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Orgia

PER QUALCHE FOTO ALL’APERTO

By 22 Dicembre 2012Dicembre 16th, 2019No Comments

‘Ma dai, credi davvero si possa fare?’, chiese Carla a Paolo e lui, già infoiato e visibilmente eccitato dalla nuova situazione, senza alcuna esitazione rispose con un si e un largo sorriso.
‘Beh certo che la prassi non è usuale ma in fin dei conti cosa facciamo di male?’ disse.
L’idea era nata la notte precedente mentre erano intenti a scopare, quando i sensi si fondono per meglio afferrare ogni piccola sfumatura e poter così godere in un amplesso che non era solo il cazzo nella fica di lei ma anche l’eccitazione di un amplesso che coinvolgeva gli intelletti.
Avevano già parlato di farsi delle foto nudi per poterle poi pubblicare su siti specializzati e ricevere così giudizi e commenti sui loro corpi o sulle loro prestazioni ma mai avevano messo in atto i loro desideri.
Ma quella notte fu diverso’
Paolo, aveva 43 anni, era nel pieno del suo vigore fisico, non che ne avesse uno particolarmente scolpito, però era certamente nella norma; alto un metro e settanta, capelli e occhi castani, pesava circa 75 Kg, e disponeva di una dotazione di 18 cm, misurata dalla moglie, e una larghezza che si faceva apprezzare e un fondo schiena che in più di una circostanza aveva attirato anche l’attenzione di un suo collega che non aveva risparmiato giudizi più che lusinghieri sul suo culo’ insomma un tipo che potevi anche girarti a guardare.
Carla no, era tutto un altro tipo: era veramente bella con i suoi 37 anni e una gravidanza di qualche anno prima, era la classica signora del pianerottolo accanto che faceva sognare grandi e adolescenti.
Alta un paio di centimetri meno del marito, aveva una terza di seno ancora sodo e sostenuto con due aureole color nocciola e due capezzoli sempre diritti e vogliosi che nessun reggiseno, e ancor meno indumento, poteva contenere’ una provocazione continua.
Capelli sopra le spalle, biondi e lisci, incorniciavano un viso regolare e facevano da cornice a due occhi verdi grandi e intensi.
Scendendo verso il basso era molto apprezzato da Paolo il ventre di Carla, piatto e senza smagliature, nel quale aveva trovato alloggio un ombelico perfettamente circolare e profondo nel quale Paolo in più di una circostanza aveva depositato il suo seme che amava spalmare sul suo corpo per poi poterlo leccare.
La sua fica poi era deliziosa, con una folta peluria bionda, che Carla teneva sempre ben curata e due grandi labbra rosa, una ‘pesca matura’ come la chiamava Paolo, una pesca che voleva cogliere ad ogni occasione.
Del culo poi cosa dire?
Un mandolino ben fatto pronunciato ma assolutamente non invadente, che risaltava ancor di più quando Carla indossava i pantaloni.
Più volte aveva ospitato, non senza sofferenza ma anche con molto piacere, il cazzo del suo uomo ed erano stati momenti di assoluto piacere.
Carla era certa della sua bellezza e le piaceva sentire sopra di se gli sguardi di coloro che la incontravano; le piaceva essere oggetto di desiderio di uomini ormai sfatti come di uomini della sua età ed anche dei ragazzotti che sperava si sparassero delle lunghe seghe pensando al suo corpo e a quello che le avrebbero fatto se solo ne avessero avuto l’opportunità.
‘Dai domani ci andiamo a fare delle foto così poi le mettiamo su un sito e ne leggeremo i commenti’ ti va?’
Lei, presa dal vortice del piacere, aveva subito risposto affermativamente ma non era del tutto sicura che Paolo poi volesse farle davvero quelle foto.
Invece la mattina seguente, si sentì chiamare con dolcezza: ‘Buongiorno dai che abbiamo da fare’ ricordi?’
