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OrgiaRacconti Cuckold

L’incontro,

By 6 Febbraio 2013Dicembre 16th, 2019No Comments

L’incontro

Sono Paolo, con mia moglie Marta siamo sposati da dieci anni ma insieme,anche se tra alti e bassi, da circa vent’anni. Entrambi quarantenni, entrambi fisico asciutto, la mia lei con una seconda di seno e con un sederino niente male. Abbiamo due bimbi e la nostra vita sessuale nell’ultimo periodo, visti i numerosi impegni, risultava molto limitata. Praticamente solo il fine settimana si riusciva a ritagliare un po’ di spazio, ma tutto sempre molto frettoloso. Proprio per questo motivo si e’ deciso di ritagliarci un po’ di tempo solo per noi, e cosi’ almeno una sera a settimana era dedicata a noi stessi. Tutto cio’ aveva ricominciato a rinvigorire il nostro rapporto.
Devo dire che durante i nostri amplessi la mia fantasia ricorrente era quella di immaginare la mia lei alle prese con due cazzi. Esternando a Marta i miei pensieri non assistevo in lei a un diniego, anzi parlando durante il rapporto di cio’ lei si lasciava condurre e proseguire nella mia fantasia, tutto cio’ aumentava l’eccitazione e gli orgasmi risultavano molto soddisfacenti. Tutto pero’ finiva li, all’amplesso, anche se in me rimanevano quelle immagini e quelle sensazioni e quell’eccitazione crescente che quei pensieri creavano nella mia mente.
Ma proprio una delle nostre sere ‘libere’ la nostra vita ha avuto una sterzata incredibile.
Quella sera la nostra meta era un locale presente nella nostra citta’,gia’ in macchina pregustavo il dopo cena. La sua figa calda,la sua lingua sul mio corpo i suoi umori da assaporare.
Arrivati nel locale lo trovammo gremito in ogni posto a causa della presenza di un gruppo musicale che stava suonando. Non ci scoraggiammo e appoggiati al bancone del bar,sorseggiando un drink aspettammo il liberarsi di qualche tavolino.
Passo’ mezzora circa,ma di posti liberi nemmeno a pensarci, cosi andai nuovamente dal titolare del pub a chiedere lumi ma la risposta fu che quella sera sarebbe stato molto difficile. Ritornai da Marta con la consapevolezza di dover abbandonare il locale, ma proprio mentre stavo spiegando a mia moglie la risposta ricevuta una voce alle nostre spalle, con estrema naturalezza, ci disse che se per noi non era un problema potevamo accomodarci al tavolo insiame a loro. Ci voltammo e con immenso piacere a pronunciare quest’invito era una splendida donna, che insieme al suo compagno avevano assistito alla nostra ‘tribolazione’. Ci fu un’attimo d’esitazione ma ad una tale gentilezza non poteva seguire un rifiuto. Inizialmente ci fu in tutti e quattro un’imbarazzo generale, ma poi il tutto si tramuto’ in poco tempo in una grande sintonia.
Sandra era la lei che aveva pronunciato l’invito, elegante e molto seducente, capelli lunghi corvino un seno notevole un fisico curato da molte ore di palestra e una voce molto suadente. Il marito Luca un ragazzo molto a modo e simpatico. Entrambi piu’ grandi di noi di circa cinque anni.
Incominciammo a parlare, era come se una bolla avesse avvolto il nostro tavolo a tal punto che tutto cio’ che accadeva intorno a noi passo’ in secondo piano, la musica, la gente erano contorni inesistenti.
I cocktail si susseguivano facendo sciogliere i nostri pensieri e le nostre menti.
Vidi gli occhi di Marta lucidi, i suoi sorrisi la sua bocca carnosa il suo splendido corpo fasciato nel vestito color panna e il desiderio comincio’ a crescere. L’avrei voluta possedere, incrociai il suo sguardo e sapevo che anche lei era cio’ che desiderava. Ma la consapevolezza era, che tutto cio’ era stato creato dai nostri nuovi amici, dai loro movimenti,dalle loro parole e dai loro corpi. Sandra era una macchina di seduzione,non potevo non pensare ai corpi nudi delle due donne e immaginare cosa sarebbe stato il loro abbraccio. Vidi gli occhi di Sandra soffemmarsi nei miei,proprio quando all’interno dei pantaloni il mio cazzo premeva prepotentemente, tutto cio’ come se avesse letto nei miei pensieri, la vidi sorridere piegando leggermente la testa continuando a guardarmi leggendo il libro aperto qual’ero.
La serata fini’,ci scambiammo i numeri di telefono con la promessa di sentirci presto ma una frase di Sandra proprio mentre stavamo per lasciarci entro’ in me come una freccia: Comunque non potevo non dirvi che siete proprio belli e scatenate in me una grande eccitazione.
Avevamo lasciato la macchina in un parcheggio in un posto un po’ decentrato.
Appena dentro l’abitacolo baciai Marta in modo molto passionale, eravamo entrambi carichi d’eccitazione lo sentivo da come mia moglie ricambiava i baci e le carezze,
Con le dita scostai il perizoma di Marta trovando la figa un lago di umori, non era un semplice ditalino che l’ avrebbe soddisfatta, il clitoride era gonfio e carico di eccitazione. Ma il primo orgasmo arrivo in lei immediato, all’orecchio mi disse che mi desiderava da tempo e che non vedeva l’ora che la scopassi. A quel punto la penetrai e mentre il mio cazzo entrava ed usciva dalla sua figa gli dissi che l’avrei presa anche davanti ai nostri nuovi amici. Marta non si lascio sfuggire l’occasione e con fare da troia in tutta risposta mi disse: a questo punto se proprio devo essere sincera avrei preso in bocca il cazzo di Luca. Non potevo crederci, ero sempre stato io a chiedere di immaginare e ad esternare questo tipo di pensieri, lei si, alcune volte mi seguiva nei racconti ma mai di sua iniziativa. E cosi chiesi: e dopo averlo preso in bocca?
Gli occhi di Marta erano carichi di voglia,la sua voce rotta dal piacere e la sua risposta fu potente per cio’ che la mia mente stava elaborando: lo avrei scopato, avrei voluto che mi entrasse nella figa proprio come stai facendo tu ora, avrei voluto sentire il suo seme caldo dentro me.
Arrivai immediatamente urlando tutto il mio piacere e anche lei segui’ il mio orgasmo con il suo. Ci abbandonammo ad un abbraccio consapevoli che questa volta qualcosa stava cambiando.

Continua’.
Per qualsiasi commento fxaliander@hotmail.com
L’appuntamento

Marta mi chiamo’ il giorno dopo in ufficio dicendomi che Sandra l’aveva contattata e che eravamo stati invitati da loro per il venerdi prossimo.
Fu molto vaga alle mie domande, ma quanto accaduto la sera prima si riaffaccio’ nella mia mente. La giornata lavorativa scivolo’ via lasciandomi deconcentrato nel lavoro e con erezioni continue che seguivano i miei pensieri.
Arrivato a casa trovai, con immenso piacere, la mia dolce meta’ sola senza i bimbi accompagnati al circo dal nonno.
Non aspettavo altro, spinsi Marta sul divano, gli sfilai i pantaloni della tuta e scostando gli slip incominciai ad assaporare il dolce sapore dei sui umori. Mentre la mia lingua umettava la sua figa mi slacciai i pantaloni estraendo il mio cazzo porgendolo verso la sua bocca. Marta incomincio’ un lavoro stupendo, la sua lingua leccava le palle seguendo poi l’asta del mio cazzo posandosi sul glande, da li a poco avrei raggiunto l’orgasmo ma non era cio’ che volevo. Alzai la testa di mia moglie chiedendogli quanto fosse troia, mi guardo’ con quel solito luccichio negli occhi e la risposta fu: da ieri sera e anche dopo la chiamata con Sandra mi sento porca e la mia voglia e’ continua.
Sandra mi ha confidato che ieri sera hanno fatto l’amore con Luca pensando a noi. Ho dovuto confessargli che anche noi abbiamo scopato pensando a loro ed e’ da questa mattina, prima in ufficio e poi a casa che ho una grande voglia del tuo cazzo.
A queste parole la girai a pecorina e la penetrai violentemente, l’orgasmo arrivo’ potente per entrambi.
La settimana passo’ in fretta, facemmo sesso altre volte ma senza accennare ai nostri nuovi amici, anche se in me persistevano dei flash che facevano aumentare l’eccitazione e l’orgasmo, sapevo e sentivo che anche per Marta era la stessa cosa.
Arrivo’ il venerdi, ci preparammo vestendoci molto casual. Io un paio di jeans e una camicia, Marta un vestitino corto a mezza coscia che lasciava soperte le spalle, mise molta attenzione al trucco anche se leggero. La osservavo muoversi in slip e reggiseno, la osservavo spalmarsi la crema sul corpo e sentivo nell’aria un carico d’eccitazione tale che l’avrei posseduta immediatamente, ma volevo anche che tale eccitazione rimanesse in noi pronta ad esplodere forse poco piu’ tardi.
E cosi’ arrivammo a casa di Sandra e Luca, era un’appartamento all’ultimo piano di un palazzo al centro della nostra citta’. Ci accolsero con il solito sorriso coinvolgente che toglieva qualsiasi imbarazzo. Sandra era splendida, i suoi capelli scuri cadevano sulle spalle lasciate scoperte da un top rosso, si vedeva chiaramente che non portava reggiseno intravedendo le punte dei capezzoli che puntavano sulla seta del vestito. Le gambe lunghe erano avvolte da un paio di pantaloni a pinocchietto. Anche Luca faceva la sua buona figura, alto piu’ di me di 10cm circa, io sono alto 1.72, era vestito anche lui con pantaloni e camicia. Ci abbracciammo e ci baciammo come se la nostra fosse stata una lunga amicizia,ci fecero visitare casa loro, elegante e curata in ogni particolare. Finimmo la perlustrazione nel soggiorno accomodandoci sui due divani bianchi di pelle presenti in sala. In sottofondo si ascoltava un blues di janis Joplin, l’unica luce veniva da una piantana in fondo alla sala, per il resto,solo delle candele poste in piu’ punti, illuminavano l’ambiente. Su un tavolino Sandra aveva preparato stuzzicherei varie e delle caraffe con dei cocktail alcolici. Incominciammo a chiacchierare a bere e ad apprezzare quanto preparato. Subito l’atmosfera si fece coinvolgente, intima quasi come se ci conoscessimo da sempre. Ad un certo punto della serata, che stava passando inesorabile tanto era piacevole la compagnia, Sandra rivolgendosi a noi disse: sapete, devo confessarvi che e’ tutta la settimana che pensiamo a voi, l’altra mattina,dopo aver parlato con Marta, e dopo aver confessato di aver fatto l’amore con Luca pensando a voi,sapere di aver suscitato in voi le medesime sensazioni e’ stato cosi’ eccitante che non ho potuto fare a meno di masturbarmi al termine della chiamata. Mentre Sandra parlava,Luca si era portato alle sue spalle massaggiando la schiena e i capelli. Lei continuo’ a parlare delle sue sensazioni dei suoi pensieri e del piacere che avrebbero avuto nel vederci fare l’amore. Io e Marta ascoltavamo, ammaliati dalle sue parole e dalla sua voce, anch’io incominciai ad accarezzare i capelli e la schiena di mia moglie. La sua voce come una sirena entrava in noi, nei nostri pensieri, nelle nostre fantasie. La musica, le luci soffuse, l’alcol, la voglia di sesso mi portarono a cercare le labbra di mia moglie. La sua lingua entro’ nella mia bocca carica di voglia, mi sentivo trascinato in uno spazio fatto di piacere e voglia,fu naturale abbassare lo zip del vestito di Marta, fu naturale accarezzare i suoi seni e baciare i capezzoli duri carichi di voglia. Eravamo estraniati, sentivo la mano di Marta posarsi sui pantaloni per saggiare la durezza della mia eccitazione. Incominciai a far scivolare le mie mani sulle sue gambe,incominciai ad accarezzare l’interno cosce per arrivare poi ad accarezzare la passerina di mia moglie da sopra gli slip. Il perizoma era completamente bagnato,dopo tutti questi anni passati insieme non mi era mai capitato di sentire attraverso la stoffa una quantita’ tale di umori da impregnare in quel modo le mutandine. Intrufolai un dito sentii i suoi peli caldi e umidi,la sua fica era un lago di umori, il clitoride una nocciola pronta ad esplodere di piacere. Non so se e quanti orgasmi avesse raggiunto ero soltanto consapevole che anche Marta era stata travolta dal piacere e dalla passione. Sentii le mani di Marta che mi slacciavano la cintura,la sentii cercare il mio cazzo da sotto gli slip dopo avermi sbottonato i pantaloni. Sentii la sua mano segarmi lentamente il cazzo, per poi chinarsi con la testa e incominciare un superbo pompino. Fu allora che per un attimo tornai in me ricordando che in quella stanza non eravamo soli, quando aprii gli occhi la scena che si presento’ alla mia vista era idilliaca, Sandra senza piu’ pantaloni era impalata sul cazzo di Luca rivolgendo lo sguardo verso di noi. I suoi seni fuori dal top, sballottavano ai movimenti dovuti alla penetrazione, la sua figa completamente depilata ara una visione di piacere unico. Sarei arrivato nella bocca di Marta da li a qualche secondo se non fosse che la mia dolce meta’, forse capendo il mio stato, interruppe il pompino per impalarsi anche lei sul mio cazzo. Entro’ cosi’, senza togliersi le mutandine,la schiena rivolta di spalle ai nostri amici. Ero perso completamente, sentivo Marta che continuava a raggiungere orgasmi continui,i suoi occhi erano sempre chiusi a differenza del solito, quando provavamo un piacere immenso nel guardarci. Tutto cio’ stava ad indicare che anche lei era persa nel piacere. Aveva smarrito il suo controllo, aveva sbloccato le sue inibizioni. Arrivai dentro lei come un fiume in piena,sentii il mio cazzo esplodere in sussulti di piacere, anche Marta raggiunse un’ulteriore orgasmo la sentii gemere e mordermi il collo, avevamo perso il controllo ma quel’orgasmo rimarra’ in me per tutta la vita.
Fu Sandra, come al solito a farci riprendere dall’imbarazzo, la vidi alzarsi, con il solo top indosso e avvicinarsi a Marta. Fece alzare la mia compagna e con tutta la naturalezza di questo mondo abbracciarla e dargli un leggero bacio sulle labbra dicendogli poi sottovoce: siete stati bellissimi. Poi, tirandola leggermente dalle braccia, le vidi dileguarsi verso il bagno. Solo la voce di Luca mi riporto’ alla realta’ dopo aver assistito alla visione paradisiaca delle due donne allontanarsi seminude. Fumammo una sigaretta, e il suo carattere loquace cercava di smorzare l’imbarazzo creatosi. Andai anch’io in bagno per sciacquarmi e anche per riprendermi per quanto accaduto.
Ritornai da loro e li trovai in cucina intenti a preparare un piatto di spaghetti. Notai subito che si cercava di far tornare tutto come prima, ma non era cosi’, anche se i sorrisi, e le chiacchere erano continue nell’aria si respirava l’odore del sesso consumato precedentemente. Abbracciai Marta da dietro le spalle e le baciai il collo sussurrandole nell’orecchio l’amore profondo che provavo, lei voltandosi mi lancio’ uno sguardo di tale intensita’ che capii che anche per lei valevano gli stessi sentimenti. Mangiammo gli spaghetti accompagnati da un’ottimo vino rosso continuando nei nostri inesorabili discorsi. Ma come al solito fu Sandra ha lanciare una pietra in un lago che tutto era tranne che calmo. Approfittando di un’attimo di silenzio e approfittando dell’eccitazione presente nell’aria rivolgendosi a me con voce suadente chiese: Paolo, con tutta sincerita’ mi scoperesti? Mentre vi osservavo prima sul divano avrei voluto essere al posto di Marta tanta era la passione che trasmettevate e pensandoci ancora ora non posso fare a meno di bagnarmi.
Queste parole furono come un pugno nello stomaco,sentii il mio cazzo crescere nei pantaloni, pensai qualche secondo e risposi: Sei bellissima, dire che non ti prenderei anche subito, qui sul tavolo sarebbe una grossa bugia. Ma se qualcosa dovesse accadere vorrei che anche Marta dia il suo assenso e soprattutto vorrei che anche lei sia con noi. Sandra a questa risposta si morse leggermente il labbro, piego’ la testa e rivolgendosi a Luca disse: cosa ti avevo detto’sono stupendi. Guardando Marta chiese: e tu tesoro ti faresti scopare dal mio Luca? Avevo capito dove stava andando a parare, Sandra sapeva gia’ la mia risposta, e sapeva che facendo prima a me la ‘proposta indecente’ avrei aperto una breccia nel leggero ostruzionismo di Marta. La risposta della mia compagna arrivo’ dopo qualche secondo, dopo avermi osservato e dopo aver osservato anche i nostri amici: Ho gia’ sognato di fare sesso con Luca, ho sognato la sua lingua dentro di me, ho sognato i suoi muscoli, le sue braccia pensavo che fosse solo fantasia ma se qualcosa dovesse accadere la penso proprio come Paolo. Ero stravolto, la diga si era rotta, un fiume in piene aveva rotto gli argini. Alle parole di Marta vidi Luca avvicinarsi alle sue spalle e massaggiare i capelli e la schiena, vidi gli occhi della mia compagna chiudersi per assaporare il momento. Io e Sandra assistevamo impassibili a questa scena carica di erotismo, vidi la mano di Luca cercare il seno di Marta dopo aver abbassato lo zip del vestito. Vidi le sue labbra baciare i seni e i capezzoli. Vidi Marta reclinare la testa senza fare alcuna opposizione. Tutto sembrava cosi’ al rallentatore, l’atmosfera era carica d’eccitazione. Ad un certo punto,come se si fosse risvegliata dal torpore, vidi la mano di Marta saggiare la consistenza del cazzo di Luca da sopra i pantaloni. La vidi massaggiare la patta incerta se proseguire o fermarsi, fu Luca a prendere l’iniziativa facendosi calare i pantaloni ed estraendo il cazzo di notevoli dimensioni. Vidi Marta come in trans, vidi la sua mano posarsi sul cazzo, era come se saggiasse la consistenza, vidi segare il membro di Luca che con gli occhi chiusi stava godendo il leggero massaggio. Fu un attimo, la bocca di Marta si poso’ sul cazzo del nostro amico, la sua lingua si muoveva lungo l’asta, la sua bocca baciare le palle, finche’ presa dalla voglia vidi ingoiare il membro eretto e carico di voglia. Il pompino era inesorabile, la testa andava e veniva, ogni tanto la sua lingua leccava il glande e l’ asta per poi ringoiarlo. Ero talmente perso di quanto avveniva vicino a me che mi ero dimenticato di chi aveva creato tutto cio’, girandomi verso Sandra la vidi con le gambe aperte intenta farsi un ditalino, le labbra della sua fica aperte dalle dita che contemporaneamente martoriavano il clitoride. Fu un’attimo, mi avvicinai a lei e mi inginocchiai in mezzo alle sue gambe continuando con la lingua il lavoro che la sua mano stava facendo freneticamente. L’odore del suo sesso e dei suoi umori mi entrarono nelle narici e si depositarono nel cervello facendomi letteralmente impazzire. La mia lingua e le mie labbra si posavano su quel frutto aperto risucchiando gli umori abbondanti che fuoriuscivano. La mano di Sandra spingeva la mia testa come se volesse farmi entrare completamente in lei. Ero pazzo di piacere, avevo perso il controllo,mi alzai per portare Sandra in un posto piu’ comodo e vidi Marta seduta sulle gambe di Luca che si stava impalando su quel magnifico cazzo. I suoi umori colavano sul membro eretto, la sua fica lo accoglieva accompagnata da gemiti di piacere. Tutto cio’ fece scaturire nella mia testa un’ulteriore ondata di piacere, portai Sandra nel soggiorno la feci stendere sul divano e la penetrai nella posizione piu’ classica. Il mio cazzo entro’ con estrema facilita’ vista le lubrificazione della sua fica e la saliva lasciata dalla mia bocca. Sentivo le contrazioni del suo sesso, sentivo la sua fica come se volesse risucchiare il mio cazzo e tutto cio’ che da li a poco sarebbe uscito. Arrivo’ anche l’altra coppia, erano completamente nudi, il viso di Marta era stravolto dal piacere, i peli della sua fica erano madidi dei suoi umori e di quelli che aveva lasciato precedentemente Luca. Si misero di fronte a noi, mia moglie a pecorina e Luca a scoparla con forza da dietro. Per me fu troppo, arrivai dentro Sandra scaricando in lei tutto il mio piacere. Fu per entrambi un orgasmo intenso, le sue grida di piacere entrarono nella mia testa amplificando ancora di piu’ l’orgasmo, le contrazioni della sua fica risucchiavano la mia sborra come se non volesse far uscire nessuna goccia del mio seme. Anche chi stava di fronte a noi stava per raggiungere il culmine del piacere, Marta continuava a gemere e a mordersi le labbra, fin quando Luca esplose in lei. Fu un’immagine potente, il cazzo di Luca completamente piantato nella fica di mia moglie e le contrazioni del suo bacino e successivamente dei rivoli di sborra che colavano dalla fica di Marta. Rimanemmo un’attimo cosi’ ad apprezzare ancora quegli attimi di piacere, questa volta fui io ad interrompere quel momentaneo imbarazzo. Mi spostai da Marta, l’abbracciai forte e incominciai a baciarla sulla bocca sentendo ancora l’odore del sesso di Luca, le dissi con un filo di voce che era la mia vita consapevole del fatto che inesorabilmente le nostre vite, quelle sessuali sarebbero cambiate.

