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Orgia

Gay cuckold

By 8 Agosto 2013Dicembre 16th, 2019No Comments

Da un po’ di tempo a questa parte la mia vita è sconvolta. Ho scoperto, mio malgrado, qualcosa di sconvolgente che mi rende l’esistenza un misto di continua eccitazione, sofferenza e depravazione.
Sono Luca, ragazzino di 21 anni, biondino e con un fisico ancora acerbo, che spesso diventa il sogno e il desiderio di molti maschi a causa del culetto ben sodo e del corpo quasi glabro, definito, che provocatoriamente copro con vestiti sempre aderenti, dai jeans alle magliette, soprattutto d’estate. Sono fidanzato da qualche anno con Giovanni, un ragazzo di 30 anni circa, molto robusto e che con la sua possenza fisica sembra quasi incutere timore, ma in realtà dolcissimo.
Siamo molto uniti e la vita di coppia, anche se vivo ancora con mio padre, è molto attiva, soprattutto sessualmente parlando. Siamo entrambi versatili e questo rende i nostri rapporti ancora più completi e soprattutto maiali: già, siamo molto porcellini e non ci siamo mai fatti mancare nulla nei nostri amplessi scoperecci.
Tutto è iniziato da quando abbiamo fatto un viaggio in treno per andare in Sicilia a trovare dei parenti di papà. Abbiamo preso uno scompartimento letto visto il viaggio molto lungo ed era tutto per noi: tre comodi letti e un angolo lavandino tutto per noi.
Partimmo il pomeriggio sul tardi e durante il viaggio mi misi ad ascoltare musica con le cuffie. Papà Flavio era intento a leggere un libro mentre Giovanni giocava con il suo i-phone.
Dopo un po’ mi abbioccai al suono della musica guardando scorrere veloci i paesaggi fuori dal finestrino.
Tra Gio e papà da un po’ di tempo si era creato un rapporto di amicizia molto forte e in più occasioni mi era capitato di osservare di sfuggita sguardi di intesa che al momento non mi facevano presagire quello che di lì a poco avrebbe cambiato il modo di vedere i nostri rapporti.
Mi alzai quando il cuccettista entrò nello scompartimento per aprire i letti e mi accorsi che era un bell’uomo, credo sulla cinquantina, brizzolato con il pizzetto curato e piuttosto muscoloso, probabile risultato di palestra assidua.
Dissi a mio padre che mi sarei riposato ancora un po’ perché continuavo ad avere sonno e scelsi come letto quello più in alto. Mi risvegliai dopo più di un’ora al rumore di risatine che provenivano dal basso. Ancora assonnato mi sporsi per vedere che succedeva e ebbi un abbaglio: Gio stava sdraiato nel letto più in basso abbracciato al cuccettista e scambiandosi effusioni. Non ci potevo credere. Eravamo sempre stati una coppia chiusa anche se nelle nostre scopate più spinte ci istigavamo e eccitavamo raccontandoci di come sarebbe stato bello e porco partecipare a orge e scopare con altri. Ora sembrava che quella fantasia si stava realizzando, almeno per lui. Scesi dal mio letto con il cuore palpitante: papà non era in cuccetta e appena mi videro, il cuccettista, che scoprii chiamarsi Giulio, mi sorrise maliziosamente dicendo: ‘Il tuo ragazzo mi piace moltissimo’. è molto porcellino a come dice e molto coccolone’. E prese a slinguarselo davanti a me senza un minimo di vergogna. Io avvampai, non so se di rabbia, di gelosia o eccitazione. Sta di fatto che i due maiali si stavano limonando con trasporto, come due consumati fidanzati. Si vedeva che c’era molta intesa tra loro e la cosa mi ingelosiva. Dopo un po’ Gio si staccò da lui e mi disse: ‘Sai Andrea (questo è il mio nome), mi piace proprio Giulio. Sento di provare qualcosa di forte’.’. Rimasi di stucco. Non mi amava più allora Giovanni? Era la prima volta che si comportava così? A queste domande che non riuscivano ad avere una risposta rispondeva però il mio pisello depilato. Si ergeva nello slip in tutta la sua prepotenza come se fosse comandato da un altro cervello. Ma come? Il mio amore che diceva di essere quasi innamorato di un altro davanti a me? Spudoratamente così?
