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Racconti Gay

Fine luglio

By 27 Maggio 2011Dicembre 16th, 2019No Comments

Fine luglio, cittadina del nord est, dove la convivenza tra italiani e stranieri, per lo più provenienti dall’Africa centrale, &egrave pacifica e l’integrazione un fato concreto. Per la prima volta così si organizza una festa di piazza ‘dei popoli’, con italiani e africani insieme in una bella fusione di culture.
Bella serata, buona cucina italiana e africana, tanti di noi a lavorare insieme fianco a fianco per i preparativi. Ora sono le 3 di notte e a me e Alex, un ragazzo del Kenia di 30 anni, mio coetaneo, tocca fare il turno di sorveglianza notturna. Per passare il tempo rassettiamo la piazza, puliamo i tavoli e facciamo tutti quei piccoli lavori che ci si potrà così risparmiare il giorno successivo. Fa un caldo allucinante e nonostante siamo a torso nudo e pantaloncini si suda da impazzire.
Alex &egrave un gran bel ragazzo, nerissimo, un fisico atletico ben scolpito ma non pompato. &egrave in Italia da 5 anni ed &egrave sposato da un paio con una sua connazionale. Io sono fidanzato con una ragazza più giovane e da sempre pratico vari sport e il fisico lo dimostra. Ho il petto ricoperto da una fitta peluria castana, così come le gambe. Lui pure ha il petto con una peluria riccia e rada che mette in evidenza il pettorale e l’addominale ben delineati.
Dopo la fatica, ci concediamo una brevissima doccia nello spogliatoio, a turno. Io vado per primo, poi lui. Mentre si doccia, mi metto dietro il bancone col computer portatile. Navigo un po’, guardo la posta e intanto apro un sito di incontri gay dove sono iscritto. Infatti sono bsx e ogni tanto mi concedo un po’ di sano sesso con qualche uomo. Mi sto guardando delle foto di bei maschi con dei grandi uccelloni duri e non mi accorgo dell’arrivo di Alex dietro di me, che si ferma un po’ a guardare nel monitor le foto porno prima di parlare: ‘Ma bravo’ Guardiamo i cazzi in rete’ Porcellone”. Ero già sudato per il caldo, non vi dico quanto lo sono diventato nel sentirmi sgamato in pieno a guardare foto porno, di uomini oltretutto. Avrò cambiato vari colori balbettando qualcosa, chiudendo le foto, di uomini di colore oltretutto. ‘Non chiudere, ce le guardiamo insieme’. A quella frase la tensione s’&egrave sciolta’ ‘Piacciono anche a te?’ ‘Eh si’ Nella cultura della mia zona non ci facciamo i problemi che avete voi e se a qualcuno piacciono i maschi o le femmine insieme non fa problema’. ‘E a te piacciono le donne, visto che sei sposato, e pure i maschi?’. ‘Eh si, e credo pure a te, visto che fino a poco fa mi parlavi della tua tipa e adesso stai con l’uccello duro a guardare cazzi in internet’. Sgamato un’altra volta. S’&egrave accorto che sotto il pc sto con l’uccello in tiro. Sciolto il ghiaccio ci mettiamo a chiacchierare un po’ e mi racconta che da lui non &egrave tabù né il sesso bisex né quello gay, mentre lo &egrave la masturbazione, perché il sesso solitario &egrave visto come egoista e come uno spreco di energie, mentre io gli racconto che ho la ragazza, che &egrave in Erasmus da un paio di mesi e lo sarà ancora per parecchio tempo, e che ogni tanto mi vedo con qualche uomo per del sesso. Sua moglie invece &egrave al loro paese da un paio di settimane e starà via più di un mese. Mi sembra inutile dire che la nostra conversazione ha assunto via via tratti sempre più hard e ci siamo trovati tutti e due ben eccitati e disinibiti dalle numerose birre che ci siamo bevuti nel corso della serata. Eravamo già a torso nudo, e l’eccitazione si vedeva attraverso i nostri pantaloncini corti. Ho preso io l’iniziativa, passandogli la mano sul rigonfiamento dei pantaloncini, che faceva presagire qualcosa di corposo. ‘Ma veramente voi ce l’avete tutti enorme come dicono?’ La domanda più idiota che potessi fare, l’ho fata davvero. ‘Provare per credere” la sua risposta, consenso a slacciargli i pantaloni e sfilarglieli, liberando un bell’uccellone nero, largo e lungo, più di 20 cm a occhio e croce, con una bella cappella ancora coperta da abbondante prepuzio. Lui intanto allunga la mano verso di me e con la mano libera dal suo bastone slaccio i pantaloni e così siamo vicini, io in mano un uccellone nero, lui uno bianco, leggermente più piccolo ma nemmeno tanto. ‘Beh pure voi mozzarelle vi difendete bene”. ‘Cosa credi’ Mica solo voi dovete avercelo grosso’ gli dico mentre toccandolo gli faccio scoprire la cappella, ben fatta, già umida come la mia, tanto da bagnarmi il palmo della mano. Scendo e gliela assaggio, ha una bella cappella calda, saporita, un buon gusto davvero. A me piace molto giocare con la punta del cazzo, e così lo lavoro di lingua e di labbra, prima di percorrere l’asta per poi tornarci sopra. Alex si gode la pompa, poi mi scosta e ricambia il favore. Me lo scopre, mi succhia la cappella, succhia come a bere una bibita e la cosa &egrave molto eccitante, poi lo percorre con la lingua e lo ingoia quasi tutto, lo sento toccare il fondo della sua bocca. &egrave bravissimo. Sarebbe formidabile poterci