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Racconti Gay

Clisma

By 18 Giugno 2014Dicembre 16th, 2019No Comments

Lentamente sollevai lo sguardo, davanti a me una giovane donna sui 30-35 anni mi guardava, ansiosa, aspettando una risposta, -‘vede signora’- dissi ” la preparazione per l’esame non &egrave difficile, deve fare una dieta come indicato qui’-dissi porgendole il foglio con la prescrizione, -‘ ci vediamo venerdì pomeriggio alle ore 17’-
-‘no venerdì non posso ho già un impegno, che non posso assolutamente spostare ‘- mi disse ” non &egrave possibile spostarlo a sabato se a lei va bene ‘-
-‘d’accordo così allora sabato alle ore 16 ‘- dissi dopo aver consultato l’agenda.
Sabato pomeriggio puntuale arrivai allo studio alle quindici, e con sorpresa notai che la mia assistente non era ancora arrivata, dopo alcuni minuti mi chiamò Elena la mia assistente appunto che si scusava per non essere ancora arrivata ma la madre stava poco bene e non aveva il coraggio di lasciarla. Le dissi di non preoccuparsi di stare con la madre e che nello studio mi sarei arrangiato da solo.
Efficiente come il solito mi ricordò l’appuntamento delle 16, dicendomi anche che probabilmente la signora si vergognava a stare sola con me.
Augurandole buona fortuna per la madre chiusi il telefono, e quasi in contemporanea suonò il citofono.
Aprii la porta facendo entrare la mia cliente. Indossava una gonna nera attillata e una camicetta bianca tesa che non riusciva a nascondere il grosso seno, calze scure con un paio di scarpe nere completavano il quadro.
La feci accomodare sulla poltrona del mio studio e iniziai a spiegare che la mia assistente non era potuta venire e che se voleva l’esame lo potevamo eseguire un altro giorno, ma lei interrompendomi mi disse che dopo una dieta simile e dopo tutte quelle purghe l’esame lo avrebbe fatto anche se fossi stato il diavolo in persona.
-‘Bene’- dissi, -‘si spogli pure ed indossi questo camice, le ho già spiegato in cosa consiste l’esame, s’inietta nell’intestino questa sostanza, tramite una cannula inserita nell’ano, però, ‘- continuai ”bisogna prima vedere se l’intestino &egrave veramente pulito e ci permette di fare l’esame bene’- -‘ Sì dottore &egrave pulito bene, mi ha aiutato anche mio marito a farmi i clisteri.’- rispose inginocchiandosi sul lettino delle visite.
Cribbio, pensai tra di me, Flavio ha ragione, sua moglie non solo e bella ma non desidera altro che essere frugata in culo, ripensai a quella telefonata di qualche giorno prima quando Flavio, un carissimo amico e compagno di tante avventure mi chiese se potevo simulare un esame per la moglie che aveva manifestato durante un amplesso, la voglia di essere aperta da un dottore con un grosso strumento, tra una visita e l’altra.
Io ricordavo che alla moglie di Flavio, piacevano le situazioni strane per ammissione dello stesso Flavio organizzai tutto ad insaputa della mia assistente che volevo coinvolgere e con lo stesso Flavio che sicuramente era gia entrato nello studio grazie alla chiave che gli avevo dato.
Maria, così si chiamava la donna, intanto si era già inginocchiata sul lettino delle visite, abbassando la testa e in busto, le natiche divaricate facevano vedere una rosellina perfettamente depilata e una fighetta appena dischiusa depilata anch’essa, che faceva intravedere alcune perle d’eccitazione che iniziavano a scendere tra le labbra.
Infilati i guanti, e aperto un tubo di vaselina iniziai il mio avvicinamento a quella rosellina che catalizzava la mia attenzione, delicatamente iniziai ad infilare un dito nel pertugio che si dischiudeva davanti ai miei occhi, impercettibilmente sentii che lei si era abbassata favorendo l’introduzione del dito che ben presto arrivò alle nocche.
Sempre più eccitato le dita diventarono presto due mentre con l’altra mano sfioravo il clitoride che diventava sempre più grosso e lungo.
Ora era lei chi s’impalava sulle mie dita spingendo sempre più indietro il culo e aprendolo con le mani.
-‘ sì di più spaccami tutto, infilami tutta la mano, rompimi, ‘- gridava, gemendo scossa da dei tremiti che annunciavano un orgasmo imminente, -‘se ci fosse mio marito a vedermi, impazzirebbe dalla gioia’- disse, mentre stupito continuavo a pompare il culo che si apriva sempre di più sotto i colpi delle mie dita.
