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Racconti 69

Paura a dormire sola

By 21 Febbraio 2009Febbraio 9th, 2020No Comments

Mi chiamo Graziella , 40 anni sposata ad un geometra , benestante alta 1,65 con una quarta di seno , insomma sono un bel tipo e quando passeggio per le vie sento gli sguardi dei maschi che mi spogliano letteralmente, non ho mai tradito mio marito anche perché ho la mia razione giornaliera di cazzo in tutti e due i buchi.
Ma l’estate scorsa mio marito accettò una proposta molto vantaggiosa di lavoro come assistente in un cantiere in Tunisia , quando me lo disse mi arrabbiai ma poi pensandoci bene un po’ di soldi in piu in casa facevano comodo , avevamo un mutuo in corso per la villettina che avevamo acquistato .
Ma io avevo paura a rimanere sola la notte e lui mi suggeri di chiedere a qualcuno della mia famiglia se veniva almeno a dormire da noi.
La scelta cadde su mio fratello Andrea di 18 anni, bel ragazzo alto piu di me biondo , studente dell’ultimo anno di geometra, cosi avrebbe potuto preparare la maturità da noi e poi avevamo una piscina che per lui era un invito a nozze.
Accettò volentieri e appena mio marito parti, doveva assentarsi per due mesi, si stabili da noi nella camera degli ospiti.
Nei giorni successivi passavamo le giornate a prendere il sole in piscina e a fare il bagno, mio fratello era sempre allegro e mi faceva tanta compagnia, al che io gli chiesi—: Ma Andrea come mai non esci un po’ a fare nuove amicizie al posto di stare tutto il giorno con una secchiona come me.
Mi rispose–: almeno che le altre ragazze fossero cosi appetitose come una vecchiona come te, sono solo delle sbarbatelle che nella testa non hanno nulla, pensano solo al telefonino e a fare le stronzette, se le inviti fuori in pizzeria dopo che le hai pagato la pizza , se le tocchi un po’ per palparle il seno ti mandano a quel paese.
Gli risposi subito—: io per te sarei appettitosa ? questo non me lo aspettavo proprio, perché non mi inviti a mangiare una pizza, però paghi te.
Mi invitò quella sera stessa in pizzeria, ci servirono un vinello che era come il rosolio , si lasciava bere che era una meraviglia, forse esagerai un po’ nel bere e quando ci alzammo per ritornare a casa mi girava un po’ la testa, mio fratello mi prese sottobraccio e mi accompagnò alla macchina e poi a casa, come salii le scale mi accompagnò in camera e io mi buttai sul letto, non ricordo nulla , sta di fatto che quando al mattino mi svegliai , mi trovai nel mio letto con solo mutandine e reggiseno.
Chiamai mio fratello e gli chiesi de mi aveva spogliato lui.
Mi rispose—: certo che ti ho spogliato io e chi se no, sai che sotto sei fatta proprio bene, fortunato tuo marito chissà che strapassate ti da a letto.
Cosa ne sai tu di strapazzare le donne a letto , sei ancora un pivello , magari sei ancora vergine ,e forse non hai mai visto una donna nuda ?
Sotto i fumi della sbornia della sera prima presi coraggio e mi tolsi il reggiseno—-: guarda come è fatta una donna sotto.
Si avvicinò a me e mi chiese—: posso toccarti il seno ?
Toccamelo pure. Mi prese un seno e me palpeggiò , come me lo toccò mi si induri il capezzolo, stavo provando piacere del palpeggiamento, Vidi che si vedeva un bozzo nei pantaloni e non riuscii a trattenermi nel tastare la consistenza, l’aveva durissimo, a 18 anni è sempre in tiro, gli abbassai i pantaloni e le mutandine e mi si presentò davanti un signor cazzo, lungo almeno 24 cm , lo presi in mano e lo scapellai, gli feci scorrere la mano segandolo, non passò un minuto che mi sborrò tutto sulla mano.
