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Orgia

Da sogno a realtà

By 9 Gennaio 2014Dicembre 16th, 2019No Comments

Mi sono svegliata con voglia di cazzo. Ho bisogno di cazzo, minchia, fava, bigolo, pesce, uccello, mazza’insomma di un cazzo. La mia mente si &egrave accesa ma i miei occhi restano chiusi. Subito l’immagine, stampata nella mia mente, dell’ultimo cazzo che ho succhiato . Ho voglia di cazzo. Ho voglia di cazzo dentro di me ma soprattutto ho una voglia matta di sborra. Voglio il caldo liquido sulla mia lingua e in fondo alla mia gola. Ho ancora gli occhi chiusi. Sono allungata nel mio letto e mi rigiro nelle coperte strusciandomi contro il caldo tepore del piumino. Sono in fiamme e non resisto. Tengo gli occhi chiusi e sogno quel lungo pezzo di carne roseo. Gonfio. Duro. Con il sapore fruttato di un cazzo appena lavato e il sapore di base che si porta dietro. Si un bell’arnese che ho succhiato poco tempo fa. Ne ho ancora il ricordo. Veramente un bel cazzo. Direi proporzionato, sexy, sensuale, un asta nodosa, lunga quasi da riuscire a prenderla con due mani. Abbiamo chiacchierato piacevolmente ma poi quando ha iniziato a toccarmi le gambe sono partita per la tangente. Non ho capito più niente. Sapevo, solo, che era la prima volta che ci vedavamo e non volevo darmi la prima serata passata insieme. Volevo conoscerlo un pò, prima di dargli il mio culo. Già perché il davanti &egrave off limits. Mi sono limitata a succhiare ed a ingoiare. Su e giù, palle e cappella. A tenermelo dentro in bocca fino quasi a soffocare. Intanto mi strofinavo sempre di più contro il piumino. L’eccitazione saliva. Non che ce ne fosse bisogno. Mi ero già svegliata eccitata. Avevo una gran voglia di prenderlo nel culo. Mi toccavo sempre di più. Ho spinto due dita nel sfintere. Si, a secco. Dolore che si trasformava in piacere. Ricordavo il sapore del suo sperma e mi leccavo le labbra, si il cazzo di Ivan che mi sfondava la gola. Poi come un lampo mi e’ venuto in mente il cazzo di Massimo. Duro come il ferro, più corto di quello di Ivan ma molto più grosso, di un circonferenza pazzesca. Capivo perch&egrave non trovava una ragazza: abbastanza rozzo lui e una ragazza normale non avrebbe mai accettato quel mostro dentro di se. Roba che ti spacca in due. Ho provato a prenderlo dietro ma non c’era verso di farlo entrare. Solo dolore e gli ho detto di no dopo mezza ora di tentavi inutili. Gli ho promesso che me lo sarei allargato con i dildo…..ma a distanza di tempo, ho paura di prenderlo dietro da lui. Ma questa mattina se lo avessi avuto nel letto…..a costo di sanguinare…..lo avrei voluto. Avrei voluto che il dolore e il bruciore mi avesse perseguitato tutto il giorno. La mia fantasia si faceva ora piu ardua. Sognavo i cazzi di Massimo e Ivan insieme. Ivan che me lo pompava a tutto ardore nel culo ed io che succhiavo il cazzo di Massimo con foga. L’eccitazione sale. Non mi controllo più. Prendo il dildo, un po’ di crema, ed ecco che il cazzo finto sparisce dentro di me. Dio. Amo il mio dildo. Amo i miei dildi. Gli unici in grado di appagarmi quando non ho un cazzo subito a disposizione. Fisso il