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Orgia

MATTEO, IL SUPERDOTATO DELLA SCUOLA

By 28 Agosto 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

Mi chiamo Lucia e ho 18 anni, e frequento il Liceo Scientifico della mia città. Come di consuetudine nella mia classe ho il mio classico giretto di amichette, e spesso ci invitiamo a casa reciprocamente. Un giorno invitai a casa mia per i compiti le mie due amiche più care, Sofia e Marina, entrambe della mia età. Dopo aver fatto i compiti decidemmo di andare a fumare una sigaretta in veranda (i miei ovviamente non c’erano) e a parlare del più e del meno. Tra un discorso e l’altro cominciammo a parlare di ragazzi, argomento che ci incuriosiva non poco visto che eravamo sempre tutte e tre vergini. Sofia confessò che una volta scoprì suo fratello che si masturbava in camera sua, ovviamente vide la scena ma per imbarazzo decise di smettere di guardare. Marina prontamente chiese: ‘ma come ce l’ha il cazzo tuo fratello?’ Sofia rispose che pur avendo visto poco non gli sembrava molto grande, anzi diciamo pure piccolino. Io allora dissi alle mie amiche che ero curiosa di vedere un cazzo di un ragazzo, ma un cazzo grosso: il problema era come fare’ Anche le altre seguendomi dissero che ne avevano una gran voglia.
Il giorno dopo, a scuola, chiedemmo a Nicola, un nostro compagno di classe, il classico secchione, se per caso sapeva se nella nostra classe ci fosse qualche ragazzo superdotato. Nicola, che aveva tendenze omosessuali dichiarate, dopo la lezione di educazione fisica osservava sempre i pacchi dei compagni, ma ovviamente, vista l’età, non aveva mai visto nessuno che promettesse davvero bene’ Allora noi, scoraggiate, non sapevamo come fare per esaudire il nostro desiderio, fino a quando non mi venne un’idea geniale: durante la ricreazione andai da Luana, una ragazza di quinta che aveva la fama di essere la troia della scuola, era semplicemente una ninfomane che si era fatta almeno tre/quarti dell’istituto. Timidamente chiesi informazioni e lei senza dubitare mi disse: ‘prova a chiedere a Matteo della quinta A, sicuramente lui farà al caso vostro, ha un cazzo enorme’. Sentendo quel nome mi venne un sussulto, Matteo era semplicemente il ragazzo più bello della scuola, alto circa 1.80, biondo, capelli corti ritti, occhi azzurri, sempre abbronzato, piercing al labbro e un fisico da paura’ Diciamo che era il sogno erotico di tutte le ragazzine della scuola, me e le mie amiche comprese. Sapendo da Luana che era pure superdotato mi venne ancora più voglia di vederlo’ Il problema era convincerlo.
Nicola, ormai nostro complice e pure lui infatuato di Matteo, accettò di buon grado di aiutarci, e durante la ricreazione del giorno successivo andò da Matteo a parlargli. Torno dopo circa 10 minuti raggiante’ Matteo aveva accettato, e voleva sapere quando e dove. I miei genitori fortunatamente lavoravano fuori città e spesso non tornavano a casa per pranzo e cena. Bastò una rapida telefonata per fissare il giorno prestabilito. L’incontro con Matteo sarebbe avvenuto alle 3 del giorno successivo, a casa mia’ Io, Sofia e Marina eravamo contentissime ma allo stesso tempo imbarazzatissime: Nicola tornò da Matteo e gli comunicò l’orario: Matteo accettò di buon grado.
Il giorno dopo abbiamo aspettato con impazienza la campanella di uscita, siamo corse in fretta e furia ai nostri motorini e siamo partite per casa mia. Eravamo così nervose che non abbiamo neppure pranzato, così siamo salite in camera mia e ci siamo lavate e cambiate per l’occasione. Ci siamo vestite più carine possibile, e siccome, essendo oggettivamente tre belle ragazze, eravamo tre succulenti bocconcini. Alle 14:45 abbiamo sentito il campanello di casa squillare, mio Dio era Matteo!!! Timidamente mi sono affacciata dalla finestra di camera mia che dà sul davanti della casa, e con stupore vedo Nicola giù al cancello. Allora io e le mie amiche corriamo giù, apriamo a Nicola e subito gli chiedo: ‘ma che cosa ci fai te qui?’ Nicola risponde: ‘scusate, ma non potevo perdermi un’occasione del genere, ho sempre sognato di vedere il cazzo di Matteo, e quindi sono venuto anche io. E poi me lo dovete, vi ho aiutato!’ Messe alle strette abbiamo acconsentito e anche Nicola è salito in camera mia. Alle 15:10 finalmente arriva il momento tanto atteso, un altro suono di campanello’ Imbarazzate, mandiamo Nicola ad aprire. Dopo 5 minuti Nicola torna in camera, con dietro Matteo. Appena entra il suo splendore si manifesta totalmente, capelli biondissimi tirati su con il gel, canottiera bianca aderentissima che lascia trasparire i suoi muscoli, abbronzantissimo, jeans a vita bassa strappati e scarpe da ginnastica. Entra in camera e a fatica facciamo le presentazioni, vista la nostra timidezza. Dopodichè Matteo, per niente a disagio, si gira verso Nicola e gli chiede: ‘ma te cosa ci fai qui?’ E Nicola, anche lui senza vergogna, risponde: ‘Sai quali sono le mie tendenze, non volevo perdermi questa occasione!” Matteo ride di buon gusto e si gira verso noi tre, tutte rosse come peperoni. Ci guarda con i suoi occhi bellissimi e ci sorride, un sorriso che ci fa sciogliere. Per noi è normale essere imbarazzate, tre ragazzine di 18 anni, vergini, con davanti un ragazzo meraviglioso di 21 anni che ci guarda sorridendo’
