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OrgiaRacconti CuckoldTrio

PORCATE ESTREME IN FATTORIA

By 12 Giugno 2016Dicembre 16th, 2019No Comments

Quando ormai sputtanato ero già diventato succube assistente delle trombate che il padrino di mia moglie le somministrava a piacere mi toccò anche assistere a queste porcate estreme organizzate dal vecchio padrino di mia moglie in una fattoria di una sua amica puttana.
La prima volta successe quando il porco ci invitò a passare un week end di trombate in campagna e quella gran troia della figlioccia accettò subito curiosa di provare le porcate promesse dal suo padrino alla faccia mia che dovevo assistere e eseguire i suoi ordini depravati.
La fattora che era una ex baldracca fece subito amicizia con la mia porca e ci accolse dicendoci di prepararci che stavamo per avere una esperienza da sballo e mentre aspettavamo cominciò sfrontatamente a smaneggiare il vecchio tirandogli fuori il cazzo e buttandosi a sugarglielo con avidità per armarlo. Mia moglie assisteva arrapandosi e stesa sul fieno della stalla a cosce spalancate si cominciò a sditalinare la patacca fradicia di libidine in attesa che il padrino le ficcasse in panza il suo manico intostato. Io assistevo rassegnato a farmi le seghe come quel cornuto guardone che ero ma mentre pensavo di assistere alle solite porcate della mia signora maiala col suo vecchio e la sua amica vaccona vidi arrivare un pulmino scassato di ritorno dai campi che scaricò una ventina di lavoranti nordafricani e neri. Davanti a quello spettacolo osceno i loro commenti arrapati mi fecero capire subito cosa sarebbe successo e la fattora sputando il cazzo in tiro del vecchio me lo confermo subito:”…forza ragazzi…oggi è festa per tutti… i buchi della signora e del marito sono a disposizione… sfondateglieli a fondo che sono venuti apposta per farseli rompere dai vostri cazzoni… e dateci dentro che è tutto gratis…”
A quelle parole quel branco di maschi infoiati sfoderando i cazzi in tiro si buttò come pazzi su mia moglie nonostante le mie proteste incazzate che nessuno ascoltava e anzi la fattora tirandomi da parte mi disse:”…figurati se li riesci a fermare arrapati come sono… di solito ci penso io a sfamare le loro voglie di figa ma quando capita una maiala come tua moglie è una festa… e t’assicuro che la tua signora ti ringrazierà anche se te la sbudelleranno a fondo questi porci scatenati… con quella fame di femmina arretrata te la fottono fino a sfinirla di mazza e sborra…” Infatti spaventato vedevo che quei negri infoiati s’erano buttati come una valanga sopra a mia moglie coprendola e da sotto al mucchio sentivo i suoi strilli e gemiti per come la stavano brutalizzando. Era uno spettacolo impressionante perché tutti volevano ficcarle i cazzi in tiro in qualche buco e anche se la maiala s’era messa a disposizione la strattonavano da ogni parte arrapati come mandrilli in calore. Nella foga non badavano neanche dove ficcavano le stanghe e dopo che ebbero farcito ogni buco della mia troia alcuni di quelli che la trombavano si trovarono inculati dai loro amici in un groviglio di corpi sudati da cui uscivano strilli rauchi e grugniti bestiali con rumori di risucchi umidi e scorregge sonore. Una bolgia bestiale che era impossibile da fermare e in cui era difficile vedere cosa succedeva alla femmina infiocinata da quella massa di cazzi tosti scatenati e a malapena potevo intuire che quella zozza di mia moglie era seduta su uno con tutto il manico su per il culo mentre altri due erano riusciti a fatica a ficcarle le lunghe mazze in fregna insieme e la sbattevano con spinte furibonde che la facevano singhiozzare strozzata com’era da altri 2 cazzi che le avevano messo a forza in bocca circondata com’era dal mucchio che le strusciava i cazzi duri sulle pocce e in faccia e che lei smaneggiava segando a turno. Un paio dei porci che erano riusciti a ficcarle in corpo i cazzi erano a loro volta anche inchiappati dai loro colleghi in uno sconcio groviglio di corpi tra grugniti bestiali e ansimi animaleschi. Io trattenuto dal vecchio e dalla fattora assistevo impressionato a quell’orgia scatenata che stava sfondando i buchi di mia moglie e anche se sapevo bene quanti cazzi potesse digerirsi la troia ninfomane avevo paura delle violenza scatenata di quei bruti infoiati sentendo i suoi lamenti strozzati e strilli acuti sotto i loro colpi furiosi e le smaneggiate più brutali con cui la strizzavano i bastardi arrapati.
