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Orgia

stupenda serata al mare

By 20 Marzo 2009Dicembre 16th, 2019No Comments

Due giorni al mare ospite a casa di un carissimo amico, che chiamerò Alberto, nota località del litorale adriatico, metà estate, clima perfetto: caldo ventilato, non proprio secco, ma piacevole… Siamo coetanei e festeggiamo l’estate dei nostri 20 anni con tutto l’entusiasmo e la voglia di divertirci al massimo.
I suoi genitori non ci sono, così al pomeriggio vengono a trovarci alcuni altri amici, la casa dà proprio su di un’ansa della laguna per cui è perfino possibile lanciarsi dal giardino direttamente in acqua… una situazione pazzesca e meravigliosa! Il pomeriggio trascorre tranquillo in spiaggia come dei lupi famelici a divorare con gli occhi tutti, ma proprio tutti, i due pezzi che ci passano davanti, beh proprio tutti no, diciamo quelli che sembravano contenere tra le 18enni e le 40enni… e la scelta non era affatto male… ma come spesso succede quando si è in compagnia, si fa presto a fare battute e proposte, ma si resta lì come dei fessi a guardarle passare…
La sera doccia a casa, grigliata in giardino e qualche bottiglia di buon rosso… c’è la brezza giusta da stare bene in costume senza sudare anche di sera. Gira qualche bicchiere in più e si fà sentire nelle membra intorpidite e nel ciondolare di qualcuno… Girano anche un paio di canne, ma niente di sconveniente…
Tarda serata “ragazzi, cosa ne dite se ci dirigiamo verso la locale discoteca? E’ piccola ma è l’unica del posto, quindi saranno tutte lì, no?”. Non c’era altra scelta, quindi. Organizziamo le macchine in modo che Albe ed io saremmo tornati per conto nostro mentre gli altri se ne sarebbero tornati a casa, quindi partenza alla volta della disco. Siamo un po’ alticci, ma onestamente tutto sotto controllo, dobbiamo fare solo pochissimi chilometri all’interno del centro, quindi non ci sentiamo affatto in situazione “a rischio”.
Locale piccolo, musica assordante. Io non sopporto le discoteche, non mi sono mai piaciute, per non parlare della musica che il più delle volte ci sparano… diciamo che ho altri gusti, ma rispetto quelli di ciascuno. Allora cosa ci facevo lì? Ero in compagnia, in cerca di altra compagnia, in vacanza… perchè no?
Entro e tra le luci soffuse, il caldo e la musica comincio a guardarmi intorno. Molte turiste straniere dai lineamenti inequivocabili e dall’abbigliamento più sbagliato, bruciate dal sole e lanciate alla ricerca di un po’ di compagnia per le vacanze… qualche bell’abitino corto ben riempito, qualche segno di troppo nell’abbronzatura della schiena, occhi di chi ha passato la giornata a cuocersi al sole, ma ancora energia per ancheggiare tutta la notte, se possibile…
L’ambiente non è il mio, o meglio, ne terrei solo alcune componenti…
Raccolgo Albe, che la pensa come me, e senza dirci nulla ci dirigiamo al bancone del bar. Ordiniamo due drink ghiacciati e commentiamo ciò che vediamo intorno: il sedere di quella, lo sguardo dell’altra, il seno di quella lì, e pian piano ci accorgiamo che si erano avvicinate a noi due gemelle… italianissime, friulane, sembravano tedesche con la pelle chiara, i capelli biondi, occhi azzurri, corporatura atletica, non molto seno, ma ottimo sedere per entrambe, con banalissimi jeans e maglietta. “Ciao ragazzi, venite spesso qui?”, “Non molto in questo locale, in questà località sì”, “Stavamo cercando un po’ di fumo per la serata, magari conoscete qualcuno che ce lo possa fornire?”, strabuzziamo gli occhi, “guardate, noi sappiamo dove trovarlo, ma non in vendita, quello no, ci rendiamo conto di sembrare precipitosi e far pensare male, ma effettivamente ce l’abbiamo a casa nostra…”. Loro si guardano e sorridono divertite “Sì figurati se ce l’hai!”, proseguiamo a parlare del più e del meno, sono arrivate il giorno prima, era la prima volta e non conoscevano nessuno nella località, i genitori le avevano lasciate lì per alcuni giorni, poi le avrebbero raggiunte, quindi potevano permettersi qualche libertà in più per un po’… Beviamo un altro drink insieme tutti e quattro, cominciamo a sentirlo nella testa, una di loro è più spigliata, parla volentieri, chiede cose e risponde senza problemi, l’altra sembra più timida, resta in disparte, parla solo se interpellata, ci guarda con attenzione, è sicuramente divertita, ma sta un po’ sulle sue.
