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OrgiaRacconti Cuckold

Una settimana di vacanza e follie

By 21 Settembre 2013Dicembre 16th, 2019No Comments

Io (Andrea 44 anni) e (Elisa 42 anni) siamo una coppia sposata con figli come tante, viviamo nelle colline piemontesi tra boschi e vigneti, lontani da grandi città e aree industriali, abbiamo un buon lavoro che ci soddisfa e gratifica e ci consente di mantenere un discreto tenore di vita. Tutto ciò, se da un lato contribuisce a rendere migliore la qualità della vita, dall’altro ha penalizzato il rapporto di coppia che gradualmente e inconsapevolmente è entrato nel circolo vizioso della routine quotidiana sempre più accentrata sul lavoro, casa e famiglia con conseguente affievolimento di alcuni fattori coniugali, quali il sesso.

Siamo due persone molto dinamiche e pratichiamo, quando è possibile, molta attività fisica che ci aiuta a mantenere un aspetto fisico tonico, curato e giovanile, in particolare mia moglie Elisa, donna minuta ma molto bella, 166 cm, capelli scuri lisci lunghi, occhi chiari taglia 40/42 e pesa 55 chili, seni piccoli e culetto sodo disegnano e modellano il suo corpo come il fisico di una liceale.

Con il passar del tempo i nostri rapporti sessuali erano diminuiti drasticamente e ciò aveva determinato uno strano stato di nervosismo e una leggera gelosia iniziava a pervadere le nostre menti. Dopo tanti anni di matrimonio (quasi 13 anni) tutto il nostro affiatamento, complicità e unione, sembrava all’improvviso vacillare e normali piccoli battibecchi o semplici divergenze spesso prendevano forma sotto forma di vere proprie discussioni che, seppur raramente, si trasformavano in litigi.

Necessitavamo entrambi di un chiarimento, una presa di posizione univoca per capire e ritrovare quell’ego e serenità che per tanti anni aveva caratterizzato la nostra coppia tant’è che la nostra forte unione non mancava di suscitare invidia a tante persone. L’occasione per rimanere qualche giorno soli si presentò alla fine di maggio 2012 quando, dovendomi recare a Rimini per un meeting, lasciammo i bimbi ai nostri genitori e partimmo per una settimana, già, dopo tanto tempo, una settimana da soli. I primi tre giorni (domenica, lunedi e martedì) io ero perso con i vari incontri di lavoro, quindi prendemmo un albergo sulla spiaggia in modo che Elisa durante la giornata potesse passeggiare in città oppure prendere il sole, ma quei giorni si rivelarono imprevedibili e alquanto bizzarri e diedero luogo a una settimana di autentica e pura follia che ha cambiato qualitativamente e quantitativamente il nostro rapporto di coppia.

Sabato sera, appena giunti in albergo, dopo cena facemmo una passeggiata mano nella mano come due fidanzatini, Elisa, come di consueto, indossava un tubino bianco elasticizzato senza spalline e scarpe zeppate con tacchi altissimi bianche e nere. Continuammo a parlare di gelosia del nostro rapporto che si era affievolito e di dubbi reciproci sulla fedeltà dell’uno verso l’altro a cui seguivano mezze risposte e allusioni, probabilmente perché l’uno cercava di spronare l’altro, quando improvvisamente, passando vicino ad una discoteca, Elisa disse: ‘senti, facciamo un gioco!’ IO: ‘che gioco, non capisco, stiamo parlando di una cosa seria e vuoi giocare’ ELISA ‘si, un gioco molto serio, intrigante e rischioso’, IO ‘non capisco, spiegati meglio’ ELISA ‘adesso c’è ne andiamo in quella discoteca a ballare ma! Ma, entriamo prima uno e poi l’altro come se non ci conoscessimo e una volta dentro ci comportiamo da sconosciuti e vediamo che succede’. Io rimasi scettico e titubante, non capivo Elisa dove volesse arrivare, volli comunque stare a questo gioco e così accettai e come d’accordo entrammo separatamente in quella discoteca. Il locale era pieno di gente e nonostante c’erano un sacco di ragazze giovani e strafighe Elisa se la giocava alla pari, mentre me ne stavo seduto a sorseggiare un mojito la guardavo aggirarsi per il locale e respingere i continui approcci di uomini e ragazzi in cerca di avventure, finchè si mise a ballare a pochi metri da me. Erano molti anni che non la vedevo ballare, più la guardavo più vedevo la ragazza dei tempi del fidanzamento, il suo corpo si muoveva lento e sinuoso risaltando i fianchi e le sue rotondità, quelle scarpe con tacco da 12 le davano un ulteriore slancio facendola lievitare quasi a 1 e 80, continuavo a fissarla finchè fui distratto da una ragazza che avrà avuto 25-26 anni che si era seduta nello sgabello di fianco a me e che mi chiese cosa stavo bevendo. Dopo averle detto cosa bevevo volle assaggiarlo e, dopo esserci presentati, le offri da bere ed iniziammo a parlare distraendomi dal guardare per qualche minuto Elisa. Dopo aver bevuto il drink la ragazza andò via salutandomi con un bacio sulla guancia e quindi mi girai nuovamente verso Elisa che nel frattempo stava ballando insieme ad un ragazzo, alto biondo capigliatura lunga e molto casual, sembravano molto in sintonia sia nelle movenze ritmiche che nel dialogo e spesso lui le porgeva le porgeva le mani per farla roteare su se stessa, si stava divertendo e la cosa mi faceva piacere e quindi decisi, senza farmi accorgere da lei, di sedermi su un divanetto in penombra in modo che io la potessi scrutare senza che lei mi vedesse. Mentre Elisa e il ragazzo, a dire il vero molto carino e apparentemente poco invadente, continuavano a ballare li raggiunse un ragazzo, anche lui alto capelli molto corti e scuro carnagione che il ragazzo biondo presentò ad Elisa e che rimase a ballare e parlare con loro. Ballavano, parlavano e ridevano come persone che si conoscevano da anni, dopo un po andarono al bar a bere un drink e, subito dopo, ripresero a ballare; le movenze apparivano più sciolte e disinvolte ed Elisa era più briosa, si, si stava divertendo dopo tutto finchè, durante un ballo esotico, vidi qualcosa di incredibile, Elisa che ballava a sandwich tra i due che la facevano volteggiare in mezzo a loro strofinandosi inevitabilmente con i fianchi e con il culo sul loro ‘bacino’ e quando l’uno o l’altro strofinava energicamente sul suo culo lei li respingeva facendo loro uno sguardo e un sorrisino accattivante e interpretativo. Ero incredulo alla scena che si prospettava ai miei occhi, sognavo ad occhi aperti, non poteva essere, eppure stava accadendo e alla mia gelosia si aggiunse un fattore psicologico ed emotivo ancora più incredibile e incomprensibile, ero eccitato e pur avendo appena 15-16 cm di pene, la mia erezione non lasciava spazio a dubbi ed interpretazioni, ero pervaso da un simultaneo sentimento di gelosia ed eccitazione. Mi alzai per andare in bagno e anche Elisa, probabilmente per far pacare gli animi ai due ragazzi, decise di andare in bagno e appena entrati nell’antibagno lei disse ‘oooh, guarda chi cè!! Quanto tempo’. Come stai?? E, abbracciandomi per far finta di salutarmi, si accorse della mia erezione in atto che premeva sul suo basso ventre, mi guardò negli occhi e mi disse ‘aah! Però!! Vedo che qualcosa ha suscitato il tuo interesse. Bene!! Aspettami qua che vado a fare pipì’. Dopo essere uscita dal bagno, Elisa mi prese per mano e mi portò fuori dalla discoteca, mi trascinava letteralmente per la mano e ciò mi faceva temere il peggio, forse avevamo esagerato o magari la mia erezione era stata fraintesa, non sapevo che pensare, mi tirò verso la spiaggia in un angolo buio delle cabine di un bagno ove, fra mugugni e gemiti di coppiette che si davano da fare, mi si avvinghiò al collo infilandomi la lingua in bocca, baciandomi con una passione memore dei tempi del liceo, sentivo le sue mani sbottonarmi la camicia e i suoi polpastrelli girare sui miei capezzoli. Le mie mani scesero sulle sue natiche sode e sollevando il tubino mi accorsi che Elisa era senza intimo e succhiandogli il lobo dell’orecchio gli chiesi ‘ma!, Ma sei stata tutta la serata così?’ ELISA ‘può darsi! E invece tu perchè c’è l’avevi duro porco! E’ stata la ragazza al bar?’ io non risposi e continuando a baciarci, anzi a slinguarci, la mia mano passo dalla natica al fianco per poi scendere nel suo interno coscia ove già percepivo l’umido dei suoi umori per poi sentire la sua fica completamente bagnata, viscida, iniziai a volteggiare sulle labbra con le dita, la fissai negli occhi e gli dissi ‘e tu? Tu perché sei fradicia, probabilmente ti è piaciuto ballare con quei due verò?’ Elisa si lasciò andare e con la voce soffocata dal piacere disse ‘mmmhh siiii, ssiiii, quanto mi si stringevanooo aaahh addosso, sentivo i loro cosi duri sulle mia natiche, sui fianchi, sul ventre, mmmmmm ooohhh siiii’ IO ‘che troia che sei, meno male che dovevamo solo giocare’ ELISA ‘ssiiii, era tanto che non mi chiamavi così’ IO ‘adesso ti faccio vedere io’..’. Girai Elisa di spalle e facendola appoggiare al muro con le mani la presi da dietro con foga infilandogli tutto di un colpo il cazzo nella fica e afferrandola per le spalle iniziai a scoparla con colpi sempre più secchi e forti, cosa che fece andare in estasi Elisa che cominciò a gemere forte senza alcun ritegno ‘aaah siii siii, sbattimi sfondami, siii adesso si che mi sento troia, tanto troia, daiii daiii siiii aaahhhh’ attirando l’attenzione di alcuni ragazzi delle sdraio che ci incitavano, le mie mani scesero ed afferrarono i fianchi di Elisa che si era inarcata in avanti e il mio bacino cominciò a sbattere forte contro le sue natiche e più sbattevo più lei godeva e gemeva quasi urlando, sentivo il tremolio del suo bacino e del ventre per i susseguirsi di piccolo orgasmi, finchè, abbracciandola e stringendola forte le venni dentro come non ricordavo più da tempo. Rimanemmo abbracciati per qualche minuto, ansimavamo senza parlare, poi Elisa si giro e si appoggiò con le spalle al muro il tubino ancora alzato sul ventre e le cosce aperte, dalla fica usciva sperma misto ai suoi umori che sgocciolava per terra e lungo le cosce; mi avvicinai a lei, ci baciamo appassionatamente e guardandoci soddisfatti ed appagati lei disse ‘che scopata!! Mi è piaciuto, era tanto che non provavo più queste sensazioni’ IO ‘si è vero, è stato bello anzi bellissimo, e tu sei stata fantastica. E anche un po troia, specialmente in discoteca con quei due’, Elisa mi guardò negli occhi e, smorzando un sorrisino allusivo, si passò il dito indice della mano destra sulla fica bagnata per poi leccarlo e succhiarlo, dicendomi ‘solo un po?!?’ ed io, ammaliato ancora di più, la baciai in bocca e le dissi ‘no, tanto, sei stata tanto troia stasera e”sai una cosa, la cosa mi piace’.
Dopo esserci ricomposti ed Elisa essersi asciugata la fica e le cosce con un fazzolettino di carta, ci avviammo verso l’albergo passando dalla spiaggia e mentre camminavamo notammo, in penombra fra i lettini, due uomini e una donna che si stavano ricomponevo e la donna, con chiaro accento meridionale, dire ‘grazie gioia!! Sei stato davvero bravo’ e una voce giovanile con accento romagnolo dire ‘grazie a voi!! Se avete bisogno ancora avete il mio numero’. Continuammo a camminare facendo finta di nulla senza commentare anche se la cosa mi fece tornare in mente la scena di Elisa che ballava con i due ragazzi in discoteca”’
Appena rientrati in albergo vidi che Elisa tirò fuori dalla borsetta il perizoma e mi disse ‘scemo!! Ma veramente pensavi che fossi uscita senza intimo? L’ho tolto quando sono andata in bagno per farti uno scherzo/sorpresa e, a quanto pare ci sono riuscita, vero? Boccalone!!’ e IO ‘si va bhè, tanto non cambio idea, stasera ti sei comportata da vera troia!’ Lei sorrise e facemmo l’amore”
Dopo quel sabato sera strabiliante, anche se avevo dormito solo qualche ora, mi svegliai tonico e pimpante, Elisa dormiva completamente nuda avvolta nella sua camicia da notte trasparente, la guardavo e ne ammiravo estasiato la sua bellezza che quella mattina vedevo sotto un’altra luce, la baciai delicatamente sulla schiena e uscii dall’albergo per andare al primo giorno di meeting.