Dopo qualche minuto di silenzio, Matteo decide di rompere il ghiaccio e ci dice: ‘allora, sono a vostra disposizione, che devo fare?’ Nessuna risposta, io e le mie amiche ci guardiamo spaesate’ Nicola, spalle al muro di fianco a Matteo, accenna un sorriso. Allora io lentamente mi faccio forza e dico, con un filo di voce: ‘Matteo puoi iniziare a spogliarti, per favore?’ Sofia e Martina rispondono con un sorrisetto, ma vedo i loro occhi puntare Matteo. Lui, mantenendo il suo sorriso, si toglie lentamente la canottiera bianca e la getta sul pavimento. Già vederlo così era meraviglioso, essendo un ciclista amatoriale non aveva un filo di grasso addosso, e ogni muscolo del suo corpo era scolpito, ma non eccessivamente. Aveva pure un piercing al capezzolo destro, veramente troppo eccitante. Inoltre non aveva nemmeno un pelo addosso, nemmeno sotto le ascelle, visto che è regola nel ciclismo depilarsi. Sofia finalmente si decise a parlare: ‘dai, ora togliti i pantaloni” Matteo quindi si tolse le scarpe, i calzini, e infine i pantaloni. Rimase solo in mutande davanti ai nostri occhi, a due metri da noi tre’ Aveva un paio di mutande aderenti a pantaloncino, quelle da spogliarellista per capirci. Aveva un fisico splendido, completamente senza un pelo, tutto liscio. Sotto l’ombelico partiva un tatuaggio nero tribale che andava a infilarsi nelle mutande. Notai, e di sicuro anche Sofia, Marina e Nicola, che lasciavano trasparire le forme del suo cazzo, moscio. Dopo qualche minuto feci la fatidica domanda: ‘dai Matteo, togliti anche le mutande ti prego” Allora Matteo lentamente si tolse le mutande e da queste uscì il suo cazzo, a mezza erezione. Noi quattro rimanemmo increduli, aveva veramente un cazzo enorme’ Depilato anche quello, liscissimo’ Quindi davanti a noi comincia a toccarselo e in un baleno raggiunge la sua massima erezione. Matteo ci guarda e con un sorriso ci dice: ‘ecco, ora è ritto al massimo” Inutile cercare di spiegare la nostra incredulità, aveva un cazzo pazzesco, lunghissimo e soprattutto molto largo, con due palle enormi (proporzionate al resto)’ Matteo si mise le mani dietro, e rimase lì, con il cazzo durissimo, la pelle in cima a un certo punto si ritirò da quanto era ritto, e soprì una cappella rosea grande quanto il diametro del cazzo’ Il suo tribale gli arrivava fino alla base del cazzo e lo incorniciava, uno spettacolo incredibile. Ad un certo punto gli chiesi: ‘Matteo, ma quanto ce l’hai lungo?” Rispose ridendo: ‘non so, mai misurato” Allora Marina disse: ‘dai, misuriamolo, voglio vedere quanto è lungo’. Allora io subito andai nello sgabuzzino dove mia madre teneva la roba per cucire, presi il centimetro e tornai su immediatamente. Sofia e Marina si erano avvicinate a Matteo, ora erano circa a un metro da lui, e inginocchiate ammiravano quel cazzo enorme, che nn accennava a perdere l’erezione’ Io mi misi davanti a Matteo, volevo misurarlo, ma mi vergognavo e non avevo il coraggio di toccarlo’ Per cui mi voltai verso Nicola, che stava fissando insistentemente quell’affare, e chiesi se poteva farlo lui. Poi mi voltai verso Matteo e chiesi: ‘può farlo lui, per favore?’ E lui rispose sorridendo: ‘certo, certo, nessun problema” Nicola subito andò davanti a Matteo, prese il centimetro in mano e gli misurò il cazzo, sotto i nostri attentissimi occhi’ Quando vedemmo la misura rimanemmo esterrefatti, 24 cm di lunghezza e 6 di larghezza’ Matteo se lo prese in mano, se lo toccò qualche secondo e rimise le mani dietro. Noi tre eravamo eccitatissime ma sempre in grande imbarazzo, Nicola era estasiato e non toglieva gli occhi dal cazzone di Matteo’ Dopo qualche minuto di completo silenzio Matteo esordì con: ‘allora, insomma, non mi fate niente? Non vorrete lasciarmi così a cazzo duro!” Nicola si mise a ridere, e vidi che si massaggiava il pacco insistentemente. Sofia e Marina guardarono in basso completamente rosse’ Allora, non so con quale forza, mi misi in ginocchio davanti a Matteo, mi avvicinai al suo cazzone e cominciai a toccarglielo’ Inizialmente cominciai ad accarezzarlo molto maldestramente, visto che non avevo la minima esperienza’ Toccare quel cazzone così grosso era una soddisfazione immensa, sentivo già qualcosa che cambiava nelle mie parti basse’ Vidi che però Matteo gradiva le mie mani, perché con la mano destra mi dette una carezza sul viso che non dimenticherò mai. Sofia e Marina erano accanto a me davanti a Matteo, e osservavano estasiate la scena. Io continuavo ad accarezzare quel palo, che era duro come il marmo e pulsava di piacere. Matteo ad un certo punto mi prese la mano, la mise intorno al suo cazzo e poi me la mosse su e giù, dicendo: ‘Vedi Lucia, è così che si deve fare’. Allora io ubbidì immediatamente e cominciai a fargli una sega, molto piano, volevo godermelo fino in fondo. Matteo, visibilmente eccitato, si rivolse a Sofia e Marina dicendo: ‘dai ragazze, spogliatevi, sarà molto meglio” Sofia e Marina, sorprendendomi, in pochi minuti si spogliarono davvero completamente, tutta la vergogna che avevano prima era sparita, senza curarsi nemmeno di Nicola, che non toglieva lo sguardo dal cazzone di Matteo. Completamente nude, si rimisero in ginocchio davanti a Matteo. Mentre io continuavo a fargli una sega, Matteo prese la mano di Sofia e la mise sui suoi