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Racconti Gay

Coinquilini

By 25 Marzo 2015Dicembre 16th, 2019No Comments

Mi sono da un po’ trasferito a Milano per lavoro ma qua gli appartamenti in affitto hanno dei costi esorbitanti, così circa un mese fa ho deciso di cercare un coinquilino per dividere le spese.
Ho sparso la voce al lavoro e fra gli amici e in poco tempo mi ha contattato Gilberto, quattro parole al cellulare e ci siamo accordati per incontrarci a casa mia (che poi sarebbe diventata anche sua) per metterci d’accordo.
Siamo entrati in confidenza in poco tempo, lui &egrave un bel ragazzo ed &egrave uno a cui piace molto scherzare. Dopo cena molto spesso ci alzavamo per sparecchiare poi metterci sul divano a guardare la televisione e ogni volta che vedevamo in qualche film una bella figa lui mi diceva: “ah, se invece che te qua adesso ci fosse una così, che serata passerei!” Poi ci facevamo su una risata e ci mettevamo a far battute su un, allora credevo, improbabile rapporto sessuale di ripiego fra noi due. A volte l’argomento era sul fatto che mi avrebbe fatto il culo, altre che io gli avrei fatto un pompino, o una sega.
Una sera, scherzando sempre sullo stesso argomento, gli ho risposto: “senti un po’, ma perché quello che lo prende devo sempre essere io?” allora lui si &egrave messo serio e mi ha detto: “perché a me piace dare, non ricevere, tu invece mi sembri uno che anche se ti piace la figa in caso vada con un uomo preferiresti stare sotto e, se proprio lo vuoi sapere, hai un culo da favola”.
Io sono rimasto un attimo in silenzio, sbalordito da quello che mi aveva appena detto, poi mi sono ripreso e gli ho detto: “ma scherzi vero?”
E lui: “no, affatto, ho già perso il conto delle seghe che mi sono fatto pensando a te, so che sto rischiando di essere cacciato di casa ma preferisco rischiare, e dovresti pensarci bene anche tu perché sarebbe l’occasione per rendere questa convivenza un po’ più divertente, senza impegni e obblighi, sia chiaro, ogni uno resta libero di cercare figa come vuole e quando uno dei due dice basta deve essere basta, ma pensaci un po’, non sarebbe divertente?”.
Li per li non mi &egrave venuto altro da dire se non una risposta stereotipata del tipo: “per te che me lo infili &egrave divertente, per me che lo prendo forse non molto, non credi?”.
Invece non era vero, quella di farmi inculare &egrave una fantasia molto ricorrente nei miei pensieri e quella, forse, poteva essere l’occasione per renderla reale.
Poi in soggiorno &egrave calato un silenzio imbarazzante che dopo un po’ , non so neanch’io come mi sia uscito, ho rotto dicendo: “posso pensarci su un po’?”
Lui: “ma certo, che discorsi! se non lo hai mai fatto capisco che non sia facile prendere la decisione così, a freddo”.
E io: “perché, tu l’hai fatto?” “Si”, rispose lui, “una volta l’ho preso e un’altra l’ho dato, ma prenderlo non mi piace anche se, qualora debba essere il prezzo da pagare per farmi un culo, sono disposto a pagarlo”.
“E perché allora dovrebbe piacere a me?”
“Perché sono sicuro che &egrave così, me lo sento, inoltre se non provi non lo sai e stai tranquillo che se scopriamo che non ti va la cosa finisce li”.
Ho acceso la televisione senza dire niente e ho cominciato a fare zapping nervosamente, l’argomento sembrava chiuso li ma non facevo che pensarci ed era chiaro che anche lui non solo ci stava pensando, ma sperava di riprendere la discussione.
Mi alzai per andare in bagno, mi sedetti sul water per pensare un po’ da solo e ogni volta che immaginavo di essere steso a pancia in giù sul letto con lui sopra che mi faceva il culo mi veniva duro, allora mi sono detto: “ma che fai scemo? &egrave la tua occasione, puoi andare di la, proporre a uno di provare ciò su cui hai fantasticato molte volte sapendo che accetterà volentieri e la cosa rimarrà fra te e lui, inoltre ti ha garantito che se non ti piace si ferma e amici come prima, quando ti ricapita?”.
Così mi sono fatto un bel bidet, mi sono tirato su bene i jeans per mettere meglio in mostra il mio culetto e sono tornato in soggiorno, lui stava guardando la televisione e io mi sono piazzato davanti a lui, di spalle, mostrandogli il mio culo e dicendogli: “ci ho pensato su, voglio provare” e poi mi sono chinato in avanti con le gambe divaricate come quando si fa stretching per allungare i muscoli delle gambe.
Lui mi ha dato una pacca sul culo poi mi ha detto: “andiamo in camera mia” e si &egrave avviato.
Io l’ho seguito e una volta li non sapevo cosa fare, finché lui ha iniziato a spogliarsi e mi ha detto: “non vorrai mica scopare vestito vero?”.
