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Racconti Gay

Andrea e Stefano

By 21 Aprile 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

(Stefy) ‘ Ci conosciamo da pochi attimi e sei già nudo in piedi, al centro della tua stanza con le gambe divaricate e il cazzo penzolante. Anch’io non ho perso tempo e sono ai tuoi piedi in ginocchio. Non abbiamo tempo, ne abbiamo perso già troppo.
Ti passo la lingua sulla cappella e poi scorro lungo l’asta che va irrigidendosi, si allunga, si allarga, continuo a leccare giù fino alle palle che raffreddo. Sospiri languidamente.
Appoggio le labbra sul tuo glande, rosso fuoco, e te lo succhio delicatamente, te lo succhio ancora e a te piace, anche molto, si capisci dai tuoi: ‘ Sìììì’ dai’ cosìììì’ ancora!!’
Le labbra avanzano millimetro dopo millimetro e il tuo cazzo, il tuo bel cazzo ‘normale’, ( di quei cazzi che guidati dalla mente fanno godere di brutto le bocche, le fighe e i culi) sparisce nella mia bocca che saliva copiosamente.
Avanzo e indietreggio con le labbra, il cazzo sparisce in bocca ingurgitato dalle mie fauci avide del tuo bastone duro, dal primo momento che l’ho visto in foto ho desiderato senza scrupolo e senza reticenze fare mio a tutti i costi.
Il pompino che ti sto facendo ti eccita da morire, diventi porco, mi insulti:’ Dai zoccola succhialo tutto!! Sììì così troia fammi godere!!’. Mi insulti e a me piace che mi dai della zoccola, mi sento zoccola con il tuo cazzo duro e vellutato che mi visita la bocca e me la riempie di piacere.
Non ce la fai più, mi spingi con le mani la testa con il ventre, muovi il bacino, mi stai scopando in bocca. Dalla mia bocca piena esce un:’Sììì’ è bello’ dai sborrami’ sborrami!!!’.
Sei allo stremo, un brivido ti percorre la schiena il tuo cazzo vibra, oscilla esplode nella mia bocca in getti ripetuti, che si sbattono contro il palato, la gola e mi riempiono di caldo sperma, denso ed amarognolo.
Ora il cazzo si riposa sulla lingua che continua a solleticarlo.
Lo tiri fuori e te lo ripulisco delle gocce residue. Ti offro la mia bocca spalancata impastata di sborra e ti chiedo che faccio?
‘Ingoia tutto, troia!!’
Uno due rantoli e il tuo sperma scivola nella mia gola, giù nelle viscere. Sono pieno di te.
In ginocchio davanti a te resto ancora con la bocca aperta aspettandoti’..
(Andrea) ‘ resto a guardarti, sei proprio una troia succhiacazzi, si vede che ne vuoi ancora, ma io non sono un ragazzino ho bisogno di recuperare. Mi piego verso di te, ti infilo la lingua in bocca, sento il forte gusto del mio sperma, cavolo mi piace, sento degli stimoli al mio cazzo, non può essere, mi si stà ingrossando nuovamente. Era tanto che non mi capitava di avere di nuovo un erezione dopo una sborrata copiosa.
Mi rialzo, ti afferro per i capelli e comincio a strusciare il cazzo non completamente duro su tutta la tua faccia, te lo passo sulle labbra, apri la bocca cerchi di mangiarlo… e no zoccola!, stai al tuo posto… deciderò io se e quando infilartelo in bocca….ti spingo le palle in bocca. Tu intanto inizi a segarti il cazzo, ma che fai, ti costringo a smettere, non voglio che godi, devi solo pensare al mio piacere…mi piace come mi insalivi le palle, sei divino…adesso il mio cazzo è di nuovo di marmo, da farmi quasi male, vorrei ancora giocare un pò, ma non resisto te lo appoggio di nuovo alle labbra socchiuse, tu mi guardi timoroso, non capisci cosa voglio, spingo leggermente per forzare le labbra… i tuoi occhi si illuminano di gratitudine, dischiudi le labbra e mi fai entrare. Cazzo quanto mi piace vederlo sparire piano piano dentro la tua bocca accogliente, tutto fino alla radice, mi piace vedere il tuo naso immerso nei miei peli pubici, mi piace tenerti la testa schicciata contro di me… sentire i tuoi sforzi per cercare di respirare, vedere gli occhi che lacrimano per lo sforzo e la mancanza di respiro.
Devo staccarmi altrimenti non resisto e ti sborro direttamente in gola. Ti scopo in bocca per qualche secondo…poi senza preavviso lo tiro fuori e resto a guardarti… resti con la bocca aperta gocciolante di saliva e di presperma, cerchi di riavvicinarti a quattro zampe come una cagna in calore. No, per ora basta ti sei divertito anche troppo. Ti ordino di spogliarti completamente e di stenderti a faccia in giù sul freddo pavimento. Anch’io mi spoglio e mi stendo su di te, ti mordo leggermene il collo e la spalla, gemi come una cagnetta e spingi il culo in alto verso il mio cazzo durissimo adagiato tra le tue chiappe… scivolo giù con la lingua, ti lecco la schiena verso il basso…..
