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Orgia

La fascia rossa

By 14 Agosto 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

Oramai i nostri incontri sono costellati di pompini… pardon, di perugina, gianduiotti, come talvolta li chiami tu in codice. Probabilmente sono la cosa che hai fatto per prima, quando ti sei avvicinata al sesso, e probabilmente anche la cosa che hai fatto di più, nella tua premiata carriera!
Fatto sta che un bel giorno facciamo una scommessa: le protagoniste sarete tu e e la tua amica dagli occhi blu, Valeria. Sarà una situazione eccitante, insolita, sorprendente, indimenticabile. Dopo aver chiamato Valeria sul cellulare, mi dai la vostra risposta positiva.
Detto fatto. Appuntamento fuori città, una villetta a un piano affacciata sul mare, prato all’inglese ben curato, tutt’intorno nessuno sguardo indiscreto. La situazione &egrave totalmente tranquilla. Arriviamo noi tre insieme. Viene ad aprirci una giovane e avvenente ragazza, vent’anni al massimo. Alta, magra, un generosissimo decollete che nessuno di noi può far a meno di notare. Jeans e canottiera senza intimo, capelli castano chiaro lunghi, nemmeno un filo di trucco per una bellezza perfetta.
Con gentilezza ci fa accomodare in un bel salotto affacciato sul prato e sul mare mediante una grande vetrata. Musica jazz in sottofondo, temperatura asciutta e gradevole. Torna dopo pochi minuti portando su un vassoio dei grandi bicchieri colmi di bibite diverse e di tanto ghiaccio, per ristorarci della calura esterna.
Si allontana nuovamente e dopo alcuni minuti rientra con una scatola tra le mani. Si avvicina a Valeria, apre la scatola e tira fuori una lunga fascia di raso, foderata al suo interno. Benda delicatamente la nostra amica, e poi le aggiusta i capelli con una mano perché non le diano fastidio tra la fascia e il viso.
Tocca anche a te: una morbida fascia rossa fa chiudere i tuoi occhi, mentre la curiosità comincia a riempire la tua mente e a bagnare la tua passera.
La bella ventenne dalle tette enormi e i capelli lunghi ti aiuta a liberarti dei vestiti. Ti sfila la maglietta tirandola verso l’alto, poi ti sgancia il reggiseno togliendolo con molta lentezza lasciando apparire poco a poco le tue aoreole e poi i capezzoli; passa alle scarpe, ai pantaloni e agli slip, con uguale lentezza. Lo stesso trattamento tocca a Valeria.
Siete sedute di fronte a me, l’una affianco all’altra. Mi basta allungare appena un po’ le mani e raggiungo con le dita i capezzoli di entrambe. Duri, eccitati e iper sensibili, sia i tuoi che quelli della tua amica. Ve li stuzzico per un po’, tirandoli e stringendoli tra le dita. Grazie alla posizione seduta che avete, riesco a vedere che un po’ di umori cominciano a bagnare anche il lato esterno delle vostre passerotte: &egrave divertente vedere come due amiche di vecchia data siano lì, sedute fianco a fianco, e reagiscano pressoch&egrave all’unisono alle mie stimolazioni.
Senti entrare qualcuno, ma la tua mente &egrave concentrata su ciò che ti sto provocando giocando con le tue tette. Ti faccio allargare bene le gambe, mentre continuo a stringerti i capezzoli. La tua eccitazione comincia a colare sul parquet, e ad un tratto senti con piacere che qualcuno sta assaggiando il sapore del tuo godimento. Una lingua si insinua sotto di te, ti entra un po’ dentro la passera, poi lascia spazio alle labbra che cominciano a succhiarti il clitoride facendolo venir fuori di molto. Sembri una corda di violino, l’eccitazione ti fa vibrare senza sosta.
Ti accorgi che anche a Valeria sta capitando qualcosa di molto simile, anche se non hai la possibilità di vedere cosa stia facendo, con chi, in che modo, e neanche chi e quanti si stiano occupando così pazientemente di te.
Nel frattempo senti entrare altre persone ancora. Non ti &egrave chiaro quante ce ne siano ormai in quell’accogliente open space affacciato sul mare, ma l’idea di essere al centro di chissà quanti ti eccita ancor di più.
Mentre ci stai pensando, qualcuno ti prende la mano e la porta ad impugnare un uccello. Il tatto ti permette di capire che &egrave davvero lungo, grosso, largo. Neanche il tempo di scorrerlo in tutta la sua lunghezza con la mano, che lo sconosciuto che ti &egrave di fronte te lo porge all’ingresso della tua bocca.
Apri le labbra istintivamente. Non hai mai succhiato un uccello enorme.
