Skip to main content
Racconti 69

DIARIO DI UN CORNUTO

By 3 Settembre 2014Febbraio 9th, 2020No Comments

7 LUGLIO
Sabato ho finalmente portato al mare Lucia con sua madre e Martina. Finalmente sono solo, senza quella spacca coglioni tra i piedi. Gli ultimi giorni prima della partenza era insopportabile. Nervosa per il caldo, per gli ultimi impegni di lavoro non le andava bene nulla. Ogni minimo motivo era buono per scatenare discussioni tremende. Ora sono solo, posso concentrarmi sul lavoro e al rientro a casa nessuno mi frantuma i marroni.
Non la sopporto più, oltretutto sono almeno due mesi che non si lascia scopare. L’ultima volta &egrave successo in quel WE di Maggio, soli e senza Martina.
Anche lei, adorabile ma una ragazzina di sette anni non &egrave mai stanca, non ne posso più.
Lucia ha dichiarato che si metterà a dieta e farà sport. Come tutti gli anni, tante parole e pochi fatti. Secondo me lo dice per spronarmi a fare altrettanto, effettivamente la mia pancia stà aumentando, tanti pantaloni mi tirano, sono diventati stretti in vita.
Con il premio per l’obiettivo commerciale ne comprerò di nuovi.

14 LUGLIO
Nel fine settimana sono andato al mare, a trovare la famiglia. Martina &egrave adorabile, si diverte moltissimo con i suoi amichetti della spiaggia, la nonna la controlla e Lucia può dedicarsi alle suo passioni: la lettura e la cura del corpo. Segue un regime alimentare e frequenta una palestra, &egrave in forma. Non posso dire lo stesso di me. In costume da bagno sono ridicolo, come dice la Litizzetto sembro un merlo, pancia prominente e gambe magre.
L’obiettivo commerciale &egrave vicino, un piccolo sforzo ed il premio &egrave mio.

”.

24 LUGLIO
Questo fine settimana &egrave successa una cosa incredibile. Sabato era nuvoloso ed io facevo due passi sulla passeggiata, quando ho visto Luisa (che mi aveva detto di voler andare in palestra) entrare in una casa sulla statale. Lei non mi ha notato, ero nascosto da un chioschetto. Ero stupito ed ho cercato di capire se ci fosse una palestra in quel condominio. I campanelli erano tutti intestati a persone. Incuriosito sono entrato nel cortile, che era aperto, ma niente che potesse far pensare ad una palestra. Allora ho girato dietro la casa e sono salito sulla collina che &egrave subito dietro, pieno di rovi e sterpaglie una fatica micidiale.
Al quarto piano c’erano delle finestre aperte per il caldo e ho potuto vedere (ero a venti metri circa) una donna ed un ragazzo che facevano esercizi, sembrava una stanza attrezzata dentro un alloggio. Ho atteso oltre un’ora e poi ho visto la donna uscire, era proprio Lucia ed usciva da quel caseggiato insieme ad un bagnino dei bagni Lido, o forse &egrave il barista. Un ragazzino di venticinque anni circa con un fisico super palestrato. Si sono salutati in cortile, poi lui ha preso un motorino e lei ha ricominciato a correre verso casa (un chilometro!!). Il saluto &egrave stato amichevole, nulla di compromettente, ma la cosa mi ha incuriosito.
Ho comunicato che sarei tornato al lavoro come previsto invece Lunedì mattina sono andato nel paese vicino ed ho comprato un cannocchiale e dei microfoni con il loro ricevitore. Funzionano solo fino a trenta metri, ma nel mio caso sono sufficienti. In pausa pranzo, mentre il ragazzo lavorava al bar ho cercato di entrare in casa sua e, sorpresa, la porta dell’appartamento era aperta. Sono entrato ed ho nascosto i tre microfoni uno in camera da letto, uno nella stanza attrezzata a palestra ed uno in ingresso, quindi sono tornato sulla collina ed ho cercato un posto da dove tener d’occhio l’appartamento senza essere notato, c’&egrave un terrazzamento abbandonato con un olivo e dei cespugli che &egrave perfetto. Col cannocchiale vedevo la stanza come fossi ad un metro ed i microfoni funzionavano bene.
Verso le tre il ragazzo &egrave rientrato, si &egrave fatto la doccia e si &egrave vestito con maglietta e calzoncini, dopo mezz’ora suona il campanello.
‘Chi &egrave?’ chiede lui.
‘Sono Lucia.’ La risposta.