Elisa si svegliò verso le 10,00, indossò uno dei suoi bikini mozzafiato comprati apposta per quella settimana di mare, indossò un abitino a fiori rossi e neri corto legato sul collo, zoccoli con tacco da 10 e, dopo una colazione veloce, andò in spiaggia a prendere il sole. Essendo domenica la spiaggia era gremita di gente, Elisa sul suo lettino in seconda fila esibiva il suo fisico minuto e sodo a malapena coperto da 2 triangolini sui seni e uno sulla fica mentre un filino attraversava i glutei, prese il telefonino è mi inviò un sms ‘buongiorno amore, tutto bene? Io sono in spiaggia a prendere il sole e mi sento tutta sola, soletta’ IO ‘buongiorno!! Ha dormito bene la mia pantera nera? E’ arrivata la colazione?’ ELISA ‘si è arrivata, grazie amore per la rosa’.ehm, sai quando il cameriere ha bussato, ero ancora mezza addormentata, ho aperto la porta in vestaglia. Meno male che era una ragazza’ IO ‘see see!! Una ragazza’.va bhè’ ELISA ‘a che ora pensi di finire, ho bisogno di qualcuno che mi spalmi la crema’ IO ‘non lo so, dovrai spalmartela da sola, almeno che’.’ ELISA ‘almeno che’.., cosa? Vuoi che mi faccia aiutare da qualcuno? Adesso faccio un giro, magari incontro uno di quei due della discoteca o magari entrambi, sai con le mani’..ci sapevano fare’ IO ‘bhè, da quello che ho potuto vedere’non solo con le mani, troia!! Ci pensi ancora, vero?’ ELISA ‘bhè ad essere sincera si! E’ stato intrigante, seducente e, perché no, eccitante’. E’ stato bello rivivere certe emozioni’ IO ‘rivivere!!! In che senso?’ ELISA ‘ooohps! Niente, niente, cose passate, niente di che’.’ IO ‘mmmh, cose passate, niente di che’., adesso devo lasciarti appena torno ne parliamo’.bacio’. Elisa, in realtà, non aveva fatto una gaffe ma volutamente mi aveva dato quell’indizio perché probabilmente, dopo tanti anni, voleva togliersi il peso di quel segreto tanto lontano quanto ingombrante nella sua coscienza.
Intorno alle 16,30 finì il primo giorno di meeting e tornai in albergo, Elisa era ancora in spiaggia, misi velocemente il costume, presi un paio di drink e la raggiunsi dicendogli ‘ciao bella signora? Aveva richiesto un buon drink e una spalmata di crema solare?’ ELISA ‘ciaoooo, amoreee. Mi sei mancato tanto oggi, vieni qui’. Mentre lei gustava il suo drink io iniziai a spalmarle la crema e contemporaneamente a massaggiarle la schiena le chiesi ‘allora!! Quali sarebbero queste emozioni del passato? C’è qualcosa che dovrei o devo sapere e che forse mi è sfuggita con la vecchiaia’ ELISA ‘ahahaha, è meglio che lasciamo perdere vecchietto, non vorrei sollecitare troppo le tue coronarie’ IO ‘bhè, vedremo di sopravvivere, ma intanto adesso mi dici sta cosa’ ELISA ‘ma dai, lasciamo stare, sono cose vecchie, successe tanto tempo fa durante l’università’ IO ‘credevo che non ci fossero segreti fra di noi’; Elisa continuò per un po a forviare la cosa ma in realtà cercava e ottenne la mia insistenza quasi per volersi creare un alibi di sblocco psicologico e quindi cominciò il suo racconto ‘allora’.., ti ricordi quando tu sei andato a fare quel master a Boston, qualche sera prima della tua partenza avevamo avuto quel banale litigio e tu, stronzo, sei partito senza salutarmi, due tre giorni dopo Marta, ti ricordi di Marta? La mia coinquilina! Mi chiese il favore se potevo andare con lei alla festa del campus universitario perché lei aveva conosciuto un ragazzo e voleva che io gli facessi da spalla. Dopo il nervosismo per il nostro litigio, decisi di accettare per svagarmi e cos’ì i due ci vennero a prendere e andammo alla festa ove abbiamo ballato, bevuto e, a dire il vero, simpatizzato con i due ragazzi che oltre ad essere carini, anzi direi belli, erano molto simpatici e di compagnia, soltanto che quella scema di Marta aveva bevuto troppo o prese qualcosa di strano ed iniziò a vomitare e stare male per cui decidemmo per andare a casa. Durante il tragitto, i ragazzi mi proposero se dopo aver accompagnato Marta mi andava di tornare con loro alla festa, non so perché, non ero ubriaca, accettai l’invito e dopo aver lasciato Marta, che nel frattempo era crollata in un sonno profondo, portandola di peso a letto, tornammo alla festa. In realtà avevo notato che per tutta la serata i due erano più interessati a me che a Marta, ma facevo finta di nulla e continuavo a spalleggiare Marta. Comunque, tornammo alla festa, la compagnia dei due ragazzi era molto piacevole e ballo dopo ballo, drink dopo drink, durante un ballo esotico mi ritrovai a ballare stretta tra i due come ieri sera’. ora hai capito?””..