Come sborrò gli dissi—: se godi cosi presto come fai a far l’amore con una ragazza , la metti subito incinta.
Sei tu che ha la mano speciale, quando mi sego io duro di piu, Graziella dai fammi vedere la tua fighettina.
Tu sei matto , ho fatto già troppo, se lo viene a sapere mio marito il minimo che mi fa mi caccia di casa, dai Andrea adesso mettiti il costume e andiamo in piscina che io voglio prendere il sole.
Graziella , perché non prendi il sole nuda.
Mi vuoi fare per forza spogliare nuda per vedermi sotto ? Ti accontento subito.
Mi tolsi anche le mutandine e mi sdraiai sul materassino a prendere il sole, mi si parò davanti mio fratello che mi oscurò il sole, e mi disse che se non aprivo le gambe per fargli vedere la mia passerina , non mi avrebbe fatto prendere il sole.
Ero cosi eccitata, anche per il fatto che avevo visto un bel cazzo , che aprii le gambe per fargli vedere la mia fighetta, si avvicinò e io lo supplicai di non toccarmela, ma lui non me la toccò con le mani , ma si avvicinò e io sentii qualcosa di umido toccarmi la mia fighetta, era la sua lingua.
Ma sei matto? Cosa stai facendo? Ma non feci in tempo a sentire risposta che improvvisamente sentii un piacere salirmi fino al cervello , chiusi gli occhi e mi godetti la leccatina, per essere un pivello leccava divinamente, in 5 minuti mi fece avere un orgasmo intenso,, nemmeno mio marito mi faceva godere cosi quando me la leccava.
Si avvicinò al mio viso e mi disse—: sorellina , ti è piaciuta la mia lingua nella tua fighetta ? Però dovresti depilarti , ti leccherei piu volentieri.
Andrea, non ho mai goduto cosi neanche con mio marito, penso che passeremo giorni felici con te mentre manca mio marito, speriamo che prolunghi la sua trasferta.
Mi sedetti sul materassino e tirai vicino mio fratello , gli abbassai i pantaloni e gli presi in bocca il suo cazzo, l’aveva ancora in tiro, presi in bocca il suo glande e incominciai un pompino avanti e indietro , aveva una resistenza incredibile, non eiaculava subito come prima, lo succhiai per una decina di minuti e poi sentii uno schizzo di sperma inondarmi la bocca, ingoia tutto il suo sperma , ero diventata golosa e lo volevo tutto in bocca.

Decidemmo di andare a fare la spesa, per quel giorno avevamo goduto abbastanza, dopo cena ci sedemmo a vedere la televisione su divano, eravamo abbracciati come due amenti ma non facemmo nulla, ci coccolavamo come due innamorati, andammo a dormire non piu soli ma nel letto matrimoniale.
Faceva un caldo terribile e si dormiva sopra le lenzuola, mi svegliai prima io , guardai mio fratello , era a pancia all’aria, gli abbassai i pantaloni del pigiama e guardai il suo sesso, era mollemente appoggiato sulla sua pancia, lo presi in mano e lo scappellai, usci una cappella rosea che subito presi in bocca, mi fece uno strano effetto sentire che si gonfiava e aumentava di volume, si svegliò e guardandomi sorpreso e mi disse di andargli sopra con la mia figa, stavamo facendo un sessantanove da sballo, sentii che colavano i miei umori sulla sua bocca mentre mi veniva in bocca, mi girai verso di lui e ci baciammo ancora con le nostre bocche sporche dei nostri umori.

Appena alzata entrai nella doccia, mentre mi stavo insaponando entrò Andrea, mi disse che mi voleva lavare la schiena, mi fece girare di spalle e mi insaponò ma il suo intento non era quello, e mi accorsi subito quando si appoggiò al mio sedere e accostò il suo cazzo al mio sedere, mi fece inclinare un po’ in avanti facendomi aprire un po’ le gambe, appoggiò il suo cazzo alla mia figa e con l’aiuto del bagno schiuma lo fece entrare tutto, non mi meravigliai di ciò, era quello che desideravo .
