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Racconti Gay

Il preside…

By 21 Febbraio 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

dopo il grande successo dei miei racconti(vi ringrazio per le tantissime email di apprezzamento che mi state mandando,un bacio a tutti i miei lettori!!) ho deciso di continuare a raccontarmi la mia bellissima storia..tutto quello che ho scritto corrisponde alla realtà,non c’&egrave nulla di inventato,ed &egrave forse per questo che i miei racconti piacciono molto!queste storie riproducono fedelmente cio che mi &egrave successo in questi anni..

Dopo aver scoperto la mia vera natura ed avere avuto il mio primo rapporto completo,ho iniziato a vedere il mondo con gli occhi di una donna..ragionavo come una donna,avevo delle espressioni da donna,a volte mi muovevo incoscientemente come una donna..insomma la mia vita era cambiata..guardavo spesso le patte dei miei colleghi di classe per capire quanto fossero dotati, fantasticavo di essere scopato da loro,giocavo con la fantasia cercando di immaginare come erano fatti i loro cazzi,le loro cappelle,i loro testicoli..aver gustato il pisello di luca mi aveva reso dipendente..era come una droga,ne avevo bisogno per stare bene..lui dopo avermi scopato per la prima volta si era comportato normalmente,come se nulla fosse accaduto..era lo stesso atteggiamento che aveva avuto dopo che lo avevo spompinato,quasi come se mi ritenesse un essere insignificante con cui aveva solo represso le sue voglie sessuali da diciottenne,e nulla più..passavano i giorni ed ero sempre più eccitato,mi masturbavo pensando a figure maschili, facevo esercizi fisici per tonificare il mio corpo e soprattutto il mio culo,già reso sodo da diversi anni di palestra..poi un giorno a scuola ho avuto l’ennesima svolta della mia vita sessuale..era sempre il mio ultimo anno,la maturità si avvicinava,studiavo molto ma avevo voglia di svagarmi..erano passati due mesi dalla mia prima e ultima scopata con un maschio,avevo tanta voglia di sesso ed eravamo ad aprile,la primavera incombeva!maledetta primavera..fu così che nell’ora di educazione fisica mi allontanai per andare nella sala di informatica, a curiosare un pò sul web..facevo un gran caldo quel giorno e il mio uccello non ne voleva a che sapere di starsene buono..senonch&egrave girando e rigirando sul web,dato che ero solo,ebbi la cattiva di idea di visitare qualche sito di mia conoscenza(ormai ne sapevo a bizzeffe) dove avrei potuto osservare qualche bel maschietto senza veli e in santa pace,per dare sollievo ai miei bollori..mi accurai che la porta fosse chiusa e che non ci fosse nessuno nei paraggi,e cominciai a gustarmi lo spettacolo di bei uomini muscolosi con il cazzo in tiro..senonch&egrave il destino ci mise lo zampino..dopo cinque minuti sentii una chiave che apriva la porta velocemente e senza rendermene quasi conto mi trovai faccia a faccia col prof di informatica,senza riuscire a chiudere in tempo la pagina web..la mia condanna a morte era firmata..il computer era di spalle alla porta quindi chiunque fosse entrato avrebbe potuto scorgere che razza di siti stavo vedendo..non sapevo che dire e fare..il prof rimase a dir poco allibito di fronte a qualla scena,mi disse solamente:”non me l’aspettavo,mi fai un pò schifo”..io tentai di farfugliare qualcosa ma lui se n’era già andato chissà dove..avevo paura,la vergogna sarebbe stata tale da disonorarmi per il resto dei miei giorni,in quel paesino del sud arretrato e moralista,fatto di gente bigotta che non capisce nulla della vita..andai in bagno e scoppiai in un pianto a dirotto,chiusi la porta e mi sfogai,sperando che il prof non ne avrebbe parlato con nessuno..non avevo il coraggio di dirgli nulla,con che faccia sarei andato li a supplicarlo di non dire a nessuno che mi piaceva il cazzo???scelsi la tattica peggiore: l’attesa..nei giorni successivi avevo paura ad incontrarlo,mi ero chiuso in un mutismo assoluto,anche i miei amici si resero conto che c’era qualcosa che non andava..dopo due settimane circa di agonia arrivò la condanna definitiva..era l’ora di italiano(me lo ricordo ancora) e venne a chiamarmi il bidello,dicendomi che il preside voleva parlarmi..passai nel corridoio che porta alla presidenza come un condannato a morte nel miglio verde:con il cuore in gola e i battiti a