( Stefy) ‘ la tua lingua scivola fra le mie chiappe e si insinua nel buchetto del culo, L’affondi e mi penetri solleticandomi, mi piace un casino. Brutto porco vuoi mettermelo in culo?
Mi allarghi le gambe e ti inginocchi dietro di me disteso, prendi le mie mani e le porti sul mio culo, poi impugni l’indice della mano destra e lo porti sul buchetto per ficcarmelo dentro. Cazzo mi fai inculare dal mio dito? Mi deridi con scherno:” Cazzo sei proprio una grande zoccola, ti scopi il culo con il dito!” Mi vuoi umiliare, ma non me ne frega niente mi piace stare lì steso a culo drizzato, a farmi fottere dal mio stesso dito. Mi levi il dito e riaffondi la lingua nel culo. Miagolo come una gattina in calore!
Mi hai insalivato il buco per bene, ti fai sputare sulla capocchia tutta la mia saliva, poi mi chiedi:” ed ora troietta, sei pronta a prendertelo tutto dentro fino alle palle?” Non ti rispondo, ma penso che:” Cazzo quando ti muovi a sfondarmi, a farmi gridare come una maialona!”. Mi stendi di lato , con la gamba destra distesa e la sinistra ripiegata verso il petto, ti metti a cavalcioni sulla gamba distesa e cominci ad avanzare, con una coscia mi fasci il fianco destro, con un’altra mi stringi quella inarcata, sputi copiosamente sulla punta del cazzo e mi apri il buco che da parecchio non lo prende dentro. Poggi la cappella sull’orifizio e cominci la penetrazione lenta ma insistente, pressi, pressi con insistenza e il mio culo si apre avvolgendoti il cazzo, risucchiandoselo in profondità.
Ansimi gustandoti il piacere che ti produco. Ansimo anch’io rannicchiandomi in attesa dello sfondamento. Cominci ad assestare leggeri colpi guadagnando terreno. Ad un colpo più deciso il cazzo è risucchiato interamente nelle mie viscere, mi stringi ancora di più tra le tue cosce, sono in una morsa di goduria, e quando i tuoi peli oscurarono il mio culo roseo, inizi una meravigliosa cavalcata. Ma sei troppo violento mi fai male e ti supplico di farmi respirare, di darmi un attimo di tregua, ma niente solo un:”Stai zitta zoccola, prenditi il cazzo nel culo e fammi godere. Sei venuta fin qui solo per assaggiare la mia mazza ed ora gustatela e stai zitta, troia!!!”
In quella posizione mi assesti un colpo deciso ed uno leggero, uno deciso, uno leggero, variando l’intervallo dei colpi ora ravvicinati, ora distanti: due colpi ben assestati in rapida successione ed uno dopo un’infinita e spasmodica attesa. Questa ritmica mi manda nel pallone e inizio straparlare ‘ Fottimi il culo, dai più forte, fammelo sentire dentro, dammelo tutto!’. Mi chiavi a colpi di reni ripetuti ed incalzanti sempre più violenti, gemo, rantolo, vaneggio, ho perso ogni controllo.
Sei arrivato al culmine del piacere:’ Goditi la sborra nel culo, troietta!!!’ e mi sborri copiosamente con sussulti violenti che sento risalire per tutto l’intestino.
Sei esausto, sono stravolto. Mi tiri fuori il cazzo dal culo come un tappo di spumante, mi sento svuotato, orfano del tuo pezzo di carne che mi ha mandato in paradiso.
Rimani in ginocchio dietro di me e penso:” Che vorrà ancora? Farsi pulire il cazzo con la lingua, rifarmi il culo, o da quel porco che è pensa di svuotarmi in bocca anche altro che ha in corpo, o mi dirà con scherno:” Vai a fare in culo ora, le palle me le sono svuotate per bene dentro di te e non mi servi più?”‘

(Andrea) ‘ cavolo, come ho goduto, il tuo culo stretto e caldissimo mi ha regalato senzazioni incredibili, sono sfatto ma il cazzo mi resta semiduro. Vorrei ricominciare ma ce l’ho veramente indolenzito. Ti giri, hai gli occhi semichiusi, mi sa che ti ho scopato come si deve, vedo il tuo cazzetto turgido, le tue palle piene sul punto di scoppiare, te lo sfioro con un dito….hai un sussulto e avvicini il bacino verso la mia mano, che ritraggo prontamente….per chi mi hai preso per un frocio? pensavi che volessi masturbarti? capisci che devi fare da solo, sempre ad occhi chiusi ti prendi il cazzo in mano e cominci a menartelo piano….io intanto ti strizzo i capezzoli forte e ti bacio in bocca… pochi attimi poi ti riafferro la mano e te la allontano dal cazzetto, tu gemi…protesti hai le palle che ti fanno male, lo so, devi liberarti, ma mi piace torturarti, mi dovrai implorare….dovrai prima fare quello che voglio.