Ricordo?
‘Ma cosa vuoi che ricordo”, gli disse Carla appena fu sicura che non stava più sognando.
‘Dai andiamo a farci le foto’ così poi le pubblichiamo”
‘Ma davvero vuoi andare? Pensavo che scherzassi ieri sera’, rispose Carla alla quale l’idea invece piaceva eccome.
‘No, alzati dai’ è una bellissima giornata’ c’è un sole stupendo e la temperatura è perfetta’.
La primavera in effetti era bellissima, i venti gradi invitavano ad uscire e il sole era appena spuntato; giusto il tempo di una lavata, di una veloce colazione e poi via verso una mattinata all’aria aperta, mostrando il proprio corpo nudo alla fotocamera e allo scatto del ‘fotografo’ per poi attendere, dopo averle pubblicate, i commenti sul p-c.
Claudia si scoprì già eccitata all’idea e, toccandosi la fica, la sentì bagnata’ la dimostrazione che lei era veramente pronta.
Paolo prese la macchina ed iniziò ad andare verso il mare: ‘Sai già dove andare?’, chiese Carla.
‘Certo’ rispose Paolo ‘ricordi la pineta, quella che passiamo quando andiamo al mare? Sto andando lì’ E’ molto grande e vedrai sono certo che ti piacerà’.
‘Ma tu la conosci?’
‘Si, mi ci portavano i miei ai quali piaceva passare lì le domeniche’ e pure io con i miei cugini ed amici mi divertivo tanto’ poi quando raggiunsi l’età dell’adolescenza presi ad addentrarmi nella parte più folta ed era la zona nella quale preferivo stare”.
‘Perché’ cosa c’era di tanto bello”, chiese sua moglie
‘Era un posto dove la vegetazione era abbastanza fitta e se provavi ad addentrarti c’era da mettere in preventivo qualche piccolo graffio ma a parte questo, ogni tanto si aprivano piccole zone come se la natura avesse deciso da sola come arredare quel posto, decidendo lo spazio per ogni pianta che in uno sconclusionato disordine era in realtà di un ordine perfetto. Quello era il luogo dove la gente andava a fare i propri bisogni durante la giornata ma non c’erano odori sgradevoli’ anzi. La flora con i suoi caratteristici aromi sembrava abbracciare anche quelli lasciati dall’uomo e il suo insieme era per me molto piacevole. Mi ricordo che ogni volta cercavo di andare più dentro il bosco, di perdermi al suo interno e poi quando ero certo che nessuno mi avrebbe visto, mi spogliavo tutto nudo, lasciando pantaloni e maglietta appese da qualche parte e poi mi sdraiavo in terra’ volevo sentire dalla sua stessa altezza gli odori eccitanti che lei stessa sentiva e farmi accarezzare dai pochi raggi del sole che riuscivano a filtrare.
Il cazzo mi diventava duro ed iniziavo a toccarmelo, facendo respirare aria fresca anche alla cappella che strofinavo sopra qualche foglia o arbusto ricevendone in cambio le carezze della pianta scelta mentre mi beavo dei profumi circostanti’ mi facevo delle seghe lunghissime nella speranza di vedere in lontananza l’avvicinarsi di una bella signora che al contrario non arrivava mai purtroppo e solo dopo aver finito mi ricomponevo e tornavo a giocare.
Ma ad ogni occasione mi ripromettevo che la volta seguente sarei andato ancora oltre’ sempre più all’interno e sempre nudo’.
‘E tu mi stai portando tra piscia e cacca?’ disse sconvolta Carla.
‘Vedrai che ti piacerà, anche se certamente il luogo non sarà più lo stesso di tanti anni fa’.
Dopo circa mezz’ora, Paolo lasciava la provinciale per immettersi, dopo aver oltrepassato un piccolo ponte posto sopra un ruscello, nel cancello che dava accesso alla pineta.
