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Orgia

Giulia di Serena e Laureen

By 7 Maggio 2009Dicembre 16th, 2019No Comments

Si può dire che la mia vita sia ‘quasi’ felice, mio marito ed io abbiamo due ottimi posti di lavoro con buone prospettive di carriera, entrambi proveniamo da famiglie benestanti, non c’&egrave un mutuo da pagare ma una bella casa in cui vivere insieme.
Il ‘quasi’ &egrave dovuto alla nostra vita sessuale.
Non nascondo che prima di salire all’altare ho avute le mie brave esperienze più o meno folli, compresi alcuni rapporti lesbo e la ‘partecipazione’ a piccole orge, ma in fondo non penso d’esser mai stata molto più disinibita delle mie amiche. Ricordo in particolare la mia storia con Bruno, un simpatico bastardo con cui sono stata per breve tempo, ma che in meno d’un mese mi ha fatto scoprire quanto possa essere vogliosa di sesso. Certo il suo gran cazzo &egrave stato il miglior stimolo a rimanere con lui, diciamo anche che con Bruno non si &egrave mai parlato di sveltine, ma solo di lunghe scopate che mi hanno sempre lasciata distrutta.
Poi &egrave arrivato Fabrizio, il mio attuale marito, del quale mi sono innamorata al primo sguardo. Non solo &egrave bellissimo, con tratti fini a volte quasi femminili, ma ha un fascino innato che non può non colpire una donna di una certa classe.
La prima volta che abbiamo fatto l’amore ero un po’ tesa’, non volevo ‘scoprirmi’ subito, ma una volta nudi &egrave arrivata una certa delusione. Perché Fabrizio non &egrave certo un gran maschio da quel punto di vista, insomma ha un pene al di sotto del ‘minimo sindacale’ e che, oltre tutto, non resta in ‘piedi’ neanche a lungo. Certo ad usare la bocca &egrave fantastico, ma io ho sempre visto quella cosa come un antipasto a portate ben più succulente.
Comunque ci siamo sposati ugualmente col classico matrimonio, sogno d’ogni donna, con abito bianco e contorno di amici e parenti in festa, per poi partire per un bellissimo viaggio di nozze ai Caraibi dove il sesso &egrave stato l’unico nostro pensiero. A dire il vero la mia mente vagava anche altrove, soprattutto nei rigonfiamenti di alcuni locali, ma in quelle due settimane ho ceduto solo un momento, in bagno, durante il quale mi sono masturbata ripensando a Bruno e alle furibonde cavalcate che facevamo insieme.
Ma il destino avrebbe bussato un paio di mesi dopo il nostro ritorno a casa.

Ero dovuta uscire dall’ufficio per consegnare di persona una documentazione quando incrociai mia cognata Silvana abbracciata teneramente ad un uomo. Solo che quella persona non era suo marito Stefano, ma un perfetto sconosciuto. Quello che mi colpì fu l’intimità che c’era fra loro due, lui le cingeva la vita con un braccio mentre lei sembrava quasi strusciarsi addosso al suo accompagnatore. Quando mi vide ebbe un momento d’esitazione, ma fu giusto un attimo, prima di congedare quell’uomo e venirmi incontro come se non fosse successo niente.
‘Giulia, la mia cara cognatina, fresca sposa, come mai da queste parti?’
‘Ho dovuto fare una commissione e spero di non averti come dire …disturbata.’
‘No figurati ci stavamo salutando, dai sediamoci a bere qualcosa, penso di doverti almeno una spiegazione.’
Mi ritrovai seduta ad un bar con davanti un succo di frutta e molta curiosità di sentire le sue motivazioni per quello che era palesemente un tradimento.
‘Senti Giulia parliamoci da donna a donna, i nostri mariti sono due bravissime persone, ma non sono certo due stalloni, ed &egrave inutile che cerchi di difendere Fabrizio perché l’ho visto in costume e quindi so cosa dico. Io amo Stefano, però non riesce a farmi godere come voglio o, se preferisci, com’ero abituata prima di conoscerlo, insomma ogni tanto ho bisogno di un bel cazzo.’
‘E lui lo sa ?’ le chiesi chiaramente incuriosita e per nulla sconvolta dalla rivelazione.
‘Si, anche perché non &egrave tanto stupido da non capire quello che vale a letto. Anzi ultimamente gode nel vedermi scopare con un altro, diciamo che &egrave cornuto e contento!’
Finì la frase con un sorriso preparando la domanda che più temevo.
‘E tu cara Giulia quand’&egrave che la finirai di fare la santarellina, tanto lo so cosa facevi prima di conoscere Fabrizio …’
‘Ma che dici, io …’
‘Tu giravi con quella gran troia di Bettina. E sei stata anche con Bruno non credere che non lo sappia ! Certo quello si che sa far godere una donna, con quel cazzone che si ritrova …’
‘Ma perché lo conosci ?’