Io avevo capito perfettamente ma a quel punto la curiosità si era morbosamente insediata in me e volevo, anzi, dovevo sapere, anche se sapere significava venire a conoscenza di qualcosa che già serpeggiava nella mia mente ma, nello stesso tempo, si stava verificando quella stessa situazione eccitante quanto imbarazzante della sera prima. Continuai a massaggiare la schiena di Elisa, mi chinai su di lei e le sussurrai ‘adesso, voglio sapere tutto e per tutto intendo anche i dettagli’ lei percepì chiaramente la mia semi erezione e le fu chiaro che quel racconto mi eccitava come la sera prima in discoteca, quindi capì che poteva continuare a raccontare dicendomi ‘sei sicuro di voler sapere? Se alziamo il coperchio della pentola non si sa cosa esce’.!’ IO ‘ormai il coperchio l’hai alzato e quello che doveva uscire è uscito, solo che ancora non ho capito che odore e soprattutto che sapore ha’..’ ELISA ‘ok, allora continuiamo!!!

”’Già dal primo ballo avevo percepito chiaramente l’eccitazione dei due e la cosa non mi era stata indifferente e dopo un altro ballo con le stesse modalità la situazione apparve chiara e quando ci sedemmo, mentre sorseggiavo il mio drink, notando che il ragazzo alla mia destra mi fissava e, girandomi istintivamente, lui mi baciò in bocca e mi sorrise; avevo gradito quel bacio ma ero imbarazzata e quindi, quasi a volermi giustificare, mi girai verso il ragazzo alla mia sinistra che mi fece una carezza e mi baciò in bocca pure lui poi mi sorrise e, accarezzandomi le labbra con il pollice della mano, mi chiese se volevo andare a fare un giro con loro. Non so ancora spiegarmi il perché, ma ero attratta da quei due ragazzi e pur pensando di rifiutare, lasciai scivolare il suo pollice dentro la mia bocca”.

IO ‘com’eri vestita?’ ELISA ‘giubino scamosciato nero, camicia bianca, minigonna nera collant color carne e stivali neri con i tacchi alti, reggiseno push up e perizoma in pizzo fuxia’ IO ‘ok, continua’