Passa circa una mezz’ora, poi torno alla carica: “…comunque prima non scherzavo su quel fumo…”, Si guardano ancora, si sorridono, e questa volta dicono “va bene, ce l’avete, che si fa’?”, azzardo: “ci aspettate qui che andiamo a prenderlo oppure… venite con noi e lo dividiamo insieme…”. Altro scambio di sguardi tra di loro, un sorriso, qualche parola bisbigliata all’orecchio, (mamma mia, quanto vorrei sentire cosa si stanno dicendo…), “cosa ne dite, andiamo?” “va bene, andiamo”. Non potevo crederci! Non ci eravamo mai visti prima, ma forse il fatto di essere in due dava a loro maggiore sicurezza e a noi maggiore spavalderia…
Saliamo in macchina, loro insistono per sedere dietro insieme, ok, Albe guida ed io a fianco, pochi minuti e siamo arrivati. Eravamo certi dell’effetto che la casa avrebbe fatto su di loro: varcato il cancelletto pochi passi e ci si trova nel giardino con pini marittimi molto alti, alcuni cespugli, erba soffice e ben curata e poco più in là la laguna a perdita d’occhio con la luna messa proprio nel punto giusto, a specchiarsi nell’increspatura dell’acqua… meraviglioso.
Albe apre la porta di casa, entra un secondo mentre noi ci accomodiamo tra gli sdraii del giardino a gustarci il panorama. Se ne esce con quel che restava del fumo del pomeriggio ed un paio di bottiglie di vodka che non avevamo ancora aperto. “se vi va, ci beviamo qualcosa, ecco questo è quel che abbiamo” e mostra ciò che ha portato. Le ragazze si guardano e parte una dicendo “magari fumo dopo, una vodka, invece, la berrei volentieri”, tiriamo fuori i bicchierini e le serviamo, brindiamo all’estate ridendo tutti e quattro.
Albe parte all’attacco di una “senti… mi aiuti un attimo con un’altra cosa che vorrei farvi sentire?” La ragazza interpellata risponde timida “va bene… ok” si alza e lo segue dentro.
Io resto su di uno sdraio con la gemella timida seduta su di un lettino da spiaggia. Mi alzo e mi metto vicino a lei, le riempio il bicchiere di vodka e propongo un brindisi alle serate inaspettate che solo l’estate porta. Beviamo e mi faccio più ardito, mi avvicino, mi siedo a fianco con i nostri bacini adesi, avvicino la testa e sottovoce le dico alcune cose, forse un po’ scontate, ma l’alcol non agevola molto la mia fantasia… ma nemmeno le sue pretese… Lei si gira e appoggia le labbra sulle mie. Ci baciamo per alcuni minuti, prima titubanti, poi sereni e ci rilassiamo lasciando che le nostre lingue facciano reciproca conoscenza e anche di più. La cingo con una mano sul fianco e con l’altro braccio provo a farla girare del tutto, mi stendo sul lettino e lascio che si standa al mio fianco. La mie mani l’accarezzano dalla spalla, al fianco, al bacino, alla gamba, su e giù, su e giù. Lei non sembra voler allungare le mani, allora le prendo la destra e me l’appoggio sul petto, non la ritrae, anzi, apprezza e comincia ad accarezzarmi… la sento scaldarsi dal respiro che si fa corto, provo ad insinuare un ginocchio per farle aprire le gambe, non resiste, anzi lo accoglie ed avvicina anche lei il bacino.