dildo con la base a ventosa su un mobile basso. Mi impalo e mi muovo in maniera forsennata su di esso. Aderisce dentro il mio culo e sento che ogni volta che faccio dentro e fuori si porta via un pezzo della mia anima e della mia ragione. Mi impalo dentro e fuori, all’inizio, come sempre, fa male ma poi passa. Arriva il piacere. Mi spingo sul dildo senza pietà. Va dentro e fuori. Provo sollievo quando &egrave fuori, ma subito deve rientrare. Mi rimpalo con foga sognando ad occhi aperti il cazzo di Massimo nel mio culo, ma sotto di me immagino Ivan con i suoi muscoli e il fisico atletico. Lo voglio fuori dal mio corpo ma quando &egrave fuori lo voglio subito dentro di me. Spingo a ripetizione sul dildo cinque sei volte, poi mi stappo il culo che fa un rumore osceno, come di risucchio. Ricomincio e me lo spingo di nuovo dentro. Continuo così. Dentro e fuori. Cinque sei colpi e poi fuori. La mia fantasia cambia ancora: ora &egrave Massimo che mi dilata. A cavalcioni su di lui che mi dilata e io che regolo la profondità dell’inculata. Succhio Ivan. Gli dico passa dietro anche tu, ed eccomi che sogno una doppia dietro con un cazzo lungo e nodoso ed uno che ne vale per due. Vengo. Tremo e mi impalo sul dildo fino in fondo. Sento le contrazioni del mio sfintere che stringono il cilindro di silicone. Passano dieci minuti in quella posizione. Non sento più niente. Mi brucia. Mi brucerà per le prossime due ore poi potrei cominciare di nuovo. Mi sfilo dal finto cazzo e vado in doccia. Mentre mi faccio la doccia passo la mia mano sul mio buco e sento la piccola voragine nel mio culetto. Non resisto e mi penetro con la mano. Mi impongo un basta. Finisco di farmi la doccia e vado a preparare la colazione. Guardo il telefono. &egrave troppo presto per mandare sms o chiamare qualcuno. Aspetto con impazienza che si facciano le nove e spedisco i miei messaggi. Uno a Ivan e uno a Massimo: ‘mi vieni a trovare verso le 22?’ e metto via il telefono.
Chiamo anche Mario?
Ma si, mi dico e mando un messaggio pure a lui. Uguale agli altri due spediti. Mario &egrave più un amante non un tromba amico. Ha il cazzo più piccolo dei due ma mi piace con lui perché con lui non &egrave solo sesso. Quando facciamo sesso lui non riesce a farmi godere però mi piace sentire lui che gode. Diciamo che il suo cazzo normale potrebbe aiutarmi ad aprirmi. Si. Lui per primo, poi Ivan e il tronco di Massimo. Bhe il cazzo di Mario non &egrave proprio normale’forse normale per le dimensioni, ma la strana curva che fa, ti rovista dentro come un cavatappi. Girandomi in più posizioni mi tocca tutti gli angoli , cosa che un cilindro non fa.
Mando un altro messaggio a ciascuno dei tre: ‘non masturbarti per durare di più’..voglio sborra’
Nessuno dei tre sa dell’altro e resteranno sorpresi dal trovarsi insieme in casa.
Passa la giornata in ufficio, mi dedico al lavoro e cerco di non pesare all’incontro serale. Sorrido solo quando ricevo il messaggio di conferma. Bhe questa sera mi divertirò. Nel pomeriggio vado in bagno e mi infilo un plug molto discreto e continuo a lavorare. Ogni tanto mi muovo sulla sedia per sentirlo meglio dentro di me.