In effetti in luogo era cambiato notò Paolo, perché ora barriere di cemento vietavano l’ingresso alle auto ma da lontano scorgeva quella parte del luogo che aveva custodito nel tempo i suoi ricordi e il suo seme’ e da lontano sembrava proprio che lì il tempo si fosse fermato: meno male, pensò.
Parcheggiò l’auto e dopo aver preso la borsa con la fotocamera, prese Carla per la mano ed iniziarono a camminare dentro la pineta, dirigendosi subito verso il bosco.
Paolo trovò subito l’entrata che aveva attraversato tante volte in passato, facendo attenzione che Carla non si facesse male con gli arbusti.
Era contento di portarla in quel luogo che riteneva suo e gli sembrava che così facendo stava dando a Carla la possibilità di conoscerlo più a fondo, donandole anche quella parte di gioventù che ancora non li aveva visti insieme.
Iniziò così a farsi largo tra arbusti e piante, agevolando anche il passaggio di Carla che si accorse iniziava a respirare in modo diverso, più attento cercando anche lei di cogliere umori ed odori di una natura del tutto nuova.
‘Hai ragione’, disse dopo qualche minuto ‘certamente si sente il passaggio dell’uomo ma non è assolutamente fastidioso’ anzi è del tutto particolare. Qui la natura si prende il suo spazio’ è bellissimo come riesce ad unire gli aromi’ avevi ragione’ concluse dandole un bacio sulla bocca.
Paolo camminò ancora qualche minuto fino a trovare una piccola radura completamente coperta di erba ancora bagnata.
Gli alberi intorno e le pianti rampicanti avevano raggiunto vette altissime mentre i rovi avevano invaso ancor di più i piccoli spazi ma nell’insieme il luogo sembrava non essere cambiato di molto.
Quando fu certo della loro solitudine Paolo lasciò cadere a terra la borsa della fotocamera e, avvicinatosi a Carla, iniziò a spogliarla.
Dapprima le slacciò il giubbotto di jeans e l’aiutò a sfilarselo.
Lo appese ad un ramo e subito continuò con la camicetta slacciandole i primi bottini fin sotto il seno di lei; Carla, sapendo ciò che andavano a fare, non aveva indossato il reggiseno per cui Paolo notò subito i capezzoli già duri che spingevano sotto la leggera stoffa.
Le allargò il capo quel tanto da farne uscire uno e poi eccitato si toccò il cazzo che nel frattempo si era ingrossato’ voleva metterlo in una posizione più comoda in modo da non ostacolare i suoi movimenti.
Prese un lembo della camicia e lo posizionò proprio sopra il capezzolo di Carla poi prese la fotocamera al quale montò l’obiettivo e, dopo aver regolato il tempo e l’apertura del diaframma, fece il primo scatto.
Carla mostrava gradire sia il luogo che gli scatti e prese a fare tutto da sola.
Terminò di aprirsi la camicia spostandola ai fianchi in modo da mostrare i suoi seni alla macchina e Paolo iniziò a scattare senza fermarsi.
Tolse i pantaloni e le mutande, mostrando senza pudore la fica al suo fotografo che continuava a scattare mentre il cazzo ormai reclamava a gran voce il suo spazio.
Paolo suggeriva a sua moglie le pose in cui mettersi: la fece sdraiare, le fece allargare le gambe, le chiese di leccarsi un capezzolo, di mettersi un dito nella fica simulando una masturbazione.
Le chiese di alzarsi poggiandosi contro un albero, contro un cespuglio che ne copriva in parte il corpo e, alla fine, le chiese di girarsi.
Carla non se lo fece ripetere e mostrò il culo all’obbiettivo poi, dopo essersi leccata il dito, se lo infilò dentro allargandolo per bene alla vista del marito e di quanti avrebbero goduto vedendola in quelle pose.
Paolo si era eccitato moltissimo e Carla se ne accorse e avvicinandosi prese la macchina la posò in terra e iniziò a sua volta a spogliare il marito.
