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Orgia

Quattro a Uno

By 17 Febbraio 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

Ero in classe, ero fortunato perchè la mia classe era formata da sole 5 persone (la sezione si era formata per miracolo), 4 ragazze e solo me come ragazzo. Non solo ero felice di questo, ma mi ritenevo anche abbastanza fortunato di vivere questa situazione, le ragazze erano tutte belle, c’era Nica, bassina, capelli a caschetto biondi, carnagione chiara, una 3a abbondante di seno e un bel culetto alto, si diceva in giro che non indossasse le mutandine, infatti ogni qual volta si abbassava per prendere qualcosa le vedevo benissimo le natiche). Poi c’era Antonella più alta di tutte ma comunque bassa rispetto al mio metro e 80, aveva anche lei una 3a e un culetto discreto, poi c’era Simona, capelli lisci e occhi verdi, aveva una seconda ma adoravo il suo seno, bello alto e sodo. Infine c’era la mia preferita: Elena, cavolo com’era bella, era anche le abbastanza bassa, un bel culetto morbido morbido e un seno abbastanza piccolo, alle volte quando era estate le si vedevano i piccoli capezzolotti uscire da sotto la t-shirt. Ero tutte bellissime ragazze, solo io posso sapere quante seghe mi ero fatto pensando a loro, magari proprio nei bagni della scuola. Quel giorno faceva molto caldo, era estate e c’era un sole stupendo, le ragazze erano vestite tutte con t-shirt chiare e jeans, anche io ero vestito solo di una t-shirt di 2pac e un jeans scuro. Era la penultima ora e la professoressa non c’era perchè si era rotta una gamba. Comunque io e le ragazze stavamo parlando del più e del meno, ad un certo punto Simona mise in mezzo il mio argomento preferito: il sesso. Passammo più di mezz’ora a raccontare le nostre esperienze, come quella di Simona, che aveva preso due cazzi in bocca contemporaneamente, uno di suo cugino e l’altro di un suo amico. Naturalmente io ero arrapatissimo e ogni tanto mi giravo a sbirciare nei jeans delle ragazze per vedere le loro mutandine spuntare fuori. Tra l’altro mente parlavamo io con la mano mi strofinavo il cazzo, infatti Elena se ne accorse e si avvicinò a me e mi disse nell’orecchio: “Certo che sei proprio arrapato eh ? L’ho visto che ogni tanto allunghi il collo, ti piacciono le mie mutandine ?”, io arrossì, non pensavo che la cosa potesse prendere questa piega, ma sotto sotto ne ero contento, a quel punto Elena si abbassò con la scusa di prendere una matita e ne approfitto per baciarmi il jeans in corrispondenza del mio cazzo in tiro, a quel punto esclamò a tutte le ragazze “Ragà guardate che il ragazzone qui si è arrapato !”, scoppiò una risata generale, poi tutte e quattro si guardarono con un’occhiata di malizia che facevano capire tutto. Subito Antonella mi venne vicino leccandomi l’orecchio, la stessa cosa la faceva Nica dall’altro lato, Elena e Simona invece erano occupare a sbottonarmi il jeans, dopo aver toccato il mio cazzo attraverso lo slip Elena me lo tirò fuori prendendolo con la mano destra, mentre Simona mi massaggiava le palle. A quel punto Antonella e Nica si sfilarono le magliette e così fecero anche Simona e Elena. Solo Nica non portava il reggiseno, ma l’ho sempre sospettato, aveva dei capezzoli tostissimi che io leccavo avidamente mentre lei mugolava di piacere. A quel punto chiesi alle ragazze: “Vi siete mai baciate fra di voi ? Intendo con la lingua”, per tutta risposta Elena ed Antonella si diedero un lungo bacio, mentre con le mani una entrava nei jeans dell’altra masturbandosi a vicenda, Simona allora si sfilò i jeans rimanendo solo in slip, quelle belle mutandine blu che più di una volta mi avevano fatto venire. Mentre Nica mi masturbava e Elena e Antonella si spogliavano, feci avvicinare Simona e le tolsi le mutandine, annusandole. Le appoggiai sul mio cazzo e chiesi a Nica di continuare, Simona era nuda davanti a me, con la sua fica con una sola striscetta di peli, allora io la feci stendere su un banco e le feci allargare le gambe, mentre le infilavo il dito medio dentro e fuori la sua fica. Antonella si apprestava a leccare la fichetta di Elena che si masturbava, anche lei distesa sul banco. Simona venne quasi subito e io mi leccai le dita assaporando tutto il suo sapore. Dissi a Nica “Lo vuoi nel culo ?”, lei rispose “Si, dai voglio vedere se riesci a sfondarmelo”. Allora la presi e la misi a pecorina sul banco e prima le strofinai il glande ai bordo del buchetto e poi inizia la penetrazione, in quel momento Elena venne sulla faccia di Antonella che in quel momento si stava facendo masturbare da Simona. Dopo circa 10 minuti del sangue cominciava ad uscire dall’orifizio anale di Nica, che urlava “Basta, ti prego basta, mi stai facendo male !”, io risposi “Non me ne fotte, adesso te lo tieni in culo finchè non sborro. Venni dopo circa cinque minuti riempendole il culo di sborra che colava dappertutto mescolandosi col sangue. Allora feci spogliare tutte le ragazza completamente e le dissi “Adesso tutte in ginocchio che mi dovete spompinare finchè non vi riempio la bocca, e poi dovete ingoiare tutto”, cominciai con Antonella, che lo prese in bocca mentre si masturbava con le mutandine bianche a bordi rosa di Elena lo stesso facevano le altre ragazze. Ci misi pochissimo per venire, la sborra era davvero così tanta che non riusciva ad ingoiarla in una sola volta. Elena invece mentre lo prendeva in bocca mi masturbava per farmi arrivare prima, con l’altra mano invece si masturbava e quando venni ingoiò il mio sperma e si leccò anche le dita con la quale aveva masturbato le altre ragazze. Nica si rifiutà di ingoiare perchè le avevo rotto il culetto, allora prese il mio sperma e se lo spalmò addosso mentre si masturbava e veniva a schizzo. Simona era la più brava di tutte, usava la lingua abilmente e mi massaggiava le palle, con lei venni quasi subito, uno, due, tre, quattro, cinque, sei schizzi a fontanella nella sua bocca, ma lei da abile pompinara la ingoiò senza problemi. Quando ormai tutti eravamo venuti più di una volta mi presi le mutandine di tutte le ragazze e me le misi in tasca, per masturbarmici sopra quando ne avevo voglia. Ci rivestimmo proprio mentre suonava l’ultima campanella. CI guardammo negli occhi e ci complimentammo a vicenda, “Alla prossima !”disse Elena, e tutti annuimmo felice e contenti… …il giorno dopo lo passai a raccontare quello che successe ai miei compagni di scuola. Stranamente nessuno mi credeva, dicevano che ero uno sbruffone pallista e che mi ero inventato tutto…

