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Il seguente racconto è frutto in parte di realtà ed in parte di fantasia, se vi sarà piaciuto lasciatemi un commento all’indirizzo nadiagang@libero.it
Se il mio stile vi è piaciuto e se volete che scriva qualcosa per voi, chiedetelo all’indirizzo sopra.

Mia moglie Elena ha da poco raggiunto i 60 anni ed è stata sempre un filo morbida, 1,65 per 60kg, 5 di reggiseno e le sue tette con gli anni si sono leggermente svuotate ma sono comunque ancora piacevoli sia da guardare che da tastare. Dico questo perché capita, quando siamo in giro per un centro commerciale, che facciamo un gioco. Lei volutamente si veste in modo un po’ provocatorio con una maglia attillata senza reggiseno in modo che si vedano bene le forme ed una gonna al ginocchio altrettanto attillata e va avanti spingendo lentamente il carrello, io resto più indietro ed ho il compito di filmarla col telefonino ed intercettare e riprendere gli sguardi degli uomini che la lumano dandosi di gomito o fissandola con chiaro interesse. Facciamo questo giochino andando avanti ed indietro un pio di volte nella galleria del centro ed in questo tragitto lei raccatta non meno di una decina di sguardi che dicono che la scoperebbero volentieri.
Tutto questo per far capire che, quando ci si mette, riesce ancora a stimolare l’attenzione degli uomini, normalmente degli over 40, i ragazzi giovani, giustamente, non sembrano interessati.
Ma veniamo a noi ed alla nostra storia, mia moglie era al mare in Versilia in una casa di famiglia a fare compagnia alla sua vecchia madre, tutti i giorni verso le 17 la porta alla spiaggia, la madre si siede con le amiche al tavolo del bar del bagno ed iniziano una partita a burraco che dura sempre almeno un paio di ore. Lei allora va all’ombrellone e comincia a leggere ma dopo un po’ si stufa ed allora ha preso l’abitudine, dopo aver fatto il bagno, di farsi una passeggiata lungo il bagnasciuga. Non indossa costumi particolarmente provocanti ma ne ha uno bianco che le piace molto, sgambato ma abbastanza coprente sul sedere. Di solito lo indossa solo per prendere il sole perché una volta bagnato diventa trasparente lasciando poco all’immaginazione. Quel giorno non aveva altri costumi e si era dimenticata di quanto fosse trasparente ed aveva fatto il bagno, la corrente e la nuotata la aveva portata abbastanza più in la rispetto al proprio bagno ed essendo un po’ stanca aveva deciso di uscire e rientrare a piedi. La giornata era ventosa ed i capezzoli, per la brezza, si erano drizzati offrendo alla pochissima gente ancora presente in spiaggia, uno spettacolo eccitante. Erano poche centinaia di metri ma la passerella attirò l’attenzione di un bagnino, un ragazzo di poco più di 20 anni dalla pelle ambrata oltre che abbronzata che non la perse di vista mentre camminava verso di lui e quando le fu vicina le sorrise ammiccando, Elena se ne accorse e, anziché imbarazzarsi lo salutò con un cenno della testa.
Nei giorni successivi non indossò più il costume bianco ma fece ancora diverse passeggiate ed ogni volta che passava il bagnino la salutava e lei rispondeva fino a che un giorno il ragazzo prese il coraggio e la fermò con una scusa e le prese a parlare. Elena gli diede corda e così i giorni successivi ogni volta che passava si fermava sempre di più. Erano passate due settimane da quando aveva attirato l’attenzione del ragazzo che nel frattempo si faceva sempre più audace facendole i complimenti ed un giorno le chiese come mai non avesse più usato il costume bianco della prima volta che si erano visti e che gli sarebbe piaciuto molto rivederlo indossato. Elena svicolò ma si sentì molto ringalluzzita perché di solito i ragazzi giovani non erano interessati a lei. La sera, al telefono, mi ragguagliava su quello ce aveva fatto durante il giorno e io la prendevo in giro dicendole che secondo me il ragazzo se la voleva scopare. Lei minimizzava ma si capiva benissimo ce le attenzioni del ragazzo erano molto gradite. Siamo una coppia aperta, lei più di me, a me piace molto vederla scopare con altri uomini, a lei non dispiace ma diciamo che lo fa più per la mia eccitazione che per il suo interesse, infatti di solito dopo che si è fatta sbattere dal maschio di turno la nostra scopata è molto più eccitante. Ma in tanti anni di matrimonio non più di una dozzina di uomini diversi la avevano scopata e tutti una o due volte e mai nella nostra città.