Per fortuna dopo un tempo che mi parve eterno i porci sfogate le palle piene con le prime sborrate cominciarono a calmarsi e la fattora poté intervenire consigliandoli:”…piano porci … la sbudellate troppo la signora… tranquilli che c’ha sorca per tutti … un po alla volta vi prosciuga i coglioni a tutti questa gran vacca… ma il marito cornuto e il suo paparino s’incazzano se gliela rovinate… fate a turno a 3 per volta che la zoccola li regge bene…” Allora i mandrilli arrapati dandosi il turno tra insulti e spinte stabilirono una rotazione sopra alla mia femmina ansimante che non le lasciava i suoi buchi vuoti neanche per un attimo e mia moglie stesa a cosce spalancate sul fieno con uno in culo uno in figa e uno in bocca ne svuotava 3 alla volta che venivano subito sostituiti da altri arrapati che aspettavano il turno segandosi le lunghe stanghe in tiro. Era un continuo trombaggio violento e frenetico con cui i mandrilli le pompavano in panza e le scaricavano dentro sborrate a ripetizione in una catena ininterrotta allucinante. La vacca non riusciva neanche a respirare tra una monta e l’altra perché quei bastardi affamati di femmina com’erano non l’avrebbero lasciata che quando i loro battacchi fossero completamente svuotati e la zozza anche se singhiozzava e strillava vedevo che sculettava sbattendosi arrapata da quella gran troia che era sfogando le sue libidine di scrofa pervertita e ninfomane. I negri la circondavano aspettando il loro turno e alcuni l’annaffiavano di sborra in faccia e sulle pocce segandosi tanta ne avevano di fame di figa arretrata e altri aspettando venivano a sfogarsi colla fattora che mentre si faceva limare in culo a pecora dal vecchio porco arrapato dalle trombate che si beccava la figlioccia intanto se li sugava di gusto slappando palle e cazzi neri a turno per intostare al massimo le loro grosse mazze nere.
Il vecchio porco arrapato da quell’orgia che sfondava i buchi alla figlioccia mentre si fotteva l’amica fattora pompandole in culo a tutta forza ansimando non mi risparmiava i peggiori insulti:”…frocio cornuto… guarda come ti sgarrano la moglie… armi gran guardone finocchio… più te l’imbottiscono di mazza nera e sborra fino alle orecchie la gran troia rottinculo e più sei contento… sparati le seghe che poi tocca anche a te… a lei faranno i buchi come gallerie e a te il mazzo da quel frocione cornuto che sei… ” Io guardavo allibito quel groviglio di corpi neri che sussultavano pompando e sfondando i buchi di mia moglie e incredulo sentivo tra l’ansimare dei montoni le sue urla rauche e le parolacce con cui insultava i negri incitandoli a fotterla a fondo e capivo che la maiala scatenata ormai se li stava godendo nonostante la brutalità della infilate che le somministravano quei cazzoni sfondandole ogni condotto senza riguardi. Era una scena bestiale che mi spaventava ma non riuscivo a staccare gli occhi da quel mucchio animalesco sussultante da cui uscivano solo le gambe bianche scosciate al massimo della femmina sbudellata e mi segavo il cazzo in tiro sfottuto dal vecchio:”…magnaccia merdoso… guarda come suda il porco a vedersi sgarrata la moglie da quel branco di cazzi tosti… e che mazze si digerisce la vacca… sono da campionato del mondo…”