‘Sali, puntuale come sempre’
Dopo alcuni istanti appaiono nella stanza-palestra. Anche lei &egrave in maglietta e calzoncini. E’ molto bella, leggermente sudata per la corsa.
Iniziano a fare esercizi ginnici, il ragazzo (che scopro chiamarsi Jimmi) la consiglia e la aiuta, mi sembra in modo professionale.
‘Potevo andare a lavorare, una giornata persa e trecento euro buttati’ penso.
Continuando ad osservarli noto che lui non perde occasione per toccare Luisa, la aiuta ad alzare una gamba, le prende i fianchi per indicarle come eseguire un esercizio, le prende la mano mentre le spiega a cosa serva un movimento. E lei non si ritrae, anzi sembra turbata da questo contatto, arrossisce per i complimenti che lui le rivolge senza risparmio.
Ad un certo punto, dopo un’oretta lui si allontana per prendere da bere, lei si china per raccogliere l’asciugamani ed emette un lamento.
Rientra Jimmi che vedendo la sua espressione sofferente le chiede cosa sia successo:
‘Piegandomi ho sentito una fitta all’interno della coscia’ spiega Lucia. Il ragazzo si avvicina e la tasta per sentire dove sia il punto dolorante, la invita a sdraiarsi e le spiega come posizionarsi per non poggiare sulla schiena, quindi inizia a massaggiare la parte dolorante.
Il massaggio prosegue a lungo, inoltre si spinge sempre più verso l’inguine. Non vedo chiaramente il volto di Luisa ma la sento accelerare la respirazione e rispondere con una voce affannata alle domande dell’uomo che si informa sugli effetti del massaggio.
Dopo alcuni minuti Jimmi dichiara: ‘Per eliminare il dolore devo creare più calore, me lo permetti?’ alla risposta affermativa di lei vedo che abbassa la testa verso l’interno cosce di mia moglie.
Lei inizia a mugolare, cerca di spostare l’uomo che &egrave molto più forte e non se ne dà ragione. Inizia a tremare, a scuotere la testa e le braccia, a mugolare sempre più forte ed infine inizia sussurrare:
‘Mio Dio, mio Dio’ la cosa continua per alcuni minuti interminabili, poi lei prorompe in un grido e attira la testa del ragazzo sempre più dentro di lei.
Lui solleva la testa, ha uno sguardo luciferino,.
‘Tutto bene professoressa? Passato il dolorino?’ domanda.
Mia moglie ansima:’Mio Dio, non ho mai provato una sensazione così pazzesca, i brividi mi hanno stravolta. Sono ‘..sconvolta. Non volevo”’ io ho una figlia, un marito’.’
‘Tranquilla, non &egrave successo nulla di anomalo. E’ solo passione professoressa. Io ti desideravo da tanto, sei bellissima’
Lei &egrave rossa come un peperone, sia per l’eccitazione che per i complimenti. Si ricompone.
‘Ora devo andare, non posso fermarmi, Grazie’..’
‘Ci vediamo domani’ dichiara Jimmi con tono sicuro.
‘SI”no, forse. Non lo so””ancora grazie di tutto’ balbetta Lucia mentre esce.
Io ero sorpreso, non avrei mai creduto che lei avesse atteggiamenti così infantili, da ragazzina alla prima cotta. Lei una stimata professoressa liceale, fredda e anche leggermente perfida.
Io sono tornato a Torino per lavorare, ma il giorno dopo non riuscivo a concentrarmi.
Ero dubbioso, Luisa sarebbe tornata da Jimmi o no? E cosa sarebbe successo.
All’una sono salito in vettura, ho dichiarato di avere un impegno e mi sono fiondato verso la Liguria.
Sono arrivato alla mia postazione alle 15 e trenta, le finestre verso la collina erano aperte, essendo rivolte a nord garantiscono un certo ricircolo e raffrescamento.
L’appartamento sembrava deserto, anche se dai microfoni sentivo dei rumori come di una televisione accesa.
Dopo alcuni minuti vedo Jimmi, in canottiera nera e calzoncini aderenti. E’ solo. Luisa non &egrave venuta, si &egrave resa conto che una storia con un istruttore di palestra, oltretutto più giovane di lei di almeno dieci anni non ha futuro. Ha deciso di privilegiare l’importanze della famiglia.
Sono quasi le quattro, io sono incerto se tornare al lavoro, ora che sono più sereno, quando suona il campanello.