‘Certo che si ! Solo che adesso ha il ‘brutto vizio’ di chiamare qualche suo amico e finisce che ti spaccano tutti e due.’
‘Non solo adesso’ pensai fra me, ‘quel vizio l’ha sempre avuto’ ricordando quando mi portò in casa di uno sconosciuto per scoparmi con quell’uomo.
‘Silvana vedi io amo Fabrizio e non so quanto sia giusto farmi un’amante a sua insaputa, anche se detto fra noi ogni tanto mi chiudo in bagno lasciando che la mia fantasia mi riporti a certi momenti che puoi immaginare.’
‘Ma dai come fa ad essere geloso con quel cazzetto ! E poi qui non si parla mica di farsi un’amante fisso, solo di concedersi qualche distrazione ogni tanto !’
Continuammo a parlare per almeno un’ora, poi dovetti tornare in ufficio e quindi a casa.
Ripensavo a quanto mi aveva detto mia cognata, ma non sapevo come iniziare il discorso con Fabrizio, di certo non potevo dirgli ‘scusa ti piacerebbe se mi faccio scopare da qualcuno’.
Ma una sera, dopo il nostro solito insoddisfacente rapporto, mi feci coraggio, così decisi di prenderla un po’ alla lontana per sondare il terreno.
‘Fabry ma tu sei geloso ?’
‘No ho troppa fiducia in te per esserlo.’
‘Ma mettiamo il caso tu mi scoprissi con un altro, ecco che faresti ?’
Lui rimase a lungo in silenzio facendomi temere d’essermi spinta troppo il la, ma quando aprì bocca fu una liberazione per entrambi.
‘Amore vederti godere con un altro mi piacerebbe moltissimo, ma dev’essere un vero maschio dotato di un gran cazzo. Conosco i miei limiti e quindi non potrei che essere felice per te del tuo piacere.’
Ero già senza parole, ma come se ciò non bastasse Fabrizio mi prese un piede e cominciò a baciarlo, ed in quel momento capii quanto fosse sottomesso al mio piacere.
‘Si succhiami le dita cazzetto !’ gli urlai in faccia ‘Non sai quanto possa essere porca con un vero maschio ! Ti dirò di più.’ continuai mentre la mia mano correva sulla fica umida ‘Voglio che tu mi veda con più uomini insieme che mi usano come la peggiore delle puttane, sfondandomi ogni buco mentre tu ti fai dei seghini. Oh si già li vedo, grandi cazzi disponibili a soddisfare le mie voglie di porca ‘.per poi riempirti la faccia di sborra calda o fartela leccare dalla mia fica o dal culo.’
Mentre vagheggiavo lui venne più volte ed io finii col ficcarmi quattro dita dentro per avere un orgasmo degno di tale nome.
Ci addormentammo abbracciati e felici, ed il giorno dopo aspettai con trepidazione la pausa pranzo per chiamare mia cognata. Durante quella telefonata riuscii a stento a trattenere la mia emozione, con Silvana che m’incalzava sempre più chiedendomi ogni minimo particolare. Alla fine lei mi chiese cosa volessi fare e, davanti alle mie titubanze, mi fece un’interessante proposta.
‘Sentimi bene.’ mi disse con voce calma e pacata ‘Puoi fare due cose, la prima &egrave quasi scontata, ti cerchi un bel toro da monta che ti scopi come Dio comanda, ma non penso sia la soluzione migliore anche se interessante.’
‘E la seconda ?’ le chiesi senza riuscire a trattenere la curiosità.
‘Decidi di partire alla grande, a volte con Stefano andiamo in una villa dove i veri maschi non mancano. La dirigono due donne che chiedono cieca obbedienza ai loro ordini, ma ti garantisco che non c’&egrave alcun sadismo ma solo tanto sesso !’
‘Dai dimmi di più !’ l’incalzai avendo capito subito che quella proposta era quello che cercavo dopo tanta astinenza.
‘Che devo dirti, li vieni trattata come una vera puttana, insomma se uno ti vuole sfondare il culo lo fa senza chiederti il permesso.’
‘E tuo marito ?’
‘Lasciamo perdere che &egrave meglio ! E poi mica ti posso svelare tutto !’
‘Silvana ti amo ! Quando ci andiamo ?’
‘Calmati porcellina. Dammi il tempo di fare qualche telefonata, ma stai tranquilla, prima della fine della pausa saprai tutto.’
Non riuscii quasi a mangiare in preda all’ansia per l’attesa della sua chiamata che arrivò poco prima delle due.
‘E’ tutto a posto per sabato sera, passiamo noi a prendervi alle nove. Mi raccomando vestiti in maniera normale, un consiglio fatti un bel clistere prima, li l’igiene &egrave molto importante.’
La tranquillizzai, ma già la mia mente veleggiava a tutta velocità verso quella serata. La sera a casa annunciai a Fabrizio quello che avevo organizzato con Silvana e lui ne fu felicissimo.
‘Che ne diresti di festeggiare ?’ mi disse poi con tono malizioso.