Continua’.
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Il cambio di vita

Cio’ che era accaduto con Sandra e Luca comincio’ a cambiare la nostra vita, ogni sera dopo aver addormentato i bimbi i nostri corpi si abbandonavano al piacere. La sera successiva al nostro primo scambio di coppia, nudi nel letto ci confidammo le nostre sensazioni. Se per me era una fantasia continua ma mai realizzata, la mia curiosita’ era sentire cio’ che Marta aveva provato. E cosi mentre accarezzavamo i nostri corpi mi confido’ che la risposta che avevo dato a Sandra aveva consegnato una chiave per aprire definitivamente la porta della sua inibizione. E se la sua fica che bagnandosi chiedeva di sfondare quella porta, la sua mente poneva ancora dei limiti. Ma cio’ che avevo detto era anche segno di forte amore nei suoi confronti, liberandola cosi’ da ogni inibizione. Poi era stato tutto merito di Luca, sentire le sue mani sul suo corpo e le sue labbra sui suoi seni gli avevano fatto perdere ogni controllo. E non a caso mi confido’ che il primo orgasmo venne proprio mentre Luca succhiava i suoi capezzoli, era piu’ un orgasmo celebrale ma comunque intenso e ricco di piacere. Quello che accadde dopo fu naturale, prendere in bocca il cazzo di Luca, sentire l’odore, la consistenza, le dimensioni di un membro che non era il mio, fecero scaturire in lei sensazioni nuove facendole perdere completamente il controllo. E cosi’ gli orgasmi erano continui, e sentire il cazzo di Luca dentro il suo corpo e vedere che io e Sandra non eravamo meno a quanto lei e Luca stavano facendo, le fece perdere ogni controllo andando cosi a ricercare solo il piacere per cio’ che stava accadendo.
Facemmo sesso,fantasticando continuamente e provando piacere mai provati.
Arrivo’ di nuovo venerdi, atteso forse gia’ da quando avevamo lasciato i nostri amici con la promessa di rincontrarci da loro la settimana successiva. In macchina mentre ci recavamo da loro, la mia mano s’intrufolo’ nella gonna a portafoglio di Marta. Trovai la sua fica completamente bagnata, dopo alcuni minuti che le mie dita accarezzavano i peli,le labbra della sua fica e il clitoride pulsante, Marta allontano’ la mia mano e avvicinandosi al mio orecchio con la voce rotta dall’eccitazione disse: smettila per favore , non vorrai rovinare la mia passerina che questa sera deve accogliere il cazzo di Luca. Mi girai verso di lei e le dissi: sei una grande troia, lo sei sempre stata avevi solo bisogno di cancellare i tuoi preconcetti. Lo so che ti eccita vedermi scopare con Luca e so anche che ti eccitano queste mie risposte’.fu quanto mi disse Marta. Ed io in tutta risposta le dissi: la tua fica pero’ non nasconde quanto tu apprezzi il cazzo di un altro.
Quando bussammo alla porta ci venne ad aprire Sandra, aveva una vestaglia corta di seta che arrivava a meta’ coscia. Era lo specchio dell’erotismo, diede un leggero bacio sulla bocca ad entrambi e ci fece accomodare. Ci disse che avevano fatto tardi nel prepararsi e ci condusse nella stanza da letto. Dopo pochi minuti dalla porta del bagno presente nella stanza da letto usci’ Luca in accappatoio. La meraviglia iniziale nel vederci si tramuto’ in immediato piacere quando dopo avermi stretto la mano bacio’ con passione Marta. La mia compagna non si tiro’ indietro, anzi contraccambiao’ il bacio con la medesima passione. Intanto Luca dopo aver inizialmente accarezzato i seni da sopra la stoffa della camicia, fece intrufolare la sua mano nello spacco della gonna. Se in macchina la fica di Marta era gia’ grondante di umori, non osai pensare lo stato attuale. Intanto Sandra si era posta dietro al marito e dopo aver inizialmente accarezzato le spalle, snodo’ la cintura dell’accappatoio continuando ad accarezzare e a baciare la schiena di Luca. Era una scena terribilmente eccitante, il mio cazzo stava esplodendo nei pantaloni, ma non volevo spezzare l’incantesimo creatosi. Intanto dalle pieghe dell’accappatoio svettava imperioso il cazzo di Luca. Marta, a cui era stata sfilata la camicetta, incomincio’ a segare quella verga pulsante. Luca intanto era riuscito a far scivolare ai piedi la gonna di mia moglie. Praticamente Marta era rimasta con il solo perizoma, anche se si poteva dire quasi inesistente, essendo stato scostato da Luca. Cosi’ i peli e le labbra della fica erano esposte alle dita del suo amante. Ad un certo punto vidi Marta inginocchiarsi, la vidi osservare quel cazzo cosi’ vicino al suo viso. Era come se fosse stata in contemplazione, vedevo il movimento lento della sua mano finche’ non vidi sparire prima la cappella e poi completamente tutto il membro di Luca nella bocca di mia moglie. Era un pompino terribilmente eccitante, era come se Marta volesse dare il meglio di se, vedevo le sua guancia ingrossarsi, la sua lingua leccare le palle e risalire sulla cappella per poi rimprendere a succhiare con avidita’ il membro imperioso. Intanto io mi stavo spogliando con l’obiettivo di scopare Sandra che ancora si stava dedicando alla schiena e al sedere del marito. Pero’ quando Luca alzo’ Marta mettendola a pecorina sul letto e scopandola in quella posizione con le mutandine ancora indosso, in me si scateno’ un desiderio folle per mia moglie. Avvicinai il mio cazzo verso la sua bocca, quando i nostri occhi s’incrociarono, nel suo sguardo potei vedere piacere,riconoscenza,amore e cosi’ quella fantasia che ci scambiavamo a letto,poterla vedere scopare con un altro mentre era impegnata con me in un pompino,si stava realizzando. La sua bocca si apri’ ingoiando il mio cazzo. Tutto era fantastico, i suoi gemiti, le grida strozzate di Sandra che stava martoriando con le dita la sua fica, gli sbuffi di Luca, e poi ancora il volto di Marta contorto dal piacere. Arrivai nella sua bocca con tutta la potenza del mio orgasmo,e se una parte fini’ nella sua gola l’enorme quantita’ di sborra fini’ in faccia e sui capelli. Anche Luca,dopo poco,con grida di piacere scarico’ tutta la sborra nella fica di mia moglie. E cosi’ ci ritrovammo stesi tutti e quattro nel letto, con Marta che aveva espressioni ancora di piena estasi. Oramai gli imbarazzi erano stati abbandonati, Sandra si lamento’ che da li a poco anche lei avrebbe voluto avere il medesimo trattamento. E cosi’ quella sera scopammo altre due volte,scambiandoci il partner. Quando tornammo a casa la fica di Marta era pulsante,mi disse che in qualsiasi posto si trovasse se pensava a me e ai nostri amici la voglia di cazzo diventava irrefrenabile e la sua fica cominciava a grondare’dopo avermi fatto con le sue parole rizzare l’uccello si mise a cavalcioni incominciando nuovamente a scoparmi. Non so’ dove trovai le energie quella sera,ma arrivai nuovamente dentro lei. Oramai ci eravamo persi dentro un mondo fantastico.

Continua’.
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La gita

Per due settimane consecutive ci incontrammo ogni venerdi sera a casa di Sandra e Luca. Scopavamo con intensita’ e passione. Oramai eravamo tutti e quattro in piena sintonia. Marta sembrava in loro presenza un’altra persona, si lasciava condurre ed ella stessa portava noi maschietti al piacere assoluto della carne. L’ultima sera prima di ritornare a casa, Luca ci disse che il venerdi successivo avevano l’intenzione di passare il fine settimana nella loro casa di montagna. Saremmo partiti la mattina e tornati la domenica e dovevamo assolutamente passare con loro quei giorni. Tornammo a casa eccitati da quell’invito, fantasticando per cio’ che sarebbe potuto accadere. Pero’ avevamo il problema a chi lasciare i bimbi, ma quello non sarebbe stato un problema, quando una cosa si desidera la soluzione si sarebbe trovata sempre.
E cosi venerdi mattina ci trovammo tutti e quattro nella macchina di Luca pronti a passare insieme il fine settimana. Io e Luca davanti a chiacchierare di calcio e di politica e le due donne dietro. Arrivammo nella tarda mattinata a casa loro, dopo esserci sistemati un pochino uscimmo per visitare il paesino. Le due donne innanzi a noi erano stupende, emanavano un carico di erotismo che faceva voltare tutti gli uomini che incrociavamo. Noi da dietro eravamo fieri di cio’, sapendo che erano le nostre e che i loro corpi sarebbero stati solo nostri. La giornata passo’ tranquilla, la sera andammo a cenare in un noto ristorantino del posto. Ancora non avevamo fatto sesso, anche se innumerevoli erano state le allusioni. Cenammo e bevemmo dell’ottimo vino. Le due donne, causa l’alcol, incominciarono ad avere i primi cedimenti. Incominciarono a cinguettare con il cameriere,il quale non perdeva occasione di venire presso il nostro tavolo. Sandra parlando con Marta incomincio’ a dire: pensa come c’e’ l’ha duro sotto quei pantaloni’.quasi quasi se Luca me lo permette gli vado a fare un pompino. Marta di suo rispose: certo che sei proprio una bella maialina. Perche’ tu a quel poverino non lo faresti un pompino? Fu la risposta di Sandra. Marta che oramai era in simbiosi con la sua amica disse: certo se Paolo me lo permette me lo scoperei anche. Erano partite,ma forse era anche cio’ che realmente avrebbero desiderato’pagammo il conto e andammo subito in macchina. Io andai dietro con mia moglie, e appena entrato nell’abitacolo tirai fuori il cazzo dai pantaloni. Marta senza alcuna esitazione chino’ la testa e incomincio’ a succhiarlo. Era talmente eccitata che sembrava volesse risucchiarmi anche l’anima,Sandra la incitava con parole oscene, ricordandogli quanto fosse troia e ricordandogli quanto sarebbe stato bello vederle fare il medesimo pompino al cameriere. Per fortuna il tragitto fu breve,altrimenti sarei venuto da li a poco nella bocca di mia moglie. Arrivammo a casa, ci dirigemmo immediatamente nella stanza da letto togliendoci freneticamente i vestiti e incominciammo a scopare le nostre consorti. Marta sotto i colpi del mio cazzo raggiungeva orgasmi continui, la sua fica si contraeva allo spasmo e le sue unghie mi graffiavano la schiena. Luca, dopo aver messo a pecorina Sandra, scopava la moglie con la medesima intensita’. Ad un certo punto vidi le dita di Luca forzare il secondo canale della moglie, vidi inserire prima un dito,poi due in quel fantastico fiorellino. Poi dopo aver raggiunto la perfetta lubrificazione, lo vidi estrarre il cazzo pulsante dalla fica per vederlo scomparire nel culetto di Sandra. Le grida di piacere della moglie s’intensificarono, sicuramente era una pratica che gia’ avevano sperimentato perche’ il secondo canale di Sandra fu violato senza particolare difficolta’. Marta da quel punto di vista era ancora vergine, avevo piu’ volte cercato di fare mio il suo culetto, ma senza alcun esito. E cosi pensare a come sarebbe stato bello poter superare anche questo tabu’ mi fece letteralmente perdere il controllo raggiungendo cosi’ un orgasmo potente. Scaricai tutta la sborra accumulata nella giornata in quella fica calda e vogliosa, sentii ancora i gemiti continui delle due donne e poi mi abbandonai, senza uscire, sul corpo della mia compagna. Quella notte scopammo ancora le nostre donne, scambiandoci pero’ i partner. Avrei anch’io voluto violare il culetto di Sandra, ma non volevo essere troppo audace e cosi’ mi ‘accontentai’ della fica calda e depilata della mia partner. Ci addormentammo sfiniti uno sull’altro in quel magnifico lettone. La mattina fui svegliato dal profumo del caffe’, ero l’ultimo ad essere rimasto nel letto e quando andai in cucina li trovai tutti intenti a fare colazione. Ci furono le solite battute di circostanza, nelle quali le due femminucce mi presero ingiro dicendomi che avevo una faccia troppo sbattuta e che se per me fosse stato un problema nel proseguire i nostri intrecci amorosi avrebbero fatto ricorso alle prestazioni del cameriere della sera prima. Intanto Luca ci informo’ che aveva ricevuto una chiamata dal fratello, il quale lo avvisava che ci stava raggiungendo insieme ad un amico per passare la giornata con noi. Leggendo la delusione sul mio volto, aggiunse anche che si sarebbero fermati solo per l’escursione lasciandoci cosi la sera libera da passare con le nostre mogli. Ci sistemammo per la gita e iniziammo il percorso stabilito per raggiungere la baita in alta montagna. Alberto era il fratello di Luca, anche se piu’ piccolo di cinque anni erano praticamente identici nel carattere e nel fisico, anzi a dire il vero sembrava ancora piu’ loquace e intrattenitore. Giulio era invece diametralmente opposto, piu’ introverso ma con il medesimo fisico scultoreo di Alberto frutto di ore e ore di allenamento in piscina essendo compagni della medesima squadra di nuoto. E cosi’ ci incamminammo nel sentiero di montagna tra battute e risa. Marta era raggiante, la osservavo e nonostante la tuta mi trasmetteva un’eccitazione indescrivibile. L’aria che si respirava era di felicita’ e armonia. Arrivammo in cima trafelati e stanchi e ci fermammo a pranzare presso il rifugio. Notavo gli atteggiamenti di Sandra molto affettuosi verso Alberto, che veniva apostrofato come il cognatino preferito,e come scapolo integerrimo, lasciando in sospeso nell’aria battute del tipo: tanto chissa’ con quei muscoli quante femmine avrai alla porta. E cosi’ mentre si pranzava potei osservare come i due nuovi venuti corteggiassero le cameriere senza che venisse da loro alcuna ostruzione. Per Sandra e Luca fu un viatico per prendere in giro i due nuovi venuti. Il pomeriggio io e Marta ci sdraiammo per riposarci sotto l’ombra di un’albero. Stesi su una coperta accarezzai il volto raggiante di mia moglie scambiandoci parole d’affetto e d’amore. Chiesi come stava, e lei mi disse che il posto e la compagnia erano stupendi e che non vedeva l’ora che fosse arrivata la sera per fare l’amore. Cosi’ dopo un pisolino ristoratrice ci ritrovammo tutti e sei a far rotta verso casa. Giunti a destinazione nel pomeriggio inoltrato ognuno di noi a turno s’impossesso del bagno per cambiarsi. E proprio mentre Alberto e Giulio si stavano preparando per andar via un’affermazione di Sandra mi lascio’ di stucco: Non potete andare via ora, almeno cenate con noi per fare cosi’ il viaggio di ritorno con la pancia piena. Entrambi, declinarono l’offerta sostenendo che non volevano disturbare la nostra intimita’. Ma come al solito Sandra fu molto convincente e cosi’ i due ospiti rimasero con noi per la cena. La mia delusione fu totale, gia’ pregustavo qualcosa di completamente diverso, ma intanto questa era stata la scelta dei padroni di casa’ E cosi’ noi maschietti sotto comando delle femminucce incominciammo a darci da fare per preparare qualcosa da mettere nello stomaco. Alberto torno’ a casa con due casse di vino rosso, nemmeno se ci fosse stata una tavolata di dodici persone. Io e Giulio ai fornelli ad aiutare le fanciulle e Luca sistemare il soggiorno. Verso le 20.30 cominciammo a cenare, sembrava un pasto cameratesco tanti e tanti i brindisi che si susseguivano. A meta’ pasto avevamo gia’ scolato una delle due casse di vino acquistate da Alberto. Osservavo Marta seduta in mezzo tra me e Luca, era bellissima con i suoi occhi verdi che luccicavano per il troppo bere, i capelli castani raccolti in una coda dietro le spalle, le dita delle mani lunghe e affusolate. Cosa potevo chiedere di piu’ con una donna cosi’ al mio fianco. Forse sentendosi osservata la vidi voltarsi verso me scambiandoci uno sguardo carico di passione. Quello che era successo nell’ultimo mese ci aveva profondamente cambiato e quello che lessi nel luccichio dei suoi occhi fu che in quel momento anche lei desiderava cio’ che desideravo anch’io, fare sesso, possedere i nostri corpi e provare quel piacere reciproco che entrambi ci sapevamo dare. Cio’ causo’ in me una potente erezione, nascosta per fortuna, dal tavolo. Proprio in quel momento, colei che ci aveva introdotto alla scoperta di questi nuovi piaceri alzandosi con un bicchiere stracolmo di vino disse: e adesso voglio fare un brindisi al piu’ bel cognatino che ho. E facendo alzare Alberto dalla sedia intrecciarono le braccia e iniziarono a bere. Anche noi seguimmo il brindisi. Ma la precaria stabilita’ di Sandra, che oramai era piu’ che alticcia, fecero si che un movimento repentino del braccio, ando’ ad urtare con forza il braccio incrociato di Alberto. Cosi’ facendo, mezzo bicchiere di vino si riverso’ sul collo e poi ando’ a bagnare la maglietta del cognato. Ci fu un’attimo d’imbarazzo negli occhi di Sandra ma subito ristabilitasi incomincio’ a sfilare prima la maglia della tuta e poi la maglietta del malcapitato, affermando che ci avrebbe pensato lei a lavare i panni. Alberto di contro non si oppose alla svestizione. Alberto rimase col torace completamente nudo. A quella visione Sandra si scaravento’ prima sul collo e poi sul petto del cognato dicendo che non andava persa nessuna goccia di vino e cosi incomincio’ a leccare quel corpo statuario. Alberto non poneva alcuna opposizione e la scena stava incominciando ad assumere dei caratteri erotici non indifferenti, cosi’ nella mia mente incomincio’ a balenare il pensiero che tutto fosse stato organizzato ad arte. Mi girai verso Marta, per cercare di capire dalle sue espressioni cosa pensasse, e la vidi con gli occhi chiusi mentre si mordeva leggermente un labbro. Guardai giu’ e vidi il suo bacino leggermente spostato in avanti sulla sedia e la mano di Luca all’interno dei pantaloni che stava sicuramente accarezzando la fica. Sandra intanto si era inginocchiata e dopo aver abbassato i pantaloni stava mordendo il cazzo di Alberto da sopra gli slip. A quel punto fu chiaro il disegno dei nostri amici. Io e Giulio osservavamo l’estasi delle due donne incerti se intervenire o meno. Luca intanto si era inginocchiato tra le gambe di Marta e dopo aver sfilato pantaloni e mutandine leccava con frenesia la fica di mia moglie. Anche Giulio persa l’inibizione iniziale lo vidi alzarsi con il cazzo in mano, era mostruosamente enorme. Non avevo mai visto una nerchia cosi’ lunga e grossa. Dopo un’attimo di esitazione si diresse verso Marta. Vidi la mano di Giulio accarezzare il viso e i capelli di mia moglie, quando lei apri’ gli occhi si ritrovo’ quella bestia a pochi centimenti dal viso e incomincio’ a contemplarla con occhi languidi. Era passato un mese da quando avevamo conosciuto i nostri amici, e se con loro tutto era stato graduale quello che stava accadendo ora era stato terribilmente repentino. Erano due perfetti sconosciuti anche se avevamo passato la giornata insieme. La risposta che Marta avrebbe dato a quel contatto della mano avrebbe notevolmente cambiato le nostre vite, mi aspettavo uno sguardo di mia moglie che nei momenti di difficolta’ trovava nelle mie espressioni un sostegno. Questa volta fu Marta a prendere la sua decisione, vidi la sua bocca aprirsi e ingoiare quel fantastico randello di carne. Talmente era grosso non entrava completamente nella bocca. Le mani di Marta incominciarono a muoversi accarezzando prima le palle per poi spostarsi sull’asta di quel cazzo enorme. Intanto Sandra, con le gambe sulle spalle di Alberto urlava continuamente di piacere,stavano scopando sul tavolo dove prima stavamo cenando. Io intanto sembravo completamente inebetito non sapendo verso quale direzione muovermi. Ad un certo punto Luca si alzo’ dalle gambe di mia moglie, aveva il viso imbrattato dagli umori della mia lei, si precipito’ ad aprire il divanoletto presente in sala. In quell’attimo Marta ruoto’ di novanta gradi sulla sedia per trovarsi cosi’ meglio posizionata nei confronti del cazzo di Giulio. Aveva incominciato a prendere dimestichezza con le dimensioni di quel membro,ora riusciva a prendere in bocca quasi la totalita’ del cazzo. Ritorno’ Luca e prese in braccio Marta portandola sul letto appena sistemato. Quando mi posso’ vicino i nostri sguardi s’incrociarono, il viso era stravolto dal piacere. Venne messa a pecorina, Luca da dietro incomincio’ a scoparla freneticamente aiutato dalla lubrificazione della fica di mia moglie. Anche Giulio non voleva perdersi il pompino che era iniziato e cosi’ si pose davanti a lei offrendo il cazzo che venne ingoiato con desiderio inaudito. Intanto Alberto e Sandra avevano completato il loro amplesso e osservavano anche loro questa scena sublime. Sandra vedendo la mia inattivita’ venne a sedersi su di me a cavalcioni e dopo essersi infilata il mio cazzo nella fica mi disse: dalla prima sera che vi abbiamo notato sapevamo che eravate due porcellini. Guarda tua moglie, tutte le inibizioni stanno cadendo, e’ amante del cazzo proprio come me, anzi penso che se gli venga dato il giusto tempo gli ultimi tabu’ che gli sono rimasti crolleranno come un castello di carta. Mentre ascoltavo Sandra dirmi queste parole nell’orecchio vedevo mia moglie scopare come una forsennata con due uomini sconosciuti. Stava rifiutando con dei movimenti di bacino le due dita di Luca che cercavano di aprire l’ano mai violato,ma ero sicuro che anche quell’ultimo tabu’ a breve sarebbe caduto. Arrivai dentro Sandra quasi immediatamente, proprio mentre Luca e Giulio scaricavano il loro seme dentro il corpo di mia moglie. Gli occhi di Marta incominciarono a lacrimare, sicuramente i primi schizzi di sborra erano andati di traverso nella sua gola, e cosi’ quel cazzo possente incomincio’ ad inondare il viso e i capelli. Era una maschera di sborra. Dalla fica oscenamente aperta fuoriuscivano i rivoli del seme scaricato da Luca che ancora rimaneva piantato nel suo utero. Passarono degli interminabili secondi, poi il suo corpo come una pezza fu abbandonato sul letto. Era irriconoscibile, era distesa sul letto con le gambe aperte da cui fuoriusciva ancora un rivolo bianco di seme. Dal viso la sborra colava sul letto e sui seni, e il suo volto era una maschera di piacere. Passo’ qualche minuto e mentre Sandra con il mio cazzo piantato dentro la fica leccava i lobi delle mie orecchie, vidi Alberto avvicinarsi con il cazzo eretto verso il corpo di mia moglie. Sicuramente la visione di lei in quello stato aveva risvegliato nei maschietti ulteriore libido. Cosi’ Alberto tenendo il cazzo in mano ando’ a puntare diritto verso la fica di mia moglie. Marta lo osservava e in alcuni momenti si mordeva le labbra, forse addirittura il contesto stava generando in lei continui piccoli orgasmi che trasportavano il piacere dalla fica alla testa. Vidi Alberto spostare il cazzo dal clitoride alle grandi labbra senza mai affondare dentro l’utero di mia moglie il randello che teneva in mano. Intanto Marta spostava il bacino in avanti cercando di accogliere quel membro che si divincolava sulla sua fica. E cosi Alberto incomincio’ a parlare dicendo: e’ da questa mattina, dal primo momento che ti ho visto che ho desiderato scoparti, ma non pensavo potesse accadere cosi’ in fretta. Lo sai che sei proprio una bella troietta? Dimmi cosa vuoi? Marta nel pieno estasi rispose sottovoce: il tuo cazzo. Non ho sentito fu la risposta, dillo piu’ forte. La voce di mia moglie fu piu’ intensa, rotta dal piacere: anch’io e’ da questa mattina che sto sognando questo momento, ho voglia del tuo cazzo, ti prego dammelo. La cappella entrava nella fica di mia moglie rimanendo qualche secondo per poi riuscire per martoriare quel sesso fradicio di umori e sborra. Ti piace il mio cazzo? Sii fu la risposta rotta che usci’ dalla bocca. Dimmi quanto ti piace, se non mi dici cosa vuoi come faccio a scoparti? Allora Marta quasi presa dalla disperazione incomincio’ a dire: Ho voglia del tuo cazzo dentro la mia fica, ho voglia di sentirlo dentro, di essere riempita e di sentire gli schizzi caldi del tuo seme dentro me. Alberto sembrava soddisfatto, ora aveva inserito le dita nella fica di mia moglie giocando con quel sesso pulsante. Ma ancora una volta, con un sorriso quasi beffardo, incomincio’ a chiedere: E Giulio? Ai visto come c’e’ l’ha grosso’ Ti e’ piaciuto il cazzo del mio amico? Ti e’ piaciuto succhiare la sua sborra? Ti piacerebbe prenderlo nella tua fichetta? Marta era quasi allo stremo, i movimenti verso l’alto del bacino facevano trasparire la sua voglia di cazzo, la sentii rispondere: Ho voglia pure del cazzo di Giulio, dammi prima il tuo e poi mi scopo pure il cazzo del tuo amico. Voglio sentire la vostra sborra nella mia fica, sento ancora il sapore di Giulio in bocca e non capisco piu’ nulla, trattatemi da troia, ma ti prego dammi il tuo cazzo. A quelle parole Alberto con forza introdusse il suo arnese nella fica di Marta iniziando a scoparla selvaggiamente, girando la testa verso me e Sandra disse: mi avevi detto che era una porcellina, ma secondo me questa qua’ ti batte di gran lunga cara cognatina!!! Il mio cazzo a sentire le parole di Marta era tornato nuovamente duro, non aveva mai avuto quel linguaggio cosi spinto, ma sapere ora, che tutto era stato organizzato ad arte fece scaturire in me una scossa nella testa. Alzai Sandra, la feci piegare sul tavolo e dopo aver raccolto con le dita cio’ che fuoriusciva dalla fica andai a lubrificare l’ano, subito dopo iniziai ad appoggiare la cappella del mio cazzo su quell’orifizio che si apriva senza difficolta’. Entrai dentro lei, sentivo il piacere potente della sodomia, sentii il canale piu’ stretto che provocava sensazioni piu’ intense, sentivo e vedevo Marta gemere e gridare di piacere. Arrivai quasi subito, quando vidi Giulio rivoltare mia moglie e penetrare quella fica da qui ora fuoriusciva anche la sborra di Alberto. Vidi quel cazzo enorme entrare senza difficoltà. Vedevo il seme colare sulle gambe, e il cazzo riempire completamente la fica di Marta. E cosi’ arrivo’ anche Giulio, scarico’ una parte di seme dentro e la restante sulla schiena e sul sedere.

