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Orgia

PISCIO E SBORRA

By 22 Settembre 2011Dicembre 16th, 2019No Comments

Questa storia è vera, e ne sono stato protagonista ieri, mercoledì 21 settembre 2011. Scrivo per raccontare quello che ho fatto, e soprattutto per condividere le mie emozioni. Sono andato a Torino in macchina, in un cinema porno vicino la stazione Porta Nuova. Sono arrivato lì verso le 16.30, in sala c’era parecchia gente. Sono abbigliato in pantaloncini e maglietta; per fortuna trovo libero il mio posto preferito, in platea ultima fila posto a sinistra, il punto più discreto. E come mio solito immediatamente mi denudo del tutto, ripongo i vestiti nello zaino e mi tolgo pure le scarpe. Manco a dirlo, subito si forma un bel capannello di gente intorno a me. La maggior parte si limita a guardare, qualcuno allunga le mani e mi palpa ovunque. Ecco quello che mi piace: mettermi passivamente a disposizione di chiunque ne abbia voglia, lasciarmi toccare senza riguardo da chi semplicemente allunga una mano nel buio… Un uomo abbastanza maturo mi si avvicina ed estrae il pene dalla patta, dandomelo da succhiare. Tutto avviene in silenzio, dopo qualche minuto lui me lo toglie di bocca e si masturba su di me, venendomi sul torace. Non è molto, ma abbiamo rotto il ghiaccio. Ora, non voglio farvi la cronaca di tutto quello che è successo, ma vi racconto gli episodi salienti. Dovete sapere che a tutti quelli che si avvicinano io chiedo di pisciarmi addosso, e in parecchi mi hanno accontentato. C’è un uomo grosso e grasso che mi si è accostato cinque o sei volte, ogni volta per urinarmi in bocca, sempre senza chiedere nulla, ma semplicemente dicendomi: “devo pisciare”: io obbediente apro la bocca e lascio che lui me ne faccia quanta ne ha voglia, poi il tipo si allontana, solo per tornare da lì a quindici minuti. Dopo l’ultima scarica che mi regala, dritta in mezzo agli occhi, mi si siede accanto. Chiacchieriamo un po’;  viene fuori che è egiziano, ma soprattutto che mi vuole inculare! E’ più di un anno che non me lo faccio fare, per cui ho paura della penetrazione, che sarebbe dolorosa…. Ma oggi non voglio negare niente a nessuno, per cui acconsento. “Andiamo in fondo a sala” mi dice lui. Così, nudo come sono, mi alzo e guidato da lui che mi mette una mano sulla spalla in segno di possesso, passiamo in mezzo a una moltitudine di uomini che osservano incuriositi. Sono eccitatissimo e anche preoccupato: l’egiziano non ha un pene molto lungo, ma è spesso, e so che la dilatazione sarà dolorosa. Ciononostante sono deciso ad andare sino in fondo. Mi appoggio al muro, divarico le gambe e mi inumidisco l’ano con molta saliva. Sento che lui fa lo stesso, lo sento sputarsi in mano e massaggiarsi il membro, poi mi appoggia la punta e inizia a spingere! Come temevo e mi aspettavo: fa un male cane! Ma non mi ritraggo, cerco di rilassarmi mentre lui tenendomi per i fianchi mi penetra, ma non posso trattenete dei gemiti di dolore, e qualcuno accanto a noi dice: “Shhh, fai piano, non farti sentire troppo…” Si fa presto a dire, questo mi sta aprendo in due! Ma la situazione non è comoda, lui è parecchio più alto e pesante di me, con la sua mole i suoi colpi quasi mi buttano per terra, per cui si ritrae e mi dice di seguirlo. Torniamo ai nostri posti, lui si siede sul bordo della poltroncina e mi invita a impalarmi su di lui. Questa è una cosa che non ho mai fatto: essere l’artefice del mio stesso dolore! Esito un attimo, ma quando lo vedo pronto, eccitato ed eretto e soprattutto quando mi rendo conto che la gente intorno si aspetta che io lo faccia, mi piazzo con l’ano sul suo glande e inizio a scendere. Voglio regalare a tutti lo spettacolo di una troia che si impala sul pene di uno sconosciuto, voglio offrire a questi uomini lo spettacolo della mia sofferenza. La punta è dentro… e fa molto male; lui di colpo mi afferra per i fianchi e mi tira giù, e a stento reprimo un grido di dolore. E’ tutto dentro, l’ano mi duole da morire, sembra doversi lacerare, ma inizio a muovermi lentamente su di lui, che intanto mi tiene per le braccia e accompagna i miei movimenti con colpi di bacino. Nella mia mente c’è solo dolore, e una sfrenata lussuria che è l’unico sentimento che provo e che mi fa andare avanti con quella tortura. Mi sto facendo penetrare a pelle… senza preservativo, da uno sconosciuto, che al momento dell’orgasmo mi eiaculerà lo sperma direttamente nel retto! Ma va bene così, oggi voglio essere la schiava, la puttana senza personalità che concede tutto a tutti. Per fortuna non ci mette moto, e grugnendo come un animale viene. Sento il calore del suo seme dentro di me, è bellissimo, vale tutto il dolore che mi ha inflitto questo grasso egiziano. Mi sfilo delicatamente, il suo sperma mi cola lungo le gambe, ho l’ano in fiamme ma sono felicissimo, e torno a sedermi al mio posto abituale accanto a lui. Lui si ricompone e si alza per andarsene senza dire nulla, io lo ringrazio; ride mentre si allontana. A questo punto, decido di dare il tocco finale