Ci strusciamo un po’, la mia erezione comincia a crescere… lei si stringe un ancora un po’ e si rende chiaramente conto che i leggeri pantaloni di cotone che indosso stanno a malapena trattenendo qualcosa di decisamente interessante per lei, tanto è vero che si fa più ardita e con la mano scende ad accarezzarmi il pacco… Adesso che è sciolta insinuo la mia mano sotto la sua camicetta, ne saggio la pelle morbida e delicata della pancia, poi salgo fino alla base dei seni. Il reggiseno è morbidissimo, di cotone, avevo ragione sull’atleticità del suo fisico, ha un seno molto sodo, di marmo, ed è un piacere riempirsene le mani, con delicatezza ma deciso, la sento perdere un respiro nel bacio, staccarsi dalla mia bocca, rilasciare un ansimo… le piace se le tocco il seno, eccome se le piace. Slaccio il reggiseno e libero il contenuto. Lei armeggia con i miei pantaloni, slaccia il laccetto che li sostiene, li allarga un po’, raggiunge i boxer, passa la mano tra l’elastico e la mia pelle, ho i brividi, quindi infila le dita verso il basso, passa la mano lungo l’asta del mio membro attraverso il tessuto indaga tra i miei boxer e trova subito l’apertura sul davanti… ci insinua la mano e viene accolta immediatamente dal mio glande gonfio ed in fiamme. Lo accarezza, col dito lo circonda, poi ne segue il profilo, arrivano le altre dita, afferra tutta l’asta, se ne riempie la mano, scende a saggiarne la lunghezza, quindi risale, lo afferra salda ed inizia un lento su e giù… L’alcol si fa sentire, sono un po’ annebbiato, ma ho i sensi a mille, quella lenta masturbazione è pazzesca e mi fa andare fuori di testa, non sento più nient’altro.
Passano alcuni minuti in cui lei armeggia col mio pene ed io con i suoi seni, poi sentiamo la voce di Albe che mi chiama “mmh, scusate, perchè non andate dentro… noi è un po’ che vi guardavamo dal soggiorno e…” Non me lo faccio ripetere, sembriamo sicronizzati, ci alziamo entrambi e ci dirigiamo verso l’interno della casa, io la conoscevo già , sapevo dove dirigermi… Arrivo nella mia camera, lei stretta alla mia mano, ci avviciniamo al letto e ci sdraiamo fianco a fianco, riprendiamo a baciarci e la sua mano corre dritta al mio pacco, trova la strada già spianata e non indugia, riafferra il mio pene e riparte il suo su e giù. Io però voglio andare oltre, provo a sfilarle la maglietta, deve mollare la presa un attimo se lei vuole collaborare, ma per un attimo me lo concede, le sfilo la maglia ed il reggiseno ed ammiro le spalle ben fatte da atleta, torno ai suoi seni, li soppeso, li accarezzo, le succhio capezzoli e la sento vibrare. Lei ha deciso di lanciarsi: insiste per spingermi a pancia in su, io la assecondo, mi sdraio e la lascio fare. Mi sfila la maglia, infila le dita nell’elastico dei pantaloni e me li sfila insieme ai boxer, a questo punto sono nudo, lei ha ancora i jeans, ma la trovo molto intrigante con solo quelli addosso… Osserva attenta il mio pene per alcuni secondi, lo accarezza, passa le dita lungo tutta l’asta, si ferma sui testicoli, ci gioca un po’ delicatamente, poi si china… mi bacia dolcemente la pelle tra lo scroto e l’asta, ci passa piano piano la lingua… il mio membro trema e si irrigidisce ancora di più. Mi accarezza i testicoli con una mano, mentre con l’altra afferra dolcemente l’asta e raddrizza il pene, si china con il volto, socchiude le labbra e ci si appoggia la punta… Quasi fosse un cono gelato, per un po’ si passa la punta avanti e indietro tra le labbra, ma solo la punta, mentre con una mano continua ad accarezzarmi i testicoli e con l’altra regge l’asta in posizione… Chiudo gli occhi e la lascio fare: mi piace troppo… si china e ne prende in bocca ancora un po’, sempre lentamente su e giù, ma sempre più giù. Avverto chiaramente il caldo della sua bocca su ogni millimetro del mio pene e la sento scendere ed ingoiarne sempre più. La lingua indaga, la sento guizzare di quà e di là quasi a voler coprirne l’intera superficie. Arriva al massimo della sua sopportazione e non scende oltre, con la mano mi afferra tutta l’asta ed accompagna la testa nel suo lento su e giù… Mi sembra di stare per svenire dal piacere… Devo distrarmi o le riempirò la bocca di seme entro