‘Certo puoi leccarmi i piedi !’
‘Ma come ? Non mi dirai che …’
‘Hai capito benissimo ! Tu stesso hai ammesso di non valere nulla, quindi d’ora in poi niente sesso a meno che non sia spinta da pietà. E la settimana prossima farò un po’ di shopping in un sexy-shop, voglio prendermi dei giochino decenti, così almeno potrò godere quando siamo soli.’
‘Ti amo !’
‘Anch’io futuro cornutello e non sai quanto, adesso però a letto che ho sonno.’

I giorni passarono molto lentamente, ma finalmente arrivò sabato. Passai tutto il giorno a curare il mio corpo, mi depilai le gambe e diedi una sfoltita ai peli pubici, poi un lungo bagno rilassante. Passai quindi a farmi manicure e pedicure quindi, con l’aiuto di mio marito, feci un paio di clisteri seguiti da una doccia corroborante. Infine mi vestii con molta calma scegliendo un intimo nero di pizzo, autoreggenti in tinta, una camicetta bianca con un tailleur scuro ed un paio di decolté con dieci centimetri di tacco.
Silvana e Stefano arrivarono puntuali e lei fece salire Fabrizio davanti per sistemarsi dietro con me.
‘Allora Giulia come ti senti.’ mi chiese lei appena fummo in viaggio.
‘Un po’ tesa ma soprattutto eccitata.’ le risposo prontamente.
‘A questo c’&egrave rimedio.’ mi disse dandomi un bacio sulle labbra.
‘Ma …allora tu, sei …’
Non ebbi il tempo di finire la frase che mi ritrovai la sua lingua contro la mia in quello che fu un lungo bacio pieno di passione.
‘E da quanto ti ho conosciuta che desidero metterti la lingua in bocca.’ mi disse mentre riprendevamo un po’ di fiato ‘E non solo li …’
Cominciammo a baciarci con sempre maggior foga, mentre la sua mano risaliva lentamente lungo la mia coscia fino ad arrivare alle mutandine già bagnate. La sa lingua scivolò sul collo e le sue dita dentro la mia fica ormai aperta e che non attendeva d’altro.
‘Guarda come faccio godere tua moglie cornuto !’ disse Silvana rivolgendosi a mio marito, che in quel momento si era girato a guardarci ‘E questo &egrave ancora niente, fra un po’ la vedrai riempita di cazzi come merita una vera donna.’
Poi mi spinse contro la portiera allargandomi le gambe per tuffarsi con il viso sul mio sesso. Mi dava lunghe leccate alternate a brevi ma intesi ditalini facendomi impazzire dal piacere fino a portarmi all’orgasmo che succhiò con avidità.
Volevo renderle il ‘favore’ quando Stefano mi disse che eravamo quasi arrivati, così mi ricomposi appena prima d’entrare in un piccolo viale che conduceva ad una villa. Stefano si fermò sul piazzale e quasi immediatamente uscirono due bellissime donne. Una era d’origine asiatica, coperta da un lungo vestito da sera che prese in consegna e condusse i miei cognati all’interno della casa. L’altra era alta e nera, vestita con un completo giacca e pantaloni che però non nascondeva le forme sinuose.
‘Tu sei l’aspirante puttana ?’ mi chiese decisa.
‘Si sono io e lui &egrave mio marito.’
‘Vieni qui, sotto la luce, e tu cornuto rimani dove sei.’ ci ordinò prima di urlare verso la porta ‘Paul vieni qui.’
Immediatamente si presentò un uomo, dal fisico possente, con una cesta in mano che poggiò vicino ai miei piedi.
‘Ritroverete i vostri abiti in macchina.’ ci disse la donna prima d’ordinare a Paul di spogliarmi. Lui lo fece con estrema calma, palpando oscenamente ogni parte del mio corpo man mano che venivo denudata. Mentre le sue mani erano sul mio seno spinsi un po’ indietro il sedere contro di lui, sentendo un pacco di notevoli dimensioni, ma fui subito fermata dalla donna.
‘Sei proprio una cagna in calore !’ mi disse stringendomi un capezzolo.
Quando fui nuda Paul mi consegnò gli indumenti che avrei dovuto indossare, a dire il vero non fu ‘molto’, un paio di autoreggenti nere a rete larga, un bustino in pelle che mi copriva la sola pancia, ma che slanciava verso l’alto il petto, ed un minuscolo perizoma a filo che la donna sistemò per bene fra le mie labbra intime.
‘Paul sistema il cornuto’ disse infine mentre chiudeva sul mio collo un piccolo collare con attaccato un guinzaglio per il quale mi portò dentro la villa. Arrivammo subito in una stanza molto grande, sui cui muri erano allineati diversi specchi, piena di poltrone e divani, con un grosso tavolo centrale. Lei mi portò davanti ad uno specchio chiedendomi cosa vedessi riflessa.
‘Una gran troia !’ le risposi.
