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Orgia

Oscenamente vacca

By 13 Settembre 2016Dicembre 16th, 2019No Comments

‘Fammi il piacere di raccogliere le mutande.’ dice mia moglie.
‘Zitta tu, e datti da fare.’ rispondo io, secco e deciso.
Fa una smorfia ma poi spalanca le gambe e mette in mostra la sua rosa dai grandi petali. La rugiada già le brilla sopra e riflette i raggi del sole. Una mano inizia a stuzzicare quelle labbra carnose e sporgenti, il clitoride si gonfia e spunta come un pistillo carico di lussuria.
Mia moglie aumenta il ritmo del ditalino e fa sparire prima un dito, poi un altro nella sua vulva capiente.
Vedo gli uomini intorno spalancare gli occhi; eccitati si accarezzano gli uccelli che si rizzano.
Mia moglie geme nel mattino di primavera mentre intorno a noi la natura sboccia e il profumo del verde ci avvolge.
Io sono avvezzo a certi spettacoli quindi resto indifferente a osservare gli altri maschi che hanno occhi solo per lei. Devo però ammettere che mia moglie &egrave molto eccitante, sa come usare il suo corpo per scatenare la passione di chi sta intorno. Adora essere al centro delle attenzioni di più uomini, adora il cazzo e la sborra, e sa come ottenerne a fiumi.
Geme. Si masturba freneticamente e si strizza un grosso capezzolo, se lo porta alla bocca, lo succhia oscenamente.
Gli uomini intorno sono in estasi e anche io comincio a risvegliarmi. L’afrore di sesso &egrave troppo elevato.
Mia moglie si gira verso uno dei tre e lo chiama a sé. Non &egrave di primo pelo, infatti ha i capelli tutti bianchi e la pancia molliccia ma l’attrezzo che brandisce &egrave di tutto rispetto. Lei gli indica la figa e io gli dico di scoparla senza timore. Solo non le deve venire dentro ma sulla pancia.
L’uomo si avvicina titubante ma quando entra nel raggio d’azione della mantide viene risucchiato nel suo buco affamato. Senza fatica scivola dentro e comincia a muoversi prima lentamente poi, sotto gli inviti di mia moglie, sempre più veloce. La tiene per le gambe e le sbatte il cazzo in figa con veemenza. Sette, otto, dieci colpi, non di più; quindi toglie l’uccello e le schizza appena sopra il ciuffetto di peli della fregna.
Lo vedo che s’ammoscia e s’allontana.
Mia moglie si sparge il seme dell’uomo sulla pancia e poi si lecca le dita. L’eccitazione sale ancora. Chiama il secondo uomo, basso e peloso, un Peter North di borgata ma senza la dotazione di serie.
Comunque sa come farlo funzionare. Lo sbatte in figa senza remore e inizia a menare colpi profondi e potenti. Mia moglie mi guarda a bocca oscenamente spalancata e mi mostra la lingua. &egrave in pieno godimento.
Contemplo la scena e mi meno il cazzo lentamente. Lo lubrifico di saliva e mi gusto la mia sega. Ho la cappella gonfia e turgida. Faccio scorrere la mano senza coprirla mai con la pelle. &egrave uno sfregamento estremamente piacevole.
Anche il secondo giunge all’orgasmo e schizza sopra mia moglie. Ha un getto potente che le oltrepassa i seni. Come da copione lei si accarezza lo sperma dal corpo e poi lo lecca voluttuosamente.
Anche il terzo uomo si presenta alla caverna spalancata. &egrave più giovane degli altri due. Scuro di carnagione, alto e magro. Gli addominali ben scolpiti e un cazzo da urlo. So per certo che questo la farà squirtare.
Il giovane la impala senza pietà. Ha i coglioni troppo pieni per trattenere la foga. Anche se l’uccello &egrave lungo riesce a farlo sparire tutto nella fregna colante di mia moglie, che adesso ha gli occhi fuori dalle orbite per il piacere.
Lo stallone la monta forsennatamente, poi lei lo allontana bruscamente e scarica una copiosa fontana di piacere sull’erba sottostante.
Io sono abituato a questo spettacolo, ma i tre la guardano a bocca aperta e occhi spalancati. Lo squirt &egrave una rarità.
Alla fine del getto richiama il maschio per completare l’opera. Anche lui &egrave ormai giunto al limite. Urlando di piacere si sfila e le copre la pancia con il suo bianco seme.
Adesso viene il mio turno. Mia moglie &egrave zuppa di umori e sudore.
‘Girati!’ le dico. La voglio dietro. E anche lei vuole chiudere così questa domenica pomeriggio.
Si mette a quattro zampe e mi offre il suo buco posteriore. &egrave luccicante dei suoi succhi vaginali.
Mi avvicino e lo preparo con le dita e la saliva.
&egrave caldo e aperto. Mia moglie ama questa pratica.
Appoggio la cappella e spingo. Mi accoglie con un gemito. La stringo per i fianchi e la tiro a me. La penetro fino al pelo e inizio a spingere.
Sento che da sotto lei si striglia la figa. Sono eccitato come non mai.
‘Datele un po’ di cazzo in bocca.’ dico ai tre, che forse non si drizzeranno di nuovo ma faranno felice la mia consorte mentre le riempio il culo.
Intanto che la monto lei si dà da fare sui tre uccelli mezzi mosci. L’unico che sembra dare un po’ di soddisfazione &egrave quello più giovane ma nemmeno lui ha la doppietta rapida.
Io mi sto godendo l’inculata e devo dire che anche mia moglie si sta divertendo. Ha il buco bello lucido e scivoloso. La chiavo come in figa. Le sbatto il bacino sulle chiappe.
Tra una succhiata e l’altra riesce a gemere e a godere.
Non resisto più nemmeno io. La avviso con una pacca sulla natica destra, tolgo l’uccello e la inondo del mio orgasmo.
Caldi fiotti di sperma le colpiscono le chiappe, il buco del culo, la figa oscenamente spalancata e fradicia.
Sento le gambe molli e mi allontano. Mia moglie con un gesto caccia via i tre maschi che iniziano a rivestirsi raccogliendo gli abiti da terra. Lei si lascia andare sfinita sulla panchina. Ha la fronte imperlata di sudore e il corpo di sperma.
Quanto le piace essere vacca da monta!

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