alla mia trasformazione in puttana sottomessa: indosso un paio di calze autoreggenti nere di mia moglie! L’effetto è immediato, e nell’ora successiva ho l’occasione e la fortuna di fare sesso con parecchi uomini, ricevendo sperma addosso e urina in bocca in grande quantità, senza però raggiungere io mai l’orgasmo: sono stravolto dal piacere e dalla libidine, gli uomini del cinema hanno capito con cosa hanno a che fare e cosa cerco da loro e mi usano liberamente senza mai chiedere nulla, ma solo ordinandomi di eseguire i loro desideri: tra le altre cose, leccare ani, farmi sputare saliva in bocca, succhiare due o più cazzi assieme. Però sono anche comprensivi, e nessuno mi sodomizza, rendendosi conto della prova che ho appena sostenuto. E sono anche dolci, molto dolci, perché mentre usano il mio corpo per il loro piacere al tempo stesso mi trattano come un cagnolino fedele, accarezzandomi e ridendo di me. Poi tutto si calma. Io resto solo, seduto, nudo, in autoreggenti e ne approfitto per rilassarmi un po’. Di tanto in tanto qualcuno mi passa accanto e mi osserva divertito, poi tira dritto. Dopo un po’, noto che seduti due file davanti ci sono due tipi che parlottano, e uno indica verso di me. Subito si alzano e mi si avvicinano,e, meraviglia delle meraviglie, un bellissimo ragazzo negro mi si para davanti estraendo il membro. Il suo amico, un bianco di mezza età, gli apre i pantaloni e glieli abbassa, aprendogli al contempo la camicia: il negro è statuario, e io non resisto; esclamando “Come sei bello!” accolgo nella bocca il suo organo sessuale già eretto e lo assaporo, mentre resto ipnotizzato dal suo pube depilato e profumato di sandalo. Ogni tanto smetto di succhiarlo per sussurrargli: “Sei bellissimo… sei bellissimo…” e lui mi ringrazia ridendo. Succhio il suo pene per parecchi minuti, è duro e lento a venire, e intanto lo accarezzo dappertutto. Desidero tutto di quel negro. Mi farei fare qualsiasi cosa da lui. D’un tratto, innamorato perso di quello splendido corpo, gli dico, guardandolo negli occhi e cercando di trasmettergli tutto il desiderio che provo per lui: “Ti prego… ti prego… vienimi in bocca… vienimi in bocca…sei un dio… ti prego vienimi in bocca!” “va bene” risponde lui ridendo. Di lì a poco il suo respiro si fa pesante, il suo pene inizia a sussultare e la sua crema calda e dolce mi riempie la bocca. Poi subito si ritrae, lasciandomi una desolante sensazione di abbandono. Io apro la bocca e lascio che il seme mi coli lungo il mento, sul collo e sul torace, in piccoli ruscelli che bagnano i peli del mio pube. Lui se ne va senza dire nulla, senza rispondere al mio ringraziamento. Dio come mi sento puttana! Sono all’apice dell’eccitazione, e farei qualunque cosa… tanto che, sotto gli occhi di due uomini, mi sdraio per terra e mi piscio addosso da solo! Uno dei due a questo punto si mette a gambe aperte su di me, e aggiunge la sua pipì  alla mia, concentrando il getto sul volto. “Falla tutta, falla tutta!” lo incito aprendo la bocca, che puntualmente viene riempita di urina calda e dolce che io ingoio avidamente. “Sei una puttana pazza!” mi dice, e aggiunge: “Vieni qui che ti sborro”. Mi metto in ginocchio davanti a lui e apro la bocca invitandolo a metterci dentro il pene, ma lui con disprezzo mi dice: “No, non ti tocco nemmeno, sei troppo sporco”, “va bene padrone…” dico io con sottomissione guardandolo in viso. E’ un uomo volgare, che mi guarda con ferocia. “Stai così” mi ordina, “io mi sego e poi ti sborro in faccia”. “Sì….” Sussurro. L’uomo mi punta il pene verso il viso, è a meno di un centimetro da me e vorrei ingoiarlo, ma lui non vuole e io devo solo obbedire. “Piccolo stronzo, apri quella bocca da troia che ci sborro dentro”! mi ordina. La situazione è questa: sono nudo in autoreggenti, fradicio di urina, inginocchiato davanti ad uno sconosciuto che sta per eiacularmi in viso e in bocca: splendido, sono eccitatissimo, mi sento come le attrici dei film porno in un film tutto  mio personale! Lui si masturba vigorosamente, io fissando i miei occhi nei suoi apro la bocca e tiro fuori la lingua, aspettando il getto. Che arriva, caldo, liquido e abbondante, negli occhi aperti, sul viso, e soprattutto nella bocca! Gli schizzi si succedono copiosi, ho la bocca piena. Poi lui si rilassa e mi guarda soddisfatto; a quel punto io, in un estremo atto di sottomissione, prima gli mostro tutto lo sperma che mi ha regalato nella bocca, poi lo ingoio, aprendo la bocca subito dopo per fargli vedere che ho fatto il bravo. Lui si allontana ridendo senza dire nulla, io lo ringrazio. A questo punto capirete: alla fine della giornata sono stremato di fatica ma anche felicissimo per tutto il piacere che ho regalato a decine di sconosciuti. Resto inginocchiato sul pavimento del cinema, solo nella penombra perché ormai la gente se ne sta andando; mi spalmo addosso tutto quello che di liquido mi scorre sulla pelle, un misto di piscio e sperma che mi fa sentire bene, colmo di dolcezza, appagato.

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