Sorellina, ti piace ? Senti come ce l’ho duro, dai spingi un po’ indietro che entra di piu, che bello averlo dentro di te , ti amo sorellina, stò quasi per godere.
Gli dissi di trattenersi dal godere, volevo godere mentre mi sborrava in figa, mi pompò per una decina di minuti e quando gli dissi—–ora , sborrami dentro che stò per godere. Sentii un getto di sperma colpirmi l’utero , era bellissimo, aveva un cazzo che non si ammosciava subito dopo la goduta ma stava duro e continuava a pompare, ebbi diversi orgasmi, con mio marito non era mai successo che dopo avermi goduto dentro rimaneva duro e mi scopava ancora, mio fratello era un gran scopatore, fortunata la donna che si faceva scopare.
Andrea mi aveva goduto dentro due volte ma lui non lo tolse e continuava a scoparmi, non capii piu nulla stavo godendo ancora e mi sembrava perfino di svenire da tanto che avevo goduto, ma lui continuava a pompare fino a quando mi sborrò ancora dentro, lo tolse e mi disse di pulirlo con la bocca , al che io lo presi in bocca e lo succhiai con amore.
Terminammo di lavarci, io lavavo lui e lui me, gli presi in mano il suo cazzo e lui mi lavò la figa, non la sentivo piu mi bruciava tanto, non avevo mai scopato cosi tanto a lungo.
Quel giorno non scopammo piu , eravamo troppo stanchi e dopo cena andammo a dormire senza fare l’amore.
Il mattino seguente mi telefonò una mia ex compagna di liceo che sarebbe venuta a trovarmi, arrivò nel primo pomeriggio e io la invitai a fermarsi a cena e anche a dormire, avevo una camera in piu, ordinammo delle pizze,
parlammo del piu e del meno e mi raccontò che si era separata da suo marito, l’aveva trovato a letto con una sua amica, e adesso viveva da sola, non voleva piu avere tra i piedi un uomo era stata disgustata, lei non l’aveva mai tradito.
Sentimmo un po’ di musica e a turno con mio fratello ballammo, quando misi un cd con un lento volle ballare con Andrea, prima mi aveva detto che non voleva piu saperne degli uomini ma io vedevo chiaramente che appoggiava la pancia sul cazzo di mio fratello che si vedeva che gli era diventato duro, sentii un attimo di gelosia, Andrea era mio e non mi andava che si strusciasse a lui.
Quella notte io in un dormiveglia sentii Andrea che piano si alzava e usciva dalla camera nostra, dormiva sempre con me , e entrava nella camera della mia amica, mi avvicinai e vidi mio fratello che aveva messo una mano sulla sua bocca dicendole di non fiatare se no mi svegliava, lei non disse nulla ma prese mio fratello e lo fece sdraiare sul letto in fianco a lei, e mentre si baciavano si spogliarono a vicenda, apri le gambe in modo osceno e invitò Andrea a sfotterla, Lui non aspettava altro e la scopò per un quarto d’ora, lei continuava a guaire e a godere , gli diceva di sborrarle dentro di spaccarle la figa , gli diceva che era la sua puttana la sua porca , che gli avrebbe prosciugato i ciglioni, voleva tutta la sua sborra, solo cosi sarebbe stata felice.

Entrai di soprassalto nella camera e dissi a mio fratello—-: Caro Andrea adesso la mia figa te la scordi, scopati pure questa puttana ma con me non scoperai piu, coglione che non sei altro, non ti bastava la mia figa ?
E me ne andai in camera mia piangendo, d’accordo anche la mia era una relazione anomala , ma in quel momento mi sentii tradita e per di piu da mio fratello,dovevo trovare il modo di cacciarlo da casa mia ma dovevo trovare una scusa per giustificarmi con mio marito e con i miei genitori, stavo pensando a cosa fare che entrò Andrea, si avvicinò a me e mi disse———: scusami Graziella, non sono riuscito a non andare da lei , mentre ballavamo quando tu sei andata in cucina a prendere la Coca Cola , mi mise la mano nei pantaloni e mi disse che voleva essere scopata da me che aveva la figa che se non scopava le veniva su la muffa, e che se la soddisfavo mi avrebbe dato anche il suo culetto, mi mise la lingua in bocca e mi disse che mi avrebbe fatto un pompino con ingoio.

