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Orgia

Una notte da porcellina

By 28 Giugno 2009Dicembre 16th, 2019No Comments

Avevo conosciuto Nicole in una chat erotica, scoprendo subito di avere un’affinità sessuale particolare con lei. Già dalla prima volta scoprimmo che i gusti e le fantasie di uno erano anche quelli dell’altro. A lei eccitava tantissimo essere posseduta, soprattutto cerebralmente oltre che, ovviamente, fisicamente. Le piaceva sentirsi usata, sapersi considerata una troia, solo una porca da monta, e adorava anche sentirselo dire, tutte cose che a me mandavano in visibilio. Dopo qualche mese decidemmo di incontrarci, nonostante fosse fidanzata, per conoscerci meglio, e finalmente iniziare a dare sfogo alla nostra fantasia. E’ passato un anno, e nonostante la differenza di età, io 32 e lei 18, ed il suo fidanzamento che prosegue, ci divertiamo ancora quando capita, a volte confidandoci le nostre fantasie, a volte realizzandole. Un giorno, di pomeriggio l’ho chiamata per chiederle un incontro, per fare una delle nostre porcellate, definendola una sorpresina.
– Che sorpresina? ‘ mi chiede lei ridacchiando, già capendo di che tipo fosse.
– Allora ci sei stasera o no?- le rispondo trattenendo a stento una risata sentendo il suo tono divenuto subito curioso.
– Certo che si ‘ risponde rapida ‘ ma per far cosa?-
– Una sorpresina ‘ ridacchio, mi diverte troppo stuzzicarla, immaginarla già bagnata ed emozionata, cosa che so corrispondere alla realtà. Eh si perché un’altra cosa che adoro è la facilità con cui si bagna, e spesso viene, una vera porca.
– Daiiii ‘
Scoppio a ridere, poi mi faccio serio.
– Senti, tu vestiti da troia, perché è quello che ti faccio fare stasera, ok?-
– Ma in quanti siamo? ‘
Sorrido. ‘ Sappi solo che ti faccio usare da’un po’ ‘
Poi la saluto lasciandola sempre più emozionata.
La adoro, penso, fa sempre più la maiala ma è sempre come la prima volta.
La sera non faccio a tempo a fermare l’auto sotto casa che è già praticamente in strada, anche se questo non mi impedisce di darle un’occhiata completa. Come sapevo non mi aveva deluso: capelli castani lisci sciolti alle spalle; trucco che valorizzava gli occhi e le labbra senza essere troppo pesante; abito da sera nero che terminava appena sotto l’inguine; scarpe con tacchi e borsetta minuscola dello stesso colore. Si siede in auto con una bella sfilata delle sue gambe che so piacevolmente lisce.
– Allora che sorpresa è?-
La sua espressione da impaziente birichina mi fa scoppiare a ridere. Senza risponderle le metto una mano sulla nuca e l’attiro a me in un lungo bacio dove le nostre lingue s’incontrano in un continuo alternarsi di dolci carezze in punta e furiosi attorcigliamenti. Quando ci stacchiamo non mi allontano, sempre tenendola con mano, e fissandola negli occhi le sussurro:
– Sei una splendida puttanella stasera ‘ Mi piace insultarla, soprattutto perché so che a lei piace, e ancor di più adoro vedere che arrossisce. Questa è una cosa che non ho mai capito di lei, ma che mi da una sensazione di sottomissione che mi fa arrapare come un animale.
Non risponde ma abbassa lo sguardo imbarazzata.
Ripartiamo parlando del più e del meno, lei mi parla di uno con cui ha scopato qualche giorno fa, io le chiedo i particolari, lei mi accontenta, tentando ogni tanto di estorcermi qualche informazione. Per stuzzicarla mi sbottono un po’, tanto per tenerla sulle spine e accrescere l’eccitazione, da cui non sono del tutto immune.
– Saremo in molti, o meglio, in numero maggiore rispetto a quanti te ne sei mai fatti finora.- dico sorridendo.
– E dove siamo, all’aperto o al chiuso?’- chiede con tono di voce normale, anche se capisco che è molto attenta e curiosa.
Capisco che vuole dire, un’altra nostra fantasia era in un parco, alla possibile vista di tutti. Ad entrambi eccitava molto l’esibizionismo, il piacere di essere visti da estranei, addirittura il farli partecipare.
– In una casa di uno di questi. ‘
Poi evito le sue domande ritornando a parlare di questo e di quello.
Dopo quasi un’oretta, inoltratici nella campagna, arriviamo ad una villetta isolata, non grande ma ben curata, e senza esitare mi infilo attraverso il cancello già aperto. Alcune luci illuminano le finestre, ma a parte questo edalcune auto accanto alle quali parcheggio non c’è traccia degli altri.
