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Poesia Erotica

LA FABBRICA ABBANDONATA

By 8 Dicembre 2006Dicembre 16th, 2019No Comments

L’ultima stella cadente
ha varcato l’immenso infinito
del sogno,
ha lasciato alle sue spalle
due pupille furtive
e le gioie fuggitive
del mondo.
Dorata &egrave ancor
la corona di nubi
che accompagnò l’astro supremo
ai recessi turchini del silenzio,
il profumo vago dell’assenzio
esala dalla tua carne
inebriata di passione.
La fabbrica bianca
dorme solitaria tra le brume,
grigio grigio un fumo di macchine
sale ai cieli stellati
mentre la voce cupa del maestrale
svela il mistero del male.
Oh, lo crederesti tu?
Nel vecchio stabilimento abbandonato
nessuno abita più.
Soltanto i neri corvi
dimorano oltre i suoi vetri rotti
e non s’ode da millenni
il rumore tetro delle betoniere.
Le alte e grigie ciminiere
sfidano le vette impossibili
dell’universo,
accarezzano la luna
e le stelle che brillano per l’eterno.
Se sapessi,
quanti operai tristi
varcarono quelle soglie,
quali sofferenze e che sconsolati affanni
videro quelle mura antiche,
ora baciate da un manto d’edera!
Uno sguardo,
una lusinga,
un sentimento,
tutto questo
e nient’altro
sogna adesso sotto gli astri bianchi dell’immenso,
l’ultimo lume della notte s’&egrave già spento,
ad altro che a due ciglia morbide io non penso,
purpuree, chiare e languide sono
le forme perdute dei monti,
lontani,
avvolti da un manto di nebbie,
mentre ogni tuo sussurro
come un balsamo
si spegne.

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