coglioni, subito Sofia cominciò a massaggiarglieli con passione. Nel mentre disse a Matteo: ‘Matteo, hai un cazzo veramente fantastico, non credevo che esistesse un cazzo così grosso, quello di mio fratello in confronto non esiste nemmeno” Matteo rispose con una sonora risata. Intanto Marina stava accarezzando la coscia sinistra di Matteo e vicino al suo inguine, passando anche le mani sul suo culo sodo. Eravamo in piena sottomissione di Matteo, ed eravamo eccitate come non mai. Matteo allora mi prese la mano, la tolse dal suo cazzone e mi disse: ‘dai Lucia, ora spogliati anche te”. Ubbidì, non aspettavo altro. In un baleno mi spogliai nuda anche io, nel mentre Marina mi aveva sostituito nella sega, e Sofia continuava ad accarezzargli le palle. Con stizza tolsi la mano di Marina dal cazzo di Matteo, lo volevo tutto per me. Continuai a masturbarlo, stavolta anche con l’altra mano, ma sempre lentamente’ Mentre segavo Matteo, che stava decisamente apprezzando, mi accorsi che Nicola si era tirato fuori il cazzo e si stava segando a sua volta. Aveva un cazzetto si e no di 10/12 centimetri, a confronto con il cazzo di Matteo spariva’ Istintivamente mi scappò da ridere, e così pure a Sofia e Marina, che continuavano a circuire il corpo di Matteo. Marina gli disse: ‘ma dai Nicola, quanto ce l’hai piccolo, ahahaha!’ Nicola, passivo per natura, si mise a ridere di gusto, ma non distogliendo lo sguardo dall’affare di Matteo, continuando a masturbarsi ferocemente. Matteo allora mi guardo negli occhi e mi disse: ‘dai Lucia, ora prova con la bocca, che godo molto di più” Le mie amiche risero, io lo guardai e dissi: ‘ma Matteo, non l’ho mai fatto in vita mia” E lui sorridendomi rispose: ‘dai, è tempo di imparare come si fa” Detto questo si prese il cazzo in mano e me lo avvicinò alla bocca. Sofia e Marina smisero di accarezzarlo e mi guardarono per vedere la mia reazione. Dopo un attimo di indecisione mi decisi: cominciai a leccargli piano la cappella lucida e rosea, Matteo emise subito un sospiro di piacere, e la cosa mi eccitò tantissimo. Allora glielo presi in bocca, ma era così grosso che non ci riuscivo bene, la cappella mi entrava tutta, ma non riuscivo ad andare più giù. Allora cominciai a succhiargli la cappella molto piano, ritmicamente. Avere in bocca quell’affare mi eccitò da morire, l’avrei ciucciato tutto il giorno’ Matteo cominciò a sentire davvero il piacere, mi prese la mano destra e me la mise sul cazzo, e la mano sinistra sulle sue palle enormi. Quindi gli succhiavo la cappella (a fatica), gli facevo una sega e gli massaggiavo i coglioni. Una soddisfazione immensa, quel palo di carne tutto mio, solo mio! Nicola nel mentre continuava a menarsi il suo cazzino, ansimando come una bestia. Matteo fece cenno a Sofia e Marina di alzarsi, loro obbedirono e si misero abbracciate di fianco a lui. Matteo disse loro una cosa nell’orecchio e poco dopo le vidi abbassarsi e andare a leccare i suoi capezzoli, Marina quello di sinistra e Sofia quello di destra. Nel mentre con le mani lo accarezzavano dappertutto. Matteo allora, allungo le sue braccia muscolose e cominciò a sditalinare entrambe, infilo le sue dita medie nelle fiche di Sofia e Marina, che inizialmente si scossero, poi cominciarono a mugolare come due troie, bagnandosi all’inverosimile. Anche io ero bagnata come una fontana, per cui tolsi la mano dalle palle di Matteo e cominciai a toccarmi, succhiando e segando allo stesso tempo quel bastone immenso. Dopo un po’ sentimmo Nicola ansimare più profondamente, ad un certo punto emise un gemito e venne. Dal suo minuscolo cazzino uscì un fiotto di sborra che cadde e macchiò il parquet di camera mia. Ma a me non importava, volevo solo far godere Matteo. Ero curiosa di sapere quanto avrebbe sborrato lui’ Quindi mi impegnai ancora di più, succhiavo la cappella con più foga, tanto che la mascella mi faceva male. Smisi di toccarmi e cominciai a masturbarlo con tutte e due le mani. Matteo cominciò a sospirare sempre più forte, continuando a sditalinare Sofia e Marina, che poco dopo vennero quasi simultaneamente, con mugolii di piacere. Matteo fece loro cenno di allontanarsi da lui, Sofia e Marina, visibilmente scosse dall’orgasmo, si rimisero accanto a me in ginocchio, che ormai stavo dedicandomi anima e corpo a succhiare quel cazzo meraviglioso. Matteo mi stimolò un po’ i capezzoli, e dopo poco mi prese la testa con tutte e due le mani e me la spingeva sul suo cazzone, nel mentre la mia fica stava gocciolando. Grazie al suo aiuto riuscì ad entrarmi in bocca per qualche altro centimetro. Nicola nel mentre si era rivestito e si era avvicinato a noi per vedere meglio. Dopo qualche minuto Matteo, che ansimava sempre di più, disse: ‘oh, Lucia, dai’ sto per venire, bevila tutta dai” Succhiando quel cazzone non potevo rispondere, ma dentro di me sapevo che avrei obbedito a tutti i suoi comandi’ Dopo qualche secondo Matteo mi tolse le mani dalla sua testa, fece cenno di staccarmi e con la mano destra si prese il cazzo, masturbandosi. Poi mi disse, ansimando: ‘dai, Lucia, spalanca la bocca, dai”. Io ubbidì senza colpo ferire, rimasi in ginocchio e aprì per bene la mia bocca. Si masturbò ancora per qualche secondo, poi d’un tratto avvicinò la sua cappella alla mia bocca e con un urlo di piacere venne. Io, Marina, Sofia