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Racconti Gay

Due cazzi in culo

By 5 Gennaio 2016Dicembre 16th, 2019No Comments

Ho avuto storie e avventure con diversi maschi ormai, all’inizio tenevo la mia passione per il cazzo lontano dalla cerchia degli amici, poi pian piano, quando ho capito che il culo piace a molta più gente di quanta in realtà confessi di non schifarlo, mi &egrave capitato di andare anche con componenti del gruppo di amici che frequento.
Ho sempre cercato di mantenere comunque la massima riservatezza e non ho mai raccontato a nessuno che sia venuto a letto con me delle scopate fatte con altri che essi possono conoscere.
Però &egrave un dato di fatto: la “femmina” quando lo prende &egrave riservata, i maschi invece tendono a vantarsi ogni volta che lo infilano.
Fatta la premessa, &egrave da un po’ che mi faccio scopare a giorni alterni da due amici che fra loro si conoscono, ma ovviamente a nessuno dei due parlo dell’altro.
Giovanni &egrave un tipo atletico, con un fisico asciutto e un cazzo semplicemente nella norma, Fabio invece ha un fisico normale, con un po’ di pancetta, un po’ peloso, ma con un cazzo che fa paura e come se non bastasse molto nodoso.
Sabato scorso, nel pomeriggio, Giovanni mi chiama e mi chiede di andare a cena a casa sua, so già che non &egrave la cena lo scopo dell’incontro, ha voglia di svuotarsi le palle e a me la cosa fa piacere, quindi accetto: a casa sua alle 8;00.
Dopo dieci minuti dalla telefonata di Giovanni chiama Fabio: “vieni da me stasera che ho voglia di farti il culo?” Che faccio? Mica posso dar buca a Giovanni, gli ho già detto di si, allora gli rispondo: “no, mi spiace, mi ha invitato Giovanni per guardare un film e bere due birre, come faccio adesso a dargli buca? col rischio poi che se viene a sapere che non vado da lui e vengo da te si offende, se vuoi passa da me adesso, facciamo una cosa veloce proprio per non lasciarti a secco”.
Il pomeriggio però lui non può quindi non si fa niente.
La sera arrivo puntuale a casa di Giovanni e chi ci trovo? Fabio. Mi dice: “sai, visto che non avevo nulla da fare e sapevo che vi trovavate ho chiamato Giovanni e mi sono fatto invitare.
Fingo di essere contento, ma guardo Fabio e con gli occhi gli dico: “ci siamo persi una scopata”, poi guardo Giovanni e faccio la stessa espressione.
Ci sediamo a tavola, c’&egrave un’aria strana e io so perché, finita la cena mi alzo per mettere il mio piatto a lavare e passo vicino a Fabio, col culo all’altezza della faccia perché lui &egrave seduto e io sono in piedi.
E’ a quel punto che lui mi da’ una manata su una chiappa e dice:
“guarda che culo che ha Gabri, Giovanni, se tu fossi gay non glielo faresti?”
e Giovanni:
“io non credo di essere gay ma il culo di Gabri lo sfonderei senza pietà, lo riempirei di sborra fino a farlo scoppiare”.
Fingo di essere imbarazzato e non rispondo, poi mentre nel frattempo ci siamo alzati tutti e tre in piedi Fabio mi afferra, mi spinge col busto verso la cucina, mi fa piegare leggermente in avanti e si appoggia col pube al mio culo, simula un paio di volte il movimento del coito e dice: “senti qua che chiappe sode Giovanni, sai che ti dico? anch’io me lo inculerei senza pietà”.
A quel punto Giovanni risponde: “si avevi ragione, mettere il cazzo li in mezzo &egrave qualcosa di unico”.
Io di scatto mi volto e li guardo tutti e due, poi guardo Fabio e gli chiedo: “gliel’hai detto?”.
Interviene Giovanni dicendo: “no, in realtà sono stato io a vantarmene con lui, io e lui sappiamo delle passioni l’uno dell’altro, ti ricordi due anni fa quando siamo andati in Thailandia in vacanza? Siamo anche andati a trans assieme”.
Sono incazzato e rispondo:
“va bene, in fondo che differenza fa? Ma adesso rimanete a secco tutti e due, così imparate a spifferare in giro queste cose!”.
Beh, risponde Fabio, noi siamo in due col cazzo in tiro e tu sei da solo, potremmo sempre violentarti, poi mi afferra, io cerco di divincolarmi, arriva anche Giovanni e in poco tempo mi ritrovo trascinato in camera da letto preso per le spalle da uno e per le caviglie dall’altro.
In realtà l’atmosfera si fa giocosa, io fingo di opporre resistenza ma ho già capito che questa sera si farà una bella cosa a tre, cosa che non avevo mai provato prima e che mi attizza molto.