Via la maglietta e giù i pantaloni insieme alle mutande’ ora il cazzo era finalmente libero e Carla poté ammirarlo in tutta la sua lunghezza e circonferenza.
Istintivamente si abbassò posizionando la sua bocca proprio sopra la cappella alla quale diede un lungo bacio poi aprì la bocca accogliendo l’oggetto del desiderio e facendolo scomparire al suo interno.
Quando lo fece riemergere di nuovo, il cazzo era tutto lucido pronto per essere fotografato.
Paolo, così come aveva fatto prima Carla, si mise in tutte le pose che lei gli chiedeva: in piedi lasciando che il cazzo si posizionasse da solo, poi chiedendo a Paolo di tenerlo diritto, poi ancora contro un albero e un rovo, poi sdraiato in terra con un raggio di sole che colpiva la cappella.
Poi ancora fotografò i capezzoli di lui mentre se li toccava, torceva o tirava ed infine fotografò il suo culo; gli chiese di chinarsi e di allargare le chiappe con le mani per poter mostrare il buchino e poi di infilarsi il dito esattamente come aveva fatto lei.
Alla fine dopo circa un ora e mezza e dopo aver fatto oltre 200 scatti, si sdraiarono a terra per godersi qualche raggio di sole sui loro corpi nudi.
Fu a quel punto che Paolo sentì un fruscio alle loro spalle e, visibilmente preoccupato, dopo essersi seduto, iniziò a guardarsi intorno.
Non molto distante da loro, notò una coppia di persone intenta a guardare nella loro direzione: erano un uomo ed una donna dall’apparente età di 50 anni ed erano completamente nudi anche loro.
‘Non siamo soli” disse a Carla con un tono di voce alquanto ansioso.
Carla scattò in piedi con l’unico risultato di mostrarsi così nella sua completa nudità.
‘Come non siamo soli’ chi cazzo c’è” fece lei impaurita.
‘Guarda lì dietro noi a circa 10, 15 metri’ vedi c’è una coppia di persone’
‘E chi sono?’
‘E che ne so” non mi sono accorto solo ora della loro presenza prima’ ho sentito un fruscio e mi sono voltato”
‘Porcaccia” imprecò Carla
I due, vistisi ormai scoperti, fecero qualche passo verso di loro facendo insieme gesti che volevano solo trasmettere un senso di tranquillità.
‘Calmi non c’è assolutamente nulla di cui aver paura” disse lui con voce distesa e la donna aggiunse
‘Vi abbiamo visti prima e volevamo avvicinarci’ ma senza spaventarvi’
‘Come’ ci avete visti?’ disse Carla
E l’uomo ‘Si, vi abbiamo visti mentre vi facevate le foto’ e ci è piaciuto molto lo spettacolo”
Ormai erano ad un passo e Paolo vide che l’uomo teneva in mano un fagotto di roba come quando un mendicante si porta dietro le sue cose e capì che dentro quella coperta dovevano esserci i loro abiti.
Una volta vicini, l’uomo disse a Carla ‘Io sono Dario e lei è mia moglie Roberta’ noi veniamo qui ogni volta che il tempo ce lo consente’ è un paradiso per noi”.
Cazzo pensò Paolo da giovane desideravo tanto fare un incontro così ed ora che sono venuto qui con Carla’
Vide anche che Dario era anche molto eccitato; il suo cazzo, che non era grande come quello suo ma era duro e rivolto verso di loro’ lo spettacolo deve essergli piaciuto parecchio pensò.
Rivolse il suo sguardo a sua moglie la quale stava guardando anche lei la dotazione dell’uomo e si rese conto che quella era la prima volta che avevano un incontro ravvicinato con un’altra coppia nuda anch’essa.
Roberta di avvicinò a Carla e con un sorriso molto rassicurante le porse la mano da stringere: ‘Piacere’ tu sei?’