”’.poi uscimmo dal campus, salimmo in macchina, uno si mise alla guida e l’altro salì dietro con me, mi baciò in bocca e io lo ricambiai subito, le nostre lingue si aggrovigliavano e si cercavano, mi piaceva come baciava, ero eccitatissima e mentre continuavamo a baciarci, vedendo che l’altro, nell’attesa che si riscaldasse il motore per partire, ci guardava, decisi di baciare anche lui e per qualche istante mi alternavo baciando prima uno e poi l’altro e più li baciavo più li desideravo, finché la macchina partì. Dietro continuavamo a baciarci, la sua mano scese sul petto aprendo uno dopo l’altro i bottoncini della camicia, poi dalla bocca scese sul collo e giù sui seni gonfi dal push up, mi tolse il giubino, poi la camicia e con un tocco leggero e preciso sganciò il reggiseno, la lingua roteava alternandosi sui miei capezzoli duri e la sua mano iniziava a farsi strada fra le mie gambe che si aprivano al suo tocco sinuoso, di quanto ero eccitata i miei umori trasudavano attraverso il perizoma e i collant; mi chiese se poteva strapparmi i collant e io, presa dall’estasi, risposi ‘non chiedere, non chiedete, fate’ lui con un colpo secco fece uno strappo nei collant e, mentre con la bocca continuava a baciarmi in bocca, sul collo e a leccarmi i seni, le sue dita scostarono il perizoma e scivolarono dentro la mia fica, prima con due e poi tre, godevo e urlavo di piacere, lo volevo ma lui desisteva e scendendo giù, mentre continuava a penetrarmi con tre dita, con la lingua iniziò leccare il clitoride provocandomi una serie di piccoli orgasmi e mandandomi letteralmente in trans al punto che lo imploravo di scoparmi. Lui continuava a desistere, si sollevò e guardandomi si slacciò i pantaloni e tirò fuori il suo cazzo già eretto e mi disse ‘vieni qua succhiamelo’; glie lo presi in mano e iniziai a menarlo e leccarlo lentamente lentamente, poi mi chinai, lo scappellai e iniziai a succhiarlo e apprezzarne la grossezza e lunghezza, mentre lo succhiavo sentivo la mano del ragazzo che guidava sulla mia coscia per cui mi girai in modo che potesse raggiungere la fica e iniziò a penetrarmi con due dita poi però sentii che si spostò all’ano e il suo dito farsi lentamente strada provocandomi un sottile senso di fastidio e dolore misto a piacere, lo sentivo entrare gradualmente e una volta scivolato tutto dentro iniziò un lenta ma costante penetrazione e quando iniziò a scivolare agevolmente, aggiunse un altro dito penetrandomi il culo con due dita mentre io continuavo a succhiare con vemenza il cazzo dell’altro. Improvvisamente mi soffermai, la mia mente era tormentata da strani pensieri, la macchina continuava a camminare e praticamente di quei due ragazzi non sapevo nulla, ero in balia di due perfetti sconosciuti che da come vestivano e dalla macchina era evidente che erano figli di papà, ma i timori come veniva fuori, nello stesso tempo sparivano sotto quel vortice di lussuria e piacere che stavo vivendo e il ragazzo a cui stavo succhiando il cazzo mi fece alzare, mi guardò fissa negli occhi e mi diede un bacio dicendomi che mi voleva io gli ricambiai il bacio e gli dissi ‘anche io’, l’altro smise di penetrarmi l’ano con le dita e io mi sdraiai, lui si avvicinò e allargò lo strappo dei collant e dopo aver scostato il perizoma sentii, finalmente, appoggiare la sua cappella sulla fica e poi scivolare dentro. Per la prima volta dopo te (riferito a Andrea) un’altro uomo entrava in me, mi divarico le gambe fino alle spalliere dei sedili e comincio a scoparmi, sentivo il suo peso sul mio corpo, le sue labbra la lingua sul collo, il suo cazzo entrare ed uscire dalla mia fica allagata di umori con ritmi alternati veloci e lenti, ebbi un primo orgasmo, poi un secondo più forte che mi provocò un forte tremore sul bacino e sul ventre e sentii lui genere affannosamente sul mio collo, le sue mani stringermi le cosce e il suo sperma allagare il mio utero. In quel momento di libidine, un altro dubbio pervase la mia mente, mi ero lasciata scopare senza alcuna precauzione, senza manco chiedergli di indossare un profilattico e continuavo a darmi della cretina perché se da un lato ero tranquilla perché prendevo la pillola anticoncezionale dall’altro serpeggiava il timore di contrarre qualche malattia, ma anche questo dubbio svanì e dopo aver ripreso fiato, rimasi sdraiata a cosce aperte ancora briosa da quella scopata e comunque da tutta quella strana e intrigante situazione, nessuno parlava e solo il rumore in sottofondo dell’auto rompeva quel silenzio stranamente piacevole. La macchina si fermò, il ragazzo alla guida venne dietro e quello dietro passò alla guida e la macchina riprese la marcia; capii che ora sarebbe stato il suo turno, si avvicino è baciandomi delicatamente in bocca mi chiese se volevo anche lui, ricambiai il bacio e mordicchiandomi il labbro feci cenno di si, venne sopra di me e iniziammo a baciarci con foga appassionatamente, sentii i suo pantaloni abbassarsi e la cappella del suo cazzo scostare il perizoma e appoggiarsi alla fica completamente unta e viscida dai miei umori e soprattutto dallo sperma dell’altro ragazzo, anche lui scivolò dentro di me delicatamente e nonostante la scopata precedente percepivo chiaramente le dimensioni in grossezza e la lunghezza del suo cazzo che lo sentivo pressare sulle pareti della vagina e sul l’utero, lui, consapevole delle sue dimensioni, continuava a farlo scendere delicatamente; anche lui mi baciava leccava sul collo, sulle labbra, lo sentivo tutto dentro di me mi piaceva la sua lenta e sinuosa penetrazione finchè non si fermò, mi sollevò le gambe finche le punte degli stivali non toccarono il finestrino, strappò completamente i collant e afferrandomi per i fianchi mi tirò verso di lui, con una mano scosto i perizoma e con le dite strofinava sullo sperma colato sul sedile e iniziò di nuovo a penetrarmi il culo con il dito, poi con due e infine con tre, penetrava e roteava all’interno del culo poi appoggiò la cappella afferrò le mie caviglie e cominciò a spingere delicatamente, sentivo la punta della cappella muoversi sull’ano facendosi pian piano strada, poi il glande entrare di colpo, una fitta di dolore e l’urlo istintivo ‘aahiia!!’ Lui lo tirò fuori e mi chiese se volevo che smettesse, io lo guadai negli occhi e, ancora una volta, con la mente dicevo di si ma con la bocca risposi di continuare e lui lo fece, riprese le caviglie e iniziò a penetrarmi il culo con tre dita facendovi colare della saliva poi riappoggiò la cappella, fece colare ancora saliva e spinse il glande dentro e gradualmente tutto il cazzo fu dentro il mio culo. Percepivo un forte bruciore e un senso di riempimento fino al basso ventre, il cazzo interamente dentro il mio culo fermo immobile iniziò lentamente a muoversi e man mano che entrava e usciva con penetrate sempre più lunghe il dolore si acuiva facendo affiorare un leggero brivido sulla schiena e uno strano senso di piacere che aumentava con il ritmo delle penetrazioni sempre più lunghe e profonde, spesso uscendo e rientrando di colpo dentro, sempre più veloce finche uno, due, tre affondi secchi, lui che strofinava la faccia sui miei stivali gemendo e godendo, le pulsazioni del suo cazzo che eiaculava sperma dentro il mio culo, i sospiri e il piacere di questa nuova sensazione che tu (riferito ad Andrea) non mi avevi voluto ancora far provare.
