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OrgiaRacconti Cuckold

L’esattore

By 20 Ottobre 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

CAP 4
Elena non aveva voglia di tornare a casa. Gli avvenimenti degli ultimi due giorni l’avevano segnata. Tutta la sua vita coniugale si era dissolta nell’arco delle ultime 48 ore. Non avrebbe mai immaginato che potesse succedere.
Suo marito l’aveva intenzionalmente data ad uno sconosciuto e lei lo aveva accettato. Almeno con se stessa non poteva mentire. Dopo il primo momento di smarrimento, la situazione le era piaciuta e piaciuta parecchio. Aveva scoperto una parte di sé che non aveva mai immaginato potesse esistere. Avrebbe dovuto essere turbata, invece era stranamente consapevole. Le era piaciuto come aveva condotto il gioco con l’uomo scelto da suo marito per possederla.
Adesso però che fare? Telefonò alla sua amica Marina. ‘Marina, ciao sono io. Ti dispiace se stanotte venissi da te a dormire?’ ‘Certo che no, Elena, problemi con Roberto?’ ‘Sì, e non ho proprio voglia di tornare a casa.’ ‘OK, vieni quando vuoi sono qui. Ti andrebbe di cenare fuori?’ ‘Sì, perché no?. Grazie e a dopo allora’. Elena era irrequieta, agitata, come avrebbe punito Roberto? Cosa poteva fare? Tradirlo? Ridicolo, visto che lui l’aveva donata ad un altro.
Mentre stava guidando verso la casa di Marina, vide un sexy-shop, ci era passata davanti un sacco di volte senza farci troppo caso, ma quella sera fu colta da un raptus, rallentò, seguì le indicazioni per il parcheggio privato, dove si diceva ci fosse un ingresso riservato, scese una rampa e parcheggiò. Scese dall’auto e si diresse verso una porta di metallo sovrastata da un neon con la scritta ‘Noir desir’. La porta cedette sotto la sua leggera spinta e si trovò in un piccolo vestibolo davanti alla porta di un ascensore. Ebbe un attimo di esitazione e pensò di andarsene. No, non doveva, voleva iniziare la sua esplorazione. L’ascensore non aveva il pulsante della chiamata. Elena si guardò intorno e vide un video citofono. Suonò e dopo pochi istanti una voce maschile chiese ‘ Desidera?’ , un po’ sorpresa rispose di voler dare un’occhiata. L’ascensore si mise in moto e la porta si aprì. C’era un unico pulsante che Elena premette. Si ritrovò in una specie di reception, con un giovanotto vestito di nero dietro ad un bancone di metallo lucido, un ambiente luminoso che ricordava un po’ un bar minimalista. ‘Prego, mi dica’ Elena non sapeva bene cosa fare. C’erano tre porte, ma a parte quelle, il vuoto assoluto, non uno scaffale, niente. Elena sorrise e disse
‘Avete appena aperto o avete venduto tutto?’
‘Immagino che sia la prima volta che viene da noi’
‘Beh, a dire il vero è la prima volta che entro in un negozio di questo genere da sola’
‘Capisco. Bene, la prima porta introduce nel reparto dei DVD, la seconda a quello dell’oggettistica e la terza alle sale private di visione. Immagino che lei voglia curiosare un po’ tra la nostra oggettistica’
‘Sì, direi di sì’ il ragazzo aveva saputo trarla fuori dall’imbarazzo.
‘Prego, di qua. Se vuole una nostra assistente la può accompagnare.’
Perché no? Buona idea. ‘Sì grazie’.
Un ronzio precedette lo scatto dell’apertura della porta. ‘Anna sarà a sua disposizione. E si ricordi che noi garantiamo la massima riservatezza ai nostri clienti.’
Appena entrò, la porta si chiuse dietro di lei. Una ragazza bionda con i capelli corti vestita con un abitino di lattex che copriva a male pena il pube le venne incontro camminando con eleganza su un paio di stivaletti dal tacco vertiginoso, sotto a due gambe perfette molto abbronzate.
‘Sono Anna, come posso esserle d’aiuto?’ Elena si sentì subito a proprio agio, aveva fatto bene ad entrare la tensione si era già completamente dissolta. ‘Non so esattamente cosa sto cercando, sono entrata quasi per caso’
‘nessuno entra da noi per caso’ venga le faccio strada.’ Si girò e iniziò a camminarle davanti ondeggiando il suo didietro. Non male pensò Elena, se fossi un uomo sarei già arrapato.
‘Di qui abbiamo capi di abbigliamento intriganti, strani’ ma non credo che lei sia qui per questo. Prego da questa parte.’ Elena si trovò davanti alla più grande collezione di dildo che avesse mai immaginato. Erano di innumerevoli materiali, colori e dimensioni.
‘Sì, bene, immaginavo che lei fosse qui per questo articolo’
‘ Le sembro così affamata?’ rispose con un po’ piccata.
‘No, tutt’altro, credo che lei stia cercando di sperimentare, di uscire dalla sua solita routine.’ Credo di essere già abbondantemente uscita, pensò Elena.
‘ E cosa mi consiglierebbe allora’
‘Non un vibratore tout court, direi piuttosto uno strap on’
‘ Mi scusi?’
‘ Venga glielo mostro’ La commessa fece qualche passo e prese una scatola, la aprì e le mostrò un fallo i discrete dimensioni montato su una cintura.
‘ Ecco questo dovrebbe fare proprio al caso suo’
‘E cosa ci dovrei fare con quello?’