Sono sdraiato di fianco alla tua sinstra, tu a pancia all’aria, ti afferro con la mia mano destra i tuoi polsi e li tengo stretti sopra la tua testa, è inutile protestare la mia forza ti sovrasta, sei immobilizzato, con la mia sinistra ti accarezzo il torace, scendo sulla pancia, scendo giù ti accarezzo il pube….lascio che il tuo cazzo turgido e lucido di umori, strusci sul dorso della mia mano, tu gemi come una vacca, continuo per un pò, ti torturo i peli del pube. Ti cominci a lamentare, muovi i fianchi cerchi il contatto del tuo cazzetto con la mia mano, strusci i tuoi fianchi con il mio cazzo di nuovo duro (se non mi facesse tanto male te lo affonderei di nuovo tra quelle tue labbra che tieni socchiuse e sospirano oscene e lascive). Passo un dito sulla tua cappella umida e scivolosa, sospiri siiii, raccolgo un po di presperma e lo porto alle tue labbra….stringi le labbra, ma come ti sei bevuto il mio sperma di gusto e non vuoi il tuo? ti forzo, ti infilo il dito in bocca, ti arrendi, cominci a succhiare, riporto il dito sulla cappella e poi di nuovo nella tua bocca.. adesso succhi di gusto e gemi, cerchi di liberarti le mani, mi implori, vuoi sborrare. Ti lascio le mani mi alzo e ti costringo di nuovo in ginocchio davanti a me, ti ordino di metterti le mani dietro la schiena, piagnucoli una protesta, ma ubbidisci, sei peggio di una femminuccia, mi guardi implorante, lentamente avanzo verso di te….con la mia erezione che punta spavaldamente verso la tua bocca in ansiosa attesa….piccola apri la bocca, tira fuori la lingua…metto tutte e due le mie mani ai lati della tua testa,appoggio la cappella sulla tua lingua, tu muovi leggermente la lingua, ti intimo di non prenderlo in bocca (adesso la cappella è troppo sensibile e mi fa male), vedo che il tuo cazzetto continua a sussultare….comincio a pisciare….tu strabuzzi gli occhi incredulo e spaventato….mentre il tuo cazzetto, senza stimolazione alcuna, comincia a schizzare fiotti di sborra bollente che mi colpiscono le gambe e i piedi…..
( Stefy) ‘ incredulo mi lascio scorrere il tuo piscio caldo e salato sulla lingua mentre inerme mi sborro inconsultamente. Per meglio favorirti mi imbocco nuovamente il tuo cazzo ciucciandolo come un biberon, tracanno il tuo liquido e ti strizzo le palle per farti fermare e respirare. Ti sto svuotando. E tu lurido porco godi a trattarmi come la più infima delle puttane di strada, gongoli soddisfatto e mi scatti una foto con la mia bocca che gorgheggia del tuo piscio che scorre lungo il mento:” sei una grandissima zoccola!!!” ” Si hai ragione oggi mi sono sentita al femminile, una troia, una zoccola, una puttana, una succhiacazzi piglianculo.
Sono umiliato ai tuoi piedi schizzati della mia sborra, come le tue gambe. Aspetto docile tue istruzioni e intanto penso che ti ho già succhiato il cazzo, mi hai già riempito il culo, mi hai fatto bere la tua piscia che altro ti passerà per la mente…
(Andrea) ‘ ma guardati, nudo come un verme, bagnato di piscio, gocce di sperma sul petto, intorno alle labbra, sui capelli….resti ai miei piedi….scommetto che non ne hai abbastanza. Ma io si, aspetto amici eppoi non sei mica l’unica troietta che mi scopo. Vai alzati, datti una ripulita, vestiti e togliti dai coglioni…ma tieniti pronta, tra qualche giorno ti chiamo, appena mia moglie va per il weekend dalla madre. Non trovare scuse, dovrai precipitarti da me, altrimenti ti scordi il mio cazzo.
Cerca di depilarti completamente, hai un bel culetto e le gambe non sono male (chissà che effetto farebbero dei tacchi a spillo sui tuoi polpacci…)…ho dei progetti su di te….Occhio in questi giorni non voglio che sborri, guarda che me ne accorgo, ti voglio vedere con le palle belle gonfie, altrimenti ti mando via a calci nel tuo bel culetto. Ok….vieni qua, prima di andare rendi omaggio al cazzo che ti ha fatto godere e miagolare oscenamente….avvicinati….brava annusa, siiii ti piace l’odore, no niente lingua solo un bacetto sulla cappella….piano che se me lo fai drizzare ti prendo a schiaffi…. basta, avevo detto un bacio, non coprirmelo di bacetti, sei insaziabile!…

( Stefy) …. aspetto con ansia crescente una tua chiamata sono perfettamente consapevole dove conduce il tuo gioco e voglio assecondarlo: vuoi trasformarmi in troia piena, vuoi plasmarmi a tuo piacimento. E va bene così, fallo pure, usami per i tuoi gioghi perversi.