breve… mi guardo attorno e vedo che la porta finestra della camera che da sul giardino è aperta e con la tenda tirata, dovevamo essercela dimenticata aperta prima di uscire, si vede il giardino e… un momento, guardo meglio, vedo Albe e la gemella intraprendente per terra… lei è sdraiata a pancia in su, sono entrambi nudi, lei ha le gambe sulle spalle di Albe, mentre lui è in ginocchio… da dove sono vedo la situazione di 3/4, il sedere glabro di Albe che spinge ritmicamente verso di lei che a gambe aperte lo accoglie ansimando… non devono essere molto comodi, ma sicuramete ci stanno dando dentro… Albe le afferra una caviglia e la invita a girarsi… lei capisce e si mette a carponi sull’erba, e gli offre la splendida visione del suo sedere scolpito, lui la accarezza, si insinua tra le natiche, le accarezza l’ano e cerca più in profondità, trova l’orifizio desiderato, vi guida il suo pene e la penetra deciso, senza fretta ma senza indugi, lei inarca la schiena e solleva la testa dal piacere… la manovra li ha fatti ruotare un po’, Albe si guarda un attimo attorno: in un momento di lucidità si rende conto che ci sono altre case intorno, c’è la vegetazione che protegge la vista, ma non è proprio impenetrabile… non vede nessuno, vedo chiaramente il suo sedere glabro che spinge ritmicamente verso quello di lei ed il suo lungo pene a frugarvi dentro… Guarda verso la casa, vede la porta aperta, scruta l’interno ed i nostri sguardi si incrociano… Io lo guardo penetrare da dietro la “sua” gemella, mentre la “mia” mi sta succhiando il pene… loro non si vedono, ma noi ci scambiano uno sguardo d’intesa come solo i veri amici sanno fare… la vista ci eccita reciprocamente…
Intanto “la timida” ha voglia di qualcos’altro, lo capisco, la faccio sollevare, la sdraio sul letto e mi sollevo io, le sbottono i jeans e delicatamente li sfilo… Ha delle gambe splendide, tornite, abbronzate, le mutandine di cotone bianche sono forse un po’ infantili, ma lei le riempie benissimo… la protuberanza delmonte di Venere appare già netta, gioco un po’ con l’elastico, le sollevo le gambe con un mano e con l’altra le sfilo gli slip, tra le cosce socchiuse vedo già le grandi labbra e la vista mi eccita molto, il pene ricomincia a vibrare, le lascio appoggiare le gambe sul letto tenendole appena divaricate, le bacio le cosce e risalgo lentamente, assaporando il sapore e la morbidezza della sua pelle. le guardo il viso e mi sembra rapita, ad occhi socchiusi, ma impaziente che io prosegua mi appoggia la mano sulla testa… non poteva essere più chiara: mi tuffo sulla sua vulva , bacio le grandi labbra e con la lingua ne lambisco il solco, insinuo la lingua per separarle ed infilarmi oltre, passo al clitoride e lo solletico con calma, scendo ancora e la penetro con la lingua, la sento inarcarsi e le scappa un gemito. Proseguo così alcuni minuti, lei si aggrappa ai miei capelli ma vuole che continui e io non mi faccio certo pregare… La sento irrigidirsi e fremere, sempre più, ancora, sempre più, le scappa un grido e avverto i suoi umori grondare dalla vulva in fiamme, ansima, geme… Non ce la faccio più nemeno io, le sollevo di nuovo le gambe, mi avvicino col bacino, appoggio la punta del pene sulle sue grandi labbra e lo faccio scorrere lungo il solco, poi lo infile nel suo orifizio… è stretta, non deve averlo fatto molte volte, ma è bollente e mooolto bagnata, entro piano mi sembra le faccia un po’ male, ma non vedeva l’ora nemmeno lei, allunga le mani e mi afferra i glutei, mi incita ad insistere, sa bene che se insistiamo subito, poi sarà più facile per tutti… Alcuni affondi decisi, un suo urletto e sono completamente avvolto dal suo caldo umido, lei mi tiene sempre per i glutei e mi esplora muovendo le mani, a lei piace toccarmi ed a me piace farmi toccare, le sollevo le gambe piegate, le allungo, le solletico le natiche, le accarezzo l’ano e mi soffermo a massaggiarlo intanto che la penetro deciso e continuo… Lei è in trance, si abbandona completamente alle mie mani ed alla mia penetrazione, provo a baciarla, ma la sua attenzione sembra essere tutta nelle sue mani che ancora sono ben ancorate ai miei glutei ed al suo basso ventre che accoglie con gioia i miei colpi… la