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Racconti Gay

IL RAGAZZO DEL CORRIERE (1)

By 30 Ottobre 2012Dicembre 16th, 2019No Comments

IL RAGAZZO DEL CORRIERE (1)

 

Ormai un po’ tutti acquistiamo su internet facciamo abbonamenti e situazioni varie, dove tutto ci viene recapitato tramite corriere espresso direttamente a casa, diciamo che è anche il mio caso, acquisto libri, oggetti e altro anche tramite abbonamenti e che il corriere mi porta fino a casa. A lungo andare si instaurano rapporti di amicizia e cordialità, infatti con il fattorino, il Sig. Guido, un’uomo sui 50 anni, che periodicamente consegna i miei acquisti si è creato un rapporto di amicizia e cordialità reciproca. Un pomeriggio nel consegnarmi una commissione mi presenta un giovane ragazzo, dicendomi che da quel momento sarebbe stato lui il nuovo fattorino, in quanto lui per motivi di salute non poteva più stare in giro per le consegne e che da quel momento continuava il suo lavori presso gli uffici dell’azienda. Come al solito lo invitai a prendere un caffè insieme al ragazzo.

Jery, questo il nome del ragazzo, aveva appena 24 anni, biondino, carnagione dorata, occhi azzurri, fisico scolpito, ben curato e palestrato, proveniente dall’Emilia Romagna, ma di origine nordica, era molto timido ed imbarazzato, così il signor Guido, pensò giustamente che io e Jery potevamo diventare ottimi amici, dicendo che io ero un ragazzo apposto (difatti ogni qualvolta ci incontravamo mi ripeteva che se avesse avuto una figlia, avrebbe fatto di tutto per farci sposare), che eravamo quasi coetanei e che magari avrei potuto aiutarlo ad inserirsi facilmente nel nostro ambiente visto che era estraneo. Io dissi che per me non c’erano problemi, e che sarebbe stato un vero piacere, e senza perdere tempo presi un foglietto, scrissi il mio numero di cellulare e lo diedi a Jery, lui mi guardò con un’espressione di gioia e sorridendo battemmo il cinque.

Tornato nel mio ufficio, mi misi a fare le mie solite cose, ma non so perché spesso il mio pensiero andava verso Jery, la sua bellezza e la sua timidezza e pensai che fui uno sciocco a non farmi dare il suo numero. Dopo qualche giorno suonano alla porta, vado ad aprire, era lui, col suo dolce viso e il suo corpo da fotomodello, stavolta indossava la divisa dell’azienda, e ciò lo rendeva ancora più simpatico, non so come ma questo Jery mi aveva preso particolarmente, si sono bsx ho avuto relazioni con altri ragazzi, ma lui mi trasmetteva qualcosa che gli altri non avevano trasmesso; non aspettavo la sua visita, dopo averlo ammirato per alcuni istanti, tornai in me e dissi:

L: Jeryyyyyyyy, ma che bella sorpresa, come stai, accomodati;

J: Ciao Luca, mi trovavo di passaggio ed ho pensato di farti un saluto, spero di non disturbarti;

L: Tu non disturbi mai, perché non ti accomodi?

J: Lo farei volentieri ma devo completare delle consegne, e ne ho ancora un bel po’;

L: capito, beh vedo che sei in ottima forma, sai ad essere sincero aspettavo una tua chiamata, io l’altro giorno non ho badato a chiederti il numero del tuo cellulare, altrimenti ti avrei già chiamato;

J: beh sono stato impegnato a capire un po’ la zona lavorativa con il Sig. Guido, guarda aveva proprio ragione il Sig. Guido a dirmi che sei l’unico a poter essermi amico, sapessi quanti cafoni o galline che ho visto… meno male che sono clienti sporadici…

L: immagino benissimo…

J: e poi sai, non ti ho chiamato perché non sapevo se potevo, insomma forse avrei disturbato !!!!

L: sciocchino, se fosse stato come pensavi tu, non ti avrei dato il numero.

Nel dirgli questa frase feci come per dargli un piccolo pizzicotto sulla guancia, ma arrivato vicino al viso, senza neanche accorgermene il movimento fu quello di una carezza molto tenera, me ne resi conto quando vidi la sua espressione tranquilla e con gli occhi chiusi, come se si stesse coccolando dolcemente.