Quella confessione tanto incredibile quanto assurda, mi aveva creato un forte senso di ribrezzo e smisi di massaggiare la schiena di Elisa che era ancora sdraiata bocconi sotto di me, mi alzai di scatto e le dissi ‘basta!! Basta cosi! Andiamo che è ora di cena’ e lei, sollevando il viso, vide il rigonfiamento del mio costume che non lasciava dubbi e mi disse ‘non capisco! Sei incazzato, eccitato O COSA?? IO ‘vieni in stanza che te lo dico io quanto sono incazzato e quanto eccitato! ‘ELISA ‘in camera? No, in camera no, vieni con me’. Seppur avevo una gran voglia di prenderla a schiaffi, mi prese per mano e mi tirò fino a dentro una cabine della spiaggia e appoggiandosi al muro mordicchiandosi il dito indice della mano mi disse ‘allora cosa vuoi farmi?’ IO ‘andiamo in camera e vedrai troia!’ ELISA ‘cos’è! vuoi picchiarmi, puoi farlo anche qua’ IO ‘lo sai che non ti ho mai sfiorata con un dito e mai lo farò’ ELISA ‘allora cosa vuoi fare”?’ IO ‘te lo dico io cosa voglio fare troia”, la presi con forza la girai e tirandola indietro la feci inarcare a 90’, lei appoggiò le mani al muro e quando sentii sposare il filino del costume mi disse ‘oooh si amore, scopami ti voglio’ IO ‘zitta troia che adesso vedrai’ sputai sul suo buco del culo e con il dito medio iniziai a penetrarla; fu allora che lei capì le mie reali intenzioni e volendo avrebbe potuto rifiutarsi visto che le nostre rare penetrazioni anali erano sempre state precedute da lunghi preliminari, ma accettò la situazione e stette al mio gioco quasi fosse una forma di riscatto, continuai a sputare e penetrale il culo finche mi alzai le appoggiai la cappella sull’ano; volevo affondare dentro di colpo ma non riuscii e spostai il cazzo sulla fica affondandolo dentro di colpo iniziando a scoparla con foga, sbattendo il mo bacino contro le sue chiappe sempre con più energia e più pensavo a lei che si faceva scopare dentro quella macchina più la sbattevo sussurrandogli all’orecchi frasi fino a quel giorno impensabili ‘così ti piace vero troia?’ vuoi essere sbattuta come una puttana da marciapiede’, ELISA ‘si, si sei un porco e mi fais entire porca pure a me cosi, anzi mi sento un po troia’ IO ‘un po? Solo un po? Sei una gran troia, neanche le peggiori puttane si fanno scopare come hai fatto tu’ ELISA ‘ooohh sii, hai ragione è vero mi piace come mi stai scopando in questi due giorni, siii mi piace sentirmi così! Tanto tanto troia, la tua troia’, con una mano afferrai i suoi lunghi capelli neri e con l’altra iniziai a dare qualche pacca energica sulla natica e cosa che la fecero impazzire dicendomi ‘ooohh siii, cosi fammi male fammi male, aahhh siiii’ sentivo che stavo per venire, ero in preda all’ira e nello stesso tempo alla passione ero completamente fuori di me, indiavolato, le dissi ‘girati e inginocchiati davanti a me troia!’ volevo venirgli in faccia, sui seni ma lei mi sorprese afferrando il cazzo e succhiarlo fino a farmi venire e ingoiare tutto, come faceva rarissimamente, succhiandomi anche l’anima facendomi gemere e urlare di piacere. Poi si alzò mi guardò negli occhi e mi disse ‘quello, tanti anni fa fu sesso, solo e puro sesso, bello!! Ma pur sempre sesso. Questo è amore! Ti amo’ ci baciammo appassionatamente e dopo uscimmo dalla cabina per andare a cena e, uscendo dalla cabina, il bagnino ci guardò sbalordito perché pensava che eravamo due ragazzini e ci fece i complimenti. Dopo cena uscimmo a fare due passi, Elisa indossò un abitino corto con spalline a fiori rossi e gialli su sfondo bianco e zeppe in paglia rosse, passeggiavamo mano nella mano in mezzo al corso folto di gente, mi squilla il telefono è il mio socio, troppo rumore per rispondere, mi sposto in un angolo meno caotico lasciando Elisa davanti la vetrina di una gioielleria. La telefonata, un po concitata, mi fa perdere di vista Elisa che rimane alle mie spalle, dopo qualche minuto mi giro per fargli cenno e la vedo parlare con due persone di spalle, sembrano due ragazzi con cui Elisa parlava e rideva abbastanza in confidenza, ma io sono preso dalla telefonata e mi giro e rigiro vedendo Elisa parlare e scherzare con quei due ragazzi, poi termino al conversazione ma faccio comunque finta di continuare al telefono finchè vedo che i due ragazzi la salutano baciandosi sulle guance; mi avvicino e le chiedo ‘chi erano quei due?’ ELISA ‘non te li ricordi?, i due ragazzi della discoteca, i finlandesi’ IO ‘aaah si! Vedo che si ricordano bene di te e tu di loro, vero?’ Elisa sorrise ammiccata e disse ‘bhè, si devo ammettere che stamattina in spiaggia ogni tanto mi tornavano in mente’ IO ‘si, si! So io cosa ti tornava in mente a te, siamo venuti qui per ritrovarci e tu in un giorno mi hai stravolto l’esistenza con un atteggiamento pazzesco e rivelazioni da panico, mi chiedo che deve ancora succedere’ ELISA ‘dai smettila che mi hai scopata più volte qui in un giorno che in un mese a casa’ IO ‘per forza ti comporti da porca e fai la troia!’ ELISA ‘bhè, se vuoi evito certi comportamenti e torniamo a parlare di gelosie, del calo di desiderio ecc.’ IO ‘no, meglio di no, anche se alcune cose mi fanno più male che bene e comunque avresti potuto dirmele prima” Comunque, che ti dicevano i tuoi amici?’ ELISA ‘martedì mattina tornano in Finlandia e domani sera fanno un party in costume al bagno n” e mi hanno invitata ed io ho risposto che forse sarei venuta chiedendo se potevo portare anche un amico’ IO ‘un amico, chi è?’ ELISA ‘ahahaha tu scemo! Non potevo dirgli che sono sposata ahahahah’ IO ‘è inutile tu sei andata fuori di testa, hai perso il lume della ragione, no, non credo che io verrò’ ELISA ‘va bhè, vuol dire che ci andrò da sola, andiamo torniamo indietro dalla spiaggia che qui non si cammina’.
Elisa tolse le scarpe e ci incamminammo lungo la battigia e parlando del più e del meno io le dissi ‘posso dirti una cosa?’ ELISA ‘certo, questa è l’occasione per dirsi tutto’ IO ‘in realtà tutto ciò che sta accadendo qua, i tuoi atteggiamenti, la tua confessione e come stiamo facendo l’amore e sesso in genere mi piace, si è vero è fastidioso ma mi piace e mi intriga’ ELISA ‘lo so, scemotto mio!! Cosa credi che non me ne sono accorta di come e quanto ti sei eccitato’ poi mi abbracciò e ci scambiammo un lungo e appassionato bacio e lungo il tragitto fino all’albergo fù un susseguirsi di baci e coccole che ci fece arrivare in stanza eccitati e vogliosi. Appena entrati buttai Elisa sul letto e iniziai a baciarla sul collo e sul petto ma lei disse ‘no! Aspetta, non qua’ si alzò e andò sul balcone e appoggiandosi con la schiena e le mani sulla ringhiera mi disse ‘qua! Scopami qua’, istintivamente mi girai verso il balcone di destra e vidi che non c’era nessuno mentre nel balcone di sinistra, in penombra, notai la luce d una sigaretta accesa, c’era qualcuno che stava fumando e che aveva sentito sicuramente Elisa; mi avvicinai a lei e baciandola sul collo le dissi ‘c’è qualcuno sul balcone, andiamo dentro’ ELISA ‘ah ssii! E’ più eccitante no trovi?’ E inarcando la testa all’indietro sollevò la gamba attorcigliandola alla mia, iniziai a baciarla e leccarla sul collo sul collo, le tirai su il vestito sapendo che chi ci guardava avrebbe sicuramente visto dal bacino in su, poi le sfilai le spalline e il vestitino scivolò per terra ed Elisa rimase soltanto con il perizoma rosa e le sussurrai ‘ti eccita farti guardare vero troia,! E allora fatti vedere bene vieni! La presi da dietro e la girai verso il balcone mostrando a colui o coloro che guardavano il suo meraviglioso corpo e le sue tette piccole e sode, lei inarcava la testa all’indietro sulla mia spalla e poi disse, con tono di voce da essere percepito dal balcone accanto, ‘siiii, mmmm adoro essere guardata mentre mi scopano, mi fa sentire più porca’ mi prendeva le mani e me le portava sui seni muovendole e facendole ruotare su di essi continuando ad ansimare e gemere con tono sostenuto, poi si girò di scatto e mi fece appoggiare a me con le spalle e le mani sulla ringhiera, mi slacciò lentamente uno dopo l’altro i bottoni della camicia poi la cinghia e giù pantaloni e boxer insieme, si girò verso il balcone e iniziò a masturbarmi per poi inginocchiarsi e succhiarmi il cazzo alternando bervi con intese e profonde succhiate alla cappella e ai testicolo, poi si alzò lentamente, si girò verso l’ignoto spettatore e poggiando le mani sulla ringhiera si mise a pecora dicendomi ‘ora prendimi, fai ciò che volevi fare oggi nella cabina’ rimasi un attimo attonito quanto perplesso e dissi ‘sei sicura, lo vuoi veramente ‘ ELISA ‘si amore, voglio che me lo metti nel culo, inculami qui’ mi chinai e iniziai a leccarle l’ano mente con le dita le toccavo la fica alternando penetrazioni con leggeri vortici attorno al clitoride, poi mi alzai le poggiai delicatamente la cappella sull’ano e iniziai un leggero e sinuoso movimento di penetrazione con la sola cappella per non farle troppo male ma lei prese il telo mare stesso sulla ringhiera stringendolo fra i denti e poi diede un colpo secco all’indietro facendo scivolare interamente il cazzo dentro; rimasi un istante fermo poi iniziai a scoparla lentamente aumentando gradualmente il ritmo mente al davanzale laterale del balcone apparve un uomo robusto, sui 50anni che si appoggiò alla ringhiera dicendo a Elisa ‘prendimelo in mano, se ti allunghi ci arrivi dai!!’ Noi lo ignorammo continuando a scopare come se niente fosse, il cazzo adesso scivolava agevolmente nel culo di Elisa, allora l’uomo tirò fuori il suo cazzo semi duro e iniziò a menarselo nello spazio tra la ringhiera e il muretto, incredulo e sorpreso vidi Elisa che tese la mano verso l’uomo spostandosi in avanti fino a che il bacino non poggiò alla ringhiera e anche l’uomo si sporse più possibile in avanti finche la mano di Elisa arrivò a malapena a impugnare il cazzo dell’uomo che vedendo il braccio troppo teso di Elisa iniziò lui a muovere il bacino”.