Continua’.
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Il senso di colpa

Marta era stesa sul letto con la faccia affossata sul cuscino, dal suo corpo colavano ancora i resti della battaglia di cui era stata partecipe. Sandra si stese accanto a lei e accarezzandole i capelli le disse quanto fosse bella. Non ci fu alcun tipo di reazione. Intanto Alberto e Giulio andarono via. Qualcosa era terribilmente mutato nell’atmosfera, andammo a dormire e il giorno dopo il viaggio verso casa fu accompagnato da un silenzio quasi imbarazzante. Avevo cercato un’approccio con Marta, ma la sua risposta fu che aveva bisogno di riflettere. Tornati a casa e sbrigate le faccende domestiche ci ritrovammo finalmente nell’intimita’ del letto matrimoniale. Non potevo lasciare Marta angosciarsi sola nei suoi pensieri, tutto cio’ che era accaduto era stato molto forte anche per me e insieme avremmo dovuto affrontare le nostre paure. Cosi mi avvicinai a lei e la costrinsi a parlarmi chiedendole di sfogare cio’ che la deprimeva. Fu un fiume in piena, guardandomi con gli occhi sbarrati incomincio’ : Sono terrorizzata, ho paura che cio’ che e’ accaduto possa incrinare il nostro rapporto, ho paura di me stessa e delle mie reazioni. Quando Alberto era sopra di me desideravo ardentemente cio’ che stavo dicendo, mi sentivo quasi fuori controllo, il mio unico desiderio era godere, era sentire il sesso di Alberto riempirmi, morivo dalla voglia di prenderlo in bocca, di bere il suo seme. Quando poi mi ha parlato di Giulio e del suo cazzo enorme ho desiderato che entrambi mi prendessero contemporaneamente, ero talmente persa che speravo violassero il mio ano. Quando poi tutto e’ finito, ho avuto paura, non riuscivo a guardarti, stavo male e sto ancora male, avevo paura delle tue reazioni. Le diedi un leggero bacio sulla bocca e le dissi: sei la mia vita, pensi che questo viaggio, queste scoperte tutto cio’ che sta accadendo siano vissute solo da te? Ricordi la prima sera che abbiamo incontrato Sandra e Luca, cos’abbiamo detto?che tutto cio’ che sara’, dovra’ essere condiviso da entrambi. E allora? Pensi se qualcosa fosse andato contro i miei desideri o contro cio’ che avrei voluto, non sarei intervenuto per interrompere cio’ che stava accadendo? Cio’ che stavi dicendo o facendo non hai pensato che forse era cio’ che anch’io desideravo? Mi osservava rapita, mi disse: ma non hai paura che cio’ possa minare il nostro rapporto? Le risposi: Fin quando entrambi viaggiamo nella stessa direzione il rapporto puo’ solo accrescere, il mio piacere e’ vederti godere, anche se con piu’ uomini, anche se violassero il tuo sederino che ancora non mi hai dato, l’importante e condividere insieme le emozioni e fermarci nel caso l’altro non condivida cio’ che sta accadendo. Cio’ puo’ avvenire solo se insieme viviamo questo viaggio. E poi abbiamo la certezza che cio’ che e’ accaduto ha modificato in positivo la nostra vita di coppia, basti pensare alla nostra sessualita’ prima d’incontrare i nostri amici. Mi abbraccio e mi bacio’ forte.
Il venerdi avevamo deciso di non passarlo con i nostri amici, Marta doveva ancora metabolizzare l’accaduto. Andammo a cenare in un ristorantino. La serata fu piacevole, parlammo di tutto, e tutto era stupendo. Verso il finire della cena Marta mi disse che gli mancava la presenza di Sandra e Luca. Gli dissi che avremmo potuti chiamarli per sapere dove fossero, e cosi’ fu. Mi rispose Luca felice di ascoltare la mia voce, mi disse che si trovavavo a cena con un gruppo di amici. Come Sandra seppe che al telefono eravamo noi volle parlare subito con Marta cosi le passai il telefono. Sentii dire: No, non vogliamo disturbarvi’.dai ci vediamo un’altra volta’.va bene tra ‘ ora. Guardai Marta porgermi il telefono e dirmi che Sandra era stata intransigente, nonostante fossero fuori avrebbero lasciato i loro amici per incontrarci a breve a casa loro. Quando bussamo alla porta di casa, Sandra abbraccio’ l’amica come se non la vedesse da una vita, dicendole che la nostra presenza le era mancata terribilmente, ma allo stesso tempo non voleva forzare nulla. Per stare piu’ comodi ci condussero in camera da letto. Luca e Sandra si accomodarono sul letto, io su una poltroncina e Marta su quella di fronte a me. Mia moglie, come se la poltrona scottasse, si alzo’ e rivolgendosi verso i nostri amici incomincio’ a dire: Sono terribilmente mortificata per l’atteggiamento che ho avuto nei vostri confronti, dopo quanto accaduto sabato mi sono vergognata di me stessa e soprattutto avevo paura della reazione di Paolo. Sandra si alzo’ subito dirigendosi verso lei, e mettendole un dito sulla bocca le disse che non doveva scusarsi con nessuno, perche’ quanto era successo era un fatto normale. Marta continuo’ a parlare, dicendo che con me avevamo chiarito, ma in lei rimaneva ancora un senso di preoccupazione. Fu Sandra a tranquillizzarla dicendo: Pensi che se Paolo non avesse condiviso le tue scelte tu ora seresti qui? Anche noi all’inizio abbiamo attraversato questa fase, ma sapere che si ha una persona che condivide appieno le nostre scelte e’ piu’ forte di ogni perplessita’. Se tu avessi fatto sesso con un’altra persona senza aver condiviso nulla con Paolo sicuramente, per come sei fatta, avrebbe lasciato in te questo smarrimento, ma tu devi sentirti sicura perche’ al tuo fianco c’e’ tuo marito che con te e’ in piena simbiosi. Vedevo il volto di Marta avvallare con le espressioni cio’ che Sandra affermava e finalmente il viso distendersi. Ad un certo punto Sandra fece girare Marta verso lo specchio a muro e dirle: guardati,guardati come sei bella”incomincio’ a sfilarle la giacca e la camicetta senza che mia moglie opponesse resistenza. Le parole di Sandra,mentre faceva scivolare la gonna di mia moglie, continuavano a viaggiare nell’aria: guarda come sei bella, pensa quanti uomini hanno desiderato possedere questo corpo e quanti desidereranno possederlo’..era rimasta con il solo perizoma che stava scivolando anch’esso sui suoi piedi facendola rimanere davanti allo specchio completamente nuda. Sandra continuava a parlare:la scelta se andare avanti con loro sara’ solo tua’e anche di Paolo, perche’ il tuo uomo ha capito che il piacere e’ anche veder godere all’inverosimile il partner. Le mani di Sandra accarezzavano i capezzoli, i fianchi fino a fermarsi ad accarezzare i peli della fica. Sei bellissima continuava a dire, e rivolgendosi a noi ci ordino’ di spogliarci e di distenderci sul letto. Non ci lasciammo pregare e mostrando i nostri sessi eretti al massimo per l’atmosfera creatasi facemmo quanto ordinato. Sandra fece voltare mia moglie verso di noi, continuando a parlare disse: guardali stanno bramando il tuo corpo, il loro desiderio per te e’ al massimo,tu ora hai un grande potere, un potere unico, quello di farli godere. Ma la scelta e’ solo tua, ma indirettamente anche di Paolo, e cosi’ sara’ sempre, per tutte le occasioni e gli avvenimenti che si presenteranno. Se hai voglia ora, vai a sentire il potere che il tuo corpo ha suscitato in loro, senti il sapore del desiderio, senti la consistenza della passione. Marta ci osservava, qualcosa in lei era mutato, si mosse verso noi e si posiziono’ in mezzo ai nostri corpi. Sandra la seguiva e le accarezzava i capelli per poi scendere sulla schiena e i fianchi, per poi ritornare su per accarezzare i seni. Marta continuava ad osservare i nostri corpi nudi, i nostri sessi che ardevano dalla voglia di scaricare tutta la passione accumulata. Finche’ mi guardo’ intensamente e capii dal sguardo che ogni barriera era caduta, che la diga che bloccava il suo essere era completamente crollata. Cosi’ incomincio’ ad accarezzare il mio cazzo sempre guardandomi negli occhi proprio per trasmettermi maggiormente cio’ che ora provava. La sua mano continuava leggermente a segarmi, finche’ chinandosi con la lingua non incomincio’ a leccare l’asta e la cappella del cazzo. Non era un pompino,ma un assaporare lentamente cio’ che il mio corpo in quel momento stava trasmettendo. E cosi’ la sua lingua raccoglieva cio’ che dal mio cazzo lentamente usciva. Sandra continuando il suo lento e inesorabile massaggio continuava a ripetere: pensi che se Paolo fosse stato contrario a cio’ che sta accadendo non ti avrebbe gia’ portato via da qua? E invece’ senti il sapore della sua passione’senti quanto desidera vederti cosi’ come sei senza false ipocrisie. Marta a quelle parole alzo’ la testa dal mio sesso, e avvicinandosi a Sandra le diede un leggero bacio sulle labbra. Successivamente si dedico’ a Luca,facendo le medesime cose che avevo subito io. Il viso di Marta e tutto il suo corpo lasciava oramai trasparire l’eccitazione presente in lei. Ad un certo punto alzo’ la testa dal cazzo di Luca e venne ad impalarsi sul mio cazzo. Era eccitata all’inverosimile, ci guardavamo negli occhi consapevoli che la nostra vita sessuale era definitivamente mutata. Erano movimenti lenti,rotatori che amplificavano ancora di piu’ il piacere che ci stavamo scambiando. Ma ancora una volta si alzo’ da me per impalarsi sul cazzo di Luca. Marta era splendida, osservavo il cazzo del mio amico,lucido per gli umori di mia moglie, entrare ed uscire dalla sua fica. Il volto era sconvolto dal piacere. Ad un certo punto Sandra, eccitata per tutto cio’ che stava accadendo, mise la sua mano tra la fica e il cazzo del marito per raccogliere il frutto del loro piacere e portarlo alla sua bocca. Non ci fu ostruzione da parte di Marta anche se la mano dell’amica leggermente stava accarezzando il suo sesso cha mai prima una donna aveva saggiato. Ancora una volta mia moglie, si porto’ sul mio cazzo lasciando Luca sgomento per la voglia di scaricare in lei tutta l’eccitazione. Questa volta l’amplesso fu piu’ selvaggio, Marta si dimenava sul mio membro finche’ scese sul mio viso dicendomi nell’orecchio che voleva essere riempita, che voleva sentire il mio seme caldo dentro lei’..sentirla pronunciare queste parole fece generare in me una scossa elettrica, dopo pochi secondi i getti della mia sborra erano dentro lei. Dopo aver assaporato il piacere del mio orgasmo, Marta si sposto’ nuovamente su Luca, mentre Sandra si era fiondata sul mio membro per ripulire i succhi che erano rimasti. Marta ebbe con Luca lo stesso comportamento che ebbe con me, con le medesime richieste fatte con la voce rotta dell’eccitazione. Quando ebbero terminato il loro amplesso, mia moglie si venne a stendere al mio fianco dicendomi che mi amava alla follia. Sandra era intenta a fare un 69 con il marito visto che ancora quella sera nessuno si era dedicato alla sua passerina. Vedevamo questa scena a pochi centimetri da noi, tutto era stato, ed era profondamente eccitante. Accarezzai il sesso della mia compagna da cui fuoriusciva ancora la sborra di Luca, era tutto eccitante. Eravamo oramai consapevoli che nessuno dei due avrebbe mai rinunciato a questi piaceri. In macchina,mentre ritornavamo a casa, Marta si avvicino’ al mio orecchio dicendomi che era ancora eccitata. Mi disse che non avrebbe mai rinunciato a me,per quello che ero, per quello che gli davo. Mi disse che aveva la fica bagnata, si alzo’ leggermente la gonna e nonostante fossimo ancora in centro incomincio’ a farsi un ditalino. Poi con la voce rotta dell’eccitazione mi disse: spicciati a ritornare a casa’questa sera voglio darti il sederino.