Finisco di lavorare e vado a casa’.mi sfilo il plug, mi lavo e subito uno più grande. Mi preparo. Trucco da troia’.ciglia finte e nero sui miei occhi’.vado in bagno e tolgo il plug’.faccio più di un clistere e sono proprio pulita dentro. Prendo il plug più grande che ho e lo faccio sparire fra le mie natiche’..mi sto preparando alla grande’.finisco di mezzo vestirmi , tra autoregenti, un bustino e un completino cortissimo’..sono uno schianto! Tolgo il plug e mi metto le scarpe tacco 15. Controllo il tutto e aspetto che arrivino. Il primo &egrave Massimo che faccio accomodare, poi Mario e poi Ivan. Bene ci sono tutti, li presento e li faccio sedere sul divano. Offro loro da bere e con una scusa mi assento. Torno da loro a gattoni con un plug con coda di cavallo al suo posto. Mi avvicino al divano e il silenzio dei tre mi fa capire che li ho lasciati senza parole. Comincio da Mario. Gattono fino a lui facendo le fusa. Gli apro i pantaloni e glielo succhio con ingordigia. Chiudo gli occhi e mi immagino i cazzi degli altri due seduti sul mio divano che iniziano a sbottonarsi i pantaloni. Li fermo voglio essere io. Dopo 10 minuti che succhio il cazzo di Mario, allungo le mani e apro i pantaloni degli altri due. Ho due cazzi superbi nelle mani che inizio a stringere alla base. Improvvisamente e senza rendermene conto, sto scopando con la bocca il cazzo di Mario. Mi allontana la testa, lo guardo con la bocca aperta e lasciva. Mi sputa in bocca. Prendi Troia mi dice. Mi tiene per i capelli e subito mi riaffonda la testa sul suo pube. Lo ho avuto tante volte in bocca, potrei descriverlo in ogni minimo particolare, ma anche questa volta penso solo a dargli piacere. Cambio posizione ora ho solo il cazzo di Ivan in bocca. Mario si appresta a togliermi il dildo con la coda dal culo. Lo fa con calma. Gioca sfilandolo e rinfilandolo e fa vedere agli altri due quanto sia già largo il mio buco. Ci sputa e ci infila dentro il suo arnese. Pompa forte e gemo senza ritegno mentre il cazzo di Ivan mi tocca le tonsille. Nella mano destra il cazzo di Massimo si irrigidisce sempre di più. Mollo Ivan per l’altro tronco che ingoio a fatica. Riempe la mia bocca. Il preservativo gli va stretto tanto &egrave grande, faccio fatica ogni volta che provo a metter glielo finch&egrave ho deciso che non ce ne sono della sua misura e ho smesso di usarli con lui. Mario pompa. Conosce bene il mio culo e quindi sa resistere. Sono a pecorina e riesco ad accettarlo bene. Godo e godo bene. Allontano Mario e il suo posto viene preso da Ivan. Il mio sogno ad occhi aperti comincia a realizzarsi. Solo che oltre al cazzo di Massimo in bocca, quello di Ivan nel culo, ogni tanto lecco anche quello di Mario. Ivan mi sta sconvolgendo. Va a fondo. Brucia da morire, ma godo. Inizio a ululare che ne voglio di più. Non mi basta. Mario mi sborra in bocca e gliene sono grato. Sa quanto impazzisco per la sborra. Ci gioco, la lascio colare sul mio seno mentre cavalco Ivan. Vengo. Vengo e non capisco più niente. Cerco di prendere due cazzi in bocca mentre Ivan mi tiene sospesa e mi penetra rapidamente. Ancora . Vengo. Mi abbandono e ora mi lascio fare quello che vogliono. Divento uno straccio nelle loro mani. Ivan si sfila e ora tocca a Massimo. Mi riprendo rapidamente. Lo faccio allungare e pian pianino inizio a farmi penetrare. Dio che dolore. Ad un certo punto, Massimo non si trattiene e con un colpo di reni mi prende con un unico colpo. Urlo di dolore. Mi avvinghia stretta e inizia a torturarmi con il suo tronco. Piango dal dolore ma pian pianino va sempre meglio. Mi sta girando le budella, me le sta strappando e ne sta facendo poltiglia. Sto zitta e lo lascio fare. Sta aprendo il canale di Suez nel mio culo. Ho gli occhi chiusi. Tutti i miei sensi si sono azzerati: non odo e non vedo niente. Mi sostengo con le mani sul grande petto di Massimo e mi muovo lentamente lungo quel palo di carne. Continuo così fino a quando il dolore sparisce. Solo allora riprendo a succhiare i cazzi di Mario e di Ivan. Mi alterno fra i due. Sento il desiderio di sborrare