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Orgia

Gelosia

By 18 Agosto 2005Dicembre 16th, 2019No Comments

La gelosia mi ha condotto ad essere un animale in cui l’istinto prende il sopravento su la logica e la razionalità.
Mi chiamo Elisa ed ho 28 anni, e la storia che vi sto per raccontare mi vede come protagonista e sceneggiatrice di quest’avventura.
Come vi ho già detto mi chiamo Elisa e sono sposata con Frabizio da quasi due anni, lui lavora come rappresentante di una ditta farmaceutica e la sua zona di competenza &egrave l’intera regione Lazio, quindi &egrave sempre in movimento e spesso dorme anche fuori casa, mentre io lavoro come segretaria presso uno studio commerciale a Roma, dove viviamo in una casa in affitto nell’attesa che terminano i lavori della nostra casa che stiamo costruendo subito fuori Roma dove i suoi genitori avevano un terreno edificabile.
E poiché oramai i lavori erano quasi terminati e almeno un piano era già agibile decidemmo di trasferirci per risparmiare i soldi dell’affitto e quindi iniziai ad inscatolare tutti i vestiti per poterli portare nella nuova casa, ma mentre riponevo i suoi abiti in un taschino interno di una sua giacca trovo la ricevuta di un Motel vicino Roma e la cosa m’insospettii tantissimo, perché dormire in un Motel quando era a trenta minuti di macchina da casa. Il dubbio ormai era entrato dentro di me e ogni pensiero mi portava sempre alla stessa conclusione, che avesse un amante, ma non avevo prove e per lui giustificare la ricevuta di un Motel con il lavoro che fa era fin troppo semplice.
Qualche giorno dopo Fabrizio mi dice che non dormirà a casa perché i suoi appuntamenti lo costringerebbero ad alzarsi molto presto, cosi preferisce dormire fuori e guadagnare qualche ora di sonno. Dentro di me scatta la paura che sia tutta una scusa e che lui si veda con un’altra donna e quando ormai il tarlo della gelosia si &egrave completamente impadronito della mia mente prendo la decisione di capire cosa stia succedendo realmente. Cerco nel cassetto del mio comodino la ricevuta del Motel e leggo l’indirizzo, mi vesto e dopo aver cercato l’indirizzo esco di casa, monto in macchina mi dirigo al Motel e dopo esserci arrivata davanti mi parcheggio di fronte alla porta d’ingresso dal lato opposto della strada e attendo nella speranza di non veder arrivare la macchina di mio marito. Dato che sono arrivata davanti al Motel molto presto sono costretta ad aspettare parecchie ore e quando stavo per andare via dato che si era fatta quasi mezzanotte, vedo arrivare una macchina simile a quella di mio marito che entra nel parcheggio del Motel, si apre la portiera e vedo uscire Fabrizio che si dirige al lato opposto della macchina, apre la portiera e scende una donna bionda, lui chiude la macchina e poi si dirigono verso l’ingresso del Motel ma mentre si avviano verso l’entrata lui si ferma prende il telefonino e dopo qualche secondo sento il mio cellulare che inizia a squillare, leggo il nome sul display ed &egrave quello di Fabrizio allora rispondo e lui mi domanda dove sono dato che aveva provato a chiamarmi a casa ma non gli avevo risposto e dopo essermi inventata una scusa gli chiedo dove si trova e allora mi dice che si trova vicino a Viterbo in una pensione e che si sta apprestando ad andare a dormire, e mentre lo sento parlare lo vedo di fronte a me che mentre mi parla tiene le mani sul sedere della bionda, poi mi saluta la abbraccia e si dirige all’interno del Motel mentre io resto seduta in macchina senza riuscire ne parlare ne a piangere, quasi incredula di fronte a quello che avevo appena visto. Accendo la macchina e mi dirigo a casa, e dopo una crisi di pianto cerco di capire il perché di tutto ciò e cerco di ripercorrere la nostra storia nella speranza di capire quali erano state le cause del suo tradimento ma non riuscivo a trovare nessuna giustificazione logica a tutto ciò. Ho conosciuto Fabrizio al liceo e ci siamo fidanzati subito, e lui e l’unico uomo con cui ho fatta l’amore anche se le occasioni per tradirlo ne ho avute, dato che sono una donna molto attraente a giudizio delle persone che mi conoscono. Sono alta 1.68 capelli castani lunghi sino a metà schiena, occhi marroni, ma il mio punto di forza &egrave un fisico asciutto e sopratutto formoso, una terza di seno e un sedere a mandolino che non passa di certo inosservato e forse &egrave li la causa del suo tradimento dato che non ho mai permesso a Fabrizio di penetrare il mio sedere nonostante i suoi svariati tentativi, oppure quella volta ad una festa a casa di amici, quando ancora andavo al liceo in cui un ragazzo di qualche anno più grande di me mi fece una corte serrata per tutta la sera alla quale io non ero del tutto indifferente e quando ad un certo punto della serrata mi porto in una stanza al piano di sopra, e inizio a baciarmi io non seppi dirgli di no e cosi lui continuo a baciarmi sempre più appassionatamente e la sua mano scese all’altezza della mia gonna sollevandola fino a scoprire completamente il mio sedere che ormai era palpato sempre più avidamente dalle sue mani. Poi la sua mano s’infila dentro le mie mutandine e il suo dito indice inizia a accarezzare la mia fichetta per tutta la sua lunghezza, che nel frattempo si sta bagnando sempre di più, quindi lui inizia a sfilarmi le mutandine ma a quel punto lo fermai dicendogli che non volevo andare oltre, e mentre gli parlavo cercavo di ricomporre le mie mutandine e la mia gonna ma lui mi prese la mano e con forza la porto tra le sue gambe dove attraverso i suoi pantaloni potevo sentire la sua erezione, poi mi disse non vorrai mica lasciarmi in queste condizioni e senza aspettare la mia risposta si slaccia i pantaloni e li lascia cadere in terra poi fa la stessa cosa con i suoi slip, e resta con il suo cazzo gia in piena erezione davanti a me, mi si avvicina e inizia a baciarmi mentre con la sua mano prende