Dopo alcuni secondi vedo Luisa, &egrave chiaramente turbata, indossa una canottiera bianca e dei calzoncini stretch dello stesso colore. Mi rendo conto di quanto sia bella, ha cosce forti ma non cellulitiche, un seno magnifico che risalta sotto la stoffa, capelli e occhi scuri, &egrave molto femminile.
‘Ciao, scusa ma non sapevo se venire. Questa notte non ho dormito ero molto turbata da ciò che &egrave avvenuto ieri’.’ &egrave la sua prima frase, appena entrata.
Quel bastardo di Jimmi &egrave certo che oramai lei sia disponibile, lo comprendo dal suo sguardo allegro, sicuro di s&egrave.
‘Amore, scusami. Ma io ti amo, da tanto, da quando ti ho vista.’
‘Ma io sono più vecchia di te, sono sposata’.’ Ribatte lei.
‘Sembri più giovane di me, e tuo marito’..lui pensa solo al lavoro, alla carriera. Ieri mi hai detto che non avevi mai provato le sensazioni che io ti ho trasmesso. Sai perché? Perché io ti ho trasmesso amore, passione, desiderio. Tuo marito ti trasmette solo’..aridità. Lui non ti merita.’
Lei &egrave turbata da queste parole.
‘Vieni’ dice Jimmi e la prende in braccio. Lei si aggrappa alle sue forti spalle, sente i suoi muscoli che la sorreggono, si concede alla sua bocca.
Mentre la porta in camera da letto la bacia e lei ricambia, con passione crescente. Con un trasporto che non ho mai visto.
Dopo averla deposta sul letto le ha tolto le scarpe ed ha iniziato a baciarle i piedi, a leccarle le dita e poi tutta la gamba, risalendo verso l’inguine. Lei all’inizio si &egrave opposta, poi ha iniziato a rilassarsi, a sospirare con forza, ad eccitarsi.
Con calma lui le ha sfilato i pantaloncini, poi la maglietta con il reggiseno ed infine le mutandine, bianche, di tipo sportivo lasciandola nuda di fronte a se, indifesa ed esposta.
Le faceva continui complimenti sul suo corpo, sulla sua pelle vellutata, sul suo seno sodo e grande, sulla vulva. Ha iniziato a leccarle la vulva, aprendosi la strada tra i suoi peli e cercando il clitoride. Lei apprezzava tutto con sospiri, ansiti e rantolii. Baciava il ragazzo tutte le volte che poteva e si lasciava guidare da lui.
‘Ora ti farò godere, vedrai sarà bellissimo, ti piacerà da matti professoressa.’ Ha annunciato lui e oltre a leccarla ha infilato due dita dentro di lei ed ha iniziato a muoverle,dapprima piano, poi sempre più velocemente. Lei in breve ha iniziato a sobbalzare ed a chiedere che cosa le stava facendo.
‘Ti stimolo l’interno della vagina, il punto G, mentre ti lecco. Immagino che il maritino non lo abbia mai fatto’ ha risposto con tono ironico.
Lei gli teneva i capelli tirandolo verso il suo monte di venere, come lo volesse dentro di sé.
Dopo dieci minuti di questa stimolazione Lucia &egrave scoppiata in un urlo liberatorio iniziando a tremare squassata dall’orgasmo.
Jimmi continuava a leccarla, vedevo la lingua farsi strada tra i suoi peli e le grandi labbra per concentrarsi sul clitoride mentre due dita la penetravano interamente, non le concedeva pausa.
‘Godi amore mio, godi. Spruzza il tuo nettare d’amore. Sei bellissima. GODIIIII’
‘Mi scappa, mi scappa la pipì, non riesco a trattenerla”.OHHHH”’MIO DIOOOOOO’ strillava Lucia mentre continuava a tremare, sembrava avere le convulsioni e degli umori uscivano dalla sua vagina, copiosamente.
Lui si &egrave leccato le dita, facendosi vedere da Lucia e poi la ha abbracciata baciandole il collo, le spalle, i capelli.
“Tranquilla, non &egrave pipì &egrave il tuo piacere che sgorga” ha detto Jimmi baciandola.
Lei si &egrave lentamente calmata. Lui le parlava:
‘Amore mio bellissimo. Professoressa adorata ti amo. Sei bellissima, ti meriti un uomo che sappia coccolarti e farti felice. Non devi più pensare agli altri, devi pensare a te stessa, ti meriti gioia e piacere.’
