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Racconti di DominazioneRacconti Gay

Da Etero ad Adoratore del Cazzo in 2 mesi…

By 16 Settembre 2012Dicembre 16th, 2019No Comments

Avverto il lettore che mi sto eccitando al solo pensiero di riportare per scritto quello che mi sta succedendo negli ultimi 7-8 mesi…
Mi chiamo Marco (Nome Vero) ed ho 24 anni , scrivo dalla Toscana, e fino a Febbraio 2012 ero un Etero piuttosto convinto anche se non ho mai avuto grande appeal sulle donne… per le mie dimensioni non troppo pronunciate… Al momento frequento ancora il ragazzo che mi ha sverginato al quale non ho detto assolutamente che scriverò su Internet le nostre esperienze passate e future e soprattutto che userò nomi reali.
A Gennaio ’12 sono stato licenziato ma per mia casuale fortuna ho subito ritrovato lavoro in questi tempi di crisi.
Castano capelli corti, occhi verdi, ed un fisico esile e asciutto, con qualche muscolo ben fatto sparso per il corpo (pettorali, addominali e glutei) lavorati da qualche anno di palestra.
Sono stati proprio questi 2 fattori a cambiarmi la vita, lavoro e palestra.
Con il vecchio lavoro mi potevo permettere di andare in palestra ad orari più o meno casuali quindi non facevo troppe conoscenze e soprattutto non ero costretto a farmi la doccia nello spogliatoio, perchè una cosa che odiavo era dovermi spogliare in mezzo a maschi molto più dotati di me… mi sentivo proprio a disagio….
Con il nuovo lavoro invece ero costretto ad andare sempre allo stesso orario ma soprattutto a farmi la doccia in pubblico… Avevo iniziato a farla in costume, ma visto che ero l’unico, ho iniziato anch’io a denudarmi nello spogliatoio destando qualche sorrisetto beffardo…
Tornando al punto centrale della storia durante il mese di Gennaio ho conosciuto un po’ di gente nuova ma in particolare Cristian (Il mio “ragazzo”) che dopo poche volte che ci vedevamo ha iniziato a seguirmi quasi come un Personal Trainer.
Fisicamente il doppio di me mi riempiva comunque di complimenti per i pesi che riuscivo ad alzare con il mio piccolo fisico e mi consigliava su quale movimenti fare e quali no.
Ci vedevamo quasi tutti i giorni in palestra sempre allo stesso orario ma un giorno cambiò qualcosa…
Lui era arrivato in ritardo in palestra, io avevo quasi finito l’ultimo esercizio, saluto tutti in palestra e lui interrompe immediatamente la scheda per seguirmi negli spogliatoi.
Eravamo soli.
Attende che mi spogli ed inizia subito a riempirmi di complimenti al fisico… io un po’ infastidito e sempre per vergogna mi sono nascosto sotto la doccia e poi avvolto nell’accappatoio mi sono subito rivestito e sono tornato a casa.
Per alcuni giorni la cosa si è ripetuta ma solo quando eravamo soli negli spogliatoi ed io ero sempre più infastidito, pensavo mi prendesse per il culo…
Un bel giorno arrivò la “Proposta Indecente”.
Solita routine dello spogliatoio solo che stavolta mi svela di avere un piccolo Studio Fotografico come secondo lavoro per arrotondare e sarebbe stato più che felice di farmi un book fotografico se avessi voluto provare a fare il modello visto che le forme non mi mancavano. Mi si sono illuminati gli occhi, mi ero già visto modello, e ci sono caduto in pieno.
Mi lasciò il biglietto da visita e mi diede un appuntamento: ore 23:00 allo Studio di Venerdì sera… Alquanto strano come appuntamento ma lo spiegò dicendo che era l’unico orario possibile facendo 2 lavori…
Nei giorni dopo non lo trovai mai in palestra quindi non avrei nemmeno potuto disdire o ripensarci. Ma non ne avevo nessuna intenzione. Pensavo già a quali concorsi iscrivermi dopo aver fatto quel book.
Arriva il Venerdì. Ore 23:00 circa mi reco allo studio e lo trovo lì già ad aspettarmi, mi apre, entro, si chiude la porta alle spalle, gira il cartello su Chiuso, e spegne le luci dell’ingresso facendomi strada verso il camerino. Tutti movimenti abbastanza strani ai quali non feci nemmeno caso in quel momento.
Il camerino era veramente grande ma vuoto una poltroncina rossa e uno specchio gigante su tutto il muro con cassettiere e lavandino. Mi lascia lì dentro dicendomi di spogliarmi che mi avrebbe portato lui i vestiti per lo shooting. Io mi ero vestito abbastanza bene pensando di usare i miei vestiti ma quando è tornato con 2 perizomi, uno giallo e uno rosso, ammetto di essere rimasto perplesso. E credo lo abbia notato, ma mi ha prontamente spiegato che eravamo lì per mettere in mostra il mio fisico quindi i vestiti andavano tolti e dovevamo mostrare il più possibile.