‘Silvana mi ha detto tutto di te e sono felice che tu sia qui, poiché &egrave il tuo ‘debutto’ eseguirai ogni mio ordine senza poter dire nulla o ti butterò fuori insieme a quel frocio che hai sposato. Hai domande da fare ?’
‘No, anzi si, hai un nome ?’
‘Claudia, ora siediti qui che ti preparo.’
Mi accomodai su una poltroncina dove lei mi legò i polsi ai braccioli in modo blando, ma ben sapevo che non avrei dovuto sciogliere quei nodi. Poco dopo entrò Silvana stupendomi per la sua mise. Le avevano fatto indossare una guepiere rossa che a malapena le copriva i capezzoli con attaccate delle calze nere molto velate ed ai piedi portava dei sandali a schiava con un tacco stratosferico.
‘Ecco la maestra di tutte le troie !’ esclamò Claudia vedendola accompagnata all’altra donna che poi seppi si chiamasse Eloise ‘Ora facciamo entrare i cornutoni.’
Da una porta entrò Paul con dietro Stefano e Fabrizio e non riuscii a trattenere un sorriso. Entrambi portavano perizomi, calze e scarpe col tacco neri, ed il loro camminare era decisamente comico non essendo abituati a calzature del genere.
‘Fai entrare i primi tre.’ disse Claudia rivolgendosi all’altra donna.
Come i primi tre ? Ma quanti uomini c’erano in quella casa ? Dove mi aveva portata mia cognata ?
L’unica risposta alle mie domande venne dai tre membri ancora un po’ flosci che mi ritrovai davanti alla faccia. Senza dire nulla uno mi spinse la sua mazza in bocca mentre un altro mi palpava le tette, così cominciai a succhiare un cazzo dopo l’altro cercando di dare il meglio di me. Mi scopavano in bocca senza alcun riguardo coprendomi d’insulti d’ogni genere senza dimenticarsi di Silvana che era sdraiata li vicino.
‘Succhiaci bene i cazzi puttana, che quella troia li vuole belli duri ! Sembri nata col cazzo in bocca pompinara !’ erano solo alcune delle cose che mi dicevano mentre sembrava quasi che litigassero per le mie labbra.
Poi si gettarono su mia cognata come degli animali, uno si sedette facendola impalare e subito dopo un altro la inculò mentre il terzo glielo metteva in bocca.
‘Tre buchi tre cazzi !’ disse uno di loro ridacchiando ‘Ecco farcita la puttana ah ah.’
In effetti la stavano trattando come una comune prostituta, anzi forse peggio visto che non gl’importava nulla di lei. Però era anche evidente che Silvana stava godendo e non poco.
‘Sii scopatemi tutta ! Fatemi sentire i vostri cazzi, i vostri bei cazzi di maschi veri ! Sfondatemi fica e culo non voglio altro.’
Stefano nel frattempo s’era avvicinato e si stava masturbando il cazzetto, forse ancora più piccolo di quello del fratello, facendosi insultare da quegli uomini eccitati ogni oltre maniera.
‘Guardalo sto frocio ! Ma dove vai con quel pistolino ! Ci credo che hai la moglie puttana, chissà quanti arretrati ha addosso !’
I miei occhi guardavano mia cognata in mezzo a quegli stalloni, ma la mia mente vedeva me al suo posto e la voglia s’impossessò di me. Se ne accorse Claudia che si mise alle mie spalle cominciando a stuzzicarmi la passera con lievi carezze che mi fecero quasi uscire del tutto di testa. Stavo quasi pensando di slegarmi quando i tre uomini tornarono vicino a me masturbandosi i cazzi ben vicino al mio volto.
‘Ora ti laviamo la faccia come merita una cagna come te.’ mi disse uno di loro prima di schizzarmi in faccia il suo sperma seguito subito dopo dagli altri due.
Mi ritrovai così col viso ricoperto della loro calda sborra che cercai di leccare prima che Eloise portasse davanti a me Fabrizio.
‘Pulisci la troia frocio !’ gli ordinò bruscamente.
Lui, con mio grande stupore, tirò fuori la lingua e cominciò a leccarmi la faccia, passando ogni tanto vicino alle mie labbra per fare in modo che anche io gustassi quel dolce sapore di maschio. Ci concessero un lungo bacio dopo che lui ebbe finito, per poi essere condotti verso un’altra stanza da Claudia.
‘E loro due ?’ chiesi pensando ai miei cognati.
‘C’&egrave un bel gruppo che li vuole ! Non so davvero se sia più puttana lei o lui ah ah.’
Ma allora se i due fratelli erano così simili avevo sposato un gay ?
Già era chiaro che aveva avuto dei rapporti orali, ma adesso pensavo che non si fosse spinto solo a quelli.

La stanza dove entrammo era più piccola della prima, ma per il resto aveva lo stesso tipo d’arredamento. Quella che notai fu però la presenza di due uomini che non erano certo una bellezza, sui cinquanta con un po’ di pancia, uno era anche quasi totalmente pelato, ma entrambi con vestiti di buona fattura.