e Nicola rimanemmo esterrefatti per la quantità di sborra che uscì da quel cazzo enorme. Contai come minimo 10 schizzi di sperma che mi centrarono in bocca, in più mentre quel cazzone schizzava dalla cappella gocciolava della sborra che cadde sul parquet. Venni senza toccarmi mentre lui scaricò il suo seme nella mia bocca. Non riuscii a berla tutta, era troppa, mi colò dalla bocca sul mento e sulle tette, macchiando ulteriormente il pavimento sottostante. Matteo, mi spinse ancora quel cazzone in bocca e restai a succhiarglielo un altro po” Sofia, Marina e Nicola lo guardarono con ammirazione, nessuno aveva mai visto una sborrata del genere. Il sapore della sborra di Matteo era dolce, zuccherino, ne avrei bevuta a litri’ Matteo mi tirò un buffetto e guardandomi disse sorridendo: ‘allora, Lucia, ti è piaciuta la mia sborra?’ Io sorridendo risposi: ‘sì Matteo sei fantastico, hai un cazzone enorme e quando vieni sembri una fontana, sei straordinario” Il cazzone di Matteo era un po’ meno duro, ma ciò nonostante era sempre enorme e impressionante alla vista. Matteo quindi si mise a sedere sulla poltrona di camera mia, prese un fazzolettino e si pulì la punta del cazzo. Poi rimase seduto in poltrona toccandoselo ancora. Sofia e Marina vennero da me portandomi un pacchetto di fazzolettini. Io mi pulii da tutta la sborra di Matteo che avevo sulle tette e sul mento. Loro si occuparono della sborra gocciolata in terra. Mentre mi pulivo però Sofia e Marina vennero da me e mi chiesero: ‘Lucia, ma com’è farsi venire in bocca, com’è berla? che sapore ha?’ Io prontamente dissi subito quello che avevo provato a loro due, e quando finii vidi la gioia nei loro occhi’ Allora Marina disse a Sofia una cosa in un orecchio, risero, si presero per mano e piano piano andarono verso Matteo seduto in poltrona. Marina con un filo di voce gli chiese: ‘Matteo, per favore, puoi venirci in bocca anche a noi? Vogliamo sapere che sapore ha la tua sborra” Matteo ridendo rispose: ‘ma dai, sì! Ne ho un’altra razione per voi due!’ Marina e Sofia entusiaste sorrisero. Matteo rimase seduto a gambe larghe in poltrona, continuando a toccarsi il cazzo che era tornato duro come prima, enorme in tutta la sua grandezza’ Si rivolse a Sofia e Marina dicendo: ‘dai, ora succhiatemelo voi due, insieme!’. Non se lo fecero ripetere, in due secondi erano inginocchiate davanti al suo cazzone. Nicola si mise a sedere lì vicino e riprese a masturbarsi. Io, ancora nuda, mi sedetti sul bracciolo della poltrona accanto a Matteo. Sofia e Marina mi avevano osservato bene, e devo dire che se la cavavano egregiamente’ Matteo dimostrava di gradire quel doppio pompino. Erano molto affiatate, quando Marina succhiava la cappella di Matteo, Sofia gli leccava per bene le palle, e viceversa. Matteo a un certo punto inarcò il bacino e disse loro: ‘dai leccatemi il buco del culo, troie” Sofia e Marina, obbedendo, gli leccarono per bene il buchino mentre Matteo si masturbava. A me venne l’ispirazione e cominciai a menargli il cazzo. Dopo qualche minuto Matteo si rimise giù e infilò di nuovo il cazzo in bocca alle due, arrapate come non mai’ Allora io mi chinai sul petto di Matteo e gli leccavo il capezzolo sinistro, nel mentre lo accarezzavo ovunque. Marina prese in mano la situazione e prese a ciucciare da sola il cazzone di Matteo, mentre con una mano si toccava e con l’altra lo segava. Sofia a sua volta si toccava e nel mentre leccava i coglioni di Matteo, che ansimava’ Io continuavo a stimolare i suoi capezzoli. Sofia e Marina vennero una dopo l’altra toccandosi mentre spompavano Matteo’ Nicola gemette e venne di nuovo, stavolta fece poche goccioline. In verità io aspettavo la seconda sborrata di Matteo’ Dopo circa 10 minuti Matteo sussultò e si scostò dal cazzo Sofia e Marina, che imparata la lezione, si misero guancia a guancia in ginocchio con le bocche spalancate. Io mi avvicinai per vedere meglio, toccandomi ancora. Anche Nicola si avvicinò. Matteo si menò il cazzo per qualche secondo e venne una seconda volta. La sborrata non fu devastante come quella di prima, ovviamente, la sborra di Matteo era stavolta più liquida. Matteo schizzò 4 volte in bocca a Sofia e 3 volte in bocca a Marina, precisissimo. Vedere la sborra uscire dalla sua cappella mi fece venire di nuovo’ Il pavimento fu ancora una volta sporcato dalle goccioline di sborra che fuoriuscivano dal suo cazzone mentre schizzava in bocca delle mie amiche. Sofia e Marina bevvero completamente la sborra di Matteo, senza sprecarne nemmeno una goccia, perché le schizzate erano entrate perfettamente nelle loro bocche. Matteo avvicinò il suo cazzone alle due, che lo succhiarono per un altro po’. Nicola allora chiese una cosa a Matteo, se poteva menarglielo e farlo venire un’altra volta’ Matteo sorridendo disse che per lui non c’erano problemi. Allora io mi buttai nel mezzo a Sofia e Marina e con le nostre bocche riuscimmo ancora una volta a far tornare durissimo il cazzone di Matteo, che non dava segni di cedimento. Nicola tirò fuori ancora una volta il suo cazzetto, con una mano si faceva una sega e con l’altra segava Matteo’ Sofia, che era alla mia destra, impietosita cominciò a succhiare il cazzetto di Nicola, che le entrava tutto in bocca. Vederli a confronto era comico’ Matteo si concentrava sulle