Comunque perplesso mi sono provato i 2 perizomi, i miei primi 2 perizomi, quello gialllo mi calzava a pennello e me lo sono lasciato. Era tornato senza bussare e mi stava scrutando. Poi di colpo ha sentenziato, “C’è qualcosa che non va!” Si avvicina per guardarmi meglio, apre un cassetto e ne tira fuori schiuma da barba e un rasoio.
Dovevo depilarmi anche se ho pochissimi peli.
Mi lascia solo nello spogliatoio dicendomi di depilarmi corpo e gambe mentre lui continuava a preparare il set.
Sempre più perplesso inizio a depilarmi prima le gambe poi il petto. Gli unici peli che mi rimanevano erano quelli pubici e non avevo nessuna intenzione di depilarli. Lo richiamo, e dopo un giro intorno a me mi dice: “Non hai tolto quelli + importanti!”
Con una scopa toglie i peli da terra poi mi propone la poltroncina ma non per sedermi… mi fa inginocchiare pr terra e incurvare in avanti con i gomiti sulla poltroncina poi prende rasoio e schiuma e mi sparisce dietro. Un secondo dopo avevo il perizoma calato e una manata di schiuma da barba in mezzo alle chiappe all’aria. Un brivido mi ha attraversato la schiena. Ero nudo a pecorina con un uomo dietro che a malapena conoscevo!
Pensavo fosse giunta la mia ora, o meglio quella del mio culetto, ed invece mi sono sentito aprire le chiappe con 2 dita e poi accarezzarmi dal rasoio. Mi stava depilando il culo davvero, con una cura e precisione maniacale. Dopo poco si bagnò la mano e mi sciacquò dai residui di schiuma poi mi fece cenno di alzarmi e rivestirmi.
L’avevo scampata! Mi ero tolto il dubbio che mi stava fottendo le cervella, che mi volesse inculare…
Fissandomi il culo mi ha detto che andava molto meglio senza i peli che uscivano dal perizoma. Si sarebbero visti nelle foto in alta qualità.
Però qualcosa non andava ancora!
Apre un altro cassetto e tira fuori una lozione d’olio, ne versa un po’nelle mani ed inizia ad ungermi un po’ dappertutto evitando l’inguine e massaggiando a fondo i glutei. Potevo friggerci una cotoletta da quanto ero unto sul culo.
Ero finalmente pronto.
Andiamo sul set e vengo abbagliato dalle luci, mi dice dove posizionarmi e dopo un pò di stretching per dare tono alla muscolatura iniziamo con le foto di rito.
Primi piani, profili, mezzo busto, qualche posa plastica ma non sono mancate “strane” foto con il culo a favore di obiettivo.
L’ultima a pecorina…
Poi mi ha detto ” Abbiamo finito!”
Mi sono rialzato e mi sono avviato verso il camerino quando lui mi si è avvicinato mi ha passato il braccio sinistro dietro la schiena e con la mano mi sosteneva il culetto strizzandolo ripetutamente. Poi mi si è avvicinato all’orecchio e mi ha chiesto ” Ma quanti cazzi hai preso fino ad oggi?”
Io come colpito da un lampo mi sono bloccato, non riuscivo + a parlare ne a muovermi, avevo ragione… Voleva incularmi!
Un po’ perplesso anche lui mi ha trasportato fino alla poltrona dove si è messo a sedere ed io sopra di lui.
Visto che non rispondevo mi ha riproposto la domanda e seguitando a non rispondere ha esclamato “Non dirmi che sei vergine!” “Non può essere”
Io con un cenno con la testa gli ho fatto capire che ero vergine…
Lui ha sbuffato e mi ha trascinato fino alla poltroncina dove ci siamo seduti, io sulle sue ginocchia. Poi è partito con un monologo: mi ha raccontato di avermi osservato bene durante il mese ed era certo che ci stessi provando con lui! Lui essendo etero aveva provato a resistere ma alla vista del mio culetto era rimasto senza parole. Aggiunse che secondo lui ero già abbastanza aperto come uno che ne ha già presi diversi… e poi mi ha fatto qualche esempio di come lo provocavo: quando faccio stretching ho sempre il culo rivolto verso di lui. Se ne era convinto quando uan volta spogliandomi mi abbassai prima i pantaloncini e poi mi slegai le stringhe delle scarpe mostrandogli il buchetto… Non so se era vero ma ho iniziato a sentirmi colpevole di quello che stava succedendo. Era tutta colpa mia!
Mentre mi raccontava questo sentivo muoversi “qualcosa” dentro i suoi pantaloni e proprio sotto di me… Era eccitato sicuramente ed una mano si stava muovendo tra la sua gamba e le mie chiappe…
Ad un tratto ha cambiato discorso ed è diventato ancora + deciso: mi ha detto che se davvero fossi stato vergine per quella sera non potevo offrirgli il mio culetto immacolato ma dovevo fare prima alcuni esercizi per un pò di tempo… Tipo questo! Mi ha scostato il filo del perizoma dalle chiappe e mi ha impalato con un dito su per il buco.