la mia e la porta sul suo cazzo quindi leva la sua mano lasciandoci la mia, e dopo qualche esitazione lo stringo tra la mia mano e inizio un lento movimento su e giù mentre lui torna a palparmi la fichetta attraverso le mutandine, cerco di liberarmi ancora dalla sua presa ma lui mi stringe forte a se e mi chiede di farlo venire, cosi m’inginocchio davanti a lui e avendo ancora il suo cazzo tra le mani lo avvicino alla mia bocca e l’inizio a baciare sulla cappella, poi con la lingua inizio a leccarlo in tutta la sua lunghezza per poi prenderlo in bocca e iniziare a succhiarlo, e mentre lo spompinavo avevo infilato l’altra mano nelle mie mutandine e avevo iniziato a masturbarmi. Ad un certo punto lui mi prende l a testa e la toglie da suo cazzo, e guardandomi negli occhi mi dice se non sarebbe meglio al posto delle mie dita infilarci il suo cazzo, che ha tanta voglia di scopare con me ma io con molta decisione gli dico che o si accontenta cosi oppure nulla e senza aspettare la sua risposta riprendo a spompinarlo sempre più avidamente, e continuo anche a masturbarmi, ormai sono completamente fracida e per masturbarmi ancora meglio avevo scostato le mutandine di lato cosi potevo penetrarmi con due dita e farle entrare quasi tutte dentro la mia fichetta fino a quando non raggiungo un orgasmo cosi forte da smettere di spompinarlo, e quando lui si accorse mi disse di far venire anche lui cosi ripresi a succhiare il suo cazzo sempre più avidamente fino a quando lui non mi mise le sue mano dietro la testa e la spinse tutta verso il suo cazzo per farmelo ingoiare tutto, poi mentre mi teneva la testa ferma verso di lui lo sento che inizia a gemere, poi sento degli schizzi caldi dentro la mia bocca, prima uno poi ancora altri fino a riempirmi tutta la bocca con la sua sborra calda, che io non volli ingoiare e quindi per non soffocare fui costretta a risputarla tutta fuori, cadendo sulla mia gonna e sulla mia camicetta. Lui si scosto da me e mi disse che ero una gran pompinara poi si reco in bagno e dopo un paio di minuti andò via senza dirmi nulla, poi entri io nel bagno per potermi riassettare ma nonostante tutti gli sforzi non riuscii a smacchiare ne la camicetta ne la gonna, e ricordo ancora quando Fabrizio mi venne a prendere la sera e mi chiese con cosa mi ero sporcata gli risposi con la maionese colata da un panino e lui scherzando mi disse “ non avrai mica fatto un pompino a qualcuno “ e io gli risposi anche seccata. Non credo che lui abbia mai sospettato nulla riguardo a quella sera ma oggi rimpiango vivamente di non essermi fatta scopare quella sera e tutte le altre volte in cui ho rifiutato gli approcci di altri uomini solo per rispetto di quello stronzo che ora si stavo scopando quella troia in uno squallido Motel senza nessuno scrupolo per me e i miei sentimenti. Non potevo fargliela passare indenne e non sarebbe servito a niente urlagli contro, e anche se quando sentivo altre donne che dopo essere state tradite per vendetta facevano la stessa cosa, pensavo che non sarebbe servito a nulla, ora non avevo altro pensiero in mente. L’avrei trattato come lui aveva trattato a me, l’avrei tradito con chiunque mi sarebbe capitato a tiro.
All’indomani mattina dopo una notte quasi insonne decido di andare alla nuova casa, dato che oggi &egrave sabato e non dovrebbero esserci operai e quindi n’approfitterei per mettere a posto un pò di cose cosi mi vesto e senza neanche truccarmi carico alcune scatole di vestiti in macchina e mi avvio. Arrivata vedo un paio di macchine parcheggiate davanti alla casa cosi mi avvicino, parcheggio la macchina e scendo per vedere chi c’&egrave e mentre mi avvicino alla porta mi viene incontro Adrian uno degli operai rumeni, mi dice che avevano la giornata libera e se non davano fastidio avrebbero lavorato per portarsi avanti con il lavoro. Gli dico che non c’&egrave problema anzi gli chiedo se può darmi una mano per portare in casa alcune cose, e lui senza farsi pregare prende le due scatole e le porta dentro. Lo seguo e all’interno vedo che con lui ci sono altri due operai, Michele anche lui rumeno e Said un algerino. Dopo averli salutati salgo al piano superiore e mi affaccio alla finestra e li vedo scaricare gli attrezzi dalla macchina ed &egrave in quel momento che mi venne in mente di provocarli non so neanche io fino a che punto mi sarei spinta ma l’odio verso Fabrizio mi offuscava i pensieri cosi andai nella camera da letto apri una delle scatole e dopo aver rovistato per un attimo tirai fuori un completino intimo e delle autoreggenti, cosi mi recai in bagno e mi misi davanti allo specchio, iniziai a truccarmi nulla di vistoso o volgare ma comunque che mettesse in risalto i lineamenti del mio viso, poi indossai il reggiseno nero con una rosellina di stoffa rossa al centro delle attaccature fra le due coppe e la parte superiore delle stesse di stoffa nera trasparente che lasciava intravedere i capezzoli, poi gli slip coordinati al reggiseno in cui la rosellina era nella parte superiore dello slip verso l’ombellico e la parte trasparente lasciava intravedere un po’ della peluria della mia fichetta e per finire le autoreggenti. Poi indossai una vestaglietta che mi arrivava fino a metà coscia che si allacciava sul davanti e che lasciai volontariamente lenta, cosi quando mi sarei mossa o chinata avrebbe lasciato intravedere il mio intimo. Finita di prepararmi andai verso la cucina e mi affacciai dalla finestra e chiamai gli operai dicendogli che se salivano gli avrei preparato un caff&egrave. Dopo alcuni minuti bussarono alla porta e dopo averli fatti entrare in cucina prendo la macchinetta per il caff&egrave e inizio a prepararla, quando ad un certo punto volontariamente lascio cadere la parte superiore della macchinetta cosi mi giro verso gli operai e mi chino in avanti flettendomi sulle gambe e poi con il busto in avanti. Questo movimento aveva avuto