Ma torniamo alla nostra telefonata, visto che conosco bene Elena le dissi che capivo da come mi parlava che il ragazzo la eccitava e che se avesse voluto farselo non avrei avuto nulla in contrario. Lei si schernì minimizzando la cosa ma il giorno dopo rimise il costume bianco per la sua passeggiata e partì un poco prima del solito. Il costume se non bagnato non era molto trasparente ma le forme di Elena si intravvedevano. Arrivata al punto dove c’era il suo bagnino, si fermò a chiacchierare, lui che ormai non aveva più inibizioni nel parlarle, le disse che era molto contento che avesse rimesso il costume bianco ma che era un peccato che non avesse fatto il bagno, Elena come risposta si tuffò, fece qualche bracciata ed usci dal mare con il costume completamente trasparente, si era alzato un vento abbastanza forte ed i capezzoli erano diventati come chiodi, il bagnino li fissava rapito, Elena invece tremava perché si era anche rannuvolato e la temperatura aveva rinfrescato. Il ragazzo vedendola tremare le disse se voleva un asciugamano ed Elena accettò di buon grado, si diressero insieme verso il capanno dove lui teneva le sue cose dopo aver chiesto ad un collega di prendere il suo posto. Arrivati al capanno mentre il giovane girato prendeva un salviettone per darlo ad Elena, lei si tolse il costume, quando lui si girò, pur immaginando che sarebbe finita così, restò di stucco tanto che il salviettone gli cadde dalle mani. Elena si chinò per raccoglierlo e mentre faceva questo movimento sporse il sedere verso di lui strofinandosi leggermente contro di lui che nel frattempo non riusciva più a nascondere l’erezione che aveva fino da quando Elena era uscita dall’acqua col costume trasparente. A quel punto si lanciò, abbassandosi il costume e rimanendo nudo come lei con la scontata battuta che così erano alla pari. Elena si era avvolta nel salviettone per riscaldarsi ma vedendo quel membro di notevoli dimensioni non perse altro tempo inginocchiandosi davanti a lui e prendendolo in mano. Cominciò poi a leccarlo ed in un attimo la cappella scomparve nella sua bocca. I cazzo del ragazzo era bello grosso ed Elena per quanto si sforzasse, non riusciva ad ingoiarne più di metà. Lui le prendeva la testa e la guidava in un su e giù che in breve lo portò all’orgasmo scaricando una abbondante dose di seme nella gola di mia moglie che inghiottì il tutto. Elena si era asciugata ed il costume appeso grazie all’aria che filtrava abbondantemente nel capanno di canniccio, si era quasi asciugato e lei se lo rimise. Usciti dal capanno lui tornò a riva per riprendere il lavoro ed Elena si diresse verso il suo bagno.
La sera Elena mi raccontò l’episodio con dovizia di particolari dicendomi anche che avrebbe voluto farsi scopare per bene e che nei giorni successivi avrebbe agito in modo da riuscirci.
Il giorno dopo, tornata ad un costume più coprente, Elena si fermò dal giovane il quale pensava di fare il bis, Elena lo fermò e gli disse che voleva scopare ma che voleva farlo con calma e se lui aveva un posto dove andare. Lui le propose di tornare al capanno che, a spiaggia chiusa, era abbastanza isolato da poter fare le cose con calma e che avrebbe preparato qualcosa per fare le cose con calma, si accordarono per trovarsi al capanno alle 22.
Quella sera Elena disse alla madre che sarebbe andata a prendere un gelato con le amiche di quando era ragazzina e si recò all’appuntamento. Si era truccata leggermente, matita sugli occhi ed un bel rossetto completavano una mise sbarazzina ma anche sexy composta da una maglietta con una scollatura che faceva vedere abbondantemente l’attaccatura del seno e da cui spuntava il pizzo del reggiseno coordinato con un tanga entrambi neri, una gonna a piegoline tre dita sopra il ginocchio ed un tacco sui 6 centimetri abbastanza sottile senza però impedire di camminare agevolmente.