Mi sono spogliato anch’io e prima di mettermi a letto lui ha voluto che stessi un po’ in piedi, di spalle davanti a lui, perché voleva ammirarmi un po’.
Poi mi sono steso sul letto di fianco a lui, che ce l’aveva già durissimo e mi ha chiesto: “vuoi prenderci confidenza? vuoi menarmelo un po’ , succhiarmelo?”
Gli ho risposto che non me la sentivo per adesso e che avrei preferito “lasciarmi fare”, così mi ha fatto stendere a pancia in giù e ha cominciato a palparmi il culo, a divaricarmi le natiche e a guardarmi il buco facendogli i complimenti. Io stavo li, mi lasciavo fare e la cosa mi eccitava molto poi, a un certo punto, sento che sprofonda la sua faccia fra le mie natiche e con la lingua comincia a frugarmi il buco, sobbalzo e mi giro come per sfuggirgli dicendo: “dai, mi vergogno!” ma lui: “tranquillo, non mi fa schifo anzi, mi piace molto, se non dispiace a me fartelo a te non resta che godertelo, vedrai, ti piacerà, rilassati”.
Mi rimetto a pancia in giù di nuovo e lui riprende quello che stava facendo prima, dopo un po’ che mi lecca il buco del culo io non capisco più niente, sono eccitato come credo di non esserlo mai stato prima.
Si ferma di leccare, io sono tutto bagnato della sua saliva e mi dice: “proviamo?”.
Io: “si”.
Mi dice di aspettarlo, va un attimo in cucina, sento che apre il frigo poi torna con un pezzetto di burro su due dita; “adesso facciamo un bel gioco”, esclama, e inizia a spalmarmi il burro sul buco.
E’ freddo ma mi piace e sento che man mano che lo spalma si scioglie col calore del mio corpo. A un certo punto si siede sulle mie cosce, mi appoggia una mano sulla zona lombare e con l’altra mano inizia a infilarmi un dito, io non posso scappare perché lui &egrave sopra di me e mi tiene fermo, ma confesso che dopo un primo “fastidio” scappare e l’ultima cosa che mi viene in mente.
Mi lavora un po’ il buco con le dita poi si stende sopra di me, “ecco”, penso, “ci siamo”. Lui guida il suo cazzo fra le mie natiche con la mano, io ho le gambe chiuse e lui con le sue abbraccia le mie, come se volesse impedirmi di aprirle.
Si appoggia un po’ con la cappella facendo una leggera pressione ma senza entrare, poi mi dice: “questa non &egrave la posizione ideale per iniziare, così il cazzo ti sembrerà molto più grosso, ma in realtà ne entrerà meno che se ti ci siedi sopra a smorzacandela, solo che in quella posizione sarai tu a decidere se e quanto ne entra, vuoi cambiare?”.
Io: “rimaniamo così per un po’ e vediamo come va, al limite te lo dico”.
Lui sta un po’ sopra di me senza penetrarmi e mi bacia sul collo, scherziamo sulla situazione e ogni tanto tenta di spingerlo dentro ma come sente che mi irrigidisco si ferma.
Dopo una decina di minuti di quel gioco mi chiede ancora se voglio cambiare posizione o almeno aprire le gambe perché, dice lui (poi ho scoperto che era vero) fa meno male.
Io gli rispondo: “ma secondo te sono scemo ad aprire le gambe? così puoi infilarmelo senza che io riesca a stringerlo e impedirtelo”.
Allora mi fa: “perché, con tutto il burro che hai nel culo pensi che stringendolo riusciresti a impedirmi di penetrarti? Se solo volessi ti farei allo spiedo con una sola spinta, vuoi scommettere?”
“Accetto la sfida” rispondo io, “cosa mettiamo in palio”?
“Beh, se riesco a entrare non lo tolgo più fino a che vengo anche se non vuoi, te la senti di rischiare?”
“Si”, rispondo io, e comincio a stringere chiappe e culo con tutta la mia forza.
“Lui da un colpo secco e mi entra dentro”, io urlo e lui mi mette la mano davanti alla bocca, poi la toglie e mi dice: “visto?”.
Io ansimando gli dico: “toglilo un attimo, ti prego, fa un male cane, me ne hai infilato un metro”.
Allora lui ride e mi dice: “ma che metro? &egrave dentro solo la cappella”, poi da un altro colpo e ne entra un altro po’, sembra che mi debba uscire dalla bocca e urlo di nuovo, lui mi mette la mano davanti per farmi tacere e mi fa: “adesso sei letteralmente fottuto” e nel frattempo inizia a muoversi su e giù dentro di me con un ritmo lento ma deciso.
Io mugolo, non posso dire niente perché lui mi tiene fermo e mi tappa la bocca con la mano, mentre mi scopa mi bacia e mi morde le orecchie poi mi dice: “sai, dicono che quando i protettori iniziano le puttane al mestiere la prima volta le violentano, perché dopo di che non si fanno più problemi a farsi fare qualsiasi cosa. Ecco io adesso lo sto facendo a te e quando avremo finito sarai ufficialmente la mia puttanella, da quel momento potrò scaricare i miei coglioni nel tuo culo ogni volta che vorrò”.