‘E’ questa la puttana da culo che ci hai promesso ?’ chiese il pelato a Claudia.
‘Si e questo &egrave il finocchio che &egrave con lei.’ rispose Claudia spingendo dentro Fabrizio.
‘Lui non c’interessa tienilo pure per te.’ disse l’altro uomo rivolgendosi a lei ‘Tu invece bella gnocca vieni qui fra noi che ci vogliamo divertire.’
Mi diressi da loro con passo deciso per mettermi in mezzo con le braccia sulle loro spalle e le gambe un po’ aperte. Le loro mani furono subito su di me, le sentivo stringermi un seno o un gluteo o all’interno delle gambe. Provai il sottile piacere di sentirmi desiderata da quegli sconosciuti che ben sapevano come eccitare una donna casomai ce ne fosse ancora bisogno.
‘Dai bellezza abbassati e tirami fuori il cazzo prima che esploda.’ mi disse il pelato.
‘Ti dispiace se mi siedo.’ gli risposi maliziosa ‘Certi giochini mi riescono meglio se sono comoda.’
‘Certo però mi devi leccare anche le palle !’
Andai a sedermi su un sofà tenendo ben aperte le gambe, volevo che anche Fabrizio godesse di quei momenti. Ma quando lo vidi ai piedi di Claudia che gli aveva messo un tacco in bocca da succhiare e premeva l’altro sul suo cazzetto compresi quanto fosse un sottomesso in tutti i sensi, e mi lasciai trasportare dalla più sfrenata lussuria. Slacciai i pantaloni di chi stava a destra per poi fargli scendere gli slip tirandoli in giù coi denti e liberando una cazzo niente male. Poi lo presi col palmo della mano per tirarlo su e avere campo libero coi suoi testicoli che leccai lentamente, partendo quasi dall’ano per poi mettermi in bocca un coglione che succhiai quasi tirandolo. Riservai lo stesso trattamento anche all’altra palla mentre l’altro uomo si abbassò per toccarmi in mezzo alle gambe.
‘Non sai quant’&egrave bagnata sta zozza !’ disse poco dopo.
‘E come succhia bene, me pare na fata.’
‘Allora occupati anche di me.’ mi ordinò dopo essersi liberato l’uccello.
Anche il suo era decisamente grande, e non feci in tempo a fare qualche preliminare che lui me lo spinse tutto in bocca facendomi quasi vomitare.
‘Succhia bella ! Fammi sentire la tua bella lingua prima che ti sfondi il culo.’
Mi teneva ferma la testa con le mani mentre mi scopava in bocca di gran carriera da vero toro. Nonostante mi sentissi umiliata stavo godendo, era come se il sentirmi usata come una puttana davanti a mio marito mi desse la forza d’andare sempre più avanti. Quando mi diede un preservativo glielo misi usando la bocca anche per cercare di bagnarlo il più possibile sapendo che di certo non avrebbe avuto alcun riguardo nell’incularmi. Infatti mi fece alzare per mettermi alla pecorina su un divano, e mentre l’altro si faceva spompinare prima sputò sul mio buchetto, poi mi prese da vero animale. Mi allargò l’ano coi pollici per poi dare una poderosa spinta che fece entrare metà di quella mazza nel mio culo da tempo non più abituato a simili cannoni.
‘Ma guarda un po’ che non c’ha manco il culo sfondato ! Certo che se se la scopa quel frocione !’
Con un altro colpo mi sodomizzò del tutto facendomi gemere di dolore, ma come cominciò a scoparmi inizia a godere e, nonostante il gran male, lo incitavo a sbattermi con sempre più forza.
‘Dai porco rompimi se ne sei capace ! Fai vedere a quel cornuto come si fa godere una donna !’
‘Tu non sei una donna sei una troia !’ mi urlò dandomi dei sonori ceffoni sul culo.
Ma ormai era troppo eccitato per durare ancora a lungo e lo capì, così cambiò posizione con l’altro uomo che non fu certo più gentile. Dopo avermi infilato il suo cazzone dentro senza pensarci troppo su, cominciò anche lui a sculacciarmi con una mano mentre con l’altra mi tirava a se usando il collare.
‘Quant’&egrave che non ti facevi una bella scopata eh bella signora.’
‘Troppo !’ gli risposi quasi sorridendo.
‘E allora goditi sto gran cazzo che poi ti tocca il moscietto ah ah.’
Mentre il primo uomo alla fine si era sfilato il preservativo e mi aveva sborrato in bocca, lui quando sentì che stava per venire iniziò a tirare del tutto fuori il cazzo per poi rimetterlo dentro tutto in una volta. Quel trattamento mi fece impazzire di piacere ed ebbi un orgasmo tanto violento che lui fece fatica a tenermi un minimo ferma. Era come se la ‘reale astinenza’ di mesi esplodesse tutta insieme lasciandomi poi a terra senza fiato.