Sfilai la mano da dentro di lei e la cosparsi tutta di vaselina, fino al polso, per riprendere subito dopo ad infilarle le dita riunite nel culo.
Sentivo che gli sfinteri si contraevano sotto le spinte leggere ma decise delle dita, la mano entrò fino alle nocche senza difficoltà, mentre la stanza si riempiva di urla di piacere.
Flavio nel frattempo era entrato non visto e si era nascosto dietro di me, senza pantaloni con un cazzo mostruoso in tiro, e iniziava a segarsi eccitato dalla scena, vedere la moglie inginocchiata sul lettino con il viso poggiato al letto, con il culo in alto che veniva aperto oscenamente dalla mano di un altro uomo era decisamente quello che desiderava da tempo.
Ero ormai a buon punto, le nocche della mia mano stavano superando lo sfintere interno, che sentivo contrarsi, un’ulteriore spinta ed ero tutto dentro di lei.
Massaggiai il clitoride che si ergeva come un piccolo cazzo tra le sue grandi labbra, ottenendo un rilasciamento dello sfintere, deciso affondai tutta la mano che quasi fu inghiottita dal culo, urlò venendo pisciando sborra sulla mano che sgrillettava e spingendo indietro il culo.
Rapidamente mossi la mano su e giù in quel buco voglioso sfilandola e introducendola di colpo senza dare il tempo di richiudersi.
Flavio, stava morendo dall’eccitazione, di colpo si spostò davanti alla moglie e gli sbatté il cazzo in bocca.
Maria dopo un attimo di stupore, riconosciuto il marito iniziò a spompinarlo ingoiando tutto il cazzo fino alle palle.
Sfilai la mano dal culo slabbrato di Maria e dopo essermi tolto i guanti mi spogliai.
Il mio cazzo svettava grosso e duro con una goccia sul glande che tradiva la mia eccitazione.Abbassai ancora di più la donna e di colpo la infilai in vagina, la lubrificazione abbondante mi fece scivolare dentro di lei con facilità nonostante la mole del mio cazzo.
-‘ in culo, lo voglio in culo ‘- gridò ”sfondami tutta ti prego’- voglio sentire la tua sborra dentro di me, pisciami in culo dai ‘- m’incitava
Decisi di accontentarla, uscii dalla sua figa grondante, e deciso puntai il cazzo in culo, iniziai a stantuffare il culo mentre lei si allargava per farmi entrare meglio.
Flavio intanto, era venuto in bocca alla moglie che non aveva perso neppure una goccia del prezioso liquido, e si era coricato sul lettino in modo, che la moglie continuasse a leccare il suo cazzo ancora in tiro, e da avere in contemporanea la sua figa a portata di bocca.
Mi fermai un attimo per permettere ai due di sistemarsi meglio, Maria, senza lasciare il cazzo al marito si mise sopra di lui infilandosi il cazzo in profondità nella gola profonda, mentre Flavio leccava la figa grondante di succhi.
Approfittai della pausa per prendere dalla borsa i miei strumenti, dei cazzi finti di tutte le dimensioni che avevo portato in studio per l’occasione.
Diedi a Maria un cazzo piuttosto grosso nero bitorzoluto, che lei prese in mano con curiosità, osservandolo, con fare indagatore, fin quando un sorriso mi fece capire che aveva capito.
Ripresi la mia posizione dietro di lei, Flavio aveva fatto un buon lavoro leccando la figa e il culo alla moglie, sputai sul glande e iniziai ad entrare dentro il suo culo, ma il mio adorato aveva perso un po’ di erezione, e dopo due tentativi stavo per smanettarlo, quando sentii una cosa calda lambirmi le palle: chi lo avrebbe mai detto il mio amico Flavio mi veniva incontro leccandomi le palle, mi abbassai per permetterli di leccare meglio. Flavio ci sapeva fare, la sua lingua lambiva i miei coglioni alternativamente, li prendeva in bocca fino a farli scomparire per poi risputarli, mi abbassai ulteriormente, finche non sentii la lingua leccarmi il buco del culo, mi abbassai aprendo le natiche e sentii la lingua penetrare dentro il culo.
Il mio cazzo ebbe un repentino guizzo e l’erezione si manifestò subito grazie alle sensazioni che mi venivano dal frullio della lingua nel mio culo. Spalancai le chiappe a Maria, e brutalmente infilai di colpo il cazzo dentro il suo culo, Flavio intanto continuava a leccarmi il culo, spingendo sempre più in fondo la lingua, penetrando dentro il mio buco che iniziava a dischiudersi.