l’effetto di far aprire la mia vestaglia facendo vedere le mie autoreggenti agli operai e forse anche le mie mutandine e nel chinarmi in avanti aveva aperto una spazio per far vedere il reggiseno. Raccolto il pezzo noto con piacere gli sguardi degli operai che guardandosi fra di loro sorridevano compiaciuti. Metto sul fuoco il caff&egrave e preparo le tazzine mentre intrattengo gli operai e dopo aver versato e servito il caff&egrave mi siedo e accavallo le gambe volontariamente facendo scivolare via dalla mia gamba un lato della vestaglietta mettendo cosi in risalto la fascia dell’autoreggente e continuando a conversare con loro come se fosse la cosa più naturale del mondo, e quando mi accorgo che ormai i loro sguardi sono quasi sempre sulle mie gambe, faccio finta di accorgermi della cosa mi copro la gamba, e alzandomi in piedi dico loro che era ora di tornare a lavoro. Resto sola in cucina e inizio a pensare alla situazione precedente e la cosa mi dava una sottile sensazione di eccitazione e anche di soddisfazione cosi decido di andare avanti nel gioco. Richiamo gli operai al piano di sopra dicendo di terminare alcune rifiniture e mentre loro sono al lavoro io vado nella mia camera e lasciando la porta aperta svuoto la scatola con la mia biancheria intima sul letto, mi siedo su un lato dello stesso, chiaramente quello che dava come vista verso gli operai, e sempre la sciando intravedere il più possibile a loro mi metto a sistemare mutandine, perizomi e reggiseni sotto i loro sguardi, cercando in ogni maniera di far vedere il più possibile sia degli indumenti che del mio corpo ai loro occhi che ormai erano quasi fissi su di me. Mentre li sentivo parlare e ridacchiare sempre più frequentemente io continuavo con il mio gioco, che mi avevo portato a mostrarmi agli occhi di tre sconosciuti e a provocare i loro istinti più bassi, e a voler essere sincera anche i miei dato che la situazione mi creava uno stato di eccitazione come una scolaretta al primo bacio. E come era successo la mattina in cucina ad un certo punto faccio finta di accorgermi della situazione e faccio finire lo spettacolo. Si era fatta ora di pranzo e gli operai erano andati a mangiare un panino e anche io n’avevo approfittato per mangiare qualcosa, e mentre rimettevo in ordine la cucina sento squillare il mio telefonino. Era Fabrizio, rispondo e lui mi chiede dove mi trovo e gli dico che sono a casa nuova e sto sistemando un po’ di cose e lui mi domanda se ci sono gli operai e quando gli dico che sono in tre lui mi replica dicendo di fare attenzione e di non dare troppa confidenza. Non so come abbia fatto a non sputargli addosso tutto l’odio che provavo per lui in quel momento e soprattutto come poteva permettersi di fare il geloso lui che aveva passato la notte con un‘altra donna. Cerco di chiudere la telefonata inventando una scusa, perché non riuscivo più ad ascoltare la sua voce e quando riattacco sento tornare in me tutto il rancore e soprattutto la voglia di fargliela pagare con la stessa moneta. Dopo poco sento rientrare gli operai che tornano subito al piano dove mi trovo forse nella speranza che io faccia qualche altro show per loro, e data la rabbia che avevo dopo la telefonata con mio marito decido di continuare a giocare ma questa volta più esplicita e provocante. Dopo aver chiamato Adrian gli chiedo se può darmi una mano a sistemare alcune cose nella cantina di sotto, cosi scendiamo e quando arriviamo vedo delle scatole in cui mio marito aveva riposto attrezzi, vernici e altre cose per i piccoli lavori domestici e cosi n’approfitto dicendo ad Adrian che le devo riporre su degli scaffali e che dovendo salire su una scala avevo paura di cadere e cosi mi serviva il suo aiuto per passarmi le cose e sostenermi la scala. Adrian prese la scala la apri vicino agli scaffali, e dopo essersi assicurato sulla sua stabilità, mi fece cenno di salire e cosi feci, iniziai a salire i gradini molto lentamente e arcuando la schiena in maniera da mostrare il mio sedere in tutta la sua tondezza, poi dopo che lui mi aveva passato alcune cose, salgo fino alla fine della scala e poggiandomi con una mano sulla mensola per sostenermi con l’altra cerco di poggiare gli attrezzi ma dato che per pochissimi centimetri non riesco a raggiungerla mi rivolgo ad Adrian chiedendogli di sostenere la scala molto bene, cosi lui quasi la abbraccia ed io a quel punto mi metto sulle punte dei piedi e poi mi allungo su una gamba sola sollevando volutamente l’altra all’indietro lasciando alla sua vista uno spettacolo delle mie parti intime, e quando giro lo sguardo verso di lui lo trovo completamente immerso nel guardarmi. Continuo cosi per altre tre e quattro volte ed alla fine quando scendo dalla scala sento le mani di Adrian poggiarsi sui miei fianchi e la sua voce che mi dice di far attenzione e che mi avrebbe aiutato lui, ma quando scesi in terra lui non si mosse di un millimetro dalla sua posizione anzi si avvicino a me e da dietro porto le sue mani sui miei seni e inizio a palparli con decisione e forza tirandomi e stringendomi a lui. Avrei dovuto girarmi e darli uno schiaffo ma ero stata io che nell’arco della giornata lo avevo provocato e in fondo era anche l’occasione che cercavo per farla pagare a quello stronzo di mio marito. Ora sentivo le sue labbra che mi baciavano e la sua lingua che leccava contemporaneamente il mio collo mentre la sua mano aveva slacciato la vestaglia e aveva iniziata ad accarezzarmi attraverso le mutandine, io sentivo il calore aumentare sempre di più all’interno delle mie viscere ed il mio clitoride ingrandirsi al contatto delle mani di Adrian, che ad un certo punto s’infilano dentro le mutandine e iniziano a insinuarsi tra le grandi labbra e a provocare sempre più il mio clito. Ero eccitatissima e la mia fica inizia a bagnarsi in maniera copiosa tanto che c’infila un dito dentro e inizia a penetrarmi quasi io