Continua’.
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La passione

Entrammo dentro casa che eravamo gia’ mezzi nudi, quando Marta si sfilo’ la gonna sotto non portava assolutamente nulla, evidentemente in macchina si era gia’ preoccupata di togliersi gli slip. Mi fiondai sulla sua fica e incominciai un lento lavoro con la lingua. L’odore del suo sesso e gli abbondanti umori della sua fica valevano piu’ di ogni eccitante che potessi assumere. Ero pazzo per quel corpo che si dimenava sotto i leggeri colpi della mia lingua. Succhiavo e leccavo il clitoride irto e pronto ad esplodere, mi spostavo a martoriare le grandi labbra e con giri concentrici con le dita entravo in quel sesso che desiderava solo essere penetrato dal mio membro. Avevo perso anch’io il controllo e cosi’ feci cio’ che Marta mi chiedeva da tempo, entrai in lei. Alternavo le mie spinte in movimenti lenti e subito dopo veloci e frenetici. Le chiedevo di dirmi quanto fosse porca e lei mi rispondeva che ora si sentiva porca anche nell’anima. Mi disse che ora guardava gli altri uomini con altro piglio, immaginando i loro sessi e le loro voglie. Mentre la scopavo gli dissi che allora mi dovevo preoccupare visto il suo cambio di stato. Mi rispose dicendomi: abbiamo detto che le cose andranno fatte insieme’ma cio’ non toglie che mi possa bagnare vedendo un bel ragazzo’, aveva deciso di farmi perdere completamente la testa, sapeva che parlando di altri che si univano a lei in me scatenava una passione irrefrenabile. Cosi’ con la voce rotta dall’eccitazione mi disse: e poi sai da quando abbiamo iniziato quest’avventura sto vedendo tutto in modo diverso’ Mi fermai con il cazzo duro dentro di lei e le chiesi: non ti capisco a cosa ti riferisci? La risposta di Marta fu: Ricordi quando ti parlavo del capo area che viene mensilmente in sede’.si dice che sia un marpione’.si dice pure che Gisella gli abbia gia’ dato la fichetta’..bhe l’ultima volta mi sa che ci ha provato pure con me’.con la scusa di vedere alcune pratiche,siamo andati in archivio ed essendo un posto stretto ha appoggiato la sua patta al mio sederino, non so se fosse stato involontario o meno’ma l’ho sentito, allora mi sono scostata subito non lasciando spazio a fraintendimenti’ma ora!!! Non so se quanto stava dicendo fosse vero, ma sicuramente aveva sortito l’effetto sperato, stavo esplodendo di desiderio, ma prima di qualsiasi altro mio gesto volevo sapere cosa avrebbe fatto. La sua risposta fu: Ora forse non mi sarei schivata tanto in fretta, poi lo avrei lasciato cosi con il cazzo duro, perche’ senza di te non avrei fatto nulla, ma sicuramente mi avrebbe fatto piacere sentire la sua erezione. Cosi’ le chiesi:e se io ti dicessi di fare la porcellina a patto poi di raccontarmi tutto? Marta con lo sguardo da porca mi rispose: allora mi farei anche prendere in archivio, con le mutandine indosso e con la paura che qualcuno possa venire, lo immagino duro dentro di me con la voglia solo di sesso. A quelle parole la girai, raccolsi gli umori dei nostri sessi che colavano dalla fica e li spalmai sul buchetto del sederino. Incomincia ad inserire un dito,poi due ma c’era ancora dell’ostruzione, presi dal comodino la bottiglietta di olio di mandorle e ne versai un po’ dove le mie dita stavano cercando abilmente di forzare quell’ulteriore fonte di piacere. Quando poi mi accorsi che l’opera di lubrificazione aveva sortito l’effetto sperato, appoggiai la cappella che entro’ piano,piano. Il suo ano si stava dilatando,dovevo fare piano perche’ la sua voce e la sua mano ogni tanto mi fermava. Ma oramai entrambi volevamo provare quella nuova esperienza, entrai in lei dopo lenti movimenti. Sentivo la sua voce alternare grida di dolore con gemiti di piacere,gli orgasmi in lei erano continui. Io provavo una sensazione completamente diversa, il mio cazzo era stretto in una morsa e tutto era amplificato. Cominciai lentamente ad entrare ed uscire, oramai il secondo canale si era dilatato e il pensiero di prendere Marta in quel modo mi porto’ ad un piacere intenso. Non so quanto seme riversai in lei, ma nonostante quella notte avessimo fatto gia’ sesso, vidi uscire dal suo buchetto una quantita’ impressionate di liquido bianco che passando dalla fica andava a cadere sulle lenzuola del letto. Ci addormentammo sfiniti,con l’odore del sesso sui nostri corpi, col pensiero che un altro tabu’ era stato sfatato ma che ancora il percorso era lungo ma sicuramente ricco di piaceri da scoprire.
Tutto cio’ che era accaduto aveva cambiato le nostre vite sessuali, tutto era cambiato piacevolmente in meglio. Gli incontri con Sandra e Luca erano un punto fermo della settimana. Ci scambiavamo idee, desideri e confidenze. Marta racconto’ ai nostri amici del suo primo rapporto anale, di cio’ che aveva provato sia mentalmente che fisicamente. Sentire la sua voce descrivere ogni particolare,provoco’ in tutti una profonda eccitazione. Facevamo sesso, ascoltavamo Sandra e Luca raccontarci le loro esperienze di scambio. Ascoltammo con piacere che la prima sera del nostro incontro ci avevano gia’ ‘puntato’ e che non avrebbero mai immaginato che si sarebbe potuti arrivare a tali livelli di affiatamento in cosi’ breve tempo. Ci dissero che quella sera stavano aspettando un’altra coppia e che per fortuna non si era presentata all’incontro. Sandra come al solito lanciava quelle pietre che colpivano le nostre fantasie, e cosi’ quando in settimana i nostri corpi si univano fantasticavamo su cio’ che Sandra e Luca ci avevano raccontato, immaginavamo che altre coppie si univano ai nostri amplessi, immaginavamo i nostri corpi unici che davano e ricevevano piacere.
E cosi’ una sera mentre stavamo cenando in un ristorante Sandra ci disse: Ragazzi, sabato una nostra carissima amica ha organizzato una festa. Sara’ una festa stupenda, solitamente ne organizza tre o quattro all’anno e devo dire che il divertimento e’ assicurato. Gia’ da tempo che gli ho raccontato di voi e logicamente siete invitati, c’e’ gente per bene, educata e simpatica. Pero’ devo dirvi che il fine della serata e’ il sesso. Voi, come chiunque, si deve sentire libero di fare cio’ che si sente senza alcuna costrizione, pero’ e’ giusto che vi dica che assisterete a quanto di piu’ eccitante possiate pensare. A noi farebbe immensamente piacere poterci andare insieme, pensateci. Incrociai il mio sguardo con quello di Marta e fu lei a rispondere: penso non ci siano problemi a venire, soprattutto sapendo di non essere obbligati a dover fare qualcosa per forza. Il mio cazzo spingeva forte nei pantaloni, un’altra tappa del percorso stava arrivando.

Continua’.
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Ci stavamo preparando per la festa che si sarebbe svolta quella sera. Marta trasudava eccitazione da tutti i pori. La vedevo aggirarsi in camera intenta a spalmarsi la crema sulla pelle, si trucco’ non vistosamente e si vesti’ in maniera elegante, ma non troppo, con un abito che la sfiancava dai lati facendo risaltare il suo corpo snello e suadente. Le spalle restavano scoperte. Come intimo aveva indossato un completino molto ridotto e visto il caldo delle giornate non portava calze ma aveva indossato delle scarpe con dei tacchi che slanciavano ancora di piu’ la sua figura. Prima di uscire di casa l’abbracciai per farle sentire cosa aveva provocato la sua lenta vestizione. Incontrammo Sandra e Luca e ci avviammo verso la destinazione. In macchina Sandra ci disse che Valeria,l’organizzatrice della festa e padrona di casa, era una donna molto affascinante. Aveva sposato il marito,molto piu’ anziano di lei, in giovane eta’ essendo rimasta incinta di una ragazza che oggi aveva 27anni. Valeria con il passare degli anni aveva capito che le sue esigenze sessuali andavano oltre che ai singoli rapporti con il marito, aveva necessita’ di provare nuovi stimoli e sensazioni. Il marito non si oppose a quelle richieste, sapendo che ostacolare la moglie l’avrebbe sicuramente portata a fare di nascosto quanto le stava chiedendo ed inoltre, vista la sua eta’, non poteva mantenere i ritmi sessuali che Valeria chiedeva. Inoltre Sandra ci disse che con Valeria aveva un forte legame essendo stata lei a introdurla in questo mondo fatto di piacere, un po’ come ora lei stava facendo con noi. Arrivammo a destinazione, varcato il cancello d’ingresso con l’auto percorremmo altri 2km circa di parco, stando ad indicare l’alto ceto sociale della coppia. Quando scendemmo dalla macchina abbracciai Marta,la baciai passionalmente e le dissi quanto l’amavo, le dissi che il mio piacere era godere del suo piacere e che viaggiavamo per la medesima strada e che sarebbe bastato un semplice cenno per far capire all’altro il proprio pensiero. Marta mi guardo’ passionalmente e mi disse che il mio pensiero era anche il suo e che mai come ora si sentiva profondamente legata a me. Dopo aver suonato il campanello ci venne ad aprire una donna molto affascinante, capii subito dalla descrizione fatta da Sandra che era Valeria. Era una donna di circa cinquant’anni portati benissimo, vestita molto elegantemente e con uno sguardo magnetico. Abbraccio’ calorosamente i nostri amici, e quando varcammo la soglia abbraccio’ e bacio’ anche noi con pari intensita’ dicendoci: ho sentito parlare Sandra di voi in maniera entusiasta cosi’ mi sembra gia’ di conoscervi da tempo. Sono felice che siate venuti, spero vi divertiate e mi dovrete perdonare se questa sera non vi possa dedicare le giuste attenzioni, ma in sala ci sono numerosi ospiti’.comunque non manchera’ l’occasione di rincontrarci. Tutto fu pronunciato in maniera suadente,con quegli occhi magnetici che sembrava volessero ipnotizzare le nostre menti. Ci accomodammo in sala, dove erano gia’ presenti numerose persone. Ci presento’ ai vari invitati e tutti sembravano carini ed educati. L’ambiente era una riproduzione piu’ grande della casa di Sandra, stando a testimoniare l’influsso che aveva avuto sui nostri amici. Le luci erano soffuse, c’erano innumerevoli candele che illuminavano l’ambiente. L’arredo era molto elegante ma non eccessivo,ma i pezzi presenti non lasciavano dubbi sul loro stato sociale. In sottofondo si ascoltava una musica molto gradevole. Eravamo tesi, anche se tutti trasmettevano molta calorosita’, ma ci trovavamo per la prima volta ad una festa che prima o poi sarebbe esplosa con il fine di dare e ricevere piacere. Mentre stavamo dialogando con Sandra e Luca che non ci avevano mai lasciati soli, si presento’ a noi una giovane ragazza dicendo: sono sicura che voi siete Paolo e Marta. Mia madre e’ innamorata di voi non conoscendovi!! Io sono la pecora nera di casa’la mia mammina aveva cercato di tenermi nascosta questa serata per paura che gli rovinassi la piazza!!! Ma non sa delle mie risorse. Comunque devo dire che Sandra aveva proprio ragione’siete proprio carini. Rivolgendosi a Marta gli chiese: Non ti dispiace se questa sera mi scopo tuo marito, a vederlo cosi ho gia’ voglia che mi prenda ora, ma non voglio sentire i rimbrotti di mia mamma. Sia io che Marta rimanemmo meravigliati della presenza della figlia di Valeria e soprattutto per quel linguaggio esplicito. Era una copia della madre, capelli lunghi e rossi che cadevano sulle spalle, medesimi occhi da gatto e zigomi pronunciati. A differenza di tutti era vestita in maniera da non lasciare spazio alle interpretazioni, aveva o si puo’ dire non aveva una micro gonna sgargiante che a mala pena copriva il pube. Sopra una maglietta che lasciava intravedere un seno sicuramente rifatto. Marta dopo aver ragionato sulla risposta disse: Se le intenzioni di mio marito sono di scoparti ben venga, se a lui va bene andra’ bene pure a me. Luna, cosi’ si chiamava, rivolgendosi a me mi disse: ai sentito la tua mogliettina’prepara il tuo arnese perche’ ho voglia di prosciugarti e dicendo questo ando’ via. Io e Marta ci guardammo sbigottiti, Sandra vedendo la nostra meraviglia ci disse: Luna e’ la figlia di Valeria come avrete intuito, con la madre e’ in conflitto continuo, soprattutto dal punto di vista sessuale. Sono una famiglia molto aperta, e ad una ragazza di quasi trent’anni difficilmente si possono nascondere alcune cose, soprattutto se anche in lei si ha il medesimo desiderio. L’incontro con Luna aveva creato in me una leggera eccitazione anche se aveva turbato i miei pensieri. Proprio mentre stavo pensando a cio’ vidi arrivare Alberto e Giulio verso di noi. Il mio pensiero torno’ a quanto accaduto in montagna e guardai subito Marta che sembrava un pochino in soggezione. I due salutarono Sandra e Luca, dopodiche’ Alberto fece un elegante bacia mano a Marta dicendo: spero non averti turbato l’ultima volta ma la tua bellezza e la tua sensualita’ mi hanno sconvolto facendomi perdere il controllo. Marta rispose: anch’io ho perso il controllo, ma devo dirti con sincerita’ che tutto cio’ che e’ accaduto e’ stato molto ma molto piacevole. A quelle parole il mio cazzo divento’ duro nei pantaloni immaginando le scene passate. La serata ando’ avanti tranquillamente, facendo conoscenza con alcuni dei numerosi ospiti, nell’aria si respirava una profonda eccitazione. Ad un certo punto torno’ Valeria chiedendoci se ci stavamo divertendo. La risposta fu affermativa per tutti. Cosi’ rivolgendosi alle ragazze disse: Care, questa sera ho un regalo per voi. Volevo rendervi la serata indimenticabile e cosi’ dopo averci pensato su per un paio di giorni mi e’ venuta in mente un’idea che a mio parere vi entusiasmera’ parecchio. Prendendo le mani delle due fanciulle si avvio’ verso un’altra ala della casa. Dopo aver fatto alcuni metri, si volto’ verso me e Luca e disse: Cari, venite anche voi. Seguimmo le tre donne inoltrandoci nella casa, arrivando poco dopo dinnanzi ad una porta chiusa. Valeria rivolgendosi alle ragazze disse: dietro questa porta c’e’ il vostro regalo, e cosi’ facendo la varco’ seguita dal gruppetto. Ci trovammo in un ambiente particolarissimo. La luce era fornita solo da candele, nell’aria si respirava un profumo di incenso e cannella, sulle pareti c’erano dipinti che raffiguravano le varie tipologie di amplesso ritratte dal kamasutra. Al centro due lettini molto piu’ alti rispetto ad un letto classico e larghi circa una piazza e mezzo. In sottofondo si ascoltava una melodia orientale e l’ambiente era molto piu’ caldo rispetto alla casa. Tutti rimanemmo affascinati del posto, il primo istinto fu quello di possedere Marta immediatamente, ma ancora non era finita. Valeria batte’ le mani e da una porticina che era sfuggita alla mia vista uscirono due ragazzi mulatti. I due sembravano rappresentare due dei greci, superavano i due metri, erano completamente nudi fatta eccezione per un gonnellino, stile antica roma, che copriva la vita fino ad arrivare a meta’ coscia. Valeria alla comparsa delle due ‘statue’ disse presentandoli: loro sono il mio regalo per voi, sono degli abili massaggiatori, a breve vi porteranno in paradiso. Io e mio marito sfruttiamo puntualmente le loro doti senza riuscirne piu’ a farne a meno. Logicamente la loro abilita’ non e’ solo il massaggio ma questo dipendera’ da voi, cosi dicendo amicco’ verso le due donne. Dovevo riprendermi della cosa, non osavo pensare cosa nascondessero i due sotto la stoffa bianca. Osservavo Marta e la vedevo guardare attentamente i due uomini. Per me il fine non era semplicemente il massaggio e pensavo che Marta lo avesse capito. Dovevo capire dentro me cio’ che volevo e soprattutto le intenzioni di mia moglie. Fu un’attimo,incrociammo lo sguardo e lessi nei suoi occhi come se mi chiedesse l’autorizzazione ad andare avanti. Era un passo importante, ma eravamo li, quell’ambiente particolare gli odori,la musica, il desidero mi portarono a dare un leggero cenno di assenso con la testa. Valeria interrompendo quei pensieri prese per mano noi maschietti e disse: adesso non fate i gelosi, lasciamole sole a godersi il regalo. Ci avviammo fuori mentre le due donne entravano in camerino per cambiarsi. Quando la porta fu chiusa Valeria si rivolse a me: Paolo non devi preoccuparti, siete una coppia splendida e affiatata, lo si vede dagli sguardi che vi scambiate, Marta sa dove spingersi perche’ sa qual’e’ il tuo desiderio e quindi sa quando fermarsi. Dopo aver pronunciato queste parole ci disse: adesso venite con me. E apri’ una porta attigua a quella da cui eravamo usciti. Ci trovammo in un’ambiente completamente diverso. Era una stanza molto grande, con una serie di poltroncine rivolte tutte verso un tendone grande che copriva una parete. Sembrava essere in una specie di piccolo cinema, in fondo e tutt’intorno alla stanza si trovavano dei divanetti da due o tre posti. Valeria si precipito’ verso il tendone e incomincio’ a spostarlo. Non potevo crederci’.la tenda nascondeva un vetro che dava piena visibilita’ a quanto accadeva nella sala attigua. Poi accese un impianto stereo e si pote’ ascoltare la musica proveniente dalla sala massaggio. Da li a poco vidi comparire le due donne, erano rimaste solo in slip e la visione fu paradisiaca. Dopo un leggero imbarazzo si stesero sui lettini. I due ragazzi incominciarono a massaggiare i loro corpi prendendo dell’olio da un vassoio d’argento posto tra i due letti. Si capi’ subito che ai due non mancava l’esperienza, incominciarono dalle braccia per finire sulla pianta dei piedi. Le due donne erano in estasi,lo si capiva dai loro occhi e dai lenti movimenti del bacino. Vedevo quelle mani possenti che lentamente e con maestria continuavano con lenti movimenti ad accarezzare e a stimolare ogni singolo punto di quei corpi. Era una visione eccitante, i corpi lucenti di olio delle due donne che oramai quasi ritmicamente e con lenti movimenti di bacino stavano quasi simulando un amplesso. Era la dimostrazione che quanto stava accadendo stava sfociando in qualcosa che andava ben oltre il massaggio. Sandra, come al solito, fu la prima a prendere l’iniziativa. La sua mano spari’ sotto il gonnellino dell’uomo che gli stava di fronte, per estrarre poi un cazzo di dimensioni inaudite. Era enormemente grande. Sandra rimase per un’attimo in contemplazione di quel totem di carne, continuando lentamente a segarlo. Finche’ prese coraggio e inizio’ con la bocca e con la lingua a leccare e a succhiare quanto gli stava di fronte.
Intanto l’uomo che si stava occupando di Marta stava insistentemente massaggiando l’interno cosce per poi sfiorare con le dita la stoffa che copriva la passerina. Non rimase insensibile tanto a lungo, la vidi divaricare leggermente le gambe dando un chiaro invito a continuare. Cosi’ l’uomo sfilo’, senza alcuna opposizione, gli slip continuando il lento lavoro accarezzando piu’ insistetemente la fica di Marta.
Era in piena estasi, continuava a mordersi il labbro e i movimenti del bacino erano piu’ insistenti, finche’ la vidi allungare un braccio e con la mano iniziare ad accarezzare la coscia del ragazzo. La sua mano spari’ sotto la stoffa che copriva l’uomo, il suo braccio si muoveva lentamente, era chiaro cosa stesse facendo. Ad un certo punto la vidi estrarre il cazzo dell’uomo, era di pari dimensioni dell’amico. La cappella era grande quanto il pugno chiuso di Marta. Per nulla intimorita continuo’ a segare quella verga imponente, incitata forse dalle urla di Sandra che stava cercando di prendere nella fica il palo di carne dell’attuale compagno. I movimenti della mano erano lenti, l’asta su cui si teneva era lunghissima, tutto era terribilmente eccitante. Nella nostra saletta,la visione di quanto stava accadendo aveva provocato i primi effetti. Diverse coppie erano gia’ intente a dare e a ricevere piacere, Valeria insieme ad un’altra donna era in ginocchio in mezzo a quattro uomini intenta a succhiare i cazzi eretti, e altra gente stava ancora entrando nella stanza.
Io e Luca guardavamo ammirati quanto stava accadendo di fronte a noi e non ci accorgemmo nemmeno della presenza di Luna. Fu la sua mano a destarmi quando si pose sui miei pantaloni per saggiare la consistenza del mio cazzo e guardandomi disse: Com’e’ duro!! Ti piace vedere la mogliettina che gode!! Mi girai e vidi il suo sorriso beffardo. Aveva ragione, e il mio cazzo duro stava confermando la sua tesi. Se io ero in estasi non potevo nemmeno immaginare quanto stava godendo mia moglie. Vedere la sua mano su quel cazzo scuro enorme era terribilmente eccitante. Tutto duro’ un paio di minuti, finche’ l’uomo fece girare mia moglie spostandola verso l’estremita’ del lettino. Adesso erano uno di fronte all’altro intenti a masturbare reciprocamente i sessi dell’altro. Marta non riusciva a tenere gli occhi aperti e martoriava con i denti le sue labbra. Ad un certo punto l’uomo fece stendere la mia donna facendole divaricare le gambe, con il cazzo in mano incomincio’ a puntare la fica. Non potevo pensare che quella cosa enorme potesse entrare dentro mia moglie. La cappella ando’ a muoversi sulle grandi labbra e sul clitoride. A quella vista Luna estrasse il mio cazzo incominciando a segarlo e mi disse: guarda come gode la troia, mi avevano detto che eravate dei porcellini ma non fino a questo punto. Sappi una cosa caro maritino’.una volta che avra’ provato quel cazzo non potra’ piu’ farne a meno, paghera’ per averlo e sara’ disposta a tutto, anche a prostituirsi, pur di riprovare il piacere di ora. E poi quando qualcuno entrera’ in lei ricordera’ com’era terribilmente eccitante avere il cazzo di Martin nella fica. Quelle frasi furono un macigno per me, mi fecero scaturire rabbia e gelosia. Mi posi dietro Luna e dopo averla leggermente piegata misi la mia mano sotto la corta gonna della ragazza. Non portava mutandine, era fradicia d’umori e sentii sulle labbra il leggero contatto di un anellino di metallo. Intanto Martin aveva fatto entrare quasi tutta la cappella nella fica di mia moglie che con le gambe divaricate stava gemendo di piacere. Luna continuava ad aizzarmi dicendomi: guarda come grida la troia, tu puoi dargli un cazzo cosi? Una volta che verra’ riempita passera’ le giornate a masturbarsi pensando a quel cazzo enorme. A quelle parole presi il mio cazzo e senza pensare ad alcun tipo di lubrificazione puntai diritto all’ano della donna. Non ebbi difficolta’ ad entrare, forse qualcuno ci aveva gia’ pensato prima di me e trovai il canale gia’ abbondantemente aperto. Il cazzo di Martin era entrato dentro mia moglie, quello che per me era impensabile era diventata realta’, la fica di Marta stava accogliendo quel cazzo asinino. I lenti movimenti pian piano iniziarono ad intensificarsi facendo aumentare in mia moglie gli stati di piacere. Gli orgasmi e i gemiti erano continui. Dal canto mio stavo inculando Luna ma non perdendo nulla di quanto stava accadendo nella sala attigua. Anche nella nostra stanza le grida di piacere erano continue, era l’effetto di cio’ che Marta e Sandra avevano provocato. Ad un certo punto i due amanti cambiarono posizione, Martin ando’ a stendersi e Marta senza alcuna esitazione incomincio’ ad impalarsi su quel cazzo pulsante. Era eccitante osservare quei due corpi avvinghiati in quella morsa di piacere, la pelle di mia moglie risaltava ancora di piu’ a contatto con il corpo scuro del giovane. Il cazzo era quasi tutto dentro il corpo della mia compagna e il suo viso era una maschera stravolta dal piacere. Era piu’ di un film porno perche’ mia moglie era parte attiva di quanto stava accadendo. Proprio come un film vidi Luca completamente nudo entrare nella sala attigua. Non mi ero nemmeno accorto che si era spostato nella sala massaggio e come un film lo vedevo in preda, con il cazzo in mano, ad un raptus di passione. Non so nemmeno se le due coppie si accorsero della sua presenza, ma anziche’ puntare verso la moglie ando’ diritto verso Marta. Lei era piegata sul corpo di Martin e quando senti’ il contatto delle mani di Luca non oppose resistenza. Vidi il mio amico raccogliere dell’olio dal vassoio, lo vidi ungersi il cazzo e puntare dritto verso la rosellina di mia moglie. Fu un’ attimo, ed entro’ in lei nel secondo canale. Dopo un momento iniziale entrambi gli uomini sincronizzarono le spinte per entrare contemporaneamente nel corpo di mia moglie. Era troppo, spruzzai tutto il mio seme nell’intestino di Luna, quanto stava accadendo andava al di la’ di ogni mio pensiero. Non so quanti orgasmi stesse avendo Marta, ma era stravolta. Entrambi gli uomini dopo poco scaricarono tutta la sborra nel corpo di mia moglie lasciandola stesa sul lettino. Aveva la fica completamente dilatata da cui fuoriusciva il liquido bianco che aveva precedentemente scaricato il suo amante. Luna si avvicino’ al mio orecchio e mi disse con voce suadente: prima volevo provocarti’.ma ora vedendo quanto accaduto non posso che dirti che tua moglie e’ quasi porca quanto me. Mi bacio’ sulla bocca e ando’ via. Intanto Sandra, che avevo completamente perso di vista, aveva recuperato mia moglie per portarla nello spogliatoio. Io mi girai, gruppi di persone erano intente a fare sesso, decisi di uscire dalla stanza per aspettarli fuori. Anche se avevo scaricato la mia voglia nel corpo di Luna, cio’ che era accaduto mi aveva lasciato profondamente eccitato. Quando il terzetto usci dalla sala massaggio mi fiondai subito sulle labbra di Marta baciandola ardentemente. Mi disse: non so come ma sapevo che mi stavi osservando. Misi una mano sotto il vestito e scostandole il perizoma volevo sentire il contatto con la sua fica. La trovai ancora fradicia di umori e calda. A quel contatto Marta mi disse: piano per favore, sono ancora eccitata. A quelle parole la presi per un braccio e la trascinai dove prima aveva consumato l’amplesso. La piegai a novanta gradi e senza alcuna opposizione affondai il mio cazzo nel suo culetto. Entrai senza difficolta’, era un piacere potente. La sentivo gemere e gridare di piacere. Non riuscii a resistere molto, l’aria la dentro sapeva di sesso, sapere poi che altre persone nella sala attigua ci stavano osservando fu un viatico per raggiungere un altro potente orgasmo nel corpo di mia moglie. Avevamo dato inizio alla serata’.ed era solo l’inizio.

