Skip to main content
Orgia

Una tranquilla giornata al mare

By 22 Dicembre 2004Dicembre 16th, 2019No Comments

Quella mattina mi svegliai presto.
Ero stranamente rilassato ed euforico. Andai in cucina a preparare il caffè e mentre aspettavo mi affacciai al balcone, era una mattinata di inizio estate splendida ed invitante. Fu allora che ebbi un’idea o forse un’illuminazione, corsi in camera e mi avvicinai ad Elena che ancora stava dormendo, bellissima. La stuzzicai baciandola dolcemente sul viso, sul collo sulle labbra. Lei inizio’ a muoversi piano piano ed a svegliarsi con un bel sorriso, si vedeva che era sveglia ma si vedeva ancora di piu che quella sveglia imprevista le stava piacendo. Ad un certo punto le dissi con tono molto dolce: ‘Sveglia pigrona, il sole è già alto ed il caffè è pronto’. Aprì gli occhi scrutandomi nella penombra della camera da letto, poi guardò la sveglia sul comodino e mettendosi a sedere sul letto mi disse con disappunto ‘Ma sei impazzito? Sono solo le sette! E sono in ferie, voglio dormire tutto il giorno’ Ma io, bastardo come sono, passai alle maniere forti spalancando la finestra e inondando la camera di luce cercando di sopportare le sue grida di disapprovazione
‘Ma che dobbiamo fare all’alba???’
Risposi ‘Alzati e mentre facciamo colazione ti svelerò i miei programmi.’
Seduti al tavolino e rinfrancati da un bel caffè forte iniziammo a parlarne
‘Allora, mi sveli questo tuo segreto o ti devo torturare?’
Beh, l’idea di farmi torturare da lei mi allettava, ma decisi di mettere le carte in tavola
‘Dai, svelta preparati che oggi andiamo al mare!’
‘Al mare? Ma come? Quando? Dove?’ era ancora mezza addormentata
‘Tranquilla, preparati e basta’ al resto penso io’.
Dopo neanche mezz’ora eravamo in macchina. Lei era curiosa, mi aveva visto caricare la macchina con tutto l’occorrente, compreso l’ombrellone, anche se sapeva che a me piaceva andare in quelli stabilimenti dove c’è già tutto, compreso il ristorante. Ma oggi era diverso.
Per la strada mi fermai ad un’alimentari chiedendo ad Elena di aspettarmi in macchina e ripartimmo subito dopo. Era passata un’altra mezz’ora e mi parcheggiai lungo un viale alberato.
Lei era ancora piu perplessa ‘Mario! Ma qui non c’è il mare? Dove siamo?’
Sorridendo le raccontai che era un posto dove venivo da ragazzo insieme ad alcuni amici e che in pochi conoscono, però avremmo dovuto farci una camminata di un quarto d’ora carichi di roba, ma che ne sarebbe valsa la pena.
Eravamo già stanchi ed Elena si lamentava e brontolava che sarebbe voluta rimanere a letto, quando d’improvviso davanti a noi si aprì un panorama unico, una spiaggia deserta che si andava a tuffare in un mare blu intenso, facendoci rimanere a bocca aperta.
Cercammo velocemente un posto dove piantare il nostro ombrellone e ci andammo a tuffare in quel bellissimo immenso mare. Sarà stata l’emozione, la bellezza del posto o piu semplicemente la bellezza della mia donna ma ero eccitato. Mi avvicinai a lei ed iniziai a baciarla e toccarla. Lei capì. Ed iniziò a fare la stessa cosa.
Mi liberai l’uccello già pronto, nonostante fossimo in acqua, e le scostai il costume penetrandola e baciandola. Facemmo l’amore in acqua, e solo chi ha provato sa quanto sia bello e complicato.
Decidemmo di uscire e di sdraiarci un po’ al sole per asciugarci e riposarci. Improvvisamente lei mi disse ‘Amore, che ne dici se prendo il sole in topless? Tanto qua non ci conosce nessuno’ La cosa mi stupì molto perché in passato le avevo chiesto io di stare in topless ma lei si era sempre rifiutata, ma stavolta logicamente acconsentii.