Feci la faccia offesa e intanto i due erano intenti a palparsi e iniziarono a spogliarsi. In quel mentre entrò papà e disse: ‘Finalmente sveglio per assistere allo spettacolo, cornutello di papà?’, e si mise a ridere. Che cazzo stava succedendo? Cominciavo ad avere la mente annebbiata da dubbi, domande e mi sentivo escluso da quei tre che sembravano intendersela davvero molto’.
Sbottai e dissi: ‘Gio, ma tu sei mio!!’. E lui: ‘Ne sei sicuro davvero? Sai piccolo porcellino, io ho sempre avuto voglia di scopare pur stando con te e ti garantisco che con tuo padre mi diverto molto”. Mi sentii mancare le gambe. Come?? Mio padre e Giovanni che scopavano? Lui, senza fare una piega, continuò: ‘E’ da parecchio tempo che ci divertiamo io e tuo padre appena si può e sai che ci vogliamo proprio bene? Lui gode a scopare con me e mi chiama il suo cucciolo e per me lui è come un papà. E giochiamo a incestare’. Se vuoi potrai partecipare anche tu: tuo padre mi ha detto che spesso sogna di fare il porco con te ma solo per godere. I sentimenti sono un’altra cosa e ammetto che sono innamorato di lui, e credo lui di me’.
Non proferii parola ma voltai lo sguardo verso Flavio come a interrogarlo con gli occhi. Lui mi squadrò e esordì: ‘Figlio mio, mi piaci fisicamente e mi piacerebbe molto poter godere anche con te, fare l’amore incestuoso, ma ti voglio bene come figlio. Giovanni lo amo e credo che la cosa sia corrisposta e ci piace scopare con altri, con passione come se fossimo innamorati di ognuno con cui facciamo sesso.’
Ero sconvolto da quelle parole. Quindi ero cornuto da tempo? Che fine avrebbe fatto il mio sentimento verso Giovanni? E la stima verso papà?
Purtroppo, se il cervello si arenava in questi pensieri che non mi proponevano alcuna via d’uscita, il mio cazzo ormai era un pezzo di marmo, con il mio abbondante prepuzio fradicio di precum e le palle ormai gonfie.
Avendo solo un paio di pantaloncini addosso la cosa non sfuggì al cuccettista che, spudorato, allungò una mano per saggiare la situazione. Alla sorpresa di vedermi eccitato, si rivolse a Gio dicendo: ‘Ma guarda sto porcellino come si eccita’. Sta a vedere che gli piace essere cornuto!’.
Sembrava averci azzeccato! Mi stavo arrapando come pochi e la mia metà di cervello porca voleva vedere il mio ragazzo in mezzo a loro due senza che io potessi partecipare in qualche modo. Mi palpai il pacco duro e papà si avvicinò a me dicendo: ‘Figlio mio, sei proprio un porco’ Ti piace a come vedo questa situazione’. E a noi piace saperti cornuto e eccitato mentre fottiamo con altri. Voglio farti vedere come amo il tuo ragazzo, che forse da ora sarà più mio che tuo.’
Non seppi dire altro che questo: ‘Papà, baciami per favore’. Fammi sentire quanto sei voglioso e sono disposto a fare il vostro cornuto.’. Nemmeno io mi aspettavo di poter dire una cosa del genere. Ma tant’è, mi ritrovai con la lingua paterna in bocca che mi ciucciava la saliva, roteava leccandomi la lingua e io mi lasciai trasportare da quel bacio. Lo abbraccia fortissimo e gli dissi: ‘Ti amo papà!’, quasi con le lacrime agli occhi. Lui se ne accorse e mi abbracciò con amore dicendomi: ‘Amore anche io ti amo, come ti ama Gio, ma vorremmo che ti sentissi cornuto del nostro amore. Vedo che ti eccita e potremmo creare un trio con lui veramente maiale’.
Feci sparire ogni gelosia dalla mia mente e gli dissi: ‘Va bene papi, sarò il vostro cornuto. Mi sto eccitando come un animale anche se sto soffrendo come un dannato a pensare che non sono più corrisposto come vorrei da Giovanni e da te’.