Ormai l’orgia proseguiva più calma e dopo aver scaricato le palle in culo alla fattora il vecchio sculandola disse:”…vedo che qui ce n’è per parecchio… prima che li svuota tutti la mia figlioccia ci mette tempo… sono tanto carichi che fotteranno tua moglie ancora per ore… andiamo a cena che poi me la voglio fottere anche io alla faccia del coglione…” e nonostante le mie proteste preoccupate per le violenze che poteva subire la mia troia dovetti seguirli a cena. Dopo mangiato vedendo che ero impaziente la fattora mi consigliò di andare a vedere se i suoi lavoranti avevano finito di trombarsi mia moglie e io scappai subito nella stalla dove trovai che quell’orgia di monta era ormai finita e i negri erano seduti o sdraiati qua e la a riposarsi mentre la zoccola giaceva riversa in uno stato pietoso coperta di schizzi di sborra dalla testa ai piedi stava disfatta a cosce larghe colla sorca slargata che scolava fuori un rivolo di sborra densa e fumante. Guardandomi arrivare mentre sputava boccate di sborra schiumosa la schifosa maiala singhiozzando colla faccia stravolta mi insultò:”…stronzo cornuto… arrivi a goderti la scena gran guardone merdoso?… questi porci m’hanno sbudellata come bestie… ho i buchi così sgarrati che neanche il mio pappone ci riesce a ridurmeli così… m’hanno ficcato anche 3 cazzi insieme questi bastardi arrapati… m’è crepato il buco del culo e della sorca… i porci pompano come bruti con quelle stanghe di ferro… m’hanno massacrato… e m’hanno scaricato in corpo tanta sborra che stavo per crepare… ho le budella stracolme e la panza che scoppia… non m’ero mai immaginata di potermi beccare tanta mazza e sborra tutta insieme… sono tutta rotta e sfondata… m’hanno squartato il culo come mandrilli in calore e m’è schiattata anche la sorca come non m’era mai successo…”
Io spaventato non sapevo che fare per cominciare a ripulire tutto quello schifo su mia moglie che continuava a sputare scatarri di sborra asciugandosi quella che le scolava anche dal naso. Mentre allibito cercavo di ripulire un po la troia ansimante tra i commenti sfottenti dei negri che assistevano alla mia umiliazione arrivarono anche la bagascia e il vecchio padrino che rendendosi conto dello spettacolo osceno se la ridevano soddisfatti commentando :”…finalmente la tua maiala ha avuto quello che si meritava… una sgarrata di cazzi furibonda e una indigestione di sborra da schiattare… contenta la gran troia?… bastano i cazzi che s’è beccata?… adesso tocca a noi farcire tua moglie e farle il mazzo finale… ho i coglioni pieni e voglio fare il culo alla mia figlioccia davanti a tutti cornutazzo merdoso…zitto e segati come al solito mentre ce la godiamo questa zoccola da monta…”
Mentre commentavano il vecchio porco s’era seduto sul fieno tenendosi il cazzo in mano e la fattora aveva aiutato mia moglie barcollante e ancora sconvolta ad alzarsi e mettersi a cavallo del padrino che aprendole le chiappe impiastrate colle mani ci indicò lo sfintere spalancato e arrossato dal pompaggio bestiale subito da quella marea di cazzi neri dicendomi: “…non ci sono andati pieno quei maiali…guarda come te l’hanno sgarrata… neanche dopo due ore di inculata dal suo pappone è ridotta così… le è crepata la rondella e caga sborra come una chiavica – infatti vedevo che dal cratere scuro del buco del culo di mia moglie ansimante uscivano rivoltanti stronzi bianchi e fumanti – che cazzo! mi caghi sborra sulla nerchia gran vacca rottinculo?…ma ora te l’attappo io il tuo tafanario gran maiala… ti ficco in culo tanto cazzo che ti rimando la sborra dei negri fino in gola … giù troia infilati a culo aperto…” e aiutato dalla fattora si fece sedere di colpo la schifosa puttana sulla minchia dritta. Cadendo seduta con un rutto sonoro la scrofa lanciò una bestemmia di dolore sparando una sonora scorreggia dal buco sbrillentato impalata fino alla radice sul grosso manico tosto del vecchio porco e lui la tirò a se impugnadole le pocce a piene mani da dietro. I negri intanto s’erano fatti vicini ammirando la zoccola sotto cazzo del padrino e vedendo che alcuni cominciavano a rintostare le lunghe mazze sfoderate la fattora li invitava sconciamente:”…ancora non vi basta la fregna bastardi?… ne avete di riserva nei coglioni… accomodatevi che la signora non se ne va prima di soddisfare tutti a sazietà… e anche se l’avete imbottita di mazza ne ha sempre voglia specie delle vostre stanghe nere… chi ha le palle può farsela anche in doppio in culo col padrino che tanto è spanata abbastanza…”