non mi renda conto di quello che stava facendo, poi di colpo toglie la mano mi gira e m’infila il dito che fino ad un secondo prima mi stava dando piacere in bocca e inizio a leccarlo tutto, poi dopo avermi detto quanto sono brava a leccare mi dice che ha qualcosa di più sostanzioso da farmi succhiare, mi poggia le mani sulle spalle e mi spinge in basso fino a farmi inginocchiare davanti a lui. Si sbottona i pantaloni e li fa scendere sulle sue gambe e resto con gli occhi all’altezza dei suoi boxer da cui si vede premere l’erezione del suo cazzo, con la mano inizio a massaggiarlo attraverso la stoffa dei boxer sino a quando non sento la sua voce chiedermi di succhiarglielo, allora gli sfilo i boxer e mi appare il suo cazzo davanti agli occhi in un’erezione quasi completa. Era leggermente più grande di quello di mio marito ma era decisamente più largo, e dopo essere rimasta un attimo sorpresa davanti a quella vista lo prendo in mano e dopo essermi avvicinata con la bocca inizio a leccarlo tutto, lo infilo in bocca e inizio a succhiarlo e lo sento diventare ancora più duro dentro la mia bocca, lui lo sfila lo prende in mano e mi dice di leccargli le palle, e io obbedisco subito e inizio a giocare con le sue palle, prima solo con la lingua poi prendendole in bocca e succhiandole avidamente per poi tornare a succhiare il suo cazzo ma questa volta dopo che lo avevo preso in bocca lui mi porta una mano dietro la nuca e inizia a spingerlo dentro come se volesse scoparmi, e inizia a muoversi con un ritmo molto lento ma deciso mentre continua a ripetermi quanto ero brava a succhiare. Continuo in quel movimento per alcuni minuti e dopo mi fece alzare e mentre lo facevo lui si sfilo le scarpe e i vestiti potendo cosi acquistare maggiore mobilita, mi prese e mi porto ad un tavolo li vicino, mi fece sdraiare sul tavolo e dopo avermi sfilato le mutandine inizio a leccarmi la fica, sentivo la sua lingua percorrere le mie labbra vaginali e giocare con il mio clitoride e mentre faceva questo con la mano aveva fatto uscire i miei seni dal reggiseno e strizzava i miei capezzoli con le dita, ero eccitatissima e la mia fica era ormai fracida dei miei umori che Adrian leccava con sempre maggior avidità fino a quando non mi sento infilare due dita dentro e mentre inizia a spingere avanti e dietro con molto violenza mi dice che era arrivata l’ora di farmi pagare tutto quello che gli avevo fatto durante la giornata e che mi avrebbe scopata come una troia. Mi tira per una mano e mi fa scendere da tavolo, mi fa girare e poi piegare a 90′ dopo di che sento la sua mano frugare tra la mie gambe e ottenere ciò che voleva, fammi aprire le gambe, quando sento la sua cappella puntare sulla mia fica e con un colpo secco penetrarmi, lancio un gemito di piacere mentre lui inizia a scoparmi e continuando a dirmi se mi piaceva essere trattata come una troia. Mi sentivo completamente piena della sua carne, una sensazione diversa da quando mi scopava Fabrizio e ogni colpo chi mi dava aumentava il mio gemito che ormai non riuscivo più a controllare, e quando dopo aver poggiato le mani sui miei fianchi aveva iniziato a pomparmi con un ritmo e una violenza cui non ero abituata iniziai a gemere come una pazza e ad implorarlo di non fermarsi di continuare cosi che voleva essere scopata. Quasi non credevo di essere io a dire quelle parole ma ero in preda ad uno stato di eccitazione che non mi permetteva di pensare ma quando sentii il dito di Adrian che si faceva spazio nel mio culetto ebbi come una reazione veemente e cercai di divincolarmi da lui, che dopo avermi bloccata mi respinse sul tavolo, ma questa volta girata verso di lui e dopo aver passato le sue braccia sotto le mie gambe mi tira verso di lui e mi ordina di rinfilare il suo cazzo dentro di me. Cosi lo prendo in mano e lo avvicino alla mia fica e dopo aver infilato la cappella all’interno delle mie labbra lo lascio e Adrian con un colpo violento lo spinge tutto dentro di me mentre con le mani tira il mio corpo verso il suo. Inizia a scoparmi sempre più violentemente, e mentre lo fa continua a insultarmi dicendomi che sono una troia e che vuole sentirmi godere come una vacca, mentre io inizio a gemere in preda ad un orgasmo e gli dico di non fermarsi, che voglio godere, che sono la sua vacca. Dopo alcuni minuti mi rendo conto che la spinta con cui mi scopava stava rallentandi fino a quando non si ferma completamente, sfila il suo cazzo da dentro e dopo avermi preso per un braccio e fatta scendere dal tavolo mi mette una mano dietro la testa e mi spinge verso il basso e mi ordina di leccarlo, cosi lo prendo in mano e lo infilo subito in bocca e inizio a succhiarlo quasi volessi mangiarlo, poi lo lecco tutto e inizio a succhiarlo e segarlo con un ritmo violento fino a quando non sento la mano di Adrian bloccarmi la testa, mentre ero impegnata a succhiare il cazzo, sento la sua voce che mi ordina di bere tutto e nello stesso istante sento la mia bocca riempirsi della sua sborra calda che tento di ingoiare tuta ma non ci riesco e inizia a colarmi dalla bocca, allora Adrian lo toglie dalla bocca e mi ordina di leccare tutto per bene e io da brava obbedisco e inizio a leccarlo e a ingoiare tutta la sua sborra e poi con le mani raccolgo quella sul viso e mi lecco le dita mentre con gli occhi lo fisso con uno sguardo da troia. Sento la sua voce dirmi che sono veramente una troia poi si allontana e si riveste e torna al piano di sopra dai suoi colleghi mentre io resto li in ginocchio ancora con il viso sporca di sperma e con l’espressione di una che si &egrave appena fatta una grande scopata alla faccia del marito. Mi alzo mi avvicino al tubo dell’acqua e mi sciacquo il viso, raccolgo le mutandine da terra e cerco di risistemarmi il più possibile cosi da poter risalire al piano di sopra e poter andare in bagno a fare una bella doccia rinfrescante. Salita al piano superiore