Un po’ per la vergogna, un po’ per il dolore trovai le forze per divincolarmi ed alzarmi ma nel movimento uscì il mio piccolo cazzo dal perizoma… lui noto subito che anche se piccolo ero eccitato, lo ero perchè avevo paura ed avevo perso la situazione di mano… non sapevo cosa sarebbe successo di lì a poco (o forse si!).
Ero in piedi rivolto verso di lui quando mi afferrò per i fianchi e con uno strattone verso il basso mi lascai cadere. Poi sentii caricarmi peso sulle spalle, alzai la testa e mi ritrovai le sue gambe sulle spalle, poco dopo a stringermi la testa come in una morsa…
Stava sorridendo poi riprese a parlare e disse che se non potevausufruire del mio culetto potevamoprovare qualcos’altro. Infilò una mano nei pantaloni e tirò fuori il suo cazzo non ancora del tutto eretto ma già lunghissimo… Io ero lì sotto come quando si guarda un grattacielo dal basso… Lo innalzò del tutto tenendolo per la cappella e poi lo lasciò cadere di peso sul mio viso.
Si posò sul mio naso ne potei sentire l’odore di sesso maschio entrarmi prepotentemente nelle narici. Ero schifato e mi voltai di lato e per mia sfortuna mi si posò sul labbro inferiore… Proprio dove voleva lui.
Mi disse di tirare fuori la lingua ma io non lo feci… Me lo ordinò ma rimasi fermo immobile… A quel punto mi afferrò le guance e facendo pressione mi aprì le labbra e il suo cazzo mi entrò dritto in bocca! Si allungò un altro po’ mi toccava il palato. L’odore si era trasformato in sapore ed era ancora più forte ed umiliante.
Avevo le braccia occupate a sostenermi dal peso delle sue gambe quindi povrai ad espellerlo dalla mia bocca spingendolo con la lingua e provocai tutto il piacere che desiderava dall’inizio. Lui urlò di piacere mentre il suo cazzo crebbe ancora puntandomi la gola. Non riuscivo + a muoverlo con la lingua e la mia saliva mi fece tossire. Mi resi conto che stava godendo quindi aprii la bocca e chetai la lingua.
Lui riaprì gli occhi e smise di godere mi guardò e mi disse: Continua!
Io scuotendo la testa gli dissi di No, lui sbuffò nuovamente poi afferrò il suo cazzo e lo sfilò dalla mia bocca. Era visibilmente incazzato per la mia non collaborazione… Iniziò a sbattersi abbbastanza velocemente il cazzo davanti a me e non si spostò finchè non inondò la mia faccia di sborra calda… Stavo colando di sborra quando lui si intinse il dito e me lo passò sulle labbra.
Lo feci per mettere fine a tutta questa storia. Sapore aspro fortissimo. Quando vide che l’avevo fatto veramente lasciò la morsa, si alzò e infilò il cazzo sotto la cannella dell’acqua.
Non si ricoprì subito ma passò prima ad asciugarsi il cazzo con i miei vestiti e poi mi lasciò solo in camerino.
Era finita! E diciamo che l’avevo pure scampata.
Rimasi a sgocciolare sborra per un pò sempre privo di forze e voglia.
Poi mi feci forza, mi rialzai, mi scacquai il viso ed infine mi rivesti.
Sono andato verso la porta e lui era lì tutto soddisfatto ad aspettarmi. Aveva l’aria ancora fiera ed ebbe la faccia tosta di dirmi che se mi era piaciuto avremmo potuto replicare magari a casa sua ma solo dopo aver fatto i “famosi esercizi”.
Non risposi neanche, uscii dalla porta e lo guardai nella timida speranza mi riaccompagnasse per lo meno a casa… ed invece mi disse che lui abitava lì vicino e ci saremmo rivisti il giorno dopo in palestra.
Tornai a casa a piedi, una ventina di minuti, a fine Gennaio con la faccia completamente bagnata da sborra e lacrime che stavano congelando. Giorni e notti successivi a quella sera di fine Gennaio furono abbastanza lunghi e duri da buttare giù. Per prima cosa smisi di andare in palestra per paura di rincontrarlo.
Durante il giorno fortunatamente avevo il mio nuovo lavoro che mi teneva la mente impegnata su altro ma ogni tanto riafforava il pensiero quando a lavoro spuntava fuori il discorso “fica” e qualche presa per il culo verso i Gay. Mi sentivo preso in causa come se qualcuno già sapesse! Per non parlare di tutte le volte che mi ritrovavo davanti allo specchio nudo completamente depilato.
La notte invece era ancora più dura… Ogni erezione mi ricordava l’evento.
Era passata una settimana circa e la situazione era dura… avevo erezioni improvvise e dovevo liberarmi. Quindi accendo il PC e decido di guardarmi un filmino porno, Etero ovviamente.
Vado su Tube8 e mi ritrovo davanti la scelta tra video “Etero”, “Trans” e “Gay” e per la prima volta mi trovo indeciso su quale cliccare. Più che indecisione era curiosità.