di Ivan crescere, finch&egrave anche lui mi riempe la bocca. Lo guardo con aria lasciva e verso la sborra raccolta con la bocca sulle mie mani. Gliela mostro e poi la riprendo tutta in bocca ingoiandola. Mi lecco le dita e mostro sia la mia bocca vuota che le mani pulite. Mi concentro su Mario. Mi chiede se ne voglio ancora, ma gli dico di aspettare. Decido di sfilarmi dal cazzo di Massimo. Lo guardo sorridendo e gli dico ‘ce l’abbiamo fatta’, mi bacia con fare rozzo’.lui &egrave così, mi prende con le sue grosse mani una chiappa e la tira. Mostra agli altri l’antro che ho dietro. Adesso voglio la sua di sborra. Mi inginocchio e glielo prendo in bocca. Mi passo una mano dietro e sento il risultato di quella inculata. Con l’altra sono ancorata al cazzo di Massimo. Improvvisamente mi sborra in bocca anche lui. Ne ha talmente tanta che sono costretta ad ingoiare. Mi tiene la testa e mi tiene ferma fino a quando l’ultima contrazione lo scuote. Lascio che si riprendano tutti e tre. Poi inizio di nuovo: ‘ non abbiamo finito’ esclamo. Faccio allungare Ivan e mi impalo, solo piacere. Massimo ha fatto il suo dovere, ora gli sto leccando il cazzo. Mi stacco da lui e dico a Mario di metterlo nel culo insieme ad Ivan. Sono schiacciata tra i due corpi che si muovono all’unisono. Godo e urlo. Massimo mi tappa la bocca con il suo arnese. Voglio urlare e mi stacco da lui. Mi riprende la testa e me lo spinge in bocca, questa volta mi tiene la testa ed io non posso che emettere suoni strani . Gli afferro le mani e cerco di allentare la presa sulla mia testa. Ma &egrave troppo forte per me. Mi spinge e non riesco più a respirare. Annaspo e muovo le mani in aria. Tiro pugni sul petto di Ivan cercando di attirare la sua attenzione ed ecco che si accorge che sto quasi soffocando. ‘la stai uccidendo’ urla alla volta di Massimo. Allenta la presa e riesco finalmente a respirare. Meglio tenerlo lontano dalla mia bocca. Mi metto alla pecorina e invito Massimo a prendermi. Si mette dietro e comincia a spazzolarmi per benino il mio culo. Poi mi prende per i capelli e comincia a tirarli forte. Mi sento usata, sbattuta, mi sta distruggendo e godo come non mai. Mi mette le mani sul collo e stringe. Quasi mi soffoca ma la mancanza d’aria mi eccita ancora di più. E’ brutale e rozzo. Un orso, quasi da maniaco, penso che non lo incontrerò mai più da sola, &egrave troppo pericoloso. A singhiozzi, tra un affondo e un altro, lo prego di non venire. Si sfila dal mio culo quasi incazzato, mi prende in volto e mi sputa in faccia, mi alza come alzerebbe un fuscello, mi torce un braccio e mi fa mettere in ginocchio. Mi tiene il braccio con una mano e con l’altra mi tiene ferma la testa. Lui &egrave dietro di me. Invita Ivan e Mario a usare la mia bocca. I due iniziano a segarsi sulla mia bocca e passo da un cazzo all’altro per aiutarli. Massimo mi molla e sento il suo cazzo dietro la mia nuca. Mi gira la testa violentemente e uno schizzo improvvisa mi colpisce, un po in bocca e un po sul viso. Anche Mario viene e trasforma il mio volto in una maschera di sperma. Tocca ad Ivan che completa l’opera. Li sento ansimare e ridere. Apro la bocca e con un dito raccolgo tutto lo sperma che ho sul viso nella mia bocca. Gli occhi sono rossi e la sborra me li ‘gratta’ , come se avessi sabbia. Ma pazienza, gioco con tutto quel liquido e mostro la mia bocca piena, poi chiudo e ingoio tutto. Si danno il cinque e mi aiutano a rialzarmi. Vado a farmi una doccia. I tre si rivestono velocemente. Sotto l’acqua calda mi rilasso e lascio che i miei sensi tornino alla normalità. Quando torno in sala i tre stanno bevendo una birra. Io sono in accappatoio. Si alzano e mi baciano a turno. Mi ringraziano per la serata. Mi schernisco, ma non &egrave necessario. Mi passano una busta e mi dicono di aprirla dopo che sono andati via. Li saluto con la mano, sull’uscio della casa. Quando se ne sono andati prendo la busta e la apro. Dentro ci sono dei soldi e un biglietto: vai a farti cucire il culo’.ti vogliamo ancora.

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