sento irrigidirsi, è il momento, smetto di trattenermi, cambio ritmo, rallento clamorosamente alcuni colpi, quindi riparto sempre più forte e veloce, sento i testicoli appoggiarsi con decisione al suo perineo, vedo le sue tette seguire i miei affondi su e giù, ancora su e giù, ancora su e giù… un suo urlo sospirato, efficace, quasi non volesse farsi sentire dagli altri due, un altro e un altro… viene e viene ancora, è grondante, i suoi umori colani dalle grandi labbra che ancora avvolgono il mio membro che continua imperterrito la sua corsa… “sto per venire…” “aspetta…” si stacca delicatamente, mi lascia uscire, io sono in ginocchio sul letto, lei si gira si stende su di un fianco, avvicina il viso al mio pene in fiamme, ho il glande che sembra una mongolfiera paonazza, mi afferra l’asta con la mano destra se lo porta alla bocca, apre le labbra, mi masturba con la mano mentre sento la lingua lavorarsi la punta ed il contorno del glande, anche la testa segue su e giù la lunghezza dell’asta. La lascio fare e mi rilasso, con un dito le accarezzo un capezzolo e con l’altro le sfioro le labbra, mi piace sentire le sue labbra mentre le penetro la bocca… ad un certo punto esplodo! caldi fiotti di sperma zampillano ripetutamente dentro di lei, prova a tenerne un po’ per sé, ma un po’ glie ne cola dai lati della bocca, la mano continua a masturbarmi e la lingua a lavorare il glande ed io continuo a venire…
Ci accasciamo fianco a fianco sul letto a riprendere fiato…
Le nostre mani si sfiorano…
“Bagno in mare?”
“Possiamo?”
“Certo che sì!”
Ci alziamo dal letto e corriamo nudi fuori dalla stanza, mano nella mano “sai nuotare?” “sì” “allora fidati, ti piacerà!” Usciamo dalla porta di casa, vediamo Albe e l’altra gemella ancora inglobati uno nell’altra, sono sdraiati nudi sul lettino, lei sotto a gambe sollevate al cielo ed oscenamente divaricate ed Albe dentro di lei che la afferra per le cosce passandole da dietro e caricando i suoi ritmici affondi di tutto il suo entusiasmo giovanile, sui suoi glutei si distinguono chiaramente i muscoli che si contraggono spasmodici…
procediamo senza disturbare, di corsa attraverso il prato, l’aria frizzante della notte si fa sentire sui nostri corpi ancora accaldati dall’amplesso ed il riflesso della luna ci mostra la strada per il mare… corriamo ancora finchè ci manca la terra sotto i piedi, io lo sapevo, lei no, le scappa un gridolino, poi siamo avvolti dall’acqua fresca… risaliamo in superficie “ma è fantastico!” “te l’avevo detto, no?” nuoto fino al piccolo ormeggio con la scala, lei mi segue, appoggio i glutei nudi sul primo scalino, lei si avvicina, mi bacia sulla bocca e mi prende in mano il pene… lui certo non si fa pregare ed in pochi secondi è ancora ritto e pronto, la sento avvolgermi i fianchi con gambe, una mano sul mio pene, l’altra corre dietro la mia schiena… ci stringiamo, lei mi guida il pene verso il suo orifizio, ne vuole ancora… provo a puntellarmi con un braccio alla scaletta, lei mi stringe con le gambe, trova il buchino e si infile il mio membro fino in fondo, faccio un po’ fatica ad entrare, l’acqua lava via gli umori lubrificanti, insistiamo entrambi. Lei mi guarda sorridente, lascia il mio pene dentro di lei e muove il bacino su e giù, inarcando un po’ la schiena e lasciando che la mia bocca assapori ancora i suoi seni…
“eccociiii!!!” ombre intorno a noi, mezzo secondo di sorpresa, poi schizzi d’acqua dappertutto ci fanno capire cosa sta succedendo: Albe e la gemella si sono tuffati a poche decine di centimetri… Ridiamo, lei mi lascia uscire e nuota verso la sorella, Albe raggiunge me “ancora non ci credo” “è un’avventura spaziale!” ci guardiamo sorridenti e soddisfatti, anche se ho ancora il pene dritto, poi ci giriamo a guardare le due fanciulle in tutto il loro splendore, al chiaro di luna, immersi nell’acqua di mare… Stanno parlandosi nell’orecchio una con l’altra, non sentiamo nulla, ridacchiano, ma poi si guardano complici, si separano e tornano da noi… Scherziamo e ridiamo tutti e quattro insieme, fingiamo una lotta acquatica utile solo a sfiorarci con tutto il corpo, senza distinzioni, poi arriva il freddo… comincia la pelle d’oca e la voglia di asciugarsi.