Mi mettono a pancia in giù, uno mi sale sulla schiena e l’altro mi tira i pantaloni sfilandomeli, poi &egrave la volta delle mutande, eccomi li, a culo di fuori con due maschi che mi vogliono scopare. Giovanni da seduto sopra di me inizia a sculacciarmi energicamente mentre capisco che Fabio si prepara per infilarmelo, allora chiedo almeno di iniziare da Giovanni, visto che ce l’ha più piccolo.
Lui mi tira una manata ancora più forte sul culo, di quelle che lasciano il segno rosso e mi fa: “ah io ce l’avrei piccolo? Allora ti accontentiamo, inizio io ma mentre ti inculo tu succhi il cazzo di Fabio.
Fabio si stende sul letto con le gambe aperte e il cazzo ben esposto, io mi metto a pecora fra le sue cosce ed inizio a succhiare offrendo il culo a Giovanni che &egrave in piedi al bordo del letto dietro di me.
Mentre succhio il cazzo di Fabio Giovanni va in cucina e prende del burro, me lo spalma sul culo e ne spinge un po’ dentro con le dita, poi si unge l’asta con quello che gli resta sulle mani, appoggia la cappella al mio culo e mi dice: “te lo do io quello che ce l’ha piccolo!”, afferra i ,miei fianchi e mi penetra con un colpo secco, io per un attimo rischio di stringere i denti per il dolore e di mordere il cazzo di Fabio, apro la bocca per emettere un gemito e fabio mi prende la testa e al grido di “taci troia” mi spinge verso il suo pube facendomi finire il cazzo talmente in fondo alla gola che mi viene un conato di vomito.
Stiamo così un po’, con Giovanni che mi incula e io che faccio un pompino a Fabio, poi proprio lui mi dice: “adesso voglio un po’ di culo anch’io”.
Scappo in avanti da Giovanni sfilandomi dal suo cazzo e mi impalo su quello di Fabio, Giovanni esclama: “ehy! io non avevo ancora finito!” poi fa il giro per venire davanti e infilarmelo in bocca.
Gli dico: “va via! Me lo hai appena messo nel culo, non te lo succhio, lo sai che mi fa schifo”.
Lui mi guarda scocciato poi dice: “va beh, tanto ce l’ho piccolo” e rifà il giro per mettersi dietro di me.
Ho capito che la cosa si faceva difficile quando ho sentito che con la sua cappella si appoggiava al bordo fra il cazzo di Fabio e il mio culo, cercando di farsi strada ed entrare anche lui.
E’ rimasto li un po’, credevo che si accontentasse dello sfregamento e che sarebbe finito per menarselo e farmi una sborrata sulla schiena, quando Fabio, che era sotto di me e si godeva lo smorzacandela gli fa: “devi entrare un po’ da di fianco, non da dietro, metti la cappella tra il mio cazzo e una delle sue chiappe, poi mentre io entro spingi anche tu e ti tiro su, gli faremo un po’ male ma chi se ne frega?”.
Giovanni gli da retta e di colpo a fianco di uno dei colpi di Fabio entra anche lui, io sto per fare un urlo e Giovanni mi tappa la bocca perché non sentano i vicini.
Adesso sono in mezzo a loro, non posso scappare e ho tutti e due i loro cazzi nel culo. Gli chiedo di smettere e di fare a turno ma ne uno e ne l’altro sono d’accordo.
Mi scopano così per qualche minuto poi Fabio mi scoppia dentro, il suo cazzo si ammoscia e viene letteralmente sputato fuori, ma non cambiamo posizione, restiamo li, con Giovanni che mi scopa mentre sono sdraiato sopra Fabio e fra le mie cosce cola di tutto.
Il mio cazzo adesso &egrave appoggiato alla pancia di Fabio e i colpi di Giovanni me lo fanno strofinare contro mentre mi lecca i capezzoli.
Ecco che vengo e nonostante di solito io riesca ad essere molto silenzioso questa volta faccio un casino pazzesco, Giovanni si lascia andare e anche lui scarica una grande sborrata dentro di me.
Ci sdraiamo stanchi sul lettone per riposarci, Giovanni mi allarga le chiappe per guardarmi il buco (lo fa sempre dopo che mi &egrave venuto dentro) ed esclama: “cazzo mi sa che abbiamo esagerato, sei tutto insanguinato!”.
Prendo un fazzoletto di carta, me lo passo sul buco poi lo guardo, &egrave tutto intriso di sangue misto sperma, corro in bagno e scarico tutto quello che mi hanno buttato dentro, guardo nella tazza e vedo che il sangue si &egrave già fermato.
Mi pulisco, mi lavo e torno in camera dai miei amici che mi aspettano preoccupati, “allora?” mi chiedono “l’abbiamo rotto?”
Mi metto sul letto a pancia in giù e chiedo a Fabio, visto che &egrave un infermiere, di dare un’occhiata.
Si tratta solo di una piccola lacerazione e il suo responso &egrave: “per un po’ evita di prenderne due alla volta”.
Giovanni si mette a ridere, mi da una sculacciata e dice: “la nostra troia, al prossimo incontro ci tocca fare a turno”.
Perché &egrave già deciso, ci sarà eccome un prossimo incontro!

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