Rimango a pensarci su poi d’un tratto clicco su “Gay” e lo schermo si riempe di Cazzi di dimensioni spropositate. Chiudo immediatamente la finestra. C’era un problema: ero eccitatissimo!
In qualche modo dovevo placare il mio piccolo cazzo quindi riapro il browser ed è proprio questo a riportarmi sull’ultima pagina visitata… era una congiura!
A quel punto inizio a dare un’occhiata e mi sono reso conto di essere davanti alla selezione della categoria ma l’occhio mi cade subito su un video di “Sesso Violento” che da anteprima ricordava la mia esperienza. Sotto ce n’era uno con un cazzo gigante ma alla fine la scelta è ricaduta sul primo.
Appena lo avvio mi rendo conto di essere eccitatissimo, forse come mai prima d’ora, forse nemmeno al cospetto della mia prima ragazza nuda… Ero alla ricerca di qualcosa che stavo cercando di dimenticare da una settimana per lo più “proibita”.
Parte il video e si capisce subito chi comanda e chi dovrà fare il Passivo ed io mi impersonifico immediatamente nel malcapitato… Non riesco nemmeno ad arrivare a metà del video che mi ero bagnato completamente… Con un po’ di vergogna verso me stesso spengo il PC e vado in bagno a lavarmi. Provo a lavarlo nel lavandino ma sapevo già che non sarei arrivato alla cannella viste le mie dimensioni… Mi sono dovuto spogliare e mi sono messo a gambe divaricate a sedere sul bidet e mi sono insaponato e sciacquato il cazzo. Stavo per alzarmi e asciugarmi quando l’occhio è caduto sul sapone che avevo appena usato. Senza pensarci su l’ho stappato ed ho intinto un dito nel sapone e l’ho portato immediatamente al mio buchetto. Ero alla soglia del mio cambiamento. Avrei dovuto fare quei temutissimi esercizi richiestimi da Cristian. Alla fine preso da un po’ di coraggio l’ho infilato dentro.
Nessuna emozione in particolare, lo sfilai e rinfilai 2 o 3 volte ma a parte il dolore non provavo nessuna emozione. Forse alla fine non mi interessava veramente prenderlo nel culo.
Finalmente una notte tranquilla ma purtroppo fu l’unica quindi la cosa si ripetè svariate volte durante la settimana… Stavo diventando un esperto di cazzi e sesso anale e mi eccitava ancor di più se sapevo che i miei genitori erano nella stanza accanto. Rendeva la cosa ancora più “Proibita”!
Eravamo ormai nella prima settimana di Febbraio e le cose si facevano sempre peggio… Mi ero iscritto ad alcune chat con il nick ETEROCURIOSO raccontando cosa mi era successo ad Attivi e alcuni “colleghi” Passivi e tutti mi invogliavano a provare il sesso anale invece di farmi desistere.
Era un venerdì di metà Febbraio. Di solito esco con gli amici per una bevuta e mi stavo preparando per raggiungerli al bar che frequentiamo.
Mi faccio la doccia e mi vado a vestire. Camicia, slip, jeans, maglione e giaccone ma quando vado a riporre le chiavi mi accorgo di avere un foglio o qualcosa del genere nella tasca della giacca. Spero subito siano banconote. Tiro fuori dalla tasca questo foglietto e con stupore trovo il biglietto da visita di Cristian. Era il giacchetto che avevo addosso quella sera.
Sul retro del biglietto c’era scritto qualcosa a mano, un indirizzo diverso da quello dello studio e sotto in maiuscolo “VENERDì”.
Ero davanti ad un bivio: raggiungere i miei amici come se non fosse successo niente oppure ascoltare il “destino” e provare definitivamente questa esperienza che ormai mi tormentava da settimane.
Mi sono finito di preparare e sono sceso per strada.
Da una parte il bar, dall’altra l’indirizzo misterioso.
Alla fine ho girato per l’indirizzo misterioso. Forse solo per vedere dove mi avrebbe portato.
Arrivo nella via riportata sul biglietto e mi metto alla ricerca del numero civico. Eccolo!
Vado al citofono e scorrendo i campanelli trovo Cristian ********. Una palazzina di pochi piani. Era casa sua!
Non sapevo più che fare. Suonare e dare il via a qualcosa che non avrei più controllato oppure andare a bere con gli amici?
Ma credo sappiate già cosa decisi!
Suonai…
Aspettai alcuni secondi ma non rispose nessuno e con un po’ di delusione tornai sul marciapiede.
A quel punto una finestra sopra di me si spalancò e una voce esclamò: Bada chi c’è!!! Il citofono è rotto sali.
Salii le scale, ogni scalino l’insicurezza aumentava, cosa stavo facendo?
Trovai una porta socchiusa con la luce che usciva nel pianerottolo.
Entrai e venni accolto da Cristian nudo!
Aveva il cazzo già con una leggera erezione, lo notai immediatamente, poi venni distratto dalla chiusura della porta con alcune mandate.
Ero nella tana del lupo ed il lupo era già pronto a sbranarmi.
