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OrgiaRacconti Cuckold

Devi lasciarmi carta bianca… (1.a parte)

By 25 Giugno 2014Dicembre 16th, 2019No Comments

Devi lasciarmi carta bianca'(1. Parte)
I miei tentativi di fare sesso a tre, con mia moglie e un altro uomo, avevano avuto scarso successo.
Mi ricordo l’incontro organizzato con il massaggiatore.
A lui avevo posto solo un limite: -non andar contro la volontà di mia moglie.-
Senza obiezioni da parte sua, con me presente, avrebbe potuto fare quello che voleva.
Lei, amante del massaggio, aveva intuito che tramavo qualcosa si più.
Dapprima titubante, aveva accettato l’incontro, avendola rassicurata che poteva fermare il gioco quando voleva.
Le avevo solo strappato la promessa per farmi contento almeno un po’:
-si sarebbe fatta massaggiare completamente nuda-.

Entrati nel piccolo studio, lui spense la luce, accese qualche candela e discretamente, ci lascio un attimo soli.
Le chiesi di spogliarsi. Fece un debole tentativo di tenere le mutandine, ma rammentatale la promessa, si sdraiò nuda sul lettino, con le natiche al vento.
Rientrato il massaggiatore, inizio subito, dimostrandosi professionale e discreto.
Dapprima le manipolò per bene nuca, schiena e gambe.
Per ultimo attaccò le natiche sulle quali indugiò a lungo.
Le sue mosse tendevano sempre più a scostarle. Distanziate tra di loro lasciavano già ben trasparire i suoi pertugi in stupenda visione.
Io seduto su un divanetto a fianco, di tanto in tanto mi alzavo per godermi il panorama al lume di candela.
Notai subito che in modo distratto, ma sicuramente premeditato, non lesinava sfiorale le parti intime.
Lei non reagiva, si lasciava fare, chissà se incominciava ad eccitarsi?
Tanto atteso, almeno da noi uomini, giunse il momento culminante di passare all’altro lato del corpo.
Dapprima, mentre su sua richiesta, vergognosamente ed a rilento, roteava sul lettino, le appoggiò un piccolo asciugamano sul busto a coprirle parzialmente tette e pube.
Seguendo però la progressione del trattamento, lo scostò sempre più dalle sue intimità, esponendole, sempre più. Ci stava già mostrando tutto quello ci fosse di interessante da vedere.
Mentre le chiedeva se sentisse freddo, senza lasciarle il tempo di rispondere, getto da parte la piccola spugna, lasciandola completamente scoperta.
Per l’ennesima volta, questa forse la più gradita, mi alzai a sbirciare e per la prima volta vidi mia moglie completamente nuda davanti a un altro uomo.
Sarebbe però successo ancora e anche meglio.
Dapprima, la manipolazione del seno, che, al contrario di come avviene normalmente, incluse anche un lungo palpeggiamento delle due tette.
Poi con calma, mentre massaggiava qua e là, le alzò e divaricò sempre più le gambe.
Non resistetti a lungo e volli osservarla con la spacca rasata oscenamente esposta agli occhi di lui.
Completate le esibizioni in tutte le pose oscene possibili, azzardai una mossa studiata che mi pareva arrapante e poteva dar un seguito al gioco.
Lasciarla sola con lui per qualche istante.
Avvisai di uscire a fumare una sigaretta.
Per un attimo fantasticai su quello che poteva succedere in mia assenza.
Rientrai quindi ansioso e scoprii qualcosa di diverso.
Una mano di lui era tra le gambe socchiuse di lei e l’altra scorreva tra un seno e l’altro.
La luce era abbastanza debole, non sembrava un massaggio tradizionale.
Qualche movimento e rantolo di piacere mi aiutarono a capire.
Ingegnosamente con la mano destra la stava masturbando.
Di sicuro qualche dito in figa e qualche altro a titillarle il clitoride. Magari uno anche nel culo.
Impossibile verificare ma mi piacque pensare avesse violato anche il buchino.
Le dita dell’altra mano a scorrere alternativamente sui capezzoli ormai completamente eretti.
Almeno questo potevo vederlo bene.
Inebetito restai a guardare senza far niente.
Dovevo forse avvicinarmi a lei, baciarla, partecipare, ma niente.
Restai lì in piedi a guardare come si lasciava coccolare da lui.
D’un tratto notai in lei una convulsione che mi era piuttosto familiare.
Moderata e silenziosa però inconfondibile: gente!! E’ venuta, ha goduto davanti al marito e ad uno sconosciuto.
Volevo imitarla, ero troppo eccitato: lo tiro fuori e le cospargo il corpo di sborra…
Ma non ne ebbi il tempo.L’incantesimo finì.
Terminate le poche convulsioni dell’orgasmo, si alzo di scatto dal lettino.
Scese e in due passi raggiunse ed azionò l’interruttore.
Dalla penombra ci trovammo in una luce piuttosto intensa.
Lei ci apparse di una bellezza che da tempo non notavo.
La sua pelle lucida di olio per massaggi.
Due chiappette sode, non un briciolo di cellulite.
Malgrado l’età non dava segni di cedimento.
Un quarta da sballo, ancora ben sostenuta.
I capezzoli in via di rilassamento, a vista d’occhio si riducevano in altezza espandendosi in superficie. Due medaglioni verniciati a nuovo.
Mio preferito il suo pube, con quel ciuffo di peluria scura ben curata, ora anch’essa oleosa.
Le labbra della vagina, completamente depilata, che facevano eroticamente capolino subito sotto.
Perché mai la voglio divedere con altri, mi chiesi, non posso tenerla tutta per me? Non mi basta? Perché sono così strano?
Intanto godevo mentre anche il massaggiatore bramasse il suo corpo