Mentre scopavo alternativamente la figa e il culo di Maria, Flavio da figlio di puttana quale era infilò un dito dentro il mio culo, mentre la moglie pur continuando a spompinarlo gli leccava il culo.
Capii subito che tutto quello che gli faceva la moglie lui lo faceva a me, allora mi spostai un po’ e gli avvicinai il cazzo alle labbra. Sentivo che esitava, ma la moglie stringendoli le palle lo obbligò a leccarmi il cazzo.
La situazione era decisamente eccitante, scopavo in culo e in figa la moglie del mio amico mentre lui tra una succhiata al mio cazzo e una leccata alle palle mi apriva il buco del culo.
Maria dal canto suo non stava decisamente ferma, infatti, s’infilava il grosso cazzo del marito in gola, gli succhiava le palle e gli apriva il culo con la lingua, poi repentinamente, proprio quando guardavo prese il cazzo finto che gli avevo dato prima e con decisione lo infilò nel culo lubrificato del marito.
I colpi dentro il culo di Flavio si susseguivano con violenza, e le sue urla di dolore erano attutite dal cazzo che aveva infilato in bocca. Mentre mi spompinava tra le lacrime, di dolore approfittando della mia distrazione mi allargava sempre di più il culo.
Sfilai con violenza il cazzo da dentro la sua bocca e scendendo dal lettino andai verso la bocca di Maria. Famelica ed eccitata s’imbocco con ingordigia il mio tarello, lubrificandolo a dovere, sfilai il cazzo finto dal culo del marito e poggiai il mio sulle pieghe dischiuse spingendo piano.
Flavio non aspettava altro, si spinse ancora di più andando ad incontrare il mio cazzo.
Venni furiosamente dentro il suo culo mentre gridavo la mia gioia, mi seguì a ruota venendo in bocca alla moglie che continuava a spompinarlo a dovere.
Venne anche lei in bocca al marito riempiendoli la bocca di sborra e di piscio che usciva copioso dalla sua vescica piena, e mentre veniva si sollevò baciandomi in bocca, sputandomi in gola la sborra del marito.
Il mio cazzo non accennava a scendere mentre continuavo a inculare Flavio ancora eccitato per la scena che si presentava davanti ai miei occhi.
Iniziai lentamente a sfilarmi ma Flavio mi bloccò, -‘lasciamelo godere ancora ‘- mi disse, scivolando verso di me per impedirmi di uscire.
-‘Ti faccio impazzire ‘- gli dissi e spingendo più in fondo il mio cazzo dentro il suo culo, -‘ nooo!!! Cosa mi stai facendo’- disse mentre il suo cazzo si erigeva grosso e duro, -‘ti sto pisciando dentro il culo, non &egrave quello che volevi? ‘- dissi pisciando dentro il suo culo largo.
Rimani fermo dentro di lui fin quando iniziò ad agitarsi, -‘ lasciami non resisto devo andare a svuotarmi il culo brutto stronzo mi hai riempito tutto’-
-‘No adesso stai qui finche lo voglio io’- dissi, Maria vieni qui, la feci inginocchiare al mio fianco e prendendole la testa la obbligai a leccarmi il cazzo che iniziava ad uscire dal culo del marito.
Tenendo la testa di Maria mi sfilai dal culo ormai pieno di sborra e di piscio e le faci appoggiare la bocca sul culo del marito che sentendosi liberato dalla presenza ingombrante del mio cazzo e cercando inutilmente di stringere lo sfintere si liberò in bocca della moglie.
Maria apriva la bocca nel tentativo di ingoiare tutto ma la quantità di sborra e di piscio mista a merda, era tanta che non ci riuscii perdendo parte del liquido, che cadde per terra. Flavio era mortificato, ma nonostante tutto si vedeva che era contento, un’erezione pazzesca si ergeva e Maria felice iniziò a spompinarlo.
Guardavo quei due che si masturbavano, e iniziai a segarmi sentendo una nuova erezione presentarsi.
Flavio mi chiamò e mi fece avvicinare a lui, si prese il cazzo tra le mani e con un gesto inequivocabile mi abbassò la testa verso il cazzo.
Aprii le labbra lentamente e iniziai a lambire il cazzo del mio amico cercando di rubarlo alla moglie, spingevo quel cazzo dentro la mia bocca assaporando il gusto di sperma mentre Maria stava armeggiando con i cazzi finti.