Lui mi sta scopando, &egrave sopra di me e io non voglio più ma non ho modo di scappare, cerco di mordergli la mano che mi tiene sulla bocca e soffoca le mie urla ma non riesco, il suo cazzo a dire la verità non mi sta neanche più facendo male ma liberarmi &egrave una questione di principio, anche se mi rendo conto che più capisce che non voglio e più si eccita.
A un certo punto mi toglie la mano dalla bocca e mi chiede: “come va?”. Io prendo a urlargli di tutto e gli dico di lasciarmi andare, allora lui come per punizione prende a scoparmi con più foga e mi rimette la mano sulla bocca dicendomi: “rassegnati, questo culetto fra poco sarà pieno della mia sborra e tu non puoi farci niente, e la cosa bella &egrave che ti piacerà”.
A un certo punto inizio a sentire una sensazione intensa, &egrave chiaramente un orgasmo ma com’&egrave possibile? Il mio cazzo &egrave completamente moscio e lui mi sta facendo una cosa che io non voglio neanche. Eppure provo un piacere intenso che coinvolge tutto il corpo, molto più intenso degli orgasmi a cazzo duro che avevo sempre provato e a un certo punto sborro col cazzo che nel frattempo mi si &egrave indurito a metà.
Dopo l’orgasmo mi sento sporco e mi vergogno tantissimo, adesso davvero l’unica cosa che voglio &egrave che lui smetta, si tolga di li e mi lasci andare a rannicchiare nella doccia, cerco di divincolarmi con più forza e lui se ne accorge, mi dice: “&egrave normale non volere più dopo che si &egrave venuti le prime volte, ma porta pazienza, ho quasi finito anch’io”.
Dopo circa un altro minuto di stantuffate senza pietà sento il suo cazzo esplodere dentro di me, mi riempie il culo di sperma caldo poi lo sfila ancora duro, facendomi quasi più male che quando l’ha infilato. Mi da una paio di sculacciate e mi dice: “vado in bagno a pulirmi”.
Io sono confuso, e la cosa che mi lascia più schifato &egrave che adesso, pensandoci, mi &egrave piaciuto e vorrei rifarlo ancora, ma questa volta ci starei. Forse aveva ragione quando mi ha parlato dei protettori e delle prostitute, adesso probabilmente sono davvero diventato la sua puttana.
Sento che mi chiama dal bagno:
“Gabri”,
io: “eh?”
e lui: “sai cosa ci renderebbe davvero intimi adesso? Una bella doccia assieme”.
Mi alzo e vado in bagno, non voglio dargliela vinta, non voglio ammettere che mi &egrave piaciuto, mi metto davanti a lui e gli tiro un pugno in faccia. Lui incassa senza dire niente, poi mi prende per le spalle e mi fa sedere sul water, mi guarda per un po’, io ho davanti alla faccia il suo cazzo moscio e sento un gran bisogno di scaricare quello che mi ha svuotato nel culo, ma non voglio davanti a lui. Poi mi scappa una scoreggia che rimbomba nella tazza e dal rumore si capisce che &egrave uscito del liquido, lui mi sorride e mi fa: “lasciala pure andare, non ti vergognerai mica di me, ormai sei la mia troietta”.
Mollo tutto nel water, mi pulisco con la carta e mi alzo in piedi, lui mi indica la doccia, tiro l’acqua ed entriamo. Siamo sotto l’acqua, mi guarda un attimo in faccia poi mi prende, mi spinge contro le piastrelle e mi bacia in bocca, all’inizio non voglio ma poi inizio a starci, limoniamo per un po’ e i nostri cazzi tornano ad essere durissimi, io penso che ormai tanto vale provare tutto, mi inginocchio davanti a lui e inizio a succhiarglielo, dopo un po’ mi fa capire che vuole che mi alzi e che vuole farmi il culo un’altra volta. Mi giro di spalle e mi lascio penetrare di nuovo, scopiamo per una decina di minuti così poi sento che sta venendo di nuovo, in quel momento mi prende il cazzo in mano e me lo mena, vengo anch’io.
Finiamo di lavarci, ci asciughiamo e mi chiede se voglio dormire con lui, “ti coccolo un po'” mi dice. Dico di no.