Questi discorsi la tranquillizzavano e la rendevano felice: lei non stava tradendo me, ma si stava prendendo ciò che io non le davo. Questo era il concetto che Jimmi ribadiva continuamente e per lei era comodo accettarlo.
Hanno ripreso a baciarsi, poi lui &egrave sceso a baciarle i seni, quei seni meravigliosi, bellissimi, grandi ma sodi. Lei lo accarezzava, seguendo i suoi muscoli, apprezzando la sua forza. Annusando il suo odore che la inebriava.
Lui si &egrave alzato e, dando la schiena alla finestra, si &egrave abbassato i calzoncini.
‘Ohhh’ &egrave stato il commento di mia moglie ‘&egrave grosso.’
Lui le ha preso la mano posandola sul suo pene e lei ha iniziato ad accarezzarlo, quindi ha avvicinato la testa ed ha iniziato a leccarlo, a succhiarlo, a introdurlo in bocca.
Io dovevo pregarla per un bacino, una leccatina veloce e schifata ed ora la vedevo introdurre tutto il cazzo di quel ragazzo nella bocca.
Lui si &egrave sdraiato ed ho potuto vedere le sua asta, era più lungo e più largo del mio, e completamente depilato.
E lei lo ingoiava, guidata dalla mano di lui lo ha infilato tutto in bocca, rischiando di strozzarsi, tossendo, ma decisa a non smettere.
‘Si, vai così amore mio. Dai professoressa, dacci dentro.’ La incitava Jimmi.
Quando glielo avevo chiesto io dopo due leccate si alzava e voleva far l’amore, ora stava succhiandolo da almeno due minuti e non accennava a volersi staccare.
E’ stato lui a staccarla, a girarla sulla schiena. Le ha preso le cosce aprendole e piazzandosi in mezzo, quindi ha appoggiato il glande sulla vagina ed ha iniziato a penetrarla, lei sembrava apprezzare molto.
Si &egrave infilato in lei fino in fondo, quindi lo ha estratto e le ha chiesto:
‘Amore mio ora hai voglia di fare l’amore?’
‘Oh si, vienimi dentro ti voglio’ &egrave stata la risposta di lei che cercava di muovere il bacino verso l’uomo, lui le entrato dentro ed ha iniziato a muoversi velocemente.
‘Meraviglioso, ti prego vienimi dentro, voglio sentirti venire. Voglio che tu mi riempia tutta con il tuo seme caldo.’
Lui si muove dentro di lei, colpi profondi, energici che la fanno sobbalzare.
Lei alza le ginocchia per aumentare la profondità della penetrazione, lui continua con ritmo veloce, sembra durare un’eternità. Lucia ansima, sembra sul punto di soffocare e lancia alcuni mugolii lunghissimi. Se a ciascuno di essi corrisponde un orgasmo viene almeno tre volte, senza pausa.
Poi Jimmi accelera il ritmo, sembra sul punto di venire.
‘REIMPIMI, VIENIMI DENTRO AMORE MIO, RIEMPIMI’ grida mia moglie mentre, aggrappata alle sue spalle,continua a baciargli il collo, le orecchie, il volto.
Lui lancia alcuni grugniti e con gli ultimi affondi viene dentro di lei.
Anziché lasciarsi cadere su di lei, probabilmente per non schiacciarla, si solleva, mostrando un uccello ancora parzialmente duro, lucido di umori e con una scia di sperma che parte dal glande.
Lei lo osserva estasiata.
Poi lui si sdraia di fianco a lei, si abbracciano e ricominciano a baciarsi appassionatamente.
Ho guardato l’orologio, era da almeno novanta minuti che facevano l’amore.
Si scambiano dichiarazioni d’amore, carezze e Jimmi si concentra sul seno di Lucia giocando con i capezzoli che svettano in maniera prepotente, duri come mai prima.
Me ne sono andato, affranto e preoccupato. Ed ora? Cosa mi aspetta?
Solo oggi ho trovato il coraggio di scrivere questi ricordi, al telefono, alla sera, Lucia &egrave scostante e nervosa. Mi tratta malissimo. Questo fine settimana devo andare al mare e poi dal 1 agosto sarei anche io in ferie e dovrei trasferirmi al mare. Ma cosa mi attende? Sono terrorizzato.