Ingoiai tutto il cazzo fino in fondo fin quando le lacrime mi solcarono il viso la mia saliva abbondante lo lubrificava a dovere.
Sentii una lingua infilarsi nel mio culo, Maria ci stava dando dentro da matti, la lingua venne subito sostituita da un cazzo finto che sentivo entrare sempre di più.
In preda ad una libidine violenta infilai ancora di più il cazzo in gola spingendo in culo indietro per facilitare il compito di Maria.
Mi sentivo pieno davanti e dietro, Flavio mi teneva le mani sulla testa e m’impediva di muovermi, mentre mi scopava la bocca, con una velocità che aumentava sempre di più, facendomi capire che mi stava per venire in bocca. Anche Maria aumentò il ritmo dell’inculata, Flavio venne subito inondandomi la gola con il suo caldo nettare seguito da me che ormai mi spalancavo il culo con le mani, e venne anche Maria che si accasciò esausta su di me.
Dopo quella volta ci incontrammo diverse volte
Fissai un nuovo appuntamento per il sabato successivo sicuro che questa volta Elena non sarebbe mancata.
La settimana passò lentamente, e non facevo che contare i giorni che mi separavano dall’incontro con Flavio e Maria.
Il venerdì mattina Elena fece entrare in ambulatorio un giovane che aveva fissato l’appuntamento da circa una settimana, per un problema nella regione anale.
Alto circa 1,80 magro sui 35 anni si sedette sulla sedia di fronte a me e nervosamente iniziò a dirmi che da un po’ di tempo quando aveva lo stimolo di defecare sentiva un dolore all’ano.
Iniziai a raccogliere l’anamnesi sulle sue malattie, sull’alimentazione, abitudini di vita ecc, poi dopo aver finito di scrivere al computer lo pregai di andare dietro il paravento, spogliarsi e mettersi sul lettino.
Elena nel frattempo faceva finta di lavorare e mi guardava con aria curiosa ma, non diceva nulla, anche perché essendo un professionista serio ed affermato non potevo di certo lasciarmi andare con tutti, quindi la selezione doveva essere accurata.
Dietro il paravento intanto il ragazzo che aveva 33 anni e si chiamava Sandro R***** si era spogliato e coricato sul lettino come ordinato.
Dopo essermi infilato i guanti inizio la visita partendo dalla testa, il collo, il torace che esplorai e auscultai rigorosamente.Arrivato all’addome vidi il che il ragazzo si contraeva, ‘ faccio male qui?’ ‘no, ma non mi aspettavo una mano così leggera’ disse.
Continuai la visita palpando i testicoli grossi e pieni di sborra, scoprii il glande notando che un po’ di smegma era annidato tra le pieghe del prepuzio, lo sgridai dicendo che quello era il punto di partenza per le infezioni e prendendo una garza iniziai a pulirlo energicamente.
Lo sfregamento iniziava a dare i suoi frutti, infatti, il suo cazzo iniziava a indurirsi, allora lo feci girare e mettere a carponi sul lettino in posizione genu-pettorale (cio&egrave in ginocchio sul lettino con i gomiti e la testa appoggiati al letto ed il sedere tutto indietro).
Mettendomi dietro di lui gli spiegai che dovevo controllare l’ano ed esaminare la prostata attraverso l’esplorazione rettale.
Dopo essermi lubrificato le dita inizio a dilatarli le natiche per vedere meglio l’ano dove s’intravedeva una piccola ragade, responsabile dei dolori, dicendo di rilassarsi gli chiesi di sporgere di più il sedere verso di me e di spingere come per andare di corpo.Di colpo la rosetta anale si spalancò davanti aprendosi dolcemente, pian piano infilai il dito guantato e lubrificato nell’ano dischiuso del giovane, che spingendo indietro il culo facilitava il mio compito, dopo aver esplorato il retto massaggiai la prostata e notai che un filo di liquido colava dal cazzo del ragazzo, finita l’esplorazione ritirai lentamente il dito e notai che il buco del culo rimaneva aperto.
Allora infilai lentamente due dita unite mentre il ragazzo spingeva indietro il culo per farsi penetrare meglio. Le dita subito diventarono tre senza nessuna reazione da parte sua se non una vistosa erezione che mi faceva capire tante cose.
Mi spostai dichiarando finita la visita ma lui, guardandomi finalmente negli occhi mi chiese di controllare meglio perché aveva molto prurito.