Andrea , sto pensando a come cacciarti, tu mi hai tradita, mi ero donata a te perché ti voglio bene ma adesso non so piu cosa fare.
Lui non mi rispose nemmeno, mi prese il viso e lo girò verso di lui, avvicinò la sua bocca alla mia e mi baciò, forzò i denti per introdurla perché io non volevo la sua lingua , ma lui insistette e io cedetti, ci baciammo e in quell’attimo vidi con la coda dell’occhio che la puttana della mia amica se ne stava andando e sbattè pure la porta seccata, che stronza, eravamo seduti sul letto e mentre mio fratello mi baciava mi fece sdraiare a pancia in su , mi spogliò nuda e si spogliò pure lui, mi venne sopra mi apri le gambe e le sollevò e appoggiò sulle sue spalle, mi guardava la figa aperta e il buchino, prese dal comodino la crema e me la spalmò sul buchino, non dissi nulla , aspettavo con ansia quel momento , che arrivò subito, appoggiò la punta del suo cazzo e lentamente ma senza fermarsi me lo infilò tutto nel culo, ebbi subito un orgasmo , mi pompò pianissimo per non farmi male, ma io ero abituata a farmi fare il culo da mio marito, godemmo tantissimo con tanto orgasmi , poi dopo avermi goduto per l’ennesima volta , senza togliere il cazzo dal culo mi disse—: sei contenta cara sorellina, hai goduto abbastanza o vuoi che continui.
Gli dissi che per adesso sarebbe bastato ma che volevo il resto tutte le notti che rimaneva a dormire da me”..Dormire ? si fa per dire””””.

Andrea dovette ritornare a casa dei miei per vari motivi, e mio marito dovette prolungare la permanenza in Tunisia per un supplemento di verifiche, allora venne mio padre a sostituire mio fratello, 64 anni in ottima salute fisico asciutto alto 1,75 cm con 75 Kg, ancora un bel tipo, stavo bene con mio padre ma a me mancava il cazzo, lo volevo tutti i giorni nei miei buchi.
In alcuni discorsi che sentii di nascosto in casa era che mio padre soffriva di disfunzione erettile, e avevo fatto un pensierino anche su di lui, ero proprio diventata una troia.
Mi recai da una mia amica delle medie che abitava vicino a noi e sapevo che faceva la commessa in una farmacia, la pregai di procurarmi del viagra che avrei fatto prendere di nascosto da mio padre, dovevo solo studiare il come.
La mia amica non mi portò il viagra perché mi disse che il suo datore di lavoro voleva la ricetta medica, ma mi portò un preparato che la dottoressa farmacista preparava per amici, aveva la proprietà di farlo venire duro almeno per due ore e non era pericoloso, bastava non esagerare con la dose.
La sera stessa mentre mio padre era in giardino a sistemare delle fioriere misi nell’aperitivo una dose normale del preparato rizzacazzi , e aspettai gli effetti, dopo mangiato e lavato i piatti ci accomodammo sul divano a vedere la televisione, vidi ad un certo punto che mio padre si agitava e continuava a sistemarsi il cazzo nei pantaloni, feci finta di nulla ma con la coda dell’occhio vedevo il bozzo che aveva.
Graziella, non so cosa mi stia succedendo, se ero a casa sicuramente la mamma sarebbe stata felice.
Papa, cosa stai dicendo , sei ammattito e poi cosa hai, sembri un indemoniato, lascia stare il coso , alla tua età ti può venire un infarto, piuttosto dovresti fare una doccia fredda.