Mentre si recava all’appuntamento Elena mi chiamò e mi descrisse la mise e quello che avrebbe fatto, mi disse che si era portata i preservativi perché, seppure non più fertile, non voleva rischiare di prendere malattie, cercando la mia approvazione che arrivò con l’augurio di divertirsi.
Arrivata al casotto, il ragazzo era già li e la fece entrare, nel capanno c’era un materassino matrimoniale da spiaggia coperto con dei teli di spugna. Lui stava per attirarla a se quando Elena gli disse che voleva fare un regalo suo marito e che avrebbe fatto una videochiamata riprendendo la loro scopata e chiedendogli se aveva qualcosa in contrario. Il ragazzo fu molto stupito della cosa ma era talmente infoiato che non fece obiezioni. Elena posizionò il telefono sullo scaffale di fronte al materassino e si assicurò che l’inquadratura comprendesse tutta la scena quindi mi chiamò col vivavoce e mi disse che stava per farm un regalo.
Da li fu un attimo, Elena si avvicinò al ragazzo mettendogli la mano sul pacco e poi infilandola sotto i pantaloni per liberarlo, lui invece era intento ad infilare le sue mani sulle tette per palparle prendendo i capezzoli fra le dita. Nel giro di poco lui fu completamente nudo con l’asta che svettava. Elena gli disse che avrebbero fatto come voleva lei ed una volta nuda si mise a gambe spalancate in favore di telecamera e si fece leccare dopo poco cominciò a mugolare ed ebbe un primo orgasmo al termine del qual decise che voleva succhiare un po’ il cazzo del ragazzo e così fece piazzandosi vicino all’obbiettivo del telefono in modo che avessi un primo piano del pompino che stava cominciando. Dopo un paio di minuti si staccò e dalla borsa prese un preservativo che calzò al cazzo che aveva davanti quindi si mise alla pecorina ed il ragazzo la infilò senza difficoltà e cominciò a pomparla con un ritmo forsennato. Sebbene l’uccello del ragazzo fosse grosso e gonfio scivolava dentro la figa di mia moglie con estrema facilità, io intanto avevo collegato il telefono alla tv godendomi la scopata sullo schermo da 65”.
Dopo un paio di minuti Elena di sfilò non senza qualche difficoltà perché il ragazzo era molto ingrifato, lo fece sdraiare e si infilò a spegnimoccolo rovesciato in modo che vedessi la sua faccia stravolta dalla scopata, il giovane si attaccava alle tettone di mia moglie palpandole con gusto e tormentandole i capezzoli per darle più piacere, Elena dava il ritmo nel su e giù e mentre guardava nel telefonino, mi insultava dandomi del cornuto e di quanto mi piaceva farsi scopare davanti ai miei occhi. In breve ebbe un altro orgasmo al termine del quale si sfilò, fece alzare il giovane, gli sfilò il preservativo e lo portò all’orgasmo facendosi sborrare in faccia e sulle tette. Fu un orgasmo copioso e mentre il ragazzo le veniva in faccia io sborravo godendo e gridando, in modo che potesse sentire attraverso il telefono, quanto fosse troia e vacca e che avrei voluto essere li a vedere dal vivo la sua performance. Mentre Elena si ripuliva, il ragazzo prese il telefono e mi disse che la prima volta che fossi passato avrebbe replicato senza problemi e vista la troiaggine della mia signora, se avessimo gradito, poteva portare anche un suo amico che aveva il cazzo asinino.
Elena si ripulì con le salviettine umidificate che aveva portato ed intervenne nel nostro discorso dicendo che avrebbe sicuramente gradito la doppia porzione di cazzo e che se fossi venuto con lei ad osservarla dal vivo, avrei poi potuto ripulirla dalle sborrate così che lo sperma non sarebbe stato sprecato e che io sarei stato ancora più cornuto.