La guardai, era splendida! Baciata dai raggi del sole e coperta solo da un piccolo perizoma che lascia poco all’immaginazione e molto al desiderio. Mi costrinsi a distogliere lo sguardo dal suo seno e buttandomi sull’asciugamano sperando di dormire un po’. Ed in effetti mi addormentai.
Al mio risveglio erano passate almeno due ore e lei era li che dormiva accanto a me con il suo seno alla vista delle poche persone presenti. Notavo lo sguardo degli altri uomini posarsi sulle sue forme.
Improvvisamente sentii da lontano una voce che mi chiamava ‘Mario’ Mariooooo’ sei proprio te? Mario!’ Ero un po’ spaesato pensando, anzi sperando, che chiamassero qualcun altro, ma appena misi a fuoco vidi Giovanni con sua moglie Franca che si stavano avvicinando a noi. Ero imbarazzato e confuso, avrei voluto far rivestire Elena che si stava svegliando proprio in quel momento, ma ormai era troppo tardi.
Mi alzai per salutare i nostri amici, e vidi lo sguardo di stupore ed eccitazione di Giovanni posarsi sulle tette della mia donna. Dopo in brevi e dovuti convenevoli speravo che se ne andassero, invece ci chiesero se potevano sdraiarsi vicino a noi così avremmo potuto passare qualche ora insieme. Come dire di no? Giovanni era un bel ragazzo della mia età, con il quale avevo condiviso serate divertenti e notti brave, fino a che si era sposato con Franca, di due anni piu giovane e molto carina, direi ben fatta con un bel seno e con un culo che fa girare la testa. In effetti ero curioso si vedere quella bellezza in costume. Iniziarono a sistemarsi, e mentre stavo pensando se far mettere il reggiseno a Elena, Franca si levò la maglietta rimanendo a seno nudo, una bellissima e soda terza misura davanti ai miei occhi. Ero piu tranquillo, ma anche eccitato. Elena se ne accorse e mi bisbigliò in un’orecchio ‘Porco, ti piacerebbe toccarle, eh?’ Era verissimo.
Andammo a fare il bagno quasi subito, giocando come ragazzini a schizzarci e rincorrerci, e notavo come Giovanni si avvicinasse spesso ad Elena con qualsiasi scusa, sfiorandola sensualmente o prendendola in braccio per farle fare i tuffi e sicuramente, con la scusa, di toccarla.
Feci lo stesso con Franca, la quale sembrava gradire il trattamento, soprattutto quando la mia mano si faceva un po’ piu audace. Uscimmo ed andammo sotto l’ombrellone presi da una fame vorace. Dopo pranzo mi sentivo bruciare la pelle, e chiesi ad Elena se volevamo andare un po’ al fresco visto che c’era una bella pineta alle nostre spalle, lei acconsentì ed anche Giovanni e Franca ne furono entusiasti visto che il sole stava picchiando duro. Cercammo un posto riparato e fresco e ci sistemammo.
Però il mio cervello non pensava ad altro che ero in una pineta con due bellissime donne praticamente nude ed il solo vederle non mi lasciava indifferente. Elena se ne accorse, si avvicinò a me e mi disse ‘ma non sei mai stanco di scopare?’
La guardai inebetito ‘Come?’ chiesi e lei ‘Non ti sei accorto di avere un’erezione?’
In effetti non mi ero accorto che il mio uccello si era risvegliato. Istintivamente guardai verso Franca sperando che non si fosse accorta di niente, invece stava proprio guardando lì con un bel sorriso in bocca. Ero imbarazzato, che fare?
Elena invece di aiutarmi iniziò a baciarmi sul collo e le mie mani l’abbracciarono incominciando ad esplorare piano piano tutto il suo corpo, indugiando a lungo sui suoi capezzoli.
Con la coda dell’occhio vidi Franca che stava slinguando Giovanni, mentre lui la stava toccando il ogni parte. La situazione era troppo eccitante per non proseguire. Iniziai a succhiare le tette della mia ragazza, mentre la mia mano era scesa verso la sua fica, le scostai il perizoma ed iniziai a masturbarla, lei gemeva e dimenava il bacino in modo molto sensuale, il mio uccello stava scoppiando. Lei se ne accorse, me lo tirò fuori ed inizio a segarmi.