Elisa aveva voluto e fatto il salto della trasgressione nella trasgressione in quel gioco a tratti imprevedibile e perverso che stava conducendo in continua escalation.

”..guardare la mano di mia moglie impugnare quel cazzo e l’uomo muovere il bacino mi fece eccitare ancora di più e sentii che stavo per esplodere dentro il culo di Elisa, iniziai a scoparla sempre più forte uscendo e entrando energicamente e schiacciandola con un colpo secco contro la ringhiera le venni dentro, stringendola forte e baciandola sulla spalla, mentre sentivo l’uomo ‘siii siiii bella arrivo anc’io, siii’ vidi l’uomo venire prima sul braccio e poi sulla mano di mia moglie che con il pollice e l’indice strizzò la cappella dell’uomo per pulirla e tirandosi su, con il mio cazzo ancora nel culo, guardando l’uomo si pulì il braccio e la mano unta di sperma sui seni, l’uomo ringraziò dicendo che eravamo stati fantastici e mando n bacio a Elisa.
Rientrati in camera, dopo la doccia mentre elisa si asciugava e io facevo zapping con la tv, chiesi a Elisa ‘ma, secondo te, non credi che stai, anzi stiamo esagerando? Tutto ciò dove ci porterà?’ ELISA ‘bhè, quando eravamo sul balcone e io mi sono fatta avanti per prendergli l’uccello non mi è sembrato che tu abbia tirato all’indietro, anzi’.’ IO ‘si è vero, l’ho volevo e l’ho voluto anch’io e mi ha eccitato molto la cosa a caldo lo rifarei’ solo a parlarne ero di nuovo visibilmente eccitato ed Elisa se ne accorse e venne sul letto da me e prese la mia mano e la mise nella sua fica e disse ‘senti sono di nuovo eccitata e lo sei anche tu, questo cosa ti fa capire’ poi si mise sopra di me e fece scivolare il mio cazzo dentro la sua fica e cominciò a cavalcarmi e mente mi scopava a smorza candela mi diceva ‘lo sai se quell’uomo era più vicino cosa avrei fatto? IO ‘no, o meglio lo immagino’ ELISA ‘mmmm ahhh, e cosa immagini?’ IO ‘glielo avresti succhiato?’ ELISA ‘siii, siii succhiato e bevuto come ho fatto oggi con te nella cabina’ IO ‘che porca che sei amore, non so se troia ci sei diventata in questi giorni o lo sei sempre stata’ ELISA ‘mmm sii, scopami cosi si muoviti ancora siii io sono, mi sento e voglio fare la troia purchè ogni cosa che vogliamo fare e facciamo ci piaccia e la vogliamo entrambi, adesso basta parlare, scopami!’
Il lunedì io mi alzai presto per il secondo giorno di meeting ed Elisa dormì tutta la mattinata e poi scese in spiaggia. La mia giornata fu molto impegnativa tanto che riuscii a mandare solo un paio di sms ad Elisa per salutarla e rientrando in albergo verso le 17.15 indossai il costume e scesi subito in spiaggia da Elisa che vedendomi stanco di fece sdraiare bocconi sul lettino e mettendosi a cavallo sulla mia schiena spruzzo un po di crema solare sulle spalle ed inizio a massaggiarmi; mentre lei continuava a massaggiarmi, dopo aver parlato delle rispettive giornate, io le chiesi ‘avrei una curiosità da chiederti’ ELISA ‘certo amore, dimmi’ IO ‘ma quella notte, dopo che ti scoparono entrambi in macchina che successe?’ Elisa rimase un attimo in silenzio poi iniziò da dove aveva interrotto:
‘dunque, mmmm si, rimasi sdraiata sul sedile posteriore e il ragazzo, vedendo che stavo per addormentarmi, mi aiutò a distendermi coprendomi con i giubboni; dopo qualche istante mi addormentai e ricordo in dormiveglia che i due ragazzi mi presero in braccio e mi portarono in casa risvegliandomi l’indomani in una stupenda camera da letto in stile antico e sul tavolo di fronte un vassoio con latte, caffè, succhi, frutta, cereali e una grossa scatole con un biglietto con scritto ‘BUONGIORNO CARA, NELL’ARMADIO TROVI L’OCCORENTE PER VESTIRTI NOI SIAMO ANDATI A FARE LA SPESA. P.S. A PRANZO, SE PER TE VA BENE, VERRA’ UN AMICO’ dopo aver fatto colazione entrai in un bagno enorme con una bellissima vasca idromassaggio e creme viso e corpo di ogni genere, feci un meraviglioso bagno rilassante e dopo essermi asciugata e tonificata con creme nutrienti e profumate andai in camera ad aprire la scatola trovando un meraviglioso abitino nero corto legato sul collo con schiena scoperta, calze autoreggenti e tacchi a spillo, niente biancheria intima, pensai che forse non sarebbe servita. In casa no si sentiva rumore e affacciandomi al balcone vidi il mare e sul lato destro in basso un paese, una piazzetta sul mare e le mura delle case dipinte di rosso che non lasciavano dubbi su quale fosse il paese; vidi una macchina nera arrivare scesero i due ragazzi e mi salutarono con la mano io risposi e andai verso la camera di fianco che ara un salotto enorme con mobili e quadri d’epoca e un tavolo per almeno 15 persone, era tutto strabiliante e surreale, nel frattempo giunsero i due ragazzi che facendomi i complimenti per com’ero vestita mi salutarono entrambi baciandomi sulle labbra poi uno di loro mi chiese se sarei rimasta li con loro per altri due giorni, sabato e domenica per ripartire il lunedì mattino, aggiunsero di pensarci su con calma o, se volevo, potevo ripartire subito; poi mi chiesero cosa avessi deciso per l’invito il loro amico e io, sarcasticamente, risposi che era casa loro e che potevano invitare hi volevano e loro, ancora più sarcasticamente, decisi e diretti dissero che dovevo decidere io se scopare con uno, con due o con tre o con nessuno. Rimasi perplessa e alquanto irritata per la cosa e dissi loro che non capivo questa cosa e soprattutto cosa sarebbe successo domani sarebbe arrivato il quarto e poi il quinto e cosi via, dopodiché girai le spalle e tornai in camera da letto. Dopo qualche minuto sentii bussare alla porta, uno dei due entrò in camera e si sedette vicino a me dicendomi che nessuno mi stava costringendo a fare nulla e che tutto ciò che avevo detto e fatto compreso indossare quell’abito senza intimo non mi era stato imposto da nessuno, poi si alzò e disse che se volevo partire subito c’era un taxi pronto poiché loro non potevano accompagnarmi in quanto l’indomani sarebbero partiti per due giorni in barca, mi salutò e sci dalla camera. Ero frastornata ma nello stesso tempo indecisa e consapevolmente stupida, uscii sul balcone e davanti al cancello della villa vidi arrivare il taxi da cui scese un ragazzo alto, ben vestito di carnagione scura, probabilmente anzi sicuramente di origini sud-americane, che entro nella villa, mi guardava e io guardavo lui che alzò la mano per salutarmi e io ricambiai; sentii bussare alla porta, uno dei ragazzi mi avvisò che era pronto da mangiare andai in sala da pranzo e vidi i tre ragazzi che si salutavano, il nuovo arrivato, vedendomi, esclamò agli altri dicendo che avevano ragione e che ero no bella ma stupenda e chiedendomi se poteva salutarmi io sorrisi dicendo di si e lui si avvicinò e, come facevano gli altri due, mi baciò sulle labbra. I due ragazzi, oltre ad essere stati ottimi amanti, si rivelarono anche degli eccellenti cuochi preparando un pranzo davvero fine e gustosissimo con tanto di champagne e vino. A pranzo ultimato, ancora tutti e quattro seduti a tavola, il ragazzo scuro prese una fragolina dal cesto si avvicinò a me e dopo averla intinta nello champagne me la porse davanti la bocca e quando io aprii la bocca per mangiarla lui la tirò via ripetendo il giochetto più volte per poi farmela mangiare e così via con altre cinque/sei fragoline. Gli altri due guardavano divertiti e ci incitavano a continuare suggerendo i vari frutti tra cui non poteva mancare una banana ovviamente si prestò bene al gioco con lunghe succhiate e leccate da parte mia; poi tornammo alle fragoline, ma questa volta ci fu l’aggiunta della panna e quindi ad ogni fragolina seguiva una leccata e succhiata delle dita del ragazzo scuro che sapientemente mi faceva leccare e succhiare finchè, uno dei due ragazzi venne dietro di me e mi bendò; borbottavano in silenzio, sentii lo spruzzo della bomboletta spray della panna, ancora una fragolina e uno, due dita piene di panna in bocca succhiandoli e leccandoli e ancora il rumore della bomboletta, sento la panna che tocca le mie labbra apro la bocca per fare entrare le dita ma questa volta non sono le dita è la cappella di un cazzo piena di panna, la lecco la succhio è grosso, troppo grosso, devo spalancare tutta la bocca succhiarlo, lui si muove in modo che la mia lingua possa leccarlo e pulirlo tutto e poi me lo mette di nuovo in bocca, lo spinge dentro quasi a soffocarmi e percependo un leggero senso di nausea; sento la mia sedia spostarsi all’indietro, lontana dal tavolo, riprendo a succhiare e leccare quel cazzo che solo leccandolo dalle palle alla cappella mi rendo conto quanto sia lungo, mentre mi chiedo se è il cazzo del ragazzo scuro o di quello che mi ha inculata dolorosamente in macchina, sento una mano prendere la mia mano destra che viene accompagnata sul cazzo di un altro ragazzo e poi anche con la mano sinistra che iniziai a menare entrambi menter continuavo a succhiare l’altro. Non avevo dubbi, il cazzo in bocca e del ragazzo di colore quello alla mia destra era del primo che mi ha scopata sulla macchina e quello alla mia sinistra quello che mi aveva inculata dolorosamente; avevo perso il giusto ritmo, mentre menavo i due cazzi succhiavo l’altro e dopo qualche sentivo le mani invitarmi a succhiare a turno pure gli altri cazzi, finche smisero di colpo e mi sentii prendere in braccio mi sentii sedere su una superficie dura, probabilmente il tavolo, sentii una bocca baciarmi e una mano scendere sulle mie cosce che al contatto con la mano si divaricarono, le dita che si muovevano sinuose sulle labbra umide della mia fica, sul clitoride, un dito che lentamente scivola dentro la fica per poi farmelo leccare e succhiare e ancora dentro lafica e poi in bocca finche la cappella si appoggiò alla fica, le labbra si aprono e la cappella scivola dentro, esce e rientra e ogni volta che esce entra sempre di più finchè lo sento tutto dentro, e duro, è lungo, è enorme, mi comincia a scopare io gemo e avvolgo con le gambe il suo bacino, lo voglio lo sento tutto e mi sento riempire fino al ventre, lui continua delicatamente con quella penetrazione io lo incito di scoparmi, inizio a godere terribilmente e piccoli ripetuti orgasmi fanno tremare il mio basso ventre; in preda all’eccitazione urlo dicendo che li volevo tutti e tre insieme si, volevo tutti e tre i cazzi dentro di me; mi sentii prendere dalle gambe e sollevare dai due ragazzi che mi tenevano sollevata e il terzo che mi scopava in quella posizione, ero in estasi, sentii un dito ungere l’ano e massaggiarlo, penetrarlo lentamente e gradualmente per poi scivolarvi agevolmente dentro, poi un secondo dito e poi un terzo dito provocarmi quella strana sensazione di dolore