‘Carla’ rispose lei stringendole a sua volta la mano.
‘Complimenti sei molto bella’ ed anche il tuo seno’ posso toccarlo?’ disse e così facendo subito portò le sue mani sui capezzoli di Carla che prese ad accarezzare con molta delicatezza, dapprima con il palmo e poi stringendoli dolcemente tra pollice e indice delle mani.
Carla aveva la bocca aperta ma non rifiutò quel contatto’ anzi e Paolo aveva la netta sensazione che sua moglie stava gradendo e molto le attenzioni della donna e non si accorse che Dario nel frattempo si era avvicinato a lui posizionando il suo cazzo proprio a fianco al suo e con la mano destra iniziava a toccarli insieme facendo una sega ad entrambi.
Anche Paolo era eccitato e non rifiutò la presa dell’uomo’ non ricordava di aver mai avuto rapporti gay ma quel tocco non lo irritava affatto, anzi lo eccitava.
Nel frattempo Roberta, che non era stata rifiutata da Carla, si fece più intraprendente ed avvicinò la sua bocca ad un capezzolo di Carla e prese a leccarlo; lo prese in bocca succhiandolo con delicatezza mentre con la mano continuava a toccarle l’altro.
Carla aveva chiuso gli occhi e non mostrava alcun turbamento per quel tocco lesbico e la sua bocca si aprì per far uscire dei piccoli gemiti, tanto che Roberta si sentì tranquillizzata e mise la sua mano sulla fica di Carla iniziando ad accarezzarla.
Istintivamente Carla divaricò leggermente le gambe per meglio offrirsi a quelle carezze e Roberta infilò subito il suo dito medio dentro la sua fica.
Era già bagnata e si sentiva bene il rumore dello sciacquettio provocato dal movimento del dito di Roberta.
Dario allora lasciò il suo cazzo e prese a toccare solo quello di Paolo, vide che Carla lo stava guardando ma anziché avere un’aria contrariata sembrava sorridere nel vedere che un uomo toccava il cazzo di suo marito.
Dario si inchinò davanti a Paolo e prese a baciargli il cazzo, allargò la bocca iniziando così a fargli un pompino; dapprima lentamente si fece scorrere l’asta fin dentro la gola e sempre più velocemente per dare a Paolo il piacere che sapeva di poter dare.
Ad un tratto l’uomo si staccò e distese sul piccolo spazio il telo che aveva con se; spostò i vestiti che erano all’interno e fece segno a tutti di sedersi.
Ormai in preda ai sensi nessuno obbiettò alcun che e Roberta si sdraiò accanto a Carla portando subito la sua bocca in prossimità della fica di lei; spostò con le mani i peli che ne ricoprivano l’entrata e spinse subito dentro la lingua dentro la sua fica.
Leccò dapprima le grandi labbra e poi penetrò voracemente al suo interno per poi tornare a succhiare il clitoride e leccarne ancora la parte esterna.
Carla stava ansimando e data la sua vicinanza alla fica di Roberta prese a succhiarla a sua volta; per lei era la prima vota che assaporava la fica ma il gusto non le dispiaceva affatto e così prese con più forza a voler penetrare dentro la sorca di Roberta che iniziava ad emettere dei gemiti di piacere.
Dario, nel frattempo aveva girato leggermente Roberta per mostrare a Paolo il culo di sua moglie e invitarlo a farlo suo.
Paolo non se lo fece ripetere e subito posizionò l’asta in direzione del buco proprio mentre Dario stava leccandolo e aprendolo con un dito per rendere più agevole e meno dolorosa l’entrata e quando giudicò Roberta, che nel frattempo si era posizionata meglio, pronta ad accogliere il cazzo di Paolo Dario si fece da parte e preso in mano il cazzo di Paolo lo posizionò verso il buco della moglie e disse di spingere.