La sua mano prima si appoggio sul fondoschiena poi scorse fino alla cintura ed entro violando lo slip Strizzandomi le chiappe mi chiese: Allora vedo che ti è piaciuto?!?!
Io stavolta avevo la voce e gli ho risposto SI!
Cristian: Li hai fatti gli esercizi?
Io: C’ho provato ma non ci sono riuscito.
Cristian: Male! Anzi, stanotte sentirai Molto Male.
Ero già nudo, mi aveva allentato la cintura ed abbassato i jeans lasciandomi in slip. Invece di tirarlo giù me lo ha tirato su con uno strattone e lo slip mi si è nascosto fra le chiappe. Ero di nuovo in perizoma e lo potevo vedere attraverso il riflesso di 2 specchi.
Mi invitò a stendermi sul letto mentre lui si mise a sedere davanti a me. Pensavo di iniziare immediatamente visto che avevo il suo cazzo già a pochi cm ed invece si è messo a parlare di quella soluzione venendo subito al dunque.
Mi impose alcune regole che avrei dovuto obbligatoriamente dovuto seguire se avessi voluto continuare i nostri incontri. Era già sicuro che ce ne sarebbero stati altri.
Le regole principali erano:
1. Non parlare mai a nessuno della nostra relazione che sarebbe stata di solo sesso
2. Sarei stato solo Passivo e non avrei mai dovuto nemmeno sfiorare il suo ano
3. Depilazione completa
4. Intimo femminile per coprire il mio cazzo
5. Dovermi masturbare più volte prima di incontrarsi per ridurre al minimo le mie dimensioni e non avere erezioni.
Non potevo ne accettare ne rifiutare.
Eravamo pronti, anzi no, si alzò e spense la luce principale lasciandone una sola più lieve.
Io disteso a pancia sotto sul suo letto a 2 piazze in slip e lui nudo a gambe aperte con il cazzo che stava già ritto da solo.
Mi sono avvicinato e lui mi ha afferrato la testa, me l’ha girata verso il basso e mi ha infilato la cappella in bocca.
Io ho chiuso le labbra sul bordo della cappella ed ho iniziato a succhiare.
Succhiavo come si succhia una cannuccia e leccavo come si lecca un gelato mentre lui iniziava a gradire.
Sono andato avanti così diversi minuti, li vedevo trascorrere nella radiosveglia accanto al letto, dedicavo la mia lingua soprattutto al suo frenulo in tiro e pompavo cercando imitare ciò che avevo visto nei video nei giorni prima senza spingermi troppo a fondo.
Ad un certo punto con un colpo dietro la nuca mi sono sentito attraversare la gola da tutti i suoi centimetri, ho alzato di scatto la testa e mi è arrivato un conato di vomito.
Lui mi ha afferrato la testa e l’ha sporta fuori dal letto, dicendomi sottovoce ma parecchio incazzato: Non vomitarmi nel letto!(mentre io tossivo)
Riuscii a trattenermi ma il processo era ormai iniziato, sbavavo come un cane e quando glielo ripresi in bocca non ci volle molto ad insalivarglielo tutto.
Mi fece cenno che potevo smettere, si alzò e mi sparì dietro.
Poi le sue mani si poggiarono sui miei glutei scostando da una parte lo slip.
Io mi lasciavo toccare senza nemmeno guardare pieno di vergogna per quello che era appena successo e stava per succedere.
Le mani si trasformarono in dita. Sentii un dito accarezzarmi il buco per poi violarmi con poca timidezza.
Sentivo il suo dito muoversi dentro di me ed era diverso da come l’avevo provato a casa da solo. Era più doloroso ma anche + eccitante, di fatti non stavo + negli slip.
Il godimento però si trasformò subito in dolore quando con un colpo secco il dito entro tutto dentro ed io urlai dal dolore.
Ricevetti una sonora sculacciata e l’imposizione a non urlare per non destare il condominio.
Mi mise anche una mano sulla bocca prima di continuare ad aprirmi poi mi aprì la bocca e infilò 4 dita per bagnarle. Mi afferrò per i fianchi e mi tirò su di forza e mi ritrovai a pecorina.
Continuò l’opera e in questa posizione era meno doloroso o forse mi stavo aprendo.
Il dito fino a quel momento aveva stantuffato solamente ma ad un tratto iniziò a roteare sulle pareti del mio retto abbastanza velocemente. Mi stava allargando il buco a forza. Io affondai la testa nel cuscino e ci urlai dentro!
Smise di roteare ma non era finita, entrarono 2 dita, poi forse 3 o tutte e 4. Lo dedussi dal dolore.
Mi stava sventrando, fino a quando non caddi di nuovo disteso sul letto dai colpi infertomi.
Si distese su di me e finalmente sentii il suo cazzo appoggiato sul mio culetto.
Quando però sentii puntare la cappella sul buco con una mano glielo scostai e mi coprii il buco.
Mettiti il preservativo prima! gli dissi.