mista a piacere. Sempre bendata sentii quello che mi stava scopando nella fica prendermi da solo in braccio mentre uno degli altri due ragazzi appoggiarmi la cappella nell’ano e poi spingerla all’interno; ero schiacciata sospesa fra i due che mi scopavano in piedi, dalla grossezza dei loro membri erano sicuramente il ragazzo mulatto davanti e quello che mi aveva sodomizzata in macchina, mi sentivo sorretta da quei due cazzi che mi riempivano completamente e contemporaneamente culo e fica. Sentii il ragazzo che mi scopava davanti gemere affannosamente e aumentare il ritmo, poi un gemito più forte e un susseguirsi di pulsazioni di sperma dentro la mia fica, mi strinse forte a se mentre l’altro dietro continuava a far scivolare il suo cazzo nel mio culo finchè anche lui arrivò riversando tutta la sua linfa spermatica dentro il mio povero culo dolorante e strapazzato. Mi tennero ancora qualche istante schiacciata in braccio far i due con i due cazzi ancora duri dentro di me, poi quello davanti disse al terzo di prendere la ciotola con le fragole e poi sentii il suo cazzo uscire lentamente dalla mia fica e lo sperma fuoriuscire e anche l’altro cazzo uscire dal culo; rimasi in piedi ancora bendata e vestita con la fica e il culo sgocciolanti di sperma che sentivo scendere giù dalle cosce, sulle gambe fino alle caviglie finchè sentii la voce di uno dei ragazzi che mi chiedeva di aprire la bocca mettermi qualcosa in bocca dal sapore acre, salaticcio e viscoso, facendomi succhiare e pulire anche le dita; la masticai e sentii il sapore dolce della fragola contrastare con quello strano sapore e una dopo l’altra mi fece mangiare tutte le fragole e bere il liquido della ciotola che realizzai essere sperma, si, mi fecero mangiare le fragole imbevute nello sperma che era colato dalla mia fica. Ma il gioco non finì li, anche il terzo ragazzo mi chiese delicatamente se avevo le forze per far godere pure lui e io, nonostante la fica e soprattutto il culo erano ancora doloranti, risposi di si per cui il ragazzo mi prese per la mano e mi fece inginocchiare poi mi prese le mani poi mi chinò il capo facendomi intendere che dovevo succhiarglielo e quindi iniziai a fargli un pompino. Fra i tre lui era il meno dotato e succhiarglielo era piacevole perché riuscivo a giocare con la lingua e la bocca agevolmente , leccavo i suoi testicoli e salivo e scendevo lungo tutto lo scroto per pi riavvolgere la cappella con le mie labbra facendo roteare la lingua, finche lo sentii gemere, sospirare, i suoi muscoli addominali contrarsi e la mia bocca ricevere un susseguirsi di eiaculazioni di sperma che io ingoiai fino all’ultima goccia ripulita dalla sua cappella. Mentre Elisa raccontava la sua avventura di sesso perverso, percepivo in lei un senso di forte eccitazione e in parte nostalgia per quella avventura che in un certo senso aveva aperto in lei nuovi e misteriosi orizzonti del piacere che, con me, non avevano trovato continuità e soprattutto sfogo, costringendola per amore o per timore di soffocarli dentro finchè è esplosa in questo racconto pazzesco.
Ero eccitatissimo anche io, il racconto mi aveva creato una strana sensazione di sconvolgimento, tradimento ed eccitazione, sorridendo le dicevo ‘ma daaaiii!! Mi stai raccontando un sacco di cazzate, non è mai successo vero? ELISA ‘si, spesso me lo dico pure io che non è mai successo, che forse ero io ubriaca e non Marta. Si amore, che ti piaccia o no è tutto vero e non è finità qui perché poi”.. IO ‘no, basta! Per stasera basta, adesso ho voglia di scoparti, andiamo di nuovo in cabina, dai!’. La spiaggia era ormai deserta, andammo velocemente verso le cabine e mentre stavamo entrando in una cabina a caso una voce da dietro di noi ci salutò ‘buona sera!!’, era il bagnino che ci aveva visti, o meglio sentititi, il giorno prima (vedi cap.5 LA PUNIZIONE), ci guardava smaliziato fumandosi la sua sigaretta e aggiunse ‘Se posso permettermi, vi consiglio la cabina n.19, quella in fondo vicino al magazzino’; io ed Elisa ci guardammo un po stupiti ma poi lei fece un sorrisino smaliziato ed accettammo il consiglio andando dritti in quella cabina. La cabina era un po più larga ma la luce non funzionava e a malapena vedevamo i nostri visi, cosa non indispensabile più di tanto anche perchè iniziammo subito a baciarci con passione e foga, le mie mani scesero dritte sul culetto duro e sodo di Elisa mentre le sue mani tirarono giù il mio bermuda e con una cominciò a masturbarmi lentamente mentre con l’altra massaggiava delicatamente i testicoli; poi la sua bocca scese sul mio petto e la sua lingua iniziò a roteare alternandosi sui capezzoli e, mentre le sue mani continuavano a muoversi sinuose sul mio cazzo e sui miei testicoli, la sua lingua scese lentamente sulla pancia, sull’ombelico, sul ventre e poi iniziò lentamente a ruotare attorno alla mia cappella, la sua bocca si apri e avvolse in un caldo risucchio tutta la cappella iniziando a muoversi gradualmente su è giù lungo tutto il mio cazzo teso e duro lasciandomi andare in esternazioni che raramente, anzi quasi mai, uscivano dalla mia bocca durante i nostri normali rapporti ‘oooOOHH si mmmm!! Cosi!! Fammi sentire come e quanto sei troia, si come hai fatto tanto tempo fa con quei tre ragazzi”.’ Incitata da me Elisa succhiava il mio cazzo sempre con più veemenza e più succhiava più io mi lasciavo andare in esternazioni ‘sssiiii così, siiii succhiamelo bene troia, fammelo sentire anche a me quanto ti senti troia, dimmelo’, Elisa smise qualche istante di succhiare ed iniziò e mentre me lo menava velocemente disse ‘ssiii, mi sento proprio una troia in questi giorni, mi sento vogliosa, tanto vogliosa di sesso’ e iniziò di nuovo a succhiarmelo quando, improvvisamente, alle spalle di Elisa, inginocchiata davanti a me, si accese una luce che proveniva da un grosso foro circolare sulla parete della cabina coperto da un telo bianco con una specie di orlo al centro. Ci zittimmo di colpo, Elisa scattò in piedi e guardandoci accennammo a ridere soffocandolo con la mano sulla bocca, dall’altro lato del buco rumori di oggetti spostati e un ombra che si muoveva, sopra le nostre teste si accese una piccola luce soffusa rossiccia e dall’orlo della stoffa che copriva il buco sbucò fuori la cappella e poi un cazzo semieccitato con l’orlo che si stringeva attorno ai testicoli. A quel punto Elsa disse ‘hai capito il bagnino’!!’ L’uomo dall’altra parte non diceva nulla e anche noi eravamo zitti e immobili, mentre tenevo Elisa abbracciata da dietro, le mie mani istintivamente salirono dalla sua pancia ai suoi seni cominciando a palparle e, con le dita a forbice, giocare e strizzare con i suo capezzoli; lei si girò verso di me mi baciò con foga, aggrovigliando la sua lingua alla mia, le sue mani scesero sul mio cazzo e sui mie testicoli, mi guardò fissa negli occhi e si chinò lentamente finche la sua bocca non iniziò nuovamente a succhiare il mio cazzo e il suo culo, coperto solo dal laccetto perizoma del costume, iniziò a strusciare contro l’altro cazzo. Quella vista mi fece rivivere quella strana sensazione che avevo provato sul balcone dell’albergo (Vedi Cap.6 ‘IL GUARDONE), vedevo il culo di elisa strofinare su quel cazzo che si era allungato ed ingrossato vistosamente; poi Elisa si fermò e girandosi si inginocchiò in mezzo con i due cazzi d fianco, mentre mi guardava con il solito sorrisino smaliziato, con la mano sinistra prese il mio cazzo e con la mano destra prese l’altro cazzo e iniziò a masturbarci insieme e lentamente. A quella vista la mia mente e i miei sensi erano pervasi da un fortissimo senso di eccitazione e gelosia contemporaneamente, avevo paura ed ero curioso, il dubbio di cosa potesse accadere e fin dove potesse e voleva spingersi Elisa attanagliava la ma mente combattuta su ciò che voleva o non voleva vedere. Elisa continuava a fissarmi in modo strano e alquanto provocante e le sue mani continuavano a masturbare delicatamente il mio cazzo e quello del misterioso apparso da quel buco, sicuramente teatro di tante storie passate, poi improvvisamente si alzò e mi disse ‘adesso scopami’.’ si girò dandomi la schiena e si inarcò in avanti appoggiando una mano alla parete e con l’altra afferrò e continuò a masturbare il cazzo dello sconosciuto; io le scostai il perizoma del costume sulla chiappa e dopo aver strofinato la cappella sulla sua fica bagnata lo infilai tutto dentro di colpo e comincia a scoparla con foga afferrandola per i fianchi e penetrandola con colpi sempre più forti facendo sbattere il mio bacino sulle sue natiche, sentire Elisa gemere e godere ad alta voce, incitandomi ripetutamente e vedendola masturbare sempre più velocemente il cazzo dello sconosciuto che emetteva dei gemiti soffocati e cupi, si chinò ulteriormente e iniziò a strofinare, mi eccitava ancora di più e infatti esplosi venendo dentro Elisa che si inginocchiò davanti quel cazzo duro e gonfio, pronto ad esplodere e continuando a masturbarlo strofinava la cappella sulla sua faccia, sul collo e sui seni finchè anche lui esplose su Elisa schizzandola sulla faccia destra sul collo e sui seni, poi si girò verso di me e guardandomi smaliziata apri la bocca per farvi entrare quel cazzo sgocciolante di sperma; ero sconvolto e le feci cenno di no con la testa sussurrandole ‘no, amore non farlo’, lei mi sorrise smaliziata e girandosi ulteriormente strofinò la cappella sulla sua guancia mentre con l’altra mano prese il mio cazzo, ancora intriso di sperma e umori, e lo tirò verso la sua bocca succhiandolo e ripulendolo. In quel momento ebbi uno strano senso di smarrimento, non capivo se ero contento o scontento che Elisa non aveva succhiato quel cazzo, ero stranito da quell’ennesima situazione e soprattutto, contrariamente quanto era successo nei giorni prima, avevo provato piacere nel vedere Elisa giocare in quel modo con il cazzo di un perfetto sconosciuto. Dopo qualche istante le luci si spensero, l’altro cazzo scivolò via e noi ci ricomponemmo dei costumi e, una volta usciti dalla cabina, mentre Elisa si sciacquava sotto la doccia, guardavamo le cabine di fianco e attorno per individuare il nostro possibile ignoto partner. Non notammo nessuno e tornammo in albergo per la cena.