Non mi accorsi che quei due uomini se n’erano andati lasciandomi con Claudia e Fabrizio finché lei non venne a prendermi per il guinzaglio portandomi fuori da quella stanza. Ero sconvolta e non per il rapporto appena avuto, ma per la consapevolezza che in me stava uscendo una natura che neppure io conoscevo e la serata era tutto tranne che terminata.
Claudia ci portò in un locale verso l’esterno della casa decisamente diverso rispetto a quelli dove eravamo stati prima. C’era solo un muro e per il resto era chiuso da delle vetrate, una specie di serra, illuminato dall’alto da alcuni grossi faretti che puntavano tutti al centro. E proprio dal centro del soffitto pendevano due cinghie di cuoio alle quali legò ben stretti i miei polsi.
‘Vediamo un po’ a cosa può servire questa nullità.’ disse Claudia provocando mio marito ‘Inginocchiati ai piedi della tua donna e leccagliene uno, adesso !’
Fabrizio mi tolse la scarpa per poi far sparire più dita possibile nella sua bocca, succhiandolo come prima avevo fatto io con tutti quei cazzi che m’erano arrivati davanti alla faccia.
Claudia nel frattempo aveva preso un frustino che cominciò a farmi passare sulla fica, non mi faceva alcun male, ma mi eccitava oltre ogni maniera. Poi iniziò a baciarmi dietro l’orecchio e la sua lingua si faceva ben sentire sul lobo mentre mi diceva parole non certo da educanda.
‘Lo so che vorresti solo un bel cazzone dentro la fica, anzi forse ne prenderesti anche due insieme tanto sei porca. Solo che prima voglio farti rendere conto che razza di nullità &egrave tuo marito, un omuncolo buono solo di bocca e forse di culo.’
‘Sii Claudia, fammi godere tu e umiliamo questo buono a nulla.’ le sussurrai ma facendo in modo che anche lui m’udisse.
‘T’accontento subito.’ mi disse prima di rivolgersi a Fabrizio ‘Tu mettiti il cazzetto sopra il so piede e fatti una sega, subito !’
Il cornuto fu ben felice di godere, venne immediatamente ricoprendo la mia estremità col suo sperma.
‘Ma guarda quest’impotente !’ esclamò Claudia ‘Come se lo prende in mano viene subito ! Ora pulisci tutto con la lingua.’
‘Si signora.’ le rispose.
Erano le prime parole che diceva da quando eravamo entrati in quella casa, ma soprattutto le pronunciò come si ci rivolge ad un’autorità, e questo mi impressiono un po’. Ma se fu piacevole vederlo leccarmi il piede sporco lo fu molto di più quando Claudia s’abbassò fra le mie gambe e cominciò un lungo gioco di dita e frustino sulla mia fica.. La colpiva con la paletta del frustino prima d’infilarci dentro un numero sempre crescente di dita, fino a quando non me ne ritrovai quattro dentro. Poi avvicinò il viso per darmi una lunga leccata dal buchetto fino all’inizio dello spacco.
‘Sii … ti prego fammi godere !’
Claudia mi leccò di nuovo nella stessa maniera prima d’alzarsi e portare la sua bocca a poche dita dalla mia.
‘Giulia dimmi cosa vuoi.’ mi disse mentre mi sfiorava la passera con le dita.
‘Voglio godere, ti supplico fammi venire.’
‘No tu vuoi altro.’ m’incalzo mentre due dita m’entravano dentro.
‘Voglio un cazzo ! Voglio un cazzo duro e grosso che mi scopi fino a farmi impazzire !’
‘Ora ci siamo.’ mi disse dandomi un bacio ‘Ma non penso che uno ti basti.’ continuò mentre si allontanava per aprire una porta della vetrata.
Entrarono tre uomini già nudi, uno era un po’ in carne con un cazzo nella media, il secondo era di colore con un attrezzo decisamente maggiore. Ma quello che mi colpì fu il terzo, era magrissimo, bruttino e con gli occhiali, ma con una bastone mai visto prima, che gli arrivava quasi al ginocchio pur non essendo duro.
‘Loro sono Gianni, Alì e Bernardo, uno degli uomini più richiesti dal ‘mercato’ nonostante il suo fisico.’ mi disse Claudia mentre mi slegava ‘Hanno un solo desiderio, fotterti !’
Appena fui libera i tre uomini mi circondarono per toccarmi ovunque, le loro mani erano calde e bramose del mio corpo, che gli offrii mentre toccavo i loro cazzi. Gianni era il più loquace e mi riempì di ‘complimenti’.
‘Ma guarda che bella puttana c’ ha trovata Claudia ! Stasera ti farciamo di cazzo ! Ti facciamo tornare a casa con le gambe aperte !’
Poi mi prese la testa con le mani spingendomela in basso, mi abbassai ritrovandomi davanti il suo pene già duro e cominciai a succhiarlo. Aveva un odore molto forte, ma non paragonabile a quello di Alì che assaporai quasi con ingordigia quanto me lo ritrovai fra le labbra.