Continua’.
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Avevo bisogno di bere, a parte la sete avevo bisogno di qualcosa di forte, quello che era accaduto era rimasto immancabilmente nella testa e nonostante avessi fatto sesso con Marta ero ancora terribilmente eccitato. Tenendoci per mano ci avviammo verso la sala grande dove c’era il rinfresco e il bar. Arrivati a destinazione la cosa che mi colpi’ fu la mancanza totale di gente, solo in un’angolo due donne erano intente in un 69, mentre li vicino tre uomini stavano scopando con una donna. La scena era molto eccitante, lei si stava impalando sul cazzo di un uomo, mentre i restanti due alternativamente venivano spompinati. Sia io che Marta fummo rapiti da quanto stava accadendo, sentivamo i gemiti e quei volti stravolti dal piacere fecero aumentare in noi l’eccitazione. Dopo alcuni minuti ci avviammo verso il banco del bar e anche li la situazione fu alquanto piacevole. Il ragazzo di colore addetto ai cocktails era in piedi di traverso rispetto al bancone, solo quando gli chiesi cio’ che volevamo ci accorgemmo che in ginocchio una signora stava succhiando con avidita’ il suo cazzo. Per nulla imbarazzato sorridendo si rivolse a Marta dicendo: a quest’ora chi vuole bere deve pagare pegno!!! Ma visto che sei tu e per lo spettacolo che hai dato questa sera bevi gratis!!! Marta ringrazio’ come se quanto gli avesse detto fosse la cosa piu’ naturale del mondo. Scolammo i nostri drink in un fiato e ordinammo il bis. Tutto sempre mentre la donna lavorava con passione il cazzo del ragazzo. Mentre osservavamo il pompino e sorseggiavamo il secondo cocktails Marta mi strinse a lei e succhiandomi il lobo dell’orecchio comincio’ a dirmi con voce roca: e’ tutto eccitante, non prendermi per troia ma ho terribilmente voglia di cazzo, adesso mi gira pure la testa e la mia fica si sta bagnando come una fontana. La strinsi forte e la baciai passionalmente, la mia mano scivolo’ nello spacco del vestito. Scostai le mutandine e le accarezzai la fica. La trovai fradicia d’umori come mi aveva detto. Iniziai un lento ditalino mentre di fronte a noi la donna continuava a succhiare il cazzo del ragazzo. Ad un certo punto Marta si scosto’ da me e mi disse: scopami!! E mi porto’ verso una serie di divani. Proprio in quel momento dalla porta principale vedemmo arrivare Alberto in compagnia di una ragazza e si stavano dirigendo verso noi. Porcellini cosa state combinando? Fu cio’ che disse vedendoci e poi rivolto a mia moglie disse: mi sono perso il tuo spettacolo, a detta di tutti sei stata magnifica e se qua’ non vedi piu’ nessuno e’ merito anche tuo!! Marta a quelle parole fece un’espressione di finto imbarazzo e rispose: tu devi saperlo bene’.ho perso il controllo. Alberto in modo sornione disse: si,si mi sa che oramai questo discorso del controllo e’ una scusa, la verita’ e’ che tu sei una gran bella porcellina. A quel punto mi intromisi nel discorso e chiesi ad Alberto dove si trovassero tutti. A fare sesso fu la risposta e ognuno secondo i propi gusti, venite con noi stavamo proprio andando nella stanza del piacere. E cosi seguimmo i nostri due nuovi anfitrioni. Alberto era in boxer con il suo corpo statuario, la sua compagna era con un micro slip, era una donna minuta ma con forme ben accentuate, capelli neri a caschetto e occhi neri penetranti. Mi intrigava parecchio, Marta accorgendosi mi disse: la stai sbranando con gli occhi, mi eccita pensare che tu ci possa scopare entrambe. Sorrisi a quelle parole e risposi: mi sa che Alberto ha proprio ragione’sei una bella maialina. Superato un corridoio entrammo nella stanza indicata. Quello che vidi mi colpi positivamente. La stanza era completamente rivestita di specchi, sia le pareti che il soffitto, al centro c’era un letto circolare di un diametro di circa sei metri. Agli angoli erano stati posti altri letti, sempre circolari ma piu’ piccoli. Sul letto centrale innumerevoli coppie erano intente a dare e a riceve piacere e anche negli angoli diverse persone stavano facendo sesso. Sia io che Marta rimanemmo sconvolti a quella visione. Vedere quei corpi nudi intenti in un’orgia di piacere era terribilmente eccitante. Alberto e la sua compagna si avvicinarono a noi e incominciarono a spogliarci dicendoci: qui’ non possiamo stare vestiti. Alberto si era posto alle spalle di Marta facendo scivolare il suo vestito per terra, le sue mani possenti slacciarono il reggiseno e incominciarono a martoriare i capezzoli e i seni. Lo sentii dire: ti piace, guarda come godono, e sfilando le mutandine incominciava ad accarezzare la fica di mia moglie. La moretta intanto si stava dedicando a me, mentre mi denudava mordeva la mia pelle provocandomi brividi di piacere. Accarezzai il seno della ragazza era sodo e i suoi modi mi eccitavano terribilmente. Gli dissi : mi arrapi da morire, la vidi sorridere e mi rispose: lo so, me ne sono accorta subito e chinatasi incomincio a mordermi l’asta del cazzo eretto. Alberto intanto continuava a martoriare la fica di mia moglie, dal suo sguardo si denotava chiaramente il piacere crescente. Finche’ il suo amante chiese: ti piacerebbe andare li anche tu. Marta, che non aveva mai smesso di osservare quanto avveniva di fronte a noi, rispose quasi gemendo: siii. Alberto che stava giocando con il clitoride disse: guardali tutti’chi ti piacerebbe scopare? La risposta di Marta non si fece attendere e indico’ un ragazzo che era intento a farsi fare un pompino. La persona indicata rispecchiava chiaramente il tipo di uomo che piaceva a Marta, a quel punto Alberto staccandosi da mia moglie disse: vai, e fallo impazzire. Marta ebbe solo un’attimo d’esitazione, subito dopo si avvio’ verso l’uomo. Era splendida, completamente nuda, senza imbarazzo si pose dietro all’uomo, quasi per non disturbare il pompino che stava ricevendo, e cosi inizio’ a mordere e a massaggiare il collo. Quest’ultimo,dopo la meraviglia iniziale, inizio’ ad accarezzare prima i capelli e poi i seni della mia compagna. La scena trasmetteva un’alto tasso di erotismo, finche’ l’uomo spinse con le mani la testa di mia moglie verso il basso. Marta obbedi’ all’ordine e si trovo’ di fianco alla donna che non aveva smesso di succhiare il cazzo. Dopo qualche secondo d’indecisione Marta inizio’ a leccare e a baciare l’inguine per scendere poi sulla coscia. Dopo alcuni minuti, la donna accortasi della presenza di Marta, smise di succhiare il cazzo del ragazzo e con altruismo lo porse a mia moglie. Era un’uccello di belle dimensioni, tutto lucido per la saliva che gli era stata lasciata sopra. Marta lo prese in bocca come se fosse la cosa piu’ naturale del mondo e la donna continuo’ il lavoro fatto da mia moglie. Le due donne si alternarono cosi’ diverse volte, finche’ entrambe si dedicarono contemporaneamente a quella mazza eretta. Cosi’ mentre una leccava l’asta,l’altra si dedicava alla cappella. Le due lingue roteavano selvaggiamente quasi facendo a gara a chi doveva far godere di piu’ l’uomo. La scena aveva assunto connotati erotici pazzeschi, Marta era persa nel piacere, nemmeno con Sandra e Luca eveva avuto tali atteggiamenti cosi’ spinti. Le due lingue quasi si sfioravano e non mi capacitavo come l’uomo potesse ancora resistere a tale piacere. Io intanto mi ero seduto su un letto circolare e per non perdermi nulla di quanto stava accadendo avevo fatto sedere la moretta sul mio cazzo. La tipa si muoveva circolarmente con il bacino e con le mani segava e alternativamente succhiava il cazzo di Alberto. Ad un certo punto il lavoro delle due donne ebbe l’effetto sperato, il ragazzo impugno’ il cazzo e incomincio’ a menarselo freneticamente. Sborro’ dopo poco alternando gli spruzzi sul viso delle due donne. Marta riusci’ a prendere una parte di seme in bocca, la restante le era rimasta sulla guancia e sul naso. Quello che avvenne dopo mi fece letteralmente impazzire, la donna con un dito raccolse la sborra dal viso di mia moglie per portarla verso la bocca. Non ci fu esitazione, Marta lecco’ quel dito con avidita’ come se ci fosse stato del miele. Nello stesso istante sborrai nella fica della moretta. Non era finita, come noi eravamo stati spettatori di quanto accaduto anche altri avevano assistito alla scena. Quasi immediatamente Marta fu messa a pecorina da un’uomo che tutto poteva essere che il suo tipo ideale.Era molto robusto, la pancia prominente, le dita delle mani sembravano dei salsicciotti ed era terribilmente sudato. Avrei scommesso qualsiasi cosa che Marta avrebbe rifiutato l’approccio, ma avrei perso. La vidi osservare l’uomo e poi con naturalezza piegare la testa sul materasso in attesa di ricevere il cazzo nella fica. Aveva ragione Alberto, era diventata o forse lo era sempre stata una grande porcellina. L’uomo intanto aveva infilato le dita nella fica simulando una penetrazione. Dopo aver martoriato il sesso di mia moglie si porto’ le dita in bocca per leccare gli umori e nello stesso istante penetro’ Marta. Non duro’ molto, e con un grugnito scarico’ la sborra nel preservativo. Alberto intanto aveva preso il mio posto nella fica della moretta e continuava a ripetermi che mia moglie era una gran maiala. Il ciccione intanto si era sfilato il preservativo e stava invitando Marta a prendere il cazzo in bocca. La mia donna era chiaramente in estasi, lo si denotava dagli occhi e dalle espressioni, prese con la mano il cazzo flaccido dell’uomo e dopo averlo scappellato un paio di volte lo fece sparire tra le labbra. Io non potevo ancora crederci che mia moglie potesse dedicarsi con cosi’ tanta passione a quell’uomo, ma sicuramente il contesto e la voglia di sesso le avevano fatto perdere qualsiasi inibizione. Cosi’ si trovava ancora a pecorina a succhiare un cazzo che lentamente stava crescendo nella sua bocca. Quel sederino in alto fu un richiamo naturale per i maschietti in sala e dopo pochi secondi un’uomo inizio’ a scoparla nella fica. Ora due perfetti sconosciuti stavano facendo sesso con mia moglie davanti ai miei occhi. Tutto era impensabile qualche mese fa, ma cio’ che si presentava innanzi me era la realta’ e cosi’ il mio cazzo stava riprendendo vigore. L’uomo sborro’ completamente nella bocca di Marta che senza imbarazzo bevve tutto cio’ che l’uomo aveva scaricato e cosi’ si ritrovo’ stesa parallelamente, sempre con il cazzo nella fica e con una coscia sopra le gambe del suo attuale amante. La vidi sorridere e parlottare mentre l’uomo le massaggiava contemporaneamente il clitoride. Ora avevano rallentato i movimenti quasi per assaporare maggiormente l’amplesso. Mi alzai perche’ ero curioso di sentire cosa si stessero dicendo. Cosi’ ascoltai Marta dire: mi piace il tuo cazzo e la tua mano che mi massaggia la patatina continua’ cosi ancora che sto venendo. L’uomo a mo di sfida rispose: se mi dai il culetto continuo, dimmi tu. Marta rispose: ti do tutto quello che vuoi ma continua con quella mano, ti prego. Dopo poco Marta urlo’ di piacere e ando’ a posizionarsi sopra l’uomo iniziando a cavalcarlo forsennatamente. Fui anticipato da Alberto, volevo scaricare quel po’ di sborra che mi era rimasta nel culetto di mia moglie, ma Alberto fu piu’ lesto di me. Sicuramente anche lui stava gia’ da tempo osservando la scena e dopo aver lubrificato con la saliva il culetto di mia moglie inizio’ a penetrarla. Il cazzo enorme non ebbe difficolta’ ad entrare, i due uomini subito sincronizzarono le spinte e Marta si trovo’ al centro di un piacere inaudito. Gemeva di continuo e la faccia era stravolta dal piacere, continuava a mordersi le labbra incitando i due a scoparla. Sborrarono tutti e due nel corpo di Marta e dopo aver urlato per l’ultimo dei molteplici orgasmi ricevuti si accascio’ sul letto. La sborra le colava dalla fica e dal culetto ed emanava un’eccitazione indescrivibile. L’uomo che l’aveva posseduta nella fica le si avvicino all’orecchio e le disse: cara’sei magnifica e ricordati che con me hai un debito che non hai mantenuto. Marta con il miglior sguardo da porca che potesse avere rispose: dimmi’per te sono disposta a tutto. Allora l’uomo rispose: ora no, ti sono venuto nella fica e se ti devo fare il culetto voglio essere in piena forma,mi faro’ dare il tuo numero da Valeria se non ti dispiace. Marta disse: a patto che ci sia il mio uomo saro’ a tua completa disposizione, ogni promessa e’ debito e gli diede un leggero bacio sulle labbra. Marta si alzo’ e vedendomi vicino mi abbraccio forte dicendomi: andiamo via, sono stanca. Ci spostammo dal lettone per andare a riprendere i vestiti, quando fummo in piedi l’abbracciai forte, sentii chiaramente l’odore del sesso di altri uomini, fu come una scossa elettrica. Chinai la testa di mia moglie la quale senza obiezione incomincio’ a succhiarmi il cazzo. Ci mise tutta la passione e la voglia che aveva accumulato nella serata, le sborrai in bocca e lei bevve senza inibizioni.