Cristian sbuffò e sempre un po’ incazzato disse ad alta voce: Sei alla prima volta e ti permetti già di comandare.. Comunque tirò fuori un preservativo, lo aprì strappandolo coi denti e se lo appoggio sulla punta del cazzo.
Lo sai mettere un preservativo Troietta? mi chiese Cristian
Non risposi nemmeno, strinsi la punta del condom e glielo srotolai sui suoi 19cm.
Ero pronto!
Cristian si stese su di me e il suo cazzo fra le mie chiappe poi si alzò e con una mano si aiutò a puntare il buco.
Fece un po’ di forza, ma non entrò, ci riprovò alcune volte, poi sfondò!
Io stavo per venirmi nelle mutande mentre lui doveva ancora iniziare!
Iniziò a muoversi piano piano infilandolo ogni volta un po’ più a fondo.
Il piacere iniziava ad ammutolire il dolore anche quando aumentava il ritmo. Si fermò un attimo solo per farmi mettere di nuovo a pecora e continuare a sbattermi. Sentivo lo schioccare dei nostri corpi, sentivo le sue palle sbattere sulle mie leggermente scoperte dallo slip spostato.
Una strana luce lampeggiante mi distolse l’attenzione. Era il mio cellulare appoggiato sul comodino, stava squillando ed era un mio amico, forse per chiedermi che fine avessi fatto visto l’appuntamento. Quando finì di squillare cercai di afferrarlo allungando il braccio per spegnerlo. L’equilibrio precario più i colpi da dietro mi fecero ricapitolare disteso sul letto.
Cristian si stese nuovamente su di me ma stavolta mi afferrò per i capelli ed iniziò a sbattermi a ritmo sostenuto.
Lo sfregare del mio cazzettino sulle lenzuola, più l’eccitazione, mi fecero sborrare…
Lui non durò molto di +, di punto in bianco smise di colpirmi e si ritrasse.
Io rimasi fermo per un po’ per godermi il momento, un po’ per il bruciore che mi saliva fra mezzo alle gambe e un po’ per non fargli vedere la sborrata sulle sue lenzuola.
Qualche istante dopo sentii bagnarmi la schiena. Voltai solo la testa e vidi Cristian con il preservativo in mano. Stava facendo colare dall’alto la sborra calda sulla mia schiena e culetto non più vergine.
Mi disse di spalmarmela addosso e di rivestirmi.
Avrei voluto farmi la doccia ma non credo fosse tra le opzioni disponibili, quindi con una mano mi spalmai quella crema sul fondoschiena e quando mi tirai su lo slip sentii appiccicarmi dappertutto..
Rivestitomi completamente ricomparve Cristian ancora nudo ma visibilmente bagnato da una sciacquata veloce o sudore che mi disse: La prossima volta lo facciamo con il lubrificante! Durerà molto di più!
Ci vediamo venerdì prossimo!
Sapeva già che sarei tornato…
Uscii dall’appartamento e mi inoltrai nel gelo di quella sera.
Il vento mi congelava e smuoveva il mio odore di sesso e sborra. Più volte durante il tragitto odorai la mano ancora appiccicosa di sborra.
Ero appena stato sverginato, forse ancora una volta un po’ troppo violentemente, ma mi era piaciuto, forse mi piaceva proprio in quel modo… Nelle settimane successive tutto questo diventò routine, io mi presentavo sotto casa sua ogni venerdì sera e lui mi scopava selvaggiamente. Entravo verso le 23:30 a casa sua e ne uscivo verso le 01:00 con preliminari abbondanti ma anche una inculata poderosa e duratura grazie all’utilizzo del lubrificante anale.
L’importante era rispettare le regole!
Per la prima regola non avrei mai avuto problemi visto che non ne avrei parlato con nessuno di quello che mi stava accadendo se non in chat con sconosciuti.
Fu proprio lui ad evaderla nella prima settimana di marzo.
Mi recai a casa sua alla solita ora ma per la prima volta lo trovai vestito, pronto per uscire.
Varcata la soglia mi fermò e mi disse: “Rimani pure sulla porta che usciamo”.
Io perplesso… Perchè saremmo dovuti uscire invece che scopare e soprattutto dove mi avrebbe portato?
Scendemmo le scale e oltre il portone Cristian aprì la macchina parcheggiata proprio lì davanti. Pensai subito ad una scopata fuoriporta in qualche spiazzo abbandonato e montai con lui.
Regnava il silenzio, io volevo chiedergli dove stavamo andando ma vista l’aria di mistero speravo in una sorpresa, in qualcosa di eccitante. La macchina si muoveva a velocità sostenuta all’interno della città e ad ogni incrocio le domande si moltiplicavano visto che non ne stavamo uscendo.
Poi la svolta. Imboccammo la via del bar che frequentavo con gli amici (uno dei più frequentati della città) e al primo posto libero Cristian parcheggiò.
Non mi sembrava possibile che proprio lui che mi aveva ordinato di non rivelare a nessuno la nostra relazione mi stesse portando lì davanti a tutta la città.