“Noi saliamo, abbiamo freddo” “va bene, veniamo”, salgo la scaletta, l’erezione è un po’ scesa, ma risalendo allungo los guardo su Albe e vedo che siamo messi allo stesso modo! Ci guardiamo complici ridendo… Vedo una raccogliere un asciugamano steso ad asciugare “perchè non una doccia calda?” propongo, l’altra mi guarda “volentieri”. Sempre nudi e gocciolanti entriamo in casa, raggiungiamo il grande bagno con specchio a tutta parete, non accendo la luce, il chiarore dell’esterno è sufficiente a vederci reciprocamente riflessi a figura intera… ci guardiamo e ci capiamo al volo… apro l’acqua della doccia e la lascio scaldare un po’, una leggera nube di vapore ci avvolge “prego” la lascio passare per prima, le apro la porta del box “tu no?” mi supera e mi sfiora, “certo” entro anch’io. Il box è leggermente più grande di altri che ho visto, un po’ stretti ma ci stiamo entrambi, ha i vetri lisci e trasparenti senza decorazioni, ci si vede attraverso perfettamente e lasciando andare un po’ lo sguardo scorgo il nostro riflesso nello specchio, attarverso il vetro, il vapore presto coprirà tutto, ma per ora è molto eccitante… la vedo di fronte a me nuda e bagnata con l’acqua che le cola dal collo lungo il corpo, allungo lo sguardo e dallo specchio attraverso il box la vedo di spalle con i suoi fianchi stretti e quel sedere di marmo che tanto ho apprezzato prima, ma mi sembra ci sia qualcosa di strano nella sua schiena che prima non avevo notato… scorgo anche qualcosa tra le mie gambe che non vuole saperne di starsene buono… ma perchè dovrebbe, d’altronde?…
Lei trova il bagnoschiuma, armeggia col tappo, lo apre, se ne riempie una mano e si avvicina al mio petto, lascia colare il bagnoschiuma, si gira completamente, ci troviamo uno di fronte all’altra, me lo spalma lentamente sulla pelle, l’acqua calda ci avvolge, il vapore e la penombra creano un’atmosfera quasi irreale…
La lascio spalmarmi il bagnoschiuma sul petto, sulle spalle, sulle braccia, poi scende sulla pancia, gira attorno ai fianchi, “girati”, riparte dalle spalle, le braccia, la schiena, i fianchi, arriva ai glutei dove si sofferma un po’ di più, la sento accarezzarmi con maggiore intensità e voluttà, credo che anche a lei piaccia il mio sedere come a me piace il suo!
Prosegue lungo le gambe, si china e scende fino alle caviglie, prima una gamba poi l’altra, mi afferra per il bancino e mi invita a girarmi… lei è in ginocchio e sono dritto davanti a lei… Il mio pene è ormai dritto e svettante e non la lascia indifferente… lei lo fissa alcuni secondi, prende ancora un po’ di bagno schiuma e lo lascia colare sulla punta, poi lungo l’asta, è freddo il bagnoschiuma e mi scappa un brivido quando lo avverto sui testicoli… lei avvicina le mani ed inizia a lavarmi con attenzione, piano piano, prima lo scroto, gioca un po’ con le mie palle, se le passa da una mano all’altra e mi sfiora l’asta ritta ed impertinente, la sposta col dorso di una mano, passa sulla pelle del basso ventre con una mano, mentre mi avvolge piano il pene con l’altra, ne percorre la lunghezza, arriva alla punta e torna indietro, torna avanti, quindi porta una mano nuovamente sul mio gluteo e con l’altra stringe un po’ la presa e mi scopre la punta del pene facendo scorrere il prepuzio… cominciano i brividi alla mia schiena… passa un dito intorno al glande per detergere tra le pieghe di carne, me lo afferra salda, stacca la mano dal gluteo, raccoglie un po’ d’acqua calda e me la versa sulla punta… si avvicina, socchiude la bocca e mi succhia leggermente il glande, quasi un bacio con risucchio… altro brivido…. c’è qualcosa che non mi convince però in questa ragazza… ha un modo di porsi molto meno timido di quella di prima… vuoi vedere che…?