A quelle proposte perverse i neri più arrapati si fecero sotto e stendendosi tra le cosce di mia moglie le ficcarono ancora in fregna le ceppe lucide e scolate imbottendole la panza a forza di botte furiose. Con i buchi stracolmi di carne tosta quella schifosa ninfomane si sbatteva come un’ossessa mugolando e scalciando e incazzato vedevo che godeva di quelle trapanate che le stiravano i buchi da strapparsi e i porci che la sentivano farfugliare porcate sconce le davano in corpo come animali chiavandola fino alle ovaie. Così impalata di culo sul suo vecchio mia moglie si fece ancora pompare la sorca da 4 o 5 neri infoiati e con mio stupore mi resi conto che nonostante la loro brutalità o forse proprio per questo la maiala se n’era venuta scaricando delle lunghe godute oscene. Incazzato vedevo che mentre i porci la sborravano ficcati fino alle palle nella sorca sfondata la scrofa ad occhi rovesciati irrigidiva le gambe in aria tremando di libidine e onorando quelle grosse mazze nere di scolate oscene. Il vecchio porco che sentiva le contrazioni spasmodiche del suo sfintere alle godute sconce diceva ammirato:”…cazzo quanto sei vacca …più passa il tempo e più mazza ti digerisci e più diventi porca… ormai sei una pervertita da casino… ogni cazzo che vedi te lo becchi e lo sborri come una maiala… per saziare tua moglie ci vorrebbe un esercito di mandrilli in calore gran cornuto… guarda come scarica la scrofa nonostante le decine di pompate che s’è goduta e i fiumi di sborra digeriti…”
Quando ormai tutti quelli arrapati se l’erano ripassata io che m’ero consumato il cazzo di seghe furiose pensavo che il padrino l’avrebbe sborrata e sarebbe finita ma mi sbagliavo. Infatti la fattora con un gesto chiaro dell’indice infilato nella mano chiusa invitò il soprastante nero a completare l’opera. Lui era un grosso nero con un cazzo enorme e avevo visto che aveva già trombato mia moglie in ogni buco ma ora guardando lo spettacolo osceno aveva ancora la grossa stanga che armava drizzandosi ancora e la bagascia chinandosi a prendere in mano quel palo lucido glielo imboccò avidamente spompinandogli la cappella per armarlo bene. la nerchia nodosa ormai intostata faceva paura e la fattora sputandoci in punta lo fece avvicinare a mia moglie che con lo sguardo allucinato guardava quel siluro leccandosi le labbra convinta di doverselo beccare in figa ma la fattora rialzandole le gambe sulle spalle del nero lo aiutò ad appuntare la cappella enorme tra le chiappe stirate dal cazzo del padrino. La troia impaurita per il suo sfintere massacrato dalle tremende inculate subite si lamentava ma immobilizzata tra il vecchio che la teneva da dietro e dal nero che le pesava addosso dovette subire a denti stretti la tremenda inchiappata. La fattora guidava a mano l’enorme stanga e il negro spingeva con botte dure e potenti e alla fine l’urlo delirante di mia moglie che mi gelò il sangue mi fece capire che la gigantesca cappella aveva forzato la rondella fino a romperla entrando nel retto devastato di mia moglie insieme al palo del padrino. Mentre il negro si accomodava spingendo con forza per far entrare tutto il palo nodoso nelle budella della troia accanto al grosso cazzo del padrino vedevo che quella schifosa di mia moglie nonostante le lacrime che piangeva e gli strilli strozzati misti a bestemmie e implorazioni da quella gran maiala che era si teneva le chiappe dilatate colle mani per aiutare quell’atroce inculata doppia.