Faccio sedere Valeria dietro di te, a gambe aperte, e poi ti faccio sistemare in modo che lei ti faccia da schienale. Quella posizione servirà per farti assaporare quell’uccello tutto intero, senza poter indietreggiare con la testa. Valeria porta un braccio in avanti, scavalcando il tuo collo, per impugnare l’uccello che hai davanti e sentire col tatto come entra tra le tue labbra.
Vai avanti senza sosta per lunghissimi minuti, non ti era mai capitato di succhiarlo per così tanto tempo. Non riesci a infilarlo tutto in bocca vista la lunghezza, ma ti dài da fare succhiando ripetutamente la cappella tenendola stretta tra le pareti della bocca e poi lasciando entrare un altro po’ di uccello.
Quando arriva, l’uomo che hai davanti spinge istintivamente l’uccello verso di te e facendoti reclinare la testa all’indietro sulla spalla di Valeria. Ti viene abbondantemente in bocca, e la posizione ti induce a gustare tutta quella crema senza pensarci su. Qualcuno dei presenti vi aiuta a cambiare posizione. Tu, sempre bendata e sempre più incuriosita di cosa accadervi, distesa su un grandissimo divano senza spalliera n&egrave braccioli. Valeria viene fatta mettere al contrario, sopra di te, inginocchiata alla pecorina. La sua passera &egrave molto bagnata, ne avverti l’odore dolce a poca distanza da te. L’uomo che si posiziona sopra di te ti scosta leggermente la fascia dagli occhi, giusto pochi millimetri per lasciarti intravedere qualcosa. Non riesci a vedere i volti e neanche quante persone ci sono insieme a voi due. Puoi soltanto sbirciare un uccello davvero grande poggiarsi all’ingresso della passera di Valeria. Ti aspetti un’esplosione di sensi, le dimensioni di quell’uccello ti lasciano esterrefatta. Non sai se &egrave lo stesso che hai assaporato fino a quaalche istante prima, ma il solo pensiero ti desta enorme stupore, non avresti mai immaginato di riuscire a succhiare un esemplare così imponente! Ti colpiscono i particolari: non &egrave solo molto lungo, ma anche molto largo in circonferenza, il che rende probabilmente molto appagante per una donna prenderlo dentro di s&egrave. Ha un’estremità color rosa accesso, quasi quasi soltanto quella &egrave paragonabile a un uccello normale di quelli che hai conosciuto nella tua vita. E poi, una pelle levigata, poco ricoperta di peli, con due testicoli enormi e gonfi, per nulla pendenti ma sferici e sodi.
Vedi due mani allargare i glutei di Valeria affinch&egrave quell’uccello possa farsi strada nei suoi due ingressi. Sono mani curate, immagini che siano della giovane fanciulla che vi ha accolte all’inizio. Vedi una lingua leccare e bagnare con dedizione tutto il solco che scende tra le natiche di Valeria lungo il sedere, passando dolcemente sul suo buchetto posteriore e fermandosi all’ingresso della sua passera. Tocca anche la cappella enorme che resta ancora poggiata lì.
Perdi il controllo, hai voglia di assaggiare anche tu quel gusto che immagini intenso. Allunghi una mano, trovi un cuscino, quindi alzi il capo appoggiandolo sul cuscino. Ora quell’insieme di organi genitali &egrave alla portata della tua bocca, senti l’uccello che pulsa sul tuo viso, dev’essere impaziente di entrare. Gli lecchi i testicoli, la lingua sottile che si insinua fino al sedere, poi ancora avanti e indietro più volte. Poi ti dedichi alla cappella, allungando la lingua per sfiorare i punti più sensibili di quella grossa prugna ormai di colore rosso vermiglio.
Valeria si muove col bacino, la sua passera si allarga per far entrare il grosso uccello. L’asta comincia a entrare scorrendo sulle tue labbra.
la scena dev’essere sensazionale: l’uccello enorme di uno sconosciuto si fa stada nella passera della tua amica di sempre, accompagnato da te, sotto, e dalla giovane ragazza, sopra.
Si susseguono sulla tua bocca aperta testicoli, poi l’asta che torna indietro, la cappella, e poi di nuovo in avanti. Succhi e lecchi qualunque cosa, senza distinguere e senza capire di cosa si tratti. Dai piacere a entrambi, a quanto pare, di certo senti Valeria godere ad alta voce mentre accompagna la penetrazione con movimenti dei fianchi.
Valeria arriva gocciolandoti sul mento. Pochi istanti e arriva di nuovo anche lui. La sua crema, anche stavolta abbondante, si riversa tutta nella passera della tua amica, ma &egrave inevitabile che anche le sue gocce finiscano sulle tue labbra. L’uomo dal grande uccello si alza e ti risistema la fascia sugli occhi. Anche Valeria si alza. Qualcuno viene a ripulirti il viso, le labbra e il collo di quelle gocce di piacere, senti la sua lingua dedicarsi a te e non sai chi sia.

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