La invito a sollevarsi e le riservo lo stesso trattamento: prendo la boccetta di bagnoschiuma, la sollevo all’altezza del suo collo e la rovescio, lasciando colare il bagnoschiuma da una spalla all’altra , quindi torno sui seni e vi indugio un po’ assicurandomi di sfiorarle i capezzoli… poso una mano sul suo collo ed abbandono la boccetta, quindi mi concentro a spalmarla per bene… le spalle, le braccia, il collo, scendo sui seni, prima sopra, piano, poi faccio il giro di ciascuno tutt’intorno, fino a passare sul solco sotto a ciascun seno, dove mi soffermo un po’ di più, cambio presa e le spalmo e massaggio le tette con chiara voluttà, lei apprezza, mi fissa negli occhi e mi lascia fare, abbassa le palpebre e si gusta il massaggio, gioco con i capezzoli e torno ad afferrarne l’intera mole… la faccio girare e le accarezzo la schiena, un po’ di bagnoschiuma e via dalle spalle… al collo… piano sempre più giù fino ai fianchi, al sedere, questa volta sono io a chinarmi, le percorro la lunghezza delle cosce e delle gambe con gli occhi fissi a due centimetri dal suo sedere, con la scusa di passarle anche i piedi glieli sollevo e li faccio posare facedole divaricare le gambe leggermente, ma a sufficienza da sbirciare tra le sue natiche l’orifizio dell’ano e poco più in là le labbra segnate dall’inconfondibile solco… appoggio la mano ad un gluteo e con l’altra percorro il solco tra i due, scendo sempre più, arrivo all’ano, la sento inarcare la schiena, quasi ad aprirmi la strada, torno un po’ indietro, poi riparto e passo ancora per l’ano, accarezzandola e massaggiandola, la sento sospirare, porseguo e con l’altra mano cingo il bacino e mi porto davanti, fermandomi al basso ventre… la mano più intraprendente ha raggiunto le grandi labbra e vi passo un po’ di bagnoschiuma dall’esterno all’interno, passo lungo il solco, lo apro leggermente, proseguo ed arrivo al clitoride, a questo punto lei sente il mio braccio appoggiato tra le sue gambe, mentro con l’altro la cingo sul bacino e con una mano solletico labbra e clitoride… il suo respiro si mozza… la mia mano risale verso il seno e mi sollevo, le passo avanti e indietro il braccio tra le gambe mentre con la mano le separo le grandi labbra, lei si appoggia al muro di fronte a lei con entrambi gli avambracci…
Insinu il pene tra i suoi glutei e lo passo tra le natiche, vedo la mia cappella crescere di dimensioni e lo sento indurursi, lo guido più in fondo ad insinuarsi verso l’ano, gioco un po’ col suo buchino, ma la sento aretrare ancora, guidandomi più avanti, quindi la afferro per il bacino ed proseguo, con la punta supero il perineo e raggiungo le grandi labbra, vi passo il pene per farle aprire a sufficienza, trovo l’orifizio e provo ad entrare… è talmente eccitata che non trovo alcun ostacolo e affondo in lei sentendola gemere, abbasso lo sguardo e mi vedo il suo splendido sedere di marmo avvolgere il mio pene fino a farlo sparire, le sue natiche sode divaricate per far passare tutta la mia irruenza… Con lo sguardo seguo la schiena e la vedo appoggiata al muro anche con la testa, si gira leggermente e mi vede con la coda dell’occhio, mi sorride estasiata… comincio a muovermi avanti e indietro, lentamente, l’acqua calda scorre sui nostri corpi compenetrati, guardo di lato in cerca del suo riflesso e intravedo i nostri profili, lei china in avanti ma con la schiena inarcata verso l’alto, io dietro di lei in piedi, che muovo il bacino ritmico penetrandola… ma l’immagine è sfocata dal vapore, vedo i contorni, ma nulla più, quindi torno all’originale!