Vado nel mio letto, questa volta la sborra che mi ha messo dentro non l’ho scaricata, ho deciso di tenerla di proposito, sono confuso e mi addormento esausto. sono quattro mesi ormai che andiamo avanti a scopare assieme, io e Gilberto. O meglio sono quattro mesi che lui scopa me, molto spesso andiamo a letto la sera, ci addormentiamo dopo una bella scopata e la mattina quando ci svegliamo i nostri cazzi sono duri come il marmo, allora lui mi sale sopra, me lo infila nel culo e inizia a stantuffarmi, poi cambiamo posizione, si stende a pancia in su e io mi impalo di spalle sopra di lui, dopo un po’ di colpi ben assestati in quella posizione mi afferra il busto e mi fa sdraiare a pancia in su sopra di lui, mi prende in mano il cazzo e comincia a menarmelo per farmi venire, nel frattempo mi sbatte più forte e la cosa continua finché non siamo venuti entrambi. A volte siamo anche riusciti a venire assieme ed &egrave stato magnifico.
Ogni uno di noi due ogni tanto si &egrave portato a casa qualche figa e in quei casi abbiamo sempre rispettato la privacy uno dell’altro. Solo una volta si era portato a casa una rossa da urlo e dopo un po’ li ho sentiti litigare e lei se ne &egrave andata sbattendo la porta; sono uscito dalla mia camera e gli ho chiesto: “che &egrave successo?” e lui: “le ho chiesto il culo e si &egrave offesa, adesso mi ha lasciato qua col cazzo in tiro”. Gli risposi che anche se non era certo la stessa cosa poteva scaricarsi nel mio, poi sono andato ad aprire il frigo, ho preso burro che in casa nostra non manca mai e porgendoglielo gli ho detto: “guarda, davvero, se ti accontenti puoi favorire davvero, magari con un po’ di fantasia, pensando a lei…”, poi dopo aver appoggiato il panetto di burro sul piano della cucina mi sono abbassato i pantaloni e le mutande fino a metà coscia e mi sono piegato in avanti appoggiandomi coi gomiti sul marmo, offrendogli il mio culo che ormai conosceva molto bene. Lui ha fatto un sorriso poi ha esclamato: “ma si”, si &egrave avvicinato, mi ha spalmato il burro sul buco, se lo &egrave spalmato anche sul cazzo e mi ha penetrato con un colpo secco, mi ha sbattuto per paio di minuti in maniera meccanica, fredda, sembrava che non mi stesse neanche scopando, si stava semplicemente strofinando il cazzo dentro di me, poi mi ha sborrato dentro, mi ha dato un paio di schiaffetti su una chiappa, l’ha tolto che era ancora mezzo duro e mi ha detto ridendo: “grazie, sei proprio uno di quegli amici che ti danno anche il culo, in tutti i sensi”, e io gli ho risposto: “beh, da come mi hai usato alla fine potevi completare l’opera mettendomi li 50 euro”. Mi guardò e mi disse: “non metterti a fare la fighetta adesso, era nei patti della nostra amicizia, no? niente complicazioni, adesso vado a letto che stasera ho le palle girate”.
Effettivamente i patti erano quelli, aveva ragione. per una decina di giorni dopo la sera della “scopata squallida” non gli ho più dato il culo, neanche un pompino, o una sega, niente. Non avevamo litigato, semplicemente qualcosa si era spezzato, non ce l’avevo con lui perché mi aveva scopato come fossi una di quelle bambole gonfiabili, ma mi avevano dato fastidio le sue parole quando mi aveva detto “non metterti a fare la fighetta”. Anche se tra i due sono sempre io quello che lo prende credo di avere un comportamento molto mascolino e non mi va di essere trattato da fighetta. Lui in realtà un paio di volte ci ha provato a scoparmi e io gli ho risposto “fatti una sega”, effettivamente pensandoci &egrave un comportamento da fighetta e così non va, urge trovare una figa tutta per me.
Una sera dopo cena mi fa: “dai che stasera usciamo, andiamo a fighe”; così mi sono fatto la barba, vestito bene e siamo andati in un locale che conosceva lui, dopo due ore che eravamo dentro lui si strusciava con una mentre io avevo perso tempo con un’altra che alla fine ho capito essere troppo appiccicosa e quando mi ha detto chiaramente di non darla mai la prima sera l’ho scaricata.
Ero seduto al bancone del bar quando mi si avvicina un tipo, sulla cinquantina, capelli brizzolati e con un aspetto molto curato, mi chiede se può offrirmi da bere, io accetto e gli chiedo a cosa devo il piacere. Lui mi guarda sorridendo e mi dice: “ci sto semplicemente provando con te, non lo sai che questo &egrave un locale frequentato per lo più da bisessuali? se ti do fastidio dillo che vado via subito”.
Io: “no, non sapevo che fosse frequentato da bisessuali, comunque visto che ormai ti sei fatto avanti tanto vale dirti che non hai preso un granchio, anzi, andiamo a sederci ai tavolini e completiamo questa bevuta approfondendo l’argomento”.
Non sono mai stato con altri maschi oltre a Gilberto ma lui mi intriga molto, parliamo per una mezz’ora poi mi chiede senza troppi giri di parole se mi va di andare “a fare qualcosa” sulla sua macchina.
Usciamo dal locale ed entriamo nella sua monovolume, &egrave senza sedili dietro, gli chiedo maliziosamente come mai e lui, altrettanto maliziosamente, mi risponde: “l’ho preparata in caso questa sera avessi bisogno che fosse particolarmente spaziosa”.