Il mio ragazzo intervenne a quel punto dicendo: ‘Cucciolo tu sei sempre il mio ragazzo ma voglio renderti cornuto. Voglio che ti renda conto di quanto poco vali per me mentre scopo con altri, che tu sia presente o meno. Voglio farti ingelosire godendo con altri e lasciandoti in disparte solo come spettatore. Sarai mio o nostro (intendendo mio padre) solo quando lo vorremmo e niente cambierà della nostra vita insieme. Ma io ti voglio cuckold, sottomesso al mio volere di scopare con altri, con te, di farti le corna e di vederti eccitato mentre mi godo i miei amici. Perché nonostante tutto questo ti piace e questo tu sei: un povero cornuto’.
Mi accorsi che quelle parole, nonostante la sofferenza che provavo nel cuore, mi provocavano un’eccitazione che ormai mi faceva male nel basso ventre. Mi abbassai così i pantaloncini e lo slip mostrò l’esuberanza del mio cazzo che ormai esplodeva nello slip. Papà avvicinò la mano e iniziò a palparlo accarezzando le palle e indugiando sulla sommità del mio pisello che ormai stava macchiando il mio intimo vista la quantità di bava che usciva dal meato.
Giulio si alzò dal letto e si avvicinò a Gio stampandogli un bacio a bocca aperta. Iniziarono quindi a mugolare slinguandosi come due innamorati al primo incontro e io li vedevo con occhi lucidi ma pieni di voglia. Mentre erano intenti a questo lungo e passionale bacio, Gio volse lo sguardo verso di me e sorrise quasi in segno di sfida: ‘Vedi quanto amo fare il porco con altri, quanto ami le persone che scopano con me? Tu non vali quanto loro’.’. A queste parole mi sciolsi e dissi: ‘Sì amore’. è vero faccio schifo’ Rendimi cornuto, fammi vedere quanto poco valga per te in confronto ad altri’. E inizia a menarmi il cazzo che ormai filava per terra le sue sbavanti voglie. Mio padre si alzò e unì la sua bocca a quella degli altri due amanti. Vedevo le loro lingue saettare da una bocca all’altra, con la saliva che cominciava a colare dagli angoli delle labbra. Tutti e tre ti stavano limonando in un abbraccio molto passionale, stretti stretti mentre io in disparte guardavo sofferente nel cuore ma straeccitato nelle parti basse. In poco tempo i loro vestiti sparirono e rimasero completamente nudi a palparsi ogni centimetro di corpo. Papà aveva un cazzo grosso, spesso, venoso, con la cappella viola e bagnatissima di eccitazione, le palle gonfie e pendenti come poche ne avevo viste. Giulio invece era meno dotato di papà ma le sue palle erano spettacolari: depilate e enormi’. Stregato da quella visione mi avvicinai a loro e feci l’atto di inginocchiarmi per prenderle in bocca, quando Gio mi scostò bruscamente dicendomi: ‘Amore mio cornuto, prima godiamo noi, poi se abbiamo ancora voglia, soddisferemo te. Le palle a Giulio gliele ciuccio io’. Anzi guarda come mi piace ciucciargliele’ come voglio farlo godere. Ti piace che ti tratto così da cornuto vero, porcellino mio?’, mi disse con aria di sfida.
A quelle parole non ci vidi più e dissi: ‘Amore mio sì, mi piace da pazzi’. Godi con gli altri, fammi soffrire perché questo merito’.. Fidànzati con papà e rendetemi cornuto. Voglio essere succube delle vostre voglie e vederti innamorato di altri come non fai con me.’
Mio papà si staccò dalla bocca di Giulio e mi prese la mano dicendo: ‘Bimbo mio bravo, così ti vogliamo, come uno schifoso e succube cornuto che sottosta alle nostre voglie. Sappi che non ci nasconderemo più perché è da tempo ormai che io e Gio ci amiamo alle tue spalle’. Prese la mano e la appoggiò sul suo cazzo. ‘Puoi solo sentire come papà è eccitato amore’. Puoi solo toccare’ niente di più!’ sentenziò.
Giulio intanto si era chinato a ciucciare il cazzo a Gio e lo faceva con passione, alzando ogni tanto lo sguardo per incontrare quello del mio ragazzo, se così potevo ancora considerarlo. Anche lui lo guardava dall’alto e, colando la saliva sul cazzo cosicché potesse leccarla mentre glielo ciucciava, gli diceva: ‘Giulio amore, come ciucci bene’.. meglio di quel frocetto cornutone. Ti amo’. Succhia la mia saliva dal cazzo e passala a Flavio’. Fu così che Giulio un po’ ciucciava e un po’ si slinguava con papà, il quale aveva preso a infilare la mano nel boxer del cuccettista palpandogli il culo e sicuramente iniziando e titillargli il buco del culone, visto come si dimenava voglioso.