I mugolii di Roberta, fecero capire a entrambi che la cosa le piaceva e Paolo prese a spingere con decisione fino a farlo scomparire dentro quel buco così accogliente.
Iniziò a stantuffare dapprima con regolarità e dolcezza e poi con sempre maggiore forza.
Carla nel frattempo aveva visto tutta la scena e questa volta era visibilmente contenta; Roberta a furia di leccarla l’aveva fatta venire e lei aveva ripagato l’impegno della compagna innaffiandole la bocca e il viso con una sborrata eccezionale.
Roberta aveva bevuto tutto il liquido andando a leccare anche quello colato lungo le gambe e il culo di Carla ma quest’ultima aveva intanto trovato anche il suo da fare perché Dario le aveva reclinato il viso verso il cazzo e, aprendole la bocca, le aveva inserito dentro la sua asta.
Carla iniziò a leccare dapprima la cappella e poi facendo scorrere la sua lingua per tutta la lunghezza del cazzo di Dario, le aveva leccato anche le palle, per poi tornare ad ingoiare l’asta continuando così un bocchino che ben presto portò l’uomo a godere.
Il sapore della sborra di Dario era diverso da quello di Paolo e Carla se ne accorse; lo trovò leggermente più acidulo ma ugualmente gradevole.
Lo assaporò ben bene e quando fu soddisfatta lo ingoiò tutto.
Paolo nel frattempo non voleva lasciare il suo seme dentro il culo di Roberta, così la fece girare e mentre lei aveva ripreso a leccare la fica di Carla, lui aveva inserito il suo cazzo dentro la sua fica, iniziando a scoparla con forza.
Questa volta furono i gridi di Roberta a farsi sentire e Paolo le venne dentro con tutta la forza che aveva e con tutta la sborra che poteva.
A quel punto Dario mise la sua bocca proprio tra le cosce della moglie potendo leccare così sia il cazzo sporco di Paolo che la fica di sua moglie e fu lui a nutrirsi del seme di Paolo.
Quest’ultimo, con il cazzo ancora teso per l’eccitante situazione, si era nel frattempo dedicato al culo di sua moglie: l’aveva fatta girare ed aveva infilato l’asta nel culo nel modo che sapeva piacere a Carla, ossia con violenza e in un colpo solo.
Il grido della moglie non lo spaventò perché sapeva del piacere che le donava ed infatti Carla prese subito a gemere di piacere proprio mentre, insieme a Roberta, leccava il cazzo di Dario.
Due donne a contendersi un’asta è stato troppo per Paolo che esplose in una nuova sborrata nel culo di Carla la quale bagnò il plaid steso in terra nel momento in cui Dario le aveva infilato un dito nella fica, iniziandola a masturbare.
L’orgasmo la raggiunse in un attimo e bagnò la mano di Dario e le sue gambe, prontamente leccate da quest’ultimo mentre Roberta aveva ripreso a farsi leccare la fica da Paolo che ebbe la sua ricompensa nel bere la sua sborra.
Ma Carla non era ancora sazia e così si avvicinò a Roberta le disse qualcosa in un orecchio ed insieme si girarono verso Dario, lo misero carponi facendogli alzare le gambe e offrendo così il culo a Paolo mentre Carla sdraiata sotto di lui prese a giocare con il suo cazzo tra le labbra e mentre riceveva da Roberta ancora languide leccate alla sorca.
In quel modo e in quella posizione vennero quasi in contemporanea in un orgasmo che alla fine li fece cadere a terra.
Riposarono insieme, parlando e chiacchierando fino a quando Dario e Roberta riprese le loro cose salutarono dicendo:
‘Se un giorno tornerete qui, certamente ci rincontreremo di nuovo’ perché noi ogni volta che possiamo e c’è il sole siamo qui. Arrivederci’
E così, come si erano avvicinati sene andarono via.

PS Attendo commenti, critiche o suggerimenti a:
pisolo55@email.it
Grazie

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