Passano pochi minuti e mi ritrovo col suo cazzo in mano, gli dico che dentro al locale c’&egrave il mio amico col quale convivo e faccio sesso regolarmente e lui mi risponde che la cosa rende tutto più eccitante, per un po’ cerco di tirarmi indietro ma quel cazzo &egrave meraviglioso, lui &egrave davvero un bell’uomo e io non mi faccio scopare da più di dieci giorni. Apre un cassettino della macchina, tira fuori la scatola dei preservativi e mi propone di fare una sveltina poi tornare dentro al locale e ogni uno per se. Ci sto.
E’ stata proprio una sveltina, sarà durato a mala pena 30, 40 secondi da quando me l’ha messo dentro poi &egrave scoppiato nel preservativo. Una volta venuto si &egrave pulito e mi ha detto: “torniamo dentro”? E io: “grazie eh, va beh che doveva essere una sveltina, ma neanche la cortesia di menarmelo mentre mi inculavi per far venire anche me, se proprio avevi così fretta!”
Lui: “quante storie, adesso rientriamo, vai in bagno e ti fai una sega, vorrai mica che te la faccia io”.
Mi sono rivestito e sono uscito dalla macchina senza dire niente.
Rientro nel locale e Gilberto non &egrave più la a strusciarsi con la tipa, &egrave da solo al bancone, mi avvicino e mi dice: “ti stavo aspettando, stasera non va proprio, andiamo a casa? che dici?”.
Annuisco e saliamo in macchina, lungo il tragitto mi chiede se mi sono divertito con il tipo e io gli chiedo se &egrave geloso. Lui mi risponde: “ma no, eravamo d’accordo che la nostra &egrave solo un’amicizia scopereccia, solo che il tipo lo conosco bene, &egrave quello che ha iniziato me, ha un bel cazzo ma non &egrave un grande scopatore”.
Io: “hai ragione”, e gli racconto com’&egrave andata.
Finito il racconto mi chiede: “almeno lui dopo te li ha dati i 50 euro?'”.
Scoppiamo a ridere e nel frattempo siamo arrivati a casa.
Una volta entrati mi afferra, mi spinge contro la porta che mi sono appena chiuso dietro e mi bacia, poi mi chiede se ho voglia di fare del buon sesso. Dico di si ma prima voglio farmi una doccia, non mi va di andare a letto con lui senza nemmeno lavarmi dopo essere stato col tipo di prima.
Ci infiliamo sotto le lenzuola e dopo un po’ che “giochiamo” mi chiede se ho voglia di farlo strano, gli chiedo cosa intende e lui: “di si o no, ma se dici di si devi fidarti di me”.
Rispondo di si e lui mi chiede di aspettarlo un attimo perché deve andare a prendere una cosa in cantina, si riveste velocemente, esce e dopo poco torna con una corda. Sono un po’ riluttante all’inizio ma lui mi ricorda che avevo detto “si” e che da quel momento dovevo fidarmi di lui, allora mi fa stendere a pancia in giù e mi lega polsi e caviglie ai quattro angoli del letto. Io sono li, con le gambe spalancate, a pancia in giù, lui può fare del mio culo tutto quello che vuole e io non avrei modo di impedirglielo.
Spegne la luce, accende l’abat jour e ci mette sopra un lenzuolo in modo che nella stanza si possano vedere solo le ombre. Si inginocchia fra le mie coscie aperte e comincia a sculacciarmi e mentre mi sculaccia mi dice: “puttana, ti sei fatto scopare da un altro eh?” Io gli chiedo se &egrave impazzito ma lui mi risponde: “taci zoccola, adesso ti sistemo io come si deve” e continua a sculacciarmi sempre più forte, le chiappe mi fanno male, sono legato e non posso muovermi, gli chiedo di smettere ma non vuole sentire ragioni.
Poi apre un cassetto del comodino e tira fuori dei preservativi, gli chiedo come mai visto che lo abbiamo sempre fatto senza e lui mi risponde: “perché sei una puttana e le puttane si scopano col preservativo”.
Non mi ha messo il burro, il mio culo &egrave secco come la sabbia del deserto ed inoltre questa sera &egrave già provato dalla scopata di prima in macchina col tipo, che anche se &egrave durata poco comunque &egrave sempre un’inculata, senza considerare poi che oltre che veloce il tizio non era certo un concentrato di delicatezza.
Mi appoggia il cazzo al buco poi me lo spinge dentro con un colpo secco, io urlo e gli dico: “ahia! ma sei scemo? mi rompi tutto così!” ma lui non risponde nemmeno, lo tira fuori poi di colpo lo rimette dentro con un altro colpo secco che mi fa altrettanto male. Lo rifà per una decina di volte poi va in cucina lasciandomi li legato, sento che apre un pensile poi lo richiude ma quando torna non ha con se niente.