Appena usciti la sua reazione imprevista:
-sono amareggiata e mortificata, mi sento una puttana, lui non mi piaceva, non era il mio tipo, la tua presenza mi metteva in imbarazzo-.
Ha sempre messo in dubbio di aver goduto, ma sia io sia il massaggiatore ne eravamo sicuri.
Anzi, lui sperava di scoparsela , se non il giorno stesso, la volta successiva, che però non arrivò mai perché non volle più andarci.

In quanto a me, non nascondo che a parte qualche altro piccolo avvenimento insignificante, quello che ero riuscito ad ottenere, era un progresso eccezionale.
Anch’io avevo già preventivato il prossimo incontro e la immaginavo impalata dal cazzo dell’altro.
Non mi vergogno, nonostante la delusione, qualche pippa me la sono fatto ripensando a quanto avevo assistito.

Dopo diversi giorni di salutare silenzio, rientrando delicatamente in argomento, ne venne fuori un nuovo accordo.
Mi disse:
-carta bianca, se succederà ancora qualcosa, sarà su mia iniziativa, con chi e quando voglio e, almeno la prima volta tu non sarai presente-.
Quest’ultimo dettaglio pur infastidendomi, mi intrigò parecchio.
Trattai di ottenere perlomeno il racconto dettagliato degli avvenimenti, ed il preavviso di quando sarebbe avvenuto.
Le feci capire che era meglio, per ogni evenienza, essere all’erta.
Non le accennai invece che al momento, la fantasia mi avrebbe portato ad un eccitazione estrema.

Passano giorni, settimane, mesi e sembrava quasi tutto fosse caduto nel dimenticatoio.
Invece una sera:
-Ho incontrato un bell’uomo in palestra-.
-E’..’??!-
-Potrei anche combinare qualcosa.-
-O forse qualcosa hai già fatto- dissi io’-
Mi fece un sorriso malizioso e subito il mio cazzo andò in tiro.

Avrei aspettato di farmi raccontare i preliminari dopo che il fatto fosse completato.
Mi immaginavo che qualche palpatina e sbirciatina fossero già avvenute.
I giorni successivi, mi disse che le faceva regolarmente il filo e voleva incontrarla da sola.
Abitando ancora con i genitori non poteva ospitare.
Poi un suo amico si offrì di mettergli a disposizione il suo appartamentino per qualche ora.
L’incontro era stabilito. Lei non sembrava molto convinta, ma ci sarebbe stata.
Diceva sempre, come per altre cose compreso il massaggio, che lo faceva solo per me, senza entusiasmo.
Dubito che almeno parte di quanto io desideravo non attizzasse anche lei.

