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Orgia

Ricky,l’amante

By 8 Dicembre 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

Sina fece accostare la decappottabile ai bordi della strada e disse: – beviamo qualcosa in quel bar ed indicò una baracca sul lago dove un paio di auto e delle moto stazionavano sotto un neon baluginante che diceva MaryRose.
Ricky guardò Sina desolatamente.
– Non credi di aver bevuto abbastanza per stasera? Forse &egrave meglio se rientriamo a casa’
Lei distolse lo sguardo dal ragazzo e fissò il bar dal quale proveniva una musichetta anni 50. Per il resto era un locale anonimo e all’apparenza poco pulito e mal frequentato. Si udiva il lento passaggio delle auto sulla strada principale,una rallentò quando fu vicina alla loro,un signore li osservò prima di sgommare via. Era una serata fresca di agosto. Sira mollò uno schiaffo fortissimo a Ricky e gli fece volare gli occhiali da sole che teneva in testa sul pavimento dell’auto.
– Questo &egrave per avermi consigliato qualcosa,non ti porto in giro per darmi consigli e questo ‘ e schiaffeggiò ancora il ragazzo ‘ per aver insinuato che sono ubriaca. Adesso entriamo in quel bar. Mi berrò due bicchieri e poi tu mi riporterai a casa,dove finiremo di fare i conti’preparati ad assaggiare la mia frusta!
Ricky abbassò lo sguardo e si passò nervosamente le mani su calzoni caki. Indossava una giacca verde,una camicia gialla con un grosso fazzoletto che spuntava dalla tasca della giacca. Aveva vent’anni e un volto da modello. Sira era una donna sulla cinquantina,magra,il volto ritoccato dalla chirurgia,ma appena,non era bella ma aveva carisma e crudeltà. Era una produttrice e aveva fatto un sacco di soldi con le radio. Ricky era il suo fidanzato ufficiale e il suo servo. L’aveva scovato in un teatro che faceva la fame con una compagnia di strada. Era l’amante del regista,uno sfigato intellettualoide ubriacone,manesco e coglione. Sira ci aveva impiegato due settimane a portargli via Ricky come un trofeo,ne aveva fatto il suo amante e in poco il suo servo,dato che la personalità del ragazzo era nulla e amava il lusso,le belle auto,i vestiti delle boutique e non voleva tornare a fare il morto di fame a giro per città.
Sira scese dall’auto e si diresse al bar. Ricky la seguì a due passi dietro,le guancie erano in fiamme.
Il bar era un posto da ubriaconi e puttane. Ad un bancone stavano due uomini sulla sessantina,sporchi e fradici di birra. Al tavolo due vecchie zoccole che non rimediavano un cliente da un mese, in un angolo ad ascoltare della musica da uno stereo,3 donne appariscenti e volgari che scoppiarono a ridere vedendo Ricky,vestito come un damerino, che seguiva la donna al bancone. Il padrone era un omone grande e grosso con la barba e due braccia enormi. ‘ che vi serve? Chiese.
– Martini per me e un succo d’arancia per il ragazzo. rispose Sira.
Le donne risero ancora. Una gridò: – non andarci giù troppo pesante stasera,principessino’altrimenti la mamma ti porta subito via!!! Altre risate. Sira le ignorò. ‘ ecco il Martini. Il succo ce lo abbiamo di pera,no arancia, va bene lo stesso?
Prima che Ricky potesse parlare, Sira fece: – andrà benissimo. Ecco i soldi. E mise un pezzo da 50 sul bancone. ‘ offro anche un giro ai presenti’.
– Wuwwww’ urlarono le donne e corsero al bancone.
– Ecco dei veri signori’commentarono le zoccole.
– Sicura,donna? ‘ chiese il barista.
Sira schiaffò sul banco altri 50 euro e fissò il barista. Questi distolse lo sguardo come scusandosi,prese i soldi e versò i bicchieri. Le puttane ridevano, gli avventori erano felici per quel giro gratis e per gli altri che subito seguirono e le donne erano su di giri.