Si rimette fra le mie cosce, mi appoggia di nuovo il cazzo col preservativo all’ano che &egrave irritatissimo e sento un bruciore pazzesco, allora gli chiedo: “cosa ci hai messo sopra?” e lui: “salsa tabasco”.
Mentre gli sto ancora chiedendo se &egrave scemo me lo infila tutto di nuovo e inizia a scoparmi, mi fa un male indescrivibile, ho il culo in fiamme e non vedo l’ora che smetta, a un certo punto lo toglie e fa ancora più male come quando si ha una parte del corpo irritata, la si gratta e quando si smette di grattarla &egrave ancora peggio. Poi lo reinfila dentro e riprende a scoparmi, come se non bastasse oltre al bruciore si muove anche con foga e mi da’ dei colpi molto violenti, ha la chiara intenzione di farmi male e ci sta riuscendo.
Ormai subisco in silenzio e lui continua la sua opera punitiva imperterrito, le uniche parole che pronuncia ogni tanto sono “ti insegno io a fare la puttana, puoi scopare tutte le fighe che vuoi ma in questo culo posso sborrare solo io, con o senza preservativo”.
Dopo un bel po’ di quel supplizio finalmente viene, poi lo toglie da dentro, si sfila il preservativo e va in bagno a lavarsi, io sono li legato con le gambe aperte e il culo che sembra mi debba prendere fuoco da un momento all’altro.
Torna, si sdraia sopra di me, mi bacia sul collo e sulle spalle e mi dice: “scusa ma dovevo fartelo, porta pazienza, adesso il peggio &egrave passato”, e io: “si però slegami”, ma lui: “non posso, non abbiamo ancora finito”.
Mi accorgo che ha portato con se dal bagno la schiuma da barba al mentolo, mi appoggia il beccuccio della bomboletta sul buco del culo che &egrave ancora bello dilatato e me la spruzza dentro.
“Questo dovrebbe farti stare meglio” mi dice, ed effettivamente rinfresca.
“Stai tranquillo, non era tabasco, ho solo messo sul preservativo un paio di gocce di olio piccante che mettiamo sulla pizza, non sei ustionato, solo che col culo già irritato da prima basta pochissimo che brucia da impazzire, non rischierei mai di rovinare il culo di un amico come te che mi ci lascia svuotare i coglioni ogni volta che ne sento il bisogno”
Io non dico niente e ammetto che in realtà questa cosa in fondo mi &egrave piaciuta parecchio. Il mentolo della schiuma da barba rinfresca ma adesso sento l’esigenza di sedermi sul water, glielo spiego e gli chiedo ancora di slegarmi ma lui: “no, non abbiamo ancora finito, adesso te lo devo lavare dentro”.
Come “lavare dentro”, gli chiedo.
Si risdraia sopra di me e mi infila dentro di nuovo, questa volta senza preservativo, il suo cazzo semiduro. Resta fermo sopra di me un po’ poi mi dice: “devo fare pipì”, io penso che stia per alzarsi e andare in bagno e invece sento un’ondata di liquido caldo che mi invade il culo, mi sta pisciando dentro!
Una volta finito mi slega le mani mentre &egrave ancora dentro, mi avverte che sta per toglierlo e mi chiede di stare attento a non perderla per non bagnare il letto, mi dice di metterci subito una mano mentre mi slegherà anche i piedi perché col culo così sfondato non sarà facile trattenerla.
Riesco ad alzarmi dal letto e correre sul water tenendomi il buco del culo tappato con la mano, poi scarico tutto il brodo caldo che mi ha iniettato. Mi alzo e mi faccio una doccia ed ho la sensazione che mi abbiano violentato con un palo della luce.
Esco dal bagno e torno in camera, lui &egrave li seduto sul letto, mi guarda e mi chiede: “siamo ancora amici io e te?”.
Io resto in silenzio per un attimo ppoi gli volto le spalle e gli rispondo ridendo: “si però adesso baciami il culo”!
Lui mi afferra per i fianchi, mi bacia davvero il culo poi inizia a frugarmi con la lingua in mezzo alle chiappe, mi lecca per un bel po’ finché poi mi prende il cazzo in mano e me lo mena fino a farmi venire.
Ci mettiamo a letto, io gli volto le spalle e lui mi abbraccia da dietro, mi chiede come sta il mio culetto e gli rispondo che stava meglio prima di quella strigliata al peperoncino, quindi adesso ci vorrà un bel po’ prima che gliene tocchi ancora.
Lui mi risponde: “anche mi sa che per un po’ farai fatica a sederti sono sicuro che domani mattina avrai già voglia di nuovo, comunque ti prometto che in futuro starò più attento a fare godere anche te”.
Io: “sai cosa mi piacerebbe invece? venire mentre mi inculi senza che me lo debba menare, ho sentito che &egrave possibile e una volta, qualche sera fa, sono sicuro che stava quasi per succedere”.
