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“Marinella, e Marco.”
Oddio, proprio lei! Mi alzo, spostandomi al nuovo banco assegnatomi dalla prof di italiano. Ha deciso di alternare un ragazzo ad una ragazza, nel tentativo di mettere un freno a tutto il casino in classe.
Quando faccio per sedermi lancio un’occhiata alla mia nuova vicina di banco, che però non sembra per niente interessata alla riorganizzazione dei posti. Provo a salutarla.
“Ciao, sono Marco.”
Si volta verso di me con un’espressione annoiata. “Si, ho sentito. Tu già sai chi sono, no?”
“Si, si…”
Non so bene cosa dire e allora rimango in silenzio mentre la prof finisce di riassegnare i posti. Tutti gli studenti della scuola conoscono Marinella. È una delle ragazze più popolari, ha sempre un gruppetto di tipi al seguito con cui chiacchiera e scherza. È diversa dalle altre compagne, che tendono a fare amicizia fra di loro, Marinella sembra trovarsi perfettamente a proprio agio anche coi maschi. E naturalmente ci sono le voci che arrivano anche a noi nerds, troppo timidi ed imbranati per parlare con le ragazze, e che quindi da loro veniamo totalmente ignorati. Le dicerie descrivono Marinella come molto disinibita. Ad esempio si dice che uno ad uno si sia fatta tutta la squadra di pallavolo dell’istituto. Ci sono voci folli come quella sul bidello, a cui una volta avrebbe fatto una sega. E per rimanere alla pallavolo, c’è la storia che ormai e’ diventata una leggenda della scuola. Si dice che l’anno scorso, dopo la vittoria al torneo contro gli altri istituti superiori della provincia, lei abbia festeggiato negli spogliatoi con la squadra, facendo un pompino a tutti e dodici i giocatori. Che robe che si raccontano… ma chissà se c’è un fondo di verità. Me la immagino, che prende il cazzo di Fabio in bocca, e lo succhia, e poi quello di Marco, Andrea, e poi tutti gli altri, facendoli sborrare. Pensa se fossi stato anch’io parte della squadra, l’avrebbe preso in bocca anche a me? Le sue labbra, sul mio cazzo. Oddio, solo all’idea ce l’ho tutto duro! Chissà cosa si prova a sentire la bocca di una ragazza scivolare lungo il cazzo, che lo lecca, lo succhia… dev’essere una sensazione meravigliosa, non riesco a pensare a nulla di piu’ eccitante… oggi non dovrò rileggere il fumetto porno che tengo nascosto in cameretta, per segarmi prima di fare i compiti. Immaginare le labbra di Marinella attorno alla mia cappella mi farà venire in un attimo. Se solo le nostre compagne immaginassero, quante sborrate ci facciamo pensando a loro… le più fighe avranno provocato litri e litri di sborra di noi segaioli.
Provo a sbirciarla. Sta disegnando qualcosa mentre la prof parla di Leopardi, la solita palla.
Marinella non è la più figa del liceo ma è una tipa, e ha proprio un bel fisico. A volte porta la camicetta con un paio di bottoni aperti, una bella scollatura che lascia intravedere la forma del seno, non abbondante come quello di altre tettone ma bello, provocante, sembra essere così sodo. Quante volte sono rimasto ad ammirarlo, mentre lei era distratta in altre cose, sperando che la camicetta si aprisse ancora un po’, per poter vedere un centimetro di pelle in più..
Ma è la sua personalità a mettermi in soggezione. Così sicura di sé, sfacciata anche coi prof, non si fa problemi a rispondergli. Ed i ragazzi di cui si circonda, tutti quelli più popolari e smaliziati della scuola, quelli che fanno sempre casino e finiscono nei guai. Ed invece a noi più sfigati non ci caga proprio. Chissà, ora che ce l’ho compagna di banco, se riuscirò a parlarle qualche volta, superando l’emozione e la mia timidezza, magari finirò per conoscerla un po’.
Ecco, forse no, non sarà così facile. Come succede sempre appena suona l’intervallo se ne esce dalla classe e se ne va chissà dove, seguita dal solito gruppetto di ragazzi. Ecco che cominciano a fare battutine sceme, a cui lei risponde sorridente e civettuola. Ed ecco Alessandro, uno dei più sfacciati, che la stringe in vita, e poi quella mano che scende, e le tocca il culo, e lei che lascia fare. Cazzo, che invidia! Provassi a farlo io, mi arriverebbe un ceffone in faccia. Ma quanto vorrei che fosse mia quella mano, e poter toccare il corpo di una ragazza con impunità, provare quella sensazione, la palpata… cazzo, tutte le fortune hanno quelli, sono fighi e stronzi e con le ragazze sembrano poter fare tutto quello che vogliono. Si mettono assieme alle tipe più belle, le baciano, le toccano culo e tette, e chissà che altro si fanno fare. E a noi sfigati non ci resta che fantasticare e farci le seghe. Si’, le ragazze ci chiamano proprio cosi’ a noi, per sfottere, i segaioli. E la verità e’ che hanno perfettamente ragione, a noi non ci resta che accontentarci delle seghe.

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