Gli spiegai che il prurito era dovuto alla presenza di una ragade e che anche il dolore era legato a quello.
Lo feci rivestire e gli diedi una dieta che avrebbe dovuto seguire ed una pomata da applicare due volte al giorno nell’ano.
Lo vidi perplesso e mi chiese se poteva venire da me per farsi mettere la pomata, respinsi con cortesia ma con fermezza la sua proposta ma Elena si disse disposta a farlo lei se il ragazzo non si vergognava.
Diventò rosso come un peperone ma non ebbe il coraggio di dire di no, lo congedai e lo lasciai alle cure di Elena sia per la parcella che per gli accordi per la pomata.
Dopo un minuto, Elena rientrò con un sorriso sulle labbra dicendomi che secondo lei era fatta, infatti, gli aveva consigliato di radersi bene la zona anale perché la pomata sarebbe entrata meglio e Sandro le aveva chiesto se ara disposta a farlo lei l’indomani prima di applicarli la pomata.
Eccitata si buttò sul mio cazzo, che non era rimasto insensibile alle pratiche appena finite, tirandolo fuori dai pantaloni con fatica per via dell’erezione.
Ma non avevamo tempo perché un’altra visita ci attendeva, la signora Mori che aveva a sua detta problemi di cistite.
La Mori arrivò subito interrompendo il pompino di Elena, che subito si ricompose andando ad aprire la porta dell’ambulatorio.
Accomodatasi nella sedia subito dopo una breve raccolta della storia clinica, la feci accomodare sul lettino, la Mori già esperta si spogliò subito e poggiò le gambe sugli appositi sostegni, dopo essermi infilati i guanti, iniziai la visita con accuratezza infilando le dita nella vagina che si apriva davanti ai miei occhi.
La Mori una donna di 47 anni di aspetto piacevole giovanile era sempre ben vestita e curata, ed anche il giorno non si smentiva infatti, si era rasata accuratamente lasciando solo un ciuffetto di peli sul pube mentre le piccole labbra molto prominenti sporgevano dalle grandi labbra, e seguivano un clitoride grande già turgido.
L’ano dischiuso, dava l’impressione di volersi aprire da un momento all’altro.
Dopo la visita accurata chiesi a Elena di dare una mano alla signora a ripulirsi dalla crema lubrificante che avevo usato (una crema profumata a base di acqua), e mentre mi lavavo le mani spiegai alla signora che le sue cistiti ricorrenti erano legate alla sua scarsa ma intensa attività sessuale, infatti, i micro- traumi sull’uretra la esponevano di fatto alle infezioni soprattutto se non urinava prima del rapporto.
Per tutta risposta la signora mi affermò che lei spesso pisciava durante il rapporto e l’orgasmo.
Elena intanto facendo finta di ripulire la vulva della Mori la stava massaggiando, tittilando il clitoride che s’ingrossava sempre di più sporgendo a mo di piccolo pene.
All’improvviso si abbassò di colpo per stringere tra le labbra quel piccolo gioiello tra i gemiti della Mori.
La mano di Elena frugava la vulva della donna mentre succhiava il clitoride e la Mori le teneva la testa fra le cosce.
La mano di Elena entrava sempre di più nella vagina della Mori fin quando non scomparve del tutto dentro di lei.
Iniziò a venire furiosamente nella bocca della mia infermiera quando mi accorsi che la Mori stava pisciano in bocca di Elena che con l’altra mano si frugava tra le gambe venendo anche lei, mordendo il clitoride della Mori, non una goccia di piscio cadde sul pavimento perché la bocca avida di Elena ingoiava tutto, il piscio e lo sperma.
Soddisfatta la Mori si alzò dal lettino e infilandosi le mutande prese la prescrizione e salutandomi con un sorriso uscì dal mio studio.
Si era fatto già molto tardi e congedai Elena e mi apprestai a chiudere lo studio quando Sandro bussò alla porta.
Stupito aprii e in silenzio mi porse una bustina di farmacia con la pomata chiedendomi se potevo per cortesia mettergliela perché aveva molto prurito.
Lo invitai ad entrare, chiedendomi quale prurito avesse, e lui per tutta risposta si abbassò i pantaloni e le mutande mostrandomi un cazzo in erezione, si girò e allargandosi le natiche mi chiese di metterli la pomata come prima.
Lo feci salire sul lettino e, dopo aver chiuso la porta m’infilai i guanti.