Appena mi fermo mi giro verso di lei, serio ma con lo sguardo carico di desiderio, che spesso non esito a posare spudoratamente sul suo seno, una splendida terza piena.
– Le regole sono queste: dentro ci sono 5 uomini, oltre me. ‘ lei mi segue attentissima – Ti porto in una stanza dove ti preparo, nuda e bendata, e poi ti accompagno in camera da letto dove ci sono gli altri. Tu non vedrai nessuno di loro, non saprai se sono vecchi o giovani, belli o brutti. Potrai sentire solo le loro voci e i loro cazzi. Ti piace l’idea?-
Già rossa in viso, cosa che mi fa eccitare tanto da sentire quasi dolore da tanto mi sale, annuisce.
– Prima ti scopiamo uno alla volta, poi tutti assieme, poi come ci piace e capita. Ma non è tutto qui. Se accetti di entrare ‘ so che è una domanda retorica ma mi piace mettergliela giù così ‘ non potrai uscire se non lo decidiamo noi. Non smetteremo di scoparti e usarti come vogliamo fino a quando non lo decidiamo noi. Naturalmente non devi avere paura, se esagerano ci sono io a proteggerti, non penso ma lo dico per rassicurarti.-
La guardo un momento, lei sempre rossa e immobile, come piace a me.
– Che ne dici? Hai voglia di farti usare? Di far vedere a loro quanto sei troia? Entriamo?- So che le piace se parlo così, e piace pure a me umiliarla.
– Si ‘ dice mostrando timidezza. So che è bagnata per l’imbarazzo e l’essere considerata troia, e questo mi eccita fuor di misura. Mi slaccio la cintura di sicurezza e trascino Nicole a me baciandola quasi violentemente; con la mano sinistra intanto le palpo il seno, esplorandolo con piacere. Mi sento il cazzo durissimo.
– Dai, che stasera sarai il nostro giocattolo sessuale ‘ le dico mentre scendiamo.
Risaliamo il vialetto che taglia in due il giardino leggermente in pendenza, mentre la spingo leggermente in avanti per ammirare il suo culetto che ondeggia ad ogni passo. Senza preavviso le prendo il vestito e lo sollevo, scoprendo lo splendido sedere dalla forma accentuata da un perizoma bianco che sparisce golosamente tra le chiappe, il tutto reso ancora più bello dal movimento della camminata. Nicole non accenna a girarsi lasciandomi fare, e la cosa, mi arrapa: dimostrarmi ogni volta che si lascia fare di tutto mi fa impazzire. E’ proprio come un mio giocattolo. Mi assale una voglia che stento a trattenere, vorrei buttarla a terra e montarla, lì, in giardino. Ogni volta mi stupisco di come riesca a trasformarmi in un animale. Benché sappia che lei mi lascerebbe fare, le risistemo il vestito sussurrandole ad un’orecchio:
– Ho voglia di violentarti ‘
Stavolta mi sorride. Trovo, come da accordi, la porta aperta, e la guido attraverso il corridoio in una stanza che si rivela essere un ampio salotto. Su una poltrona si trova una mascherina ed un foulard, che lei subito guarda.
Mi butto su una delle sedie che costellano il tavolo centrale, e prima che possa sedersi le ordino di spogliarsi, completamente.
Lei sorride timidamente in quel modo che mi fa impazzire sentendola sottomessa, non risponde, appoggia la borsetta sul tavolo, poi si toglie le scarpe. Mi rialzo per aiutarla con la cerniera del vestito, che si sfila mostrando dapprima la schiena nuda e liscia,visione rovinata solo dall’elastico del reggiseno, poi il suo bel corpicino snello, con tutte le curve al posto giusto e la pelle splendidamente abbronzata. Non è uno spogliarello vero e proprio, si sta solo denudando, ma ho lo stesso il cuore che batte a mille per lo sforzo di trattenermi dal saltarle addosso, di vederla ancora una volta lasciarsi fare di tutto. Scopro che il fatto che si stia semplicemente denudando, anziché atteggiarsi, da alla cosa una carica molto più erotica.
– Girati quando ti togli il reggiseno ‘ le dico.
Lei mi accontenta, le piace farsi guardare, si gira e poi lo slaccia lasciandolo cadere a terra, per coprirsi i seni con le mani e voltarsi in una visione bellissima: con indosso solo il perizoma, i capelli che le accarezzano la schiena, girata a guardarmi. A quel punto inizio a spogliarmi anche io, velocemente, nulla d’elegante, non importa, sono io il padrone e lo dimostro anche così, fregandomene di lei, che si volta sempre coprendosi il petto. Una volta nudo, con l’uccello già in tiro finalmente libero, le ordino:
– Fatti guardare ‘ Il tono è normale, non duro, ma lei obbedisce senza esitare, solo una traccia di timidezza sul viso già rosso, liberando le sue splendide tette, i capezzoli turgidi da far impazzire.
Senza preavviso mi avvicino e appoggio le labbra su un seno, succhiano il capezzolo. Ovviamente non pone resistenza, mi lascia fare, anche quando con la lingua inizio a stuzzicarla passando da un seno all’altro, per poi affondare il viso in mezzo e leccarla. E’ un gioco che non porto avanti molto, solo quel tanto che mi basta per farla iniziare ad ansimare, e quando lei mi mette e mani sulla testa per accarezzarmi, capendo che è eccitata come volevo, mi risollevo guardandola negli occhi.
– Adesso ti bendo e ti porto di là puttanella. ‘ sorrido ‘ ti faccio guardare da tutti, e poi ti faccio scopare per quella troia che sei. ‘ lei abbassa lo sguardo, cosa che mi fa eccitare da morire. Penso che è bellissimo che, pur sapendo che tra poco scoperà con degli sconosciuti che la useranno come un oggetto, non mostri il minimo segno d’esitazione. Eccitantissimo. Di colpo la prendo e la giro mettendola a novanta, con il busto appoggiato al tavolo e mi metto al suo fianco. Sciack! Uno sculaccione sul suo culetto adorabile. Mi piace sculacciare e so che piace anche a lei, entrambi lo troviamo eccitante.
– Sei una maiala incredibile sai?- Sciack! Cosa direbbe il tuo moroso se ti vedesse ora?’- ad ogni colpo si lamenta con un ‘ah!’ che adoro sentire. So che si eccita moltissimo se le dico del suo moroso, la fa sentire troia e le piace proprio per questo ‘ Che direbbe se sapesse cosa sei qui a fare? Cosa ti lascerai fare? Eh?!-
La sculaccio forte e a raffica, sciack-sciack-sciack-sciack-sciack.
– Qui disponibile a farsi scopare non da uno, non da due ma addirittura da 6 uomini, che per di più non conosce- sciack!
La guardo, ha gli occhi chiusi, in viso un’espressione di godimento soddisfatto, le labbra socchiuse.
– Che troia che sei, ce ne sono poche come te sai? ‘ quasi sussurro estasiato.
La faccio rimettere in piedi ‘ Andiamo, non voglio che ti vedano con il culetto arrossato, voglio che ti presenti a loro come ancora da toccare. Questo era solo un assaggio di quello che ti aspetta ‘ Mentre parlo le mie stesse parole mi fanno venire in mente un’idea che non esito a mettere in pratica. Di colpo la rimetto a novanta, assaporando la sua sorpresa per nulla seguita da gesti di minima opposizione. Quanto è bello vedere come lei si abbandoni all’uomo di turno! Poi mi metto dietro mentre le dico:
– A proposito di assaggio, te lo do io un assaggio vero di cosa ti aspetta!- mi prendo l’uccello in mano, lo scappello e con un colpo secco glielo infilo tutto nella sua fessurin, che scopro bagnata. Lei ha un ansimo improvviso e profondo, ma quasi subito si abbandona ai miei rapidi colpi. La sensazione di lei che mi avvolge l’uccello con il suo calore è stupenda, e i suoi gemiti sono fantastici. La scopo così per un poco, non molto, poi esco e la afferro con forza ma senza farle male, come so che le piace, la giro e la guardo dritto negli occhi.
– Scegli una benda, ora ti faccio diventare un giocattolo sessuale per tutti quelli che ti vogliono.’
La guardo mentre prende la piccola mascherina nera priva dei fori per gli occhi, mi guarda e ad un mio cenno la indossa. Sorridendo mio malgrado la guardo per poi mormorare come se stessi parlando a me stesso:
– Completamente nuda, con indosso solo una mascherina, pronta ad entrare in una stanza con degli sconosciuti e farsi scopare’che puttana incredibile che sei’
Lei diventa rossissima, la prendo per mano e la conduco fuori dalla stanza, lungo il corridoio fino alle scale. Una volta aiutata con il primo gradino, mi metto subito dietro, le mani sui fianchi per rassicurarla mormorandole che ha un culo fantastico. Ed è verissimo, mi incanta la bellezza del suo sedere mentre, salendo lentamente i gradini, oscilla sinuoso a destra e a sinistra. La conosco bene e so che tutta quella situazione la eccita, anche il salire indifesa le scale, senza poter vedere, le da un senso di sottomissione, che so per certo adora.

Sono graditi commenti che potete scrivermi contattandomi come autore. Grazie

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