Ma che infarto d’Egitto , guarda qui è duro come non l’ho mai avuto neanche quando avevo 20anni, da tanto che è duro mi fa perfino male.
Mi avvicinai di piu a lui e gli tirai fuori il cazzo, era veramente duro e gli dissi che lo avrei aiutato a farlo sbollire ma di stare fermo e non fare nulla, di chiudere gli occhi che ci avrei pensato io, lo scappellai piu volte, era davvero un bel cazzo, piu piccolo di quello di mio fratello ma piu lungo, pensai subito che era un bel cazzo per il culo.
Si rilassò contro lo schienale del divano e io lentamente lo segai , facevo fatica a tenerlo tutto in mano, mentre lo segavo lo guardavo era proprio un bel cazzo, se c’era mamma ne sarebbe stata felice, eiaculò in cinque minuti con una sborrata che arrivò fino alla sua pancia, ma il cazzo non accennava a smollarsi, improvvisamente mi venne una voglia matta di prenderglielo in bocca ma resistetti , avevo già fatto troppo, si alzò e mi disse che andava a dormire , forse si sarebbe calmato.
Il mattino dopo ci comportammo come se nulla fosse successo, gli guardai subito se aveva il bozzo ai pantaloncini ed ero felice che tutto era tornato nella normalità io andai a fare la spesa e lui si dette da fare per sistemare un po’ il giardino e pulire la piscina dalla sabbia e dalle foglie, a tavola mi chiese—-: Graziella , continuo a pensare a cosa ho mangiato o bevuto per farmi quell’effetto.
Non pensarci papa, si vede che l’aria di casa mia fa guarire la gente, succede anche a mio marito che quando è qui si sente un altro .
Quel giorno non osai fargli bere nulla , non volevo che succedesse qualcosa, dopo tutto aveva la sua età, ma dopo due giorni mi era venuta una voglia di scopare che dovetti farmi due volte una doccia fredda.
Quella sera dopo cena uscimmo per fare due passi in centro e al ritorno mi chiese se avevo una bibita perché aveva la gola secca, andai in cucina e preparai due bicchieri di aranciata, in cui versai una dose quasi doppi del preparato rizzacazzi.
Bevemmo le nostre bibite e andammo a dormire ognuno nella propria camera.
Io ero nel dormiveglia e aspettavo con ansia che succedesse qualcosa, dopo un po’ arrivò mio padre che mi disse—-: sei sveglia Graziella ? Guarda , mi è successo di nuovo, comincio a preoccuparmi.
Gli dissi di togliersi il pigiama e di stendersi in fianco a me, glielo presi in mano e incomincia a muovere la mano su e giu scapelladogli il glande, era un super cazzo, lo feci mettere supino e glielo presi in bocca , con un lento su e giu come se la mia bocca fosse una figa lo feci arrivare quasi al godimento.
Graziella piu piano, mi sembra che al posto tuo ci sia la mamma, sai è una pompinara perfetta quasi come te, ti amo figlia mia.
Mentre lo spompinavo , alzai la gamba e lo scavalcai, mi alzai smettendo il pompino e mi misi a gambe larghe sopra la sua bocca, mi infilò subito la lingua nella figa e a mulinello la faceva roteare , mi procurò subito un piacere immenso, mi sollevai e gli presi ancora in bocca il suo cazzo con un su e giu ingoiandolo quasi tutto ,mentre mio padre mi infilava di nuovo la lingua nella figa che era diventata una sorgente di umori, ebbi diversi orgasmi e mio padre prima che gli diventasse molle mi godette in bocca due volte con getti fortissimi.
Ci staccamo e ci baciammo come due amanti, mi confessò che desiderava questo momento da anni ma non aveva mai avuto il coraggio, ma adesso che l’aveva fatto era felicissimo, anche io gli confessai che ero sempre stata innamorata di lui, anche perché in famiglia era sempre stato un buon marito e padre amoroso e aveva sempre trattato la mamma come una principessa.