– Capito,la Signora? Questa &egrave una donna cazzuta,altro che,ha soldi e charme..
– Puoi dirlo,guarda che vestito di classe e che forza. Questo qui deve essere il suo amante..
– Certo che la Signora se li scegli giovani..
– Posso farlo. Disse Sira.
– Lo vediamo..quanti anni questo bamboccio? Uhmm,carino però, vero ragazze??
– Venti, ma ha il cervello di un quattordicenne.
– Carino sì,uhmmm non sai cosa gli farei’
– Bello &egrave bello ‘disse una delle puttane- pare un modello..
– &egrave vero’quarda qui che faccino ‘ e una delle donne toccò il ragazzo sul volto ‘ un amore, quanto mi piacerebbe ripassaremelo’
– Roba fina ‘ continuò un’altra,strusciandosi a Ricky che arrossiva e tremava ‘ pelle liscia,boccuccia da baci..com’&egrave a letto, Signora??
– ..una frana, scopa come un pivello e ha un cazzetto piccolino..
– Oh.. che peccato’così bello.. ‘ disse l’altra puttana.
Ricky era pietrificato, umiliato e attorniato da quelle donne che lo toccavano sulle cosce,sul collo, sulla patta,era come in trappola.
Sira offrì ancora da bere fece mettere della musica.
– Fra mezz’ora si chiude ‘ disse il barista.
Sira lo fulminò con lo sguardo.
– Questo pezzente non vedeva così tanti soldi da quando &egrave al mondo e si preoccupa di chiudere presto, che coglione!
– ..e Principessina dei miei stivali, qui sono io che decido,intesi?
– ..coglione!!!
Il barista strinse i pugni e fece la faccia dura, ma Sira non mollò di un centimetro, continuò a fissarlo dura e prepotente fino a quando quello non abbassò lo sguardo.
– Dacci una bottiglia di gin. Questi sono per il disturbo. ‘ schiaffò sul bancone altri 50 euro.
Un applauso suggellò la nuova uscita di Sina. Le ragazze si fecero più vicine al bancone e due giri di gin furono fatti passare. Due si riavvicinarono a Ricky e ripresero a giocare con lui,mentre questi era immobile,la faccia pulita e bella imbronciata e perplessa. Lo toccavano ovunque. Una gli prese una mano e se la fece scivolare sotto la gonna. Il palpeggio del ragazzo fu breve,ma la risata della donna fu fragorosa e immediata. Sira rise e annuì.
– Vi va di continuare a divertirci un po’?? abitiamo a 10 km da qui. Seguiteci non ve ne pentirete.. fece poi rivolta alle 3 donne.
– Possiamo venire anche noi? Chiese una delle puttane.
– No. Disse Sira.
– Whuuuu festa!!! Fecero in coro le donne.
– Allora?
– Certo!!! Urlò una. Scapparono dal locale,Sira gettò ancora delle banconote sul bancone e disse:
– A mai più rivederci,coglione.
– Troia! Disse quello,ma capì di aver sbagliato atteggiamento fin dall’inizio.

La villa era vicina infatti. Una grande casa immersa in un giardino ricco. Entrarono ridendo e chiassosamente. Le donne erano già brille e lanciavano grida di ammirazione per la magione. Un vecchio maggiordono si fece avanti.
– ‘sera, Gilberto. Puoi pure ritirarti,per oggi hai finito. Noi continueremo la festa di sotto.- disse Sira,congedandolo.
La sala era enorme, Ricky,su ordine della moglie,fece un giro di liquori e ghiaccio.
– Ricky! ‘fece Sina ‘ mi vado a preparare. Conduci le nostre amiche di sotto e intrattienile,fino al mio ritorno. Quindi sparì in una delle camere.