‘Succhiami il cazzo troia !’ mi disse l’africano mentre me lo spingeva fino alla radice facendomi quasi soffocare ‘Che cazzi così non ne prenderai tanti.’
Lui e Gianni sembrava quasi si contendessero la mia bocca spingendola contro i loro sessi, finché il secondo non si mise dietro di me e, dopo essersi messo un preservativo, me lo sbatt&egrave dentro tutto in un colpo. Ebbi subito un orgasmo che mi bloccò tanta era la voglia d’essere scopata, non sentivo quasi quello di Alì che mi riempiva la bocca, ne il muoversi dell’uomo che m’aveva presa. Ero in estasi godendo di quei due cazzi che mi sbattevano su e giù. Ma anche Alì voleva la sua parte nonostante Gianni non avesse nessuna intenzione di mollarmi. Così Feci sdraiare quello più grasso per impalarmi subito dopo, invitando in nero a fottermi. Ma Alì fece una cosa che non aspettavo, mi alzò, facendo uscire metà del pene di Gianni, per far entrare nella mia figa anche il suo, per poi spingermi in basso sfondandomi del tutto.
‘Sii due cazzi insieme !’ urlai in preda al delirio ‘Fottetemi insieme non voglio altro.’
‘Sei proprio una vacca da monta ! Due cazzi nella fica ! E non le bastano’ mi disse Bernardo avvicinandosi.
Teneva la base del suo cazzone con una mano, ma quello che ne usciva era già notevole, cercai di aprire al massimo la bocca, ma feci una gran fatica ad accogliere solo quella gigantesca cappella. Quando me la spinse dentro mi sembrò di soffocare, ma cercai di bagnarla il più possibile e così mi ritrovai fra le labbra anche metà bastone.
‘Lecca bene che prima ti scopo e poi ti rompo il culo !’
Non era certo facile dargli retta con gli altri due che mi sbattevano senza sosta facendo avere orgasmi in continuazione. Certo pensare che presto m’avrebbe presa lui mi lasciava una certa inquietudine, soprattutto sapere che m’avrebbe sodomizzata e che non sarebbe certo stato indolore.
‘Ora tocca a me !’ esclamò Bernardo e come Alì si tolse mi ordinò di mettermi a pecora ‘l’unica posizione in cui deve stare una cagna come te’.
Mi misi carponi sfilandomi da Gianni, il quale con Alì incitava l’amico a sfondarmi senza alcuna pietà in faccia al ‘ cornuto senza cazzo’. Cercai di aprirmi la passera al massimo, ma nonostante la dimensione mi prese con una certa facilità visto che li sotto ero un vero e proprio lago. Però farlo entrare tutto non fu certo semplice, Bernardo spingeva avanti e indietro con forza mentre io gemevo di quel misto di dolore e piacere che mi riempiva la testa e non solo quella.
Alla fine sentii le sue palle sbattermi contro, era tutto dentro ed ebbi l’ennesimo orgasmo. Lui cominciò a muoversi con più disinvoltura mentre gli altri due m’offrivano i loro cazzi da succhiare. Con la bocca piena non riuscivo neanche a gemere ma era evidente quando godessi. Quando m’accorsi che stava facendo cadere della saliva sul mio buchetto però ebbi paura, quella sera ero già stata inculata ma da cazzi ben più piccoli, però non ebbi modo di negargli la porta posteriore. Come se fossero già d’accordo Gianni ed Alì si fecero da parte cominciando a masturbarsi davanti a me, Bernardo uscì dalla mia fica per puntare decisamente la cappella sul mio ano. Nonostante il preservativo fosse bagnato da tutti i miei umori fece fatica a farsi largo in quella rosa di carne così poco abituata a simili trattamenti. Ma non si perse d’animo e, a furia di provarci, riuscì a farla entrare mentre urlavo dal dolore.
‘Ahh mi spacchi in due.’
‘E non &egrave quello che vuoi.’ mi urlò ‘Avere il culo rotto da un cazzo come il mio.’
‘Si ma fai piano, voglio godere anch’io.’
‘Claudia porta qui il cornuto che almeno serva a qualcosa.’ disse poi rivolgendosi alla padrona di casa che spinse mio marito verso di noi.
Fabrizio mi allargò le chiappe e cominciò a sputare contro il cazzo del mio occasionale amante.
‘Bravo cornuto, vedo hai capito quello che devi fare, guarda come riempio tua moglie !’
Bernardo mi strinse i fianchi con più forza mentre faceva entrare quel pezzo di carne in me facendomi sentire ancora più sua. Avevo il culo in fiamme ma ero felice, felice d’essere trattata come una comune prostituta davanti a mio marito che di certo godeva anche lui, felice d’aver scoperto quanto fossi porca, felice d’essere posseduta da un uomo del genere.