28 LUGLIO
Nel fine settimana sono andato al mare. L’atmosfera tra me e Lucia era piuttosto tesa, lei mi ha rinfacciato più volte di dedicarmi troppo al lavoro e non sufficientemente alla famiglia. Un atteggiamento così indisponente che anche la madre la ha invitata a lasciar perdere, per il bene della famiglia. Sabato sera siamo usciti con degli amici (rigorosamente dopo cena perché lei deve rispettare la sua dieta); come sempre le conversazioni erano divise per genere, uomini con uomini e donne con donne. Ho comunque percepito che Lucia ha ricevuto molti complimenti per la sua splendida forma e per il nuovo look. Effettivamente indossava un abito bianco molto fasciante che valorizzava le forme, la pancia piatta e lasciava generosamente scoperte le gambe.
Inoltre ha accorciato i capelli ed ha fatto la manicure con l’applicazione di uno smalto argento, molto luminoso su mani e piedi. Ho sentito che lei affermava come tutto fosse dovuto al suo personal trainer e spiegava come questi risultati portassero anche ad un umore decisamente migliore e ad una maggiore auto-stima.
Quando siamo rimasti soli, tornando verso casa, il silenzio &egrave calato tra noi, io ho cercato di intavolare una conversazione ottenendo il solo risultato di ridare il via alle sue lamentele.
Oltretutto molto pesanti e ripetitive.
Praticamente, sentendo quello che affermava, io le ho rovinato la vita!!
Che disastro, resistere insieme sarà impossibile. Per fortuna sono tornato al lavoro ma venerdì sera iniziano le mie ferie e questo mi terrorizza.

24 SETTEMBRE
Le ferie sono finite ma non ho più avuto il tempo di aggiornare questi appunti.
Sicuramente &egrave stata l’estate più importante della mia vita, il periodo che ha prodotto i maggiori cambiamenti di sempre.
Sabato due Agosto sono arrivato al mare e, al pomeriggio, Lucia ha annunciato che lei andava in palestra. Al sabato non vi era mai andata!
Io sapevo dove andava e la ho preceduta, dotato dei miei soliti attrezzi.
Jimmi era in casa, a torso nudo con indosso solo un asciugamano drappeggiato alla vita. Era appena uscito dalla doccia quando &egrave suonato il campanello, ha subito aperto tanto sapeva chi stava arrivando. Dalla mia posizione non vedevo la porta d’ingresso ma sentivo cosa dicevano e dopo un saluto hanno iniziato subito a baciarsi.
Si sono diretti verso la stanza da letto e Lucia si &egrave immediatamente seduta sul letto, ha fatto cadere l’asciugamano che copriva l’uccello dell’uomo ed ha iniziato a spompinarlo. Riusciva ad ingoiare tutta la sua asta senza problemi, evidentemente ha fatto molto esercizio.
Il ragazzo le guidava la testa dandole il ritmo e la incitava con una terminologia oscena che solo fino a pochi giorni prima l’avrebbero indotta a mollargli una sberla. Una ricostruzione del dialogo può essere questa:
‘Forza troia, ingoialo tutto. Fammi un pompino puttanona. Oggi &egrave arrivato anche il cornuto e devi festeggiare, ti faccio brindare con la tua bevanda preferita.’
Lei sembrava non essere disturbata dal comportamento volgare dell’uomo. Lui le ha sollevato la canottiera, scoprendo il seno (non portava reggiseno).
Dopo alcuni minuti di questo trattamento la ha fatta alzare in piedi, le ha sollevato la gonna mostrando la presenza di uno string tipo brasiliano, ridottissimo e con un disegno leopardato che sembrava più adatto ad una escort che ad una professoressa d’italiano e latino.
Lui commentava, con tono sorpreso, lo stato di mia moglie:
‘Senti come sei bagnata, stai colando dall’eccitazione. Ti sei masturbata prima di venire qui o &egrave la voglia di vedermi?’ le ha chiesto.
La risposta mi ha lasciato basito:
‘E’ la voglia di scoparti, di sentire il tuo cazzone dentro di me. Ogni volta che vedo il cornuto (io) mi viene in mente il tuo meraviglioso cazzone e quanto sei capace di farmi godere e questo mi eccita.’ Dopo aver così risposto ha ripreso a baciare il suo amante con una furia a me sconosciuta.
La fredda Lucia che conoscevo era sparita.
Lui la ha posizionata sul letto, carponi con il culo in alto. In quell’istante ho realizzato che era completamente depilata, tutti i peli della vagina erano spariti e anche le ascelle erano state rasate.