Il giorno successivo era venerdì ed io potevo raggiungere Elena al mare anche se tardi, lei ne pensò una che mi fece infoiare ancora di più. Una specie di passaggio intermedio fra la performance in videochiamata e quella in presenza. Si mise d’accordo col ragazzo per una nuova scopata per la sera stessa, sempre in videochiamata e sempre solo in due, io sarei arrivato a prenderla con l’auto e lei mi avrebbe raggiunta ancora sporca di sborra per farsi ripulire.
Elena ed il giovane replicarono più o meno sul copione della sera prima, io intanto ero in viaggio per cui più che vere la sua performance sentivo i gemiti dei due e le parolacce che si scambiavano. Lui insultava me dandomi del cornuto ed Elena dandole della mignotta succhiacazzi e che non vedeva l’ora di sbattersela davanti ai miei occhi insieme al suo amico senegalese, Elena lo incitava a fotterla sempre più forte per farmi ancora più becco. Io arrivai alla spiaggia poco prima che Abdul (scoprii il suo nome perché Elena disse “sfondami Abdul così il cornuto si diverte ancora di più”) venisse e mi potei godere l’orgasmo. Dopo poco arrivarono insieme alla macchina, Elena si era rimessa la gonna ma la camicetta era abbondantemente sbottonata per evitare che si sporcasse della sborra ed aveva in mano mutandine e reggiseno. Salì subito in auto e mi diede un bacio in bocca passandomi la parte di sborra che aveva in bocca insieme al forte sapore di cazzo del nordadfricano. Abdul salì in macchina dietro. Il posto non era centrale e non molto illuminato ma non abbastanza isolato per poter dar seguito all’idea di Elena per cui mi avviai verso un posto più tranquillo. Arrivati nel posto isolato Elena si tolse la camicetta e guidò la mia testa fra le sue tette intimandomi di ripulirla per bene cosa che feci con la massima cura. Abdul nel frattempo era pronto per una nuova scopata ed Elena aveva voglia di farmi divertire un po’. Disse al ragazzo, adesso facciamo divertire un po’ anche il cornuto. Ci fece togliere i pantaloni e si mise in mezzo cominciando a segarci alternando succhiate ai due cazzi, poi ci fece avvicinare un poco e strofinò le cappelle mentre con la lingua le umidificava. Quindi si alzò e ci disse che era il nostro turno di leccarla così mentre Abdu si dedicava alla passera io le inumidivo per bene il buco del culo. Quando Elena fu ben lubrificata prese un preservativo dalla borsa e lo mise ad Abdul, mi fece sdraiare per terra e si mise sopra di me a spegnimoccolo quindi disse ad Abdul di prenderla nel culo, il ragazzo non ci mise molto iniziò pian piano ma la voglia di inculare mia moglie era tanta ed in breve sentivo tutta la sua asta attraverso il sottile diaframma delle parti intime di Elena. Io ero troppo eccitato e dalla scopata sentita audio e dalla sborrata che avevo visto in videochiamata e dalla successiva ripulitura della sborra dalle tette di mia moglie e venni quasi subito, Elena non perse l’occasione per umiliarmi dicendo ad Abdul che il cornuto aveva avuto la sua parte e che poco aveva fatto e quindi di pomparla di più senza deluderla. La cosa fece scatenare il ragazzo che attaccandosi ai fianchi di mia moglie la pompava sempre più forte. La cosa faceva al tempo stesso male e godere Elena che mi insultava dicendo di volersi fare inculare per farmi vedere come scopa un vero uomo. Abdul eccitato dalla situazione rafforzava la dose dicendo parole incomprensibili nella sua lingua madre ma i suoni ed il tono che emetteva erano chiaramente insulti a noi due. Finalmente Elena ebbe un orgasmo ed Abdul venne nel culo di mia moglie. Elena disse che prima di rivestirci dovevo ripulirla tutta, la tensione e l’eccitazione insieme all’adrenalina erano scemati e non avevo voglia di ripulire la mia sborra ma Elena mi prese per i capelli e mi guidò sulla passera facendosi leccare e buttando fuori tutta la sborra che aveva in se. Quando terminai l’opera ci rivestimmo e portammo Abdul a casa sua. Elena lo salutò con un “mi raccomando domani porta il tuo amico”.
