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Racconti di DominazioneRacconti Gay

gli assorbenti

By 29 Dicembre 2014Dicembre 16th, 2019No Comments

L’appuntamento era per il sabato successivo sempre allo stesso posto.
Mi aspettava in macchina , appena entrato mi disse che saremmo ritornati al cinema porno così fece.
Questa volta pagò lui l’entrata disse che così si faceva con le putrelle.
Entrammo e come previsto c’era un sacco di uomini alcuni seduti nelle poltroncine altri appoggiati ai muri , altri ancora in cerca di partners.
Ci sedemmo e lui subito tirò fuori il suo splendido cazzo, sentivo il profumo , prima ci baciammo poi mi spinse la testa sul suo cazzo, lo presi in bocca e cominciai a succhiarlo e leccarlo. Era meraviglioso sentivo il suo profumo di cazzo mi inebriava , come previsto in poco tempo fummo circondati da altri chi mi toccava, chi dal dietro mi stringeva i capezzoli mi sentivo nelle loro mani.
Giorgio , cosi si chiamava il mio uomo, mi disse che ero proprio una puttana e che avrei dovuto comportarmi da tale.
All’inizio non capii, mi fece alzare andammo dietro a dei tendoni che erano a lato e li mi trovai circondato da quattro uomini oltre al mio lui che se ne stava in disparte.
Mi fecero spogliare e rimanere in slip, mi misero al centro in ginocchio e a turno mi riempirono la bocca dei loro cazzi. L’odore era fortissimo un misto di crema e piscio, ero in estasi per quell’odore, succhiai tutti i cazzi e li feci venire tutti e quattro prima in bocca e a finire su di me.
Ero tutto pieno della loro crema, in faccia sui capezzoli sul corpo.
Quando ebbero finito vidi che davano dei soldi a Giorgio e capii che ero diventata una puttana.
Uscimmo e volle che andassimo a casa sua, una volta entrati mi fece spogliare , nudo mi prese la testa e mi mise in bocca il suo splendido arnese, lo baciai leccai , dopo poco venne e mi disse che sempre come ultima crema della giornata avrei dovuto bere la sua.
Si era fatta ora di tornarmene a casa ma prima di uscire mi disse che avrei dovuto inserirmi un assorbente di quelli interni che mi diede e che avrei dovuto tenerlo dentro fino a sua telefonata, poi mi disse che dovevo essere sempre a sua disposizione che quando mi avrebbe chiamato avrei subito dovuto raggiungerlo.
Risposi di si a tutto ormai ero nelle sue mani capivo che avrei fatto tutto quanto mi avrebbe chiesto.

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