Ricky guidò le donne di sotto,in una lunga e ampia stanza tutta scura. Alle pareti c’erano delle foto artistiche molto belle. Ritraevano Sina in pose sexy con vestiti da mistress o nuda. Quasi tutte erano in bianco e nero e in alcune Sina era nuda. In una c’era un Ricky nudo in ginocchio ai piedi di Sina. La guardava implorante e estasiato mentre quella lo troneggiava con un cazzo finto indosso e un frustino in mano.
– Ehi vedo che la vecchia se la spassa! Disse una delle donne.
– Certo che &egrave una che sa stare al mondo! Fece un’altra.
– E ci sa stare nel modo giusto! Chiosò l’ultima.
Ricky ricordava tutte quelle foto,erano come tappe di una via di apprendimento. Sina lo aveva reso un giovane giocattolo nelle sue mani. Aveva sottomesso la sua volontà e lo manipolava e comandava come voleva. Del resto la personalità di Ricky era nulla. docile e remissivo di natura,amava troppo i lussi,le auto e gli occhiali da sole firmati per staccarsi da lei e subiva tutto senza fiatare. Stava bene in quello stare. Sina amava deriderlo e trattarlo male in pubblico,ma nel privata era dolce col suo giovane amante,lo copriva di regali e in casa non muoveva un dito se non per lei. Certi giorni non si vedevano neppure,lei in giro a curare i suoi affari,lui in auto per la città a comprare vestiti ed orologi costosi. La carta di credito di Sina era sempre disponibile per il suo fidanzatino.
Nelle occasioni mondane invece Sina rivestiva i panni della manager determinata e dominatrice. Trattava Ricky come un cagnolino,gli ordinava,gridando, in faccia di fare questo o quello,lo insultava,gli dava del rammollito e dello smidollato,lo schiaffeggiava per ogni mancanza o ritardo. Con le amiche più intime non disdegnava di mortificarlo in ogni modo: facendolo girare nudo per casa con una vestaglietta da cameriera addosso; lo bacchettava con una lunga canna e consentiva alle amiche di fare altrettanto; lo costringeva nudo sul letto con un cazzo infilato nel culo,mentre loro,Sina e le amiche,guardavano comodamente la tv,parlando,bevendo,fumando.
Il sesso fra loro due era raro. Ricky aveva un cazzo da bambino e faceva godere la sua fidanzata solo con la lingua,leccandole fortemente la passera(Sina amava farlo sudare sette camicie per leccargliela ben bene,fino all’orgasmo);qualche volta legava alla fronte di Ricky un cazzo finto e si faceva trombare con quello,lui disteso sul letto,lei appoggiata allo schienale; qualche volta Sina indossava lo strap-on e inculava Ricky; le piaceva prenderlo con lui appoggiato al comò scuro, il ventre fragile di Ricky steso sul legno,la schiena gentile,le spalle cadenti,(aveva un corpo leggero Ricky seppur bello nella sua completezza,slanciato,una pelle chiara,ma magro,magrissimo)lei che lo penetrava da dietro,spingendo sempre più forte,più decisa,muovendo il comò,prendendosi il suo Ricky come una mistress decisa e prepotente.
– E tu? Ti fai inculare dalla tua donna? Sbottò la donna più alta,quella con la gonna e una camicia verde che a stento tratteneva delle pere enormi. Aveva il volto dai lineamenti decisi,forse era straniera,la voce era profonda, gli occhi neri e truccati brillavano di malignità,era alta,una crocchia di capelli neri spessi,raccolti in alto con un grosso fiore giallo.
– ‘a volte farfugliò Ricky.
– Vorrei ben vedere! Altrimenti assaggerà la frusta!
– ..beh sì’ammise lui.
– E ti piace prenderlo nel culo dalla tua donna?
– ..
– ..come no! Questo &egrave un culo rotto da niente’ gridò una delle donne. Ricky era rosso in faccia e teneva lo sguardo basso.

Sina scese le scale stoppando ogni altro discorso e rubando la scena. Era vestita di lattex rosso,lunghi stivali neri e frustino bianco in mano. Era bellissima e regale.