Continua’.
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Quella notte dormimmo da Valeria come da accordi.
La mattina mi svegliai con una forte erezione, cio’ che era accaduto la sera prima era rimasto nella mia mente, l’eccitazione era nel mio corpo e il mio cazzo era una prova indelebile. Erano le 9 circa, sia io che Marta ci eravamo andati a coricare dopo una doccia e i nostri corpi erano rimasti nudi. Mi girai verso mia moglie con l’intento di possedere il suo corpo ma la trovai che dormiva profondamente. Cosi’ abbandonai momentaneamente quel desiderio per alzarmi dal letto e andare in bagno per un’ulteriore doccia. Pensavo che l’acqua avrebbe raffreddato i miei bollenti spiriti, ma fu il contrario. L’acqua calda cadeva sul mio corpo e incominciai a prendere il cazzo in mano per farmi una sega. Non potevo perdere una tale erezione e cosi’ uscii dalla doccia infilandomi nell’accappatoio. Appena varcata la soglia della camera da letto sentii un leggero bussare alla porta. Andai ad aprire e innanzi a me comparve Valeria. Era splendida, in una corta camicia da notte completamente trasparente lasciava intravedere il suo corpo perfetto. La chioma rossa le cadeva sulle spalle e i suoi occhi magnetici erano un carico di sensualita’. Buon giorno mi disse, spero non avervi svegliato, e cosi’ dicendo mi diede un bacio passionale sulla bocca. Sentivo la sua lingua roteare e cercare avidamente la mia. Terminato quell’approccio continuo’ dicendo: dovevo farmi perdonare perche’ ieri vi ho calcolato poco e questa mattina appena sveglia avevo una gran voglia di sesso e ho pensato a voi. Intanto aveva infilato una mano nell’accappatoio estraendo il mio cazzo che non aspettava altro. Sempre guardandomi continuo’ a dire: vedo con piacere che le scorribande della sera passata non hanno intaccato la tua virilita’. A quelle parole la strinsi nuovamente a me baciandole la bocca e sfilandole la vestaglia. La spinsi verso il letto, dove Marta stava ancora dormendo pesantemente senza accorgersi della nuova presenza. La feci stendere e mi chinai in mezzo alle sue gambe, iniziai con passione inaudita a leccarle la fica. Con le dita accarezzavo il ciuffetto di peli, le labbra e il clitoride e con la lingua penetravo quel sesso che ardeva di piacere. Andai avanti cosi’ per diversi minuti, incentivato dai gemiti che sentivo. Quando alzai la testa vidi che Marta si era svegliata e si era posta parallelamente al corpo di Valeria tenendosi la testa con una mano mentre con l’altra accarezzava i capelli della padrona di casa. Anche Valeria era intenta ad accarezzare prima il viso e poi i capelli di mia moglie che completamente nuda aveva osservato quanto stava accadendo al suo fianco. Valeria, che dopo la mia operazione, non era piu’ obbligata a stare supina si mise parallela al corpo di mia moglie. Le sue mani incominciarono ad accarezzare prima i seni e poi insistentemente i capezzoli facendo uscire dalle labbra di Marta un leggero gemito. A quel punto, non avendo trovato alcun tipo di opposizione, fece scendere le sue mani sui fianchi, fino ad arrivare sul monte di venere. Inizio’ a giocare con i peli del pube e con il sesso di mia moglie mentre con la bocca aveva iniziato a succhiare i capezzoli. Tutto stava assumendo dei contorni altamente erotici ed io ne ero piacevolmente escluso. Le labbra di Valeria incominciarono a scendere su quel corpo che sembrava quasi inerme ,la lingua roteava sulla pelle di Marta, le labbra baciavano la pancia e l’ombelico fino a scendere sempre piu’ giu’ per trovarsi poco dopo a contatto con la fica. Sia le dita che labbra di Valeria incominciarono a giocare con quel sesso pulsante che si stava lubrificando abbondantemente. Marta, che non aveva mai avuto rapporti saffici, ora si era sdraiata supina e con gli occhi chiusi di tanto in tanto faceva uscire dalla bocca dei rantoli di piacere. Io ero bloccato, ogni tanto segavo il mio cazzo ma non avevo alcuna intenzione di venire in quel modo, cio’ che stavo assistendo erano immagini splendide. Mia moglie era completamente trasportata in quel vortice di passione, cio’ che stava accadendo era un qualcosa di impensabile fino a poco tempo fa, ma in quel momento tutto sembrava naturale. Valeria aveva abilita’ da vendere, oramai le sue dita e la sua lingua erano concentrate prettamente sul sesso di Marta, il suo clitoride era gonfio e abilmente veniva succhiato dalle labbra della sua amante. Poco dopo la mia dolce meta’ raggiunse un orgasmo intenso accompagnato dai gemiti inconfondibili, sicuramente fare sesso con una donna avevano amplificato in lei tutte le sensazioni di piacere. Ma non era finita li. Valeria rallento’ le carezze sul sesso di Marta concentrandosi ora maggiormente sull’interno cosce e sul monte di venere stuzzicando solo brevemente le labbra della fica. Mentre continuava questo lavoro con solerzia sposto’ il suo corpo posizionando il suo sesso a diretto contatto con la faccia di Marta. Era il classico 69. Mia moglie, dopo un’iniziale indecisione inizio’ con le mani ad accarezzare il sedere della sua compagna. Tutto era terribilmente eccitante, si vedeva chiaramente che era indecisa sul da farsi. L’inesperienza di qualsiasi contatto con il sesso di un’altra donna la facevano tentennare su quale mossa prendere. Sicuramente l’eccitazione che stava nuovamente crescendo in lei, nata dal lento lavoro che Valeria non aveva mai smesso di compiere, fecero si che inizio’ ad accarezzare la passerina che aveva a pochi centimetri dal suo viso. Le sue dita iniziarono ad accarezzare quel sesso pulsante che chiedeva attenzioni. La vidi prima lentamente accarezzare i punti di piacere e poi con sempre maggiore maestria accarezzare freneticamente il sesso di Valeria. Entrambe le donne erano in preda ad un profondo piacere, era come se fossero solo loro in quel momento nel mondo estraniate da tutto e da tutti. Lo vedevo dalla concentrazione e dal piacere dei loro volti e dai gemiti continui che fuoriuscivano dalle loro bocche. Marta affondo’ con naturalezza il suo viso sul sesso della sua attuale compagna. Era come se da sempre avesse leccato,baciato, morso il sesso di un’altra donna. La sua lingua penetrava la fica di Valeria, succhiava gli abbondanti umori e il clitoride della sua compagna con passione e maestria come se da sempre avesse giocato con il corpo di un’altra donna. Arrivarono entrambe quasi contemporaneamente con urla intense, il loro visi erano bagnanti da cio’ che i loro sessi avevano liberato. Valeria si corico’ sul corpo di mia moglie e con la lingua ando’ a cercare la lingua di lei. Non ci fu alcun tipo di opposizione, si baciarono con intensita’ e con passione come due amanti all’inizio di qualsiasi storia. Le lingue roteavano e le mani continuavano ad accarezzarsi reciprocamente. Per me fu troppo, mi posizionai dietro Valeria e dopo averle alzato il bacino iniziai a penetrarle la fica. Era oscenamente aperta, la saliva di mia moglie e gli abbondanti umori fecero entrare il mio cazzo con facilita’ inaudita. I miei movimenti erano frenetici, la voglia accumulata era tanta e vedere le due donne che continuavano a baciarsi e leccarsi avidamente fecero scaturire in me un desiderio irrefrenabile di volere e osare di piu’. Raccolsi gli umori dalla fica di Valeria e iniziai a giocare con l’ano che si apriva con semplicita’ al tocco delle dita. Con la saliva iniziai a penetrare il secondo canale prima con un dito poi con due. Finche’ quando sentii che era lubrificata a dovere estrassi il cazzo dalla fica per penetrarla dove le mie dita avevano gia’ preparato la strada. Non riuscii a resistere molto, sborrai in lei come mi stava chiedendo di fare e urlai tutto il mio piacere. Mentre raggiungevo l’orgasmo incrociai lo sguardo con mia moglie, come sempre quando provava piacere si mordeva il labbro inferiore. Quello che i nostri volti si scambiarono fu una riconoscenza assoluta per tutto cio’ che avevamo vissuto nelle ultime ore, una marea di tabu’ erano crollati definitivamente ora un nuovo mondo si era realmente aperto.

Continua’.
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Dopo la festa continuarono i nostri incontri con i nostri amici abituali. Con Marta ci eravamo scambiati considerazioni su quanto accaduto ed entrambi concordavamo che eravamo stati piacevolmente catapultati in questa nuova realta’ fatta di piacere assoluto. Entrambi constatammo che non provavamo gelosia nel guardarci mentre facevamo sesso con altri partner, anzi tali situazioni accrescevano il piacere reciproco . Tutto cio’ a dimostrazione del repentino cambiamento dei nostri modi di pensare. Quando facevamo sesso rivivevamo le esperienze passate e il rapporto si amplificava maggiormente. Cosi’ un giovedi sera mentre i nostri corpi nudi erano intrecciati in un’amplesso carico di piacere Marta mi disse: sai Paolo domattina viene in sede il mio capo area e abbiamo una riunione con lui. Mi fermai con il cazzo piantato nella sua fica ricordando quanto mi avesse detto in passato, quando mi aveva confidato che il tizio, che si diceva fosse un farfallone,avesse tentato un approccio con mia moglie. Cosi’ chiesi: perche’ mi dici questo? Lo sai che mi eccita pensarti con un altro. Marta con espressione da troia rispose: sai, domani dovro’ fare un lavoro con lui e non so se ritentera’ l’approccio passato. Io: e se lo facesse quali sarebbero le tue intenzioni? Marta: beh, le cose da allora sono molto cambiate, non so se ora riuscirei a tenere a freno i miei bollenti spiriti!!! Pero’ abbiamo fatto un patto’.quello di essere sempre vicini in caso di rapporti con altri partner. La mia risposta fu: che troia che sei, avevo sempre il cazzo piantato nella sua fica, che era terribilmente cresciuto a quelle parole, mi stai chiedendo di autorizzarti a scopare un altro senza la mia presenza? No, no era solo una constatazione rispose. Allora dissi: e se ti dicessi di fare cio’ che ritieni opportuno a patto poi di sapere tutto per filo e per segno? Marta a quella mia domanda mi guardo’ immutando lo sguardo da troia dicendomi: sei sicuro? Mi stai autorizzando a scopare un altro senza la tua presenza? Se e’ cio’ che desideri sei autorizzata, risposi a patto di sapere tutto. Marta a quel punto continuo’ a giocare con me sapendo quanto mi eccitava l’argomento che stavamo affrontando e mi disse: ma posso solo fargli un pompino o posso prendere anche il suo cazzo nella fica. Io oramai ero in preda ad un’eccitazione terribile e risposi: sei libera di fare tutto cio’ che vuoi. Marta soddisfatta della mia risposta mi disse: scopami nel culo, voglio sentirmi troia, anzi mi sento gia’ troia e se fosse qua’ me lo farei gia’ piantare nella fica. Senza esitazione la girai a pecorina ed entrai immediatamente nel suo ano, sborrai nel suo intestino immaginandola mentre scopava con il suo capo.
Il giorno successivo a lavoro non riuscivo ad essere concentrato, cercavo di pensare a Marta e a cosa stesse facendo. La chiamai sul telefonino ma a bassa voce mi disse che era in riunione e che saltava la pausa pranzo per ultimare il lavoro con il capo area. Quella sera tornai a casa prima del solito, eccitato come non mai aspettando il suo arrivo. Quando giunse a casa mi precipitai da lei abbracciandola e le chiesi subito: com’e’ andata? Con naturalezza mi rispose: bene. No dissi, com’e’ andata con il tipo? Ricordi il patto, avete scopato? Allora Marta accarezzandomi il cazzo da sopra i pantaloni rispose: bene ti ho detto, sento con piacere dalla tua erezione che ti eccita pensarmi con un altro. Ma vi raccontero’ tutto dopo’ho sentito Sandra e questa sera vengono da noi e come promesso vi raccontero’ quanto successo. Che troia che sei risposi, mi tieni in sospeso per altro tempo e cercai di infilare una mano sotto la gonna, ma lei scostandola disse: e no’adesso vado a farmi una doccia tieni i tuoi bollenti spiriti per dopo. Con quella conversazione mi aveva fatto impazzire, mi voleva tenere in sospeso, ma chiaramente dal suo viso avevo capito che qualcosa era accaduto e cosi’ non vedevo l’ora che arrivassero i nostri amici. Verso le 20.30 finalmente furono da noi. Sandra subito si rivolse a Marta dicendo: dai dimmi tutto com’e’ andata? Talmente mi hai fatto eccitare che oggi in studio mi sono dovuta fare un ditalino. Che troia pensai aveva chiamato l’amica per quanto accaduto. Ci sedemmo sui divanetti nel soggiorno e sorseggiando un drink ascoltammo il racconto di Marta: Avevamo ultimato la riunione della mattina con i colleghi e con la scusa di analizzare alcune pratiche in archivio il mio capo mi ha chiesto di sfruttare la pausa pranzo. Ho dato la mia disponibilità cosi’ ci siamo recati in archivio. La stanza e’ composta da un corridoio centrale molto stretto e ai lati le scaffalature che contengono i vari dox, in fondo una scivania per i lavori momentanei. Il mio capo subito si e’ dimostrato affabile e felice per la disponibilita’ data, dicendomi che presso la sede centrale serviva proprio una collaboratrice come me e che se avessi dato disponibilita’ avrei ricevuto un premio per i miei meriti. Intanto ci siamo recati in archivio, ho recuperato la scaletta utilizzata per raggiungere i dossier posti piu’ in alto e ho incominciato a salire i gradini per recuperare cio’ di cui avevamo bisogno per ultimare il lavoro. Anche se ero di spalle avevo potuto notare i suoi occhi che sbirciavano le mie gambe e il mio sederino,sentivo chiaramente che mi osservava e sentivo che l’aria si stava facendo elettrica. Continuava ad adularmi, sapendo che chiaramente il fine era un altro. Quando finalmente sono scesa dalla scaletta, dopo aver recuperato quanto necessitava, ho notato che si era posto alla base con la scusa di sorreggermi affinche’ non cadessi. Cosi’ quando ho sceso l’ultimo gradino i nostri corpi si sono trovati immancabilmente a contatto, a quel punto ho sentito chiaramente la sua patta appoggiarsi alle mie natiche, potendo sentire la forte erezione che aveva nei pantaloni. Sono rimasta cosi’ per un’attimo, non sapendo quale atteggiamento prendere.Ho pensato ai discorsi avuti con Paolo la sera prima e dalla fica e’ incominciata a salirmi alla testa una scossa elettrica, ho sentito un calore terribile provenire dalla mia passerina e tutto mi e’ stato piu’ chiaro. Questa volta non mi sono scostata, ho iniziato lentamente ad alzare e ad abbassare il bacino come per saggiare la consistenza del suo cazzo, era un chiaro invito a continuare. Cosi’ ho sentito una sua mano posarsi sul seno sopra la camicetta mentre con l’altra lentamente faceva alzare la mia gonna. Sentivo la mia fica bagnarsi, sentivo il desiderio di quell’uomo e l’eccitazione crescere in me. La sua mano ora aveva sbottonato i primi bottoni della camicia e stava accarezzando il mio seno, con l’altra stava accarezzando la mia fica da sopra gli slip. Nell’orecchio continuava a dirmi con voce eccitata che ero splendida e che da sempre aveva desiderato questo momento. Io non opponevo alcuna resistenza, solo il mio bacino lentamente continuava a muoversi all’altezza del suo cazzo con chiaro invito a continuare. Sapevo che le mutandine erano fradice dei miei umori, perche’ sentivo provenire dalla passerina delle forti ondate di calore. Ad un certo punto i suoi movimenti sono stati piu’ audaci, ho sentito le sue dita scostare l’elastico degli slip e incominciare ad accarezzarmi la fica. Intanto una tetta mi era uscita dal reggiseno e con l’altra mano ha iniziato a martoriarmi il capezzolo. Ho incominciato a gemere proprio mentre mi diceva con voce rotta dall’eccitazione che sapeva che ero una porca e che mi piaceva il cazzo. A quelle parole mi sono girata come se mi avesse risvegliato e ci siamo trovati faccia a faccia. Quella nuova posizione ha facilitato il lavoro che la sua mano stava facendo alla mia fichetta, sentivo le sue dita entrare in me e trastullare il clitoride con caparbieta’. A quel punto, persa ogni inibizione, ho incominciato prima a slacciare la cintura e poi ad abbassare lo zip dei pantaloni. Cosi’ mi sono trovata ad accarezzare da sopra gli slip il suo cazzo eretto. Sapevo che voleva di piu’, ma volevo portarlo alla massima eccitazione cosi’ ho continuato a masturbarlo da sopra gli slip. Intanto aveva modificato il linguaggio, chiamandomi porca e maiala e cio’ non ha fatto che aumentare in me l’eccitazione. Ad un certo punto mi ha preso in braccio per posizionarmi seduta sulla scrivania presente in archivio. Lo sentivo eccitato all’inverosimile, lo vedevo dai suoi occhi che bramavano il mio corpo, dopo avermi sfilato gli slip ha affondato la testa in mezzo alle mie gambe. Ho sentito la sua lingua come un rullo che penetrava la mia fica, entrambe le mani giocavano con il mio sesso, avevo perso il controllo provando un piacere inaudito,poco dopo ho raggiunto il primo orgasmo nella sua bocca. Sapeva chiaramente come usare la lingua facendomi subito riprendere dal piacere appena provato, ha continuato cosi’ per diverso tempo facendomi perdere letteralmente il controllo. Ad un certo punto si e’ alzato dalle mie gambe, aveva il viso fradicio dei miei umori, e avvicinandosi al mio orecchio mi ha detto: adesso e’ il tuo turno troia, occupati del mio cazzo. Io come un’automa mi sono inginocchiata, ho abbassato i suoi slip e mi sono trovata faccia a faccia con il suo arnese. Era bellissimo, eretto al massimo, lungo come un cazzo normale ma magnificamente largo. Le vene del suo randello pulsavano di piacere, aveva un’odore forte di sesso. Quell’odore mi e’ entrato nelle narici e mi ha fatto ulteriormente eccitare. Ho incominciato a leccare l’asta per poi raccogliere con la lingua i succhi che uscivano dalla cappella. Ho leccato con avidita’ quel totem di piacere per poi iniziare a prenderlo in bocca per iniziare un superbo pompino. Mi sentivo troia, la mia fica continuava a sbrodolare come una fontana e con un dito ho iniziato a martoriare il mio clitoride. In quel momento avrei voluto che qualcuno mi prendesse da dietro, sentivo i suoi gemiti e le sue parole che si facevano sempre piu’ oscene. Mi chiamava troia,mi diceva che ero una brava pompinara e che ero nata per succhiare cazzi, quel linguaggio e come mi trattava mi hanno eccitato terribilmente. Ho raggiunto un altro orgasmo mentre succhiavo il suo cazzo e mentre sditalinavo la mia fica. Ad un certo punto si e’ scostato dicendomi: troia, non vorrai certo che sborri nella tua bocca, voglio scoparti la fica, e cosi’ dicendo mi ha alzato mi ha fatto sedere sulla scrivania e alzandomi le gambe e’ entrato in me in un attimo. Lo sentivo in preda ad un piacere inaudito mi ha chiesto se mi piaceva il suo cazzo ed io in tutta risposta gli ho detto: si, mi piace, sento che mi riempi tutta. Quella risposta ha dato il via libera ad altre frasi oscene nei miei confronti ad un certo punto mentre mi scopava freneticamente mi ha chiesto: quel cornuto di tuo marito sa’ di avere una moglie cosi’ puttana? O pensa che sei una casta verginella? Chissa quanti cazzi a sua insaputa ti sei scopata e quanta sborra ti sei bevuta. Sappi che ti faro’ venire a breve da noi in sede perche’ devo organizzarti una bella sorpresa. A quelle frasi, e soprattutto cio’ che aveva detto di Paolo ha fatto nascere in me un piacere inaudito, ho raggiunto un altro orgasmo potentissimo gridando di piacere proprio mentre lui scaricava nel mio utero una quantita’ infinita di sborra. Mi sentivo troia, dalla passerina sentivo colare il suo seme, ad un certo punto mentre ero ancora seduta sulla scrivania mi ha chiesto in maniera autoritaria di ripulirgli il cazzo perche’ non poteva ritornare a casa dalla moglie con l’odore della mia fica. In maniera servizievole mi sono chinata tra le sue gambe e ho incominciato a leccare la sua asta. Ora oltre a sentire l’odore del suo sesso sentivo anche il sapore della mia fica, era qualcosa di inebriante, di potente, con naturalezza o raccolto la sborra che ancora usciva dalla mia fica per portarlo alla mia bocca e succhiare avidamente le mie dita. L’immagine di quanto avevo fatto, il pompino irrefrenabile ha provocato nel mio partner un’ulteriore erezione. Sentivo il suo cazzo crescere nella bocca, volevo superare me stessa, e nonostante il mio capo avesse da poco raggiunto l’orgasmo ho sentito dopo poco fiotti di sborra nella mia bocca, ho sentito il sapore acre del suo seme e in me nascere un altro orgasmo. Quando mi sono alzata sapevo di aver superato me stessa, sentivo le gambe tremare dagli orgasmi ricevuti e mi sentivo sconvolta. Ho sperato che nessuno fosse rientrato prima dalla pausa pranzo perche’ sicuramente avrebbe sentito il trambusto che avevamo fatto. Il mio capo mentre si stava rivestendo e guardandomi in maniera lasciva mi disse: tu ad inizio del prossimo mese verrai in trasferta un paio di giorni in sede, avrai un premio per i tuoi servigi e stai tranquilla che ti organizzero’ delle belle serate’logicamente non transigo un rifiuto. Va bene, risposi, se non posso rifiutare’spero solo di essere all’altezza.