Con un dermatologo compiacente, per giustificarmi con la famiglia, mi sono completamente depilato e rasato. Un centro estetico mi ha trattato la pelle rendendomela più vellutata e meno aspra, così spero che sia.. A fatica, quindi, sono riuscito a sbarazzarmi dei miei peli e la mia pelle è ancora tutta arrossata, ho fatto largo uso di creme tonificanti per dare alla pelle una consistenza più vellutata, non so se ci sono riuscito. Un’amica estetista mi ha insegnato i segreti del trucco Ho provato delle scarpe di mia moglie, mi sono impratichito a camminare con i tacchi. Purtroppo le tette non ce le ho e nè potrò averle! Mi sono tenuto lontano da ogni tentazione con dosi forti di bromuro che hanno condotto il mio cazzo in uno stato di profondo letargo. Quando mi chiamerai, potrò indossare comodamente un perizomino intrigante del colore che tu vorrai. Ti aspetto chiamami, chiavami….
(Andrea) ‘ intanto domani pomeriggio, alle 19,00, ti voglio a casa mia. Troverai la porta non chiusa a chiave, entra vai in camera da letto a cambiarti… devi portarti solo dei sandali con tacco alto a spillo (mi raccomando le dita dei piedi smaltate di lucido, ma non di rosso…che non voglio che assomigli ad una troia…altrimenti andavo sulla Casilina), perizoma e reggiseno senza spalline, troverai un abitino nero, corto sopra il ginocchio, con spalline sottili, non indosserai calze, voglio vedere le tue gambe nude ed i polpacci slanciati dai tacchi, voglio deliziarmi dei tuoi piedini.
Quando entrerai iIo sarò nello studio, in questa casa non voglio più vederti vestito da maschietto…..non sono abiti adatti a te….
Troverai anche una parrucca (capelli lisci e neri), un braccialetto da caviglia di mia moglie (ti andrà bene…hai le caviglie più sottili di mia moglie) ed il necessario per un trucco leggero (tutta roba di mia moglie, di gran classe).
Bussa allo studio quando sei pronta…..se ci ho visto bene , so che non mi deluderai…..
(Stefy) ‘ lo immaginavo che mi volevi femmina e mi sono preparata per tempo.
Ho passato la giornata nello scombussolamento più totale, in uno stato di ansia indicibile, uno sconquasso di sensi, unico nella mia vita ma le 19,00 non arrivano mai.
Ho lasciato il lavoro e sono andata in giro a procurarmi tutto il necessario per essere la troia che vuoi, ma anche per essere la troia che voglio io. Far le prove per il rossetto è stato estenuante ma alla fine mi sono impratichito.
Mi sono procurato i sandali con il tacco da 10 legati alla caviglia, come si dice alla schiava, gli indumenti intimi e sono tornata a casa per prepararmi.
A casa mi vesto, indosso il perizoma viola con gli intarsi pizzettati neri e il reggiseno imbottino push.up coordinato, così almeno do una forma al seno che non c’è.
Stendo con cura lo smalto rosa sulle unghie dei piedi e sulle dita applico delle unghie finte non esageratamente lunghe dello stesso colore un po più pronunciato mi guardo allo specchio e sculetto in perizoma, spero di piacerti.
Mi sono procurata delle leggins autoreggenti nere e velatissime, così indosso le calze ma lascio scoperti i piedi e le caviglie, soddisfo il tuo e il mio piacere di fasciarmi le gambe nella morbidezza vellutata delle calze fino all’alto coscia.
Raggiungo casa tua, salgo, il cuore mi sbatte forte in gola… è aperto come mi hai detto, mi muovo con cautela nella tua casa, mi sento un pò come una ladra…Ecco la camera da letto, mi spoglio ed inizio la mia trasformazione.
Il vestito è un po corto, quindici cm. sopra il ginocchio, ed è moltoaderente, mi fascia e lascia intravedere il filo del perizoma.
Prima di indossare la parrucca mi stendo il phard, e un filo di mascara sotto le ciglia. Sulle labbra metto un vivace rossetto rosa carne, applico le lunghe ciglia finte e provo i sandali.
Mi siedo su di una poltrona come una femmina, accavallando le gambe e lasciando scoprire la coscia fino all’orlo delle autoreggenti, sono eccitata ma il mio cazzo è ancora in letargo, ci penserai tu, se vorrai a svegliarlo!
Indosso la parrucca e sono un”altra. A dimenticavo la cavigliere e due gocce del miglior profumo da donna di quest’anno, ‘acqua di Parma’. Mi muovo con incertezza verso la porta del tuo studio, il cuore è impazzito… busso…niente… busso ancora… niente è forse uno scherzo? penso di andare via…
(Andrea) ‘ 19,15, finalmente ti sento entrare, sento i tuoi passi leggeri e furtivi in corridoio verso la camera da letto, sono un po’ incazzato per il tuo ritardo, ma contemporaneamente, piacevolmente sorpreso di sentirti già donna, leggermente in ritardo all’appuntamento con il suo uomo, per farsi cominciare a desiderare, come si conviene ad una donna di classe.
Mi rimetto a leggere il giornale nella mia comodissima poltrona davanti al caminetto scoppiettante, lieve sottofondo musicale di Sade, il tempo passa lento, penso che abbiamo fatto una cazzata con questo gioco stupido, non sei una donna, ma soltanto un ciuccia cazzi del cavolo, ma che mi è saltato in mente’.e poi donne ne ho a sufficienza. Ho perso la cognizione del tempo, un lieve bussare alla porta dello studio mi riporta alla realtà, non ho voglia di aprire e vedere entrare un patetico frocio travestito. Continui a bussare’e ancora’, ok, ho iniziato questa stronzata e bisogna che ne venga fuori’.ti farò entrare, ti farò qualche complimento di circostanza ti inculerò e poi ti rimando affanculo.