Anche papà dopo un po’ si mise a ciucciare il cazzo di Gio e gli diceva: ‘Amore sputa la tua saliva in bocca ai tuoi amori. Siamo pazzi di te’.’. Così Giovanni iniziò a sputare e i due porci ai suoi piedi presero a limonarsela, sputandosi in bocca a loro volta. Intanto papà aveva infilato una mano sotto le palle di Gio cercando il suo sfintere anale. Appena lo trovò il mio amore aprì le cosce e disse: ‘Papi scopami con le dita, fai vedere come mi scopi il culo al cornutone. Sei il mio papà per gioco ma vorrei lo fossi davvero”. E Flavio: ‘Amore sei mio figlio lo stesso anche se non naturale. Ti amo più di Luca. Ormai lui per noi è solo un povero frocio cornuto schifoso.’
Mi sentivo in calore e infoiato e dissi: ‘Sììììì vi prego’.. amatevi alla faccia mia’. Annullatemi’ Voglio farvi schifo!!’. E per tutta risposta Gio si voltò verso di me e con aria molto seria mi sputò in faccia. Mi sentivo ormai nella parte e godevo come un maiale: presi lo sputo con le dita e me lo leccai con la lingua mentre papà mi insultava: ‘Sei solo un ricchione sfigato. Puoi solo farti le seghe guardando noi che godiamo come maiali. Giulio vieni a leccarmi il culo. Fai vedere a quell’inutile essere di mio figlio come gode suo padre.’. Si mise a pecorina e Giulio iniziò a leccarlo nel culo sapientemente, strappando gridolini di goduria dalla bocca paterna.
Dopo un po’ di questo trattamento il cuccettista si alzò e punto la sua cappellona sul buco di papà: ‘Guarda come mi scopo tuo padre frocetto. E come gode col mio cazzone nel culo!’ disse con sguardo di disprezzo verso di me.
Flavio si aprì le chiappe con le mani e appena l’amico lo affondò nel culo emise un grido di piacere soffocato dal cazzo di Gio che gli occupava la bocca.
Iniziò quindi a scoparselo di gusto, con il cazzo che entrava e usciva dal culo paterno sempre più bagnato di voglia. Intanto che lo scopava prese il viso di Gio e iniziò con lui un lingua in bocca e si sputavano bevendo la saliva e leccandosi anche la faccia. Gio mise anche due dita in culo a papà oltre al cazzo di Giulio e papà, dal canto suo, aggrappato con una mano ai glutei del mio amore, con l’altra vidi che si intrufolava nello sfintere del suo amante.
Io ero strabiliato a quella vista: il cazzo continuava a gocciolare ininterrottamente e, quando Giulio se ne accorse disse: ‘Troietta lecca la bava del tuo cazzo da terra. Sei una schifosa puttanella insignificante. Guarda come godiamo come porci. Gio vieni a mettermi il tuo cazzone in bocca.’
Così fece e, messosi a cavalcioni sulla schiena di papà che gemeva a ogni colpo di cazzo, glielo mise in bocca.
Non avevo mai visto una bocca così capiente: Giulio riusciva a prendere tutto il cazzo del mio ragazzo (era ancora tale veramente?) in gola e tirava fuori la lingua per leccargli anche le palle. Gio grugniva di goduria e da solo iniziò a toccarsi il buco del culo. Il cuccettista gli disse allora: ‘Lascia fare a me amore’. Te lo sfondo io questo culo.’
‘Sìììì amore mio, ti prego’. Spaccamelo mentre scopi Flavio. Infilami tutte le dita, fammelo diventare aperto come una fica!!’.
Era infoiato come un maiale e presto vidi che le dita che facevano dentro e fuori dal suo culo erano sempre di più finché, entrato anche il pollice, Giulio guardò Gio con aria interrogativa e lui gli disse: ‘Giulio mio, spingi, fistami. Sono il tuo porco e la tua puttana!’.
Dal vetro posto sul lavandino potevo vedere la mano del maiale entrare sempre di più nel culo del mio amore. Ormai godeva come un porco e lo incitava a fare dentro e fuori pronunciando parole oscene e sconcezze di ogni tipo: ‘Animale mio scopami con la mano e apri la bocca. Ti voglio pisciare lurido amore mio. Sono pazzo di te!!!’