Wuwwww ‘ gridò una
Ricky si avvicinò a Sira e senza che quella aprisse bocca lui si inginocchiò ai suoi piedi e disse: – prego Signora! Ordini pure’
– Bravo figliolo. Hai dato gli attrezzi alle signore qui presenti?
– ..no,mi scusi,non ne ho avuto il tempo..
Sina prese a passeggiare nel silenzio della stanza. Andò ad un armadio e lo aprì. Si sedette sulla poltrona e si accese una sigaretta. Dette due lunghe boccate nel silenzio trepidante di attesa. Si sentiva l’eccitazione delle donne. Sorridevano,i sensi in allerta,la figa bagnata,brividi caldi al ventre,ma nessuna fiatava o osava parlare.
Ricky stava in ginocchio rosso di umiliazione in volto. Senza fiatare,docile. Era abituato a quei momenti. Spesso Sina lo faceva stare in silenzio da una parte,tanto che lui si addormentava. Una volta lei lo aveva sorpreso a dormire e lo gli tolse la carta di credito e l’automobile per un mese. Lui era disperato,ogni sera piagnucolava da Sina che non poteva stare senza e lei giù botte,lo riempiva di sculaccioni e schiaffi,ma quello il giorno dopo tornava e ne prendeva ancora. Sina era irremovibile,ma Ricky tornava a batter cassa e chiavi della sua Ferrari,ma rimediava solo calci,schiaffi e graffi sul volto,ormai ci era abituato e gli piaceva prenderle prima di andare a dormire,si buttava nel letto dolorante,gonfio in faccia per gli schiaffi e il culo battuto dalle ciabatte di Sina,e si addormentava subito come un angioletto.
Poi lei cedette e gli concesse di nuovo la Ferrari e i soldi. Ricky allora scappò di casa,prese una stanza in albergo a Milano,si sputtanò migliaia di euro in vestiti,benzina,parcheggi e cene e dopo 5 giorni tornò da lei con la coda fra le gambe,supplicandola di perdonarlo. Sina non ci pensava nemmeno a quello che aveva fatto il ragazzo. se lo aspettava e lo trattò come una mammina che riaccoglie il figlio in casa dopo che ha fatto una marachella. Lo perdonò e lo fece dormire con lei. Il giorno dopo però tornò a casa con una amica nuova. Gli ordinò di servire loro cena nudo e dopo che ebbero mangiato e si furono rilassate,lo legarono al tavolo della cucina e a turno se lo incularono con dei grossi strap-on XXl che avevano comprato in un sexy shop di Lugano.
– Versami da bere,figliolo e poi dai ad ognuna delle signore uno strap on e un frustino. Muoviti!
– E dai! Che ce la spassiamo stasera! Gridò una delle donne.
Ricky si alzò lentamente. Versò due dita di gin in un bicchiere e lo porse a Sina con un leggero inchino,quindi si diresse all’armadio aperto e prese tre strap-on e si avvicinò alle donne.
– Per lei. Disse servendo il primo strap-on di colore verde alla prima.
– Per lei. Rivolto alla seconda.
– Grazie. Con questo ti rompo il culo stasera frocetto’ fece la seconda afferrando il cazzo nero e legandoselo in vita.
– ..per lei. Fece Ricky alla terza.
Quella rise e dopo aver afferrato il cazzo se lo portò al petto e disse:
– Io non ne ho bisogno! Disse e si calò la gonna.
Un grosso cazzo scivolò allora fuori. Sina sputò il gin e rise.
– Ho il mio! Fece la don..la trans.
– ‘
– Stupito? Inginocchiati e prendimelo in bocca! Posso? Fece poi rivolta a Sina.
– Accomodati, dolcezza’rispose quella.
E Ricky si inginocchiò. Prese in mano il cazzo della trans,chiuse gli occhi e se lo ficcò in bocca

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