Continua’.
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Il racconto di Marta aveva suscitato in noi un’eccitazione incredibile, io in particolar modo ero in preda a sentimenti contrastanti. Stavo subendo il suo cambiamento, ma dovevo ammettere che mi eccitava scoprirla in quel modo. Sandra dall’inizio del racconto non aveva smesso di toccarsi la fica, con l’altra mano ogni tanto aveva segato il cazzo di Luca. Io a fianco a mia moglie mi ero trovato senza neanche rendermene conto con i pantaloni abbassati e con il cazzo prepotentemente eretto. Marta si avvicino’ al mio orecchio e mi disse: amore sai che amo solo te, ma tutto sta cambiando terribilmente, in alcune occasioni mi sento cosi’ troia che a pensarci dopo quasi non mi riconosco, ma mi piace, mi piace sentire il cazzo di altri uomini, mi piace vederli godere e bramare il mio corpo’mi piace la loro sborra. Se tutto questo ti da fastidio posso anche rinunciare. Risposi immediatamente: anch’io ti amo, e proprio per tutto cio’ che mi dai. Come ebbi terminato la frase si chino’ sul mio cazzo per prenderlo in bocca. Poco dopo arrivo’ Luca completamente nudo che si posiziono’ dietro mia moglie chiedendo: dove vuoi che ti scopi visto che questa mattina desideravi un cazzo mentre facevi un pompino? Marta alzo’ la testa e guardandolo rispose: dove vuoi caro’basta che me lo fai sentire dentro, ritornando subito a continuare il lavoro di bocca. Luca inizio’ a scoparla da dietro, non sapendo quale buco avesse occupato, le sue spinte si ripercuotevano nel pompino che stavo ricevendo. Ma desideravo altro, volevo che Marta perdesse il controllo e cosi’ gli alzai il capo e le dissi: alzati troia, voglio prenderti con Luca. Marta non si fece pregare e dopo essersi divincolata dal cazzo di Luca si pianto’ il mio cazzo nella fica alzando il sederino per permettere al nostro amico di occupare il secondo canale. Fu un piacere inaudito, sentivo mia moglie gemere e raggiungere orgasmi continui, sentivo il cazzo di Luca quasi a contatto con il mio separato dalla leggera membrana. I nostri movimenti erano sincronizzati, entravamo ed uscivamo dal corpo di mia moglie simultaneamente e simultaneamente raggiungemmo il piacere scaricando in lei una quantita’ enorme di sborra. Marta si accascio’ per terra con le gambe aperte, a quella visione Sandra che si era accontentata semplicemente di un ditalino, si fiondo’ tra le gambe di mia moglie dicendo: tesoro sei stata talmente troia e talmente eccitante che ho lasciato che i due maschietti ti facessero il dono dei loro cazzi escludendomi dal gioco’ora voglio succhiare il nettare che esce dalla tua patatina e darti anch’io il giusto premio per cio’ che hai fatto questa mattina. E dicendo questo inizio’ a succhiare la sborra che usciva dalla fica, la sua lingua penetrava il sesso di mia moglie come un cazzo e le dita allargavano le labbra della fica e penetravano l’ano. Marta raggiunse orgasmi continui gridando di piacere, finche’ Sandra si fermo’ e alzando la faccia imbrattata di umori chiese a chi si trovava pronto di noi due di scoparla nel culo. Non mi feci ripetere due volte la richiesta e iniziai a penetrare il secondo canale della nostra amica. Le due donne gemevano di continuo in preda al piacere, Luca per non essere da meno porse il suo cazzo in direzione della faccia di Marta che senza alcuna esitazione inizio’ a succhiare il membro. La visione di quanto stava accadendo, il racconto di Marta e l’eccitazione accumulata dalla mattina mi portarono a sborrare abbondantemente nel culo di Sandra piantando il piu’ possibile il mio cazzo nell’intestino. Subito dopo Marta beveva con avidita’ il seme di Luca che si riversava nella sua bocca. Ci ricomponemmo frastornati dall’eccitazione e ci recammo in cucina per preparare qualcosa da mangiare. L’atmosfera era carica d’erotismo, tutti e quattro eravamo solo ricoperti da biancheria intima, preparammo una spaghettata tra una palpata e tra battute a sfondo sessuale. I corpi delle due ragazze erano stupendi ricoperti solo da microslip e reggiseno che facevano risaltare ancor piu’ le rotondita’. I loro fisici erano perfetti, entrambi i sederini sembravano scolpiti nel marmo, le gambe lunghe e slanciate e anche la leggera pancetta che Marta aveva portava un carico d’erotismo incredibile. Pensavo a quanto fossi fortunato all’avere al mio fianco una donna cosi’ bella e sensuale sia nel fisico che nei movimenti. Mentre cenavamo Sandra ci disse che il prossimo venerdi saremmo andati a trovare un loro amico che gestiva un locale di lap dance. Quella proposta eccito’ ulteriormente l’atmosfera. Al termine della spaghettata con Luca ritornammo in soggiorno per bere un’amaro e fumare una sigaretta. Misi un cd di B.B. King. Mentre stavamo discorrendo arrivarono le due fanciulle richiamate dal ritmo del blues e tenendosi per mano iniziarono a ballare. Incominciarono a muoversi in maniera sensuale, i corpi ravvicinati che venivano sfiorati dalle mani, le labbra che di tanto in tanto si sfioravano. Noi assistevamo ammirati la scena che si presentava innanzi ai nostri occhi sperando che la musica non cessasse mai. Ad un certo punto le carezze incominciarono ad essere piu’ audaci, una mano s’intrufolo’ nelle mutandine, un’altra aveva tirato fuori un seno per accarezzare e succhiare un capezzolo e in men che non si dica entrambe si ritrovarono sul tappeto in un fantastico 69. Era la prima volta che le due amiche praticavano un rapporto saffico cosi’ intenso , ma tutto sembrava molto naturale. Entrambe erano impegnate al massimo per dare il maggior piacere all’amica, e cosi’ noi dal divano assistevamo con piacere all’intensita’ di quel rapporto. Le due donne sembravano essere un corpo solo, le dita e la bocca di ognuna era impegnata in maniera spasmodica sul sesso dell’altra. Sicuramente cio’ che Marta aveva fatto con Valeria qualche settimana passata l’aveva sbloccata definitivamente. Marta succhiava avidamente il clitoride dell’amica mentre le dita penetravano quel sesso ardente di voglia. Noi eravamo ipnotizzati da quella scena che si stava consumando davanti a nostri occhi, ascoltavamo i gemiti e le urla di piacere. Finche’ entrambe raggiunsero l’orgasmo. A quel punto ci alzammo dal divano e con i cazzi eretti penetrammo i sessi delle rispettive partner. La posizione non era la piu’ comoda, ma mentre il mio cazzo affondava nella fica di Marta contemporaneamente Sandra con la lingua leccava l’asta ogni qual volta fuoriusciva dal corpo di mia moglie. Sborrai nella fica e Sandra raccolse sulla lingua cio’ che ne fuoriusciva. Non so se le due donne lo avevano programmato, ma dopo che Luca arrivo’ nel corpo di sua moglie entrambe le ragazze si scambiarono un bacio. Fu un bacio carico d’erotismo e di lussuria, entrambe avevano conservato parte di seme nelle proprie bocche, e cosi mentre le lingue roteavano si scambiarono cio’ che ognuna aveva conservato per l’altra. Pensai senza dubbio che Marta era diventata una grande maiala.

