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Racconti Gay

18 anni attesi (capitolo 3)

By 28 Dicembre 2009Dicembre 16th, 2019No Comments

Passarono alcuni giorni da quando uscii dalla casa di salvatore,al ricordo dei ripetuti amplessi non potevo che riprovare un certo languore allo stomaco e anche al buchetto;
cercando di ritornare alla normalita, mi rituffai nello studio, quello per me era anno di maturità, quindi ritornai al tram tram di tutti i giorni;
scuola,studio,casa, e tutte quelle cose che fanno della vita na menata incredibile;
uno di questi giorni che credevo uguale agli altri ebbi una sorpresa, incontrai lungo la strada che portava a scuola,il mio compagno di banco; ciao guseppe gli faccio, ciao mi fa lui con aria sconsolata; che ti succede gli faccio io?? e lui dopo averci pensato un poco mi risponde; sono nella merda, se non passo la maturità i miei mi tagliano gli alimenti,sono gente all’antica e si aspettano da me il massimo:
tranquillo gli faccio io, vedrai che una soluzione la trovi, sono sicuro che qualcuno che ti dà una mano lo trovi, sarà mi fa lui, ma se non lo trovo sono fregato:
Giunti a scuola ci sediamo accanto e inizia la lezione, non so cosa mi prese ma mi venne la curiosità di guardare giuseppe, era certamente un bel ragazzo, decisamente più alto di me, moro con degli occhi nerissimi; forse lui sentendosi osservato mi guarda, e dopo qualche istante mi fà?!! senti vorrei chiederti un favore, sò che ti chiedo tanto, ma non conosco nessuno a parte te tanto bravo da darmi ripetizioni; ma dai giuseppe, non potrei, tu vivi dall’altra parte della città, per me sarebbe scomodissimo, e da me lo sai ? vivo in una casa modesta,non saprei dove farti studiare;
rimase pensieroso per un poco, poi gli si illuminarono gli occhi, dai mi fà potresti venire nei fine settimana,ti ospiterei io, e dopo ti riaccompagnerei col vespino, pensa che bello, da me ci stà il mare a due passi;
pensando a quanto mi piaceva quel posto, dopo un poco gli dissi; ok giuseppe, se per i tuoi non è un disturbo per me va bene;
evvaiii !! mi fà lui,vedrai che ci divertiremo anche:
Finalmente arrivò il fine settimana,presi il pulman che mi portava a casa da giuseppe, dopo circa un oretta giunsi davanti ad una villetta, nella targa ci stava scritto famiglia lo………….., suonai il campanello e dopo pochi secondi mi venne ad aprire propio giuseppe;
ciao mi fà, accomodati, purtroppo ho una cattiva notizia,i miei sono andati da dei parenti, penso che si tratterranno li anche per la notte,quindi ci dobbiamo accontentare di qualche scatoletta o qualcosa di precotto; questa notizia mi lasciò un poco interdetto, stranamente cominciai a sentirmi a disaggio, comunque sistemeto la mia borsa nella stanza degli ospiti, scesi giù per programmare ciò che si sarebbe studiato; ci sedemmo davanti ad una grande scrivania, uno di fronte all’altro, il tempo passava , ben presto formule e dati di tutti i generi cominciarono ad accavallarsi nel cervello, la stanchezza cominciò ad avere la meglio; a quel punto giuseppe propose una pausa,senti mi fà, io direi di aprire qualche scatoletta e gli freghiamo una bella bottiglia dalla cantina di mio padre;
detto fatto cominciammo a mangiare e a bere di gusto, il vinello scendeva che era un piacere, di conseguenza il caldo cominciò a farsi sentire; senti fà giuseppe, se permetti mi tolgo la maglietta, sto morendo delcaldo; fai pure giuseppe, questa è casa tua; detto fatto toltosi la maglietta, mi apparve un torace bellissimo,muscoloso al punto giusto, aveva qualche pelo propio a centro petto che gli dava un aria di un sexy incredibile; mi disse dai, togli anche tu la maglietta,sei rosso come un pomodoro; ero indeciso,chissà perchè intuivo che gli eventi sarebbero precipitati;
rimanemmo entrambi con i pantaloni della tuta sportiva, a quel punto giuseppe decise di mettere un film in cassetta; dopo le prime scene mi resi conto che era un porno; oddio pensai tra di me, quì si mette male:
Ma che hai messo giuseppe?? un pornazzo??, ma dai mi fà,non dirmi che non hai mai visto un porno??be si gli dissi , quindi ormai rassegnato non mi rimaneva altro che guardare anche io il film :
Passarono pochi minuti e mi accorgo che un gonfiore enorme deformava la tuta di giuseppe, devo dire che a quella vista, non volendo anche lamia di tuta cominciò a deformarsi; vedevo giuseppe muoversi continuamente sul divano, era rosso in viso ,stranamente mi accorsi che non guardava più il film ma il mio pacco;
senti mi fa, io non resisto più,devo segarmi altrimenti scoppio; detto fatto si tolse i pantaloni della tuta e le mutande, e messosi a gambe larghe comincio a spararsi una seba furibbonda; dai mi fà, chi non si sega in compagnia o è un ladro o una spia;
non sapevo che fare, ero eccitato da impazzire,cominciai a sentire delle contrazioni ormai conosciute al buchetto, pensavo tra di me,qui si mette male, se questo poi mi sputtana per tutta lascuola??nel mentre che pensavo il da farsi,giuseppe preso dall’eccitazione mi prende il cazzo con la mano e cominciò a masturbarmi dolcemente; dai mi fai io sego te e tu seghi me, dai che godiamo di più, tranquillo mi fà sarà il nostro segreto:
Guardando quel meraviglioso obelisco di carne che ad occhio e croce si aggirava sui 20 cm, persi ogni remora, cominciai a masturbarlo, sentivo le vene del cazzo che mi scorrevano tra le mani, dalla cappella di un viola intenso cominciavano ad apparire delle goccioline trasparenti, ero completamente andato, il desiderio invase ogni angolo del mio corpo e della mia mente; vedevo quel cazzo crescere e vibbrare sempre più tra lemie mani, lo volevo,lodesideravo più di ogni altra cosa, dovevo farlo mio;
quindi mi misi in ginocchio tra le gambe di giuseppe e cominciai a leccare quelmeraviglioso cazzo come un cono di gelato, andavo su e giù con la lingua, lo strusciavo sul volto, lo imboccavo tutto fino alla radice, ne gustavo ogli sapore ed odore, possedevo quel cazzo con la bocca e con l’anima:
Giuseppe dopo alcuni momenti di smarrimento si accasciò sul divano a gambe sempre più larghe gustandosi il più bel pompino della sua vita; daiiiiii succhiaaa mmmmmmmm mi fai morireee, se continui così sborro anche il cervello, aaahhhhhh vengoooo, ti posso venire in bocca??? sto per godereeeeeeeeee eccoo eccoloooooo, sborroooooo:
Sentii giuseppe irrigidirsi e contorcersi come un animale, improvvisa la sua sborra cominciò a schizzare nellamia bocca, schizzo dopo schizzo ingoiai tutto quel meraviglioso nettare, gli ripulii il cazzo con la lingua, gli divenne lucido , come nuovo, continuai a succhiarlo fino al punto di fargli ritornare il cazzo duro come il marmo;giuseppe mi guardava sconvolto ma aveva il volto rilassato ed eccitato:
all’improvviso presi la decisione finale, mi alzai e dando la schiena a giuseppe , mi calai su quel tronco di carne, allinizio il dolore fu grande, e anche se avevo il buchetto umido mi sentii aprire come una cozza, piano piano cominciai a salire e scendere sul cazzo, lo sentivo nel profondo di me, lo aspiravo col culo , lo stringevo con i muscoli, lmio cazzo roteava come un mulinello da ogni spinta del suo cazzo, il piacere cominciò a dilagare sconvolgente nel mio corpo, poi dopo un tempo indescrivibile, come un lampo una scarica elettrica parti dalmio cervello fino ad arrivare al culo, e cominciai a sborrare e a gridare come un animale ferito: giuseppe continuava a sbattermi come un indemoniato, ormai nelmio culo sarebbe entrato anche il cazzo di un cavallo, poi anche lui gridando mi esplose dentro una sborrata colossale;
ormai sfiniti ci abbandonammo sul divano, la notte e il sonno ci prese tra le braccia, l’alba ci trovo ancora uniti ed eccitati, quel fine settimana era cominciato propio bene; ci guardammo consapevoli di quello che era successo e che avremmo ripetuto più volte quell’esperienza; quindi ognuno comincio a fare colazione col cazzo dell’altro

per commenti luminosamente@live.it

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