trovo i tre operai che parlano in salotto a quando mi vedono di colpo si azzittiscono per poi iniziare a sorridermi in maniera particolare, io continuo e vado dritta in camera da letto a prendere qualcosa da infilarmi dopo la doccia, e mentre sono li a scegliere sento una voce alle mie spalle che mi dice di prendere il perizoma nero che &egrave perfetto per una mignotta come me. Sento il sangue gelarsi, mi volto lentamente e sulla soglia della porta vedo Said in primo piano con alle sue spalle Adrian con Michele, non riesco a dire una parola, cosi entrano in camera e Said si siede sul letto e dopo aver preso in mano il perizoma mi dice che sarebbe perfetto e creerebbe poco impaccio per una troia in cerca di cazzo come me, si alza dal letto si avvicina e con la mano prova a farmi una carezza ma io reagisco bruscamente e con una spinta cerco di spingerlo via mentre gli urlo di non toccarmi e per tutta risposta mi arriva uno schiaffo in pieno viso cosi forte da farmi cadere in terra. Si avvicina alla scatola dove sono i vestiti e la rovescia sul letto e dopo aver rovistato nella mia biancheria prende un reggicalze nero ed un paio di calze, quindi si avvia verso di me e dopo avermi fatta rialzare molto lentamente mi slaccia la vestaia e vedo un sorriso apparire sul suo viso, poi si gira verso gli altri due dicendogli che ero veramente una troia quindi si rivolta verso di me e fa scorrere un dito sul mio seno all’altezza del reggiseno e poi lo avvicina alla mia bocca dicendomi di leccare per bene che non dovevo sprecare lo sperma di Adrian. Apro la bocca lentamente e dopo aver messo il dito in bocca inizio a leccarlo lentamente e sento tornare il sapore dello sperma nella mia bocca ed inizio a sentire una sensazione di calore che cresce tra le mie gambe, mi ordina di spogliarmi e di indossare la biancheria intima che lui aveva scelto per me lanciandomi le calze, il reggicalze e il perizoma. Resto li in piedi senza dire una parola, cercando qualcosa cui aggrapparmi per poter uscire da quella situazione, poi un urlo improvviso da parte di Michele che mi diceva di sbrigarmi a cambiarmi con ormai il consueto troia finale mi diede l’impulso ed iniziai a togliere la vestaglia molto lentamente e la lasciai cadere in terra, mi sedetti su una sedia e sfilai le autoreggenti prima una e poi l’altra infine tolsi le mutandine, quindi iniziai il percorso inverso e preso il mio reggicalze, regalatomi da Fabrizio per un capodanno, lo feci passare intorno alla vita e dopo averlo allacciato lo riportai nella sua posizione naturale, quindi fu il turno delle calze che prima raccolsi all’interno delle mie mani per poi infilarle nei piedi per poi farle scivolare sulle mie gambe ed allacciarle al reggicalze e per ultimo infilai il microscopico perizoma nero che a fatica riusciva a coprire la mia micetta. Ora ero li in piedi praticamente nuda davanti a tre sconosciuti che mi volevano usare solo per il loro piacere sessuale e non sapevo come gestire quella situazione dato che ormai avevo perso totalmente il controllo della stessa. Said mi chiese dove tenevo le scarpe e dopo avergli indicato una scatola lui si appresto ad aprirla e dopo aver guardato all’interno prese un paio di scarpe e me le diede dicendomi di indossarle. Erano delle scarpe che avevo comprato in occasione del matrimonio di una mia cugina ed avevano un tacco a spillo di 10 centimetri di altezza erano completamente aperte e avevano due fibbie che s’intrecciavano all’altezza delle dita e si allacciavano con dei lacci sui polpacci fino quasi al ginocchio. Ricordo ancora la faccia di mio marito quando me le vide addosso la prima volta, si arrabbio tantissimo dicendomi dove credevo di andare vestita in quella maniera, che stavamo andando ad un matrimonio e non in qualche bordello, poi sorrisi pensando a cosa avrebbe detto se mi avesse visto in quella situazione. Mi sedetti e infilai le scarpe quindi feci passare i lacci sui polpacci e quando ebbi terminato mi alzai in piedi e Said commento dicendo che adesso ero vestita come una troia, come era più giusto che mi vestissi, poi mi ordino di camminare su e giù per la stanza e di farmi ammirare, cosi obbedii e iniziai a camminare all’interno della stanza sino a quando non sentii una mano che mi accarezzava il sedere, mi girai di scatto e vidi Michele che con un sorriso malizioso continuava a palparmi il sedere. Feci finta di nulla e ripresi a camminare ma Michele mi prese per un braccio e mi tiro verso se e quando gli fui di fronte si alzo in piedi mi piazzo le mani sulle chiappe e la lingua in bocca, e mentre mi baciava con le mani inizio a palpare le mie chiappe poi dopo aver spostato il filo del perizoma inizio a massaggiarmi la fica e nonostante cercassi di non farmi trasportare dalla situazione la sentivo che si bagnava copiosamente e i miei capezzoli che s’indurivano sino a diventare duri come il marmo, e quando m’infilo un dito dentro e si accorse che ero gia bagnata lo disse ai suoi amici dicendo che la mia fica si era già preparata a ricevere tutto il cazzo che avrebbe preso. Cosi mentre Michele continuava a palparmi mi accorsi che Said si era avvicinato da dietro e aveva iniziato a accarezzarmi la schiena per poi scendere sino a sentire la sua bocca che mi baciava le chiappe e la sua lingua che cercava di insinuarsi per raggiungere la mia fichetta, ormai stavo perdendo il controllo dato che anche Adrian si era buttato sul mio corpo che era palpato da sei mani, e iniziavo a gemere dal piacere tanto da iniziare a cercare i loro cazzi ancora dentro i pantaloni. Non riuscivo a credere a me stessa, ormai mi ero trasformata in una troia in cerca di piacere pronta a farsi sbattere senza ritegno da chiunque, e infatti dopo avermi fatto sedere sul letto, si spogliarono completamente e rimasero con i loro cazzi gia dritti di fronte a me, creandomi un attimo di stupore dovuto soprattutto alle notevoli