Continua’.
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Ogni giorno della settimana facemmo sesso, ci scambiavamo pareri e confessioni e tutto non faceva altro che aumentare la libidine. Anche il rapporto che Marta aveva avuto con il suo capo fu mentalizzato e durante i rapporti utilizzato per aumentare il tasso d’erotismo. Arrivò il venerdi, quella sera arrivai a casa un po’ più tardi del solito causa il lavoro ma la sorpresa fu piacevole. Trovai Marta piu’ eccitata del solito, aveva raccolto i capelli su due trecce e aveva messo un vestitino a tinte scozzesi che la faceva sembrare una collegiale. Quando entrai mi sgrido’ per il ritardo avuto dicendo che c’era una sorpresa. Mi fece sedere sul divano e posizionandosi di fronte cominciò ad alzarsi lentamente il vestitino. In sottofondo un blues dettava i tempi dello spogliarello. Quando la gonna arrivo’ alla vita potei notare un’intimo molto striminzito che copriva a mala pena il sesso della mia compagna, ma quando il microslip scese verso le gambe potei notare che la leggera peluria che ricopriva la fica era sparita,lasciando il posto ad una sola strisciolina sottile. Subito mi fiondai per gustarne il sapore, ma Marta sgridandomi con sguardo lussurioso disse: oggi mi sono preparata per te e tu arrivi tardi!!! Non hai idea come sono eccitata ma tra 10minuti passano a prenderci quindi spicciati avremo tempo dopo. E cosi’ a bocca asciutta andai a prepararmi pensando a Marta e al suo sesso. Poco dopo eravamo in cortile per entrare in macchina con i nostri amici che erano passati a prenderci.Come al solito, mi stavo posizionando davanti insieme a Luca, Marta mi chiese se poteva prendere il mio posto, accettai di buon grado senza esitazione. Il locale era ad una quarantina di Km da casa e cosi’ iniziammo come al solito a chiacchierare e a scherzare. Sandra era incantevole, aveva una gonna e un top di pelle nera, il suo profumo mi inebriava. Soprattutto il suo contatto, visto che nonostante l’abbondante spazio in macchina, aveva deciso di appoggiare il suo corpo al mio. Ad un certo punto durante il tragitto, Marta si tolse la cintura e rivolta a noi disse: Vi piace il mio intimo? Alzandosi il vestito e facendo vedere cosa aveva o cosa non aveva sotto. Chiaramente ci furono fischi e grida di approvazione e Luca che le era a fianco strizzandole il sedere disse: a me in realta’ piace piu’ questo. Marta allora senza alcuna esitazione e in modo civettuoso si abbasso’ il microslip e mostrando la fica disse: e questa non ti piace poverina. La risposta di entusiasmo dei nostri amici fu unanime soprattutto alla vista della fica rasata di mia moglie. Luca, mentre con un dito accarezzava le grandi labbra, rispose sorridendo: senti cara me lo hai fatto diventare duro come il marmo se non la smetti non so se riesco ad arrivare a destinazione. Marta a quel punto si ricompose e ritorno’ a sedersi, ma proprio in quell’istante rivolgendosi a Luca chiese: Scusa amore’.. se ti faccio un pompino riesci a guidare lo stesso? E non avendo terminato la frase aveva gia’ iniziato ad accarezzare la patta dei pantaloni. Luca non se lo fece ripetere due volte e rispose: e’ tutto tuo’.A quel punto Marta sbottono’ i pantaloni ed estrasse il cazzo che era gia’ in tiro. Inizio’ lentamente a segarlo e subito dopo lo prese in bocca. Luca di tanto in tanto accarezzava i capelli di mia moglie e con la mano spingeva la testa per aumentare il ritmo del pompino. Sandra al mio fianco accarezzava il mio cazzo dicendomi quanto fosse troia mia moglie. Luca soddisfatto per il lavoro di bocca ci disse che questa sera Marta sembrava infoiata e che gli stava succhiando anche l’anima. Sborro’ dopo poco urlando di piacere mentre la bocca di mia moglie non si staccava da quella verga, evidentemente voleva raccogliere anche l’ultima goccia di seme. Dopo che la sua lingua ripasso’ sul glande piu’ volte alzo’ la testa e rivolta a Sandra disse: hum’sa di buono e questa sera, guardandomi negli occhi, ho una gran voglia di cazzo. C’e’ ne siamo accorti cara fu la risposta dell’amica.
Entrammo nel locale, Marta accostandosi a me disse: in macchina avrei voluto farti lo stesso servizietto che ho fatto a Luca ti e’ piaciuto lo spettacolino? Risposi: ho capito perche’ hai voluto sederti davanti sei una fantastica maialina. Guardandomi rispose: si pero’ ancora nessuno si e’ occupato della mia passerina, sara’ che oggi mi sono occupata di lei ma nonostante mi sia toccata mentre mi stavo depilando mi e’ rimasta una voglia incredibile. Me ne sono accorto cara e mi sa che questa e’ la tua serata risposi. Il posto non era grande, entrando ci si affacciava direttamente al bancone del bar dove dietro erano addette due ragazze seminude. Il bancone proseguiva lasciando spazio ad una pedana circolare su cui era posto un palo dove in quel momento si stava dimenando una ragazza che indosso portava solo un paio di slip striminziti. Attorno alla pedana erano posizionati degli sgabelli, attualmente solo due erano occupati da avventori del locale. A questa stanza ne seguiva un’altra molto piu’ ampia dove al centro c’era la classica pista da ballo dove anche li erano stati posizionati due pali per la lap dance. Tutt’intorno coppie di divanetti con in mezzo dei tavolini rettangolari. Anche li notai che erano pochi gli avventori del locale. La prima coppia di divanetti a sinistra erano occupati da tre ragazzi che avevano la visuale sulla pedana dove danzava la fanciulla. A destra, verso il centro pista, due signori distinti con quattro ragazze che con abiti molto striminziti li accompagnavano. Dai lineamenti capii subito che erano ragazze straniere e che il fine non era la semplice compagnia. Mentre stavo osservando il locale vidi arrivare verso di noi un personaggio alquanto singolare. Vestito con un completo totalmente turchese che lo faceva sembrare il principe azzurro, camicia viola e cravatta di ugual colore del vestito. Ai piedi degli stivali di pitone viola, di ugual colore un fazzoletto che fuoriusciva dalla giacca. La cosa singolare era la mole enorme del personaggio, il completo sembrava dovesse scoppiare da un momento all’altro. Nonostante fosse molto grosso il tipo era anche molto alto, superava sicuramente i due metri. L’omone abbraccio’ con calore i nostri due amici,il trasporto dell’incontro mi fece subito pensare che fossero conoscenti di lunga data, quando fummo presentati la mia mano fu stretta cosi’ forte che sembrava essere presa in una morsa. L’omone, che si chiamava Nico, fu subito cordiale e si rivelo’ un’abile affabulatore, la sua risata era contagiosa e le battute di spirito erano continue. Ci fece accomodare nella saletta grande e fece arrivare una bottiglia di champagne con della frutta. Incominciammo a dialogare come se ci conoscessimo da tempo mentre i bicchieri venivano riempiti di continuo. Osservavo Marta ,splendida nelle sue vesti da collegiale’ sembrava quasi pudica, ma in realta’ sapevo quanto fosse porca e quelle trecce che aveva fatto ai capelli mi intrigavano ancora di piu’. Immaginavo la sua fica umida e accogliente e non vedevo l’ora di possedere il suo corpo. Non so se fu l’alcol o questi pensieri ma mi ritrovai con una crescente eccitazione e un desiderio opprimente di fare sesso. I miei pensieri furono interrotti quando Sandra invito’ mia moglie a ballare. Le due donne si ritrovarono al centro pista a muoversi in maniera sensuale e intrigante. I loro corpi si sfioravano, le mani di ciascuna accarezzavano il corpo dell’altra. La musica era entrata in loro,cosi’ come l’alcol stava facendo sentire i suoi effetti nella testa e nei movimenti sinuosi delle due donne. Erano splendide ed eccitanti, erano riuscite a catalizzare l’attenzione dei pochi avventori del locale e anche se fossero completamente vestite gli occhi di tutti gli uomini erano fissi sui loro corpi. Sapevo qual’era il desiderio di chi stava osservando la scena, sapevo che tutti avrebbero voluto possedere il corpo, sapevo che l’erezione che avevo io in quel momento era comune agli uomini presenti in sala. Quel pensiero aumento’ la mia libidine, quasi avrei desiderato vedere le due donne denudarsi e renderci partecipi di un rapporto saffico. Quando le due donne si piegavano si intravedevano le mutandine che a mala pena ricopriva il sesso che sicuramente era carico di voglia, il palo che le divideva era diventato un’uomo immaginario che accoglieva quella danza di piacere. Non so da quanto ballassero, ma il loro visi, i loro occhi erano un concentrato di eccitazione. Quando ritornarono da noi potei notare in tutti gli uomini la delusione della fine di quello spettacolo improvvisato. Svuotarono entrambe i bicchieri di champagne che erano rimasti sul tavolino e dal luccichio dei loro occhi capii che anche in loro era presente un profondo desiderio di sesso. Mentre Marta si accomodo’ vicino a me ricevendo i complimenti di noi maschietti, Sandra con nostra meraviglia si avvio’ verso il tavolo dove erano seduti i tre ragazzi che avevo notato all’ingresso. La vedemmo ridere e conversare amabilmente, la vedemmo accarezzare i capelli di uno e bere completamente cio’ che era contenuto nel bicchiere dell’uomo. Subito dopo ritorno’ da noi per sedersi tra Luca e Nico. Pendevamo dalle sue labbra e rivolta al marito disse: quel ragazzo mi osservava cosi’ intensamente che quasi mi sono sentita penetrata da lui’.dovevo assolutamente conoscerlo’.sapete cosa mi ha detto??? Che sono stata cattiva!!! E che a causa mia questa sera a casa deve fare una cosa pensando a me!!! Era chiara l’allusione sessuale, e rivolgendosi sempre a Luca con volto quasi commiserevole continuo’ dicendo: sai amore che non posso vedere le persone soffrire’mi dai il permesso di fargli un pompino, mi ha eccitato cosi’ tanto il suo sguardo. Io rimasi basito ma nello stesso tempo la proposta mi eccito’ ulteriormente. La risposta di Luca non si fece attendere: ti ho mai privato di qualcosa?? Sei libera di fare cio’ che vuoi anche ora. A quelle parole Sandra diede un bacio lussurioso al marito per poi alzarsi per dirigersi nuovamente verso il tavolino vicino. Appena fatti pochi metri torno’ indietro e rivolta a Marta le disse: dai vieni anche tu non vorrai certo lasciarmi sola. Incrociai lo sguardo con mia moglie dando un leggero assenso e le due donne s’incamminarono verso i tre uomini che avevano lo sguardo meravigliato. Nico a quel punto disse: ad avercele due ragazze cosi’, a quest’ora non sarei piu’ in questo buco di locale ma ne avrei uno come si deve, tutte le mie ragazze insieme non valgono le vostre due donne. Intanto mentre Marta si era accomodata in mezzo ai due maschietti Sandra si era posta affianco del ragazzo che le interessava. La visuale mi impediva di vedere Marta in quanto era posta di schiena rispetto a noi. Ordinarono da bere vuotando d’un fiato i bicchieri arrivati, vedevo Sandra ridere e accarezzare l’uomo al suo fianco. Dal canto nostro non riuscivamo ad affrontare alcun tipo di argomento concentrati sullo sviluppo di quanto stava accadendo li vicino. Non aspettammo a lungo, Sandra guardando sempre fisso negli occhi l’uomo comincio’ ad armeggiare con le mani nella parte bassa di quest’ultimo. Aveva tirato fuori il cazzo e sempre guardando l’uomo aveva iniziato a segarlo lentamente. Per non essere da meno stavo notando che anche Marta stava muovendo le braccia e a sua volta stava subendo sicuramente qualche carezza lasciva da entrambi i maschietti posti al suo fianco, la mia delusione fu nel non vedere pienamente cio’ che stava in realta’ accadendo. Ero in preda ad un piacere assoluto, mia moglie in mezzo a due sconosciuti che stavano palpando il suo corpo e lei che ricambiava le carezze. Mi ritornarono alla mente le sue parole che nessuno si era occupato della sua fighetta e cosi’ l’immaginai bagnata e pronta per essere scopata. Ad un certo punto vidi Sandra alzarsi per poi inginocchiarsi in mezzo alle gambe dell’uomo facendolo prima ruotare per non avere il tavolino posto al centro che fosse d’impedimento. Incomincio’ a leccare con maestria quel palo di carne, le sue labbra baciavano l’asta e le palle per poi risalire a leccare la cappella e i succhi che fuoriuscivano abbondantemente, finche’ dopo poco lo accolse nella bocca per iniziare il pompino promesso. In direzione di Marta i movimenti delle braccia e delle mani erano piu’ frenetici e non lasciavano dubbi a quanto stava accadendo. Poco dopo mia moglie fu fatta alzare, la gonna scacchi era completamente risalita sui fianchi, il perizoma le era stato sfilato lasciando cosi’ intravedere il suo fantastico sederino. Uno dei due ragazzi si fiondo’ a mordere e a leccare quei fantastici glutei, per poi girare Marta e fiondare la testa in mezzo alle sue gambe. Ora la mia lei, si trovava seduta a gambe aperte sul tavolino con la faccia dell’uomo che le leccava la fica. In quella posizione potevo vedere le smorfie di piacere del suo volto, i denti che mordevano le sue labbra come consuetudine quando era in preda al piacere. Il secondo ragazzo, per non essere da meno si alzo’, i pantaloni erano calati e teneva in mano il suo cazzo eretto. Si avvicino’ verso Marta, ma la posizione scomoda gli permise solo di accarezzare per poco tempo il membro. Intanto Sandra si era impalata sul cazzo del suo amante, porgendogli la schiena e osservando la scena di quanto stava accadendo alla sua amica. Ad un certo punto, l’uomo che era immerso nel sesso di Marta si alzo’ per affondare il suo cazzo nel corpo di Marta. I movimenti erano convulsi, sintomo del profondo stato d’eccitazione. I gemiti delle due donne arrivavano ovattati dalla musica che veniva diffusa nell’ambiente, ma le espressioni erano di profondo godimento. L’uomo non duro’ a lungo nel corpo di mia moglie, lo vidi intensificare le spinte per poi rimanere piantato diverso tempo nella fica che lo aveva accolto segno che aveva raggiunto l’orgasmo. Usci’ dal sesso,che immaginavo bagnato all’inverosimile, e dopo essersi sfilato il preservativo si divincolo’ dalle gambe di mia moglie. Questa mossa mi diede la possibilita’ di vedere la fica oscenamente aperta di Marta che a gambe aperte ancora non si era ripresa dal rapporto avuto. Non era finita qui’, il secondo uomo, che ancora era in piedi, fece alzare mia moglie e dopo averla messa a pecorina, inizio’ a scoparla. Ora Marta era appoggiata con le braccia allo schienale del divanetto con il viso rivolto verso di noi. I nostri sguardi s’incrociarono e oltre a trasmettermi il piacere che stava provando capii che mi stava trasmettendo gratitudine per cio’ che gli stavo autorizzando a compiere. I nostri sguardi era fissi, osservai le sue espressioni mutare al raggiungimento del piacere e di nuovo incollare i nostri sguardi come a voler trasmettere le sensazioni. Anche quest’ultimo,visto l’alto tasso d’eccitazione che le due donne avevano creato, arrivo’ quasi subito abbandonando il corpo di Marta sul divanetto. Sandra aveva aspettato il completamento del rapporto che stava avvenendo innanzi ai suoi occhi, si sfilo’ dal cazzo che aveva scaricato il suo seme nel preservativo e dopo aver dato un leggero bacio sulle labbra del suo amante raccolse il corpo della sua amica. Ritornarono da noi, fantastiche ed eccitanti. Gli uomini restanti erano a bocca aperta e sguardi sgranati, sicuramente speravano che da li a poco sarebbe arrivato il loro turno.

Continua’.
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Tenendosi per mano le due donne tornarono verso di noi, il volto di Marta era trasfigurato dal piacere, non si accomodarono sulle poltrone perché Sandra chiese a Nico di poter andare nel suo ufficio per potersi rinfrescare. Certo fu la risposta, alzandosi prontamente. Mi alzai anch’io e avvicinandomi a Marta gli dissi che era bellissima, era come se fosse in uno stato di trance il viso e i suoi occhi avevano un’espressione indescrivibile. A quelle parole mi si avvicinò e abbracciandomi mi diede un bacio carico di sensualità. Accostando le sue labbra all’orecchio disse: ti amo, non ho capito nulla come se il piacere e la lussuria si fosse impossessata del mio corpo, dovevo godere non importa se con quegli sconosciuti. Sono ancora eccitata, se penso a quanto accaduto sono sicura che potrei perdere ancora il controllo, ma voglio perderlo con te, voglio sentirti dentro. Andiamo con loro risposi, seguendo il gruppetto degli amici innanzi a noi. Arrivati vicino al tavolino dei tre uomini notai come stessero osservando Marta, il primo che l’aveva posseduta aveva in mano e stava annusando il suo perizoma. Sentii mia moglie stringersi a me, non so se per vergogna per quanto accaduto o per dimostrare che comunque apparteneva a me sia nel corpo ma soprattutto nello spirito. Entrammo nell’ufficio di Nico. Non era molto grande ma era arredato in maniera molto eccentrica rispecchiando il carattere del personaggio. Una scrivania sulla destra e di fronte un divano e davanti un televisore. Una serie di telecamere che davano la visuale su più punti all’interno del locale, e una serie di altri mobili bassi. I due uomini intanto senza perdere tempo si erano stretti a Sandra accarezzando e baciando il corpo della donna. Io e Marta rimanemmo affascinati dalla scena, immaginavo che la richiesta della nostra amica fosse stato solo un pretesto per appartarci in tranquillità. Strinsi a me Marta, incomincia ad accarezzare il suo corpo mentre le nostre lingue duellavano all’interno della bocca. Quando arrivai ad accarezzare la fica il corpo di mia moglie fu scosso dal piacere. Era bagnata all’inverosimile, emanava un’odore di puro sesso. Penetravo con le dita quella fonte di piacere facendogli emettere continui gemiti. Ci spostammo sul divano, s’inginocchiò tra le mie gambe e finalmente liberò il cazzo dalla stretta dei pantaloni. Incominciò a succhiarlo e a baciarlo con passione inaudita. La mia eccitazione era al massimo per tutto ciò che era accaduto sin dall’inizio della serata e cosi dovetti rallentare i ritmi del pompino per evitare di non arrivare subito nella sua bocca. Intanto di fronte a me si stava svolgendo un’altra scena di un alto tasso erotico. Sandra in ginocchio in mezzo ai due uomini stava succhiando alternativamente i loro cazzi. La cosa che mi lascò perplesso furono le dimensioni del membro di Nico, si può dire che rispecchiasse pienamente le dimensioni dell’uomo, oltre ad avere un diametro notevole era enormemente lungo. Nonostante ciò, Sandra cercava con dovizia di prenderlo in bocca nonostante le sue mani non riuscissero a chiudersi pienamente sull’asta. Ad un certo punto Luca fece alzare la moglie e dopo averla fatta sedere sulla scrivania incominciò a scoparla. Il cazzo entrava e usciva con foga accompagnato dai gemiti della donna. Nico non più partecipe alle azioni di Sandra venne a sedersi accanto a me sul divano e incominciò a osservare il pompino che stavo ricevendo. Ad un certo punto accarezzò i capelli di mia moglie che avvertendo il contatto alzò la testa. La vidi sgranare gli occhi alla vista del membro di Nico, rimase interdetta per alcuni secondi, quasi come se non riuscisse a capacitarsi di ciò che aveva innanzi. Ma poi, quasi timorosa, incominciò con la mano ad accarezzarlo. Era bellissima, il viso stravolto dal piacere e come mi aveva preannunciato disposta a tutto pur di godere. Si divincolò dalle mie gambe per porsi più vicino al membro di Nico, con le dita continuava ad accarezzare l’asta lucida della saliva di Sandra, per poi raccogliere i succhi che iniziavano ad uscire dalla cappella. Tutto sembrava irreale, quasi come un sogno, finchè con lussuria, come se volesse sincerarsi del sapore dell’uomo, incominciò a leccarsi le dita che avevano raccolto le secrezioni. Nico alla vista di questa scena spinse la testa di Marta verso il membro e senza alcuna opposizione la lingua di mia moglie iniziò a leccarlo e a baciarlo. Si stava dedicando con cura spostandosi alternativamente dalle palle fino ad arrivare alla cappella, finchè prendendo coraggio incominciò a prenderlo in bocca e con la mano a segarlo. Aveva perso di nuovo il controllo, in questi mesi trascorsi era cambiata completamente e mentre questi pensieri si affollavano nella mia mente la mano di Nico si appoggio sulla mia coscia per risalire lentamente alla base del cazzo. Rimasi sbalordito, mi girai verso di lui e vidi che mi stava osservando mentre con l’altra mano accarezzava i capelli di mia moglie che imperterrita continuava a succhiare il suo membro. Non era ciò che volevo, non avevo mai avuto rapporti omosessuali e non avevo intenzione di iniziare ora. Cosi’ scostai la sua mano. A seguito del mio gesto prese Marta da sotto le ascelle e come se fosse un fruscello la fece alzare per posizionare la sua fica in corrispondenza del suo cazzo. Nonostante le dimensioni la cappella entrò senza difficoltà nel sesso di mia moglie, lei stessa tenendo il cazzo con la mano controllava il movimento affinchè potesse entrare il più possibile nel suo corpo. Il viso era una maschera di piacere ogni movimento del suo corpo era accompagnato da gemiti e urla di godimento. Nico iniziò ad apostrofarla nei modi più osceni, le sue mani incominciarono a stringere e a schiaffeggiare i glutei mentre un dito martoriava la rosellina abbondantemente lubrificata dagli umori che fuoriuscivano dalla fica. Era troppo, mi alzai dal divano e mi posizionai dietro mia moglie. Nico intuendo le mie intenzioni estrasse il dito che aveva infilato nel buchetto, posizionai la cappella sull’orifizio già abbondantemente lubrificato e iniziai a spingere. I due si erano fermati per facilitare l’ingresso, la sentivo calda, bagnata, follemente porca. Quando Nico le chiese se le piaceva il cazzo rispose con la voce rotta dal piacere: amo il cazzo, mi hai riempito tutta, mi sento troia. A quelle parole la scopai freneticamente, ero troppo eccitato per tutto ciò che era successo in quella serata. Sentivo il cazzo del suo amante che si muoveva lentamente nella fica. Arrivai subito, sborrai nel suo intestino urlando il mio piacere e quando sentii di aver scaricato in lei tutta l’eccitazione accumulata uscii dal suo fantastico culetto. Rimasi cosi, in piedi interdetto, osservando il nettare bianco fuoriuscire dal suo orifizio. Libero dalla mia presenza Nico la prese in braccio, la fece stendere con la schiena sul divano e rimanendo in piedi iniziò anche lui a scoparla. Le gambe di Marta erano avvinghiate alla vita di Nico, sorrette dalle sue mani, il cazzo penetrato quasi completamente in lei entrava e usciva lucido per gli umori. L’uomo cambiò posizione, rimanendo sempre piantato dentro il suo corpo, si mise in ginocchio e continuò nei movimenti sempre più veloci. Ad un certo punto usci’ da lei proprio mentre un primo getto di sperma si depositò sulla fica. Velocemente segandosi il cazzo lo avvicinò verso il viso, continuando a spruzzare il suo seme sulla pancia e sui seni di Marta. Altri spruzzi colpirono il volto e i capelli prima che la cappella scomparisse nella bocca di mia moglie. Mai in vita mia avevo assistito una persona eiaculare una quantità cosi notevole di sperma. Marta come un’automa succhiava con avidità il cazzo, finchè sfinito Nico si ritrasse da lei lasciandola sul divano con la fica oscenamente aperta e il corpo ricoperto del suo nettare.
Ci sistemammo in maniera approssimativa, ci vollero alcuni minuti affinché Marta si riprendesse ma osservarla in quello stato fece crescere in me un’ulteriore eccitazione. Era splendida, aveva negli occhi e nel comportamento una sicurezza diversa. Completamente nuda era bellissima e mentre si ripuliva il corpo e il viso dello sperma abbondantemente ricevuto, rideva e scherzava con i nostri amici.
Ritornammo nel locale e mentre stavamo salutando Nico una ragazza avvicinandosi a noi ci disse che dei signori avrebbero avuto il piacere di invitarci al loro tavolo. Seguii con lo sguardo il braccio che indicava il tavolo dove erano accomodati gli unici avventori del locale rimasti’.erano quei signori distinti che avevo notato all’inizio della serata in compagnia di quattro ragazze. Nico rivolgendosi a noi disse: dai’se vi va andiamo a fare un’ultimo brindisi a questa fantastica serata’e poi chi è seduto la è uno dei miei migliori clienti.

Continua’.
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