E Giulio, che era uscito dal culo di papà, rispose: ‘Amore mi pisciami in bocca e addosso, fammi la doccia, sputami’. Sono il tuo amore e voglio che godi come una bestia.’ Gio così, con la mano in culo, iniziò a scrosciare spruzzi di piscia dal cazzo semiduro e sputava addosso e in bocca al suo nuovo amante. Papà intanto si era posizionato dietro il cuccettista e in un sol colpo glielo sbatté nel culo: ‘Porcoooooooooooooooo, disse lui, mi sfondi come una troia!!!’. E papà rispose: ‘Certo puttanone mio, hai scopato me e ora è giusto che anche tu goda col culo. Ti sfondo tutto. Ti piscio dentro maiale”.
Erano tre corpi bagnati che fremevano come indemoniati per la voglia che sprigionavano. Gio mi guardò e disse: ‘Vieni qui!’. Mi avvicinai e lui mi prese vicino con un braccio intorno al collo per stringermi a lui: ‘Ti amo puttanella, mi fai schifo e per questo ti meriti almeno un bacio da me. Sai che ti amo ma voglio che tu sia cornuto perché tanto ti piace’.
‘Amore tutto quello che vuoi’, dissi io sentendomi annullarmi dentro ma sovreccitato da quello a cui assistevo. ‘Non vergognarti di farmi le corna, mi eccita anche se mi fa soffrire vederti passionale con tutti e saperti ormai amante e ‘figlio’ di mio papà.’ Mi stampò sulla bocca un bacio a lingua pieno di saliva mentre cominciava a dare gli ultimi colpi in bocca a Giulio. Continuando a tenermi stretto a lui disse: ‘Giulio amore apri bene la bocca. Facciamo vedere a questa troia come mi fai godere con amore. Prendi la mia sborra. Vengoooooooooooooooooooooooo!!!!’ e gli eruttò una quantità mai vista di crema che lo inondò in bocca, sul viso e sul corpo. ‘Amore mio fammi assaggiare la sborra di mio figlio’, disse papà a Giulio. Questi voltò il capo e i due iniziarono a leccarsi limonandosi e ingoiando la sborra del mio amore.
Anche papà ormai era al limite e, affondando sempre di più il suo membro nel culo del cuccettista urlò: ‘Ti inondo il culo amoreeeeeeeeeeee’, e gli riempì e viscere di crema. Tolse poi il suo cazzo da quell’antro ormai aperto e, chinatosi, iniziò a leccargli lo sfintere leccando dall’interno lo sperma che colava. Con quei colpi di lingua nel culo, anche Giulio non resistette oltre. Fece abbassare Gio in ginocchio e, segato da papà, iniziò a fiottare la sborra direttamente nella sua bocca tra gemiti e aaaaaaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhh di goduria. Vidi Giovanni che mi guardava con aria stravolta dal piacere mentre apriva la bocca per farmi vedere la sborra del suo amico: saettava la lingua in bocca e poi ingoiò tutto. Io, a quella vista, iniziai a schizzare sperma dal cazzo senza neppure toccarmi per quanto ero eccitato mentre Gio mi infilava un dito in culo e stimolava la prostata. Mi abbracciai a lui e per tutta risposta mi schioccò un enorme bacio in bocca, pieno del sapore dello sborro del suo amico e amante. Mi strinse a sé e disse sussurrandomi: ‘Così ti voglio amore. Schifosamente porco e cornuto. Nonostante tutto ti amo lo stesso ma voglio che tu non ti senta considerato, che mi lasci scopare con altri e che ti ecciti a vederti cornuto’.
Si avvicinarono anche papà e Giulio e, mentre eravamo presi in un abbraccio stretto tutti e quattro, dissi: ‘Amore sarò per sempre il tuo cornuto. Ti amo!’, e per tutta risposta si voltò verso papà e Giulio e, fissandomi negli occhi, disse: ‘Anche io, ma preferisco loro’ e iniziò a limonarli con amore.

Era davvero iniziata una nuova vita per me, di sofferenza nel cuore ma troppo eccitante e questo volevo. Ed eravamo solo all’inizio’.

Continuate a mandare commenti sui miei racconti a maiale.perverso@hotmail.it e come sempre risponderò a tutti.
Buon sesso a tutti e buon incesto! Il vostro amico cornuto’..

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