J: allora posso mandarti anche un sms?

L: certo che puoi, anzi devi

J: ok allora stasera ti mando un sms con il mio numero, così lo memorizzi … ora scappo altrimenti si fa tardi… ciao

L: ok… ciao e buon lavoro! Mi raccomando stai attento…

Passò la giornata, di Jery nessuna traccia, non avevo fatto altro che pensare a lui, andai a letto e quando stavo per addormentarmi arriva un sms… apro “ciao Luca sono Jery, questo è il mio numero … la tua mano sulla guancia continua ad accarezzarmi e a farmi compagnia… notte”. Non sapevo cosa rispondere, quel messaggio mi aprì tante incertezze e tante speranze al tempo stesso, non volevo commettere errori così scrissi “finalmente, sono contento che la mia mano sia ancora sulla tua guancia, io ne sento ancora la morbidezza della tua pelle … notte anche a te”.

Non capivo più nulla, da una parte pensavo che fosse affetto, visto che era lontano dai suoi qui non conosceva nessuno ed aveva trovato un vero amico, ma dall’altra ??? e se fosse gay??? No non posso fare passi falsi, dovevo appurare la situazione, dovevo capire, dovevo essere sicuro … mi addormentai con questo pensiero, lo sognai, ma al risveglio non sapevo cosa fare e come agire… la mattina guardo il cell, 2 messaggi, era lui … che tenero, appena alzato mi ha augurato il buongiorno, mi chiede se ho fatto colazione, non ci posso credere è troppo per uno appena conosciuto e che sente la lontananza dei suoi… un altro sms “volevo chiederti se quando dovrò farti delle consegne posso lasciarti per ultimo, così da poter stare un po’ insieme senza la fretta di far tardi” rispondo immediatamente “ma certo che puoi, anzi se vuoi quando fai le consegne in queste zone, alla fine passa pure”. Per due giorni andammo avanti a via di sms, sempre molto affettuosi e teneri.

Venerdì sera, avevo concluso di fare il tutto con anticipo, diedi una pulitina all’ufficio, mi seccava andare a casa, tanto ero solo, del resto nelle altre stanze avevo un bel divano letto, un bel bagno con doccia e tutto l’occorrente, così andai a prendere una pizza, sistemai il divano, e mi preparai per una bella doccia. Dopo alcuni minuti, mentre mi trovavo sotto la doccia sentii suonare, risposi al citofono, era Jery le dissi di entrare, subito mi misi addosso l’accappatoio e andai ad accoglierlo;

J: Opssssss ti ho disturbato?

L: nemmeno un po’, stavo facendo una doccia;

J: c’è un pacco per te, se mi firmi la ricevuta, così io vado;

L: scusa hai altre consegne da fare?

J: no, ma non voglio disturbarti, tu stavi facendo la doccia, magari avrai altri programmi per la serata, del resto sono le 21.

L: neanche per sogno, tu rimani, ho preso una pizza possiamo dividerla, dai non fare il complicato ti firmo la ricevuta e poi ti accomodi così parliamo un po’, io non ho programmi e poi anche ad averli non saranno stati più importanti di un amico.

Fece un bel sorriso, e accettò intanto mi osservava attentamente dalla testa ai piedi, poi mi diede la ricevuta, sembrava imbarazzato ed eccitato tanto che la lasciò prima che io la prendessi, e cadde a terra, mi abbassai per raccoglierla, nel fare il movimento si allentò la cinta dell’accappatoio, ora poteva vedermi nudo, io non me ne accorsi, presi una penna e firmai la ricevuta, quando gliela diedi, lui era come paralizzato, con gli occhi fissi sul mio membro che pendeva molle, seguii il suo sguardo e che stava a contemplarmi e solo allora mi resi conto che l’accappatoio aveva aperto il sipario. Feci come per coprirmi, ma nella cinta si erano fatti dei nodi che rendevano impossibile una copertura veloce;

L: mannaggia, si sono formati dei nodi che a tutto servono tranne che tener fermo l’accappatoio … scusami Jery;

J: (balbettando) tranquillo, e poi siamo tra maschi;

L: direi che siamo noi due … menomale;

J: comunque, hai un fisico stupendo, per non parlare del ………

L: del cosa?