Si apre la porta’..cazzo e tu chi sei, lascio cadere il giornale sorpreso e ti guardo oltrepassare la soglia timorosa’.sei’sei uno spettacolo. Una brunetta niente male, il viso ovale sotto il caschetto nero, labbra sensuali lucidissime, un vestitino che ti fascia sensualmente, gambe lunghissime, caviglie sottili’ e sandali con tacco stratosferico che danno ai tuoi piedini un aspetto appetitoso’vorrei subito afferrarti un piede e mettermelo in bocca’ ma non sta bene, si vede che sei una donna di classe’ meglio andare cauti per non rischiare di essere respinto’.ti voglio, devi essere mia. Hai subito capito che effetto hai fatto su di me (chissà la mia faccia ebete da siciliano arrapato), ti giri lentamente su te stessa, poi di spalle, con la schiena nuda per la profonda scollatura, mi guardi e ti metti un dito in bocca, ammiccante mi chiedi se tutto va bene’.balbetto qualcosa, che stupido, sembro un verginello al primo appuntamento, mi alzo cavallerescamente, ti prendo gentilmente una mano e ti accompagno al divano.
Ti accomodi come una gatta accavallando le gambe e abbassandoti la gonna che era leggermente salita mostrando fuggevolmente il bordo delle autoreggenti, ti porto da bere un martini dry, mi chiedi del rhum e ti accontento, mentre prendi il bicchiere’.immagino la tua mano con le lunghe unghia smaltate di un tenue rosa lucido, stringersi delicatamente intorno al mio cazzo. Mi accomodo sulla poltrona di fronte a te con il mio bicchiere, cominciamo a chiacchierare del più e del meno, non ti faccio complimenti, sarebbe inutile, anche uno stupido capirebbe il mio sforzo per non saltarti addosso e violentarti sul divano. Sei civettuola, accavalli continuamente le gambe e adesso lasci che la gonna salga di qualche centimetro, intanto il tuo piede a pochi centimetri dal mio, mi causa un’erezione’.cerco di non fartene accorgere’ ma ogni tanto mi sembra che il tuo sguardo vada velocemente in direzione della mia patta e intravedo nel tuo sguardo un lieve sorriso di compiacimento.
Prendo coraggio, mi piego in avanti verso di te, allungo una mano e ti accarezzo lievemente una caviglia ed il dorso del piede, mi lasci fare per pochi attimi, poi ti alzi e vai verso il caminetto a guardare una statuina sulla mensola. Riprendi a parlare allegramente, che sollievo, allora non ti ho fatto incazzare con il mio gesto audace. Mi chiedi qualcosa, mi alzo mi avvicino alle tue spalle a pochi centimetri, il tuo profumo di donna mi manda in estasi, mentre parliamo cerco un lieve contatto con discrezione, ti giri di scatto, resto interdetto, ma poi mi sfiori una guancia con la mano e mi dici che ti piace la musica, mi inviti a ballare. Ti prendo tra le braccia, ti passo una mano sulla schiena nuda, sento la pelle vellutata, ti sfioro la pancia con la mia dolorosa erezione, ma lievemente, ho paura di urtare la tua sensibilità di donna. Agganci le tue mani dietro il mio collo, aderisci con il tuo corpo al mio e appoggi la tua guancia sul mio petto, abbasso la mia bocca, ti sfioro un orecchio e ti sussurro’.sei stupenda stefy’
(Stefy) ‘ il tuo alito caldo mi fa venire i brividi, non immaginavo che un maschio travestito da uomo riuscisse così bene a tirar fuori la sua femminilità nascosta. Mi piace il tuo odore e la tua mano che è scivolata lungo i fianchi e mi accarezza morbosamente il culo sotto il vestito. E’ una sensazione stupenda sentire la mano filtrata dal cotone leggero dell’abitino che mi hai fatto indossare. Continui a sussurrarmi nell’orecchio cose piacevoli, non sei il solito porco, c’è del tenero dentro di te e voglio farlo uscire tutto fuori. Ti sfioro i capelli, le orecchi con le dita e le mie unghie che ti fanno drizzare la pelle come carta vetrata, sei eccitato nel respiro, nel rossore del viso e nel gonfiore prepotente dei pantaloni. Ti passo le dita sulle labbra tumide poi di porto le mani al collo, massaggiandolo delicatamente. Mi sto sciogliendo, ti stai sciogliendo.
L tua mano risale lentamente dal culo alla schiena al collo’ con una leggera pressione mi spingi la testa verso la tua e mi affondi la lingua in bocca, ci baciamo con passione mentre le mani accarezzano in corpi in calore. La tua lingua è tutta dentro la mia bocca ed ora non sembra più un bacio è un pompino che sto facendo alla tua lingua, la mia mano è sul tuo gonfiore, sente il duro del cazzo, i respiri si fanno affannosi.