Era uno spettacolo spaventoso ma avevo il cazzo di marmo da quel guardone pervertito che ero e sudando di rabbia mi godevo quella doppia inchiappata bestiale che stava massacrando il culo già rotto di mia moglie. La penetrazione di quel palo enorme sembrava non finire mai ma alla fine i due porci ficcati fino alla radice dei loro manici nelle budella squartate della troia ninfomane cominciarono la pompa anale tra grugniti e rutti animaleschi conditi dagli sfiati che sfuggivano dal buco del culo spalancato come una galleria della maiala che sculettava impazzita urlando e imprecando. Quella doppia inculata mi sembrò durasse un’eternità ma alla fine i due porci scaricarono grugnendo estasiati le loro bordate nelle viscere di mia moglie riempiendole i condotti con un mare di sborra calda e la schifosa vacca scalciando onorò i suoi due inculatori di una superba goduta che zampillò dalla sorca spalancata come un fiume fumante applaudita dalla fattora ammirata:”…mai vista una troia simile… più te la spaccano di cazzo più gode la maiala… di troie ne passano tante ma una così ninfomane non l’ho mai vista… lo deve far ricco il suo pappone con quei buchi insaziabili… la prossima volta te la faccio montare dal cavallo e vediamo se regge anche quel tronco… nessuna prima era riuscita a saziare così i miei lavoranti ma lei me l’ha svuotati completamente e nemmeno a prendersi il mio capoccia in doppio su per il culo…è impressionante quanto ha il culo rotto… il suo pappone deve avere un calibro da cavallo per averglielo stirato così…”
Intanto il padrino e il nero avevano sculato mia moglie che allo stappo del buco aveva urlato mollando delle scoregge umide e ricagando fuori un mare di scolate viscide e vedendo che la guardavo schifato mollare quegli stronzi la scrofa perversa mi ordinò:”…lecca tutto porco… ripuliscimi il buco del culo… slappa fregna e chiappe cane merdoso e guardone… assaggia un po di sborra dei miei trombatori…” e nonostante il mio rifiuto fui forzato dal negro e dal padrino ad affondare la faccia tra le chiappe di mia moglie a pecora e a leccare con disgusto quei rivoli insanguinati di sborra merdosa che le scolavano fuori dallo sfintere enormemente dilatato e mentre slappavo come un cane sottomesso la sorca e il culo della mia padrona quella bagascia della fattora mi piantò nelle natiche a tradimento il manico di una vanga. Incurante del mio strillo di dolore lo affondò per bene manovrandolo su e giù dicendomi minacciosa:”…che cazzo strilli recchione… becca e stai zitto… lecca bene che se sei bravo poi ti faccio aprire le chiappe dal mio capoccia… e quello si che ti fa stillare recchione cornuto… una inchiappettata da lui e sei pronto anche tu per il bordello come tua moglie… mai visti due rottinculo pervertiti come voi… alla prossima volta vedrai che sorpresa vi aspetta…una slargata di buchi come neanche ve la sognate…” Ma io non capivo più niente e obbligato dai porci dovetti leccare tutta la sborra che ricagava mia moglie prima di potermi liberare e andarmene insieme a lei che anche se disfatta e massacrata ringraziò il padrino e la fattora per quell’orgia bestiale che s’era goduta e leccò devotamente le ultime gocce dalla gigantesca cappella del capoccia negro che le aveva aperto il culo col vecchio promettendogli di dargli ancora le chiappe come e quanto volesse alla prossima volta.
Al rientro in città per fortuna mia moglie poté stare qualche giorno a riposo perché il suo pappone era fuori ma al ritorno quando venne a montarla anche se i lividi erano passati il porco si accorse dello stiramento anale e chiese spiegazioni e noi mentendo per paura gli dicemmo che la zoccola era stata inculata da vari puttanieri clienti e allora il bastardo pretese i soldi che la puttana aveva fatto e mi toccò anche pagare una bella somma senza fiatare. Così oltre che sputtanato come cornuto guardone ed aver visto mia moglie strafottuta da un branco di porci ed essere stato sodomizzato dalla fattora dovetti anche pagare le porcate fatte e stare zitto se non volevo altre botte.
Io non avevo più intenzione di andare in quella fattoria di porci arrapati ma invece tempo dopo dovetti seguire la troia e il padrino perché la depravata voleva assolutamente provare l’esperienza di a farselo mettere dal cavallo come promessole dalla fattora ma questa è un’altra storia .

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