ospite e mia moglie, presentazioni e convenevoli di sorta.
Avevano frequentato le scuole superiori assieme poi, al primo anno di università, era rimasta incinta e si era sposata trasferendosi nella città del marito.
Si era, comunque, laureata, ed aveva esercitato l’attività medica in ospedale.
Bruna, sul metro e settanta, robusta, molto trasandata, vedova da circa dieci anni.
Due figli adulti, nonna anche lei.
Noi maschietti ci estraniammo da quell’amarcord dedicandoci alla visione di un avvenimento sportivo.
Ad un tratto le vedemmo tornare dalla camera da letto. Ridevano come pazze scatenate. Anche la nuova amica pareva scompisciarsi dal ridere. Interrogammo con lo sguardo.
Non avemmo risposta.
Ormai era chiaro che a cena eravamo in cinque. Ammucchiata rimandata, ci dicemmo con lo sguardo.
A tavola le allusioni e gli ammiccamenti tra le tre amiche erano continui e palesi.
Capimmo che avevano mostrato il bikini acquistato al villaggio.
‘ mangia, mangia’ fece la dottoressa, rivolta a mia moglie, ‘ voglio veder come lo indossi quel fazzoletto da mare’
‘ lo indosso non preoccuparti’ fu la risposta
‘ non credo ti vada neppure ora’ incalzò l’altra.
‘ se vuoi dopo ti faccio vedere ma a patto che poi lo indossi anche tu’
‘ va bene, poi vediamo’ fece l’altra azzannando un bel babà.
La cosa cominciava ad essere interessante.
Gli sfottò tra donne continuavano sino a che la dottoressa mi chiese: ‘ veramente hanno indossato quel bikini?’
‘ certamente’, risposi, ‘suscitando anche occhiate di ammirazione tra i presenti in spiaggia’
‘ e lo credo bene, a stento copre i capezzoli e un poco di sedere’ fece ridendo
‘ va bene ‘ fece mia moglie ‘se proprio ci tieni lo vado ad indossare ma sappi che fa un effetto viagra su mio marito’
‘ anche sul mio’ intervenne la padrona di casa
‘ su tuo marito se lo indossi tu o se lo indossa lei?’
‘ chiunque lo indossi, anche se lo indossi tu’ insinuò mia moglie
‘ allora sono assatanati, se si infoiano vedendo me in costume’ fece carina la dottoressa
‘ non andiamo per le lunghe sono stata offesa e devo riscattarmi. Accetti la condizione posta?’
‘ di indossarlo dopo di te?’ chiese la dottoressa.’ Facciamo cosi, continuò, lo indossi prima tu , poi lei ed infine io. Va bene?’
‘ va benissimo’, risposero all’unisono le mogli.
Per noi maschietti la cosa andava bene in qualsiasi modo, una serata che pareva messa male volgeva al meglio, nonostante che, l’amica, non fosse il meglio che la piazza poteva offrire ma l’interessante era creare la situazione, l’introduzione era l’atto finale, quindi andava bene cosi.
La padrona di casa prese il suo bikini e lo porse a mia moglie.
Cominciò a sbottonare la camicia.
‘ ma non vai in camera da letto?’ chiese la dottoressa con fare pudico.
‘ e perché, mio marito mi conosce il marito mi ha visto, lo faccio qui e non perdo tempo’
La nuova arrivata pareva avere mangiato la foglia.
Improvvisò un strip- tease, sculettando levò la camicia, la gonna e mise in mostra la lingerie che aveva indossato in gran segreto.
Body nero con reggiseno a balconcino, sotto si intravedeva un perizoma dello stesso colore.
‘ accidenti che biancheria da zoccola’, esclamò la dottoressa, ‘ vedo che non sei cambiata da quando avevi 20 anni’
Altro segnale di oscuro passato che, a questo punto, era noto anche alla terza donna.
‘ è biancheria di classe, cretina’ fu la risposta
Ormai doveva levarsi solo il perizoma , cosa che fece, stando seduta, allargando le gambe in modo veramente sguaiato.
Indossò lo striminzito capo da mare e sfilò dinanzi ai nostri occhi.
La dottoressa stava in silenzio ma con un sorriso di ammirazione.
‘ora tocca a te’, disse alla padrona di casa denudandosi per poi rivestirsi del solo perizoma
Anche l’altra mimò movenze sessuali per spogliarsi. Anche lei reggiseno e perizoma tolti in un attimo e scena di allargamento sguaiato delle gambe.