Non m’accorsi quasi che gli altri due mi stavano sborrando in faccia proprio quando Bernardo aveva finito di penetrarmi. E non mi resi subito conto che Claudia mi stava scopando la fica con un dildo, sputandomi in faccia e dandomi della puttana senza limiti. Bernardo mi inculò per non so quanto tempo facendomi avere altri orgasmi, poi quando si rese conto che stava venendo, si tolse da dietro di me e buttò via il preservativo per sborrarmi sul culo. Non so quanto sperma colpì le mie natiche, di certo lo seppe Fabrizio che fu costretto a leccarlo tutto oltre a quello che avevo in faccia.
Tutti e tre si fecero ripulire gli attrezzi da me che ne fui ben lieta, prima di salutarci uscendo da dove erano entrati e lasciandomi sola con Claudia e Fabrizio. Credevo che tutto fosse finito quando lei mi prese come al solito per il guinzaglio per riportarmi dentro, costringendo Fabrizio a seguirci a quattro zampe. Entrammo in un bagno al centro del quale c’era una grande vasca circolare, Claudia ordinò a mio marito di sdraiarsi in mezzo mentre si toglieva i pantaloni ed un piccolo perizoma. Poi mi tirò con se dentro la vasca dove si mise sopra il cornuto.
‘Tu becco leccami il culo e tu troia la fica !’ ci ordinò repentina.
Tutti e due eseguimmo ciò che ci veniva chiesto e Claudia ebbe subito un orgasmo, poi mi tirò su e ci baciammo mentre la mia mano arrivava al suo sesso. La masturbai senza staccarmi dalle sue labbra fino a quando non venne di nuovo poi, all’improvviso, cominciò a pisciare sulla faccia di Fabrizio che non si mosse di un millimetro.
‘Sei proprio un cesso ! Bevi tutto stronzo ! E tu pisciagli su quel ridicolo cazzetto che si ritrova.’
‘Si eccoti il mio piscio cornuto.’ dissi mentre mi svuotavo colpendo in pieno il suo pene.
Una volta finito Claudia mi portò fuori mentre a Fabrizio fu concessa una breve doccia, ma quando arrivò da noi ebbi una sorpresa inaspettata. Lei prese una busta e me la porse, quando l’aprii vidi che dentro c’erano dei soldi e chiesi una spiegazione.
‘Gli uomini con cui sei stata hanno pagato per te e questa &egrave la tua parte.’
‘Ma io non sono una puttana !’
‘Questo fa parte del gioco, se non li vuoi dalli in beneficenza non &egrave affar mio.’ mi spiegò con calma ‘E visto che ci sono ti voglio fare un regalo, ma devi aspettare cinque minuti.’
Dopo qualche minuto arrivarono i miei cognati visibilmente segnati, accompagnati da Eloise. Anche Silvana aveva la stessa busta in mano e poco dopo Claudia mi diede un dischetto dicendomi di guardarlo a casa con tutta calma. Ci salutammo dopo aver lasciato i nostri ‘vestiti’ per ritrovare nella macchina quelli coi quali eravamo arrivati. Nessuno parlò ne mentre ci rivestiamo ne mentre tornavamo a casa, Stefano ci lasciò sotto il portone ed io e Fabrizio salimmo velocemente nel nostro appartamento.
Solo una volta in camera da letto lui cercò di rompere quel muro di silenzio che si era creato.
‘Allora non dici nulla ?’
‘Non so, &egrave stato tutto così veloce. E poi i soldi. Però non posso dire che non mi sia piaciuto.’
‘Nessuno ci obbliga a tornare, dipende solo da te.’
‘Lo so, vedremo, ora sono confusa, però voglio vedere cosa c’&egrave in quel dischetto. Dai mettilo nel lettore.’
‘Subito amore mio.’ mi disse dandomi un bacio.
Quello che comparve sullo schermo mi lasciò di stucco, Silvana e Stefano erano in mezzo ad un letto rotondo circondati da numerosi uomini di tutte le razze. Tutti li presero nelle maniere più disparate, lei arrivò a farsi scopare da due cazzi nella fica mentre un altro la inculava e ne aveva un quarto in bocca. Lui più ‘semplicemente’ ne spompinava uno mentre un altro lo fotteva dietro.
‘Ecco perché Claudia aveva detto che non sapeva chi era più puttana fra moglie marito !’ esclamai all’improvviso ‘E tu non dici nulla ?’
‘Che vorrei essere al suo posto ?’ mi rispose facendomi un piccolo sorriso.
‘Ah si ! Allora sai cosa ti dico bel cornuto ? Che ti ci porto per un orecchio ! Solo sarò io, da lunedì, a sfondarti il culo prima che un paio di negri te lo spacchino del tutto !’
‘Giulia ti amo.’ mi disse con tutta la dolcezza di cui era capace.
‘Anch’io e non m’importa che sei un finocchio, però adesso spegni la luce, sai com’&egrave sono un po’ stanca.’
Scoppiammo a ridere prima di addormentarci abbracciati come due ragazzini dopo la loro prima volta.

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