Entrammo nel bar e Cristian vennè accolto da saluti e strette di mano, conosceva praticamente chiunque, mentre io defilato dietro di lui a testa bassa… Ad un tratto si ferma ad un tavolo parla un pò con alcuni ragazzi, poi dal nulla mi presenta. Io imbarazzatissimo! Mi stava presentando, ai suoi amici!
Un assaggio di un bicchiere poi un altro alla fine si dirige verso il bancone per prendersi una bevuta lasciandomi lì al tavolo tra i suoi amici. I suoi amici per rompere il ghiaccio mi chiesero di ripetere il mio nome e subito dopo seguì una domanda: “Come conosci Cristian?”
La prima cosa che mi venne in mente fu “Andiamo nella stessa palestra” ed era vero quindi mi rilassai.
Quando tornò Cristian mi offì la sua bevuta, io rifiutai, ma me la appoggio alle labbra e fui costretto a sorseggiarla. Un negroni.
Riprese a chiacchierare con i suoi amici ed io mi eclissai in silenzio.
Ad un tratto sentì una mano sulla spalla, chiamandomi Marco. Mi voltai e mi ritrovai davanti alcuni dei miei amici un pò sorpresi di vedermì lì di venerdì dopo 2 mesi che “non uscivo più il venerdì”.
“Che ci fai qui?”
“Con chi sei?” (Alludendo a qualche ragazza)
Non sapevo cosa rispondere ma riusci a districarmi dicendo che non avevo voglia di stare casa, ero solo e stavo cercando loro.
Loro mi accolsero come sempre e mi offrirono una bevuta visto che la scusa ufficiale che utilizzavo era “non avere soldi per farmi 2 bevute alla settimana come prima”. Mi feci prendere un Americano e buttai giù anche quello… Mentre sorseggiavo dal fondo del bicchiere notai Cristian cercarmi tra la folla.
Era mezzanotte passata e ormai stavo pensando di tornare a casa da solo e inviolato quando mi si avvicina Cristian e mi dice: “Seguimi”. Salutai i miei amici dicendo che sarei andato a dormire per la stanchezza e seguì Cristian che non stava lasciando affatto il locale.
Aprì la porta del bagno e mi fece entrare con lui poi si slacciò cintura e pantaloni e abbassandosi gli slip tirò finalmente fuori il cazzo.
Era già abbastanza turgido e si vedeva che aveva proprio voglia di una leccata quindi mi sono inginocchiato e gliel’ho preso in bocca senza fare troppi problemi. Non aveva il solito buon sapore di cazzo appena lavato ma mi dovevo accontentare.
Bussarono alla porta… Io in silenzio intimorito attendevo che Cristian rispondesse “Occupato!” ed invece abbandonò la mia bocca per andare ad aprire con il cazzo dritto di fuori.
Il momento dell’apertura della porta durò un’infinità, pensavo mi volesse sputtanare, pensavo solo a chi ci fosse oltre la porta… magari uno dei miei amici! Ero rovinato.
Invece entrò Andrea uno dei suoi amici che mi aveva appena presentato. Mi tranquillizai un pò anche se non sapevo che intenzioni avessero. Cristian sciolse subito il dubbio. Mi disse all’orecchio che Andrea avrebbe voluto solo assistere, toccare ed essere toccato…
Io ormai mi stavo pregustando l’idea di avere 2 cazzi in bocca, fu quasi una delusione…
Cristian si sedette sul water ed io piegato in avanti continuai il lavoretto. Dietro avevo Andrea che mi stava denudando tirardomi giù pantaloni e slip.
Mentre leccavo e pompavo sentivo le mani di Andrea accarezzarmi il culo, palparmelo e con le dita avvicinarsi al buchetto. Non le infilò.
Poi si mise in posizione per gustarsi il pompino in prima fila, era eccitante, avevamo un guardone!
Si spogliò anche lui, normodotato, non distolse la mia attenzione dal cazzone di Cristian. Visto che mi aveva toccato ricambiai il favore massaggiandogli cazzo e palle ma niente di più.
Il pompino andava avanti da un pò, pensavo stesse per venirmi in bocca quindi rallentai il ritmo leccando solamente. Cristian si alzò in piedi e mi mise spalle al muro, con forza mi spinse verso il basso e quando ero ad altezza giusta mi infilò tutto il cazzo in bocca. Mi stava scopando la bocca e potevo vedere dietro di lui Andrea gustarsi la scena menandosi il cazzo.
Poco dopo mi ricoprì il viso con fiotti di sborra. Cristian invitò Andrea a fare lo stesso.
Andrea si segò il cazzo finchè non mi inondò il viso anche lui. Era da molto che non scopava o si masturbava perchè fu un fiume in piena.
Entrambi si sciacquarono il cazzo nel lavandino del bagno e mi lasciarono solo.
Devastato ma compiaciuto andai verso il lavandino per sciacquarmi e mi trovai la mia immagine riflessa nello specchio. Ero ricoperto di sborra e mi stava gocciolando su tutto il corpo. Odoravo di sborra.