Così passiamo quasi tutta la notte su internet a informarci della cosa, sulle posizioni e su come avviene la stimolazione della prostata, con la promessa di mettere tutto in pratica quando il mio culetto si sarà ripreso. Da un po’ di tempo stiamo provando a farmi raggiungere l’orgasmo anale, ovvero voglio riuscire a venire completamente, con tanto di schizzata, mentre mi incula senza che ne io ne lui tocchiamo il mio cazzo.
Ci sono arrivato vicino molte volte ma ogni volta, quando ero “li li per scoppiare”, di colpo si era fermato tutto.
La prima volta che l’abbiamo fatto ero convinto di esserci riuscito, avevo provato una sensazione molto intensa che coinvolgeva tutto il corpo, ma non era l’orgasmo anale vero e proprio, mancava lo schizzo e leggendo qua e la su internet avevo saputo che era possibile arrivarci.
Una sera dopo aver cenato stavo lavando i piatti, lui mi si &egrave appoggiato dietro ed ha cominciato a strusciarsi premendomi contro il bordo del lavandino; sentivo il suo cazzo diventare duro e anch’io mi stavo eccitando, mi ha abbracciato da dietro ed ha iniziato a leccarmi il collo e le orecchie poi mi ha slacciato i pantaloni e me li ha abbassati, io mi sporgevo indietro offrendogli il mio culetto e lui, aperta la patta dei suoi pantaloni, ha tirato fuori il suo cazzone e aiutandolo a farsi strada fra le mie natiche con le mani me l’ha appoggiato al buco.
Io con un filo di voce gli ho chiesto: “non dimentichiamo il burro?” e lui: “c’&egrave tempo, per adesso giochiamo un po’, ti stuzzicherò finché questo culetto non imparerà a parlare e mi chiederà di infilarlo”.
Io gli ho risposto ridendo che l’unica cosa che sa dire &egrave “prrrr” e lui prontamente mi ha risposto: “ormai sfondato com’&egrave al massimo dice “fffffffffffsssssshhh”.
“Maleducato che non sei altro!”, gli risposi io con tono scherzoso fingendo di essere arrabbiato, se io fossi una donna mi diresti una cosa del genere?” E lui: “ma non lo sei, o starai mica diventando davvero una fighetta? guarda che io voglio un trombamico, mica una moglie isterica”.
“Tranquillo” gli ho risposto io “che una di queste sere, mentre dormi, ti prendo di sorpresa e ti restituisco, a secco, tutto quello che mi hai fatto da quando scopiamo insieme”.
Lui: “cominci ad essere curioso su come si sta dall’altra parte?”
io: “no, ma provo un forte desiderio di vendetta”.
Abbiamo riso e nel frattempo la sua cappella umida continuava a premere contro il mio buco. Forse un po’ per il fatto che mi aveva bagnato tutto col suo liquido, un po’ perché ormai mi ero abituato a farmelo infilare, ogni tanto mentre ridevo il mio ano si rilassava e la sua cappella tendeva a entrare, al che io stringevo tutto e gli dicevo: “sei matto? senza burro!”
“Beh”, mi disse lui, “un mio amico &egrave stato con una trans e mi ha detto che questa riusciva a prenderlo a secco senza fare tante storie, ormai dovresti poterci riuscire anche tu”
Io: “ma io mica sono una trans”
Lui: “si ma il culo &egrave il culo, e il tuo ormai di esercizio ne ha fatto parecchio”
Io: “cosa ti sta venendo in mente adesso? Possibile che tu goda così tanto a farmi provare dolore?”
Lui: “perché tu non godi a provare un pochino di dolore?”
Io: “no, io godo a sentire il cazzo che mi sfonda, &egrave diverso”.
Abbiamo continuato così per un bel po’, poi durante una risata io devo aver rilassato troppo i muscoli e lui &egrave entrato con tutta la cappella.
Ho emesso un gemito e gli ho detto di toglierlo subito, lui però ha risposto: “no, lasciami qua un pochino, ormai &egrave dentro, faccio il bravo, sto fermo ma lasciami qui, &egrave troppo bello”.
Siamo andati avanti per un paio di minuti fra i suoi “lasciami qui” e i miei “non voglio, ti prego toglilo”.
Ma sapevo bene come sarebbe andata a finire, lui mi sbaciucchiava sul collo per cercare di convincermi a rilassarmi e farlo entrare di più, e io continuavo a chiedergli di smettere senza tener conto del fatto che questo lo eccitava ancora di più.
A un certo punto ha iniziato a fare dei piccoli movimenti su e giù e il dolore della penetrazione non voluta si stava trasformando in piacere, ho tolto le mani dal piano della cucina dove le avevo appoggiate e mi sono divaricato le natiche, poi gli ho detto: “sono pronto, scopami così”.
Ha iniziato a fare su e giù e ad ogni colpo ne entrava un pezzettino di più, finché non mi afferrò per i fianchi, mi tirò un po’ indietro in modo da far spazio perché appoggiassi il busto sul piano della cucina, adesso ero li a novanta gradi e lui mi stava scopando con un ritmo molto sostenuto.