Dopo aver cenato avevamo deciso di uscire e magari fare una capatina al party (vedi Cap. 6 ‘IL GUARDONE), come al solito Elisa indossò uno dei suoi abitini estivi color acqua con gonna corta a pieghe e zeppe in paglia in tinta con il vestito. Facemmo la nostra classica passeggiata serale e nello stesso tempo ci incamminammo verso il luogo del party che per nostra sfortuna era dalla parte opposta della città, attraversammo tutto il centro e poi ci incamminammo lungo il vialetto pedonale tra i lidi e gli alberghi, qui, lontano dal centro, i negozi chiudono presto e solo il bar di qualche lido movimenta la serata minacciata all’orizzonte da nuvoloni neri, lampi e tuoni. La musica del party è ancora lontana e i tuoni sempre più vicini accompagnati da qualche goccia di pioggia ci fanno desistere e quindi decidiamo di andare verso la nazionale per prendere un taxi o qualche mezzo che ci riporti indietro. Mentre attraversiamo un vicoletto buio, illuminato da un lampo e seguito da un forte tuono, iniziano a scendere copiosi i goccioloni di pioggia, corriamo, giriamo l’angolo e fortunatamente una vetrina illuminata, un negozio, ma la maniglia è chiusa allora suono il campanello, la pioggia è diventata acquazzone, nubifragio, finalmente si apre la porta e piombiamo mezzi bagnati all’interno. Una graziosa, anzi una gran figona di ragazza, altissima 185-190 cm circa, capelli lisci neri lunghi occhi verdi, abitino grigio argento molto corto con un decolté spaventoso, minimo quarta, scarpe e tacchi altissimi, sorride e con chiaro accento straniero ci dice ‘credo voi non volere comprare ma solo riparare da pioggia, giusto!!’ Mentre ci scuotiamo dalla pioggia, nonostante la visione di quella stangona, ci è bastato dare un’occhiata attorno per capire che eravamo entrati in un sex shop e fra falli, cd, abbigliamento intimo sex e oggetti vari sorridemmo anche noi alla ragazza e io dissi ‘a dire il vero questa ci mancava’.’..’. La ragazza fu molto gentile, ci prese degli asciugamano e poi ci disse che il negozio chiudeva alle 22,00 e che per quell’ora sarebbe arrivato il suo titolare quindi finchè non smetteva di piovere potevamo stare tranquillamente nel negozio. Dopo qualche minuto giunse il titolare, un bell’uomo sui 35 anni, alto circa 175 cm, abbronzato e molto curato nell’aspetto, maglietta bianca disegnata con giacca e jeans elasticizzati, salutò e la ragazza spiegò il motivo della nostra presenza poi la ragazza disse che doveva scappare e che non poteva trattenersi ad aiutarlo per gli ordini da preparare e spedire e infatti ci salutò e andò via dal retrobottega. Lui si mise dietro al PC e dopo qualche secondo esclamò ‘cazzo, quanti ordini’.va bhè, mettiamoci a lavoro’ e dopo aggiunse ‘ops!! Scusate, manco mi sono presentato’. Io sono Roberto!’ Anche noi ci presentammo e mentre io e Roberto parlavamo del più e del meno, Elisa gironzolava e curiosava fra gli scaffali soffermandosi qua e là fra oggetti e biancheria intima ei Roberto, scrutandola con la coda dell’occhio, disse ‘se vuoi provare o chiedere qualcosa, fa pure’..!’ Elisa si girò e sorrise e dopo, prendendo in mano un grosso fallo disse ‘ahahaha, ma veramente la gente compra queste cose?’ ROBERTO ‘perché, voi non avete un vibratore a casa? ELISA ‘no! Sono naturalista io ahahahaha’ ROBERTO ‘ahahah, certo anch’io ma non ci sono solo vibratori, ci sono molti altri oggetti che aiutano a giocare e creare intrigo di coppia. E poi, lo sapete che in Europa una coppia su tre ha in casa un vibratore?’ ELISA ‘Andrea, che ne dici lo compriamo anche noi ahahaah’, Elisa probabilmente non si aspettava la mia risposta, IO ‘e perché no! Per me va bene, scegli pure quale ti piace. Tanto devi usarlo tu ahahaha’ ROBERTO ‘non necessariamente ahahahah’ IO ‘no! Non credo proprio ihihihih’ ELISA ‘siiii! Come no, perchè no ahahahaha’. Quello scambio di battute durò ancora per qualche minuto e tra una battuta e l’altra decidemmo di aiutare Roberto a preparare gli ordini e quando finimmo io dissi a Elisa ‘allora hai deciso cosa prendere’ Elisa raccolse la provocazione e girandosi verso lo scaffale con falli e vibratori di ogni tipo e dimensione, sfiorandoli uno ad uno con le punta delle dita e mordicchiandosi il labbro, ne prese in mano uno che per colore dimensioni e forma rappresentava il cazzo di un superdotato di colore, tant’è che si chiamava ‘Mandingo Stars’, e rigirandolo sulle mani si girò verso Roberto e disse ‘uuhhmm! Non saprei, sono indecisa, tu Roby cosa mi consigli’ ROBERTO ‘bhè, secondo me hai già scelto e pure bene visto che è uno dei più venduti!’, Roberto iniziò una accurata descrizione del fallo ‘questo è quello più completo, guarda tocca i testicoli, senti? All’esterno vi è una membrana di lattice morbido e all’interno due involucri in silicone che riproducono i testicoli e azionando questi pulsanti si può avere un effetto vibrante, oscillante e indurente’; mentre Roberto spiegava, Elisa lo guardava maneggiando delicatamente quel fallo in modo malizioso, cosa che mi creava una non poco imbarazzate eccitazione, Roberto appariva del tutto indifferente e aggiunse ‘unica nota dolente’.è un po caro, però compreso nel prezzo ci sono vari lubrificanti, essenze di vari gusti e palline anali’. Decidemmo di comprarlo, anche se non fù del tutto economico, ed io volli regalare ad Elisa un completino lingerie hot retinato fumè con inserti fuxia che Elisa volle provare e mentre andava verso il camerino Roberto disse ‘no, no nel camerino, meglio nel retrobottega’ Elisa non capì e francamente neanche io quindi Roberto aggiunse ‘quel camerino ha gli specchi magici, appena tu entri e ti specchi noi vediamo all’interno, è un giochetto trasgressivo molto richiesto’. Elisa andò a cambiarsi nel retrobottega e dopo essersi cambiata tornò da noi e appena la vidi rimasi spiazzato, attonito e alquanto imbarazzato, conoscevamo Roberto da un’ora circa, ma la cosa sembrava turbare o sorprendere Roberto e neanche Elisa che, in quei tre giorni continuava sorprendermi con le sue rivelazioni e atteggiamenti da troia, guardandoci in modo smaliziato e accattivante disse ‘che ve ne pare?’ IO ‘mmmh bello’., ti’ti sta benissimo sei molto sex’ ROBERTO ‘bhè, non credo che sia il completino ad esaltare il ‘manichino’ ma è il ‘manichno’ che esalta il completino’, poi aggiunse, ‘comunque, se posso permettermi, manca qualcosa, che taglia hai di piede?’ Io ed Elisa ci guardammo e Roberto andò nel retro bottega per tornare con dei sandali rosso vernice zeppati con tacchi da 12, si chinò davanti a lei glie li fece calzare dicendogli ‘adesso credo che non manchi nulla’. Elisa ringraziò Roberto poi disse ‘ahahahah, sembro una puttana vestita cosi’ ROBERTO ‘ciò che i nostri occhi vedono spesso sono lo specchio interiore che riflette ciò che veramente vogliamo vedere””. Ovviamente Elisa volle aggiungere anche le scarpe e la spesa lievitò ulteriormente, poi tornò nel retrobottega e mentre si cambiava io dissi a Roberto ‘scusaci ma non siamo quello che sembra’ ROBERTO ‘scusa? Per cosa?’ IO ‘magari l’atteggiamento di mia moglie appare un po ”’ ROBERTO ‘tranquillo, nessun problema, io non giudico niente e nessuno. Hai visto tutti quei pacchi? Sono ordini di gente sposata, coppie o single che vogliono provare nuove cose. Del resto anche voi avete comprato delle cose che sicuramente serviranno a farvi capire altre cose’, in quel momento Elisa tornava e Roberto continuando ‘sai quante coppie vengono qui magari solo per curiosare, o trasgredire secondo i lro desideri’ ELISA ‘in che senso, scusa?’ ROBERTO ‘il camerino per esempio, all’interno c’è il cartello che avvisa che è uno secchio magico, ma molte donne lo usano tranquillamente facendosi guardare mentre si spogliano e provano la i vari capi di biancheria’ poi ci invitò a seguirlo nel retrobottega e ci fece vedere un camerino con un piccolo divanetto e un monitor per visionare i video, poi il secondo camerino simile al prima ma con 2 buchi ai lati. Era chiaro a cosa servissero i buchi , anche perché avevamo già avuto una sorprendente esperienza (vedi Cap.8 ‘Il Bagnino’) ma Elisa volle comunque chiedere a cosa servivano e Roberto rispose ‘si può usare in coppia o single, dai buchi solitamente escono uno o due membri’ poi passammo all’ultimo camerino circolare, un po più grande degli altri due, con un divano circolare al centro e cinque divanetti doppia ai lati tutti in pelle rossa, sulla parete tre schermi lcd; anche qui Elisa sfoggiò fuori la sua curiosità e, anche se era intuibile, volle comunque sapere a cosa serviva e Roberto ‘Bhè, come vedete sopra questa porta vi è un piccolo semaforo rosso = solo guardare, giallo = solo guardare e partecipare se invitati e verde = guardare e partecipare liberamente’, ELISA ‘cioè, spiegati meglio’ ROBERTO ‘allora, curiosona! Ipotesi, tu e tuo marito entrate questa stanza, decidete di usarla con luce rossa, mentre fate sesso chi entra può solo guardare, luce gialla chi entra può guardare e decidete voi se e chi far partecipare o coinvolgere, luce verde chi entra se vuole può partecipare; la stessa cosa vale con le webcam sopra i monitor, luce rossa nessuno si può collegare e guardare via web, gialla autorizzate voi se e chi voler far guardare, verde libero accesso’, ELISA ‘uuuhm però, eccitante, molto intrigante!’. Elisa era estasiata di ciò che aveva visto e la cosa mi preoccupava molto, anche se Roberto appariva o era del tutto indifferente, probabilmente perché era abituato ad ogni tipo di spettacolo e/o situazione. ROBERTO ‘comunque, si è fatto tardi andiamo? Ahhh! Scusate, prima di andare con la spesa che avete fatto vi devo regalare uno di questi oggetti, cosa preferite?’ Elisa scelse una cofanetto bondage che conteneva un paio di manette rivestite con peluche fuxia e nero, un frustino a coda di gatto, un corpetto e perizoma in pelle nera, un piccolo vibratore anale color metallo, una mascherina copri occhi e del lubrificante anale, ROBERTO ‘ottima scelta, tra latro è l’ultimo rimasto. Se mi permettete vorrei aggiungere io una cosa, questo!’ ELISA ‘grazie!! Ma cos’è?’ ROBERTO ‘e un uovo vibrante vaginale con telecomando wireless fino a 10 metri’, ELISA ‘cos’è? Come si usa?’ Roberto aprì la confezione prese l’uovo in mano e aprì il coperchio ‘vedi questa forma si adatta perfettamente alla vagina, questa protuberanza entra fra le labbra della vagina per 3, 4 cm mentre questa piccola sfera vibra e ruota in modo alternato sul clitoride; può essere indossato sotto un normale slip oppure usare l’apposito perizoma rinforzato. Non va usato con un normali perizoma o tanga, perché non consentono una perfetta adesione con la vagina’. Elisa ascoltava con interesse e con sguardo intrigante, mordicchiandosi il labbro inferiore disse ‘mmmh interessante! Si, molto interessante! E il telecomando’! ROBERTO ‘bhè, sai questo si usa in condizioni di imbarazzo, magari a un party, una cena ecc, tu lo indossi e quando meno te lo aspetti tuo marito lo aziona. Adesso dai su, andiamo che è quasi mezzanotte’.

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