‘Ora facciamo quel bel giochetto che ti piace tanto.’ Dopo aver detto queste parole Jimmi apre il cassetto di un comodino ed estrae un dildo, sembra un albero di natale in miniatura. Non era molto lungo, forse 10 ‘ 12 centimetri, lo avvicina a Lucia e glielo infila nella vagina, da dietro, quindi inizia a baciarla e a strizzargli il seno. Lei allunga la mano e gioca con il dildo, girandolo, facendolo entrare ed uscire, muovendolo in senso rotatorio.
Jimmi si posiziona dietro di lei, scatta una o due foto della figa penetrata dal dildo e poi appoggia l’uccello al solco tra le chiappe.
‘Professoressa ora scegli, ti tieni il dildo in figa e ti inculo o viceversa?’ le chiede.
‘Per carità, se mi inculi mi sfondi, mettiamo il dildo in culo.’ Risponde Lucia.
‘Ma se la settimana scorsa ti ho inculato quasi tutti i giorni e ti &egrave piaciuto, troietta. Comunque anche io oggi voglio riempirti la figa di sborra.
Ho dei progetti. Fammi vedere come giochi con il vibratore, dai, mettitelo in culo, mostrami quanto sei vacca.’
Lei esegue, estrae lentamente il dildo, lo appoggia allo sfintere e lo spinge dentro, facendolo entrare in sé fino al restringimento, quindi abbassa la testa come travolta dalle sensazioni.
Jimmi ha ripreso tutta l’operazione con il telefonino. A quel punto si stende sul letto, con il cazzo svettante e guida Lucia ad impalarsi su di lui.
‘Cazzo come sei bagnata, ti piace avere i due buchi pieni troia. Un giorno di questi invito un mio amico e ti riempiamo con due cazzi, Professoressa cosa ne pensi?’
Chiede Jimmi mentre lei si muove su di lui.
‘Si amore, come vuoi tu. Sono la tua vacca da monta. Fottimi, fottimi’ &egrave la risposta di Lucia che &egrave chiaramente succube del ragazzo.
Iniziano a muoversi con sincronia. Lei si alza ed abbassa sull’uccello dell’uomo che muove il bacino per aiutare i movimenti della donna e penetrarla fino in fondo. Intanto le succhia i seni, forse glieli morde perché lei ogni tanto lancia degli urletti.
Vedo la mano di Jimmi avvicinarsi al dildo ed attivare la vibrazione, facendo percepire in pieno la doppia penetrazione a Lucia che in breve inizia a godere.
‘Troia ora ti riempio la figa della mia sborra e tu la porti a casa e magari ti fai leccare dal cornuto. Ti piace la proposta? Così gli insegni a dedicarsi di più a te, alle tue esigenze’
‘Si, magari. Se vuoi lo faccio.’ Ansima lei, ormai travolta dal piacere.
‘Anzi, magari lo invito a casa mia e guardarti scopare. Secondo me lui ci gode a sapere che la moglie &egrave un troione.’ Insiste Jimmi con perfidia.
‘Si, hai ragione. Quel cornuto ci godrebbe. Ora però godi tu angelo mio. Riempimi che voglio sentirti sborrare.’ Ansima Lucia.
Jimmi inizia a godere, ringhia il suo orgasmo e artiglia i seni di Lucia strizzandoli con forza.
La donna urla, un misto di piacere e dolore la travolge. Si accascia sull’amante.
Jimmi la solleva, estrae il suo uccello e glielo porge:
‘Leccalo, fammi il bidet con la lingua professoressa. Lo sai che &egrave il tuo compito.’
Lucia, ancora scossa per gli orgasmi, si solleva sulle ginocchia ed inizia a succhiare e leccare il cazzo di Jimmi, lui nel contempo allunga la mano fino a giungere al dildo che &egrave ancora saldamente nel culo della donna e lo muove, lo estrae quasi completamente e lo reintroduce.
‘Se penso che il cornuto non ti aveva mai fatto provare le gioie del rapporto anale. Ed ora sei bella aperta, con uno sfintere elastico. Un culo come il tuo &egrave meraviglioso, merita di essere al centro dell’attenzione.’
Lucia ha leccato con dedizione l’asta dell’uomo che &egrave tornata ad indurirsi. Jimmi si posiziona dietro la donna, appoggia l’uccello sullo sfintere e spinge.
Lei muove il bacino per agevolare la penetrazione ed il cazzo entra in lei, apparentemente senza fatica. Fino alla base dell’asta di carne.
‘Sgrillettati mentre ti inculo, vacca.’ La incita Jimmi.