Sceso Abdul, Elena mi domandò se mi ero divertito e le risposi di si e che ero contento che avesse trovato il ragazzo ma che ero anche un po’ preoccupato dal fatto che erano almeno 10 anni che non si faceva sbattere da tre uomini completamente ma lei mi rispose “è come andare in bicicletta, non è una cosa che si dimentica e poi saranno solo loro due a sbattermi, tu da bravo cornuto, avrai il compito di riprendere per bene la scopata così potrai farti tante seghe quando sarai a casa”. La cosa mi fece tornare duro il cazzo ed Elena mettendomi la mano sulla patta mi disse “ne ero certa, sei un cornuto molto porco ed è una delle cose che mi piacciono di più di te, poter farmi scopare con la tua approvazione mentre ti insulto” quindi mi baciò ed anche se eravamo per strada tirò fuori il mio cazzo e cominciò a segarmi. Mentre faceva andare avanti ed indietro la mano mi chiese cosa avrei voluto vedere il giorno dopo che sicuramente avrebbe fatto una doppia penetrazione che avrebbe succhiato i due cazzi insieme e che, e le dimensioni dell’amico di Abdul lo avessero consentito, avrebbe provato a prendere i due cazzi insieme in figa, mentre raccontava quest’ultima cosa le venni in mano non molto copiosamente, alla fine Elena mi passò la mano sulle labbra invitandomi a ripulire dalla sborra altrimenti il giorno dopo non solo non avrei potuto assistere alla sua scopata ma non avrei neppure avuto la videochiamata. Inutile dire che mi affrettai a ripulire il meglio possibile la sua mano ottenendo in cambio la sua approvazione con un “ben fatto cornutello, domani ne avrai tanta di sborra da mangiare”.
Andammo a dormire dopo una doccia insieme ed il giorno dopo mi svegliai con il pensiero fisso della sera. Facemmo una passeggiata insieme arrivando fino al bagno di Abdul che ci salutò come se ci conoscessimo appena. Gli chiedemmo l’orario in cui ci saremmo trovati e lui ci chiese conferma che potesse venire anche il suo amico Babu, un senegalese che faceva anche esso il bagnino tre bagni più in là. Gli confermammo la cosa e ci avviammo per vedere il ragazzo. Anche lui aveva poco più di 20 anni, i dread, era alto un metro e 90 circa ed era palestrato senza esagerare, quello che si può definire un manzo. Elena ridacchiando mi disse che voleva un antipasto subito. Tornammo al nostro ombrellone, Elena fece il bagno io intanto leggevo ed ogni tanto buttavo un occhio e vidi che Babu stava nuotando in direzione di Elena, non mi capacitavo di come gli avesse fatto arrivare il messaggio relativo all’antipasto e la cosa non mi piacque perché mi piace vedere mia moglie scopare ma non mi piace l’idea che tutta la spiaggia sappia che sono becco.
Decisi allora di entrare in acqua e raggiunsi Elena mentre anche Babu stava arrivando, vedendomi tirò dritto nella sua nuotata e pensai che forse avevo inteso male. Arrivato da Elena mi baciò sulla bocca e mi sussurrò se ero geloso, le risposi che non mi andava di essere sputtanato in pubblico ma che in privato non le avrei posto limiti. Babu arrivato due bagni più in là si fermò e fece marcia indietro e ci raggiunse. Con un sorriso candido si rivolse ad Elena come se io non ci fossi e le chiese se voleva vedere la mercanzia. Ad un suo cenno positivo si abbassò i pantaloncini (l’acqua gli arrivava 10 cm sopra il livello dei boxer) ed attraverso l’acqua sia Elena che io potemmo vedere una specie di anguilla attaccata al suo pube, la cappella era grossa come una albicocca molto grande (o se volete come una piccola pesca) ed il membro era fluttuante nell’acqua, pensai che in erezione avrebbe dovuto essere grossa come un mio avambraccio e che difficilmente Elena avrebbe potuto prenderlo insieme a quello di Abdul. Date le dimensioni Elena pur non essendo vicinissima lo prese in mano e cominciò a tastarlo, la reazione fu lenta ma inesorabile. Il cazzo di quel ragazzo era veramente enorme ed Elena smise di masturbarlo quando ancora non era in piena erezione. Babu chiese se la merce era di suo gradimento ed Elena, ovviamente, rispose di si e che la sera avrebbe dimostrato tutto il suo apprezzamento. Babu si allontanò ed Elena si avvicinò a me fino a salirmi in braccio e sentire la mia erezione (si, vedere Elena masturbare quel cazzone e pensare che la sera lo avrebbe cavalcato mi eccitò terribilmente). Mi guardò negli occhi e mi baciò con la lingua strofinando il suo pube sul mio membro. “Se vai avanti così ancora un po’ verrò” le dissi. “Devo smettere ?” fu la sua risposta ironica dopo di che saltò giù smise di baciarmi e si avviò verso riva. Io non potevo uscire subito dall’acqua e la guardai da dove eravamo e vidi che un po’ più in là, al bagno di Abdul lui e Babu stavano confabulando, di cosa potevo solo immaginarlo.