Non vedo più una sua mano, porto la mia destra verso la sua spalla a seguirne il percorso perchè penso di aver intuito… scendo lungo il braccio, il gomito, l’avanbraccio ed arrivo alla sua mano… si sta massaggiando il clitoride da l davanti mentre io la penetravo da dietro e le massaggiavo il seno! Sta godendo come una pazza!
Si irrigidisce un po’, asseconda il movimento ritmico… e con le dita insiste…
Esco da lei senza preavviso, la afferro, la giro e la sollevo schiena al muro, lei capisce, mi cinge i fianchi con le gambe e mi offre la vista del suo sesso nudo, leggermente dischiuso e completamente depilato… capisco tutto! Non è quella di prima, bisbigliando finchè eravamo in acqua si sono scambiate i partner! … La cosa mi intriga da matti! Le appoggio le natiche al muro, la tengo sollevata e con rinnovato vigore affondo il mio pene dentro di lei, cerco la sua bocca ed affondo la mia lingua in cerca della sua… divarico leggermente le mie gambe, la sposto un poco sempre affondando in lei, trovo un miglior equilibrio, la lascio con una mano in cerca del suo sedere, le afferro un gluteo e lo massaggio, proseguo verso l’interno coscia, risalgo lungo il solco tra le natiche, trovo l’orifizio del suo ano, rislago il perineo e trovo le grandi labbra divaricate dal passare del mio pene furioso, le solletico e la sento urlare… torno verso il perineo, trovo l’ano, lo massaggio un po’ e la sento cedere, insisto leggermente e lei si rilassa, le insinuo un dito e lei si irrigidisce, per poi rilassarsi di nuovo… La sto penetrando con la lingua nella sua bocca, con un dito nell’ano e con il pene nella vagina… lei a questo punto lascia la mia bocca e urla tre volte, alla terza è squassata da un orgasmo totale, sembra in preda a convulsioni, i suoi muscoli reagiscono e la sento spingere attivamente il suo bacino verso la mia doppia penetrazione con sempre maggiore intensità, ancora, ancora, affondo sempre più in lei… non riesco a tenermi “sto venendo” “vieni… per… favore… non … fermarti…” …vado! Mi lasci andare anch’io: Il mio seme esplode in lei e mentre continuo a pompare continuo ad eruttare sperma e insisto e ancora e ancora, lei spinge ed io insieme a lei… rallentiamo, ci accasciamo sul piatto della doccia avvinghiati, l’acqua calda ancora ci scorre addosso… lei mi bacia “pazzesco! è stato pazzesco!” “tu sei pazzesca!”. Siamo stravolti, ma ci alziamo ci sciacquiamo ed usciamo dalla doccia, un paio di grandi teli-mare ed usciamo dal bagno… L’altra gemella è nuda in ginocchio con Albe nudo appoggiato al muro e ancora non ha finito di succhiargli il pene… hanno entrambi gli occhi chiusi, manca poco, noi ci guardiamo e sorridiamo in silenzio, li lasciamo finire… lui le mette la mano sulla testa suggerendole di insistere, lei non si fa pregare, afferra Albe per i glutei e accelera… Albe solleva la testa ed ansima, ansima, ansima, e poi si lasci andare… quasi si intravedono i fiotti di sperma percorrergli il pene e zampillare nella bocca di lei che ingoia, ingoia senza problemi… ancora qualche zampillo, alcune leccate per terminare l’opera… lei solleva lo sguardo verso Albe e lui lo abbassa verso di lei accarezzandole la guancia… si girano e ci vedono e guardarli… noi sorridiamo sereni e facciamo un applauso muto… noi ci rivestiamo e loro fanno una doccia veloce…
Beviamo una vodka in giardino, ci diciamo di rivederci ancora, ma senza un giorno preciso… le riaccompagniamo alla discoteca dove avevano l’auto e ci salutiamo…
In macchina tra noi due: “Albe si sono scambiate finchè eravamo in mare” “tu da cosa l’hai capito? dal neo sull’interno coscia?” “io dalla depilazione!”… “pazzesche queste due”

E’ passato qualche anno, ma Albe lo frequento ancora e talvolta tra me e lui ci diciamo ancora: “ma ti ricordi quelle due gemelle?” “che serata fantastica!”

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