dimensione del cazzo di Said che sarà stato lungo almeno un venticinque centimetri e largo come una bottiglietta d’acqua, ma passato lo stupore iniziale e incitata dai tre li presi in mano uno alla volta e iniziai a leccarli e succhiarli. Michele s’inginocchia ai miei piedi mi allarga le gambe e dopo avermi spostato il perizoma inizia a leccarmi la fica e a succhiarmi il clitoride mentre io avevo preso un cazzo per mano e li succhiavo alternandomi con regolarità tutto ciò mentre ero apostrofata con una serie di epitaffi tipo troia ,puttana, cagna e via dicendo. Si alternarono in quella posizione per parecchio tempo cosi tutti mi leccarono la fica ed io potei spompinarli tutti e tre ripetutamente raggiungendo anche l’orgasmo sino a quando Michele mi fa mettere a quattro zampe sul letto e inizia a leccarmi la fica da dietro mentre gli altri due si portano davanti e mi porgono i loro cazzi da continuare a succhiare, quindi Michele smette di leccarmi e mi appoggia il cazzo tra le labbra della fica e con un colpo secco lo infila tutto dentro, per un attimo smetto di succhiare i cazzi degli altri due e lancio un grido che &egrave un misto tra dolore e piacere, ma sono subito riportata alla mia funzione data che Said mi prende per i capelli e mi ordina di succhiargli il suo cazzo che per quanto &egrave grosso faccio fatica a prenderlo in bocca mentre Michele ormai ha iniziato a scoparmi dandomi dei colpi sempre più forti quasi volesse spaccarmi in due. Hanno continuato in quella posizione per qualche minuto poi Michele chiede agli altri chi vuole passare a scoparmi cosi Adrian si porta dietro e Michele viene davanti a farsi spompinare e anche Adrian mi scopa con una violenza e un ritmo impressionanti mentre io continuo imperterrita a succhiare i loro cazzi e mentre continuano sento le mani di Adrian che mi allargano le chiappe e poi della saliva cadere sul mio buchino, mi giro verso Adrian dicendogli che non volevo nel culo ma lui mi risponde di stare zitta che ero solo una troia e poi m’infila un dito nel culo e inizia a muoverlo su e giù mentre gli altri mi riportano a succhiare i loro cazzi e cosi mentre Adrian mi scopa sempre più brutalmente e inizia ad allargarmi il culetto con un dito, raggiungo un’altro orgasmo talmente forte che smetto di succhiare e inizio a gemere come mai mi era successo prima mentre Adrian imperterrito continua a spaccarmi la fica, infine Said si alza e va dietro di me e dice ad Adrian di spostarsi e dopo aver poggiato la sua cappella nella mia fica inizia a spingerla dentro lentamente ma dandomi una sensazione particolare, sentivo le pareti della mia vagina allargarsi al passaggio di quel bastone di carne e quando era entrato quasi tutto all’interno Said si ferma giusto il tempo di fammi abituare a quell’enorme cazzo che avevo nella mia fica per poi i iniziare a muoversi prima lentamente poi sempre più velocemente, facendolo uscire quasi tutto per poi rinfilarlo tutto dentro sino a farmi toccare le palle sulle chiappe. Ero rimasta senza fiato aggrappata con le mani ai cazzi degli altri due mentre ero scopata da quell’enorme bastone di carne mentre il ritmo di Said si faceva sempre più veloce fino a sbattermi con una violenza incredibile mentre mi diceva se mi piaceva farmi scopare dal suo cazzo, ed io ormai in piena eccitazione e in preda ad uno stato di trans erotica avevo iniziato a dirgli che volevo essere scopata e che ero la loro troia, mentre ormai avevo degli orgasmi quasi a ripetizione e la mia vagina si era adattata al cazzo di Said tanto da incitarlo a continuare e a non fermarsi, mentre avevo ripreso a succhiare gli altri cazzi. Anche Said inizia ad infilarmi un dito nel mio buchino e inizia a muoverlo lentamente, poi sento Adrian e Michele parlare nella loro lingua e Michele allontanarsi dal letto e uscire dalla stanza mentre Said continuava imperteritto a scoparmi, sino a quando Michele non torna nella stanza e dice a Said di spostarsi e dopo aver preso il suo posto inizia a scoparmi per poi urlare ai suoi amici che Said mi aveva aperta e che ora ci sarebbe potuta entrare anche una mano dentro, quindi continua dicendo che per farmi godere era rimasto solo il mio culo e inizia a passarmi una crema sul buchino e quando mi giro lo vedo che in mano ad un panetto di burro, gli dico che cosa vuole fare e per tutta risposta mi dice di stare zitta e di usare la bocca solo per succhiare cazzi e Said mi prende per i capelli e mi piazza il suo cazzo davanti alla bocca e mi ordina di succhiarlo per bene, mentre Michele continua il suo lavoro al mio buchino continuando ad inburarlo e ad allargarlo con l’aiuto prima di un dito poi di due che s’infilano all’interno del mio culetto e vanno quasi a toccare il suo cazzo che continua a fottermi la fica.La sensazione di quelle due dita che violavano il mio culetto mi creano l’ennesimo orgasmo che mi fa smettere di succhiare e inizio a gemere e a muovermi molto nervosamente quasi a scatti tanta era l’eccitazione che il mio corpo emanava in quell’istante e i tre accorti della mia reazione continuarono a dirmi che quello non era nulla rispetto a tutto ciò che mi avrebbero fatto, e che mi avrebbero fatto godere come la gran vacca che sono. Nello stesso istante Michele sfila il suo cazzo e sento che lo appoggia sul mio buchino, mi giro di scatto e gli urlo che non voglio nel culo, ma per tutta risposta gli altri due mi prendono e mi trascinano verso di loro e mentre Adrian mi prende le mani e dopo averle portate dietro la mia testa le tiene bloccate in quella posizione, Said mi monta sopra la pancia e vi ci siede sopra mentre con le sue mani prende le mie gambe e le tira con forza all’indietro sino a portarle a suoi fianchi e lasciandomi con le gambe oscenamente aperte davanti a Michele che era lì con un sorriso stampato sul viso e il suo cazzo dritto che svettava di fronte a me pronto a sverginare il mio culetto.