Rimase in silenzio per un po’

J: hai i peli ben curati, vai dall’estetista?

L: faccio da solo … Jery, qualcosa non va? Ti vedo imbarazzato, sei rosso in viso … ti senti bene?

Mi avvicino a lui, lo guardo fisso negli occhi, lui mi guarda e senza dire nulla sfiora il mio cazzo delicatamente, fa salire le mani sui miei fianchi ed avvicina il viso al mio come se volesse baciarmi, io rimango fermo, nella mia mente ottengo la risposta che cercavo, ora sono sicuro, mi sento il cuore battere a mille, sono contento … d’un tratto i miei pensieri vengono interrotti dalla sua voce, tremolante;

J: scusami Luca, non so cosa mi stia succedendo, sto rovinando un’amicizia ancor prima di farla nascere.

Lo guardo e senza dire nulla appoggio le mie labbra sulle sue, lui risponde prontamente al gesto ricambiando con più passione. Lo guardo negli occhi e dopo qualche attimo di silenzio dico;

L: Jery, credo proprio che non stai rovinando nulla.

Mi abbraccia delicatamente e riprendiamo a baciarci, sotto qualcuno, cioè il mio cazzo, dava conferma del tutto iniziando a crescere e a farsi notare. Jery lo afferra delicatamente ed inizia ad accarezzarlo delicatamente, poi fa cadere l’accappatoio ed inizia a baciarmi il collo per poi scendere sul mio petto si sofferma sui capezzoli, li bacia, li solletica con la lingua, li mordicchia, è delicato ma carico di erotismo al tempo stesso, con dolcezza continua a scendere soffermandosi sui peli, io ero in estasi, mi appoggio ad una scrivania, lui si alza si toglie la maglietta e i pantaloni ora è in slip, un corpo perfetto, scolpito, addominali ben evidenziati, si vede che ha cura del suo corpo e che ha fatto anni di palestra lavorandoci duramente, ogni minima parte del suo corpo mette in evidenza anche il muscolo più nascosto, ma senza esagerazione, insomma sembrava una statua uscita dalle sapienti ed abili mani del più bravo dei scultori.

Riprende a baciarmi in bocca per ritornare dove aveva lasciato… annusa il mio cazzo ormai turgido e svettante, ma non lo tocca, si dedica all’inguine ora a destra ora a sinistra, passando sempre dai peli pubici, mi fa il solletico, ogni suo tocco con la lingua e con le labbra procurano delle scariche elettriche in tutto il mio corpo, fino a raggiungere il cervello.

Stavo godendo magnificamente di quel delicato trattamento ad occhi chiusi, quando sento la sua lingua che solletica i miei coglioni, li bacia e dopo un po’ sono dentro la sua bocca, li succhia e le lascia lucide della sua saliva. Inizia a salire lungo tutta l’asta, la lingua gioca con la mia cappella lucida e bagnata da liquido prespermatico, un calore mi avvolge interamente, sono dentro la sua bocca, inizia lentamente un sali scendi, se lo fa arrivare in gola, ma non entra tutto, lo riempie di saliva, lo masturba e poi riprende di nuovo il su e giù con la bocca, ora è veloce, sembra voglia farmi venire, ma ritorna nuovamente ad essere lento e delicato.

Lo faccio alzare e tenendolo stretto a me lo porto dall’altra parte, così da metterci comodi nel letto, ma sento il rumore dell’acqua;

L: cazzo l’acqua;

J: l’hai dimenticata quando sei venuto ad aprirmi?

L: penso di si.

Vado per chiudere l’acqua, ma prima di entrare in bagno mi giro e dico;

L: beh che ne dici di farci una bella doccia prima di approfondire il nostro discorso?

J: volentieri

Si avvicinò al bagno, e appoggiandomi dietro lo guidai sotto il flusso dell’acqua, gli abbassai gli slip già inzuppati d’acqua, e appoggiai il mio cazzo in mezzo alle sue chiappe, senza penetrarlo, le facevo tastare tutta la consistenza e la durezza, lo strusciavo dalle natiche per poi infilarlo in mezzo alle gambe, proprio sotto ai suoi coglioni con il suo cazzo che premeva sul mio addome. Questo trattamento lo mandava in estasi, mi appoggiò al muro e inginocchiandosi iniziò a farmi un bel pompino, questa volta con più foga rispetto a prima, fino a che mi fece arrivare al culmine, ripresi il controllo del mio attrezzo segandomi, mentre lui mi leccava i coglioni, appena capì che stavo per sborrare avvicinò completamente la sua faccia, facendosi sborrare su di essa e sulle labbra socchiuse, con la lingua pronta a raccogliere la sborra e a spalmarla lungo tutto il cazzo.

