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Racconti Gay

I tre re

By 27 Agosto 2015Dicembre 16th, 2019No Comments

Vacanze. Finalmente vacanze! Tanto agognate, sospirate, desiderate. Ogni anno ne ho sempre più bisogno e ogni anno faccio sempre più fatica a staccarmi dal lavoro. Mi si accumula e negli ultimi giorni mi si sommano un milione di casini. Ma poi, finalmente, parto. E allora mi rilasso completamente.
Ma anche in vacanza non sono capace di stare fermo. Non mi piace mettermi sulla sdraio e restarci per delle ore, dalla mattina alla sera. Preferisco girare per il paese, fare la spesa, comprare i giornali, scambiare quattro chiacchiere al bar’ si fanno sempre incontri divertenti.
Ciò che amo di più &egrave tenermi in forma con una bella corsetta mattutina. Esco presto, quando mia moglie e i miei figli dormono ancora, e mi faccio i miei chilometri a passo sostenuto. Quest’anno c’&egrave anche un bel percorso vita immerso nella pineta lungo il mare. Alla corsa aggiungo pure qualche esercizio fisico, addominali, flessioni, sollevamenti.
Sto proprio facendo la terza serie di addominali quando all’attrezzo si avvicinano altri due atleti e si posizionano uno a destra, l’altro a sinistra. Mi sorridono e iniziano a guardarmi.
‘Come sei bello sudato.’ dice il più grosso dei due. Indossa degli short sportivi e una canottiera super aderente che fa trabordare i suoi muscoli.
Il secondo &egrave più magro ma con un corpo guizzante e due gambe molto ben messe.
Il loro comportamento lascia pochi dubbi sulle loro intenzioni. Siccome nella vita non mi faccio mancare mai nulla decido di stare al gioco. Sorrido di rimando: ‘Quando corro non mi risparmio di certo.’
‘Ci piaci bello lucente.’ dice il magro, che ha capelli corti e una lunga barba ‘Spero che la cosa sia reciproca.’ Nel sole che attraversa la pineta vedo i loro muscoli brillare e l’eccitazione si fa strada dentro di me. Allungo una mano e la metto sul pacco del magro. ‘Piacere, io sono Giorgio.’ dico dando una bella strizzata.
‘Vieni.’ dice il grosso, ‘Io sono Marco e lui Tiziano.’
Li seguo verso la pineta interna e in qualche minuto raggiungiamo una radura nascosta. Da uno zaino appoggiato ad un albero Tiziano estrae una coperta e la stende a terra.
‘Siete ben attrezzati.’ dico.
‘&egrave il nostro luogo segreto.’ risponde Marco mentre mi accompagna e inizia a prendersi cura di me. Mi bacia, mi accarezza e mi palpa dappertutto. Sento le sue mani sulla mia pelle sudata. Al gioco si aggiunge anche Tiziano che s’inginocchia davanti a me e mi sfila i calzoncini. La mia asta turgida svetta davanti al suo viso.
‘&egrave pure ben messo.’ dice con un sorriso in direzione di Marco.
Ne sono contento e con una mano raggiungo il pacco del grosso e inizio a massaggiarlo. Lo sento gonfiarsi sotto la stoffa. Gli sollevo la maglia, allargo l’elastico dei pantaloncini e glielo afferro dal vero. &egrave caldo e già duro ma non grosso come mi sarei aspettato vedendo la sua stazza.
Tiziano mi sta facendo un servizietto di bocca da far impazzire i morti. Ho voglia anch’io di un bel cazzo tra le labbra. Lo dico ai miei compagni e ci sdraiamo a triangolo, tutti nudi, sulla coperta. Marco mi succhia e io succhio Tiziano che, per la legge del contrappasso, ha un lungo uccello piegato verso il basso, con una cappella rotonda e rossa.
Lo tiro a me e lo ingoio fin dove riesco, gli massaggio le palle, gonfie e tese. Lo tengo per le chiappe stuzzicandogli il buchetto con un dito. Lo sento allargarsi e contrarsi. Ha un buon sapore di maschio sudato.
Marco sta facendo lo stesso con me. Sento le sue dita sul mio ano. Ci giocano intorno e poi una s’intrufola dentro. L’uccello mi pulsa sulla sua lingua.