Ma c’era qualcosa che non andava, non godevo, allora gli ho chiesto per l’ennesima volta: “mettiamo il burro?”.
Ha iniziato a sfilarmelo ma mi faceva più male di quando l’ha infilato, allora gli ho chiesto di fermarsi.
Avevo sempre creduto che le storie di gente incastrata che finisce all’ospedale mentre fa sesso anale fossero leggende, ma adesso cominciavo a nutrire dei dubbi e la paura di rimediare una figuraccia al pronto soccorso mi tormentava parecchio.
Poi lui mi fa: “provo a venire, così si ammoscia e dovrebbe uscire meglio, anche perché all’ospedale non ci vado così incastrato, piuttosto tiro di forza finché si stacca e te lo lascio dentro”.
Ha iniziato a fottermi con foga ma niente, non riusciva a venire, più si concentrava per schizzarmi dentro e più non ci riusciva.
Allora ci &egrave venuta un’idea, siamo andati camminando con lui incastrato nel mio culo fino alla doccia, abbiamo svitato il tubo dalla cornetta, abbiamo aperto l’acqua fino a farla diventare tiepida, mi sono piegato in avanti e lui ha iniziato a buttarmi nel culo l’acqua facendola passare fra il suo cazzo e il mio buco.
Sentivo l’acqua entrare e quando mi sembrò di stare per scoppiare raddrizzai il busto, a quel punto non riuscii più a trattenerla, il mio culo sputò fuori il suo cazzo poi lasciò andare nel piatto della doccia tutta l’acqua che mi aveva buttato dentro assieme al resto di quello che era nell’ultimo tratto del mio intestino.
Ero imbarazzatissimo, lui invece sorrise, rimontò la cornetta della doccia e iniziò a sciacquarmi, poi sciacquammo bene il piatto doccia e ci lavammo bene il resto dei nostri corpi insaponandoci a vicenda.
Uscimmo dalla doccia, ci asciugammo, credevo che la scopata fosse finita li e invece tornammo in cucina, mi fece sedere sul tavolo e lui si mise davanti a me fra le mie coscie, il mio cazzo toccava il suo, rimanemmo così per un po’ a parlare di quello che era appena successo, lui tanto per cambiare ci rideva sopra, poi andò a prendere il burro, mi si avvicinò, mi disse di stendermi a pancia in su sul tavolo e di alzare le gambe, si infilò fra i miei polpacci mettendoseli sulle spalle, mi lubrificò l’ano e con quello che gli rimase sulle dita si unse bene il cazzo poi mi penetrò dolcemente.
Iniziò a sbattermi e io ero molto rilassato.
Poi di colpo ecco la solita sensazione molto forte, ero rassegnato al fatto che sarebbe finita sul più bello, e invece questa volta andò avanti in un crescendo di piacere sempre più intenso, non capivo più niente, non c’era un centimetro del mio corpo che non stesse godendo, poi mi mise tutte e due le mani sulle tette, come si fa con una donna in quella posizione e dal mio cazzo uscì uno schizzo che mi arrivò fin sotto il mento.
Subito dopo sembrava che il mondo si fosse fermato, lui continuava a sbattermi e io sembravo non farci nemmeno caso, quando mi ripresi mi accorsi che non era ancora venuto allora gli dissi: “ecco, adesso puoi farmi tutto quello che vuoi”
Mi rispose: “c’&egrave una cosa che vorrei”
Io: “tutto, non devi che chiedere”
Lui: “vorrei sborrarti nel culo e poi guardarla che esce, come nei film porno, hai presente?”
“Va bene”, risposi io.
Riprese a scoparmi con foga in quella posizione ma dopo un po’ mi chiese se mi andava di girarmi di spalle, in modo che potesse guardarmi il culo.
Acconsentii, lo sfilò, salii in ginocchio sul tavolo facendo sporgere in fuori il culo, lui si mise dietro di me, mi penetrò di nuovo e ricominciò a scoparmi.
Io allungai una mano sotto e iniziai ad accarezzargli le palle mentre mi scopava, di colpo lo sentii gemere e potei distinguere chiaramente la sua cappella che si gonfiava mentre mi spruzzava lo sperma nel culo.
Il suo cazzo si afflosciò dopo il potente orgasmo, lo tolse dal mio culo e si mise dietro di me a guardare in attesa che mollassi il frutto del suo divertimento.
Mi rilassai e come la peggiore delle troie lasciai cadere sul pavimento, stando ancora inginocchiato sul tavolo nella stessa posizione di prima, tutto lo sperma che mi aveva iniettato.
Mi alzai, presi dello scottex e pulii il pavimento, poi andammo andammo a letto.
Una volta stesi crollammo esausti nel sonno fino alla mattina, quando io svegliatomi prima di lui lo vidi nudo li di fianco a me col cazzo in tiro, iniziai a succhiarglielo e gli regalai un bel risveglio al pompino con ingoio.

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