Lo feci alzare, presi il sapone ed iniziai a lavarlo, lo sciacquai ed ora fui io a dedicarmi al suo cazzo, prima lentamente e con colpi di lingua, poi lo misi in bocca, spompinandolo a dovere, afferrai il suo cazzo con la mano tenendolo fermo e tutto scappellato e con la bocca continuai il lavoro iniziato, facendolo sborrare, il primo schizzo arrivo violento nella mia bocca, gli altri li direzionai sulle labbra e sulle mascelle, per poi ripulirlo per bene. Finimmo quella doccia e ritornammo nell’altra stanza, io ero più duro di prima, ed anche lui iniziava a riprendersi.

Lo feci distendere sul letto a pancia in giù e due cuscini di sotto, ed iniziai a dedicarmi al suo buchetto, leccandolo e scopandolo con lingua, per poi metterci dentro un dito, con l’altra mano gli massaggiavo i coglioni, e nel mentre lo leccavo, lo lavorai bene perché dopo un po’ iniziò a sborrare senza toccare il cazzo, mi fermai cercai di raccogliere quanta più sborra nella mano ne feci colare un po’ nel buco e l’altra la passai su tutto il mio cazzo. Lasciandolo sempre in quella posizione, puntai il glande abbastanza bagnato sul buco, ed inizia a spingere lentamente per non fargli male, ma ovviamente la sborra che avevo spalmato lo fece scivolare tutto dentro senza fargli sentire alcun dolore, mi fermai un attimo per farlo abituare.

J: oooooooooooooohhhhhhhhhhhhh siiiiiiiiiiiiiiiii Luca, è bellissimo ….. mmmmmmmmhhhhhhhhhhh sei molto bravo …. Dai scopami

L: aaaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhh si Jery sei una favola.

Iniziai a scoparlo in quella posizione per un bel po’, poi mi sdraiai lui si impalò da solo, saltava come una gazzella sul mio cazzo, e ad ogni salto lo faceva uscire tutto rientrare con velocità. Lo feci scendere, forse aveva capito che stavo per venire, ma invece no, volli cambiare posizione. Presi i cuscini e li misi sotto la parte bassa della sua schiena, e allargandogli le gambe sollevate per aria ripresi a scoparlo, questa volta con più vigore, Jery godeva alla grande, si vedeva dal suo viso e dai suoi occhi, ma si vedeva anche dal suo cazzo, che ad ogni affondo schizzava sborra, fino a che iniziò sborrare in modo strano, nel senso che la sborra usciva dal suo cazzo di continuo, come se stesse facendo pipì, ma non era pipì, era sborra vera e propria, bianca e leggermente densa, lui se la spalmava sulla pancia e sui miei coglioni. Al vedere quello spettacolo, la mia eccitazione era salita alle stelle e il mio cazzo diventato come acciaio, ed in quel momento avvertii che stavo per sborrare anche io, stavo per uscire, ma non feci in tempo che già in parte lo avevo riempito dentro, una volta fuori continuai a segarmi e completai la sborrata con lunghi schizzi che gli arrivarono in viso…

Jery mi guardò con molta gioia, ed io rimisi il cazzo dentro al suo culo aspettando che si calmasse l’erezione, sollevò la testa e mi baciò.

J: grazie Luca, spero che mi farai rivivere altri momenti del genere;

L: sarà un vero piacere

Ci alzammo andammo in bagno a rifare la doccia appena usciti, disse:

J: è tardi, posso rimanere a dormire con te?

L: veramente per me era scontato che rimanessi… sei il benvenuto.

Ci mettemmo sotto le lenzuola, nudi, e con il suo membro molle che sfiorava il mio culo ci addormentammo.

 

 

Per commenti o altro contattatemi pure a  soluma@hotmail.it  Grazie

 

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