nostre facce avide di altra sborra, Nicola in compenso, da esperto segaiolo quale era, menava per bene il palo di Matteo. Sofia intanto continuava a succhiare il cazzino di Nicola. Dopo un po’ Nicola venne in bocca a Sofia, non tanto per il pompino ma per il contatto con il cazzone di Matteo: Sofia disgustata, sputò la sborra di Nicola in terra, e dopo essersi asciugata la bocca, si volto verso il cazzone di Matteo che stava per esplodere ancora una volta. Matteo ansimò, Lucia, Marina e Sofia unirono le guance e aprirono le bocche’ Nicola pompava come un forsennato, a brache calate e con il cazzetto moscio umido di sperma. Matteo finalmente venne per la terza volta: 4 spruzzi di sperma liquidissimo colpirono le facce delle tre amiche in ginocchio, uno schizzo aggiuntivo centrò la bocca di Lucia che prontamente bevve’ Dopodichè le tre amiche succhiarono il cazzone di Matteo, ormai provato’ Quindi poi si baciarono l’un l’altra e si leccarono lo sperma di Matteo dalle loro facce. Matteo si pulì il cazzo e cadde sfinito sulla poltrona, con il cazzo in posizione di riposo per la prima volta in due ore, e con le palle svuotate di tutto il suo seme’ Nicola si pulì e si rivestì soddisfatto, io, Marina e Sofia ci pulimmo per bene e ci rivestimmo. Matteo si alzò, prese dalla tasca dei pantaloni le sigarette e se ne accese una, fumando nudo in poltrona. Io e le mie due amiche rimanemmo a guardare quello stallone fumare, commosse da tanta virilità. Finita la sigaretta, Matteo si alzò e fece per andarsi a rivestire, io lo raggiunsi e gli baciai il cazzo, come per ringraziarlo. Matteo si rivestì, ci dette il suo numero di cellulare e ci disse: ‘allora, bambine, se volete bere di nuovo altra sborra dal mio cazzo chiamatemi quando volete” Noi ci segnammo il suo numero e gli sorridemmo commosse. Matteo dette un bacio con la lingua a ognuna di noi e ci salutò. Salutò anche Nicola, ormai sfinito e completamente pazzo di Matteo, e se ne andò.
Nei mesi successivi abbiamo avuto altri incontri con Matteo, sempre lui e noi tre, ma sempre senza Nicola. Alcuni mesi dopo il nostro incredibile primo incontro con Matteo, mia sorella maggiore Elisabetta, di 25 anni, venne un giorno da me in camera mia mentre stavo studiando. Entrò in camera e si sedette sul letto, che stava accanto alla mia scrivania. La salutai e poco dopo mi chiese: ‘Lucia, posso chiederti una cosa?’ ‘Ma certo, dimmi tutto!’, risposi io. E lei, un po’ imbarazzata, mi disse: ‘Beh, vedi’ Mi vergogno un po’ a dirtelo, ma ieri mattina mentre eri a scuola ho guardato nel tuo diario segreto” La mia rabbia fu incontenibile: ‘Ma come?! Hai osato sbirciare nelle mie cose? Ma come ti permetti, scusa?! Sono cose mie, private!’ Elisabetta abbassò lo sguardo, imbarazzatissima. ‘Beh dai scusami, sai che sono curiosa! Te con me non ci parli mai, e io dovrò pure escogitare qualcosa per sapere cosa combini! Comunque il motivo per cui sono venuta qui è un altro” Io abbastanza seccata le risposi: ‘Beh, allora? Di che si tratta?’ E lei timidamente mi disse: ‘Beh, ho letto di quella tua avventura con quel tipo, Matteo, quello superdotato’ Non è che per caso potresti farmelo conoscere?’ A quella richiesta la mia rabbia svanì di colpo e mi misi a ridere: ‘Ah ecco di che cosa si trattava! Brutta maialina che non sei altro!’ Elisabetta aggiunse: ‘Beh, nella mia vita non ho mai avuto a che fare con un ragazzo superdotato, e visto che tu ne conosci uno allora potevi aiutarmi” Io, che non riuscivo a smettere di ridere, la rassicurai dicendo: ‘Ma certo Eli, ci penso io! Tieniti libero un giorno quando non ci sono mamma e papà e lo invito. Elisabetta era al settimo cielo. ‘Grazie Lucia! Davvero! Ti voglio bene!’, e mi abbracciò. Il giorno dopo i miei come al solito non tornavano a casa per pranzo, per cui Elisabetta mi diede il via libera e mandai un sms a Matteo, che accettò dopo pochi secondi. Comunicai la cosa a Elisabetta, che non vedeva l’ora di incontrarlo. Il giorno dopo io non andai a scuola per assistere al tanto atteso incontro. Matteo doveva arrivare a casa nostra alle undici in punto. Puntualissimo, lo stallone arrivò e suonò al campanello di casa. Elisabetta per l’occasione si era messa in tiro: calze a rete, tacchi alti, minigonna nera e top bianco. Prima che Matteo arrivasse si era guardata allo specchio per più di mezz’ora. Alta circa 1.75, 65 chili, due tettone da favola (mia sorella aveva la quarta) e lunghi capelli neri lisci che le arrivavano al culo, anch’esso grande e rotondo. Sotto i vestiti si era occupata di indossare intimo di pizzo nero e collant autoreggenti. Era veramente una fica da urlo. Insomma quando il campanello suonò corsi giù ad aprire a Matteo. Mi accolse con un sorriso che mi fece già bagnare: era veramente un ragazzo splendido. Lo feci entrare in casa, gli detti un bacio e lo accompagnai in camera mia. Elisabetta lo aspettava seduta sul letto. Quando Matteo entrò in camera mia Elisabetta rimase a bocca aperta: presumibile, visto che Matteo era un fico della madonna. Quel giorno era vestito molto sportivo: cappellino, una camicia estiva a righe e un paio di pantaloni corti sotto il ginocchio, molto larghi. Aveva anche un paio di scarpe da ginnastica bianche. Matteo si rivolse a me: ‘Lucia, è quella tua sorella?’ Io sorridendogli annuì. Elisabetta era rossa come un peperone. Matteo le se avvicinò e fecero le presentazioni. Dopodichè si sedette sul letto accanto a lei. ‘Le mise una mano sulla spalla e le disse, dolcemente: ‘Wow, Elisabetta, complimenti, sei proprio una gran fica lo sai?’ Elisabetta, ancora più rossa, sorrise. Ad un certo punto Matteo le accarezzò il viso e la baciò appassionatamente con la lingua. Elisabetta si lasciò baciare, a giudicare dal suo nervosismo era già completamente attratta da quel magnifico ragazzo. Dopo quel bacio incredibile Matteo si alzò in piedi e si mise davanti a Elisabetta. Quindi si tolse la camicia e rimase a dorso nudo, mostrando un fisico clamoroso. Elisabetta osservava ogni centimetro quadrato di quello stallone, con uno sguardo da grande maiala. Allora finalmente prese l’iniziativa: tolse la cintura dei pantaloni di Matteo, gli sbottonò la patta e gli abbassò i pantaloni. Sotto gli slip di Matteo si intravedeva già il suo bestione che aspettava solamente di uscire. Elisabetta allora senza indugio gli abbassò pure le mutande. Il magnifico cazzo di Matteo si manifestò in tutta la sua grandezza, barzotto. Elisabetta rimase basita, non immaginava fosse così grosso, riuscì solamente a dire, con un filo di voce: ‘Wow Matteo, hai un cazzo fantastico… Mai visto un cazzo così in vita mia” Matteo sorrideva compiaciuto. Lei, dopo qualche secondo passato ad osservare quel palo di carne, che si stava velocemente indurendo, glielo prese in mano, accarezzandoglielo. Il cazzo di Matteo raggiunse la sua massima erezione immediatamente: immaginatevi un bastone di carne di 24 centimetri di lunghezza e 6 di larghezza. Io rimasi alquanto stupita: a vederlo da un’altra prospettiva mi sembrava addirittura più grosso. Era precisamente come l’avevo lasciato l’ultima volta: duro come il marmo, dritto, interamente depilato, con due coglioni enormi gonfi di sborra calda. Matteo quindi si chinò su Elisabetta, le diede un altro bacio appassionato e poi si rialzò. Quindi le prese il viso e se lo avvicinò alla punta del suo affare. Elisabetta allora cominciò a succhiargli il cazzo. Dapprima cominciò a leccargli piano la cappella enorme, che era gonfia e paonazza. Poi la prese lentamente in bocca. Matteo la teneva salda per la testa con entrambe le mani. Elisabetta succhiava con gusto incredibile quel palo. Io vedendo mia sorella che pompava l’uccellone di Matteo mi stavo bagnando come una fontana. Mia sorella ciucciava la cappella di Matteo con una maestria incredibile, Matteo stava godendo molto, a giudicare dai sospiri che emetteva. Allora Elisabetta gli prese in mano il palo e mentre gli faceva una sega gli leccava le palle enormi, riempiendole di saliva. Dopodichè tornava a prendere in bocca l’affare di Matteo con un’ingordigia assurda. Matteo si girò verso di me e mi disse: ‘Però Lucia, succhia bene tua sorella! Ecco da chi hai preso! Dai vieni qua anche te!’ Non me lo feci ripetere due volte. In men che non si dica ero seduta anch’io sul mio letto, accanto a mia sorella. Allora Matteo tolse il suo cazzo dalla bocca di Elisabetta e lo piantò nella mia, che non aspettava altro. Anch’io cominciai a succhiare il cazzo di Matteo: ora mi entrava meglio che le prime volte, avevo fatto molta pratica. Matteo godeva come un porco: passava a intervalli regolari il suo cazzo nella mia bocca e in quella di mia sorella, io e lei succhiavamo come due aspirapolvere. Mentre Matteo se lo faceva pompare da Elisabetta, io gli leccavo per bene le palle, e viceversa. A un certo punto Matteo infilò per bene il suo affare in gola a Elisabetta, mi prese la testa e se la mise tra le chiappe, dicendomi: ‘Dai leccami il culo troia!’ Io ubbidii senza fiatare, ormai Matteo sapeva che ero la sua schiava. Gli leccai per bene il suo buchino, mentre Elisabetta succhiava, con le lacrime agli occhi perché il palo di Matteo era così infilato nella sua gola che la soffocava. Dopo pochi minuti Matteo tolse il cazzo dalle labbra di Elisabetta e si allontanò, massaggiandosi il suo cazzone. ‘Dai, e ora spogliatevi, puttanelle!’, ci ordinò. In men che non si dica cominciammo a svestirci. Io mi spogliai completamente, mentre Elisabetta rimase nuda con addosso solo gli autoreggenti, su ordine di Matteo. La fica di Elisabetta era completamente depilata per l’occasione, morbida e candida. Matteo si avvicinò a Elisabetta e la baciò nuovamente. Dopodichè si chinò e cominciò a leccargliela. Matteo sapeva leccare la fica in una maniera assurda, sapeva farti godere in ogni modo possibile: a giudicare dai mugolii di piacere di mia sorella anche lei la doveva pensare allo stesso modo. Mentre Matteo leccava mia sorella cominciò a sditalinarmi. Allora io mi misi giù a gambe aperte, lasciando che le sue dita facessero il loro dovere. Mi cominciai a bagnare veramente come una troia, non ne potevo più. Dopo pochi minuti Matteo si spostò e infilò la lingua anche nella mia fica. Io godevo come una puttana, e gemevo continuamente. Matteo sditalinava mia sorella mentre mi leccava, pure lei era fradicia come un lago. Dopo circa dieci minuti di questo magnifico rapporto orale alternato, venimmo entrambe una dopo l’altra, sbrodolando dalla fica paurosamente. Matteo quindi si rialzò: il suo cazzo non aveva accennato minimamente a perdere l’erezione. Elisabetta glielo prese in mano