Andammo a dormire ognuno nella propria camera e per diversi giorni non facemmo nulla, ci comportavamo come se nulla fosse successo, a me andava bene anche cosi perché a dire la verità mi vergognavo di quello che era successo, ma la voglia che avevo era tanta.
Il sabato successivo era l’ultimo giorno che rimaneva con me , tornava mio marito dalla Tunisia , alla sera gli misi nell’aperitivo ancora del tiracazzi , volevo essere sua desideravo troppo il suo cazzo e lo volevo scopare per tanto tempo, non so quando sarebbe capitata un’occasione cosi, dopo cena guardammo un po’ di televisione e poi mi alzai , presi per mano mio padre e gli dissi di seguirmi, lo volevo tutto per me, lo portai in camera e lo spogliai, come gli tolsi le mutandine spuntò un cazzo durissimo ,lo presi in bocca e lo succhiai come si succhia un gelato.Mi spogliai anch’io tutta nuda , ma avevo paura che gli venisse un infarto a farmi scopare da lui, e allora lo feci stendere supino e salii sul letto e scendendo piano sul suo cazzo me lo feci entrare tutto lentamente, come fu tutto dentro iniziai un su e giu , aveva un cazzo che sembrava fatto per la mia figa, dopo alcuni minuti che lo scopavo sentii un violento getto di sperma che mi colpi l’utero, ebbi subito un orgasmo, sentivo il suo sperma che usciva dalla mia figa , mi sollevai fino a farlo uscire per poi puntarlo sul mio buchino e scendendo lentamente lo feci entrare tutto, con un su e giu come prima lo sentii godermi dentro il culo mentre io impazzivo dal godimento, andammo avanti a scoparci per alcuni minuti e poi mi accasciai sul suo petto spossata, ma senza farlo uscire , lo volevo sentire ancora dentro, ripresami un po’ lo scopai lentamente finchè non lo sentii ammosciarsi .
Dormimmo tutte e due abbracciati , quando mi girai con il sedere contro mio padre , si avvicinò al mio culetto, lo sentii indurirsi mentre me lo appoggiava al buchino, lo stuzzicai muovendo il sedere e lo massaggiai con le grinze del mio buchino ,spinsi un po’ indietro il sedere e me lo trovai tutto dentro il il mio culo, gli dissi di stare fermo, avrei pensato io a muovermi , in tanto che mi inculavo sentii le vene del suo cazzo nel mio sfintere indolenzito dalle inculate precedenti ma non volli fermarmi , lo sentii godermi dentro e godetti anche io , dalla mia figa usciva umore a tutto spiano, gli dissi di non farlo uscire che volevo dormire con il suo cazzo piantato dentro.
Al mattino andammo all’aeroporto a prendere mio marito, strada facendo mi disse—: dimmi la verità Graziella, non mentirmi non sono uno stupido, lo so che mi hai dato qualcosa per farmelo diventare duro, non mi succedeva da tanto, sicuramente scoparti è servito a qualcosa ma se non mi davi nulla , non ti facevo nulla.
Hai ragione papa, ti desideravo cosi tanto che volevo fare l’amore con te, si ti mettevo nelle bevande un preparato che mi aveva dato una mia amica commessa in una farmacia, e te lo darò cosi potrai fare l’amore con mamma, ma attenzione non abusarne perché hai una certa età e ti potrebbe capitare un infarto, sono delle pastiglie che ti darò , ma te ne darò una per volta e una alla settimana.
Graziella , mi hai reso felice, cosi accontenterò mamma , è tanto tempo che non la soddisfo, ma mi raccomando non dire nulla a lei che mi hai dato sta roba, inventerò una scusa, vieni vicino che ti voglio fare un ditalino.
Guidavo io la macchina e cosi per lui fu facile mettermi la mano in mezzo alle gambe che io allargai per facilitarlo, mi fece un ditalino che mi fece bagnare, tolse il dito e lo annusò, dicendomi—–: Graziella , se dovessi produrre del profumo lo farei come la tua figa, vedrai quanti cazzi rizzeresti’.

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