‘avverto, disse la dottoressa nel ricevere il costume, non indosso biancheria di tale livello’
‘ fa niente’, rispose il mio amico, già allupato
Non ci interessava la grazia delle movenze, la volevamo nuda e, poi, vedere dove andavamo a parare.
Levò la maglietta e sfilò la gonna.
Non pareva in impaccio.
Reggiseno fantozziano a coprire due meloni che una volta messi alla luce si dimostrarono abbastanza sodi e eccitanti.
Scena attesa , la levata di mutande.
Sorridendo a noi uomini, si sedette sulla sedia, gambe spalancate e mani a correre lungo le cosce sino ad arrivare alla fica ancora coperta.
Scostò la patta e mostrò la prima parte della farfallina.
Un attimo, ma bastò per capire che avrebbe posto alla luce un clitoride bello grosso ma, soprattutto, che avevamo un tris di troie a portata di mano.
Se fosse stato possibile si atteggiò in modo ancora più osceno delle nostre moglie nel lavarsi lo slip.
Era nuda.
Un culo da sballo, nonostante l’età, ed un monte di venere coperto da una foresta nera.
Sentii la mano di mia moglie sul cazzo.
‘Si è eccitato!’ esclamò
‘non ci credo, fece la dottoressa, fammi toccare’
Pose la mano e si complimentò.
Le tre donne erano nude. Mia moglie mi invitò a non farlo soffrire nei pantaloni e tirai fuori il cazzo.
‘ assaggialo’ fece all’amica
Si abbassò, assieme a lei, e cominciò a leccarmi la cappella: due lingue attorno al cazzo era la prima volta che le provavo.
M sentivo scoppiare.
Anche il padrone di casa insinuò il cazzo tra le bocche, alle quali si era aggiunta quella della moglie.
Si contendevano gli uccelli, la capacità di farli scomparire nelle loro fauci era nota e l’amica non fu da meno.
Ad un tratto mia moglie si alzò, fece girare la dottoressa dicendo ‘ la prima è la sua, non scopa da dieci anni’
La scopai ma venni quasi subito, l’eccitazione era troppa.
A seguire la scopò il padrone di casa.
Quando estrasse il cazzo dalla fica la donna non cambiò la posizione: mia moglie e l’altra si erano accovacciate dietro di lei e con le lingue le pulivano la fica dalla nostra sborra colante.
Si alzarono, finita la toletta, e ficcarono le loro lingue nelle nostre bocche, scambiando i mariti.
Un senso di sbigottimento ci aveva assalito ma quelle sembravano in preda ad un furore incontenibile.
Mentre ci baciavamo la dottoressa si pose alle nostre spalle e ficcando le mani tra le nostre gambe stringeva i nostri cazzi, che si riebbero velocemente. Chiavammo l’altrui signora a pecora ed alla fine la dottoressa fece lo stesso servizio di lingua alle nostre moglie.
Una scena ripetuta con un sincronismo che lasciva dubbi sulla spontaneità.
Ci trasferimmo in camera da letto.
Dovevamo riprendere le forze maschili.
Le signore si lanciarono in un trio saffico che aiutò enormemente quel recupero di forze.
In una sorta di cerchio costruito sul letto, con noi relegati sui cuscini, potevo osservare mia moglie che laccava la fica della padrona di casa , che a sua volta la leccava alla dottoressa che ricambiava con mia moglie.
Fummo esclusi dal gioco per un quarto d’ora circa. Le donne godevano in continuazione.
Era il momento di stupire.
Andai in cucina , frugai nel frigo e trassi una serie di carote.
L’altro mi aveva seguito e ne chiese il motivo.
Era palese ma mi spigò che avevano cinque vibro di varie dimensioni.
Scegliemmo i tre più grossi.
Cominciai a giocare con la fica di mia moglie con un medio calibro attorno ai venti centimetri.
L’amico giocava con la moglie, con uno simile a quello che stavo usando io, e la dottoressa fu beneficiata di un cazzo di plastica di ameno venticinque centimetri.
Godettero sino allo sfinimento.
Poi cominciarono a succhiare i nostri cazzi. Pensavamo di non bastare a quel trio. Invece si accontentarono. Mentre mi chiavavo la dottoressa nella bella posizione del missionario mia moglie si dondolava sul cazzo del nostro amico godendosi la lingua in bocca della padrona di casa.
Esausti ci complimentammo per il loro l’affiatamento.
‘ è una cosa costruita in gioventù, è come andare in bicicletta quando impari non lo scordi mai’ sentenziò la dottoressa.

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