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Orgia

Le sensazioni della gita 1 – Valentina

By 28 Agosto 2013Dicembre 16th, 2019No Comments

Guardo in basso.

Le mie tette vanno avanti ed indietro al ritmo delle spinte che mi vengono date da dietro. Solitamente sono i miei compagni di classe che fissano la mia quinta di reggiseno ballonzolare su e giù mentre corro durante l’ora di ginnastica. Non avrei mai pensato di ritrovarmi a fare lo stesso. Adesso capisco perché lo fanno. Sono così eccitanti! Avanti ed indietro. Avanti ed indietro. Ed io con loro. Avanti ed indietro.

Richiudo gli occhi.

Stringo le lenzuola del letto tra i pugni e mi abbandono al ritmo. Avanti ed indietro. Lo sento andare avanti ed indietro dentro di me con un ritmo costante. Ed ogni volta che la spinta raggiunge il massimo, sento il pube depilato e bagnato dal sudore di Davide toccarmi l’ano.

Riapro gli occhi.

Davanti a me, seduta su una sedia, Silvia si masturba guardandoci. Sebbene fossimo in classe da cinque anni ormai, non l’avevo mai vista completamente nuda. Al massimo in intimo negli spogliatoi della scuola o durante le gite scolastiche. Che avesse il seno piccolo era noto; tuttavia, da quanto vedo ora, probabilmente porta solo reggiseni piuttosto imbottiti. Nonostante il seno quasi inesistente, si può definire una bella ragazza: alta, magra – molto magra – capelli biondissimi lunghi fino al collo… ed un sedere da favola! Almeno, &egrave quello che ho sentito dire ad alcuni nostri compagni di classe. La frase che ho sentito dovrebbe essere circa ‘glielo sbatterei in quel bel culo’. Credo sia una specie di primitivo complimento. In ogni caso, anche a me piacerebbe avere un sedere così.

Ilaria si avvicina a lei e le si inginocchia davanti. Poi le leva la mano dalla fica ed inizia a leccargliela. Inizia con qualche leccata timida, poi le allarga le piccole labbra e prende a leccarle generosamente il clitoride. Sono relativamente sorpresa. Più dalla reazione di Silvia che dal comportamento di Ilaria, che avevo sempre sospettato essere lesbica. Silvia, dopo un primo sguardo sorpreso alla nostra compagna, le mette le gambe sulle spalle, inarca la testa all’indietro sulla sedia e chiude gli occhi. Sembra molto rilassata. Poi, si stringe i piccoli seni tra le mani ed inizia ad ansimare. Ilaria sta facendo un buon lavoro.

Non ho il tempo di finire di godermi la scena. Davide smette all’improvviso di trapanarmi da dietro e mi fa sdraiare di schiena sul letto, testa sul bordo. Me lo appoggia sulla fica e poi… di nuovo dentro. Con lo stesso eccitante ritmo lento e costante. Tiro su le gambe e gliele appoggio sulle spalle. Sono molto eccitata. All’improvviso, Paolo mi si avvicina e appoggia il suo pene sul bordo del letto. Lo guardo stupita. Come poteva un ragazzo non molto alto come lui avere un cazzo così grosso? Si masturba. Lo capisco. La situazione &egrave tipica di un film pornografico. Glielo prendo tra la mano destra e comincio a masturbarlo piano piano. Su e giù. Su e giù. Più o meno allo stesso ritmo con cui Davide mi sta sbattendo. Poi prendo a leccargli la cappella. Prima in circolo e poi con leccatine veloci. Vorrei andare su e giù con la mia lingua su tutta l’asta, ma non &egrave semplice fare un pompino come si deve mentre vieni scopata da un altro. Così decido di saltare i ‘preliminari’ e prendo il cazzo di Paolo in bocca. Prendendo il ritmo delle penetrazioni di Davide, uso mano e bocca per fare godere Paolo. Sembra gradire.

Solo adesso noto che Danilo ci sta riprendendo con il suo telefonino. Mentre con la mano sinistra si diletta a fare Steven Spielberg con il suo telefono di ultima generazione, con l’altra stringe i lunghissimi capelli biondi legati nella solita coda di cavallo della Silvietta. Sì, ho due compagne di classe che si chiamano Silvia. Sebbene sia nata prima, se non ricordo male le date dei compleanni &egrave addirittura la più grande della classe, &egrave molto più minuta della Silvia che si sta facendo leccare le grazie da Ilaria; così &egrave chiamata comunemente Silvietta. Corpo minuto da ballerina classica e statura ridotta, la Silvietta nasconde sotto le larghe magliette che indossa solitamente un seno enorme. Altro che l’altra Silvia! Va bene, non un seno grande quanto il mio, ma su un corpo del genere una quarta abbondante risalta tantissimo. Capelli in mano a Danilo, la Silvietta gli lecca l’asta del pene. Su e giù. Come avrei voluto fare io a Paolo. Ho sempre visto la Silvietta come una ragazza studiosa, seria… Tuttavia, capisco perfettamente che avere il fidanzato che vive in un’altra città e che si riesce a vedere al massimo una volta al mese contribuisce alla creazione di perversioni che risiedono dentro l’io più profondo. Direi che sono uscite! Apre la bocca più che può e prende in bocca il pene di Danilo. Tutto! Adesso non sono più ripresa dalla telecamera: Danilo preferisce avere un ricordo di quello che la Silvietta gli sta facendo. Apre la bocca. Poi, dopo aver ripreso fiato, riprende il lavoro. Danilo ansima: non ce la fa più! La Silvietta prende tutto lo sperma di Danilo sul viso: bocca, naso, occhiali… Danilo, soddisfatto, sospende le sue riprese e si siede un momento su una sedia a riposare.

Rimasta sola, la Silvietta si prende un attimo per pulirsi il viso, poi si siede sul bordo del letto, a fianco del mio viso, e prende a masturbarsi. Io sapevo che la sessualità femminile non &egrave visiva come quella maschile, eppure… Paolo mi leva il pene dalla bocca. Che non gli sia piaciuto il mio lavoro? Forse ha semplicemente voglia di altro, visto che apre le gambe alla Silvietta ed inizia a penetrarla. Guardo il mio ‘compagno’. E’ affaticato, si vede, eppure continua a penetrarmi con lo stesso ritmo. Vedo le gocce di sudore partire dall’attaccatura dei lunghi capelli, scendere sulla fronte, sul viso, sul collo, giù per i pettorali, sugli addominali… Sono eccitatissima. Mi contraggo tutta. Il piacere esplode in tutto il mio corpo. Mi sento appagata.

Davide smette di penetrarmi e… Non so cosa faccia. Poco importa. Chiudo gli occhi e mi rilasso. Non mi importa se sono fidanzata, se l’ho tradito nella gita scolastica di quinta con un mio compagno in un’orgia, come sarà il rapporto con i miei compagni di classe dopo questa esperienza collettiva… Mi abbandono alla mia tranquillità. Il resto non importa.

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