E’ l’orario del loro incontro, io rientro a casa, non ho visto lei dalla mattina. Non so quando e come &egrave uscita, come si &egrave vestita. Mi butto sul divano e incomincio a fantasticare. Non resisto mi spoglio dalla vita in giù. Sono già in piena erezione. Passata mezz’ora dal loro appuntamento, immagino che siano già mezzi nudi, forse lui le stia leccando la figa o lei succhiando il cazzo, o contemporaneamente… Senza nemmeno toccarmi sborro’ (continua)
Fantastico su quanto stia succedendo, mi eccito a ripetizione, ma sono ben lontano da una realtà ben più spinta di un semplice amplesso a due.
Dopo alcuni giorni, riesco finalmente a ricostruire i tasselli dei racconti, estorti a partire dal suo rientro quel giorno, ma anche con l’andare del tempo, con sempre più dettagli. Chiaramente ogni ‘colloquio’ al riguardo, finiva con sempre più eccitazione di entrambi e degnamente onorato da effusioni di vario genere.
Addirittura vi &egrave stata qualche replica degli avvenimenti, con il sottoscritto che emulava gli altri partner.
Proprio così perch&egrave gli uomini coinvolti, che si sono spupazzati la mogliettina, da soli o in compagnia, sono tre.
La sera dell’incontro, mentre sognavo e venivo sul divano, non avrei mai immaginato che lei stesse immagazzinando tre cazzi in altrettante sue cavità, poi riempite del loro abbondante contenuto caldo.
Tutto era iniziato in palestra, non con un avventore, ma con il trainer che le era stato assegnato e che curava il suo programma personalizzato di esercizi.
Questo prevedeva il rilevamento regolare di alcune misure del corpo, per confrontare i progressi.
Dunque nel locale del personale addetto, con la scusa di avere delle misure precise, dopo un paio di volte, il rilevamento avveniva ‘a pelle’.
Queste tute agiose, reggiseni imbottiti, slip con il pizzo finirono gradualmente tutti deposti ordinatamente sulla sedia, mentre il metro flessibile scorreva su cosce, fianchi e capezzoli ben esposti.
Sul più bello li sorprende il collega che, forse in accordo con l’altro, d’improvviso entra nel camerino. Anzi in quel preciso istante la misura in corso era particolare. Direi poco importante per i test di confronto.
Li trova con il dito di lui introdotto a fondo in vagina a saggiarne la profondità (??). Diciamo l’umidità via…
In quell’occasione comunque dopo una bella lustrata d’occhi, il compagno di lavoro chiese scusa e se ne andò.
La volta successiva era però di nuovo arrivato e mentre l’altro la stava sditalinando le succhio i capezzoli contribuendo al suo orgasmo.
Una successiva sera, prevista per i ‘controlli’ sembrava non esserci nessuno degli allenatori. Dopo un breve attesa lei pensò ad un rinvio alla prossima seduta e si ritirò nello spogliatoio.
Fu proprio allora che l’ultimo dei tre trainer, la raggiunse nelle docce comuni retrostanti per avvisarla dell’assenza del collega.
Lei già soggiogata dall’intraprendenza degli altri due, continuò tranquillamente a strofinarsi le tette e il pube davanti a lui, che adocchiava e guadagnava tempo parlando del più e del meno. Se ne andò solo dopo che tutta la schiuma fu dissolta dal getto d’acqua.
Anche con lui vi fu una volta successiva e volle lavarle la schiena, ma raggiunse abbondantemente il solco fin dall’altra parte.
Gli orgasmi si succedevano.
Se qualcuno dovesse essere geloso della moglie, diffidi dunque da quella voglia di allenamento femminile, non &egrave da escludere che i fini siano esclusivamente sportivi. L’incontro fuori dalla palestra prende di sorpresa anche lei.
Il suo trainer le dice che un amico le ha prestato le chiavi del suo appartamento, lasciandogli campo libero per un paio d’ore.
Ma non &egrave così. Appena lei si ritrova nuda sul divano, si presentano due uomini. Gli altri due allenatori, uno &egrave il proprietario dell’appartamento.
Lei non oppone resistenza, forse lo non vuole nemmeno.
E’ intrigata di come sfrutta la ‘carta bianca’ che le ha dato il marito cornuto. A turno passano la lingua sulle sue grazie. Lei si eccita a dismisura, perde la testa, li incita, li vuole tutti contemporaneamente.
Bocca, culo e figa sono pronti e si fanno violare dai tre falli turgidi.
Urla di piacere e un orgasmo come mai, la sconvolge di convulsioni.
Riempita del loro sperma dentro, da ultimo replicano inondandole capelli, viso e seno.
Poi la congedano dandole appuntamento in palestra.
Ma io ritiro la carta bianca e ora li voglio tutte e tre a casa mia ed essere presente, magari partecipare. Intanto lo so le sveltine a ginnastica continuano, le mie seghe anche.

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