Pranzammo al mare e quindi andammo a casa verso le 17, Elena mi chiese di fermarmi in un negozio di abbigliamento, entrò e mi chiese di seguirla. Sotto il prendisole non indossava nulla, prese un paio di abiti leggeri uno dei due era di stretch e sulla schiena non esisteva in pratica dalle spalline scendeva vuoto fino all’attaccatura delle natiche, solo un velo leggero trasparente copriva la schiena. Entrò nel camerino, si tolse il prendisole ed indossò il vestito, la avrei scopata subito lì per l’effetto che mi fece ma mi mise un dito sulla bocca e mi impedì di metterle le mani addosso. La sua sentenza fu che l’abito era adatto. L’atro era molto diverso, più ampio e coprente a molto trasparente. Provò anche quello e pure questo faceva fare pensieri libidinosi. Mentre il primo non mostrava in realtà nulla se non in parte il fondoschiena, il secondo mostrava o faceva intravvedere tutto, se portato senza biancheria chiunque avrebbe visto tette figa e culo di mia moglie. Mi diede il cellulare e si fece fare 3 o 4 foto di entrambi gli abiti e poi le mandò ad Abdul con la richiesta di esprimere una preferenza. La risposta non si fece attendere, la preferenza era per il secondo ed in risposta anche una foto del suo pene barzotto.
Andò alla cassa col secondo vestito e mi disse di pagare che mi avrebbe aspettato nel negozio di fianco, presi anche il primo che mi piaceva di più sperando di riuscire a farglielo mettere una sera che fossimo usciti soli. Pagai con la carta e misi i vestiti in macchina prima di accorgermi che il negozio di fianco era quello di un tatuatore. Trasalii, Elena era dentro che stava sfogliando un catalogo di tatuaggi tribali, di quelli che si fanno fare sul fondo schiena. Mi stupii perché le avevo chiesto per anni di farselo ma lei mi aveva sempre risposto che era troppo da vacca ed avevo alla fine rinunciato. Ne scelse uno non enorme, una ventina di centimetri poi mi guardò e mi disse “me lo hai chiesto per anni e non ti ho mai accontentato, stasera sarà una occasione speciale e voglio che tu goda al massimo”. Mentre entrava in un camerino mi disse di andare pure a prendermi qualcosa da bere e di tornare dopo 1 ora.
Obbedii alla sua richiesta e quando arrivai a prenderla aveva appena terminato, il tatuatore le disse che sarebbe durato 15 giorni se non troppo stressato e che se avesse voluto sostituirlo con uno vero lui era li.
Il tatuaggio era con l’henné, si erano ormai fatte le 19:30 ed andammo a casa dove sua mamma aveva preparato una ottima cena a base di pesce. Alle 22 mia suocera andò a letto e ci salutò con un “fate bravi e non tornate tardi”, se avesse saputo cosa stavamo andando a fare le sarebbe venuto un infarto. Elena andò in camera, si truccò abbastanza pesantemente e indossò il vestito trasparente ed un paio di sandali altissimi con tacco a spillo; anche con la fioca illuminazione stradale non era difficile vedere tutte le su parti intime e fui un po’ imbarazzato. Lei invece sempre così pudica quando andava in giro sembrava non accorgersi di che look da troia si era messa. Mi disse che voleva fare una passeggiata sul lungomare, all’andata mi fece mettere dietro una decina di metri e mi chiese di contare gli uomini che si fossero girati a guardarla. Sculettava sui tacchi altissimi ed era praticamente quasi nuda. Persi il conto arrivato a 50 e la raggiunsi prendendola sotto braccio e comunicandole che oltre 50 non aveva senso contare, mi abbracciò e baciò e si girò per tornare indietro, era ormai ora di raggiungere Abdul e Babu al capanno sulla spiaggia. Arrivati alla sabbia Elena si tolse i sandali e li prese in mano dicendomi di non preoccuparmi che per il video li avrebbe rimessi per completare il look da mignotta che aveva scelto per la serata.