‘Mi piaci così, mi fai arrapare ancora di più! Sei gentile, dolce così il tuo cazzo lo voglio ancora di più mio!’. Continuiamo a baciarci in bocca e poi furiosamente ognuno bacia l’altro nell’orecchio, sul collo. La mia mano stringe sempre più forte il cazzo che mi sembra più grosso, più duro, più lungo di tutte le altre volte.
Mi stacco da te e vado verso il tavolo e mi stendo con le mani distese in avanti e la faccia schiacciata fra le tue carte. Ti mostro il culo di femmina, l’abitino sicuramente si è tirato su, in questa posizione puoi vedere le mie gambe fino oltre l’elastico delle autoreggenti.
Allargo le gambe sospese sui sandali dal tacco a spillo, volto la testa verso di te e mi lecco le labbra, mentre con una mano mi sfioro il culo, poi lentamente con le unghie sollevo lentamente il vestito scoprendoti il perizomino viola che risalta nel chiarore della pelle dei glutei, il dito percorre il solco fino al buchetto nascosto dal filo pizzettato.
Ti guardo languidamente e poi ti sussurro:’ dai, ora fammi femmina. Ti voglio dentro, tutto e il più a lungo possibile!!’ Ed inarco il culetto verso l’alto offrendoti la migliore vista del mio lato B’.
(Andrea) ‘che visione….sono letteralmente rapito, la sottile stringa del tuo sexy perizoma lascia intravedere un delizioso bocciolo rosa, mi vorrei fiondare subito con la lingua, ma cerco di resistere e gustarmi con calma la dolce visione.
Mi avvicino ti sfioro i glutei e te li separo leggermente, tu istintivamente avvicini in fuori il culetto…avvicino la bocca, ti faccio sentire il mio alito vicinissimo quasi a sfiorarti il buchetto, cominci a mugolare, vuoi più attenzione, stai piano piano perdendo il tuo contegno da gran dama e stai tirando fuori la vera troia che c’è in te. Mi inginocchio dietro di te, ti abbasso il perizoma fino alle caviglie, comincio ad accarezzarti le lunghe e sottili gambe inguainate dalle leggins, ci faccio scorrere la lingua più volte partendo dalla caviglia fino ai glutei che poi comincio a mordicchiare, a leccare di gusto avvicinandomi sempre di più al buchetto e contornandolo senza violarlo.
Cominci a muovere il bacino, cerchi di portare il buchetto verso la mia lingua….e no cara, mi hai fatto arrapare come una bestia, adesso mi vendico. Ma i buoni propositi cedono davanti al desiderio irrefrenabile di assaggiarti. Appoggio la lingua sul roseo fiorellino….oohh siiiii….gemi forte, sembri colpita da una scossa, mi piace l’effetto che ti ho procurato. Mi piace il gusto del tuo culo, smetto un istante, ci avvicino il naso per catturarne l’odore intossicante, irresistibile, uhmmm, adesso sono io a gemere. Riprendo a leccare il buchetto, sempre con più decisione, aumentando gradualmente la pressione per cercare di penetrarlo con la lingua. Comincia a cedere, ti allargo le chiappe il più possibile, riesco a penetrare con la lingua sempre di più, tu adesso schiacciata con il viso sulla scrivania, con il tuo cazzo in erezione, girata verso di me implori senza ritegno….cazzo scopami, scopami ti prego.
Ti metto un dito in bocca, lo succhi quasi con violenza, mi fai male, avvicino il dito lubrificato dalla tua saliva sul buchetto e comincio a spingere, mi preparo a spingere, ma con mia sorpresa viene letteralmente risucchiato e serrato dai muscoli dello sfintere, questo mi provoca una scossa diretta al mio cazzo.
Cominci a muovere il culo avanti e indietro, praticamente ti stai scopando il mio dito…porca stai ferma, sono io il maschio….con la mano libera ti sculaccio forte e ti costringo a smettere, ti calmi un pò ed io comincio a scoparti per un po’ con il dito.
Mi alzo sono dietro di te, resti ferma così con il vestito arrotolato sui fianchi il perizoma intorno alle caviglie, vorrei spogliarmi, ma non voglio perdere tempo il cazzo mi scoppia, mi abbasso semplicemente la cerniera, tiro fuori il cazzo durissimo, con la cappella violacea e lucida di umori, la struscio un paio di volte nel solco, giusto per farti capire cosa ti aspetta…sussurri dai dai… con le mie gambe ti costringo a divaricare di più le tue, appoggio la cappella infuocata al buchetto e comincio a spingere. Piano, piano, si lo desideravi fortemente eri pronta, ma le dimensioni del mio cazzo ti provocano una fitta di dolore, i tuoi muscoli si tendono, ma stringi i denti e non protesti…forse avrei dovuto lubrificarti un pò di più. Adesso la cappella è oltre l ‘anello dello sfintere, ti sento che cominci a rilassarti, riprendo ad affondare, piano, arrivo in fondo fino a toccare le tue chiappe con il mio pube, il cazzo avvolto da una fantastica sensazione di calore, ho paura a muovermi, sento che potrei sborrare in due secondi come un ragazzino. Poi vengo indietro, sempre lentamente e nuovo affondo, adesso scivolo meglio e comincio a pompare con più decisione. Tu gemi forte e mi implori di non sborrare, di resistere, ti piace sentirti piena e stantuffata. ‘Dai!! ‘ quasi urli ‘ inculami, montami come un animale furioso, fammi godere!!’.