Lucia esegue, l’inculata prosegue a lungo, dopo il primo orgasmo la resistenza di Jimmi &egrave ancora maggiore. La donna partecipa molto limitatamente, &egrave provata dai ripetuti orgasmi ed &egrave svuotata di forze. Jimmi intanto riprende l’inculata con il telefonino.
Jimmi le prende la mano destra e la guida verso la vagina: ‘Forza, troia infilati due dita e stimolati dall’interno, ti voglio vedere bene puttanona.’ Lucia esegue, ormai non &egrave più lucida.
Anche Jimmi arriva all’orgasmo, potente e violento.
‘Ecco ti riempio anche il culo professoressa. Voglio che torni a casa con tutti i buchi pieni della mia sborra. La darai da mangiare al cornuto, chiaro troia. Stasera ti farai leccare da lui, ma non lo fai scopare, al massimo gli fai una sega. Ma ti deve leccare tutta, figa, culo, tette. Tutta piena della mia sborra.’
Dopo queste parole Jimmi termina l’orgasmo ed estrae il pene che porge a Lucia da pulire.
Lei esegue, ormai senza forze, infilandolo in bocca e suggendolo.
Io me ne sono andato, ormai quello che dovevo vedere l’avevo visto, Lucia si era trasformata era cambiata profondamente, in un modo che non avrei mai creduto neanche lontanamente pensabile Quella sera Lucia si &egrave fatta leccare realmente da me; ha fatto la carina, la sexy ed io ho abbozzato, mi ha spinto in mezzo alle sue cosce ed io ho eseguito, leccandola con movimenti via via più ampi e stimolandole dapprima la clitoride e poi infilando la lingua dentro di lei. Sapevo di perdere anche gli ultimi residui di orgoglio ma la ho accontentata, la cosa la ha eccitata talmente da provocarle un orgasmo fortissimo, mi ha schizzato il suo piacere in faccia. In quindici anni tra fidanzamento e matrimonio non era mai successo. Abbiamo anche fatto l’amore, ma la sua figa allargata ormai neanche mi sentiva.
Il giorno dopo ho contattato l’informatico della mia ditta e abbiamo valutato la possibilità di ottenere i file sul telefonino del bastardo. Ha dovuto venire lui a fare l’operazione ed ho speso mille euro. I soldi spesi meglio di tutta la mia vita.
Oltre ai filmati di Lucia il porco ne aveva parecchi altri, un paio di donne del paese che conosco di vista e che sono sposate.
I rapporti tra me e Lucia si sono distesi, lei si sfogava ogni pomeriggio ed era molto rilassata, quasi piacevole quando eravamo insieme. Io non sono più andato a spiare i loro incontri, ogni giorno dalle 15-15,30 fino alle 18, era umiliante.
Un giorno ha voluto andassimo a prendere l’aperitivo ai bagni Lido e mi ha presentato Jimmi. Il bastardo ha fatto il simpatico, l’amicone. Tanti complimenti a Lucia e a come si ‘impegna’ in palestra, tante lodi per i risultati ottenuti, io sapevo che fino a un’ora prima se la stava trombando ma non ho fatto trapelare nulla.
Alcune sere Lucia, come travolta da una passione incontenibile, si &egrave fatta leccare da me, ero sicuro che dentro di lei ci fosse il seme di Jimmi, ma devo ammettere che la cosa era tremendamente eccitante e mi ha portato a godere in misura sorprendente, ed anche per lei era incredibilmente piacevole. Come scusa per la sua accresciuta sensualità citava la creazione di endorfine durante l’attività ‘sportiva’ del pomeriggio, con Jimmi.
L’ultima sera, prima del rientro, Lucia mi ha informato che sarebbe uscita a cena con le amiche della spiaggia. Io ho capito che in realtà voleva accomiatarsi dal suo amante ma ho fatto finta di nulla.
Alla sera, quando &egrave uscita dal bagno dopo essersi preparata, sono rimasto senza fiato. Indossava una camicia bianca, molto aderente e che valorizzava il seno, una gonna nera, lunga fino al ginocchio e un corpetto che valorizzava la vita sottile. Capelli raccolti in una coda di cavallo, sandali gioiello con tacco alto, bijoux che con il loro luccichio facevano risaltare il suo colorito scuro e trucco piuttosto pronunciato. Non ho potuto evitare di commentare:
‘Sei bellissima, le tue amiche moriranno d’invidia. Attenta sarai corteggiatissima. Devo essere geloso?’ Lei ha sorriso, mi ha dato un bacio di saluto ed &egrave uscita senza rispondermi.