tremila..avevo paura,tanta paura..entrai bianco in volto e il preside disse di accomodarmi..cominciò a parlare e capii che era l’inizio della fine..mi disse che aveva saputo con certezza dei miei istinti omosessuali e che a lui non importava niente,che però non voleva casini nella sua scuola e che io non dovevo crearli..io pensai: uno come lui che metteva la disciplina al primo posto,non avrebbe voluto froci nella sua scuola e quindi mi avrebbe espulso..dopo mezz’ora di predica scoppiai a piangere,dopo aver tentato invano di sostenere che erano solo menzogne..fu li che successe una cosa inaspettata quanto bella:si avvicinò e mi diede una carezza,dicendomi di asciugarmi le lacrime con il suo fazzoletto..mi calmai e cominciai a guardarlo con occhi diversi: adesso non era più il preside burbero e odioso che conoscevo, ma un uomo piacente sulla quarantina che faceva del potere la sua arma di seduzione..mi disse di non preoccuparmi,che erano cose normali,che nella vita c’&egrave a chi piace la carne e a chi il pesce,e a me piaceva il pesce..a quella battuta scoppiammo entrambi a ridere,e lo supplicai di non dirlo a nessuno,n&egrave tantomeno ai miei,perch&egrave avrei fatto il bravo e non avrei creato problemi nella sua scuola..ci salutammo e me ne andai rinfrancato..i giorni successivi trascorsero tranqulli e io mi sentivo molto meglio..senonch&egrave un pomeriggio mia madre mi disse che aveva incontrato il preside per strada e gli aveva detto che avrei dovuto presentarmi a casa sua alle otto..mia madre aggiunse che gli aveva fatto una ramanzina perch&egrave io ero stato molto indisciplinato negli ultimi tempi,una condotta deprecabile nell’anno della maturità,e che il preside doveva parlarmi del mio comportamento..logicamente mia madre disse:”dopo andremo a casa del signor preside e se dai problemi a scuola giuro che ti prendo a schiaffi davanti a lui!!”..io gli dissi di non preoccuparsi di venire perch&egrave avrei risolto i problemi in prima persona,dato che ormai ero diventato grande..non so come la convinsi,ma riuscii a presentarmi all’appuntamento con il preside da solo,avendo paura che gli avrebbe potuto dire che ero gay!entrai in casa sua infuriato,lui viveva solo e mi accolse con un ghigno..gli dissi cos’era questa storia e lui con una faccia da bastardo mi disse che mia madre doveva sapere che razza di finocchio era suo figlio!non ci capii più niente e tentai di afferrarlo per picchiarlo,ma lui mi immobilizzò facilmente e mi disse:”stai calmo frocetto,altrimenti chiamo la polizia!volevo solo informare i tuoi che eri una checca in cerca di pene!non pensavi mica di passarla liscia e di nascondere a tutti il nostro piccolo segreto..”..ero sbalordito dal suo comportamento..un signore distinto,insospettabile,mi stava prendendo in giro sadicamente e umiliando,come il peggio dei bulletti di quartiere,lui che insegnava sempre il rispetto reciproco e la fratellanza a scuola..sembrava un assatanato,poi capii che era un quarantenne pervertito e represso sessualmente..non mi sembrava possibile una cosa del genere,perch&egrave aveva questo atteggiamento?mentre mi teneva le mani ferme e mi diceva sconcezze di ogni genere,scoppiai in un pianto di nervosismo..fu allora che disse:”adesso ti dimostro che sei un fottuto frocio!devi essere punito per questo!”..mi fece sedere su una sedia e mentre lui stava in piedi mi circondò lo testa con le mani..prima esercitava una leggera pressione sul mio capo,poi mi trovai costretto a stare col naso sulla lampo dei suoi pantaloni di velluto..non volevo,avevo la faccia bagnata dalle lacrime,mi stava violentando il preside della mia scuola ed era una sensazione bruttissima..mi spingeva la testa sempre più forte contro il suo pacco,mi costringeva a strofinare le mie guance sulla sua enorme protuberanza..non diceva una parola e questo mi inquietava..dopo qualche minuto faccia a faccia con la sua patta a struciarmi mi fece allontanare,si tirò fuori la cinta e sfilò lentamente i pantaloni,dopo aver slacciato la camicia..fu li che buttai lo sguardo su di lui: non era niente male..gambe tornite e abbastanza belle,un filo di pancetta,una peluria non troppo folta su tutto il corpo e soprattutto un odore di maschio vero..adesso mi parlava con un atro tono di voce:”avvicinati e tirami giù gli slip..non sei curioso di vedere quanto ce l’ha grande il tuo direttore scolastico?lo so che muori dalla curiosità!vieni qui, mica ti morde!”