Cosi Michele dopo aver preso il cazzo in mano lo avvicina al mio buchino e lo appoggia iniziando a spingere lentamente, mentre io ormai bloccata in quella posizione non poso far null’altro che urlare e implorarli di non farlo, ma loro imperterriti continuano ad insultarmi mentre sento la cappella sfondare il mio sfintere ed entrare dentro di me mentre lancio un grido di dolore che fa fermare Michele ma solo per un istante il tempo di farmi calmare per poi continuare a muoverlo con un costante su e giù che lo fa penetrare dentro di me molto lentamente ma inesorabilmente sino a penetrarmi completamente, e quando inizia a muoverlo sempre con maggior velocità Said mi lascia le gambe che sono prese da Michele che dopo averle poggiate sulle sue spalle inizia a penetrarmi sempre con maggio violenza e velocità mentre io ormai dopo aver smesso di urlare sento quel corpo estraneo che dopo aver violato il mio culetto mi da una sensazione di dolore e piacere che &egrave completamente nuova per me e che inizia a piacermi mentre anche Adrian dopo avermi lasciato le mani riprende a palparmi su tutto il corpo insieme a Said per poi ridarmi i loro cazzi da spompinare. Ormai sono completamente nelle loro mani e mentre Michele continua ad incularmi e mi chiede se mi piace, io gli rispondo di sì che voglio farmi inculare da tutti mentre ormai non riesco più a contare il numero d’orgasmi che ho avuto e mentre Michele si &egrave aggrappato al mio reggicalze per spingermi con più foga il suo cazzo dentro Adrian si mette a cavalcioni su di me e dopo avermi infilato il cazzo tra le tette con le mani le stringe intorno ed inizia a muoverlo all’interno dei miei seni come volesse scoparli e con le dita inizia a giocare con i capezzoli, strizzandoli e tirandoli con molta violenza quasi a volerli staccare dai seni, provocandomi delle fitte di dolore che si univano all’ormai sensazione di piacere che mi provocava l’essere inculata. All’improvviso sento la voce di Said che dice agli altri di farmi montare sopra e voltandomi vedo Said che si &egrave sdraiato accanto a me sul letto e con la mano si sta facendo una sega per mantenere l’erezione e quando si accorge che lo sto guardando mi fa un sorriso e poi mi dice che a una gran voglia di riempirmi tutti i buchi, mi prende la mano e mi tira verso di lui e cosi facendo costringe Adrian a scendermi da sopra e nello stesso tempo Michele toglie il cazzo dal mio culo permettendomi di girarmi e di poter salire sopra a Said, ma la manovra si rileva difficoltosa a causa dei tacchi che affondano nel letto facendomi perdere l’equilibrio, cosi m’inginocchio sopra di lui e dopo aver preso il suo cazzo in mano lo dirigo verso la mia fica e inizio a scendere con il mio corpo verso di lui facendo entrare quell’enorme bastone di carne dentro di me fino a quando non mi ritrovo seduta su di lui completamente impalata, quindi inizio a muovermi lentamente godendomi pienamente quella sensazione di riempimento che mi dava il cazzo di Said, quindi provo a rimettermi in piedi sul letto per potermi muovere meglio e questa volta la manovra riesce anche perché riesco a poggiarmi con le mani sul torace di Said ma soprattutto per quel bastone di carne che mi ritrovo infilato dentro che mi aiuta a non perdere l’equilibrio, mentre inizio a muovermi usando le gambe come delle leve che permettono al mio corpo di salire e poi riscendere sopra il cazzo di Said e di farmi godere al massimo quella scopata come la più esperta delle puttane. Michele si porta davanti a me in piedi mettendomi di fronte alla mia faccia il suo cazzo dritto e io a quella vista senza pensarci un istante lo prendo in mano e lo porto alla mia bocca e inizio a succhiarlo avidamente mentre continuo a cavalcare il cazzo di Said con sempre maggior foga e quando sento le mani di Adrian che da dietro di me si portano sui miei seni e iniziano a palparli e a stuzzicare i miei capezzoli sono colta dall’ennesimo orgasmo, ma non ho neanche il tempo di godermelo che Adrian mi fa sdraiare sul corpo di Said e dopo avermi appoggiato il cazzo sul mio buchino prova a mettermelo dentro ma incontra qualche difficoltà a causa della posizione non certo comoda ma soprattutto a causa del cazzo di Said che mi riempie completamente, quindi per permettere la penetrazione Said smette di scoparmi e fa scivolare fuori metà del suo cazzo permettendo a Adrian di infilarlo, quindi quando anche Said rinfila tutto il suo cazzo dentro iniziano a muoversi molto lentamente cercando di trovare un ritmo per potermi scopare insieme. Ora mi trovavo con un cazzo nel culo e uno nella fica e la sensazione che provavo era fantastica mi sentivo piena e soprattutto il mio corpo reagiva magnificamente mentre quei due maschi mi stavano usando come il loro oggetto sessuale, e più tempo passava e più riuscivano ad andare a tempo facendomi godere sempre di più, quindi Michele si avvicina alla mia bocca con il suo cazzo e mi ordina di prenderglielo in bocca e io senza farmi pregare lo inizio a succhiare. Non ho più buchi liberi, ogni mio spazio &egrave occupato da un cazzo che mi da un enorme piacere e che io ormai cerco di godermi al massimo delle mie possibilità, ma mentre sono quasi in uno stato di trans erotica sento Michele