Poi senza preavviso lo tiro fuori, tu protesti mi preghi di rimetterlo dentro, ti faccio alzare, ti abbraccio, ti bacio a lungo mentre ti afferro per le chiappe e ti tengo stretta a me. Ti adagio di schiena, sul soffice tappeto davanti al caminetto, hai gli occhi semiconfusi, sei una visione arrapante, unica nota stonata…vedo un grosso bozzo sotto il vestito…il tuo cazzo in erezione…. resto in piedi a guardarti mentre mi spoglio completamente, mi inginocchio tra le tue gambe, sempre divaricate, ti arrotolo il vestito sui fianchi, non mi ero accorto che anche tu hai un cazzo niente male lungo, una bella cappella vellutata,talmente bagnata e gocciolante, che mi viene il dubbio che tu abbia già goduto. Ti afferro le gambe e ti porto le ginocchia al petto, ti afferro un piede, ne lecco il dorso, poi ti tolgo i sandali, mi metto un piede in bocca e comincio a succhiarti le dita.
Riprendi a miagolare, adesso sei proprio una porca in calore vogliosa di cazzo (penso che se adesso volessi farti scopare dal primo che passa non opporresti nessuna resistenza….). Afferro tutti e due i tuoi piedi, ti divarico per bene le gambe e riappoggio il cazzo al tuo buco ed affondo con decisione, spalanchi la bocca dalla sorpresa e dal timore, ma il cazzo entra senza resistenza, mi abbasso ti ficco la lingua in bocca…anche perchè ho paura che i tuoi gemiti sempre più forti, vengano uditi dai vicini. comincio a pompare con furia, gemiamo tutti e due con le lingue intrecciate, sento il tuo cazzo sfiorami e bagnare la mia pancia ed il vestitino di mia moglie.
Vorrei che durasse in eterno, vorrei anche vedere il mio cazzo entrare tra le tue labbra lucide, per poi baciarti e sentire il gusto del cazzo (che mi piace, anche se per un siciliano non è facile confessarlo), ma improvvisamente, senza che potessi resistere esplodo in maniera incontrollata dentro di te, non so quanti schizzi, ma ti riempio di una quantità industriale di sperma. Prima di accasciarmi mi sento in dovere di stringere il tuo cazzo congestionato, ma bastano due colpi e anche tu esplodi in un orgasmo violento, schizzando sperma fino ai nostri petti. Mi accascio sfinito su di te, con il cazzo ancora dentro di te, che non accenna a sgonfiarsi, mi guardi estasiata, come una donna pienamente soddisfatta dal suo uomo.
Infili la mano tra i nostri corpi, sorridendo raccogli un bel po di sperma, il tuo sperma, ti lecchi la mano, sempre guardandomi negli occhi….ho capito, mi abbasso e ti bacio con passione….
(Stefy) ‘la tua testa scivola lentamente verso l’ombelico è colmo di sborra come ne è ricoperto il ventre. Hai perso le velleità del maschio latino, sei confuso come me: d’altra parte il tuo nome è bisex per natura!
La tua lingua raccoglie il mio sperma e lo ripone nella tua bocca, poi passi le dita a raccogliere lo sperma, ne hai raccolto già tanto e la tua bocca è piena… ti sollevi… e mi apri la bocca con le mani… “tienila spalancata troietta!!”… chiudo gli occhi e dilato le labbra e sento arrivarmi sulla lingua la cascata di sperma che mi stai rilasciando in bocca… non una goccia ne va dispersa… cristo!!… è fantastico… “sono stata all’altezza dei tuoi desideri? sono stata troia al punto giusto?” ” Molto di più, gli uomini che fanno le troie sono più troie delle troie vere!” rispondi estasiato, ma sei stanco.
La possente inculata ti ha sfiancato, ti riempi un bicchiere del tuo Martini e ti stravacchi sulla poltrona sorseggiando e riprendendo le forze. Mi verso anch’io un bicchiere di rhum e mi vengo a sedere sul bracciolo, ho tirato giù il vestito ed accavallo le gambe, il tuo occhietto mi guarda ancora desideroso le gambe scoperte fino all’orlo dell’autoreggenti, ti passo una mano fra i capelli, ti accarezzo la guancia, sorseggio il rhum e poi ti bacio appassionatamente, il cocktail che abbiamo in bocca è fantastico: martini, sborra, rhum e saliva!!
“Mi hai inculata da dio, mamma mia, un vero tsunami di piacere mi ha travolto: Penso che mi ricorderò del tuo cazzo che mi sfonda e mi fotte il culo per tutta la vita!!”
Reclini la testa sullo schienale, sei indifeso, il maschio che è in te riposa.