..ero titubante e non mi mossi,ma fu lui ad avvicinarsi e ad accarezzarmi i capelli,stando sempre in piedi e io seduto..senza preavviso tirò giù gli slip,e il suo cazzo sbalzò fiero e svettante..in quell’istante pensai tra me e me:”oh mio dio ce l’ha veramente grosso!”..era un uccello largo come un tubo,con un diametro consistente e una circonferenza straordinariamente larga,non lunghissimo me veramente enorme!quanta abbondanza si trovava di fronte a me,a giudicare anche dai coglioni pieni di sperma che si portava come un fardello sotto quella splendida mazza..una folta peluria pubica circondava questo pene di maschio vissuto ma non troppo,in grado di dare ancora gioie a una femminuccia come me..il suo cazzo emanava un odore intenso ma buonissimo,gradevole,inebriante,che sapeva quasi di liquido prespermatico..la sua larga cappella era rosa e pulsante,sembrava dire baciami..in quei secondi in cui guardai il suo pene estasiato e senza parole,il preside aveva capito quanto mi piaceva il suo pezzo di carne..e fui così che approfittò di me,cominciando ad agitare il suo bastone sulla mia faccia ancora bagnata dalle lacrime,strusciandolo con cura per farmelo desiderare ancora di più..allora non resistetti e e me lo misi subito in bocca,non ce la facevo a sopportare quel supplizio a lungo..cominciai una frenetica pompa,non mi interessava di farlo godere,non se lo meritava quel bastardo..ciucciavo con estrema avidità,come un bambino con il suo biberon,avevo una fame atavica di pisello..più succhiavo e più ne volevo,mentre lo spompinavo lo guardavo negli occhi come una docile cagnetta che ha ricevuto il suo agognato osso..lui era fiero di quella conquista strana e inaspettata,aveva un faccia lussuriosa e godeva come un dannato,dicendomi a più riprese:”succhia troia..succhia zoccola..ha visto che ti piaceva il cazzo e non la patatina?perch&egrave non me l’hai detto prima che volevi la mia mazza!..ahhh..ssiii..continua..come sei brava a fare pompini..così,non essere ingorda…da brava prendilo tutto”..la sua nerchia era durissima adesso,un palo che forsennatamente scopava la boccuccia carnosa di uno studentello voglioso,una scena che neanche tinto brass avrebbe immaginato in un suo film..avevo la solita sensazione di confusione mentre ciucciavo,avevo il buonissimo sapore di pisello in bocca,ma sapevo che mi piaceva da matti e sapevo che ero molto bravo a farlo,visti i risultati che stavo ottenendo..nella sala da pranzo dove eravamo rieheggiavano i suoni del nostro rapporto orale,amplificati dal silenzio,e si sentiva più meno così:”slurrp…mmphh…succhia..succhia..mmhpp..sluurrpp”..tutto questo eccitava ancora di più quel porco di preside,che chissà da quanto tempo non riceveva una bella pompa come quella che gli stavo facendo..dopo una decina di minuti sentivo dai mugugni del preside che stava venendo e mi preparai ad accogliere il nettare degli dei nel mia bocca ormai lucida,a causa dell’abbondante mistura tra saliva e liquido prespermatico..fu un eiaculazione mai vista,segno che non vedeva una donna da millenni..mi imbrattò tutta la faccia nonostante cercai di avvolgere il suo cazzone scappellato tra le mie labbra..ingoiai frettolosamente tutto il frutto del mio lavoro,ripulendo il suo cazzo ancora sporco e pulsante come la peggio delle pornostar,leccandomi le dita per provocarlo ancora di più e dimostrandogli quanto ero puttana..lui era sconvolto,aveva i capelli arruffati e una faccia da ebete,non era più abituato a rapporti orali del genere..mi disse solamente:”adesso vai a casa,domani c’&egrave scuola..e di a tua madre che i tuoi problemi disciplinari sono risolti,li abbiamo risolti insieme..ciao”..lo vidi che camminava ancora nudo verso il bagno,con il cazzo moscio(ma ancora bellissimo) che penzolava in mezzo alle sue gambe..scomparve nella penombra del cesso e io me ne andai,senza dire nulla..ancora in silenzio,con in bocca il sapore di cazzo,di seme,di uomo..certo che quel sapore mi avrebbe accompagnato ancora a lungo..

lo so che vi &egrave piaciuto il racconto(che &egrave tutto reale,niente fantasia!!),quindi contattatemi come al solito al mio indirizzo email sexpistol8525@yahoo.it..
grazie a tutti i miei fan!

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