‘Facci sentire come sei stretto.’ dice Marco rompendo il cerchio magico.
‘Mi raccomando, calma con qui due affaroni che vi ritrovate.’ chiedo mentre mi metto a quattro zampe e culo all’aria, ‘Non sono vergine ma nemmeno un’autostrada.’
Dallo zaino Tiziano toglie del lubrificante, cosparge l’asta di Marco e il mio culo. Sento l’olio colare sulle mie cosce. Marco mi si avvicina e appoggia la cappella. Trattengo il respiro, so che farà male. Mi rilasso e vado incontro alla spinta del mio compagno. Non &egrave violento. Spinge con calma e in breve trova lo spazio dentro di me.
Tiziano mi aiuta menandomi il cazzo e accarezzandomi la schiena. Sento il piacere dilagare e invito Marco a darci dentro. Il magro intanto s’&egrave portato davanti a me e mi offre l’uccello. Non mi faccio pregare e lo ingoio tutto d’un fiato. Mi sento pieno come una vacca. Il cazzo mi sbatte ritmicamente sulla pancia.
I colpi di Marco si fanno sempre più serrati, accompagnati dai suoi gemiti. ‘Hai davvero un culo divino.’ mi dice mentre mi stringe le anche e mi tira a sé per affondare nel mio intimo. ‘Sono sul punto di scoppiare.’
‘Non trattenerti.’ lo imploro. ‘Riempimi il culo col tuo nettare.’ Mi piace sentire lo sperma schizzare dentro dentro di me.
Marco non se lo fa ripetere due volte, mena gli ultimo affondi e getta il suo piacere nelle mie viscere.
Sento gli schizzi riempirmi e il suo cazzo pulsare. Per poco non sborro anch’io. Le sue mani mi accarezzano la schiena. Poi si sfila e si siede sulla coperta. &egrave imperlato di sudore, ha il respiro affannato. Si accarezza l’uccello lucente dei miei umori e del suo seme.
Adesso &egrave il turno di Tiziano. So che sarà più dura ma per fortuna trova la strada già aperta. Mi sdraio a pancia in su e sollevo le gambe offrendogli il mio fiore dischiuso. Lui s’inginocchia e avvicina la cappella al mio sfintere. Rilasso i muscoli e lo accolgo. Il suo glande raggiunge punti molto più profondi, portando il piacere a livelli molto più intensi.
Mi scopa lentamente, godendo di ogni singolo centimetro. Guardo il suo viso concentrato nell’amplesso mentre anch’io godo di quella lunga nerchia che mi sfonda.
Con una mano mi tira a sé e con l’altra mena il mio uccello eccitato.
‘Voglio farti venire insieme a me.’ mi dice, ‘Avvisami quando sei al limite.’
La lussuria mi pervade. Il piacere dilaga partendo dal culo, inondando il cazzo e avvolgendomi completamente.
‘Quando vuoi” rispondo con la voce rotta, ‘Io sono pronto.’
Tiziano sfila la sua asta dal mio sfintere e l’appoggia sulla mia. Con due mani stringe le verghe dure e gonfie. Inizia a menarle con foga precisa. Gli uomini sanno come segare altri uomini.
Marco appoggia la testa sul mio ventre, in attesa del nostro carico di delizia, che poco tarda ad arrivare.
Sento il cazzo di Tiziano pulsare contro il mio, i suoi movimenti farsi più convulsi. L’orgasmo che nasce in lui diventa tutt’uno con il mio e i fiotti di sperma eruttano impetuosi nello stesso istante. Caldi schizzi di nettere salato colpiscono il viso di Marco che li attende a bocca aperta e quando il flusso finisce raccoglie con la lingua quelli caduti sulla mia pancia.
Gli ultimi spasmi ci abbandonano e io crollo steso sulla coperta, con Tiziano che si accascia sopra di me.

Dopo essersi ripuliti alla meglio con i fazzolettini di carta ci rivestiamo.
‘Speriamo che tu non perda la buona abitudine della corsetta mattutina.’ mi dice Marco mentre ci salutiamo.
‘Assolutamente no. Ci tengo al mio fisico.’ e rido fingendo di ripartire a passo svelto verso casa.

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