Avrei potuto andare a casa di Jimmi, per verificare che effettivamente si incontrassero ma non me la sono sentita.
Sono rientrate Martina e la nonna e, a mezzanotte, &egrave rientrata lei. Il trucco era scomparso, ma aveva un’espressione estatica.
‘Ciao, tutto bene?’ le ho chiesto.
‘Caro mio avevi ragione, sono stata corteggiata tutta la sera, sembrava avessi il miele, tutti gli uomini volevano avvicinarmi, parlarmi. Qualcuno si &egrave spinto anche oltre, mi ha toccato le braccia, mi ha abbracciato. E’ stato eccitante, mi sono sentita desiderata’ io ero confuso, era vero o inventava? Era stata con le sue amiche o con Jimmi?
‘Vieni maritino mio, senti come sono eccitata.’ mi ha detto allargando le gambe con la schiena appoggiata alla testiera del letto. L’uso continuo di quei vezzeggiativi voleva (nel cervello di Lucia) contrappormi ai maggiorativi che usava per l’amante e che sicuramente aveva utilizzato fino a pochi istanti prima. Era una ulteriore umiliazione.
‘Vieni a sentire’ io mi sono avvicinato, non vi era traccia di biancheria intima, la vagina era arrossata e umida, aperta. Anche l’ano era arrossato, aperto e pieno di un liquido denso e biancastro che fuoriusciva dall’interno. Stava perdendo ogni remora, mi stava veramente considerando il suo chuckold.
Ho percepito un odore misto di sudore, di sesso, di uomo che mi faceva vomitare.
‘Leccami, ho voglia di farmi leccare dal mio maritino’ mi ha intimato tirandomi verso di lei.
Le altre volte il seme di Jimmi era ormai rappreso, questa volta era ancora fresco, ed io lo bevevo insieme agli umori di Lucia mentre la leccavo. Evidentemente aveva goduto dentro di lei sia nella vagina che analmente.
La baldracca ha iniziato a godere quasi immediatamente, lanciava dei veri urli di piacere che soffocava nel cuscino per non svegliare Martina.
Evidentemente la situazione, la consapevolezza di quanto fosse depravato il suo atteggiamento, la eccitava oltre misura. Sembrava assatanata.
Dopo che la ho leccata lungamente facendola godere si &egrave messa a sessantanove sopra di me, mi ha preso in bocca il cazzo e dicendomi che mi meritavo un premio mi ha infilato un dito nel culo ed ha iniziato a muoverlo dentro di me. Il mio cazzo pulsava , era gonfio ed eccitato come mai prima ed era sensibilissimo, ha affiancato un secondo dito al primo e mi ha portano ad una sborrata come mai nella mia vita. Lei in parte ha ingoiato (prima volta nella nostra vita di coppia) ed in parte, vista l’abbondanza, gli &egrave colato sul mento arrivando fino al seno.
Si &egrave girata verso di me, era oscena sporca di sborra e mi ha guardato con uno sguardo luciferino, in lei non trovavo nulla di mia moglie ,di colei che mi era stata al fianco per quasi quindici anni.
Rientrati in città Lucia &egrave stata contattata dal mio avvocato che le ha comunicato la mia decisione di separarci e le ha discretamente mostrato alcune delle immagini in mio possesso, specificando che non era comunque mia intenzione utilizzarle in sede di divorzio, salvo non vi fossi costretto.
Ora io e Lucia ci stiamo separando consensualmente, Martina verrà affidata ad entrambi ed io contribuirò al suo mantenimento ma nulla darò alla vacca che non &egrave in condizione di opporsi grazie ai filmati in mio possesso.
Jimmi una sera, mentre tornava a casa in motorino, &egrave stato buttato a terra da una macchina, sembra che dopo averlo travolto lo abbiano anche picchiato.
Nei paesi le corna possono essere più dolorose che in una grande città.
Ancora qualche mese ed il divorzio sarà concluso, Lucia può godersi la sua nuova vita, continuando a provare quelle sensazioni che ormai le sono necessarie, io cercherò di rifarmi una vita per conto mio, evitando alcuni errori che non posso negare di aver commesso, non dedicherò più tutte le mie energie ed il mio tempo al lavoro.
Devo ammettere, però, che alcune sere, quando sono solo a casa, rivivo le ultime serate con Lucia al mare. Quando era una amante appassionata e coinvolgente e per la prima volta ho goduto realmente di lei. E provo un senso di rimpianto.

Leave a Reply