Non avevo piu pensato ai nostri compagni, mi voltai e vidi una scena splendida: lei era sopra di lui, si era impalata e stavano scopando come forsennati. Le sue tette che oscillavano mi stavano ipnotizzando.
A quel punto misi Elena sdraiata e la penetrai selvaggiamente. Mentre scopavo la mia donna guardavo il mio amico che veniva fottuto dalla sua. Che situazione. Andammo avanti per un po’ fino a che Giovanni fece alzare Franca, la quale lo prese in bocca facendolo sparire tra le labbra, la osservai estasiato mentre rigoli di sperma le scendevano dai bordi della bocca.
Proprio in quel momento si staccò dall’uccello appagato di Giovanni, si avvicinò ad Elena e’ la baciò. E si, Franca baciò Elena mentre aveva la bocca sporca dello sperma di Giovanni. A quella vista non ce la feci proprio piu, estraendo l’uccello dalla fica lo portai vicino alle labbra delle due donne, le quali non si fecero pregare ed iniziarono a succhiarmelo insieme contendendosi il mio sperma mentre io stavo avendo uno degli orgasmi piu violenti della mia vita.
Quando mi ripresi le due donne stavano cercando di rianimarmelo ma vidi Elena che si contorceva e si dimenava, mi voltai e la faccia di Giovanni era sparita tra le sue cosce. Allora presi Franca succhiandole le bellissime e tanto desiderate tette e masturbandola.
Lei si girò, chiedendomi di mettere il mio uccello nell’oggetto dei miei desideri, il suo culo che tante volte avevo sognato. Ero in estasi e decisi di accontentarla ed in fretta. Dopo poche spinte sentii la mia ragazza gemere di piacere, stava cavalcando il cazzo di Giovanni e sembrava una forsennata. Decisi di aumentare il ritmo sentendo Franca che diceva ‘O mio dio’ Mario’ mi spacchi tutta’ non fermarti”.
La vista della mia donna scopata da un altro uomo invece che fermarmi mi incitò ancora di piu, cosa che Franca intuì e sfruttò a suo favore facendosi spaccare il culo da me. Ma non ero ancora soddisfatto, volevo regalare alla mia donna un’emozione totale, uscii dal culo di Franca e mi portai su quello di Elena. Aveva la fica in fiamme e quando appoggiai il mio uccello sul suo buco non oppose resistenza, la penetrai in solo colpo’ Sentii un suo grido di dolore trasformarsi in mugolii di approvazione mentre io e Giovanni ci muovevamo all’unisono riempiendo i suoi buchi. Lei stava scoppiando e non ho idea di quante volte fosse venuta.
Intanto Franca partecipava toccandoci e toccando lei, ma si vedeva che era impaziente, così decidemmo di darle la sua razione di cazzo. Scambiandoci i ruoli, io la presi nella fica e Giovanni la inculò.. dire che gradì il trattamento è dire poco, si muoveva come un’indemoniata mentre io e suo marito avevamo trovato un’ottimo ritmo muovendoci all’unisono e senza darle la possibilità di prendere fiato.
Lei ci incitava ‘dai.. si ‘ scopatemi.. non fermatevi’ sono la vostra troia” mentre Elena le succhiava i capezzoli che erano diventati di marmo. Non so dire quanto durammo, ma fu una cosa lunga piacevole e massacrante.
Quando non avevo proprio piu energie lo estrassi dalla sua fica, ormai viola, e lo portai alle fresche labbra della mia donna la quale non si fece pregare succhiandolo con una passione che non avevo mai visto, ed anche Giovanni fece uguale con sua moglie.
Dopo poco vennì ed Elena assoporò tutto come se stesse bevendo un vino d’annata, un misto di sperma e succhi vaginali di un’altra donna.
Giovanni esplose sporcando viso e capelli di Franca con il suo sperma. Crollammo distrutti e soddisfatti su ciò che rimaneva dei nostri asciugamani. Che esperienza stupefacente!
Ci salutammo promettendoci di rivederci magari a cena a casa di qualcuno di noi!

Leave a Reply