“Allora ve lo dimostro!” dissi, volevo, almeno per una volta, essere preso sul serio, “adesso organizzo con una di loro e vi faccio vedere chi è il pallista, oggi vi faccio sapere”. Così mi congedai da Gabriele e Pietro, due ragazzi alti più o meno come me ma solo un pò più magri. Passai la giornata a telefono con Elena, parlano dell’episodio del giorno precedente:
“Allora, vorresti replicare ?”
“Bhè dipende, quando sarebbe la cosa ?”
“Quando vuoi tu, io fino alla settimana prossima non ho impegni, tu ?”
“Per me va bene anche domani sera, sul tardi, facciamo al multipiano verso le 11-11:30 ?”
“Ok, a domani”…
Il multipiano è un enorme parcheggio abbandonato, deserto, solo alcune volte, d’estate, gruppi di ragazzi si riunivano al pian terreno, cantando, suonando e bevendo tutto la nottata.

Fortunatamente quella notte il multipiano era deserto, erano le 11 e Elena ancora non era arrivata. Incontrai Pietro e Gabriele subito dopo essere arrivato: “Allora, sicuro che viene ?”, “Sicuro, vedrai che entro 5 minuti è qui”, infatti poco dopo vedi le figura di Elena che si avvicinava. Subito io e lei andammo all’ultimo piano, ci sdraiammo sul tetto e cominciai a palparle le tette, le alzai la maglietta, le tosi il reggiseno e cominciai a succhiarle i capezzoli, mentre mi sbottonava il jeans. Mi abbassò gli slip e iniziò lentamente a farmi una sega mentre ci infilavamo le lingue in bocca. Dopo che le tolsi il jeans, lei rimase con addosso solo le mutandine, quelle bianche a righe rosse che ogni tanto avevo intravisto in classe. A quel punto da dietro una pila di cerchioni spuntarono i miei due amichetti, Gabriele era già senza maglietta e mise una mano nelle mutandine di Elena, vedendo quanto era bagnata. Lo sguardo di lei era pieno di voglia, infatti cacciò subito il cazzo dagli slip di Pietro e comincio a masturbarlo, io nel frattempo mi divertivo a leccarla tra le gambe, mentre Gabriele si stava facendo fare un pompino. Il primo a venire fu Pietro, dopo aver finito la sega Elena si leccò le mani sporche di sborra. Misi a pecorina Elena e iniziai a penetrarle in buchetto, mentre Gabriele le scopava la fica. Pietro intanto si tirava una sega vedendo quel trio arrapante. Quattro schizzi le riempirono il culetto di sborra, contemporaneamente Elena rivolgendosi a Gabriele urlò “Dai piccoletto, fammi godere, continua”, a questa provocazione io e Pietro ci alzammo, guardammo i due e le dicemmo: “Sicuro che uno solo ti basta?”, così dicendo la penetrammo tutti e tre contemporaneamente, tre cazzi belli duri la stavano scopando, “Dai ancora un pò e ci siete”, poco dopo ebbe un orgasmo devastante, mentre noi venimmo uno dietro l’altro riempendole la fica di sborra. “Adesso concludiamo come ieri” le dissi. Lei capì subito quello che volevo dire e cominciò a farmi un pompino, lento lento con quelle sue labbra soffici e bagnate, subito dopo passò a Gabriele, che le tappava il naso impedendole di respirare. Pietro non volle un pompino, ma si cimentò in un bellissimo 69 che durò quasi mezz’ora e tutti e due ebbero un orgasmo esplosivo, mentre io e Gabriele, colti da un’eccitazione incontrollabile, ci cimentammo a farci una sega l’un l’altro. Sentivo l’alsta del mio amichetto scivolarmi lungo la mano, le sue palle dure e piene e la sua sbarra salire lungo il cazzo per poi esplodermi in mano, come io feci con lui. Dopo essere venuti, aiutammo Elena ad alzarsi, esclamando “Ragazzi, siete degli stalloni, alla fine in tre me l’avete sfondata, aiutatemi che non riesco a camminare”…

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