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Orgia

Geometra

By 20 Febbraio 2011Dicembre 16th, 2019No Comments

Fin dalla più tenera età, ho trascorso un’infinità di tempo accompagnando mio padre a visitare i suoi cantieri edili, di piccolo imprenditore della bergamasca.
Mio padre aveva sempre desiderato avere un figlio maschio ma, dopo la quarta femmina si arrese, eleggendo me, la più piccola della famiglia, a suo aiutante in campo.
La cosa non mi dispiaceva assolutamente ed ero attratta, proprio come un maschietto, dalle gru, dalle betoniere, dalle scavatrici e da tutti quei macchinari strani del cantiere.
Crescendo, quando fu il momento di scegliere la scuola superiore decisi di iscrivermi ad una scuola per geometri.
Fu un periodo particolarmente bello della mia vita perché, visto che le ragazze erano veramente poche, avevo moltissimi compagni maschi che si facevano in quattro per me.
Devo dire inoltre che ero e sono veramente carina, castana, coi capelli lunghi e naturalmente mossi, occhi marroni e nasino all’insù, alta 1,68 un seno pieno e sodo della 3^ un bel culetto a mandolino, e quindi avevo numerosi cavalier serventi.
Mi chiamo Asia ed ho ora 22 anni e sono iscritta, ovviamente, alla facoltà di Ingegneria
Questa estate, terminate le sessioni d’esame, mio padre mi chiese di occuparmi, in sua vece, della costruzione di una villetta in montagna.
Alzarmi presto alla mattina per andare in cantiere non mi ha mai preoccupato ed anzi, molto spesso sono la prima ad arrivare.
Un giorno, in un periodo in cui il caldo, anche se eravamo in montagna, si fece più opprimente, senza rendermene conto, andai in cantiere con una mise che, forse, era più indicata per una discoteca al mare.
Pantaloncini di jeans veramente ridotti, quasi indecenti, che mostravano quasi completamente le mie chiappette ed una canotta leggera con un minuscolo reggiseno.
Insomma se mi fossi presentata nuda non avrei destato lo stesso interesse.
Invece proprio quella ‘mise’ mi mise in una situazione un po’ imbarazzante e sicuramente molto eccitante.
Al cantiere lavoravano 5 operai di cui, tre muratori bergamaschi e due manovali di colore.
Tutta gente in gamba ma che avevano sempre bisogno di qualcuno che li controllasse.
Arrivai presto al cantiere e trovai i due manovali intenti a chiacchierare in attesa degli altri colleghi di lavoro.
Quando mi videro strabuzzarono gli occhi, certo mi avevano vista innumerevoli volte ma mai in un abbigliamento così poco ‘operativo’.
Quando arrivarono gli altri la scena si ripeté e così mi resi conto dell’effetto che il mio giovane corpo faceva su quei maschi un po’ rozzi.
Vidi chiaramente due di loro darsi di gomito ammiccando nella mia direzione e poi ridere ad una battuta di cui però persi il sonoro.
Quando iniziarono a lavorare ogni momento era buono per chiamarmi e farmi notare qualche magagna ma, soprattutto, mi resi conto che lo facevano per guardarmi meglio.
Non so cosa mi accadde ma quegli sguardi, non certo innocenti, invece di infastidirmi iniziarono ad eccitarmi e così col passare del tempo iniziai ad assumere pose sempre più provocanti.
Nella mia baracca poi tolsi il reggiseno lasciando libere le mie tette i cui capezzoli si fecero subito duri, premendo contro la stoffa della leggera canotta mentre la fighetta cominciava a bagnarsi.
L’ennesima chiamata provocò un vero e proprio puttiferio.
Gli sguardi di tutti puntarono decisamente sulle mie tette che ormai erano in bella vista e, quando mi fecero salire su una scaletta, sentii cinque paia di occhi che seguivano il movimento del mio culetto sodo.
Li guardai di sottecchi e notai che tutti, nessuno escluso, si toccavano le patte vistosamente ingrossate.
Mentre salivo uno dei muratori più anziani, Bruno un uomo sui 45 anni alto e muscoloso, salì dietro di me per seguirmi anch’egli al sottotetto e mostrarmi dove era il problema.
A quel punto non so cosa mi passò per la testa ma, improvvisamente, mi fermai e il viso dell’uomo si infilò tra le mie chiappe.
Restammo in quella posizione imbarazzante per alcuni secondi, sufficienti perché l’uomo sentisse il mio profumo di femmina in calore, provenire dalla mia fighetta bagnata.
Poi continuai la salita immediatamente seguita dall’uomo e dagli altri che avevano assistito alla scena.
Appena su, Bruno mi prese tra le braccia e, mentre mi pastrugnava un seno mi mise un palmo di lingua in bocca.
Mi limitai ad un ‘Noooo’ di circostanza ma subito dopo ricambiai quel bacio lascivo giocando con la sua lingua.
Nel frattempo gli altri quattro si stavano aggiungendo e quindi mi ritrovai circondata da quegli uomini infoiati che iniziarono a toccarmi dappertutto con le loro mani callose.
In breve la canotta, i pantaloncini ed il minuscolo perizoma volarono chissà dove e restai quindi completamente nuda in loro balia.
‘Cazzo che fica che sei Asia!!”’..che belle tettone!!”.e che fighetta!!…..sei tutta bagnata!!!…..hai voglia di cazzo vero?!’