fare un bel 69, ma dove siamo non &egrave molto indicato, così ci alterniamo uno sul cazzo dell’altro, leccandoci ora via via anche altre parti del corpo. Lui per primo si spinge a leccarmi il buchetto del culo, facendomi andare in estasi. Lo lecca, lo penetra leggermente di lingua, poi con un dito mentre mi succhia il cazzo mentre io sono seduto sul bancone del bar col culo sporgente. &egrave troppo bello, ma temo che ora voglia infilarmi il suo manganello. Ne ho già preso qualcuno, ma quello &egrave il più grosso finora che ho viso e un po’ mi impaurisce. D’un tratto si scosta e si siede vicino a me, senza dir nulla. &egrave chiaro l’invito a ricambiare il facore. Me lo spompino un po’, gli lecco i capezzoli e il torace sudati (ho un debole per l’uomo sudato), fino a concentrarmi sul suo buchetto. &egrave bello roseo, liscio senza un pelo. Lo lecco, lo penetro di lingua, lo spompino e lo sditalino. Ha un buchetto che &egrave un burro, la mia lingua e le mie dita ci entrano che &egrave una bellezza mentre mugola dal piacere. Torno su e dopo una bella succhiata di cappella gli lecco il collo e gli succhio un orecchio. Nel farlo inevitabilmente il mio uccello struscia sul suo buchetto. Ha un sussulto, poi mi sussurra all’orecchio ‘ti va di darmelo? A me piace di più prenderlo che darlo. Ti va?’. ‘Certo che mi va, mi stai facendo troppo sesso Alex! ‘. Io da versatile lo do e lo prendo, quindi sta cosa va benissimo. Gli lecco bene il buchino e lo insalivo per bene, copiosamente, poi gli porgo il mio uccello e lo succhia cospargendolo di tantissima del sua saliva, &egrave bagnatissimo! Glielo punto sul buchino, spingo piano. A me piace farlo entrare lentamente. Entra che &egrave uno spettacolo, il suo buco lo accoglie come il fodero con la sua lama. &egrave caldissimo, accogliente e stretto al punto giusto. Lo vedo che trattiene il fiato, ma l’espressione &egrave di piacere e non di dolore. Credo stia godendo un sacco. Ci metto molto per metterglielo dentro fino in fondo, e quando &egrave tutto dentro e spingo forte il bacino contro di lui, si lascia in un sospiro e una frase nella sua lingua che non capisco ma che rende tutto ancora più eccitante. Visto quanto fosse inaspettata la scopata lo stiamo facendo a pelle e ciò amplifica di brutto. &egrave la mia prima volta con un nero, da attivo, e senza preservativo. Straordinario. Inizio così a scoparlo, estraggo il cazzo da quel buco formidabile, lo vedo già un po’ allargato ma si chiude subito. Lo spingo dentro, stavolta molto più velocemente, partendo con una bella scopata che alterna ritmi veloci a inserimenti lenti. Gli sta piacendo da matti e me lo dice continuamente, la sua nerchia nera gronda liquido, che uso per massaggiargli cazzo e corpo. Siamo sudati marci, ogni tanto mi dice cose in lingua africana e gli dico che la cosa mi eccita. Accelero il ritmo, dò colpi profondi, ansimiamo. Appena sono tutto dentro, ben profondo, mi tira a se. Chiude gli occhi e stringe il buco. Me lo stringe forte dentro, mi sembra di aver messo un cockring. Il mio cazzo si ingrossa, mi fa quasi male, congestionato, e le mie palle sento che stanno per esplodere. Ma la sensazione &egrave bellissima. Vedo il suo cazzone davanti a me che si sta imperlando di bianco. Sta godendo, e la sua sborra bianchissima sgorga copiosa, come lava da un vulcano. Non getti, ma colate lungo l’asta, che si riversano un po’ verso le palle, un po’ sul culo, altra sul suo addominale. Ne sta buttando fuori tantissima, devono essere due settimane che non scopa, da quando &egrave partita la moglie. Nell’orgasmo trattiene il fiato, gli occhi chiusi e la bocca aperta in un’espressione di estasi, la mani sui miei fianchi a trattenermi dentro e le mie sulle sue spalle in una morsa di piacere. Il suo buchetto &egrave sempre strettissimo sul mio uccello, pulsa un po’ e ciò accresce il mio godimento. Dopo la sborrata, emette un grande sospiro e rilassa di colpo lo sfintere, liberando il mio uccello congestionato che esplode tutta la sua sborra i quel corpo nero, di botto, in un orgasmo che mi sale al cervello improvviso tanto da farmi girare la testa. Mai provato un orgasmo così in vita mia, tanto che devo sedermi subito sfilandolo velocemente. Alex resta immobile, il buco aperto, la mia sborra che cola fuori mescolandosi alla sua, il mio uccello barzotto che emette ancora un paio di fiotti per terra senza nemmeno toccarlo, il suo già tornato a riposo. Il sudore imperla i nostri corpi nudi, stanchi e soddisfatti da una scopata come mai prima. Mi viene voglia di allungarmi verso quel buchino colante, toccarlo, magari leccarlo. Mi gira tutto, non riesco. Si alza, adagio viene verso di me e mi infila la lingua in bocca, per la prima volta nella serata. Mi sussurra all’orecchio ‘Sei stato fantastico, non ho mai goduto così con un bianco’, e va verso la doccia a lavarsi. Quando torna ci vado io. Non una parola. Ci rivestiamo, e albeggia. Alle sette arriva il cambio, e dobbiamo ripulire il bancone da tutta la crema che abbiamo sparso.

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