e cominciò nuovamente a succhiarglielo. Nel mentre io mi ero alzata e stavo leccando i capezzoli a Matteo (cosa che lo faceva impazzire). Poco dopo Matteo disse a Elisabetta: ‘Dai, mettiti a pecora, puttanella” Elisabetta gli sorrise, e guardandolo con uno sguardo di completa sottomissione si girò e si mise a novanta appoggiando le ginocchia sul mio letto. Matteo le leccò nuovamente la fica per qualche secondo, ci sputò sopra per bene, e si prese in mano il cazzo, avvicinandoglielo alla fica. Prima di infilarlo le strusciò la cappella sulle labbra per qualche secondo, provocando sensuali gemiti di piacere da parte di Elisabetta. Lei con un filo di voce gli disse: ‘Ti prego Matteo fai piano’ Non ho mai preso un cazzo così grosso in vita mia” Matteo allora cominciò a far entrare il suo affare nella fregna di Elisabetta. Dopo pochi secondi la cappella enorme di Matteo era già completamente dentro la fica di Elisabetta, che godeva come una porca. Matteo spinse il suo cazzo ancora un po’ e finalmente riuscì a infilarlo per circa metà lunghezza. La fica di Elisabetta era bagnata in modo incredibile, il suo liquido le colava anche tra le cosce. Io ero arrapatissima, stavo accanto a mia sorella e mi toccavo selvaggiamente. Matteo finalmente cominciò a scopare Elisabetta. Faceva andare su è giù il suo immenso cazzone dentro la fica di mia sorella, che era piegatissima sulle ginocchia, e la testa le toccava il mio letto. Stava godendo come una porca in calore, urlava di piacere senza ritegno. ‘Allora ti piace il cazzo eh? Brutta troia’ Senti come stai godendo!’, le disse Matteo. Ed Elisabetta rispose, sospirando: ‘Sì Matteo sei straordinario hai un cazzo durissimo, sfondami ti prego, lo voglio sentire fino in gola!’ Matteo allora cominciò a aumentare velocemente il ritmo, e lo vedevo scopare da Dio mia sorella: il suo affare entrava e usciva da mia sorella a un ritmo sempre più sostenuto. A un certo punto Matteo urlò: ‘Dai, prendilo tutto, puttana!’ E con un gesto del bacino piantò l’intera lunghezza del suo cazzo dentro la fica di mia sorella, che urlò dal piacere e dal dolore allo stesso tempo…’ Ora l’affare di Matteo era completamente entrato dentro mia sorella, che mugolava continuamente. Matteo, non ancora sazio, continuò a scoparla selvaggiamente, stavolta ancora più in profondità, e a ritmi sempre più alti. Mia sorella veniva a ripetizione: gocce di liquido bianco uscivano dalle labbra della sua fica, colando tra le sue cosce e sul cazzo di Matteo. Ormai era già un’ora che Matteo stava montando a novanta quella porca di mia sorella, che era venuta almeno una decina di volte e non ne poteva più’ Matteo allora tolse il suo enorme cazzone dalla fica di Elisabetta, che si accasciò sul letto sfinita. La sua fica era incredibilmente dilatata e arrossata: le grandi labbra le si erano gonfiate come due peperoni. ‘Oddio, Matteo, non ce la faccio più, ho la fica in fiamme, sei proprio uno stallone”, disse ansimando Elisabetta. Matteo sorrise, e si avvicinò a me. Io immediatamente mi buttai sul suo cazzo, bagnato dagli umori di Elisabetta, e cominciai a succhiarglielo con foga. Elisabetta pareva non riprendersi: era ancora sdraiata sul letto, spossata da quella scopata colossale. Dopo circa cinque minuti di pompino, Matteo mi tolse il suo palo dalla bocca e mi baciò. Poi mi disse di sdraiarmi, pancia in su. Io ubbidì, e poco dopo lui era già chinato a leccarmi per bene la mia passerina. Leccava veramente da Dio, stavo già sbrodolando come una puttana. Mentre mi leccava il clitoride mi penetrava il suo dito medio nella fica, facendomi godere ancora di più. Quindi si accinse a scopare anche me (avevo perso la mia verginità proprio con Matteo due mesi prima). Mi strusciò la cappella del suo enorme cazzo durissimo sul clitoride per almeno due minuti, prima di cominciare a penetrarmi. Solo quando la mia fica era diventata un lago allora iniziò a infilarlo. Sentii per un po’ un grande dolore, poi le pareti della mia passerina si abituarono alle enormi dimensioni del cazzo di Matteo, che entrò circa per metà della sua lunghezza. Io stavo a gambe completamente spalancate, che mi reggevo con le mani sotto le ginocchia. Matteo mi fu completamente sopra e cominciò a pomparmi sul serio: sentivo il suo pazzesco affare arrivarmi fino allo stomaco. Nel mentre Matteo mi baciava appassionatamente sul collo e in bocca, facendomi godere ancora di più. Man mano che la scopata andava avanti Matteo andava sempre più veloce: fino a che non raggiunse un ritmo altissimo stile coniglio, il suo cazzo inumano entrava per la sua interezza e usciva a una velocità impressionante. Io stavo godendo a ripetizione, non capendo più nulla. Matteo mi scopava come uno stallone da monta, non mi sentivo più la fica da quanto me la stava rompendo. Mentre mi stava squarciando in due Matteo mi prese la testa con la mano destra e me la sbattè sul suo petto: io capii benissimo cosa voleva, e cominciai a leccargli i capezzoli, completamente schiavizzata. Mi scopò da Dio per più di un’ora, venni una decina di volte pure io, ero completamente in balia dei miei fortissimi orgasmi. Dopodichè Matteo tolse il suo cazzone da me e me lo ripiantò violentemente in bocca’ Io mentre glielo succhiavo assaporavo il mio liquido sul suo palo di carne, sempre duro