Arrivati al capanno Abdul e Babu ci aspettavano sulla porta e nonostante la luce molto fioca videro bene Elena e le fecero un lungo fischio di approvazione. Dentro avevano predisposto un letto ed una illuminazione sufficiente per fare delle buone riprese, entrambi mi dissero che mia moglie era la donna più porca che avessero mai conosciuto e che la volevano mettere alla prova. Gli risposi che avrebbe guidato lei e che non avrebbe fatto nulla se non lo desiderava quindi piazzai una telecamera che mi ero portato in posizione strategica, il telefonino di Elena in un’altra e mi accinsi a riprendere con il mio i dettagli.
Elena entrò nel capanno, con la luce che avevano preparato le trasparenze lasciavano vedere benissimo tutto, anche più che sul lungomare. Come prima cosa si avvicinarono a lei ed a turno le misero la lingua in bocca, lei allungò le mani sui due pacchi e cominciò a masturbarli da sopra i pantaloncini.
Due minuti ed Elena si tolse tutto facendo una giravolta per mostrarsi completamente ed i due ragazzi notarono il tribale, “vi piace” chiese Elena? Risposero all’unisono, che era ancora più vacca di quello che pensavano quindi cominciarono a palpeggiarla ovunque. Lei li fece mettere uno di fianco all’altro e, seduta sul letto, cominciò a segarli attirandoli a se per succhiare i due membri alternativamente. Quello di Abdul era un cazzo di buone dimensioni circa una ventina di centimetri con un buon diametro ma quello di Babu quando raggiunse l’erezione completa grazie alla masturbazione ed al pompino di Elena era veramente enorme. Credo raggiungesse e superasse i 30 centimetri, la larghezza era pari a quella di una lattina di coca cola e la cappella inturgidita era grossa come una pesca.
“Abdul mettiti il preservativo mentre finisco di spompinare Babu” disse Elena. Abdul non se lo fece dire due volte e le si mise dietro alla pecorina, Babu intanto era seduto sul letto ed ogni colpo (Elena era bagnatissima e non c’era stato bisogno di leccarla). Ad ogni colpo di Abdul Elena provava a prender in bocca un pezzo in più del cazzo di Babu ma non ci riusciva per via delle dimensioni, quasi si slogò la mandibola ma non poté fare altro che leccarlo a lungo. Elena mi disse di estrarre dalla borsa la scatola dei preservativi extralarge che si era procurata in vista della scopata con Babu. Intanto Abdul non mollava la presa incitandomi a filmare i dettagli “cornutone guarda come ti riempio la figa di quella vacca di tua moglie, preparo la strada per Babu che puoi la squartcerà” . Abdul era prossimo a venire ed Elena si ritrasse, Babu si era messo il preservativo ma nonostante la misura XL arrivava si e no a metà dell’asta. Elena mi chiese di avvicinarmi e mi baciò profondamente per farmi sentire il sapore del cazzo di Babu “ha un sapore diverso da quello di Abdul non trovi?”. Avevo una erezione tremenda ed ero l’unico vestito dentro quel capanno ma dovevo filmare i primi piani. Avevo già ripreso da vicino il pompino, o tentativo di farlo di Elena a Babu ed anche da sotto il cazzo di Abdul che entrava nella figa di mia moglie.