‘ Sodomizzare il suo compagno, per esempio’. L’idea era geniale, come avevo fatto a non pensarci? Roberto me l’avrebbe pagata.
‘Oppure potrebbe possedere la sua amica’ Beh, questo poi’Marina’
‘Non saprei proprio come usarlo’
‘Adesso glielo mostro, venga con me’ disse Anna. La condusse in un ampio camerino circolare, ricoperto di specchi. ‘Prego, si tolga i pantaloni, che le mostro come indossarlo’ Elena ebbe una piccola indecisione, ma l’idea di possedere un fallo per potere inculare Roberto gliela fece subito superare. Si sfilò i pantaloni e rimase con il perizoma. Anna non si era persa la scena e la stava fissando con interesse. ‘Complimenti, lei ha proprio un bel corpo’ le disse. Anna si avvicinò ad Elena e si inginocchiò davanti a lei, accarezzandole i fianchi, esitò un attimo davanti alla sua fica, tanto che Elena potè sentire il suo fiato caldo. Si stava bagnando. ‘Metta un piede qui’ e le sistemò lo strap on. Elena si guardò e si vide riflessa su tutti i muri. Il dildo era ben visibile. Era attratta dalla sua immagine riflessa. Le gambe nude, quel cazzo e poi il busto con ancora la giacca indossata.
‘Non vuole provarlo?’ la voce di Anna la aveva risvegliata da quella visione. Solo allora si accorse che la commessa aveva appoggiato le mani sulla panca imbottita che correva intorno alla stanza e si era messa a novanta gradi. Anna sotto alla sua gonna minimale non indossava nulla. Elena rimase un attimo interdetta, solo un attimo. Si avvicinò ad Anna, si accosciò per ammirare quella figa completamente depilata e lucida, poi l’impulso di possederla fu irresistibile. Si alzò posizionandosi dietro di lei e guidò il dildo verso la figa di Anna. Si mosse con delicatezza, appoggiò il dildo e iniziò a spingere piano. Non ci fu quasi resistenza e il cazzo posticcio scivolò tutto dentro alla ragazza. Elena iniziò a pomparla, aumentando sempre di più il ritmo. Anna iniziò a mugolare per il piacere, la cosa eccitò ancor di più Elena che continuò a prenderla ancora più forte. In quel momento vide riflesso negli specchi il ragazzo che l’aveva accolta all’ingresso, che si stava godendo lo spettacolo. Si avvicinò alla coppia di donne, si mise di fianco a Anna, si aprì pantaloni offrendo il suo cazzo alla bocca della ragazza, che girando la testa iniziò a succhiarlo con passione. Il ragazzo fissava Elena negli occhi. Elena aveva voglia, sì aveva voglia di cazzo. Fece uscire il dildo dalla figa di Anna e si tolse lo strap on. Anna lasciò andare il cazzo del ragazzo. Elena si inginocchiò davanti a lui, leccandolo. Il cazzo era bagnato dalla saliva di Anna, cosa che la eccitò ancor di più. Ingoiò il cazzo con avidità. Sentì delle mani che la prendevano e la alzavano. Si afferrò ai fianchi del ragazzo per non perdere l’equilibrio. Si sentì aprire e poi penetrare. La sensazione era bellissima: figa e bocca pieni. Non sempre il ritmo del pompino era lo stesso della scopata e quindi ogni tanto si trovava il cazzo piantato profondamente nella gola. Sentì gemiti di piacere alle sue spalle, alzò lo sguardo e con sorpresa vide che non era Anna a prenderla ma un altro uomo. Era circondata da altri due uomini, che assistendo alla scena si stavano masturbando. Uno dei due prese il posto di quello che era venuto e la penetrò di colpo, scopandola con foga. Il secondo scostò il ragazzo e gli mise il cazzo davanti al viso. Elena lo prese in bocca e lo spompinò con avidità. Si sentiva troia, una vera troia e la sensazione le piaceva moltissimo. Un tremito la prese e le fece tremare le ginocchia, stava per venire. L’orgasmo fu devastante, dovette lasciare il cazzo che aveva in bocca. L’uomo non si perse d’animo e si masturbò, in pochi secondi venne inondando il viso e i capelli di Elena con la sua sborra. Anche l’uomo che la stava scopando venne riempiendola. Gi uomini se ne andarono silenziosi come erano venuti. Elena si alzò e si vide riflessa negli specchi. Era trasfigurata, con il viso che colava di sperma e altro sperma che le stava colando dalla figa. Si sentiva una vera femmina.
Anna le si avvicinò e le leccò il viso, pulendola, poi la baciò con voluttà. Elena rispose la bacio, gustando il sapore di sperma e la strinse a sé per un bacio appassionato. Anna la guidò verso un bagno, dove Elena potè ricomporsi e poi la accompagnò all’ingresso dove il ragazzo la attendeva con il pacchetto dello strap-on. Elena pagò, il ragazzo le diede un bustina con un dvd. ‘Questo è un omaggio, è la ripresa della sua visita da noi. Venga ancora, la aspettiamo’. Elena si sentì mancare, avevano filmato tutto. ‘Non si preoccupi, il video non sarà diffuso, a meno che non sia lei a richiederlo’. Elena salutò ed uscì. Salita in macchina prima di andare a casa di Marina, fece una deviazione verso casa, aveva un regalo per Roberto’.

To be continued

Per suggerimenti e commenti cristallo.12@hotmail.it

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