come la roccia. Quindi si voltò verso Elisabetta, che si era rialzata e ci aveva osservato per gran parte della scopata. Le si avvicinò e le mise il cazzo tra le tette, molto più grosse delle mie. Lei prontamente se le strinse accuratamente mentre Matteo si masturbava tra le tettone di mia sorella. Elisabetta quindi gli prese la cappella in bocca e mentre Matteo si faceva fare quella splendida spagnola veniva pure spompinato a dovere da quella maiala di mia sorella. Nel mentre io mi ero seduta sul letto e mi toccavo la fica, che era stata profondamente dilatata dal bestione di Matteo: infatti mi faceva molto male ed era tutta arrossata. A un certo punto Matteo si chinò vicino a Elisabetta e le sussurrò qualcosa in un orecchio. Lei all’inizio rimase scossa, poi sorrise e lo guardò sensualmente. Quindi si voltò e si rimise come prima, a pecorina sul letto. Matteo, masturbandosi con la mano destra, disse: ‘Dai Elisabetta, stai giù e allarga per bene le gambe” Quindi lo stallone si chinò e le aprì le chiappe del magnifico culo di Elisabetta, rotondo e sodo come pochi. Quindi cominciò a leccarle per bene il buco del culo, riempiendolo più possibile di saliva. Elisabetta cominciò a mugolare di piacere. Dopodichè Matteo infilò il suo indice destro nel buchino di mia sorella, fino a che non usciva e entrava a suo piacimento. Continuò così fino a che tre dita non entrarono alla perfezione. Quindi Matteo si rivolse a me, dicendomi: ‘Lucia, vieni, mettiti qui accanto a tua sorella!’ Io prontamente ubbidì, e mi sedetti sul letto accanto a Elisabetta. Quindi Matteo mi infilò in bocca il suo affare, che succhiai a fondo per qualche secondo. Poi me lo tolse, se lo prese in mano e lo avvicinò al buco del culo di Elisabetta, che nel mentre si stava masturbando selvaggiamente. Quindi Matteo iniziò a spingere, nel mentre sputava sulla sua cappella e sul buchino di mia sorella. Dopo circa dieci minuti di tentativi e urletti di dolore finalmente il cazzone di Matteo entrò in culo di Elisabetta, che godeva come una puttana e aveva la fica fradicia. Matteo, non contento, spinse ulteriormente il suo uccello dentro il culo di mia sorella, arrivando fino a metà lunghezza. Quindi iniziò a scoparla in culo, lentamente. Io guardavo quell’enorme palo di carne entrare dentro Elisabetta, e mi masturbavo a mia volta, godendo come una maiala. Dopo un po’ l’orifizio anale di mia sorella si abituò a quelle immense dimensioni, e Matteo allora cominciò a sbatterla sempre più veloce. D’un tratto Matteo le tolse il cazzo dal culo: il buco era completamente dilatato, e sul cazzo di Matteo c’era un po’ di sangue. ‘Ahahaha Elisabetta guarda! Ti ho rotto il culo per bene!’ E detto questo mi ficco il suo uccellone in bocca, facendomelo succhiare per bene. Poi lo ributtò in culo a Elisabetta, ormai dipendente da quel cazzo fantastico. Matteo alternò per circa venti minuti il mio pompino al culo di mia sorella, poi prese il le chiappe di mia sorella con entrambe le mani e cominciò a fotterla di brutto, molto velocemente. Il suo cazzone era dentro per gran parte della sua lunghezza, e mia sorella urlava come una pazza, in preda agli orgasmi e al dolore. Ma a Matteo ormai non importava: stava spaccando il culo di mia sorella con una forza sovrumana, la stava caricando come un toro al rodeo. Dopo circa venti minuti Matteo cominciò a calare il ritmo e a ansimare sempre di più: io e Elisabetta capimmo che stava per venire. Dopo poco Matteo urlo: ‘Oooh, sì! Sto per venire! Vengooo!’ Quindi tolse repentinamente il suo immenso affare dal culo di mia sorella, ormai devastato, e cominciò a smanettarselo. Elisabetta e io ci mettemmo l’una accanto all’altra in ginocchio sul pavimento di camera mia, a bocca spalancata aspettando l’immane sborrata. Dopo pochi secondi Matteo finalmente venne: dalla sua cappella uscì una quantità di sborra da me mai vista prima. Matteo distribuì il suo seme sulle nostre facce e nelle nostre bocche assetate. Almeno 12 schizzi di sborra calda e densa uscirono dal suo uccello, e Matteo sapientemente ne mirò 6 a mia sorella e 6 a me. Mia sorella bevve prontamente la sborra che le entrò in bocca, mentre l’altra le imbrattò il viso e i capelli. Io feci lo stesso, ebbi solo la fortuna di ingoiare almeno 4 dei miei 6 schizzi. Mentre Matteo schizzava il suo seme su di noi dalla sua cappella gocciolò una grande quantità di sperma che andò tutto sul mio pavimento. Quello stallone era veramente una fontana quando veniva! Elisabetta non credeva a quello che aveva visto: ‘Wow Matteo, ma quanto cacchio hai sborrato? Per poco non ci metti in cinta per bocca!’ Matteo rise sonoramente, e con le mani scuoteva il suo cazzo enorme sulle nostre facce. Io e mia sorella spompinammo ancora a lungo l’uccello di Matteo, ripulendolo da ogni goccia di sperma rimasta. Dopodichè a vicenda leccammo e ingoiammo tutta la sborra che avevamo in faccia, quella che era colata sulle nostre tette e quella che era gocciolata sul pavimento. Nel mentre Matteo fumava una sigaretta, svuotato da ogni singolo centilitro di sperma. Quando io e Elisabetta pulimmo tutto ci rivestimmo (Matteo fece lo stesso), salutammo il nostro stallone da monta e lo accompagnammo alla porta, in attesa di un’altra magnifica scopata.

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