Loro si fecero sempre più intraprendenti ma anche io non restai inattiva e cominciai a slacciare i pantaloni prima dell’uno e poi dell’altro finché tutti restarono coi calzoni abbassati e le belle nerchie dure in bella vista.
‘Mmmmhhh’.che bei cazzoni”.venite vicini che vi spompino un po’!!’ non avrei mai creduto di poter dire una cosa del genere.
Non sono certo una santerellina e il sesso mi piace ma quella era sicuramente una circostanza molto particolare.
In ogni caso i cinque non si fecero certo pregare e si avvicinarono segandosi lentamente.
Mi accucciai tra loro e dopo aver preso in mano i due più vicini iniziai a baciarli e leccarli a turno per poi imboccarli ed iniziare una serie di pompini.
Uno dopo l’altro conobbero le gioie delle mie labbra e della linguetta saettante sulle loro turgide cappelle.
‘Asia sei un bocchinara nata!!……dai succhia bene tutto!!’..mmmmhhh’.sii’pompa’.ooohh..sii!!’
I cinque però non restarono inattivi e mentre ne leccavo e succhiavo a più non posso due gli altri si dedicavano alla mia fighetta ormai ridotta ad un laghetto, al mio buchino del culo ed alle mie tette.
Raggiunsi così il primo orgasmo con la gran mazza di Hamed, uno dei ragazzi di colore, ben piantata in gola e le dita degli altri infilate in culo ed in figa.
‘Mmmhhhh”mmhhh’..aghhh”.mmmhhh!!’ mugolai sulla cappella di Hamed.
‘E’ già venuta la puttanella”’.&egrave pronta per i cazzi!!’ commentarono, poi mi presero e mi misero a pecorina col culo ben in alto e le gambe leggermente aperte per mettere in mostra la fighetta fradicia ed il buchino fremente.
Mentre Hamed continuava a scoparmi la bocca gli altri a cominciare da Bruno si diedero il cambio nella mia figa scopandomi velocemente ma ben in profondità.
Ogni volta che uno di loro stava per sborrare si ritraeva e subentrava subito un altro, così che ero sempre piena di cazzo e loro durarono molto a lungo.
Gli orgasmi si susseguivano come le onde del mare, ma sempre più intensi e squassanti, tanto che ad un certo punto li pregai di sborrarmi tutta.
‘Vengooo’..siii’ancora’siii’.datemi la sborra”.riempitemi’siiii!!’
Sembrò che attendessero solo la mia preghiera perché uno dopo l’altro mi riempirono la vagina del loro succo.
Con la figa completamente piena di sborra mi rialzai un po’ tremante mentre Hamed si sdraiava sotto di me.
‘Mettitelo in figa’..mi piace piena di sborra!!’ mi disse il giovane nero.
Come un automa mi abbassai facendo sparire il suo cazzone nella fighetta iper lubrificata.
Nonostante questo sentii le pareti della vagina dilatarsi per accogliere quel palo ed avvolgerlo come un guanto.
‘Che bella figa”’.mmmhhh”..dai puttana’.scopati”.salta sul cazzone!!’ commentò il ragazzo mentre io iniziai ad andare su e giù cavalcandolo.
Gli altri, ovviamente, non restarono inoperosi e si diedero da fare riempiendomi la bocca dei loro cazzi già tornati duri e pronti alla tenzone.
La loro attenzione era dedicata soprattutto al mio buchino del culo che occhieggiava tra le mie chiappette.
Iniziarono a penetrarlo con un dito al quale se ne aggiunse subito un altro e poi un altro ancora finché decisero che era venuto il momento di sostituire le dita con qualche cosa di più sostanzioso.
Così mi schiacciarono le tette sul petto di Hamed ed il primo introdusse con estrema facilità il suo cazzo nel mio retto.
‘Wow”..ha il culo prensile”’mi sta risucchiando dentro”’.una vera amante del cazzo in culo!!’
In effetti la sodomia era una pratica che mi piaceva parecchio e non consideravo una scopata una vera scopata, se il mio partner non mi sfondava per bene il culetto, per cui ero parecchio allenata.
Anche in questo caso i quattro uomini si diedero il cambio nel mio culo resistendo per un tempo che mi parve infinito portandomi nuovamente all’orgasmo più e più volte.
Alla fine anche il mio buchino, ormai ridotto ad una vera e propria voragine fu riempito di calda sborra che quegli uomini rovesciarono in abbondanza.
L’unico che non aveva ancora sborrato era Hamed che a quel punto si sfilò dalla mia figa avvicinandosi alla mia bocca.
‘Apri la bocca troietta”apri bene e bevi tutto!’ mi ordinò mentre si segava lentamente.
Obbedii spalancando la bocca ed immediatamente un fiotto potentissimo e denso di sborra mi colpì sulla lingua, immediatamente seguito da altri cinque o sei ugualmente densi.
Avevo la bocca completamente piena di sborra, come non lo era stata mai.
‘Bevi”.facci vedere quanto sei troia!!’
Mostrai a tutti la bocca piena e poi, come la più consumata delle pornostar, ingoiai leccandomi le labbra.
Devo ammettere che la costruzione della villetta subì un lieve rallentamento, visto che nei giorni seguenti ripetemmo l’esperienza, ma il lavoro fu fatto a regola d’arte a mio padre ne fu soddisfatto, immaginatevi io!!

Sono graditi suggerimenti, commenti e critiche fanserver07@gmail.com
E se volete divenire i protagonisti dei miei racconti contattatemi, farò del mio meglio per accontentarvi!!

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