Così per gioco mi sollevo il vestitino altre l’inguine e ti ripresento quel cazzetto che avevi disprezzato e deriso ma che ti ha dimostrato di funzionare, è moscio e lo affondo nel bicchiere di rhum poi te lo ripongo in bocca, il rhum scivola fra le tue labbra, ripeto ancora il gesto tieni la bocca aperta ed io lascio scivolare le gocce di liquore, quando te lo riaffondo in bocca non succhi solo il rhum, ma riprendi a succhiarmi il cazzo che riprende vigore.
Sono stanca anch’io ma mi lascio prendere dall’eccitazione ed ora il mio “cazzetto” è in piena erezione e lo vedi sventolare davanti ai tuoi occhi e alla tua bocca, non resisti e te lo ingurgiti, anche dentro di te si nasconde una troia che ora sta uscendo fuori dalla confusione. Mi spompini il cazzo, me lo lecchi, me lo succhi:”Bravo così succhia il cazzo alla tua troia!!” Lo sbavi di saliva, te lo tolgo dalla bocca e resti deluso, ti bacio ancora riempiendoti la bocca di saliva liquorosa e sborrosa.
Faccio scivolare la testa verso l’inguine, leccandoti la pelle non puoi fare a meno di implorare” No, no basta, non ce la faccio più, sono stanco non ti riprendere il cazzo in bocca!”
Non è il cazzo che voglio, la mia lingua scende fra i peli del cazzo, ti lecca le palle. Cambio posizione, mi metto in ginocchio davanti a te che sei a gambe divaricate e ti lecco il buco del culo, ti infilo la lingua tutta dentro e ti lecco l’interno del culo.
Gemi anche tu come una cagnetta i tuoi “uhhhh….. ohhhh… sìììììì” riecheggiano nella stanza.
Ti prendo le gambe e te le sollevo sulle mie spalle facendoti scivolare sulla seduta della poltrona con il culo che sporge, mi avvicino strofino la cappella al buco e provo ad entrare: sei indeciso sul da farsi, prendermi dentro o respingermi. Insisto guadagno spazio dentro di te, le mie unghie ti graffiano amorevolmente il ventre, sei eccitato oltre misura. Spingo il cazzo in avanti e ti penetro, serri i muscoli dell’ano per sentire meglio la durezza del cazzo che ti sta fottendo. Spingo ancora, spingo e spingo ohhhh ce l’ho tutto dentro di te e la tua faccia fa capire quando, cazzo, ti piaccia, avere il mio cazzo nel culo.
Che spettacolo! tu a gambe divaricate sulla poltrona ed io in ginocchio davanti a te e dentro di te, con le autoreggenti nere velate, il vestitino alzato oltre il culo, le unghia finte e la parrucca che mi ha reso una brunetta vogliosa, il perizoma ancora abbandonato ai piedi: una troia che sta scopando un uomo!!!
Vado avanti e dietro, affondo il cazzo nelle tue viscere, sempre più in profondità scuotendoti di piacere, ti sento che stai godendo come una cagna, ma stai in silenzio solo i tuoi occhi parlano:’ Sììì, cosììì.. ancora’ sfondami siii’ dai sbbbborrrramiiii dentroooo’!’ ‘
(Andrea) ‘cazzo, cazzo… che succede, si è vero ho sempre saputo che il gusto del cazzo non mi lasciava indifferente, mi piaceva sentirlo nella bocca di mia moglie, nella bocca delle e dei miei amanti. ma mai ero andato oltre, sono troppo maschio, troppo siciliano, non sono frocio, eppure…..mi è piaciuto sentire il tuo cazzo in bocca, volevo continuare a succhiartelo….mi è dispiaciuto quando lo hai tolto, ma adesso ho un cazzo in culo, il cazzo di una fighetta, mi riempie tutto, una sensazione di calore incredibile, mi sollecita la prostata, abbasso lo sguardo vedo il mio cazzo gonfio e duro come non mai. Mia moglie non immaginerebbe mai, io che mi giro a guardare ogni donna facendola incazzare di gelosia. Chiudo gli occhi mi godo la nuova sensazione, dopo il bruciore iniziale, adesso è solo piacere, piacere incredibile….quanto tempo perso……Vorrei gridarti di rompermi il culo….ma non sono mica frocio….cerco di controllarmi ho paura di cominciare a gemere come una femminuccia, sento che il cazzo mi sta per scoppiare….o dio spero di non sborrare adesso, senza nemmeno toccarmi con un cazzo che mi trapana il culo….sarebbe troppo umiliante…. o noooo sento i tuoi schizzi caldi nel culo ed esplodo con violenza uno dei miei schizzi mi arriva fino al mento……
(Stefy) ‘ mi do un dieci per come ti ho scopato il culo e la lode per averti fatto abbassare la cresta presuntuosa del maschio.
Ora è tardi, sono stanca.
Ti ripulisco il mento delle tue gocce di sborra succhiandomi le dita che le hanno raccolte ti do un ultimo bacio sul cazzo abbandonato sul ventre, un bacino sulle labbra ed uno sulla fronte imperlata di sudore.
Dietro la porta ho il mio borsone con il ricambio per questo quanto vado via non ti do il tempo di seguirmi.
Vestita dalla troia che mi hai fatto, lascio la tua casa e mi avventuro nella città, forse in cerca di un’altra avventura. Chissà!

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