Sandro si era già messo in posizione e sporgeva il culo in fuori, ed io iniziai a mettergli la pomata infilando due dita nel culo aperto e dilatato.
Con voce rocca mi chiese di infilargli un altro dito, e allora riunendo le dita insieme iniziai ad infilargli tutte le dita, pian piano mi facevo strada in quel culo dilatato all’inverosimile, riuscivo a infilare la mano fino alle nocche, Sandro mi prese la mano e la spinse sempre di più dentro di lui.
A questo punto lo feci girare sul lettino e gli sistemai le cosce sui sostegni mentre continuavo a fistarlo, il suo cazzo duro svettava a pochi centimetri dal mio viso e lui mi prese la testa guidandola sul suo cazzo.
Come lo presi in bocca il suo culo si dilatò ancora di più, permettendomi di infilargli tutta la mano in culo, dal cazzo intanto iniziava ad uscire abbondante liquido pre- spermatico che in preda ad una libidine violenta ingoiavo tutto leccandolo e succhiandolo.
La mia mano ormai entrava senza più nessuna difficoltà in quel culo slabbrato, chiusi il pugno e continuai furiosamente a sfondarlo quando all’improvviso m’inondò la bocca di sperma, tanto, tantissimo, denso, riuscii a malapena a non soffocare preso alla sprovvista, ma non ne perdetti neanche una goccia tanto era buono, diverso dal mio che rimaneva un po’ più acre. Il suo grosso cazzo rimaneva ancora duro e continuai a spompinarlo mentre il suo culo si dilatava ancora di più, decisi a questo punto di esagerare ed iniziai ad infilare anche due dita dell’altra mano che fino a quel momento era impegnata a reggerli il cazzo. Sandro apprezzò il mio gesto sporgendo per quanto possibile il culo e spingendo come per defecare, ben presto le dita della seconda mano diventarono tre e poi quattro, il suo culo largo lubrificato sapientemente accoglieva senza difficoltà le mie mani, riuscivo ad infilare tutte e due le mani unite in quel culo che non aveva più nulla di umano.
Il suo cazzo non diminuiva di consistenza ed io ne approfittavo per spompinarlo alla grande senza smettere di dilatarli il culo.
Sfilai lentamente le mani da quel culo e togliendomi i guanti gli chiesi di rimanere coricato sul lettino.
Rapidamente mi spogliai e presi una bottiglia di plastica d’acqua e dopo averla lubrificata la infilai in culo a Sandro, che rispose subito allo stimolo con un aumento dell’erezione.
Il suo cazzo duro, era decisamente superbo grosso e lungo tanto che avevo difficoltà ad infilarlo in bocca, gli bloccai la bottiglia in culo con una cinghia e mi misi a cavallo su di lui infilandoli il mio cazzo, che non era da meno, in bocca, la sua lingua accarezzava dolcemente il mio cazzo che finalmente trovava un posto dove scaricarsi dopo una giornata di intense emozioni.
Mentre Sandro mi spompinava io continuavo a tirargli il cazzo che mi stimolava e pian piano lo guidai fino a posizionarlo all’ingresso del mio buchetto che avevo gia lubrificato.
Quel bastardo mi diede a quel punto un morso sul cazzo ed io istintivamente mi spostai indietro, mentre lui con un colpo di reni m’infilò di colpo il suo enorme cazzo in culo.
Rimasi senza fiato e alcune lacrime mi solcarono il viso mentre il bastardo continuava ad incularmi come un matto.
Lo bloccai e rimanendo fermo mi abituai al suo enorme cazzo, iniziai a muovermi sopra di lui, incitandolo a scoparmi più forte, i suoi colpi si succedevano violenti sfondandomi il culo che si adattava suo malgrado l’intrusione violenta. Gridò qualche cosa, e sentii che m’inondava il culo di sborra, lo sentivo spruzzarmi in culo tanto liquido caldo che ben presto mi riempi tutto. Anche io venni in bocca al bastardo, e sfilandomi dal suo cazzo mi voltai sul suo viso e aprendomi il culo con le mani, feci cadere lo sperma che usciva dal mio culo nella sua bocca.
Dopo aver sciolto la cinghia che la teneva ferma, sfilai la bottiglia dal culo che rimase dilatato e aperto, ‘bene ‘gli dissi ‘vedrai che adesso non avrai più dolore quando vai di corpo, continua a mettere la pomata e presto guarirai’ .
Aspettai che si vestisse e lo congedai accompagnandolo alla porta.
Continua”

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