Richiusi con il chiavistello la porta lasciata aperta da Andrea e mi lavai il viso e le gocce di crema bianca dal petto. Prima di lasciare il bagno, con qualche foglio di carta igienica, asciugai perfino la sborra caduta sul pavimennto del bagno… Cosa avrebbe pensato la persona che sarebbe entrata dopo di me?
Apro la porta e ad aspettare c’era proprio un mio amico!!!
Mi chiese: “Che ci fai ancora qui?!?”
Io forse rosso in viso e imbarazatissimo gli risposi che mi ero sentito male ed avevo vomitato nel bagno… e lasciai il locale.
Ad aspettarmi all’auto c’era ancora Cristian che con un sorrisetto compiaciuto mi invito a risalire in macchina.
Una volta ripartiti diede una spiegazione a tutto. Mi spiegò che l’umiliazione che avevo appena subito me la meritavo visto che non stavo rispettando alcune regole della nostra relazione.
Erano settimane che ci frequentavamo e non avevo ancora indossato perizomi.
Io provai a spiegargli che mi vergognavo ad andare in qualche negozietto della città a chiedere un perizoma…
Lui mi ordinò di farlo, poi mi mise una mano nei pantaloni, afferrò lo slip e lo tirò forte così da dividermi le chiappe e mi disse che in mancanza di perizomi mi sarei dovuto infilare gli slip in mezzo al culo proprio in quel modo. Mi dava fastidio ma non lo riposizionai.
Per la prima volta mi riaccompagnò a casa lasciandomi sotto casa con una sculacciata.
Il giorno dopo andai da Tezenis a comprarmi un perizoma…
Entrai nel reparto femminile ed una commessa mi chiese se avevo bisogno di aiuto. Io le risposi che stavo cercando un regalo per la mia ragazza e che pensavo ad un perizoma. Lei me ne mostrò alcuni, poi fu interrotta, ed io in quell’istante me lo portai uno alla vita per vedere se la taglia potesse calzarmi. Ad occhio una media mi sarebbe calzata a pennello.
Alla fine la decisione ricadde su quello consigliato dalla commessa: Perizoma viola con il pizzo davanti e un filo interdentale elasticizzato sul retro.
Non fu l’unica volta che Andrea assistette ad una mia performance.
Due settimane dopo andai casa di Cristian con gli slip arrotolati fra le chiappe che irritavano il buchetto.
Lo trovai nudo a letto che mi aspettava. Non sapevo chi mi avesse aperto la porta. Gli mostrai il culo diviso dallo slip nero in microfibra poi sentì tirare l’acqua nel bagno, non eravamo soli…
Qualche istante dopo uscì proprio Andrea, nudo.
Questa volta ci speravo davvero. Doppia Penetrazione ed invece si accomodò sulla poltrona accanto a letto a godersi una nostra intera scopata.
Ogni tanto si alzava, mi toccava, mi solleticava o strizzava i capezzoli, e poi tornava a sedersi per segarsi.
Solo quando arrivò il momento dell’inculata si rese utile divaricandomi le chiappe mentre Cristian mi farciva di lubrifante infilando il beccuccio del dosatore direttamente all’interno dell’ano.
L’amplesso durò un pò meno del solito forse per l’emozione di avere “spettatori” e quando Cristian mi schizzò la schiena, Andrea si alzò e fece lo stesso poi con una mano me la spalmò sulla schiena proprio come faceva Cristian. Era sfumato anche il secondo tentativo…
Andrea comunque non è l’unico guardone che conosco. Ne ho uno tutto mio del quale nemmeno Cristian è a conoscenza.
Tutte le mattine prima di andare a lavoro mi sveglio 1 ora prima per farmi una doccia e svegliarmi al meglio.
Una mattina di quest’estate mi stavo togliendo l’accappatoio in camera quando scoprì il mio dirimpettaio alla finestra scrutarmi.
Mi coprì immediatamente le parti basse, lui sorrise compiaciuto. Mi vestì in fretta ed andai a lavoro.
Non so se ridesse per le mie dimensioni ridotte oppure perchè non era la prima volta che si godeva lo spettacolo ed io non me ne ero mai accorto.
Da quella volta tutte le mattine lo trovavo in piedi alla finestra ed io un pò più inibito gli mostravo il mio culetto senza troppo pudore. Abita un piano sopra di me quindi lui può godersi a pieno il panorama mentre io non so cosa succeda al di sotto del davanzale…
Nei giorni successivi chiesi ai miei genitori quanti anni avesse il nostro dirimpettaio, loro mi risposero con numeri superiori alla 60ina… poi mi chiesero perchè volevo saperlo… preso alla sprovvista non riuscì a trovare una risposta plausibile… “Così…”
Fortunatamente non l’ho mai incontrato in fondo al palazzo, non so cosa a cosa andrei incontro.
La mia trasformazione era completata. Da Etero convinto ero diventato un Adoratore del Cazzo, una Ninfomane ed ora che avevo qualcosa da poter mostrare lo mettevo in mostra e lo lasciavo toccare senza opporre resistenza.

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