Elena rimase alla pecorina ma prima di farsi prendere da Babu mi chiese di prendere dalla borsetta il gel che si era portata, “prima dammi una bella leccata poi spalmami il gel e mettine abbondantemente anche sul cazzo di Babu. Seguii i suoi desideri mentre i due stalloni confabulavano e si davano il cinque dicendomi che ero un cornuto schiavetto perfetto e che avevano in serbo una bella sorpresa per me alla fine. Feci quello che Elena mi aveva chiesto mentre lei maneggiava il cazzo di Babu per non perdere l’erezione ed alla fine Babu appoggiò la sua cappella sulla sua figa che era ancora spalancata e molto viscida. La cappella ci mise un pochino ad entrare ma poi scivolò dentro ed Elena fece un verso a metà fra il sospiro ed il gemito di dolore e cominciò a mugolare ad ogni colpo che Babu le dava. Abdul intanto si era tolto il preservativo e si era messo davanti scopando mia moglie in bocca. Ad un colpo di Babu da dietro, Elena ingoiava il cazzo di Abdul e quando Babu si liberava riusciva a respirare un pochino svuotando la bocca del pene di Abdul. Andarono avanti così per circa cinque minuti, Elena che mugolava come mai le avevo sentito fare, i due africani che la insultavano in varie lingue di cui capivo solo l’italiano e le parole usate erano troia, vacca, zoccola puttana e mignotta rivolte a lei e cornuto e becco rivolte a me il tutto unito all’esortazione di succhiare più forte ed a pacche sul culo di Elena. Io passavo davanti e dietro per riprendere quanti più dettagli possibile fino a quando Abdul esplose con un primo schizzo che prese Elena in fronte e nei capelli, mentre i successivi la presero negli occhi e sulle tette. Un minuto dopo anche Babu stava per venire, estrasse il cazzo dalla figa di Elena, si tolse il preservativo e schizzò sulla sua schiena coprendo tatuaggio e dintorni con una densa crema. Quando i due si furono calmati anche Elena era in uno stato un po’ catatonico ma non abbastanza per dimenticarsi di me. “Cornuto, ora che mi hanno riempito per bene di sborra, è il tuo turno di finire il lavoro. Ragazzi prendete i due telefonini che mio marito ha portato e riprendetelo bene mentre mi ripulisce che poi questo inverno si farà un mucchio di seghe riguardando queste scene”. Quindi con l’indice mi fece segno di avvicinarmi. Consegnai il telefono che stavo usando ad Abdul mentre Babu prese quello che era sulla scaffale e cominciai a leccare la schiena di Elena. La sborrata era abbondante ma riuscii a ripulire perfettamente, leccare la sborra di un superdotato mi eccitava ancor di più e sentivo che ero vicinissimo a venire nonostante non mi fossi neppure toccato ed avessi eiaculato solo il giorno prima. Elena mi prese per l’orecchio e portò la mia testa davanti a lei baciandomi mischiammo i residui di sborra si Babu che avevo sulle labbra con quelli ancora presenti sul viso di Elena. Si fece ripulire per bene, ci baciammo più volte scambiandoci la sborra fino a che Elena mi tappò il naso intimandomi di mandare giù cosa che feci ubbidendo alla sua richiesta. I due ragazzi avevano ripreso tutto e commentarono che si erano già scopati altre vacche insieme ma sempre senza mariti o fidanzati e che noi eravamo una coppia di porci incredibile e che avevano un regalino ulteriore e vidi Elena sorridere. Mi fecero spogliare completamente nudo poi inginocchiare quindi cominciarono a pisciarmi addosso. “Apri bene la bocca cornuto e bevi !” Elena mi guardava alzando le spalle e dicendo di obbedire. Ero al tempo stesso umiliato ma eccitato tanto che, sia per le situazioni precedenti che per quella che stavo vivendo, venni.
I due finito di pisciare si vestirono, buttarono i miei vestiti e quelli di Elena di fianco a noi insieme alla telecamera ed ai telefonini, chiusero il capanno e se ne andarono lasciandoci li nudi ed io sporco del loro piscio mentre Elena aveva ancora qualche residuo delle due sborrate.
Ci avviammo verso il mare e ci immergemmo per toglierci ognuno quello di appiccicoso che aveva addosso quindi ci asciugammo all’aria e ci rivestimmo. Elena mi disse “portami a casa che sono stanca e dolorante, ti sei divertito?” le risposi,” grazie per il bel regalo questo inverno ci guarderemo questi filmati e faremo delle ottime scopate”.
Il giorno dopo saremmo tornati a casa.

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