irrigidirsi e poi uno schizzo seguito da altri riempirmi la bocca di sperma mentre lui mi ordina di berla tutta ed io molto ubbidientemente lo faccio raccogliendola tutta nella mia bocca per poi mandarla giù mentre con gli occhi guardo quelli di Michele con uno sguardo da puttana mentre con la lingua mi pulisco le labbra per poi ripulire per bene il suo cazzo leccandolo per tutta la sua lunghezza e facendo esclamare a Michele quanto fossi zoccola e bocchinara. Mentre sono intenta a leccare il cazzo di Michele sento Adrian lanciare un urlo di piacere e riempirmi il culo di sborra mentre continua a incularmi con una violenza incredibile fino a fermarsi di colpo, togliere il cazzo e avvicinarsi alla mia bocca per farmelo leccare e pulire e dedico lo stesso trattamento al cazzo di Adrian ripulendolo per bene, mentre solo Said era rimasto a scoparmi e sembrava non volesse venire mai ma ad un certo punto mi spinge via sfilandomi il cazzo da dentro e guardandomi negli occhi mi dice che ora me lo vuole sbattere nel culo, e dopo avermi preso per le gambe e tirate verso di se punta la sua cappella sul mio buchino e inizia a spingerlo dentro con una certa decisione, e nonostante fossi stata inculata sino a pochi istanti prima la penetrazione da parte del cazzo di Said si rivela molto dolorosa a tal punto che solo il fatto che la sua cappella mi avesse penetrato mi fece lanciare un grido di dolore cui Said imperterrito non fece caso e continuo a spingere dentro il suo enorme cazzo sino a penetrarmi completamente, mentre m’insultava dicendomi che mi voleva spaccare in due e che mi avrebbe fatto godere come una cagna, e mentre diceva questo continuava a sbattermi sempre più con violenza tanto che ormai urlavo in continuazione mentre lo imploravo di smettere ma ottenevo solo il contrario facendolo eccitare ancora di più e facendolo diventare sempre più violento sino a quando non lo sento urlare che il mio culo sanguinava e continuava a penetrarmi sempre con più maggior violenza. Sentivo il mio culo che bruciava dal dolore e quasi non bastasse inizia a prendermi i capezzoli tra le dita e li inizia a strizzare con molto violenza mente continuava a parlarmi e mi diceva se il mio uomo era al corrente di quanto fossi troia, poi aumenta il ritmo e la violenza della sua penetrazione per un paio di minuti in cui il dolore si era fatto cosi forte da farmi urlare come un ossessa, poi all’improvviso si ferma e sfila il suo cazzo da dentro il mio culo dandomi una sensazione di vuoto e di rilassamento lasciandomi quasi svenuta sul letto mentre lui si avvicina a me si mette a cavalcioni sul mio corpo e inizia a segarsi il cazzo davanti alla mia faccia fino a quando non lo sento urlare e sento arrivare gli schizzi del suo sperma sul mio viso e sui miei capelli mentre io resto sdraiata sul letto senza trovare la forza per fare nulla.Appena terminato di venire prende il suo cazzo e me lo infila in bocca per farselo pulire per bene e mentre sono intenta a leccargli il cazzo noto che sul suo cazzo ci sono tracce di sangue ma non ho più la forza per dire nulla e continuo a leccare e ripulire quel cazzo che nonostante si stesse smosciando era sempre enorme e lui continua a dirmi che sono stata veramente una troia, che poche donne avevano avuto il coraggio di farsi inculare da lui e che ero stata veramente fantastica, dopodiché si alza e si avvia verso il bagno seguito dagli altri due mentre io resto sdraiata sul letto senza avere la forza di dire o di fare nulla e mentre cerco di immaginarmi la faccia di Fabrizio se dovesse rientrare in questo momento e mi trovasse sdraiata sul letto ricoperta di sperma ovunque vestita solo di reggicalze e calze ormai completamente smagliate e scarpe e con il mio culo ormai aperto in maniera oscena mentre a lui non avevo mai concesso di penetrarlo. Ma i miei pensieri sono interrotti dai tre che usciti dal bagno mi dicono che vanno via e Said si avvicina a me e dopo avermi dato un pezzo di carta in mano mi dice che quello &egrave il suo numero di telefono e che se avevo voglia bastava fare uno squillo, quindi mi da una pacca sul sedere e si allontana mentre continua a chiacchierare con gli altri due. Cerco di alzarmi dal letto ma il bruciore e il dolore che ho tra le gambe mi fanno quasi cadere in terra, mi faccio forza e mi dirigo verso lo specchio che &egrave sull’armadio e quando vedo la mia immagine riflessa resto senza parole, quindi mi giro e mi piego in avanti per vedere come mi hanno ridotta e quando vede il buco del mio sedere aperto in quella maniera oscena, completamente arrossato e con rivoli di sangue e sperma che mi colano sulle gambe sono colta da una crisi di pianto che dura solo pochi minuti quindi mi alzo e vado in bagno a fare una doccia con l’acqua fredda, poi vado in cucina e prendo un po’ di ghiaccio lo metto all’interno di uno straccio e torno in camera da letto e dopo essermi sdraiata sul letto appoggio il ghiaccio tra le mie gambe con la speranza di far passare quel terribile bruciore. Dopo qualche minuto in quella posizione sento squillare il mio telefonino lo prendo e sul display leggo il nome di Fabrizio…………………
Per commenti e suggerimenti : elisa_977@yahoo.it

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